IT202200000140A1 - Unita’ di condizionamento termico per distanziatore termpolastico, apparato per la produzione di vetro isolante e procedimento per il condizionamento termico per distanziatore termpolastico - Google Patents

Unita’ di condizionamento termico per distanziatore termpolastico, apparato per la produzione di vetro isolante e procedimento per il condizionamento termico per distanziatore termpolastico Download PDF

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IT202200000140A1
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thermal conditioning
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IT102022000000140A
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Riccardo Vianello
Fortunato Vianello
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Description

DESCRIZIONE
CAMPO DI APPLICAZIONE
[0001] La presente invenzione riguarda un?unit? di condizionamento termico per distanziatore termoplastico per vetro isolante, un apparato per la produzione di vetro isolante comprendente tale unit? e un procedimento di condizionamento termico per distanziatore termoplastico. In particolare, la presente invenzione riguarda il condizionamento termico di un distanziatore termoplastico dopo la sua applicazione ad almeno una prima lastra di vetro, e prima delle fasi successive di assemblaggio con almeno una seconda lastra di vetro, eventuale riempimento con gas e pressatura per ottenere il vetro isolante.
STATO DELLA TECNICA
[0001] Come ? noto, il vetro isolante ? costituito nella sua configurazione pi? semplice (si veda a tal proposito la figura 1A) da due lastre di vetro 2 e 2? separate da un distanziatore 3 che pu? essere rigido, ossia costituito da materiale metallico o plastico o misto metallo ? plastica, o flessibile fornito in bobine o, infine, in materiale termoplastico fornito in fusti ed estruso direttamente sul vetro da macchine automatiche.
[0002] La presente invenzione riguarda il caso dell?utilizzo del distanziatore termoplastico, per il quale ? noto effettuare la sua deposizione su una lastra di vetro 2?, e il successivo accoppiamento con un?altra lastra di vetro 2 per poi l?assieme essere sigillato su tutto il perimetro esterno con un sigillante secondario 4, a costituire il cosiddetto vetro isolante 1.
[0003] Come mostrato in figura 1B, L?operazione pu? essere altres? multipla per ottenere ad esempio un vetro isolante 1 costituito da tre lastre di vetro 2, 2?, 2?? e due distanziatori 3, 3?, come pure ?n? lastre di vetro 2, 2?, 2??, ecc. e ?n-1? distanziatori 3, 3?, ecc.
[0004] Per una facile comprensione di quanto esposto di seguito, ? utile tener presente che le caratteristiche reologiche del materiale termoplastico sono influenzate dalla temperatura. In particolare al diminuire della temperatura la viscosit? del materiale termoplastico aumenta, mentre diminuisce la capacit? di deformarsi se sottoposto a sollecitazioni.
[0005] Inoltre, l?estrusione del materiale termoplastico, secondo le indicazioni dei produttori, deve avvenire ad una temperatura prossima ai 130 ?C.
[0006] Preferibilmente, la sezione del profilo distanziatore, nel momento della sua estrusione sul vetro, ? rettangolare e, per assicurare una adeguata adesione tra il distanziatore e il vetro, ? prescritto che l?applicazione avvenga in modo che la dimensione del cordone depositato sul vetro, nella direzione perpendicolare al vetro stesso, sia di circa il 10% (fino al 12%) maggiorata rispetto a quella finale desiderata, quota che viene raggiunta con le fasi di assemblaggio e pressatura del vetro isolante. Di conseguenza, la sezione del distanziatore assume, nella configurazione finale, la tipica forma leggermente bombata dei lati non a contatto con il vetro, come si vede, con rappresentazione enfatizzata, nelle figure 1A, 1B e 2C.
[0007] Da quanto sopra esposto e considerate le cadenze produttive delle moderne linee di produzione del vetro isolante (in generale trascorre poco pi? di un minuto tra la fase di applicazione del distanziatore e lo scarico del prodotto finito) si comprende che il distanziatore termoplastico giunge alla stazione di scarico ad una temperatura tale che non gli consente di sopportare alcun carico senza una indesiderata deformazione, che compromette la qualit? del prodotto finito. Da notare inoltre che, al momento dello scarico, nemmeno il sigillante secondario ? in grado di sopportare i carichi cui ? soggetto il prodotto per le usuali operazioni di presa, sollevamento, trasporto e deposito su appositi supporti o cavalletti.
[0008] Nella pratica l?operatore deve adottare opportuni accorgimenti e mezzi di presa per poter procedere con lo scarico dei prodotti finiti. In particolare, i mezzi utilizzati per lo scarico, oltre ad un organo di presa (tipicamente costituito da ventose) che agisce sulla faccia laterale della lastra di vetro che si presenta dal lato dell?operatore, devono essere provvisti di supporti inferiori adatti a sostenere il peso di tutte le lastre di vetro che compongono il vetro isolante. Infatti in assenza di un adeguato sostegno inferiore, il solo peso ? in grado di deformare il manufatto e renderlo non conforme alle specifiche, a causa dello scorrimento viscoso del distanziatore e della inconsistenza del sigillante secondario, non ancora in condizioni di resistere alla sollecitazione.
[0009] Il tempo necessario per il sigillante secondario e per il distanziatore per essere in grado di permettere la movimentazione del vetro isolante senza particolari precauzioni ? dell?ordine di alcune ore, per la catalisi del sigillante secondario, e di alcuni giorni per la trasformazione del materiale del distanziatore da termoplastico ad elastomerico, pertanto si rende necessario anche il deposito in speciali e dedicati dispositivi.
[0010] Il problema descritto ? stato affrontato ad esempio nella domanda di brevetto europeo EP 2959087, proponendo un dispositivo per lo scarico del vetro isolante che ? in grado di sostenere in modo appropriato le lastre di vetro e di effettuare il deposito su speciali cavalletti anch?essi adatti a sostenere in modo appropriato le lastre di vetro, senza indurre sollecitazioni al distanziatore e al sigillante secondario. Il risultato, seppur efficace, ? un sistema complesso, costoso e che occupa un?area molto ampia a terra.
