IT202100024350A1 - Procedimento per aumentare le prestazioni antisismiche di un edificio con struttura a telaio - Google Patents

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IT202100024350A1
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seismic
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Giuseppe Borneto
Andrea Borneto
Stefano Foglietta
Giorgio Agostena
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Antisismicam Soc A Responsabilita Limitata
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    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H9/00Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate
    • E04H9/02Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate withstanding earthquake or sinking of ground
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Description

PROCEDIMENTO PER AUMENTARE LE PRESTAZIONI ANTISISMICHE DI UN EDIFICIO CON STRUTTURA A TELAIO
Campo tecnico dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce a un procedimento mirante ad aumentare le prestazioni antisismiche di edifici, in particolare edifici esistenti. L'invenzione ? rivolta in particolare a edifici esistenti con struttura a telaio, progettati senza considerare criteri antisismici o sulla base di normative antisismiche meno severe delle attuali.
Stato dell'arte
Il tipo di edilizia cui ? principalmente, anche se non esclusivamente, rivolta la presente invenzione ? quello degli edifici di tipo residenziale con struttura a telaio in calcestruzzo armato, ampiamente diffusa nel territorio italiano e che abbraccia un periodo storico molto ampio, indicativamente dagli anni '30 sino a tutt'oggi. La presente invenzione ? comunque applicabile anche ad edifici esistenti con struttura a telaio in acciaio o con struttura a telaio mista acciaio-calcestruzzo armato, anche se nel panorama italiano l'acciaio ? tradizionalmente poco ricorrente, quanto meno in ambito residenziale.
Tale tipologia edilizia ? in generale caratterizzata, per ragioni normative e culturali dell'epoca, da una vulnerabilit? nei confronti delle azioni sismiche. Essa costituisce pertanto un patrimonio immobiliare che necessita, sia ai fini di una maggiore sicurezza sia ai fini di una riduzione dei costi di riparazione del danneggiamento atteso sul lungo periodo, di una riqualificazione sotto l'aspetto della protezione antisismica.
Per la questione della vulnerabilit? nei confronti delle azioni sismiche, la legge italiana per le costruzioni in zona sismica risale al 1974 e, di fatto, risulta applicata su porzioni modeste del territorio, visto che fino alla fine del secolo scorso risultavano classificate come zone sismiche solamente quelle zone dell'Italia che nel passato erano state colpite da terremoti importanti. Solo con le pi? recenti estensioni delle zone sismiche (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274 del 20 marzo 2003) e con le pi? recenti normative tecniche, la progettazione antisismica degli edifici ? diventata una pratica diffusa sul territorio nazionale.
Negli ultimi anni in Italia si sono presentate opportunit? di intervenire sul patrimonio edilizio esistente sfruttando agevolazioni fiscali rivolte al miglioramento sismico. In particolare, le normative per l'agevolazione fiscale degli interventi di miglioramento sismico hanno avuto un significativo impulso a partire dal 2017, per arrivare al 2020 con il rafforzamento connesso al cosiddetto "Superbonus 110%". Vi ? dunque un rinnovato interesse per approcci di "retrofitting" al patrimonio edilizio esistente che possano godere degli importanti benefici fiscali previsti dalle normative attualmente in vigore in Italia. Molta parte degli edifici in calcestruzzo armato di vecchia concezione, progettati come strutture intelaiate per soli carichi verticali, quindi senza considerare criteri antisismici, presentano una serie ricorrente di vulnerabilit? agli effetti delle azioni orizzontali del sisma. Fra l'altro, tali edifici sono spesso caratterizzati da schemi planimetrici con evidenti eccentricit? che determinano, in caso di sisma, un comportamento di tipo torsionale dell'edificio e conseguente sensibile incremento delle sollecitazioni, soprattutto a carico degli elementi strutturali sul perimetro dell'edificio stesso.
