IT201900020176A1 - Meccanismo di movimentazione del carter di una macchina duplicatrice elettronica di chiavi. - Google Patents

Meccanismo di movimentazione del carter di una macchina duplicatrice elettronica di chiavi. Download PDF

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IT201900020176A1
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IT
Italy
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casing
rotating body
rotation
machine
area
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Application number
IT102019000020176A
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Inventor
Giorgio Pigatti
Rodda Oreste Da
Fabrizio Tonello
Franco Cattai
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Silca Spa
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Description

DESCRIZIONE
dell'invenzione avente per titolo:
"Meccanismo di movimentazione del carter di una macchina duplicatrice elettronica di chiavi"
La presente invenzione concerne un meccanismo di movimentazione del carter di una macchina duplicatrice elettronica di chiavi, nonché una macchina duplicatrice comprendente tale meccanismo.
Le note macchine duplicatrici elettroniche di tipo professionale o semiprofessionali (che sono generalmente presenti e utilizzate nei centri per la duplicazione di chiavi) presentano frontalmente una zona operativa di lavoro che sostanzialmente corrisponde alla zona a vista in cui sono generalmente previste la fresa o le frese per ricavare i tagli di cifratura sulla chiave, l’eventuale tastatore o lettore ottico, almeno un morsetto per trattenere la chiave da cifrare o da duplicare, ed i carrelli per la movimentazione del/i morsetto/i.
Opportunamente, principalmente per motivi di sicurezza, le macchine duplicatrici sono provviste di un carter per coprire e/o isolare, almeno durante la fase di taglio, la suddetta zona operativa di lavoro dall’ambiente esterno, per impedire così qualunque tipo di accesso a detta zona da parte dell’operatore e, al contempo, prevenire la fuoriuscita di schegge di lavorazione o scintille derivanti dal taglio della chiave.
In particolare, questo carter è generalmente in materiale trasparente in modo da consentire all’operatore di visualizzare comunque la zona operativa anche in condizione di carter chiuso, cioè quando detta zona è isolata dall’ambiente esterno mediante il carter stesso.
Opportunamente, il carter è solitamente articolato alla struttura di supporto della macchina, ad esempio al suo basamento, e mediante la sua rotazione attorno a corrispondenti perni di articolazione viene fatto passare da una condizione di apertura, in cui la zona operativa della macchina è accessibile e comunicante con l’ambiente esterno, alla suddetta condizione di chiusura, in cui la zona operativa della macchina è isolata dall’ambiente esterno.
Attualmente, la movimentazione del carter per farlo passare dalla condizione di apertura a quella di chiusura, e viceversa, è attuata esclusivamente manualmente dall’operatore.
È agevole intuire come la necessità di dover movimentare il carter sempre e solo manualmente renda le note soluzioni non particolarmente comode ed efficienti.
In tale contesto, le note soluzioni proposte per motorizzare ed automatizzare la movimentazione del carter sono particolarmente complicate costruttivamente, oltre che ingombranti.
Scopo dell'invenzione è di proporre un meccanismo per la movimentazione motorizzata, in apertura e/o in chiusura, del carter previsto in una macchina duplicatrice di chiavi, rendendo così tale operazione di movimentazione particolarmente comoda ed efficiente.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che sia completamente automatizzato.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che consenta di aumentare il livello di sicurezza della corrispondente macchina duplicatrice in cui detto meccanismo è utilizzato, e ciò sia durante la fase di chiusura del carter sia in condizione di carter chiuso.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo di ingombro ridotto.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che risulti semplice dal punto di vista costruttivo.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che consenta anche la movimentazione manuale del carter.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che sia migliorativo e/o alternativo rispetto alle soluzioni tradizionali.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che sia realizzabile in modo semplice, rapido e con bassi costi.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre un meccanismo che sia utilizzabile anche in macchine duplicatrici già disponibili in commercio.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre una macchina duplicatrice in cui la movimentazione del carter è motorizzata ed automatizzata, e che sia altresì effettuabile manualmente.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre una macchina duplicatrice di ingombro ridotto e di utilizzo semplice, rapido ed intuitivo.
Altro scopo dell’invenzione è di proporre una macchina duplicatrice che è realizzabile in modo semplice, rapido ed a bassi costi.
