IT202100007031A1 - Mulino macinatore a rulli - Google Patents

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IT202100007031A1
IT202100007031A1 IT102021000007031A IT202100007031A IT202100007031A1 IT 202100007031 A1 IT202100007031 A1 IT 202100007031A1 IT 102021000007031 A IT102021000007031 A IT 102021000007031A IT 202100007031 A IT202100007031 A IT 202100007031A IT 202100007031 A1 IT202100007031 A1 IT 202100007031A1
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IT
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hydraulic
grinding
roller
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IT102021000007031A
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Lodovico Bardelli
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Mizar S R L
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    • B02C4/426Torque counterbalancing mechanisms

Description

Mulino macinatore a rulli
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un mulino macinatore a rulli, in particolare per la macinazione di materiali duri, quali ad esempio materiali vetrosi, ceramici o affini. L?invenzione trova applicazione in particolare nell?ambito tecnico della macinazione di materiali generati quali scarti di fabbricazione nei processi produttivi di piastrelle.
L?invenzione pu? trovare comunque applicazione per tutti i tipi di materiali duri macinabili.
Gli scarti di produzione delle piastrelle, essendo oggigiorno riconosciuti come rifiuto, pongono ai produttori l?esigenza di prevedere un piano di smaltimento che possa comportare anche il loro possibile riutilizzo nel ciclo produttivo.
L?impiego di mulini a rulli consente di effettuare la macinazione di questi scarti di fabbricazione sino al raggiungimento di una prescelta dimensione del materiale in uscita che ne consenta il riutilizzo nei processi di fabbricazione delle piastrelle.
Una tipologia di mulino diffusamente impiegata in questo ambito ceramico deriva da una soluzione tecnica adottata nell?industria delle cosiddette fritte vetrose, ove il materiale vetroso macinato ? utilizzato per la produzione di smalti ceramici per piastrelle.
Questa soluzione prevede che il mulino sia costituito da almeno una coppia di rulli di macinazione controrotanti, tipicamente in acciaio, i quali sono supportati girevolmente su di una struttura portante, uno dei rulli ? condotto in rotazione da un motore mentre l?altro rullo ? supportato folle e viene trascinato per attrito dal rullo motorizzato. Grazie a questa configurazione, l?azione di macinazione avviene principalmente per compressione del materiale, ed in parte per frizione o attrito.
Se, da un lato, questo tipo di macinatore si dimostra di impiego semplice ed economico, dall?altro lato presenta alcuni aspetti limitativi. Fra questi, ad esempio, vi ? il fatto che la regolazione della distanza tra i rulli ? solamente meccanica e quindi non effettuabile in modo particolarmente agevole e facile.
Inoltre, l?effetto macinante difficilmente riesce ad adattarsi alla differente quantit? o dimensione del materiale che alimenta istantaneamente i rulli.
La sollecitazione generata dai rulli risulta pertanto discontinua in funzione della quantit? o dimensione del materiale che li attraversa e il mulino pu? subire di conseguenza sollecitazioni irregolari che ne incrementano l?usura. In aggiunta, nel caso di attraversamento di materiali estranei non macinabili, di dimensioni rilevanti, i rulli sono soggetti ad urti considerevoli che ne favoriscono la rapida usura.
A parziale soluzione delle problematiche anzidette, sono stati predisposti nello stato dell?arte mulini in cui i rulli sono premuti fra loro tramite pistoni, di natura idraulica o pneumatica, con i quali ? possibile effettuare la regolazione della pressione. Una tale soluzione permette anche l?allontanamento dei rulli in caso di attraversamento di pezzi non macinabili o altri oggetti estranei di particolare durezza.
La regolazione della pressione dei rulli permette inoltre di controllare e programmare la dimensione (granulometria) del materiale macinato in uscita (ad una pressione maggiore tra i rulli corrispondendo una granulometria pi? fine).
Questi miglioramenti, che hanno in origine permesso di rendere pi? efficienti i mulini macinatori impiegati per la produzione delle fritte vetrose, nel settore dei colorifici ceramici, quando applicati al settore della macinazione di cocci e scarti di ceramica, lasciano comunque ancora irrisolte alcune problematiche.
Infatti, le piastrelle ceramiche (ad esempio in gres porcellanato) sono meccanicamente pi? resistenti dei materiali vetrosi e le capacit? di macinazione richieste al macinatore sono tipicamente molto elevate (possono raggiungere alcune tonnellate per ora). Un mulino per macinazione di ceramiche prevede per questo rulli di lunghezza maggiore, anche doppia, rispetto alla lunghezza dei rulli di mulini per macinare vetro.