Le principali difficolt? nel mettere in atto su vasta scala il miglioramento antisismico degli edifici esistenti sono legate all'invasivit? degli interventi richiesti all'interno degli edifici, spesso abitati o comunque in esercizio, e all'onerosit? che comporta il rinforzo dei molti elementi che compongono il telaio portante (travi, pilastri, nodi, ecc.) degli edifici, in origine concepito per resistere sostanzialmente ai soli carichi verticali e in genere poco o nulla efficace nei confronti dei carichi orizzontali che tipicamente vengono esercitati sugli edifici in caso di eventi sismici.
Un approccio comunemente impiegato ? quello di effettuare un intervento mirato sulla struttura dell'edificio, andando a inserire in modo localizzato dispositivi antisismici (isolatori e/o dissipatori, esistenti in varie tipologie) in grado di smorzare le oscillazioni della struttura e dissipare cos? l'energia del sisma.
In particolare, un approccio noto prevede di realizzare una sconnessione della struttura in elevazione rispetto al sistema fondazionale-sedime cos? da evitare, o comunque contenere significativamente, la trasmissione delle azioni sismiche sulla struttura a telaio dell'edificio. Secondo tale approccio noto, alla base dei pilastri della struttura a telaio di un edifico esistente vengono inseriti dispositivi antisismici previo sostegno dell'edificio in elevazione (eseguito in particolare mediante utilizzo di martinetti idraulici poggianti su una struttura di sovrafondazione realizzata ad hoc) per consentire il taglio dei pilastri alla loro base e la posa dei summenzionati dispositivi. L'operazione di taglio dei pilastri richiede tuttavia molteplici interventi per poter essere condotta con un livello di sicurezza accettabile, e di conseguenza risulta essere piuttosto complessa e onerosa.
Sommario dell'invenzione
Scopo della presente invenzione ? fornire un procedimento che permetta di migliorare le prestazioni antisismiche di edifici aventi struttura a telaio mediante un intervento sui pilastri della struttura a telaio meno complesso e oneroso rispetto alla tecnica nota. Tale scopo ? pienamente raggiunto secondo la presente invenzione grazie a un procedimento come definito nell'annessa rivendicazione indipendente 1 o nell'annessa rivendicazione indipendente 2.
Ulteriori modalit? di attuazione vantaggiose del procedimento secondo l'invenzione formano oggetto delle rivendicazioni dipendenti, il cui contenuto ? da intendersi come parte integrante della presente descrizione.
In estrema sintesi, l'invenzione si fonda sull'idea di applicare, in corrispondenza di ogni pilastro della struttura a telaio di un edificio esistente, due o pi? dispositivi antisismici (isolatori e/o dissipatori) disposti intorno al pilastro, anzich? un unico dispositivo antisismico in asse con il pilastro. Ci? permettere di omettere, all'inizio dell'intervento, il taglio del pilastro e dunque evitare molte delle operazioni che ne conseguono, con una notevole riduzione della complessit?, della durata e del costo dell'intervento.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno pi? chiaramente dalla descrizione che segue, fatta a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 ? una vista laterale che mostra un pilastro a sezione rettangolare facente parte della struttura a telaio di un edificio cui ? applicabile il procedimento secondo la presente invenzione, insieme con un relativo plinto isolato di forma tronco-piramidale facente parte della struttura di fondazione dell'edificio;
- le figure dalla 2 alla 5 sono viste laterali che mostrano in sequenza le varie fasi del procedimento secondo la presente invenzione, applicate al pilastro e al plinto di figura 1; - le figure dalla 6 alla 10 sono viste in sezione dall'alto che mostrano vari esempi di posizionamento dei dispositivi antisismici secondo il procedimento della presente invenzione intorno al pilastro di figura 1;
- la figura 11 ? una vista laterale che mostra l'utilizzo, fra un pilastro e il rispettivo plinto di una struttura a telaio di un edificio, di dispositivi antisismici di tipo diverso rispetto a quelli delle figure dalla 2 alla 5;
- le figure dalla 12 alla 14 sono viste laterali che mostrano schematicamente i diversi gradi di libert? di oscillazione del pilastro rispetto al plinto nel caso di utilizzo dei dispositivi antisismici di figura 11;
- le figure dalla 15 alla 17 sono viste laterali che mostrano schematicamente i diversi gradi di libert? di oscillazione della struttura a telaio rispetto al sistema di fondazione di un edificio esistente cui sono stati applicati, con il procedimento secondo l'invenzione, dispositivi antisismici quale quello di figura 11; e
- le figure 18 e 19 sono viste laterali che mostrano due ulteriori esempi di posizionamento dei dispositivi antisismici, secondo il procedimento della presente invenzione, intorno al pilastro di una struttura a telaio di un edificio.