Tutti questi scopi, sia singolarmente che in una loro qualsiasi combinazione, ed altri che risulteranno dalla descrizione che segue sono raggiunti, secondo l’invenzione, con un meccanismo avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1 e con una macchina duplicatrice avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 11.
La presente invenzione viene qui di seguito ulteriormente chiarita in una sua preferita forma di pratica realizzazione, riportata a scopo puramente esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegni, in cui:
la figura 1 mostra in vista prospettica una macchina duplicatrice elettronica di chiavi secondo l’invenzione con il carter frontale di protezione della zona operativa di lavoro in condizione chiusa,
la figura 2 la mostra in vista prospettica con il carter frontale in condizione parzialmente aperta,
la figura 3 la mostra in vista prospettica con il carter frontale in condizione completamente aperta,
la figura 4 la mostra in vista prospettica laterale in condizione chiusa e con l’involucro posteriore in trasparenza,
la figura 5 la mostra in vista prospettica da dietro, priva dell’involucro posteriore e con il carter frontale in trasparenza, e
la figura 6 mostra in vista prospettica un particolare ingrandito di fig.5,
la figura 7 mostra il meccanismo di movimentazione del carter secondo l’invenzione,
la figura 8 mostra secondo una prima vista prospettica un particolare del meccanismo di movimentazione di fig. 7, e
la figura 9 mostra secondo una differente vista prospettica il medesimo particolare di fig. 8,
la figura 10 mostra secondo una ulteriore differente vista prospettica il medesimo particolare di fig.8.
Come si vede dalle figure, secondo l’invenzione, la macchina duplicatrice elettronica di chiavi 1 comprende una struttura di supporto 10 e altresì comprende:
- una zona frontale operativa 2 che è accessibile dall’operatore e che è rimovibilmente coperta e separata, almeno parzialmente, dall’ambiente esterno 3 mediante un carter di copertura e/o protezione 4 mobile rispetto a detta struttura di supporto 10,
- una zona posteriore di contenimento 5 che è coperta e separata dall’ambiente esterno da un involucro 6 che è fisso, cioè non mobile rispetto a detta struttura di supporto 10.
Opportunamente, la macchina duplicatrice 1 è di tipo professionale o semi-professionale, cioè è del tipo generalmente presente e utilizzato nei centri per la duplicazione di chiavi.
Opportunamente, la struttura di supporto 10 comprende inferiormente un basamento di supporto 7 e, inoltre, comprende un elemento divisorio 8, preferibilmente definito da una parete divisoria a sviluppo sostanzialmente verticale, che è montata su detto basamento di supporto 7. In particolare, le suddette due zone 2, 5 sono definite al di sopra del basamento di supporto 7 e sono separate tra loro da detto elemento divisorio 8.
Opportunamente, il carter 4 è associato alla struttura di supporto 7 in modo da poter essere ruotato rispetto a quest’ultima; mentre l’involucro 6 è associato stabilmente alla struttura di supporto 10, e in particolare al basamento 7 e/o all’elemento divisorio 8, mediante opportuni mezzi di fissaggio meccanico, ad esempio mediante impegno ad incastro e/o tradizionali organi di fissaggio (viti, rivetti, bulloni, ecc.).
Opportunamente, nella zona frontale operativa 2 è alloggiata almeno una fresa 11, o un altro organo di taglio, di almeno un dispositivo di fresatura (sia per chiavi piatte sia per chiavi laser) ed almeno un morsetto 12 per trattenere una chiave, che può essere una chiave grezza da lavorare o una chiave già cifrata da duplicare e di cui si vuole leggere/acquisire la cifratura. Opportunamente, nella zona frontale operativa 2 possono essere alloggiati mezzi per la rilevazione/lettura della cifratura di una chiave, quali ad esempio un tastatore meccanico e/o un lettore ottico.
Vantaggiosamente, nella zona frontale operativa 2 sono altresì alloggiati carrelli 15, 17 sui quali è montato detto almeno un morsetto 12, per consentire così la movimentazione, rispetto alla fresa e/o ai mezzi di rilevazione, della chiave trattenuta dal corrispondente morsetto.