Un impianto di macinazione di piastrelle in ceramica pu? prevedere ad esempio quattro coppie di rulli, una prima coppia di rulli sagomati diretta alla ?frantumazione?, mentre le altre tre coppie di rulli, in cascata, sono dirette alla ?macinazione?, una tale configurazione essendo diversa da quella prevista nel settore della macinazione del vetro ove l?impianto prevede tipicamente solo tre coppie di rulli lisci di ?macinazione?.
Altre limitazioni possono inoltre sorgere, per specifiche problematiche che si presentano nella macinazione delle piastrelle.
A questo riguardo, negli stabilimenti di produzione delle piastrelle ceramiche, nel cumulo delle piastrelle di scarto vengono a volte impropriamente buttati anche altri scarti di materiale di diverso genere quali legno, plastica o ferro. In un impianto di macinazione ? generalmente prevista una fase di setacciatura di controllo, tra l?uscita di una macchina frantumatore e l?ingresso al mulino macinatore. Nel frantumatore avviene la frantumazione dei cocci interi in pezzi pi? piccoli (dell?ordine di qualche centimetro), successivamente nel mulino il materiale ? ridotto in polvere (con dimensione richiesta normalmente inferiore al millimetro). Fra i materiali o corpi estranei predetti, la gomma ed il legno tendono a comprimersi ma non subiscono macinazione a causa del loro comportamento elastico, mentre il ferro presenta spesso una durezza tale da non poter essere frantumato dai rulli macinatori, anche se realizzati in acciaio resistente.
Tipicamente, nonostante le precauzioni adottate (anche mediante previsione di magneti in grado di intercettare e rimuovere materiali ferrosi diretti tra i rulli), ? molto difficile evitare in assoluto che un pezzo estraneo, normalmente gomma, legno o ferro, entri nel mulino impattando con i rulli.
In ogni coppia di rulli contrapposti, un rullo ? fisso mentre il rullo contrapposto ? mobile e collegato ai pistoni pneumatici o idraulici, i quali esercitano la pressione regolabile.
Quando i rulli sono premuti da pistoni pneumatici, ? possibile un certo gioco nello spostamento relativo fra i rulli, anche legato alla comprimibilit? dell?aria, che consente il passaggio di pezzi estranei. Qualora per? un pezzo estraneo cada lateralmente tra i rulli, esso provoca uno spostamento inclinato del rullo mobile rispetto al rullo fisso. In altri termini, il rullo mobile non mantiene il suo asse parallelo all?asse del rullo fisso, durante il movimento di allontanamento. Questo comporta che nella trasmissione del moto tra il giunto del motore e l?albero del rullo mobile e nella rotazione dell?albero sul cuscinetto, il moto avvenga in modo non allineato, provocando in tal modo urti, attrito ed usura eccessivi quando non addirittura rotture.
Uno scopo principale dell?invenzione ? quello di mettere a disposizione un mulino macinatore a rulli del tipo anzidetto, strutturalmente e funzionalmente concepito per ovviare ai limiti evidenziati con riferimento alla tecnica nota citata.
Questo ed altri scopi che appariranno chiaramente nel seguito sono raggiunti, secondo la presente invenzione, per mezzo di un mulino macinatore a rulli avente le caratteristiche enunciate nelle rivendicazioni accluse.