Descrizione dettagliata
La figura 1 mostra una porzione inferiore di un pilastro 10 di una struttura a telaio (non mostrata nel suo complesso, ma comunque di tipo per s? noto) di un edificio, in particolare un edificio esistente, cui ? applicabile il procedimento per aumentare le prestazioni antisismiche oggetto della presente invenzione. Nell'esempio qui proposto la struttura a telaio ? realizzata in calcestruzzo armato, ma ci? non ? essenziale ai fini della presente invenzione, in quanto la struttura a telaio potrebbe essere realizzata in materiale diverso, ad esempio acciaio oppure acciaio e calcestruzzo armato. Inoltre, nell'esempio qui proposto il pilastro 10 presenta sezione trasversale di forma rettangolare, in particolare di forma quadrata, ma anche in questo caso tale aspetto non ? essenziale ai fini della presente invenzione, dal momento che i pilastri della struttura a telaio dell'edificio su cui ? applicabile il procedimento della presente invenzione possono avere sezione di forma qualsiasi.
La struttura a telaio dell'edificio poggia su un sistema di fondazione comprendente una pluralit? di plinti 12 (uno solo dei quali ? mostrato in figura 1), su ciascuno dei quali ? disposto un relativo pilastro 10. Nell'esempio illustrato il plinto 12 ha forma troncopiramidale, in particolare a base quadrata, ma ci? non ? essenziale ai fini della presente invenzione. Nel caso in cui i plinti 12 del sistema di fondazione dell'edificio sia isolati, cio? non collegati l'uno con l'altro, occorrer? prevedere il collegamento fra i plinti mediante posa di travi di collegamento. Tale operazione ? preferibilmente eseguita all'inizio dell'intervento.
Come detto nella parte introduttiva della presente descrizione, il procedimento secondo l'invenzione si basa sull'idea di applicare, in corrispondenza della base di ogni pilastro, una serie (due o pi?) di dispositivi antisismici disposti intorno al pilastro, cos? da evitare l'operazione iniziale di taglio del pilastro che ? invece richiesta nei procedimenti noti, in cui ? previsto l'inserimento di un dispositivo antisismico in asse con ciascun pilastro. Con riferimento ora alle figure dalla 2 alla 5, si descriveranno in dettaglio le varie fasi del procedimento.
Inizialmente (figura 2), ciascun plinto 12 viene preparato in modo da fornire un'adeguata superficie di appoggio per i dispositivi antisismici che dovranno essere installati intorno al relativo pilastro 10. In particolare, se necessario, la parte superiore del plinto 12 viene ampliata mediante aggiunta delle porzioni indicate con 12' in modo da creare un piano di appoggio P intorno al pilastro 10 sufficientemente ampio da consentire un adeguato appoggio per i dispositivi antisismici da installare. Se non sono gi? presenti collegamenti fra i vari plinti 12 del sistema di fondazione dell'edificio, i plinti possono essere collegati l'uno con l'altro mediante travi di collegamento 14 lungo due direzioni orizzontali ortogonali (una sola delle quali ? visibile in figura 2) proprio in corrispondenza di tali porzioni aggiuntive 12'.
Nell'esempio illustrato, in cui il plinto 12 ? in calcestruzzo armato, sia le porzioni aggiuntive 12' sia le travi di collegamento 14 sono realizzate in calcestruzzo armato. ? tuttavia possibile l'impiego di materiali diversi, ad esempio acciaio, o l'impiego di elementi prefabbricati in acciaio-calcestruzzo per le porzioni aggiuntive 12' e/o per le travi di collegamento 14.
