IT201900019202A1 - Articolo da trucco - Google Patents

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IT
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container
primary container
box
primary
make
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IT102019000019202A
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Cecilia Elena Schena
Andrea Rubens Sangalli
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Chromavis Spa
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Description

DESCRIZIONE
di una domanda di brevetto per Invenzione Industriale avente titolo:
“Articolo da trucco”
CAMPO DELL’INVENZIONE
Il presente trovato è relativo a un articolo da trucco.
In particolare si riferisce a un articolo da trucco, quale un articolo di make-up come un fondotinta, ombretto, blush, illuminante, cipria, rossetto, bronzer, eyebrow, eyeliner e mascara.
STATO DELLA TECNICA
I noti articoli da trucco presentano un aspetto estetico decisamente accattivante. Una parte dell’estetica di un prodotto da trucco deriva però dal suo ‘confezionamento’ o packaging, che risulta spesso molto ricco e elaborato.
Lo svantaggio è che attualmente la quasi totalità dei packaging di prodotti cosmetici sono realizzati in plastica, che, come noto, risulta nemica dell’ambiente.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
Scopo del presente trovato è quello di fornire un articolo da trucco che sia perfezionato rispetto alla tecnica nota.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di fornire un articolo per il trucco che sia più ecologico rispetto a quelli tradizionali.
Questo ed altri scopi sono raggiunti da un articolo da trucco realizzato conformemente agli insegnamenti tecnici delle annesse rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’innovazione risulteranno evidenti dalla descrizione di una forma preferita ma non esclusiva del dispositivo, illustrata a titolo esemplificativo e quindi non limitativo nei disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista prospettica di un contenitore primario dell’articolo per il trucco, secondo il presente trovato;
la figura 1A è una sezione parziale dell’contenitore di figura 1.
la figura 2A è una vista prospettica di una prima forma di realizzazione di un articolo secondo il presente trovato, in configurazione disassemblata;
la figura 2B è una vista prospettica dell’articolo di figura 2A quando parzialmente assemblato, prima della sua chiusura.
la figura 3A è una vista prospettica in esploso di una seconda forma di realizzazione del trovato;
la figura 3B è una vista prospettica dell’articolo di figura 3A quando parzialmente assemblato, prima della sua chiusura;
la figura 4A è una vista prospettica di una terza forma di realizzazione del trovato, in configurazione di utilizzo;
la figura 4B è una vista prospettica dell’articolo di figura 4A in configurazione di apertura parziale;
la figura 4C è una sezione parziale dell’articolo di figura 4A in posizione di chiusura;
la figura 5A è una vista prospettica parzialmente esplosa di una quarta forma di realizzazione del trovato;
la figura 5B mostra l’articolo di figura 5A in una configurazione di utilizzo;
la figura 6 mostra in vista prospettica una quinta forma di realizzazione del contenitore primario dell’articolo per il trucco, secondo il presente trovato;
la figura 6A è una sezione parziale del contenitore di figura 6;
la figura 7 è una vista prospettica della quinta forma di realizzazione di un articolo secondo il presente trovato, in configurazione disassemblata;
la figura 8 mostra in vista prospettica una sesta forma di realizzazione del contenitore primario dell’articolo per il trucco, secondo il presente trovato;
la figura 9A è una vista prospettica della sesta forma di realizzazione di un articolo secondo il presente trovato, in configurazione disassemblata;
la figura 9B è una vista prospettica della sesta forma di realizzazione di un articolo secondo il presente trovato, in configurazione di utilizzo;
le figure dalla 10 alla 12 e la figura 14 mostrano in vista prospettica ulteriori forme di realizzazione del contenitore primario dell’articolo per il trucco, secondo il presente trovato;
le figure 13A e 13B mostrano in vista frontale e prospettica i contenitori primari delle figure 10 o 11 accoppiati al rispettivo contenitore secondario; e
le figure 15A e 15B mostrano in vista frontale e prospettica i contenitori primari della figura 14 accoppiati al rispettivo contenitore secondario;
le figure 16A, 16B, 17A e 17B mostrano possibili varianti del contenitore primario di figura 1.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Con riferimento alle figure citate viene mostrato un articolo da trucco indicato complessivamente con il numero di riferimento 1.
L’articolo da trucco 1 comprende un contenitore primario in terracotta 2 che supporta direttamente almeno un prodotto truccante 3.
Vista in pianta, l’area del contenitore primario 2 in terracotta è maggiore dell’area del prodotto truccante 3.
Specificamente, il contenitore primario in terracotta 2 presenta in pianta, viso dall’alto, una estensione maggiore rispetto al prodotto truccante 3.