In accordo con un principale aspetto dell?invenzione, un mulino macinatore a rulli comprende almeno una coppia di rulli suscettibili di essere condotti in contro-rotazione relativa attorno ai loro rispettivi assi principali di rotazione, il materiale da macinare essendo alimentato per caduta tra i rulli, il primo di detti rulli essendo girevolmente supportato da una coppia di primi supporti fissati a rispettive spalle del mulino, il secondo di detti rulli essendo supportato girevolmente da una coppia di secondi supporti i quali sono montati sulle spalle in modo scorrevolmente guidato in direzione perpendicolare agli assi di rotazione, il mulino comprendendo ulteriormente mezzi pneumatici a cilindro-pistone operativamente associati alla coppia di secondi supporti e configurati per generare una prescelta pressione di spinta di un rullo contro l?altro, oppure a distanza registrabile, al fine di ottenere il desiderato grado di macinazione del materiale, e mezzi idraulici a cilindro-pistone operativamente associati alla coppia di secondi supporti e configurati per almeno contrastare le spinte tendenti ad allontanare fra loro i rulli e causate da corpi estranei passanti fra i rulli durante la macinazione.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, i mezzi idraulici a cilindro-pistone sono configurati per mantenere il corrispondente pistone in contatto con il corrispondente secondo supporto, senza esercitare alcuna pressione sul secondo rullo, opponendo una resistenza qualora il secondo rullo venga allontanato dal primo rullo a seguito del passaggio di corpi estranei fra i rulli durante la macinazione.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, i mezzi idraulici a cilindro-pistone sono configurati per generare una prescelta pressione di spinta tra i rulli, in cooperazione con o con disattivazione di detti mezzi pneumatici a cilindro-pistone.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, i mezzi pneumatici ed i mezzi idraulici a cilindro-pistone sono configurati in modo tale che la resistenza opposta dai mezzi idraulici sia maggiore della resistenza opposta dai mezzi pneumatici.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, i rispettivi cilindri dei mezzi idraulici sono collegati, in comunicazione di fluido, ad un rispettivo accumulatore idraulico avente funzione di ammortizzazione.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, i rispettivi cilindri dei mezzi idraulici sono collegati, in comunicazione di fluido, fra loro e ad un accumulatore idraulico avente funzione di ammortizzazione.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione i cilindri dei mezzi idraulici sono configurati come cilindri a doppio effetto, ciascun cilindro includendo una camera operativa inferiore ed una contrapposta camera operativa superiore, i cilindri essendo collegati fra loro, in comunicazione di fluido, in modo tale che la camera inferiore di un cilindro associato ad uno dei primi supporti sia collegata alla camera superiore di un cilindro associato all?altro dei primi supporti, cos? che la spinta, in allontanamento dei rulli, generata da un urto in corrispondenza di una delle estremit? assiali dei rulli, sia tendente a spingere i rulli, in allontanamento reciproco, anche in corrispondenza dell?altra opposta estremit? assiale dei rulli, contrastando cos? lo scostamento dalla condizione di parallelismo degli assi dei rulli.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, l?accumulatore idraulico ? provvisto di un polmone a gas. In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, il mulino comprende una pluralit? di moduli di macinazione, in cui ciascun modulo ? provvisto di una coppia di detti rulli, ciascun modulo essendo selettivamente configurabile in modo tale che i rispettivi mezzi idraulici a cilindro-pistone svolgano esclusivamente la funzione di sicurezza a contrasto di spinte tendenti ad allontanare fra loro i rulli a causa del passaggio di corpi estranei oppure generino la pressione di spinta tra i rulli in cooperazione con o escludendo i rispettivi mezzi pneumatici a cilindropistone.
I cilindri idraulici possono quindi operare esercitando la spinta sui rulli, in modo selettivo sui diversi moduli del mulino. Questa prerogativa si dimostra efficace quando, ad esempio, si devono raggiungere pressioni di spinta di chiusura fra i rulli pi? elevate per macinare pi? finemente o con maggiore produttivit?. Nello stesso mulino possono quindi coesistere moduli con rulli premuti da pistoni pneumatici dove i pistoni idraulici agiscono solo da sicurezza senza premere e moduli dove invece i rulli sono premuti da pistoni idraulici in cooperazione oppure escludendo i pistoni pneumatici.
In accordo con un altro aspetto dell?invenzione, uno oppure alcuni oppure tutti i moduli del mulino possono essere dotati di entrambi i mezzi a cilindro-pistone pneumatici ed idraulici, cos? da poter scegliere, in base alla applicazione, se premere con i cilindri pneumatici mantenendo i cilindri idraulici per sicurezza oppure premere con i cilindri idraulici disattivando eventualmente i cilindri pneumatici. A questo scopo la progettazione dei gruppi cilindri-pistone idraulici che possono fungere alternativamente da sicurezza o invece di propria spinta sar? opportuna.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell'invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata che segue di alcuni suoi preferiti esempi di attuazione illustrati, a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento agli uniti disegni in cui:
- la figura 1 ? una vista prospettica di un esempio di mulino macinatore a rulli realizzato in accordo con la presente invenzione,
- la figura 2 ? una vista in alzato laterale del mulino di figura 1,
- la figura 3 ? una vista in esploso prospettico di alcuni particolari del mulino delle figure precedenti, - la figura 4 ? un vista schematica di un particolare del mulino secondo l?invenzione in una forma realizzativa,
- la figura 5 ? una vista schematica del particolare di figura 4 del mulino secondo l?invenzione in una ulteriore forma realizzativa,
- la figura 6 ? una vista corrispondente a quella di figura 1 di un ulteriore esempio di mulino a rulli secondo l?invenzione,
- la figura 7 ? una vista prospettica di un ulteriore esempio di mulino macinatore a rulli, includente pi? moduli di coppie di rulli sovrapposti fra loro.