Successivamente (figura 3), una struttura di contrasto 16, formata ad esempio come struttura a collare (e per tale motivo indicata, nella rimanente parte della descrizione, come collare di contrasto), viene ancorata al pilastro 10 a una certa altezza rispetto al piano di appoggio P. Il collare di contrasto 16 ? preferibilmente fatto di materiale metallico, in particolare acciaio, e ancorato al pilastro 10 (che nell'esempio illustrato ? fatto di calcestruzzo armato) mediante opportuni mezzi di ancoraggio 18 di tipo per s? noto. Nel caso di pilastro in acciaio, il collare di contrasto sar? fissato al pilastro mediante bulloni o mediante saldatura. Il collare di contrasto pu? comunque essere realizzato in un diverso materiale, ad esempio calcestruzzo armato, o essere realizzato come elemento prefabbricato in acciaio-calcestruzzo. Il collare di contrasto ? preferibilmente fatto di parti distinte l'una dall'altra, ciascuna delle quali ? ancorata al pilastro mediante rispettivi mezzi di ancoraggio ed ? eventualmente anche fissata alla/e parte/i adiacente/i, Vantaggiosamente, i collari di contrasto 16 disposti intorno ai vari pilastri 10 della struttura a telaio dell'edificio vengono collegati l'uno con l'altro mediante travi di collegamento 20 lungo due direzioni orizzontali ortogonali in modo da realizzare una struttura di collegamento omologa a quella che collega gli uni con gli altri i plinti 12 del sistema di fondazione dell'edificio. Nel caso di collari di contrasto 16 fatti di acciaio, anche le travi di collegamento 20 saranno preferibilmente fatte di acciaio e fissate ai collari di contrasto 16 mediante bullonatura o saldatura.
A questo punto (figura 4), vengono installati intorno al pilastro 10, fra il piano di appoggio P e il collare di contrasto 16, una serie (vale a dire, due o pi?) di dispositivi antisismici 22. I dispositivi antisismici 22 possono essere dispositivi isolatori e/o dispositivi dissipatori di qualsiasi tipo. Tali dispositivi sono ben noti al tecnico del ramo e non saranno quindi descritti in dettaglio. Nell'esempio qui illustrato i dispositivi antisismici 22 sono dispositivi in grado di consentire oscillazioni unicamente nel piano orizzontale, vale a dire nel piano perpendicolare all'asse del pilastro 10. Esempi di dispositivi antisismici di questo tipo sono l'isolatore a scorrimento della serie FIP-D o l'isolatore elastomerico della serie SI-S entrambi prodotti dall'azienda FIP MEC S.r.l.. Come descritto pi? avanti, ? tuttavia possibile utilizzare dispositivi antisismici 22 che consentono anche oscillazioni in direzione verticale, cio? parallelamente all'asse del pilastro 10. Un esempio di dispositivo antisismico di questo tipo ? descritto nella domanda di brevetto italiano N.
102018000004008.
? importante notare che in questa fase del procedimento il pilastro 10 risulta ancora integro e dunque continua a svolgere la sua normale funzione di trasferimento del carico verticale sul relativo plinto 12. Inoltre, poich? sono previsti pi? dispositivi antisismici 22, invece di un solo dispositivo antisismico (in asse con il pilastro) come nella tecnica nota, tali dispositivi possono essere previsti di dimensioni minori dal momento che ciascuno di essi deve sopportare solo una frazione del carico del pilastro. Inoltre, a ciascun dispositivo antisismico 22 sono vantaggiosamente associati mezzi di regolazione e/o spessoramento (non mostrati in dettaglio, ma comunque di tipo per s? noto) per consentire di regolare l'ingombro verticale del dispositivo e porlo cos? in contrasto fra il collare 16 e il piano di appoggio P del plinto 12.