[0011] Come sopra esposto, il distanziatore termoplastico viene depositato su una delle lastre di vetro che andranno a comporre il vetro isolante, con un quantitativo di materiale maggiorato rispetto a quello strettamente necessario per creare il desiderato distanziamento tra le lastre di vetro. Tale necessit? si spiega considerando che la superficie del vetro, a livello microscopico, non ? perfettamente liscia, bens? costituita di micro increspature con ?picchi? e ?valli?: il materiale termoplastico che viene in contatto con il vetro, al fine di una buona adesione iniziale, deve essere posto in condizione di penetrare nelle ?valli? e non a lambire solo i picchi della superficie del vetro. Il sovra materiale depositato in fase di estrusione serve appunto perch?, tramite la compressione dello stesso per raggiungere la quota finale desiderata, lo strato pi? prossimo al vetro sia ?spinto? o ?forzato? contro gli interstizi della superficie del vetro. Ovviamente tale pressione esercitata dal materiale contro il vetro ? maggiore se maggiore ? la sua viscosit?, ossia se la sua temperatura ? inferiore.
[0012] Tentativi sono stati fatti anche incrementando la quantit? di materiale estruso, ossia aumentando il materiale in eccesso depositato sul vetro per ottenere un maggiore schiacciamento dello stesso contro il vetro in fase di assemblaggio e pressatura, tuttavia si ? riscontrato che questa soluzione comporta una maggiore deformazione del cordone distanziatore in senso trasversale al moto di chiusura e pressatura, senza per questo risolvere il problema. Si aggiunge inoltre che in tale maniera viene utilizzata maggiore quantit? di materiale, con conseguente aggravio sui costi di produzione.
[0013] Deve essere notato che durante l?estrusione del materiale direttamente sul vetro, l?effetto di pressione esercitato dall?ugello stesso sul materiale, unito alla bassa viscosit? del materiale vista l?elevata temperatura, inducono il materiale termoplastico ad insinuarsi in modo efficace fino nella profondit? delle ?valli? della superficie del vetro. Tale efficacia non pu? essere per? utilizzata per il lato opposto di contatto tra cordone di materiale termoplastico e seconda lastra di vetro, perch? altrimenti il cordone non avrebbe una consistenza idonea per le fasi successive all?accoppiamento.
[0014] Ci sono inoltre almeno due situazioni che trovano vantaggiosa una temperatura del cordone di materiale termoplastico inferiore a quella derivante dalle consuete cadenze produttive delle moderne linee automatiche di produzione di vetro isolante.
[0015] La prima situazione si riferisce al caso di utilizzo di uno o pi? vetri con geometria non planare: mentre nelle fasi di pressatura il vetro non planare viene forzatamente riportato ad una condizione perfettamente planare dall?azione della chiusura dei piani della pressa, una volta ultimata tale operazione, il vetro isolante cos? sottoposto a tensione pu? subire una deformazione dovuta al ritorno elastico della lastra di vetro che presentava una geometria non planare, con conseguente perdita delle corrette dimensioni. Tale fenomeno ? tanto pi? contrastato tanto pi? la viscosit? del distanziatore ? elevata, ossia ridotta la sua temperatura.
[0016] La seconda situazione riguarda la fase successiva alla sigillatura secondaria del bordo perimetrale del vetro isolante: una maggiore viscosit? del distanziatore permette di facilitare l?operazione di scarico e movimentazione, riducendo le deformazioni dovute ai carichi indotti sul distanziatore durante tali operazioni.
[0017] Considerata quindi una linea automatica di produzione di vetro isolante che utilizza il distanziatore termoplastico, siamo in presenza di due esigenze contrastanti: da un lato, in fase di estrusione del cordone di materiale termoplastico sul vetro, ? necessaria una temperatura sufficientemente elevata per permettere il prelievo del materiale dal fusto, il suo trasporto, dosaggio ed applicazione sul vetro, dall?altro, nella fase successiva di assemblaggio e pressatura, una temperatura troppo elevata corrisponde ad una viscosit? non ottimale per garantire la desiderata penetrazione del materiale negli interstizi della superficie del vetro.
[0018] La diminuzione della temperatura di estrusione allo scopo di aumentare la viscosit? nella fase di assemblaggio e di pressatura e nelle fasi successive, non ? praticabile perch? pregiudica la gi? difficile fase di trasporto e di estrusione di questo tipo di materiale con viscosit? molto elevata, ed inoltre comprometterebbe la penetrazione nella profondit? delle ?valli? della superficie del vetro.
[0019] Una soluzione percorribile ? quella di permettere al materiale di raffreddarsi, ossia di inserire nel ciclo di produzione un tempo di attesa tra le fasi di cui sopra per la naturale dissipazione del calore. Tuttavia, inserire un tempo di attesa nel ciclo produttivo per il raffreddamento del materiale termoplastico, comporta una consistente perdita di produttivit? dell?apparato di produzione di vetro isolante.
[0020] In aggiunta a questo, soluzioni che consistono nel creare una convezione di aria forzata, come ad esempio dirigere un flusso d?aria contro il cordone depositato sul vetro, non porta a rilevanti riduzioni della temperatura del cordone, essendo lo stesso costituito di materiale per sua natura isolante, ad elevata capacit? termica e a bassa conducibilit? termica e quindi, con tali metodi si pu? ottenere solo un raffreddamento superficiale, lasciando l?interno del materiale ad alta temperatura e ancora con una viscosit? non sufficiente per lo scopo che si vuole ottenere.
PRESENTAZIONE DELL'INVENZIONE
[0021] Lo scopo della presente invenzione ? quindi quello di risolvere, almeno parzialmente, gli inconvenienti della tecnica nota.