Con riferimento inziale alle figure 1 e 2, con 1 ? complessivamente indicato un primo esempio di mulino macinatore a rulli in accordo con la presente invenzione, comprendente una struttura portante formata da una coppia di contrapposte piastre 2 collegate tra loro da rispettive spalle, ciascuna spalla includendo una rispettiva coppia di travi 3, estesi paralleli e distanziati fra loro.
Il mulino 1 ? concepito per eseguire la macinazione di materiali duri tra cui, in particolare, scarti di materiale ceramico, derivato da scarti di fabbricazione di piastrelle, al fine di ottenere un materiale in polvere idoneo al suo riutilizzo nel ciclo produttivo delle piastrelle stesse.
Il mulino 1 comprende una coppia di rulli contro-rotanti, indicati con 4 e 5, a mantello cilindrico ed aventi rispettivi assi principali di rotazione X1, X2 paralleli fra loro. Tra i rulli 4, 5 pu? rimanere definita una apertura 6, di ampiezza registrabile, per il passaggio del materiale da macinare oppure i rulli possono essere premuti in contatto l?uno contro l?altro.
I rulli 4,5 sono concepiti come rulli a superficie liscia, altre conformazioni potendo essere previste in base alle esigenze applicative. Ad esempio, in figura 6 ? mostrato un esempio di mulino con rulli 4,5 a superficie sagomata.
La coppia di rulli 4,5 cos? configurati costituisce un cosiddetto ?modulo? di mulino macinatore, ed in ragione delle specifiche esigenze applicative pi? moduli possono essere operativamente associati fra loro.
Ad esempio, in figura 7 ? mostrata una configurazione di mulino comprendente quattro moduli a rulli orizzontali del tipo anzidetto, in cui l?alimentazione del materiale da macinare avviene per caduta, mediante un dispositivo alimentatore (non rappresentato) posizionato superiormente al modulo collocato verticalmente pi? in alto, normalmente equipaggiato con rulli sagomati. Al di sotto del modulo superiore sono collocati, in cascata verticale, tre moduli a rulli lisci, ciascun modulo recando un solo rullo motorizzato.
Nel seguito l?eventuale uso dei termini ?inferiore?, ?superiore?, ?orizzontale? e ?verticale? sar? quindi riferito a questa specifica configurazione a rulli orizzontali, in cui il materiale da macinare ? alimentato per gravit? lungo una direzione sostanzialmente verticale e con tale disposizione spaziale la terminologia anzidetta si intender? correlata.
Nel modulo di mulino 1, tra ciascuna coppia di travi 3 sono montate, in posizione affacciata, una rispettiva coppia di primi supporti 7 atti a supportare il rullo 4, ed una rispettiva coppia di secondi supporti 8 atti a supportare il rullo 5.
In particolare, il rullo 4 ? altrimenti definito come ?rullo fisso?, in quanto supportato girevolmente dai supporti 7 solidarizzati alle spalle, senza alcuna possibilit? di movimento relativo rispetto alle travi delle spalle, mentre il rullo 5 ? altrimenti indicato come ?rullo mobile? in quanto i supporti 8, sui quali ? girevolmente supportato, sono montati sulle spalle in modo scorrevolmente guidato lungo le corrispondenti travi 3 in direzione perpendicolare agli assi di rotazione dei rulli. In maggior dettaglio, ciascun supporto 7 ed 8 comprende un rispettivo blocco porta-cuscinetto di forma parallelepipeda.
Con 7a sono indicati entrambi i blocchi porta-cuscinetti dei supporti 7, i quali sono rigidamente vincolati alle travi 3 delle corrispondenti spalle.
Con 8a sono indicati entrambi i blocchi porta-cuscinetti dei supporti 8, su ciascun blocco 8a essendo ricavate una coppia di sedi 10, provviste su contrapposte facce del blocco e destinate ad accoppiarsi scorrevolmente con le rispettive travi 3 della corrispondente spalla, cos? da realizzare una guida lineare per guidare scorrevolmente il blocco 8a portacuscinetti lungo le travi 3 della corrispondente spalla.
Il rullo 4 ? predisposto per essere condotto in rotazione, attorno al proprio asse X1, da un motore 11 collegato ad un albero di rotazione (non rappresentato) del rullo, attraverso un gruppo riduttore 11a.