Preferibilmente, è previsto un primo carrello 15 che è motorizzato in modo da consentire le movimentazioni di detto primo carrello nei due sensi lungo un primo asse orizzontale Y della macchina 1. Preferibilmente, sul primo carrello 15 è montato un secondo carrello 17, che è anch’esso motorizzato in modo da consentire movimentazioni di quest’ultimo rispetto al primo carrello 15 nei due sensi lungo l’asse orizzontale X (che è perpendicolare rispetto all’asse Y) della macchina 1.
Opportunamente, sul secondo carrello 17 è montato il morsetto 12 che comprende un supporto e due ganasce sovrapposte e montate su un perno fissato a detto supporto. Opportunamente, le ganasce hanno pianta quadrata e le superfici affacciate sono differentemente sagomate in modo da poter trattenere tra loro chiavi con differenti profili.
Vantaggiosamente, alla porzione superiore del perno del morsetto 12 è associata una manopola 18 avente la funzione di comandare l’avvicinamento e l’allontanamento delle due ganasce ed il loro bloccaggio al supporto.
Opportunamente, i carrelli 15, 17 sono comandati e fatti avanzare rispetto alla fresa 11 all’interno della zona operativa frontale 2 in modo da ricavare in sequenza sullo stelo di una chiave grezza le corrispondenti cave di cifratura.
Opportunamente, la zona posteriore di contenimento 5 è configurata per alloggiare i componenti della macchina 1 per i quali non è richiesto l’accesso diretto da parte dell’operatore durante il normale funzionamento della macchina stessa. In particolare, nella zona posteriore di contenimento 5 sono alloggiati il motore (non rappresentato) per l’azionamento della fresa 11 e gli organi (non rappresentati) di trasmissione meccanica per collegare l’uscita del motore all’albero porta fresa; preferibilmente, detto albero porta fresa è alloggiato in parte nella zona posteriore di contenimento 5 e fuoriesce entro la zona frontale operativa 2.
Opportunamente, nella zona posteriore di contenimento 5 sono altresì alloggiati i motori (non rappresentati), preferibilmente di tipo passo-passo, per la movimentazione del primo carrello 15 e del secondo carrello 17.
Vantaggiosamente, all’interno della zona posteriore di contenimento 5 è altresì alloggiata l’unità di controllo e gestione 19 dell’intera macchina 1. Opportunamente, detta unità di controllo e gestione 19 comprende una scheda elettronica configurata e programmata per il controllo e comando dei vari componenti della macchina 1. Preferibilmente, detta unità 19 comprende mezzi di memorizzazione ed è elettricamente connessa con i motori della macchina 1 e con una pluralità di sensori installati sulla macchina stessa al fine di gestirne e monitorarne il funzionamento. Vantaggiosamente, detta unità 19 può essere collegata a un dispositivo elettronico esterno mediante una o più interfacce di comunicazione dati 13 (ad esempio, tradizionali porte per cavi o connettori), o via connessioni wireless, per consentire così alla macchina 1 di scambiare (in ricezione e/o trasmissione) dati, comandi o informazioni con l’esterno.
Opportunamente, la macchina 1 secondo l’invenzione comprende un meccanismo – indicato complessivamente con il riferimento “20” - per provocare la movimentazione motorizzata ed automatizzata, cioè senza l’intervento dell’operatore, del carter 4. Preferibilmente, questo meccanismo di movimentazione 20 è configurato per provocare la rotazione del carter 4 tra una prima condizione (di chiusura), in cui detto carter 4 copre almeno parzialmente la zona operativa frontale 2 in modo da impedire quanto meno l’accesso da parte dell’operatore alla/e fresa/e 11, e impedire inoltre la fuoriuscita di trucioli di lavorazione e scintille in direzione dell’operatore stesso, ed una seconda condizione (di apertura) in cui detto carter 4 non copre detta zona operativa frontale 2 e/o comunque consente quanto meno l’accesso da parte dell’operatore al morsetto 12.
Opportunamente, il meccanismo di movimentazione 20 è alloggiato all’interno della zona posteriore di contenimento 5. Opportunamente, il meccanismo di movimentazione 20 è associato alla faccia della parete divisoria 8 rivolta verso la zona posteriore di contenimento 5. Vantaggiosamente, il meccanismo di movimentazione 20 è associato alla parete divisoria 8 in corrispondenza del lato superiore di detta parete.