[0022] Un primo compito della presente invenzione ? quello di eliminare gli inconvenienti attribuiti alla tecnica nota, con una unit?, un apparato e un procedimento in grado di permettere al cordone di materiale termoplastico di disporre delle migliori caratteristiche reologiche durante l?applicazione al vetro e di raggiungere le migliori condizioni reologiche prima delle successive fasi di assemblaggio, pressatura, sigillatura secondaria e scarico del vetro isolante.
[0023] In tale ambito un compito ? dunque anche quello di non modificare i corretti parametri di estrusione del materiale, ossia mantenere la corretta temperatura del materiale per le operazioni di trasporto, dosaggio ed estrusione.
[0024] Inoltre, un ulteriore compito ? quello di mantenere una elevata produttivit? della linea automatica di produzione di vetro isolante.
[0025] Ancora, un compito della presente invenzione ? anche quello di ridurre i costi di produzione riducendo la quantit? di materiale termoplastico impiegato per la creazione del distanziatore.
[0026] Inoltre ? compito della presente invenzione ridurre le deformazioni del vetro isolante dovute al ritorno elastico di lastre di vetro impiegate per la sua fabbricazione e che presentavano, in origine, una geometria non planare.
[0027] Ulteriore compito della presente invenzione ? quello di agevolare le operazioni di scarico di vetri isolanti prodotti con distanziatore termoplastico su linee automatiche con alta cadenza produttiva.
[0028] Infine, si vuole anche ridurre il periodo di tempo che ? richiesto per lo stazionamento dei vetri isolanti prima che gli stessi possano essere manipolati e trasportati senza le particolari precauzioni sopra descritte.
[0029] Tali esigenze sono soddisfatte, almeno parzialmente, da una unit? di condizionamento termico per distanziatore termoplastico per vetro isolante secondo la rivendicazione 1, da un apparato per la produzione di vetro isolante secondo la rivendicazione 15, e da un procedimento di condizionamento termico per distanziatore termoplastico secondo la rivendicazione 18.
DESCRIZIONE DEI DISEGNI
[0030] Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente comprensibili dalla descrizione di seguito riportata di suoi modi preferiti e non limitativi di realizzazione, in cui:
- la figura 1A rappresenta in forma schematica la sezione di un vetro isolante 1 in prossimit? del bordo perimetrale con evidenti le lastre di vetro 2 e 2?, il distanziatore termoplastico 3 e il sigillante secondario 4;
- la figura 1B rappresenta in forma schematica la sezione di un vetro isolante 1 costituito dalle lastre di vetro 2, 2? e 2?, dai distanziatori termoplastici 3 e 3? e dal sigillante secondario 4 e 4?;
- le figure 2A ? 2C rappresentano schematicamente le fasi di un metodo di produzione di vetro isolante 1 che utilizza un distanziatore termoplastico 3;
- la figura 3 rappresenta in forma schematica una vista frontale di un?unit? di condizionamento secondo una possibile forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 4 rappresenta in forma schematica una vista della parte inferiore dell?unit? di condizionamento di figura 3;
- la figura 5 mostra in forma schematica una vista da davanti di una possibile forma di realizzazione di una unit? di condizionamento secondo la presente invenzione; e;
- la figura 6 rappresenta in forma schematica una linea di produzione di vetro isolante secondo una possibile forma di realizzazione della presente invenzione.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA DI ESECUZIONE
[0031] Nella figura 1A ? rappresentata una tipica configurazione di vetro isolante 1 composto da due lastre di vetro 2 e 2? e da un distanziatore 3 in materiale termoplastico estruso direttamente su uno dei vetri; si nota anche il sigillante secondario 4 avente funzione di unire assieme le due lastre di vetro 2 e 2? con il distanziatore 3 e dare consistenza e solidit? al prodotto finito oltre che contribuire ad impedire lo scambio di gas e umidit? tra l?esterno e l?interno del vetro isolante 1, propriet? gi? svolte, in via principale, dal distanziatore 3. La figura 1B illustra un?altra tipica configurazione di vetro isolante 1 con distanziatore termoplastico 3, ossia il caso di vetro costituito da tre lastre di vetro 2, 2? e 2? e due distanziatori 3 e 3? per formare un vetro isolante triplo.
[0032] Le figure da 2A a 2C illustrano le fasi di produzione di un vetro isolante 1 costituito da due lastre di vetro 2 e 2? e da un distanziatore termoplastico 3. In particolare la figura 2A mostra la condizione con il distanziatore 3 applicato alla lastra di vetro 2? e la lastra di vetro 2 posizionata difronte, pronta per l?eventuale immissione di gas diverso dall?aria. La linea tratteggiata verticale indica la posizione finale della lastra di vetro 2 dopo l?assemblaggio e la pressatura, e mette in evidenza il sovra materiale che deve essere depositato in fase di estrusione del cordone di materiale termoplastico. La figura 2B rappresenta la situazione nella quale la lastra di vetro 2 ? addivenuta in contatto con il cordone di materiale termoplastico, ma non ha ancora raggiunto la quota finale corrispondente alla misura nominale ?w? desiderata, come distanza tra le due lastre di vetro 2? e 2. Nella figura 2C si ha la condizione finale nella quale le due lastre di vetro sono affacciate alla desiderata distanza e il distanziatore 3 ? stato compresso e deformato a causa del sovra materiale impiegato in fase di estrusione dello stesso sulla lastra di vetro 2?, assumendo cos? la nota forma bombata che si vede enfatizzata in figura.
[0033] Nella figura 3 ? mostrata, in vista assonometrica, una unit? di condizionamento termico 100 per distanziatore termoplastico depositato su una lastra di vetro 2?.
[0034] L?unit? di condizionamento termico 100 per distanziatore termoplastico per vetro isolante 1 comprende una zona di ingresso 124 lastre di vetro 2, 2?, 2?? non ancora accoppiate ed eventualmente provviste di distanziatore termoplastico 3, e una zona di uscita 125 per lastre di vetro 2, 2?, 2??.
[0035] Come si vede in figura 3, la zona di ingresso 124 e la zona di uscita 125 definiscono una direzione di transito 126 per le lastre 2, 2?, 2??.