Di fatto il contenitore primario ha delle dimensioni, viste in pianta dall’alto, che eccedono quelle del prodotto cosmetico che è direttamente disposto su di esso.
In altre parole, il contenitore primario 2 si estende oltre il perimetro del prodotto truccante (in pianta).
O ancora, in pianta, il contenitore primario presenta un perimetro esterno che è maggiore e risulta disposto esternamente al perimetro (sempre in pianta) del prodotto truccante.
In questo modo il contenitore primario può essere facilmente manipolato, afferrandolo direttamente, da un utilizzatore senza il rischio di toccare il prodotto truccante.
Ciò è possibile afferrando il contenitore primario a sandwich, ad esempio tramite due dita (tipicamente il pollice e l’indice) che vengono disposte l’una sulla faccia del contenitore primario dove è disposto il prodotto truccante (in quella parte dove il prodotto truccante non è presente) e l’altra su quella opposta.
Preferibilmente il prodotto truccante 3 è una pasta cosmetica che viene colata o disposta (a secondo della sua densità) direttamente sul contenitore primario in terracotta 2, quando è ancora umida.
Nel presente testo, con il termine ‘ancora umida’ si intende che la pasta cosmetica presenta una quantità di solvente (che può essere ad esempio acqua, isododecano, alcol, etc) in percentuale in peso compresa tra il 10% e il 80% preferibilmente 50%.
Vantaggiosamente la pasta cosmetica è ottenuta per estrusione, dosaggio o iniezione.
La pasta può essere ottenuta miscelando almeno grassi per uso cosmetico (ad esempio emulsionati), polveri coloranti e almeno un solvente per uso cosmetico.
La preparazione della pasta può comprendere i seguenti passaggi:
a) preparare due fasi, qui chiamate "polveri coloranti" e "emulsione grassa";
b) miscelare dette fasi;
c) estrudere/dosare/iniettare la pasta ottenuta;
L’ "emulsione grassa" secondo la presente invenzione può essere ottenuta trattando i grassi per uso cosmetico con almeno un solvente, per esempio acqua o solvente adatto per uso cosmetico, comprese loro miscele; la caratteristica essenziale del solvente utilizzato è che è possibile eliminarlo mediante essiccazione dopo l'estrusione/dosaggio/iniezione a temperature che non alterano il prodotto finale, vantaggiosamente a temperature non superiori a 60° C.
Il solvente può essere neutro o colorato, in quest'ultimo caso sia grazie alle sue proprietà specifiche o grazie all'aggiunta di sostanze coloranti.
Secondo la presente invenzione, l'espressione "grassi per uso cosmetico" indica qualsiasi materiale grasso adatto per la preparazione di cosmetici, come gli esteri di acidi grassi, trigliceridi, cere, frutta e olio di semi derivati ed estratti etc.
I grassi per uso cosmetico utili secondo l'invenzione sono, per esempio, stearato di sorbitano, isopropil stearato, caprilico / trigliceridi caprico, dipentacrythrityl hexahydroxystearate / rosinate stearato (venduto sotto il marchio Cosmol 168AR), miristato di magnesio e olio, siliconi, etc.
Secondo la presente invenzione, l'espressione "polveri coloranti" indica qualsiasi polvere, o miscela di polveri, contenenti pigmenti coloranti adatti per uso cosmetico.
Polveri coloranti adatte sono, per esempio, quelle ottenute per sintesi e/o pigmenti naturali, opache o perlate, con polveri inerti come diluenti quali mica o talco miscelazione, in quantità variabili a seconda dell'effetto polvere e potere colorante desiderato.
I coloranti (o le sostanze perlacee) che possono essere utilizzati comprendono, soli o in combinazione, le seguenti sostanze:
TiO2 (Cl 77891) mica (Cl 77019)
bismuto ossicloruro Cl 77163
Mica Cl 77019
Rame e polvere di bronzo Cl 7740
Ossido di ferro Cl 77491-2-9
blu oltremare Cl 77007
Manganese violetta Cl 77.742
Ossido di cromo idrato di Cl 77289
ossido di cromo anidro Cl 77288 Ferric ferrocianuro Cl 77510
Il biossido di titanio Cl 77891
D & C red n.7 lake Ca Cl 15850: 1 D & C red n.19 Al lake Cl 45170: 3 D & C red n.6 Ba lake Cl 15850: 2 D & C red n.3 Al lake Cl 45430: 1
D & C red n.9 Ba lake Cl 15585: 1 D & C red n.21 Al lake Cl 45380: 3 D & C red n.22 Al lake Cl 45380
D & C red n.28 Al lake Cl 45410
D & C yellow n.5 Al lake Cl 19140: 1 D & C red n.30 Al lake Cl 73360
D & C red n.27 Al lake Cl 45410: 2 D & C yellow n.5 Al lake Cl 19140: 1 D & C orange 5 Cl 45370: 1
FD & C yellow n.6 Al lake Cl 15985: 1 FD & C blu n.1 Al lake Cl 42090: 2 D & C red n.36 Cl 12085
Carmine Cl 75470
E 'evidente che la pasta da estrudere/dosare/iniettare può essere ottenuta o miscelando ogni singolo componente, uno dopo l'altro in un miscelatore per esempio, o preparando dapprima due fasi, ovvero l’"emulsione grassa" e le "polveri coloranti", per poi miscelarle.