Opportunamente, il carter 4 è configurato in modo che, nella condizione di chiusura e durante l’azionamento della/e fresa/e 11, separi la zona frontale operativa 2 dall’ambiente esterno 3 circostante la macchina 1, preferibilmente chiudendola sia frontalmente che lateralmente
Vantaggiosamente, il carter 4 è conformato e dimensionato in modo che, in condizione di chiusura, isoli interamente e completamente dall’ambiente esterno 3 la zona operativa frontale 2. Alternativamente, il carter 4 può essere conformato e dimensionato in modo da coprire parzialmente la zona operativa frontale 2, in modo comunque idoneo ad impedire all’operatore l’accesso e avvicinamento alla/e fresa/e 11 e impedire inoltre la fuoriuscita di trucioli di lavorazione e scintille in direzione dell’operatore stesso.
Opportunamente, come detto, il carter 4 è articolato alla struttura fissa della macchina 1, quale ad esempio alla struttura fissa 10 (ed in particolare al basamento 7 e/o la parete divisoria 8) e/o all’involucro posteriore 6. In particolare, il carter 4 è articolato in modo da poter ruotare attorno ad un asse di articolazione 23, che preferibilmente è sostanzialmente orizzontale, per passare così tra detta prima condizione (di chiusura) e detta seconda condizione (di apertura).
Preferibilmente, in detta seconda condizione, detto carter 4 è posizionato in modo da essere interamente, o per la maggior parte, alloggiato all’interno dell’involucro posteriore 6 oppure in modo da coprire esternamente e superiormente detto involucro.
Preferibilmente, le porzioni laterali 22 del carter 4 sono articolate attorno a corrispondenti perni di articolazione (definenti detto asse di articolazione 23) previsti in corrispondenza dei tratti laterali della parete divisoria 8, in prossimità del basamento 7. Opportunamente, detti perni di articolazione potrebbero essere montati direttamente sul basamento 7 e/o sull’involucro posteriore 6 in corrispondenza della parete divisoria 8.
Opportunamente, il meccanismo di movimentazione 20 è distanziato rispetto all’asse di articolazione 23 del carter 4.
Vantaggiosamente, il carter 4 comprende una porzione sagomata, preferibilmente realizzata in corpo unico. Preferibilmente, il carter 4 è conformato come un settore cilindrico.
Preferibilmente, il carter 4 comprende una porzione centrale ricurva 21, con concavità rivolta verso l’asse di articolazione 23, e due porzioni laterali 22. Opportunamente, in una versione non rappresentata, il carter 4 può consistere solamente in detta porzione centrale ricurva 21, mentre le porzioni laterali 22 non sono presenti o sono fissate stabilmente (e quindi non sono mobili) alla struttura di supporto fissa 10.
Preferibilmente, il carter 4 è in materiale rigido, quale ad esempio plexiglass.
In una forma di realizzazione non rappresentata, il carter 4 può comprendere solamente la porzione frontale 21, eventualmente realizzata in materiale flessibile o definita da una pluralità di lamelle articolate a formare sostanzialmente una saracinesca, configurata per scorrere lungo una o più guide montate sulla struttura di supporto 10.
Vantaggiosamente, il carter 4 è realizzato, almeno nella sua porzione centrale 21, in materiale trasparente o traslucido per consentire così all’operatore di poter visionare la zona frontale operativa 2 attraverso il carter stesso.
Vantaggiosamente, il meccanismo di movimentazione 20 comprende almeno un corpo rotante 25 (preferibilmente una ruotina 26) che interagisce direttamente con la superficie del carter 4, preferibilmente con la superficie interna di quest’ultimo.
Preferibilmente, il meccanismo di movimentazione 20 comprende due ruotine 26 reciprocamente distanziate e configurate per interagire con la superficie interna 27 della porzione centrale ricurva 21 di detto carter 4. Opportunamente, il meccanismo 20 può comprendere anche più di due ruotine 26 (ad esempio quattro ruotine) che, preferibilmente, sono posizionate simmetricamente lungo lo sviluppo in larghezza del carter 4.