[0036] L?unit? 100 comprende inoltre un telaio fisso 101 ed un telaio mobile 102 adatto ad essere movimentato rispetto a al telaio fisso 101 secondo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla direzione di transito 126.
[0037] Sul telaio mobile 102 ? predisposta una pluralit? di scomparti 104, 104?, 104?? adatti ad alloggiare le lastre di vetro 2, 2?, 2??. Nella presente trattazione verranno indicati con riferimenti numerici solamente tre scomparti 104, 104?, 104?? ad ogni modo, come indicato espressamente, possono essere previsti anche pi? di tre scomparti.
[0038] Il telaio mobile 102 ? adatto a posizionare ciascun scomparto di detta pluralit? di scomparti 104, 104?, 104?? in linea con la zona di ingresso 124 e la zona di uscita 125 per le lastre di vetro 2, 2?, 2??.
[0039] Come si vede in figura 3, il telaio fisso 101 consente ad esempio il fissaggio a terra dell?unit?.
[0040] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, la zona di ingresso 124 pu? comprendere un convogliatore d?ingresso 105 per il supporto ed il trasporto di lastre di vetro 2, 2?, 2?? e/oppure la zona di uscita 125 pu? comprendere un convogliatore d?uscita 106 per il supporto ed il trasporto di lastre di vetro 2, 2?, 2??.
[0041] Il convogliatore di ingresso 105 ed il convogliatore d?uscita 106 possono essere di tipo in s? noto al tecnico del ramo.
[0042] In particolare, il convogliatore d?ingresso 105 e il convogliatore di uscita 106 possono comprendere una pluralit? di rulli motorizzati 116, 117 rispettivamente, per supportare e movimentare le lastre di vetro 2, 2?, 2??, e una struttura di appoggio laterale 108, 109 per una faccia di dette lastre di vetro 2, 2?, 2??, comprendente una pluralit? di rotelle 107 adatte a consentire lo scorrimento delle lastre di vetro 2, 2?, 2?? secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di transito 126.
[0043] Come noto, le rotelle 107 definiscono una giacitura verticale o quasi verticale per la lastra 2, 2?, 2?? in modo che la lastra possa esservi appoggiata con una sua faccia, in modo che la lastra possa essere trasportata senza cadere.
[0044] Il telaio mobile 102 pu? essere predisposto sul telaio fisso per mezzo di un sistema di guide 103 sulle quali pu? scorrere il telaio mobile 102. Come si vede in figura 3, le guide 103 possono essere ad esempio due, di cui una in prossimit? della zona di ingresso 124 ed una in prossimit? della zona d?uscita 125.
[0045] I mezzi di movimentazione utilizzati per la movimentazione del telaio mobile 102 possono essere di tipo in s? noto, come ad esempio un motore elettrico accoppiato a organi di trasmissione.
[0046] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, ciascun scomparto 104, 104?, 104?? pu? comprendere sostegni fissi 118 adatti a supportare le lastre di vetro 2, 2?, 2?? dal basso. Inoltre, ciascun scomparto 104, 104?, 104?? pu? comprendere una struttura di appoggio laterale 119, 119?, 119?? per una faccia delle lastre di vetro 2, 2?, 2??, comprendente una pluralit? di rotelle 107 adatte a consentire lo scorrimento delle lastre di vetro 2, 2?, 2?? secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di transito 126.
[0047] Come si vede nell?esempio di figura 3, la struttura di appoggio 119 con le relative rotelle 107, pu? definire una giacitura sostanzialmente parallela alla giacitura definita dalle strutture di appoggio laterale 108, 109 del convogliatore d?ingresso 105 e del convogliatore d?uscita 106.
[0048] Con riferimento alla figura 3, gli scomparti 104, 104?, 104?? possono essere affiancati uno all?altro lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla direzione di transito 126. In accordo ad una possibile forma di realizzazione, gli scomparti 104, 104?, 104?? possono comprendere una struttura a telaio con elementi di tipo tubolare.
[0049] Grazie al movimento del telaio mobile, ciascun scomparto 104, 104?, 104??, ed in particolare ciascuna struttura di appoggio di detti scomparti 119, 119?, 119?? pu? essere resa sostanzialmente complanare con le strutture di appoggio laterale 108, 109 del convogliatore d?ingresso 105 e del convogliatore d?uscita 106.
[0050] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, le strutture di appoggio laterale 108, 109 del convogliatore d?ingresso 105 e del convogliatore d?uscita 106 possono anche non essere complanari, ma parallele, ed il telaio mobile 102 e quindi gli scomparti 104, 104?, 104?? utilizzati per alimentare il convogliatore di uscita 106 con le lastre provenienti dal convogliatore d?ingresso 105.
[0051] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, l?unit? 100 pu? comprendere un dispositivo di trasporto 110 per spostare le lastre 2, 2?, 2?? dalla zona di ingresso 124 alla zona di uscita 125 secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di transito 126.
[0052] Il dispositivo di trasporto 110 pu? essere predisposto sul telaio fisso 101 per mezzo di mezzi di movimentazione 111 adatti a movimentare il dispositivo di trasporto 110 tra una posizione di impegno, in cui ? adatto a sollevare almeno una lastra 2, 2?, 2?? e movimentarla lungo la direzione di transito 126, e una posizione di riposo, in cui non interagisce con detta almeno una lastra 2, 2?, 2??. In questo modo, da un lato ? possibile utilizzare un solo sistema di movimentazione per le lastre presenti sull?unit?, dall?altro ? consentito lo spostamento in direzione perpendicolare alla direzione di transito 126 per allineare un determinato scomparto 104, 104?, 104?? con la zona d?ingresso o la zona d?uscita.