Il rullo 5 ? montato con il suo albero (non rappresentato) supportato folle tra i supporti 8 ed ? trascinato in contro-rotazione al rullo 4 per effetto dell?azione di attrito del materiale da macinare che attraversa l?apertura dei rulli oppure dal rullo stesso se sono premuti assieme l?uno contro l?altro.
In una forma realizzativa ? previsto che entrambi i rulli 4,5 lisci siano condotti in rotazione da rispettivi motori, come avviene per il modulo a rulli sagomati mostrato in figura 6, il quale ? concepito per essere collocato nella posizione pi? alta della configurazione di mulino a pi? moduli di figura 7. Questo per potere eventualmente sfruttare maggiormente l?azione di frizione e attrito nella macinazione che si pu? rendere opportuna per alcuni tipi di materiali. Nelle figure 6 e 7, particolari analoghi a quelli del modulo di mulino di figura 1 sono contrassegnati dai medesimi riferimenti numerici.
Il modulo di mulino 1 ? provvisto di mezzi pneumatici a cilindro-pistone, globalmente indicati con 15, i quali sono operativamente associati alla coppia dei supporti 8, per generare una prescelta pressione di spinta del rullo 5 mobile contro il rullo 4 fisso, al fine di ottenere il desiderato grado di macinazione del materiale. Ad una prefissata pressione di spinta fra i rulli 4, 5 corrisponde infatti una corrispondente dimensione del materiale macinato dal mulino.
I mezzi penumatici a cilindro-pistone possono essere configurati per spingere i rulli uno contro l?altro oppure ad una distanza registrabile tramite opportuni fine corsa. In maggior dettaglio, i mezzi pneumatici comprendono una coppia di gruppi cilindro-pistone, ciascun gruppo comprendendo un pistone 16 montato e guidato all?interno di un rispettivo cilindro 18.
In ragione della loro identit? strutturale, uno solo dei gruppi pneumatici cilindro-pistone verr? descritto in dettaglio.
Il pistone 16 ? prolungato, esternamente al cilindro 18, in uno stelo operativo 19, la cui estremit? libera ? connessa, mediante un accoppiamento articolato a cerniera, con un organo spintore 20.
Con 21 ? indicato un traverso, convenientemente realizzato con un profilato con sezione a ?C?, il quale ? esteso trasversalmente tra le spalle del mulino. Nella parte di intradosso del traverso 21 sono posizionati e vincolati gli organi spintori 20.
Ciascun gruppo cilindro-pistone 18,16 ? inoltre posizionato in corrispondenza del rispettivo blocco 8a portacuscinetti, in modo tale che il traverso 21 sia predisposto per un contatto superficiale contro i blocchi portacuscinetti 8a della coppia di supporti 8. Con una siffatta configurazione, i gruppi pneumatici a cilindro-pistone 18,16 sono attivabili per premere, attraverso i pistoni 16, il traverso 21 contro i blocchi 8a e di conseguenza generare una prescelta pressione di spinta del rullo 5 contro il rullo 4, per ottenere il desiderato grado di macinazione.
Si osserva a riguardo come la direzione di spinta dei gruppi pneumatici cilindro-pistone 18,16 coincida con la direzione di scorrimento lineare dei blocchi portacuscinetti 8a relativamente alle spalle del mulino.
I gruppi cilindro-pistone 16,18 sono configurati convenientemente come cilindri a doppio effetto e tramite la regolazione della pressione di spinta, ottenuta alimentando aria compressa, tramite un circuito pneumatico, all?interno delle camere operative di spinta dei cilindri 18, viene di conseguenza regolata la granulometria del materiale macinato. La camera opposta alla spinta viene attivata invece nel caso si voglia operare un allontanamento dei rulli, ovviamente non nelle normali condizioni di lavoro.
In una forma attuativa preferita le camere dei cilindri pneumatici 18 sono collegate fra loro, in comunicazione di fluido, e con una sorgente di aria compressa per il comando operativo dei pistoni. Con un tale collegamento fluidico ? altres? garantito il movimento sincrono dei pistoni.
In una forma realizzativa alternativa, pu? essere previsto, che le camere operative dei cilindri pneumatici 18 siano alimentate, in modo indipendente, l?erogazione dell?aria essendo controllata e regolata tramite una centralina di controllo (non rappresentata), idonea per assicurare il movimento dei pistoni 16 nonch? per generare la pressione di spinta desiderata.