Preferibilmente, il meccanismo di movimentazione 20 è configurato in modo che la superficie di contatto della porzione centrale ricurva 21 con il corpo rotante 25 risulti e rimanga sempre parallela rispetto all’asse di rotazione di detto almeno un corpo rotante 25.
Opportunamente, detta superficie di contatto può corrispondere alla superficie interna o esterna del carter 4. Alternativamente, infatti, in una versione non rappresentata, il meccanismo di movimentazione 20 può essere montato sull’involucro 6 in modo da interagire così con la superficie esterna del carter 4.
Il meccanismo di movimentazione 20 comprende almeno un corpo rotante 25 che è azionato in rotazione da una corrispondente unità di motorizzazione 30. Inoltre, detto almeno un corpo rotante 25 è configurato per entrare in contatto ed agire direttamente su una porzione 21 del carter 4, o su un elemento solidale a detta porzione 21, per provocare così la movimentazione del carter 4 rispetto ad una struttura di supporto fissa della macchina 1.
Vantaggiosamente, detto almeno un corpo rotante 25 è montato in corrispondenza dell’estremità dell’albero rotante 31 in uscita all’unità di motorizzazione 30. Preferibilmente, l’albero rotante 31 corrisponde all’albero in uscita all’unità di motorizzazione 30 e/o comprende un elemento longitudinale (asta) fissato e solidale in rotazione all’albero in uscita all’unità di motorizzazione 30.
Preferibilmente, il meccanismo di movimentazione 20 comprende due ruotine 26 montate in corrispondenza delle estremità opposte di un albero 31 che fuoriesce ed è azionato in rotazione dall’unità di motorizzazione 30.
Opportunamente, l’unità di motorizzazione 30 comprende un motore elettrico, preferibilmente di tipo passo-passo. Preferibilmente, l’unità di motorizzazione 30 comprende un albero di uscita 31 passante (che fuoriesce cioè dai due lati, tra loro opposti, dell’involucro scatolare di detta unità) e, opportunamente, in corrispondenza di ciascuna estremità di detto albero è montata una corrispondente ruotina 26. In particolare, ciascuna ruotina 26 è solidale in rotazione con l’albero di uscita 31 dell’unità di motorizzazione 30.
Vantaggiosamente, quindi, l’asse di rotazione 32 dell’albero di uscita 31 dell’unità di motorizzazione 30 corrisponde all’asse di rotazione di detto almeno un corpo rotante 25 e, in particolare, di entrambe le ruotine 26 (cioè l’albero di uscita ed il corpo rotante sono coassiali). Preferibilmente, detto asse di rotazione 32 è parallelo all’asse di articolazione 23 del carter 4.
Opportunamente, l’unità di motorizzazione 30 è fissata ad un organo di supporto 35, preferibilmente definito da una staffa a sviluppo sostanzialmente laminare.
Opportunamente, l’organo di supporto 35 è elasticamente articolato alla parete divisoria 8. In particolare, detta almeno una ruotina 26 è montata e supportata dall’albero rotante 31 azionato in rotazione dall’unità motorizzata 30 che è fissata all’organo di supporto 35, il quale è a sua volta montato in modo articolato alla parete divisoria 8. Preferibilmente, l’organo di supporto 35 è articolato in corrispondenza delle sue estremità a blocchetti 36 che sono fissati alla parete divisoria 8. Opportunamente, anche l’asse di articolazione 37 dell’organo di supporto 35 alla parete divisoria 8 è parallelo all’asse di rotazione 32 dell’unità di motorizzazione 30 e, preferibilmente, anche all’asse di articolazione del carter 4.
Opportunamente, il meccanismo di movimentazione 20 è configurato in modo da spingere e mantenere detto almeno un corpo rotante 25 – ed in particolare le ruotine 26 - a contatto con la superficie di contatto interna 26 e/o esterna 27 del carter 4. Preferibilmente, a tal fine, sono previsti mezzi elastici 38 – ad esempio delle molle a compressione - interposti tra i blocchetti 36 fissati alla parete divisoria 8 e detto organo di supporto 35 (che è articolato a detti blocchetti) in modo da spingere detto organo (sul quale è montata l’unità di motorizzazione 30 che supporta, mediante l’albero rotante 31, le ruotine 26) verso il carter 4.