[0053] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, che si vede ad esempio in figura 4, i mezzi di movimentazione 111 possono comprendere almeno un attuatore lineare 115, ancorato ad una estremit? al telaio fisso 101 e ad una seconda estremit? ad una leva 122 agente su una barra di torsione 123 avente asse di rotazione fisso. Almeno una ruota dentata 120 ? calettata sulla barra di torsione 123, per azionare almeno una corrispondente cremagliera 121 predisposta sul dispositivo di trasporto 110. La cremagliera 121 ? disposta secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione lungo la quale viene movimentato il dispositivo di trasporto 110.
[0054] Preferibilmente, come si vede in figura 4, la barra di torsione 123 pu? essere predisposta con due ruote dentate 120 calettate alle estremit? della barra di torsione 123, agenti su rispettive cremagliere 121.
[0055] In questo modo una estensione dell?attuatore lineare (ad esempio un cilindro pneumatico), comporta una rotazione della leva 122 e quindi delle ruote dentate 120 tramite la barra di torsione 123. Dal momento che l?asse di rotazione della barra di torsione 123 ? fisso, la rotazione delle ruote dentate 120 provoca la movimentazione delle cremagliere 121 e quindi del dispositivo di trasporto 110.
[0056] In accordo a forme di realizzazione alternative, i mezzi di movimentazione 111 possono essere realizzati in modo diverso, ad esempio con un attuatore lineare che agisce direttamente sul dispositivo di trasporto 110.
[0057] Tramite i mezzi di movimentazione 111, il dispositivo di trasporto 110 viene alzato lungo l?asse Y in posizione attiva con i rulli 107 a quota superiore ai sostegni fissi 118 in modo da poter traslare le lastre di vetro 2, 2?, 2??, che si trovano all?interno dei vari scomparti 104, 104?, 104?, quando sono allineati con la zona d?ingresso 124 e/o con la zona d?uscita 125, lungo la direzione di transito 126, e abbassato lungo Y in posizione non attiva e di svincolo per permettere il movimento degli scomparti 104, 104?, 104?, lungo l?asse Z (direzione perpendicolare alla direzione di transito 126) e quindi essere posizionati successivamente e alternativamente in linea con la zona d?ingresso 124 e la zona d?uscita 125, per il carico e lo scarico delle lastre di vetro 2, 2?, 2??.
[0058] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, ciascun scomparto 104, 104?, 104?? pu? essere predisposto con almeno un sensore di temperatura 112 adatto a misurare la temperatura di un distanziatore termoplastico 3 di una lastra di vetro 2, 2?, 2?? predisposta all?interno dello scomparto 104, 104?, 104??. Vantaggiosamente, l?almeno un sensore di temperatura 112 pu? essere ad infrarossi.
[0059] L?almeno un sensore di temperatura 112 pu? essere posizionato in prossimit? dei sostegni fissi 118 ed ? quindi adatto a rilevare un valore di temperatura in prossimit? del bordo inferiore della lastra 2?, 2?? della lastra. In questo modo, dato che ogni lastra deve necessariamente appoggiare sui sostegni fissi, ? possibile rilevare un dato di temperatura qualunque sia la dimensione della lastra 2?, 2??.
[0060] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, l?unit? 100 pu? comprendere un sensore di temperatura ambiente 114, adatto a misurare la temperatura dell?ambiente in cui ? predisposta l?unit? 100. In questo modo, ? possibile adattare il tempo di stazionamento di ciascuna lastra di vetro in base al parametro che pi? di tutti influisce sulla problematica affrontata.
[0061] L?unit? 100 pu? comprendere una unit? di controllo locale 113 operativamente connessa al dispositivo di trasporto 110 e/o ai mezzi di movimentazione 111 e/o all?almeno un sensore di temperatura 112 e/o al sensore di temperatura ambiente 114. L?unit? di controllo locale 113 pu? essere programmata per la gestione dei parametri operativi della unit? di condizionamento 100.
[0062] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, l?unit? di controllo locale 113 pu? essere programmata per calcolare sulla base del valore di temperatura rilevato da detto almeno un sensore di temperatura a infrarossi 112 e/o detto sensore di temperatura ambiente 114, il tempo di permanenza di una lastra 2?, 2?? in uno di detti scomparti 104 affinch? il distanziatore 3 raggiunga un determinato valore di temperatura.
[0063] In figura 5, ? mostrato in forma schematica un apparato per la produzione di vetro isolante comprendente una unit? di condizionamento termico 100.
[0064] Gli apparati automatici per la produzione di vetro isolante sono pi? che noti, sia al tecnico del settore che alle persone meno qualificate, ma addette ai lavori, pertanto di seguito si descrivono solo le operazioni di carico delle lastre di vetro, stazionamento e scarico, che vengono realizzate dall?unit? di condizionamento termico 100, come sopra specificato, e oggetto specifico della presente invenzione.
[0065] La descrizione e le figure di cui sopra sono riferite ad una unit? di condizionamento termico 100, posta secondo un flusso del processo da sinistra a destra; ? facile immaginare una descrizione e relative figure nel caso di disposizioni speculari o comunque differenti, per esempio includenti variazione della direzione della linea.
[0066] In particolare, l?apparato comprende una unit? di distribuzione 11 di distanziatore termoplastico 3, e una unit? di accoppiamento lastre 12, tra le quali ? predisposta l?unit? di condizionamento termico 100.
[0067] In accordo ad una possibile forma di realizzazione, l?apparato pu? comprendere una unit? di controllo di apparato 13, operativamente connessa a detta unit? di distribuzione 11 di distanziatore termoplastico 3, a detta unit? di accoppiamento lastre 12, e a detta unit? di condizionamento termico 100.
[0068] L?unit? di controllo di apparato 13 pu? essere programmata per calcolare sulla base del valore di temperatura rilevato da detto almeno un sensore di temperatura a infrarossi 112 e/o detto sensore di temperatura ambiente 114, il tempo di permanenza di una lastra 2?, 2?? in uno di detti scomparti 104, 104?, 104??, ecc. affinch? il distanziatore 3 raggiunga un determinato valore di temperatura. Vantaggiosamente, l?unit? di controllo di apparato 13 pu? essere predisposta in aggiunta o in sostituzione dell?unit? di controllo locale 113.