Infine (figura 5), il pilastro 10 viene tagliato alla sua base, in particolare nel tratto compreso fra il plinto 12 e il collare di contrasto 16 (tratto indicato con 10' in figura 4), in modo che il carico del pilastro 10 si trasferisca, attraverso il collare di contrasto 16, ai dispositivi antisismici 22 e da qui al plinto 12.
L'esecuzione di tale intervento alla base di tutti i pilastri della struttura a telaio dell'edificio realizza, come nella tecnica nota, una "sconnessione" della sovrastruttura dell'edificio rispetto al sistema di fondazione, con l'interposizione di dispositivi antisismici, ma rispetto alla tecnica nota l'intervento risulta molto meno impegnativo e pi? sicuro, dal momento che il taglio del pilastro viene eseguito quando i dispositivi antisismici sono gi? installati intorno al pilastro, fra il collare di contrasto e il plinto.
I dispositivi antisismici utilizzati nel procedimento secondo l'invenzione possono essere provvisti di un sistema predisposto per porli, e mantenerli, in una condizione di coazione verticale (vale a dire, in una condizione di precompressione) e, una volta installati fra il collare di contrasto e il plinto, a rilasciare tale condizione in modo che, agendo sul collare di contrasto, vadano a sottrarre carico al pilastro e contribuiscano in tal modo a migliorare le condizioni di posa prima del taglio del pilastro.
Il procedimento prevede quindi la seguente sequenza di operazioni, per ciascun pilastro della struttura a telaio dell'edificio:
- integrazione, se necessario, del sistema di fondazione esistente mediante ampliamento e/o regolarizzazione della forma del plinto e collegamento di ciascun plinto con quelli adiacenti, in particolare lungo due direzioni orizzontali ortogonali, mediante travi di collegamento (figura 2);
- ancoraggio di un collare di contrasto intorno al pilastro e, preferibilmente, collegamento con i collari di contrasto dei pilastri adiacenti, in particolare lungo due direzioni orizzontali ortogonali, mediante travi di collegamento (figura 3);
- inserimento di dispositivi antisismici intorno al pilastro, fra il plinto e il collare di contrasto (figura 4);
- eventuale messa in forza dei dispositivi con rilascio della coazione impressa; e - taglio della base del pilastro (figura 5).
I dispositivi antisismici potrebbero anche essere disposti intorno al pilastro, in appoggio sul relativo plinto, prima di, o contestualmente con, la posa in opera del collare di contrasto. Pertanto, le operazioni sopra menzionate con riferimento alle figure 3 e 4 potrebbero anche essere eseguite in ordine inverso rispetto a quanto sopra descritto o contestualmente l'una con l'altra.
Al termine della vita operativa dei dispositivi antisismici, o comunque in caso di sostituzione di tali dispositivi, il procedimento qui proposto consente ulteriori economie e facilitazioni di intervento in quanto permette di inserire il necessario martinetto di sollevamento in asse con il pilastro per sostenere la sovrastruttura durante la sostituzione dei dispositivi antisismici.
Con riferimento ora alle figure dalla 6 alla 10, il numero e la disposizione dei dispositivi antisismici 22 intorno a ciascun pilastro 10 pu? variare a seconda delle specifiche esigenze. Ipotizzando un piano di appoggio P di forma quadrata, o pi? in generale di forma rettangolare, ? possibile prevedere due dispositivi antisismici 22 ai vertici opposti del piano di appoggio P (figura 6) o a met? di due lati opposti del piano di appoggio P (figura 7), oppure tre dispositivi antisismici 22 disposti intorno al pilastro 10 a formare un triangolo sostanzialmente equilatero (figura 8), oppure ancora quattro dispositivi antisismici 22 ai quattro vertici del piano di appoggio P (figura 9) o a met? dei quattro lati del piano di appoggio P (figura 10). Sono tuttavia possibili altre configurazioni, che differiscono da quelle qui illustrate in termini di numero e/o di disposizione dei dispositivi antisismici ma che rientrano comunque nell'ambito della presente invenzione.