Opportunamente, ciascuna ruotina 26 comprende almeno un elemento discoidale (preferibilmente due elementi discoidali aventi una faccia in reciproco contatto) che è provvisto in corrispondenza del suo bordo/profilo esterno di mezzi 39 configurati per impegnare per attrito la corrispondente superficie di contatto di detta porzione del carter, in modo che la rotazione della ruotina provochi la movimentazione di detto carter.
Vantaggiosamente, questi mezzi 39 comprendono un rivestimento, preferibilmente gommato, configurato per creare - in corrispondenza della sua zona di contatto con la corrispondente superficie del carter 4 – un attrito tale che, la rotazione delle ruotine 26, provochi la movimentazione in rotazione del carter 4 attorno al suo asse di articolazione 23. Alternativamente, questi mezzi 39 possono comprendere un profilo ad ingranaggio (definendo così ad esempio un pignone) che si impegna con un contro-profilo ad ingranaggio a sviluppo lineare (ad esempio una cremagliera) solidale al carter 4, in modo tale che il moto rotativo del corpo rotante 25 sia trasmesso e convertito in una movimentazione del carter 4.
Opportunamente, in una versione non rappresentata, il corpo rotante 25 comprende una ruota dentata che interagisce con una cremagliera definita e/o solidale al carter 4, preferibilmente alla sua porzione centrale ricurva 21.
Vantaggiosamente, sull’organo di supporto 35 sono altresì montati – in corrispondenza delle ruotine 26 - dei supporti di guida 40 per l’albero rotante 31. In particolare, questi supporti 40 comprendono delle piastrine che sono fissate alla staffa che definisce l’organo di supporto 35 e che sono configurate e/o dotate di mezzi (ad esempio cuscinetti) per supportare in modo folle l’albero rotante 31.
Vantaggiosamente, l’unità di motorizzazione 30 del meccanismo di movimentazione 20 del carter 4 è elettricamente collegata all’unità di controllo e gestione 19 della macchina 1, in modo da ricevere da quest’ultima i comandi per la sua attivazione/disattivazione, e provocare così il passaggio del carter 4 dalla condizione di apertura a quella di chiusura, e/o viceversa.
Opportunamente, l’unità di motorizzazione 30 è configurata, ed in particolare è dimensionata in termini di coppia motore fornita in uscita, in modo da essere in grado di provocare, per tramite del corpo rotante 25, la rotazione/movimentazione del carter 4, e portarlo così dalla condizione di apertura a quella di chiusura, e viceversa. Preferibilmente, allo stesso tempo, l’unità di motorizzazione 30 è configurata/dimensionata in modo da fornire in uscita una coppia motore che è inferiore alla forza manuale richiesta all’operatore per provocare la movimentazione/rotazione del carter 4 attorno all’asse di articolazione 23; in sostanza, in questo modo, l’operatore può all’occorrenza intervenire manualmente in modo da vincere ed opporsi alla coppia motore fornita dall’unità di motorizzazione 30.
Il funzionamento del meccanismo, secondo l’invenzione, per la movimentazione 20 del carter 4 risulta chiaramente da quanto ora descritto.
Opportunamente, in condizione di carter aperto (cfr. fig. 2 e 3), l’operatore può accedere alla zona operativa frontale 2 della macchina 1 in modo da posizionare la chiave grezza da cifrare e/o la chiave già cifrata da leggere in corrispondenza del morsetto 12.
Una volta fatto ciò, l’operatore può impostare e comandare, agendo su tradizionali mezzi di input (pulsanti o schermo touch-screen 41) di cui la macchina è provvista, l’operazione di taglio della chiave grezza bloccata sul morsetto 12 in modo da replicare su questa, mediante la fresa 11 prevista nella zona frontale operativa 2 della macchina, un determinato profilo di cifratura. Opportunamente, l’operatore può altresì impostare e comandare l’operazione di lettura/acquisizione del profilo di cifratura di una chiave (già cifrata).
Opportunamente, una volta ricevuto un tale comando da parte dell’operatore, l’unità di controllo e gestione 19 della macchina è configurata in modo da inviare un corrispondente/opportuno segnale di attivazione all’unità di motorizzazione 30 del meccanismo 20 di movimentazione del carter 4, il quale provoca così il passaggio del carter stesso dalla condizione di apertura ad una condizione di chiusura in cui isola/separa dall’ambiente esterno 3 la zona operativa frontale 2 della macchina o, quanto meno, impedisce/rende difficoltoso l’accesso da parte dell’operatore alla fresa 4 prevista in detta zona operativa frontale 2 e, inoltre, impedisce la fuoriuscita di trucioli di lavorazione o scintille dalla zona di lavorazione 2.