[0069] Nella sua forma essenziale, il procedimento per il condizionamento termico di un distanziatore termoplastico 3 secondo la presente invenzione comprende le fasi di:
a) predisposizione di una unit? di condizionamento termico 100 secondo quanto appena descritto;
b) posizionamento di uno scomparto 104 in allineamento con la zona di ingresso 124;
c) alloggiamento di almeno una lastra di vetro 2?, 2?? predisposta con distanziatore termoplastico 3 in detto scomparto 104, 104?, 104??;
d) condizionamento termico di detta lastra di vetro 2?, 2?? predisposta con distanziatore termoplastico 3 in detto scomparto 104, 104?, 104??; e
e) scarico della almeno una lastra di vetro 2?, 2?? predisposta con distanziatore termoplastico 3 da detto scomparto 104, 104?, 104?? alla zona di uscita 125.
[0070] Vantaggiosamente, le fasi b) e c) possono essere ripetute per posizionare lastre di vetro 2, 2?, 2?? con o senza distanziatore 3 in detti scomparti 104, 104?, 104??, mediante traslazione lungo una direzione Z sostanzialmente perpendicolare alla direzione di transito 126.
[0071] Il procedimento pu? inoltre comprendere una fase in cui l?almeno un sensore di temperatura 112 dell?almeno uno scomparto 104, 104?, 104?? misura la temperatura di detto distanziatore termoplastico 3.
[0072] L?unit? di controllo locale 113 o l?unit? di controllo di apparato 13 pu? essere programmata per calcolare sulla base del valore di temperatura rilevato da detto almeno un sensore di temperatura a infrarossi 112 e/o detto sensore di temperatura ambiente 114, il tempo di permanenza di una lastra 2?, 2?? in uno di detti scomparti 104, 104?, 104?? affinch? il distanziatore 3 raggiunga un determinato valore di temperatura.
[0073] Pi? in dettaglio, partendo dalla condizione nella quale l?unit? 100 presenta uno scomparto 104 libero allineato con il convogliatore di ingresso 105 e il dispositivo di trasporto 110 in posizione sollevata, una lastra di vetro 2 transita per andare ad occupare detto scomparto 104. Appositi sensori di arresto (non mostrati in figura perch? in s? noti al tecnico del ramo) permettono all?unit? di controllo locale 113, o all?unit? di controllo di apparato 13, di arrestare la lastra di vetro 2 nella corretta posizione all?interno dello scomparto 104. Allo stesso modo l?unit? di controllo 113 o l?unit? di controllo di apparato 13, ? in grado di verificare che la lastra di vetro 2 sia completamente entrata all?interno dello scomparto 104 e non vi siano sporgenze della stessa verso il convogliatore di ingresso 105. Parimenti l?unit? di controllo 113 o l?unit? di controllo di apparato 13, tramite i dati del programma di produzione ricevuto dal sistema gestionale aziendale, ? in grado di stabilire se, nello stesso scomparto 104 occupato dalla lastra 2, ? possibile e conveniente inserire anche la lastra corrispondente 2?. In quest?ultimo caso le due lastre 2 e 2? vengono inserite una in coda all?altra con la stessa movimentazione tramite il convogliatore di ingresso 105 e il sistema di trasporto 110. In maniera del tutto analoga, qualora ci sia spazio, ulteriori lastre di vetro possono essere caricate nello stesso scomparto 104.
[0074] Dopo che la fase di carico dello scomparto 104 con una o pi? lastre di vetro ? conclusa, i mezzi di movimentazione 111 provvedono ad abbassare il dispositivo di trasporto 110 in modo che la lastra di vetro, o le lastre di vetro vengano sostenute dai sostegni fissi 118. A questo punto la serie di scomparti 104. 104?, 104? ecc., pu? traslare lungo la direzione Z per posizionare un diverso scomparto 104?, o 104 ?, ecc. in linea con i convogliatori di ingresso 105 e di uscita 106 e, dopo sollevamento del dispositivo di trasporto inferiore 110, attuare una ulteriore operazione di carico di altre lastre di vetro, come per esempio la lastra di vetro 2? (abbinata alla lastra di vetro 2 gi? caricata nello scomparto 104) qualora per le sue dimensioni non abbia trovato spazio nello scomparto 104. In alternativa e in modo del tutto analogo, l?unit? di controllo 113 o l?unit? di controllo di apparato 13 possono provvedere allo scarico di lastre di vetro gi? caricate in precedenza e pronte per le fasi successive di produzione.
[0075] Procedendo nella maniera sopra descritta, con successive operazioni di carico e scarico delle lastre di vetro 2 e 2?, 2a, 2?a, 2b, 2?b, ecc., l?unit? 100 permette la sosta delle varie lastre di vetro 2?, 2?a, 2?b, ecc., per il tempo necessario al raggiungimento della corretta temperatura del distanziatore termoplastico. Tutto ci? senza rallentare il processo produttivo, che pu? continuare con la consueta cadenza, poich? le fasi successive di produzione avvengono con lo stesso passo temporale, solo traslate nel tempo di un intervallo sufficiente al raggiungimento della temperatura desiderata da parte del cordone in materiale termoplastico 3, 3a, 3b, ecc.
[0076] Al fine del calcolo del tempo necessario per il sufficiente condizionamento del materiale termoplastico, l?unit? di controllo 113 o l?unit? di controllo di apparato 13 possono considerare, oltre alla temperatura ambiente e alla temperatura rilevata sulla superficie esterna del cordone, anche le dimensioni della sezione del cordone, in quanto a maggiore massa corrisponde un tempo maggiore per ottenere le caratteristiche desiderate all?interno del cordone. Anche lo spessore del vetro influisce ovviamente sulla dissipazione del calore e viene considerato come variabile nel calcolo sopra indicato: a maggior spessore corrisponde un raffreddamento del cordone pi? repentino.