Come illustrato nelle figure, i gruppi pneumatici cilindropistone 18,16 sono preferibilmente disposti esternamente alla corrispondente piastra 2 della struttura portante, detta piastra essendo provvista di aperture passanti 22 attraverso le quali il rispettivo stelo 19 del gruppo cilindro-pistone 18,16 pu? estendersi in direzione del corrispondente blocco 8a porta-cuscinetti.
Il modulo di mulino 1 comprende ulteriormente mezzi idraulici a cilindro-pistone, globalmente indicati con 25, i quali sono operativamente associati alla coppia dei supporti 8, principalmente per contrastare le spinte tendenti ad allontanare tra loro i rulli 4,5 e causate da corpi o pezzi estranei (non comprimibili o non macinabili) passanti fra i rulli durante la macinazione.
In maggior dettaglio, i mezzi idraulici 25 comprendono due coppie di gruppi idraulici cilindro-pistone, ciascun gruppo comprendendo un pistone 26 guidato all?interno di un rispettivo cilindro 28.
Ciascun pistone 26 ? prolungato esternamente al corrispondente cilindro 28 in un rispettivo stelo operativo 29.
Nell?esempio descritto, ? previsto che su ciascun supporto 8 sia operativamente associata una corrispondente coppia di gruppi idraulici cilindro-pistone 28,26, il cui funzionamento operativo verr? descritto in dettaglio di seguito.
Con riferimento alla forma realizzativa qui descritta, in corrispondenza di ciascuna spalla del mulino, i due gruppi idraulici cilindro-pistone 26,28 sono posizionati da parti verticalmente contrapposte rispetto al traverso 21, con ciascun cilindro 28 riscontrato e vincolato alla piastra 2 e con il corrispondente pistone 26 recante il rispettivo stelo operativo 29 rivolto verso il blocco 8a portacuscinetti.
I gruppi cilindro-pistone 28,26 sono configurati, in via principale, per mantenere il corrispondente pistone 26 in sostanziale contatto con il corrispondente blocco 8a portacuscinetti del supporto 8, senza tuttavia esercitare alcuna pressione attiva sul blocco e di conseguenza sul rullo 5, opponendo una resistenza qualora il rullo 5 venga allontanato dal rullo 4 a seguito del passaggio di corpi o pezzi estranei (incomprimibili o non macinabili) fra i rulli durante la macinazione.
E? inoltre previsto che i mezzi pneumatici 15 ed i mezzi idraulici 25 siano configurati in modo tale che la resistenza opposta dai mezzi idraulici 25 sia maggiore della resistenza opposta dai mezzi pneumatici 15.
In una forma realizzativa ? previsto che i cilindri 28 dei mezzi idraulici siano collegati, in comunicazione di fluido, ad un rispettivo accumulatore idraulico 30 recante un polmone a gas 31 (schematicamente rappresentato nelle figure) avente funzione di ammortizzazione del tipo a polmone a gas. In alternativa al polmone a gas, altre tipologie di sistemi ammortizzanti sono comunque possibili.
Nelle figure con 32 sono indicati i condotti del circuito idraulico che collegano le camere operative dei cilindri idraulici con un collettore 33 a sua volta collegato fluidicamente all?accumulatore 30. Il circuito idraulico ? configurato per convogliare il fluido idraulico, ad esempio olio idraulico in pressione, lungo i condotti 32 da e verso le camere operative dei cilindri idraulici.
Nell?esempio descritto, la configurazione illustrata prevede due cilindri idraulici per ciascun lato del mulino, di conseguenza sono previsti quattro cilindri idraulici per ciascun modulo di mulino, ? tuttavia possibile prevedere un cilindro per ciascun lato (quindi due cilindri idraulici per ciascun modulo) o altra differente configurazione.
Sul rullo mobile 5 sono pertanto attivi, in corrispondenza dei blocchi 8a portacuscinetti, i pistoni pneumatici 16 atti ad esercitare la spinta registrabile tra i rulli, e sono altres? operativi i pistoni idraulici 26, i quali non esercitano alcuna spinta attiva contro il rullo 5 durante il normale funzionamento, ma appena il rullo 5 si discosta in allontanamento dal rullo 5 e il blocco 8a entra in contatto e preme il corrispondente pistone idraulico 26, quest?ultimo oppone una resistenza. Tale resistenza, che presenta comportamento elastico dovuto alla azione dell?accumulatore idraulico, ? superiore rispetto alla resistenza che pu? opporre il pistone pneumatico. In tale modo, lo spostamento, sia in asse che fuori asse, del rullo 5 viene limitato e rallentato, con il vantaggio di ridurre o evitare sollecitazioni indesiderate sugli alberi dei rulli, sui cuscinetti e sui giunti di trasmissione dei motori.