Come accennato in precedenza, i dispositivi antisismici 22 possono essere configurati in modo da consentire oscillazioni non solo nel piano orizzontale, ma anche in direzione verticale. A tale riguardo, la figura 11 mostra proprio un esempio di impiego di dispositivi antisismici 22 configurati per consentire spostamenti non solo nel piano orizzontale, ma anche in direzione verticale (ad esempio mediante utilizzo di un pacco di molle a tazza). In questo caso, la disposizione di una molteplicit? di dispositivi antisismici 22 intorno alla base del pilastro 10 consente di ampliare i gradi di libert? consentiti fra la sovrastruttura e il sistema di fondazione dell'edificio e quindi di migliorare ulteriormente le prestazioni antisismiche dell'edificio. Infatti, alle oscillazioni fra pilastro 10 e plinto 12 nel piano orizzontale (figura 12, dove ? mostrata l'oscillazione lungo una sola delle due direzioni orizzontali) si aggiunge la possibilit? di oscillazioni verticali (figura 13) e, in virt? della molteplicit? dei punti di reazione, anche di oscillazioni rotazionali intorno a due assi orizzontali perpendicolari (figura 14, dove ? mostrata l'oscillazione intorno a uno solo dei due assi orizzontali). In questo modo i gradi di libert? su cui il sistema ammette oscillazione (e quindi isolamento/smorzamento) passano dai due soli orizzontali a cinque (due orizzontali, uno verticale e due rotazionali).
Infine, le figure dalla 15 alla 17 mostrano schematicamente i gradi di libert? di oscillazione della struttura a telaio rispetto al sistema di fondazione di un edificio cui sono stati applicati, con il procedimento secondo l'invenzione, dispositivi antisismici 22 quali quelli di figura 11. Valutando opportunamente i parametri di rigidezza e smorzamento delle varie componenti dei dispositivi antisismici 22 ? cos? possibile ottimizzare la risposta della sovrastruttura dell'edificio in funzione dei suoi modi propri di vibrare in condizioni sismiche.
Con riferimento ora alle figure 18 e 19, dove a parti ed elementi identici o corrispondenti a quelli delle figure precedenti sono stati attribuiti i medesimi numeri di riferimento, il procedimento secondo l'invenzione pu? essere eseguito anche posizionando i dispositivi antisismici 22 non alla base dei pilastri 10, ma in corrispondenza di una zona di nodo della struttura a telaio, cio? in corrispondenza della zona di giunzione fra il pilastro 10 e due o pi? travi 24 della struttura a telaio.
Nell'esempio di figura 18, i dispositivi antisismici 22 sono disposti in appoggio sulle travi 24 e il collare di contrasto 16 ? ancorato al pilastro 10 al disopra delle travi 24. Il montaggio dei dispositivi antisismici 22 avviene in modo analogo a quanto descritto in precedenza: i dispositivi antisismici 22 vengono posizionati sulle travi 24, il collare di contrasto 16 viene ancorato al pilastro 10 e a quel punto il pilastro 10 viene tagliato nella zona fra le travi 24 e il collare di contrasto 16. Anche in questo caso ? possibile utilizzare travi di collegamento 20 che collegano l'uno con l'altro i vari collari di contrasto 16. Nell'esempio di figura 19, il collare di contrasto 16 ? montato sul pilastro 10 al disotto delle travi e dunque i dispositivi antisismici 22 sono disposti anch'essi al disotto delle travi 24. Il montaggio dei dispositivi antisismici 22 avviene in modo analogo a quanto descritto in precedenza: il collare di contrasto 16 viene ancorato al pilastro 10, i dispositivi antisismici 22 vengono posizionati sul collare di contrasto 16, e a quel punto il pilastro 10 viene tagliato nella zona fra le travi 24 e il collare di contrasto 16. Anche in questo caso ? possibile utilizzare travi di collegamento 20 che collegano l'uno con l'altro i vari collari di contrasto 16.