In particolare, l’unità di motorizzazione 30 aziona la rotazione dell’albero rotante 31, e quindi delle ruotine 26, le quali - agendo e rimanendo sempre a contatto con una corrispondente superficie del carter - lo trascinano in rotazione attorno al suo asse di articolazione 23, facendolo così passare dalla condizione di apertura a quella di chiusura.
Opportunamente, quindi, durante lo svolgimento dell’operazione automatizzata di taglio (in cui la fresa è quindi attivata), il carter 4 si trova e rimane nella condizione di chiusura.
Opportunamente, una volta terminata l’operazione di taglio automatizzato del profilo di cifratura della chiave, l’unità di controllo e gestione 19 della macchina 1 è configurata in modo da inviare un corrispondente/opportuno segnale di attivazione all’unità di motorizzazione 30 del meccanismo di movimentazione 30 del carter 3, il quale provoca così il passaggio del carter stesso dalla condizione di chiusura ad una condizione di apertura, per consentire così all’operatore di accedere alla zona operativa frontale 2 e prelevare così dal morsetto 12 la chiave appena cifrata.
Preferibilmente, l’unità di controllo e gestione 19 è configurata in modo che l’attivazione della fresa 11 avvenga solamente se/quando il carter 4 si trova in condizione di chiusura; opportunamente, per rilevare la condizione/posizione del carter 4 (e ciò al fine di inviare poi corrispondenti segnali all’unità di controllo e gestione 19), sono previsti tradizionali sensori che sono associati al motore (ad esempio degli encoder) e/o che rilevano l’interazione/contatto tra il carter 4 e la struttura di supporto 10.
Da quanto detto risulta chiaramente che il meccanismo, secondo l’invenzione, per la movimentazione motorizzata ed automatizzata del carter 4 di copertura della zona operativa di lavoro 2 di una macchina duplicatrice di chiavi 1 si presenta particolarmente vantaggioso in quanto:
- rende la macchina stessa più comoda ed efficiente,
- è particolarmente compatto, economico e facile da realizzare,
- consente altresì la movimentazione manuale del carter, ed
- è facilmente applicabile/implementabile anche in macchine duplicatrici già disponibili in commercio.
La presente invenzione è stata illustrata e descritta in una sua preferita forma di realizzazione, ma si intende che varianti esecutive potranno ad essa in pratica apportarsi, senza peraltro uscire dall'ambito di protezione del presente brevetto per invenzione industriale.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Meccanismo (20) per la movimentazione di un carter (4) di copertura e/o protezione della zona frontale operativa (2) di una macchina duplicatrice di chiavi (1), detto carter (4) essendo montato su una struttura fissa (10, 7, 8, 6) di detta macchina duplicatrice (1) in modo da poter essere movimentato rispetto a detta struttura fissa (10, 7, 8, 6), detto meccanismo (20) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un corpo rotante (25) che è azionato in rotazione da un’unità di motorizzazione (30) e che è configurato per entrare in contatto ed agire direttamente su una porzione (21) di detto carter (4), o su un elemento solidale a detta porzione (21), per provocare così la movimentazione di detto carter (4) rispetto a detta struttura fissa (10, 7, 8, 6).
  2. 2. Meccanismo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto carter (4) è articolato a detta struttura fissa (10, 7, 8, 6) attorno ad un asse di articolazione (23) in modo che la movimentazione di detto carter (4) provochi la sua rotazione attorno a detto asse di articolazione (23), detto corpo rotante (25) agendo su una porzione (21) di detto carter (4) che è distanziata rispetto a detto asse di articolazione (23).
  3. 3. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di essere configurato in modo che, almeno durante la rotazione di detto carter (4), detto almeno corpo rotante (25) venga spinto verso una superficie (27), avente conformazione curva, di detta porzione (21) di detto carter (4), per mantenere così detto corpo rotante (25) a contatto con detta superficie (27) di detta porzione (21) del carter (4).