In una forma realizzativa i rispettivi cilindri idraulici 28 sono collegati, in collegamento fluidico, sia fra loro che con l?accumulatore idraulico 30 avente funzione di ammortizzazione.
In via alternativa, i cilindri idraulici 28 possono essere configurati senza alcun collegamento fluidico fra di loro, agendo cos? in modo indipendente, ed essendo collegati ciascuno ad un rispettivo accumulatore, gli accumulatori avendo eventualmente anche cariche diverse.
In una forma realizzativa i cilindri idraulici 28 sono configurati come cilindri a doppio effetto, ciascun cilindro 28 includendo una camera inferiore 28a ed una contrapposta camera superiore 28b, i cilindri essendo collegati fra loro, in collegamento fluidico, in modo tale che la camera inferiore 28a di un cilindro 28 associato ad uno dei supporti 8a sia collegata alla camera superiore 28b di un cilindro 28 associato all?altro dei supporti 8a. In tal modo, la spinta, in allontanamento dei rulli, generata da un urto in corrispondenza di una delle estremit? assiali dei rulli, tende a spingere i rulli, in allontanamento reciproco, anche in corrispondenza dell?altra opposta estremit? assiale, contrastando cos? lo scostamento dalla condizione di parallelismo degli assi dei rulli.
In altri termini, mediante il collegamento fluidico incrociato sopra descritto (schematizzato in figura 5) la spinta generata da un urto che avviene in corrispondenza di una delle estremit? assiali dei rulli, comporta una spinta in allontanamento dei rulli anche all?estremit? opposta dei rulli, con il vantaggio di mantenere un maggior parallelismo fra i rulli, contrastandone lo scostamento relativo.
Va osservato che, per particolari esigenze applicative, pu? essere previsto in altre forme realizzative che la pressione generante la spinta di un rullo contro l?altro, idonea a regolare l?effetto macinante, sia effettuata mediante gli stessi gruppi idraulici cilindro-pistone e tale funzione si alterna operativamente alla funzione di ammortizzazione delle sollecitazioni generate dagli urti provocati durante la macinazione dall?attraversamento di corpi estranei.
In questa modalit? operativa pu? altres? essere previsto che la funzione di spinta di un rullo contro l?altro sia svolta esclusivamente dai gruppi idraulici cilindro-pistone (escludendo i gruppi pneumatici cilindro-pistone) o in cooperazione con i gruppi pneumatici cilindro-pistone.
In una configurazione di mulino a pi? moduli, ad esempio del tipo mostrato in figura 7, pu? essere previsto che i cilindri idraulici possano operare esercitando la spinta sui rulli, in modo selettivo sui diversi moduli del mulino. Questo ad esempio quando si devono raggiungere pressioni di spinta di chiusura tra i rulli pi? elevate per macinare pi? finemente o con maggiore produttivit?. Quindi, nello stesso mulino a pi? moduli possono coesistere moduli con rulli premuti da cilindri pneumatici dove i cilindri idraulici sono attivi solo con funzione di sicurezza in ammortizzazione e moduli dove invece i rulli sono premuti da cilindri idraulici in cooperazione con i cilindri pneumatici oppure con esclusione dei cilindri pneumatici. In una forma realizzativa di un mulino a pi? moduli, pu? essere previsto che uno oppure alcuni oppure tutti i moduli del mulino possano essere dotati di entrambi i cilindri pneumatici ed idraulici, con possibilit? operativa di scegliere, in base all?applicazione, se esercitare la spinta con i cilindri pneumatici, mantenendo i cilindri idraulici nella funzione di ammortizzazione in sicurezza, oppure esercitare la spinta con i cilindri idraulici, disattivando eventualmente i cilindri pneumatici. In questo caso la progettazione dei cilindri idraulici che possono fungere alternativamente da sicurezza o invece da spinta deve essere opportuna.
Va inoltre osservato come la predisposizione, secondo l?invenzione, di un modulo di mulino come unit? individuale, agevoli il montaggio e lo smontaggio di un mulino a pi? moduli sovrapposti, facilitando sia le operazioni di primo montaggio che gli interventi successivi di manutenzione sul mulino. Risulta infatti pi? semplice, rispetto alle soluzioni note, operare in ciascun singolo modulo, per lo smontaggio o il montaggio dei rulli o di componenti degli stessi, una volta isolato il modulo dal resto del mulino.