[0077] Al fine di rendere ancora pi? precisa la determinazione delle migliori caratteristiche del materiale termoplastico, prima di proseguire con la fase di assemblaggio e pressatura, pu? essere adottata una camera climatica 140 dove inserire l?intera unit? 100. Vantaggiosamente una unit? separata di climatizzazione 142 pu? essere adottata per fornire alla camera climatica 140 aria condizionata sia in caso si voglia ottenere un raffreddamento sia che si voglia riscaldare l?ambiente interno alla camera climatica 140. In tal modo, l?influsso delle condizioni ambientali sul fenomeno che si vuole controllare ? ridotto al minimo, rimanendo solo, come variabile dipendente dall?esterno, la temperatura iniziale del vetro.
[0078] Vantaggiosamente, sia che si adotti o meno la camera climatica 140, la convezione pu? essere forzata da apposito sistema di ventilazione (o dalla stessa unit? separata di climatizzazione 142) per regolare il flusso di aria che investe le lastre di vetro dotate di distanziatore. In tal modo si ottiene maggiore costanza delle condizioni ambientali e una maggior precisione nel calcolo del tempo necessario per lo stazionamento all?interno dell?unit? 100.
[0079] Oltre quindi ad ottenere le migliori caratteristiche del materiale termoplastico per la successiva fase di pressatura, l?unit?, l?apparato e il procedimento descritti permettono anche la riduzione del materiale impiegato per la realizzazione del distanziatore in quanto la necessaria ?spinta? verso il vetro ? garantita dalla maggior viscosit? del materiale e il sovra materiale depositato in fase di estrusione pu? essere considerevolmente ridotto. Inoltre, per la stessa ragione, ? possibile ridurre anche lo spessore del distanziatore, inteso come distanza ?t? tra le superfici non a contatto con il vetro. Il tutto a favore di costi di produzione pi? bassi per impiego di minor quantit? di materiale termoplastico.
[0080] Con la maggiore viscosit? del materiale nelle fasi successive alla sua applicazione sul vetro, si raggiungono anche gli obiettivi di rendere meno rischiose le operazioni di scarico del vetro isolante a fine linea e si riducono gli effetti della non planarit? delle lastre di vetro impiegate grazie alla maggiore capacit? del distanziatore di sopportare le sollecitazioni.
[0081] La presente invenzione ? suscettibile di numerose varianti realizzative tutte rientranti nell'ambito dell?equivalenza con il concetto inventivo, cos? ad esempio ed in particolare le soluzioni per il supporto inferiore e verticale delle lastre di vetro, i cui dettagli costruttivi possono essere sostituiti con altri equivalenti, le movimentazioni, le registrazioni e i mezzi di azionamento che possono essere elettrici, elettrico - elettronici, pneumatici, oleodinamici e/o combinati, etc., i mezzi di controllo che possono essere elettronici o fluidici e/o combinati, etc..
[0082] Alle forme di realizzazione descritte sopra, la persona esperta potr?, al fine di soddisfare specifiche esigenze, apportare modifiche e o sostituzioni di elementi descritti con elementi equivalenti, senza per questo uscire dall?ambito delle rivendicazioni allegate.
[0083] Si cita ad esempio, ma in maniera non esaustiva, la possibilit? di sostituire la zona di uscita 125 con l?unit? di accoppiamento lastre 12. E parimenti dicasi della zona di ingresso 124, possibilmente sostituita dalla unit? di distribuzione 11 di distanziatore termoplastico 3.
[0084] Inoltre una linea di produzione di vetro isolante dotata di un dispositivo 100 come descritto sopra pu? utilizzare, senza alcuna modifica, qualsiasi tipologia di distanziatore, escludendo dal ciclo produttivo lo stazionamento e utilizzando l?unit? 100 come semplice trasportatore.

Claims (22)

RIVENDICAZIONI
1. Unit? di condizionamento termico (100) per distanziatore termoplastico per vetro isolante (1) comprendente una zona di ingresso (124) lastre di vetro (2, 2?, 2??) non ancora accoppiate eventualmente provviste di distanziatore termoplastico (3), e una zona di uscita (125) per dette lastre di vetro (2, 2?, 2??), detta zona di ingresso (124) e detta zona di uscita (125) definendo una direzione di transito (126) per dette lastre (2, 2?, 2??);
detta unit? (100) comprendendo inoltre un telaio fisso (101) ed un telaio mobile (102), in cui detto telaio mobile (102) ? adatto ad essere movimentato rispetto a detto telaio fisso (101) secondo una direzione sostanzialmente perpendicolare a detta direzione di transito (126);
su detto telaio mobile (102) essendo predisposta una pluralit? di scomparti (104, 104?, 104??) adatti ad alloggiare dette lastre di vetro (2, 2?, 2??);
detto telaio mobile (102) essendo adatto a posizionare ciascun scomparto di detta pluralit? di scomparti (104, 104?, 104??) in linea con detta zona di ingresso (124) e detta zona di uscita (125) per dette lastre di vetro (2, 2?, 2??).
2. Unit? di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detta zona di ingresso (124) comprende un convogliatore d?ingresso (105) per il supporto ed il trasporto di lastre di vetro (2, 2?, 2??) e/oppure un convogliatore d?uscita (106) per il supporto ed il trasporto di lastre di vetro (2, 2?, 2??).
3. Unit? di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detto convogliatore d?ingresso (105) e detto convogliatore di uscita (106) comprendono una pluralit? di rulli motorizzati (117) per supportare e movimentare dette lastre di vetro (2, 2?, 2??), e una struttura di appoggio laterale (108, 109) per una faccia di dette lastre di vetro (2, 2?, 2??), comprendente una pluralit? di rotelle (107) adatte a consentire lo scorrimento di dette lastre di vetro (2, 2?, 2??) secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di transito (126).
4. Unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti scomparti (104, 104?, 104??) comprende sostegni fissi (118) adatti a supportare dette lastre di vetro (2, 2?, 2??) dal basso, e una struttura di appoggio laterale (119, 119?, 119??) per una faccia di dette lastre di vetro, comprendente una pluralit? di rotelle (107) adatte a consentire lo scorrimento di dette lastre di vetro (2, 2?, 2??) secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di transito (126).
5. Unit? di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detti scomparti (104, 104?, 104??) sono affiancati uno all?altro lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla direzione di transito (126).
6. Unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di trasporto (110) per spostare dette lastre (2, 2?, 2??) da detta zona di ingresso (124) a detta zona di uscita (125) secondo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di transito (126).
7. Unit? di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di trasporto (110) ? predisposto su detto telaio fisso (101) per mezzo di mezzi di movimentazione (111) adatti a movimentare detto dispositivo di trasporto (110) tra una posizione di impegno in cui ? adatto a sollevare almeno una lastra (2, 2?, 2??) e movimentarla lungo la direzione di transito (126), e una posizione di riposo in cui non interagisce con detta almeno una lastra (2, 2?, 2??).
8. Unit? di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione (111) comprendono almeno un attuatore lineare (115), ancorato ad una estremit? a detto telaio fisso (101) e ad una seconda estremit? ad una leva (122) agente su una barra di torsione (123) avente asse di rotazione fisso, detta barra di torsione (123) essendo calettata con almeno una ruota dentata (120) adatta ad azionare almeno una corrispondente cremagliera (121) predisposta su detto dispositivo di trasporto (110), detta cremagliera (121) essendo disposta secondo una direzione (Y) sostanzialmente parallela alla direzione lungo la quale viene movimentato il dispositivo di trasporto (110).
9. Unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che ciascun scomparto (104, 104?, 104??) ? predisposto con almeno un sensore di temperatura (112) adatto a misurare la temperatura di un distanziatore termoplastico (3).
10. Unit? di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detto almeno un sensore di temperatura (112) ? ad infrarossi.
11. Unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9-10, caratterizzata dal fatto che detto almeno un sensore di temperatura (112) ? posizionato in prossimit? dei sostegni fissi (118) ed ? quindi adatto a rilevare un valore di temperatura in prossimit? del bordo inferiore della lastra (2, 2?, 2??) della lastra.
12. Unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9-11, caratterizzata dal fatto di comprendere un sensore di temperatura ambiente (114).
13. Unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6-12, caratterizzata dal fatto di comprendere una unit? di controllo locale (113) operativamente connesse a detto dispositivo di trasporto (110) e/o a detti mezzi di movimentazione (111) e/o a detto almeno un sensore di temperatura (112) e/o a detto sensore di temperatura ambiente (114), detta unit? di controllo locale (113) essendo programmata per la gestione dei parametri operativi di detta unit? di condizionamento (100).
14. Unita di condizionamento termico (100) secondo la precedente rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detta unit? di controllo locale (113) ? programmata per calcolare sulla base del valore di temperatura rilevato da detto almeno un sensore di temperatura a infrarossi (112) e/o detto sensore di temperatura ambiente (114), il tempo di permanenza di una lastra (2?, 2??) in uno di detti scomparti (104) affinch? il distanziatore (3) raggiunga un determinato valore di temperatura.
15. Apparato per la produzione di vetro isolante comprendente una unit? di distribuzione (11) di distanziatore termoplastico (3), e una unit? di accoppiamento lastre (12), caratterizzato dal fatto di comprendere una unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni.
16. Apparato secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto di comprendere una unit? di controllo di apparato (13), operativamente connessa detta unit? di distribuzione (11) di distanziatore termoplastico (3), a detta unit? di accoppiamento lastre (12), e a detta unit? di condizionamento termico (100).
17. Apparato secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detta unit? di controllo di apparato (13) ? programmata per calcolare sulla base del valore di temperatura rilevato da detto almeno un sensore di temperatura a infrarossi (112) e/o detto sensore di temperatura ambiente (114), il tempo di permanenza di una lastra (2?, 2??) in uno di detti scomparti (104) affinch? il distanziatore (3) raggiunga un determinato valore di temperatura.
18. Apparato secondo una o pi? delle rivendicazioni da 15 a 17, caratterizzato dal fatto che l?unit? di condizionamento termico ? contenuta in una camera climatica (140) idonea sia ad apportare calore che a sottrarre calore.
19. Procedimento per il condizionamento termico di un distanziatore termoplastico (3) comprendente le fasi di: a) predisposizione di una unit? di condizionamento termico (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-14;
b) posizionamento di uno scomparto (104) in allineamento con la zona di ingresso (124);
c) alloggiamento di almeno una lastra di vetro (2, 2?, 2??) predisposta con distanziatore termoplastico (3) in detto scomparto (104, 104?, 104??);
d) condizionamento termico di detta lastra di vetro (2, 2?, 2??) predisposta con distanziatore termoplastico (3) in detto scomparto (104, 104?, 104??); e
e) scarico della almeno una lastra di vetro (2, 2?, 2??) predisposta con distanziatore termoplastico (3) da detto scomparto (104, 104?, 104??) alla zona di uscita (125).
20. Procedimento secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto dette fasi b) e c) vengono ripetute per posizionare lastre di vetro (2, 2?, 2??) con o senza distanziatore (3) in detti scomparti (104, 104?, 104??), mediante traslazione lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla direzione di transito (126).
21. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 19-20, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase in cui detto almeno un sensore di temperatura (112) di detto almeno uno scomparto (104, 104?, 104??) misura la temperatura di detto distanziatore termoplastico (3).
22. Procedimento secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase in cui l?unit? di controllo locale (113) o un?unit? di controllo di apparato (13) calcola sulla base del valore di temperatura rilevato da detto almeno un sensore di temperatura a infrarossi (112) e/o detto sensore di temperatura ambiente (114), il tempo di permanenza di una lastra (2, 2?, 2??) in uno di detti scomparti (104, 104?, 104??) affinch? il distanziatore (3) raggiunga un determinato valore di temperatura.
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