  4. 4. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di motorizzazione (30) è montata su un organo di supporto (35) che è configurato per essere elasticamente articolato ad una struttura fissa (10, 7, 8, 6) di detta macchina (1).
  5. 5. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un corpo rotante (25) è montato su un albero rotante (31) in/di uscita dell’unità di motorizzazione (30), detto albero (31) essendo coassiale con l’asse di rotazione (32) di detto almeno un corpo rotante (25).
  6. 6. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un corpo rotante (25) comprende almeno due ruotine (26), tra loro distanziate, che sono a contatto ed agiscono su almeno una superficie (27) di detta porzione (21) di detto carter (4).
  7. 7. Meccanismo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta almeno una ruotina (26) comprende almeno un elemento discoidale che è provvisto in corrispondenza del suo bordo/profilo esterno di mezzi (39) per impegnare, preferibilmente per attrito, la corrispondente superficie di contatto di detta porzione (21) del carter (4), in modo che la rotazione della ruotina (26) provochi la movimentazione di detto carter (4).
  8. 8. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’asse di rotazione di detto corpo rotante (25) è parallelo all’asse di articolazione (23) di detto carter (4).
  9. 9. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di motorizzazione (30) comprende un albero di uscita (31) passante che fuoriesce da due lati opposti di detta unità di motorizzazione (30) e dal fatto che, in corrispondenza di ciascuna estremità di detto albero di uscita (31), è montato almeno un corpo rotante (25).
  10. 10. Meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di motorizzazione (30) è configurata in modo da fornire in uscita una coppia motore che è inferiore alla forza manuale richiesta all’operatore per provocare la rotazione del carter (4) attorno al suo asse di articolazione (23).
  11. 11. Macchina duplicatrice elettronica di chiavi, preferibilmente del tipo professionale o semi-professionale, comprendente: - una struttura di supporto (10), - una zona frontale operativa (2) che è accessibile dall’operatore e che è rimovibilmente coperta e separata, almeno parzialmente, dall’ambiente esterno (3) mediante un carter di copertura e/o protezione (4) che è mobile rispetto a detta struttura di supporto (10), in detta zona frontale operativa (2) essendo alloggiata almeno una fresa (11), e/o un altro elemento tagliente, ed almeno un morsetto (12) per il bloccaggio di una chiave, - una zona posteriore di contenimento (5) che è coperta e separata dall’ambiente esterno (3) da un involucro (6) meccanicamente fissato a detta struttura di supporto (10), - un’unità di controllo e gestione (19) dei vari componenti di detta macchina (1), e caratterizzata dal fatto di comprendere un meccanismo (20), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, per la movimentazione di detto carter (4).
  12. 12. Macchina duplicatrice secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di comprendere un elemento divisorio (8), preferibilmente definito da una parete divisoria a sviluppo sostanzialmente verticale, che separa detta zona frontale operativa (2) da detta zona posteriore di contenimento (5), e dal fatto che detto meccanismo (20) di movimentazione di detto carter (4) è installato su detto elemento divisorio (8) ed è alloggiato all’interno di detto involucro (6).
  13. 13. Macchina duplicatrice secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto meccanismo di movimentazione (20) è configurato per provocare la rotazione automatizzata e motorizzata del carter (4) tra: - una prima condizione di chiusura, in cui detto carter (4) copre almeno parzialmente la zona operativa frontale (2) in modo da impedire l’accesso da parte dell’operatore a detta almeno una fresa (11) e/o ad un altro elemento tagliente, e - una seconda condizione di apertura in cui detto carter (4) non copre detta zona operativa frontale (2) e/o consente l’accesso da parte dell’operatore a detto almeno un morsetto (12).
  14. 14. Macchina duplicatrice secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di essere configurata in modo che, in condizione di chiusura del carter (4), quest’ultimo si trova alloggiato interamente, o per la gran parte, all’interno di detto involucro (6).
  15. 15. Macchina duplicatrice secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’unità di motorizzazione (30) del meccanismo di movimentazione (20) del carter (4) è elettricamente collegata all’unità di controllo e gestione (19) della macchina (1), per ricevere così da detta unità di controllo e gestione (19) corrispondenti segnali di comando.
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