L?invenzione raggiunge gli scopi proposti conseguendo i vantaggi enunciati pi? sopra rispetto alle soluzioni note. Ulteriore vantaggio deriva dal fatto che, secondo l?invenzione, ? indifferentemente possibile scegliere se sia pi? opportuno per ciascun modulo di mulino, predisporre una pressione di spinta tra i rulli di tipo pneumatico o di tipo idraulico, in base alle caratteristiche del materiale da macinare, alla granulometria o alla produttivit? richiesta.

Claims (9)

RIVENDICAZIONI
1.Mulino macinatore a rulli comprendente almeno una coppia di rulli suscettibili di essere condotti in controrotazione relativa attorno ai loro rispettivi assi principali di rotazione, il materiale da macinare essendo alimentato per caduta tra i rulli, il primo di detti rulli essendo girevolmente supportato da una coppia di primi supporti fissati a rispettive spalle del mulino, il secondo di detti rulli essendo supportato girevolmente da una coppia di secondi supporti i quali sono montati sulle spalle in modo scorrevolmente guidato in direzione perpendicolare agli assi di rotazione, primi mezzi pneumatici a cilindro-pistone essendo operativamente associati a detta coppia di secondi supporti e configurati per generare una prescelta pressione di spinta di un rullo contro l?altro, oppure ad una distanza registrabile, al fine di ottenere il desiderato grado di macinazione del materiale, caratterizzato dal fatto di comprendere secondi mezzi idraulici a cilindro-pistone operativamente associati a detta coppia di secondi supporti e configurati per almeno contrastare le spinte tendenti ad allontanare fra loro i rulli e causate da corpi estranei passanti fra i rulli durante la macinazione.
2.Mulino macinatore secondo la rivendicazione 1, in cui detti secondi mezzi idraulici a cilindro-pistone sono configurati per mantenere il corrispondente pistone in contatto con il corrispondente secondo supporto, senza esercitare alcuna pressione sul secondo rullo, opponendo una resistenza qualora il secondo rullo venga allontanato dal primo rullo a seguito del passaggio di corpi estranei fra i rulli durante la macinazione.
3. Mulino macinatore secondo la rivendicazione 1, in cui detti secondi mezzi idraulici a cilindro-pistone sono configurati per generare una prescelta pressione di spinta tra i rulli, in cooperazione con o con disattivazione di detti primi mezzi pneumatici a cilindro-pistone.
4. Mulino macinatore secondo la rivendicazione 2, in cui i primi mezzi pneumatici ed i secondi mezzi idraulici sono configurati in modo tale che la resistenza opposta dai secondi mezzi idraulici sia maggiore della resistenza opposta dai primi mezzi pneumatici.
5. Mulino macinatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui i rispettivi cilindri dei secondi mezzi idraulici sono collegati, in comunicazione di fluido, ad un rispettivo accumulatore idraulico avente funzione di ammortizzazione.
6. Mulino macinatore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui i rispettivi cilindri dei secondi mezzi idraulici sono collegati, in comunicazione di fluido, fra loro e ad un accumulatore idraulico avente funzione di ammortizzazione.
7. Mulino macinatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui i cilindri idraulici dei secondi mezzi idraulici sono configurati come cilindri a doppio effetto, ciascun cilindro includendo una camera operativa inferiore ed una contrapposta camera operativa superiore, i cilindri essendo collegati fra loro, in comunicazione di fluido, in modo tale che la camera inferiore di un cilindro associato ad uno dei primi supporti sia collegata alla camera superiore di un cilindro associato all?altro dei primi supporti, cos? che la spinta, in allontanamento dei rulli, generata da un urto in corrispondenza di una delle estremit? assiali dei rulli, sia tendente a spingere i rulli, in allontanamento reciproco, anche in corrispondenza dell?altra opposta estremit? assiale dei rulli, contrastando cos? lo scostamento dalla condizione di parallelismo degli assi dei rulli.
8. Mulino macinatore secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detto accumulatore idraulico ? provvisto di un polmone a gas.
9. Mulino macinatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralit? di moduli di macinazione, in cui ciascun modulo ? provvisto di una coppia di detti rulli, ciascun modulo essendo selettivamente configurabile in modo tale che i rispettivi mezzi idraulici a cilindro-pistone svolgano esclusivamente la funzione di sicurezza a contrasto di spinte tendenti ad allontanare fra loro i rulli a causa del passaggio di corpi estranei oppure generino la pressione di spinta tra i rulli in cooperazione con o escludendo i rispettivi mezzi pneumatici a cilindro-pistone.
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