La presente invenzione ? stata fin qui descritta con riferimento a sue modalit? di implementazione preferite. ? da intendersi che possono essere previste altre modalit? di implementazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (8)

RIVENDICAZIONI
1. Procedimento per aumentare le prestazioni antisismiche di un edificio con una struttura a telaio comprendente una pluralit? di pilastri (10) e con un sistema di fondazione comprendente una corrispondente pluralit? di plinti (12) su ciascuno dei quali poggia un rispettivo pilastro (10), il procedimento prevedendo, per ciascun pilastro (10), l'esecuzione delle operazioni di:
a) ancorare alla base del pilastro (10) una struttura di contrasto (16) disposta intorno al pilastro (10) a una certa altezza rispetto al relativo plinto (12);
b) disporre due o pi? dispositivi antisismici (22) intorno al pilastro (10), in appoggio sul relativo plinto (12); e
c) una volta che i dispositivi antisismici (22) sono montati fra la struttura di contrasto (16) e il relativo plinto (12), tagliare il pilastro (10) in corrispondenza di un suo tratto (10') compreso fra il relativo plinto (12) e la relativa struttura di contrasto (16).
2. Procedimento per aumentare le prestazioni antisismiche di un edificio con una struttura a telaio comprendente una pluralit? di pilastri (10) e una pluralit? di travi (24) che collegano gli uni agli altri i pilastri (10), il procedimento prevedendo, per ciascun pilastro (10), l'esecuzione delle operazioni di:
a) ancorare al pilastro (10) una struttura di contrasto (16) disposta intorno al pilastro (10) a una certa distanza rispetto alle travi (24) collegate al pilastro (10);
b) disporre due o pi? dispositivi antisismici (22) intorno al pilastro (10) fra le travi (24) e la struttura di contrasto (16); e
c) una volta che i dispositivi antisismici (22) sono montati fra le travi (24) e la struttura di contrasto (16), tagliare il pilastro (10) in corrispondenza di un suo tratto (10') compreso fra le travi (24) e la struttura di contrasto (16).
3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detti dispositivi antisismici (22) sono dispositivi isolatori e/o dissipatori atti a consentire oscillazioni almeno in un piano orizzontale, vale a dire in un piano perpendicolare all'asse del relativo pilastro (10).
4. Procedimento secondo la rivendicazione 3, in cui detti dispositivi antisismici (22) sono dispositivi isolatori e/o dissipatori atti a consentire oscillazioni anche in direzione verticale, vale a dire parallelamente all'asse del relativo pilastro (10).
5. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i dispositivi antisismici (22) sono inizialmente mantenuti in una condizione di precompressione e in cui ? previsto che, una volta che tutti i dispositivi antisismici (22) associati a un dato pilastro (10) sono stati inseriti fra il relativo plinto (12), o le relative travi (24), e la relativa struttura di contrasto (16), sia rilasciata tale condizione di precompressione.
6. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre l'operazione di collegare le une con le altri mediante travi di collegamento (20) le strutture di contrasto (16) montate su pilastri (10) adiacenti, in particolare lungo due direzioni orizzontali ortogonali.
7. Procedimento secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre per ciascun pilastro (10), prima di detta operazione b), l'operazione di ampliare il relativo plinto (12) mediante porzioni di plinto aggiuntive (12') in modo da creare un piano di appoggio (P) intorno al pilastro (10) per l'appoggio dei dispositivi antisismici (22).
8. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 7, comprendente inoltre l'operazione di collegare gli uni con gli altri mediante travi di collegamento (14) i plinti (12) adiacenti, in particolare lungo due direzioni orizzontali ortogonali.
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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
ITVR20100206A1 (it) * 2010-10-29 2012-04-30 Sar Costruzioni Prefabbricate S R L Struttura di fondazione particolarmente per edifici prefabbricati
JP2017040059A (ja) * 2015-08-18 2017-02-23 三井住友建設株式会社 免震装置の交換方法
KR101891942B1 (ko) * 2018-01-16 2018-08-27 송병표 기존 구조물의 지진 보강공법
IT201800006099A1 (it) * 2018-06-07 2019-12-07 Dispositivo antisismico

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