La quantità dei singoli componenti può variare entro un ampio intervallo in funzione del tipo di prodotto richiesto.
L’"emulsione grassa" e le "polveri coloranti" sono preferibilmente miscelati in differenti rapporti.
L'estrusione/dosaggio/iniezione può essere eseguita facendo passare la pasta (neutra o colorata) ottenuto nella fase (b) attraverso un estrusore normale/ dosatore/iniettore per ottenere un prodotto, ancora umido, della forma desiderata ma preferibilmente con consistenza ancora liquida e quindi facilmente malleabile e colabile.
Il semilavorato prodotto a seguito delle fasi sopra descritte viene successivamente essiccato. In particolare la fase di essiccatura viene condotta disponendo la pasta cosmetica e il contenitore primario in forno ad una temperatura compresa tra 30 e 65°C e per un tempo compreso tra 6 e 24h.
In ogni caso, indipendentemente dalla tecnica utilizzata per l’essiccatura, è vantaggioso che essa si protragga fino a che nel semilavorato sia contenuta una quantità residua di solvente (quello presente nella pasta di base, preferibilmente acqua) inferiore al 1.5% in peso.
In questo modo la pasta cosmetica si “solidifica” perdendo umidità, andando a formare il prodotto truccante.
La fase di essiccatura può generare la formazione di una leggera crosta superficiale sul prodotto truccante, che può venir rimossa meccanicamente tramite tecniche usuali.
C’è da sottolineare che la pasta cosmetica viene posizionata direttamente sul contenitore primario 2, senza l’interposizione di fondelli, tele o di qualsiasi altro materiale intermedio.
Dunque la pasta cosmetica (che dopo l’essiccatura diventerà il prodotto truccante 3) è a diretto contatto con il contenitore primario.
Vantaggiosamente, l’intrinseca ‘porosità’ della terracotta permette al prodotto cosmetico di vincolarsi a contenitore primario in maniera molto stabile.
Inoltre il fatto che il contenitore primario sia realizzato in terracotta (che è un materiale poroso) è molto importante. Infatti durante la fase di essiccatura, la porosità stessa della terracotta, permette una evaporazione ottimale del solvente presente nella pasta cosmetica, anche a ridosso dell’interfaccia tra il prodotto truccante e il contenitore primario 2, fornendo così una evaporazione omogenea del solvente in qualsiasi zona del prodotto truccante 3.
Secondo il presente trovato il prodotto truccante 3 può essere semplicemente ‘poggiato’ al contenitore primario, oppure può essere parzialmente ‘contenuto’ nel contenitore primario che può presentare una cavità 8 in cui è alloggiato almeno parzialmente il prodotto truccante 3.
La cavità 8 può vantaggiosamente assumere qualsiasi forma perimetrale, come quella rappresentata in figura 1 che ha pianta circolare, quadrata, rettangolare, a stella, a cuore etc.
Nel caso in cui il contenitore primario 2 presenti una cavità 8, 8A il prodotto truccante 3 può essere diverso da una pasta essiccata, e ad esempio può essere una polvere pressata in modo convenzionale direttamente nella cavità del contenitore primario. E quindi, anche in questo caso, il prodotto truccante è a diretto contatto con il contenitore primario.
In una configurazione del presente trovato l’articolo da trucco può comprendere un contenitore secondario 4 realizzato in cartoncino.
Nel presente testo, con il termine cartoncino si intende qualsiasi materiale assimilabile o derivato della carta, dotato dello spessore utile per formare un imballaggio dalle caratteristiche desiderate, come ad esempio il cartoncino propriamente detto, le paste di carta o materiali cellulosici (es Caudex) etc. Tali materiali possono essere completamente naturali, oppure opportunamente trattati per assumere caratteristiche fisiche particolari (come ad esempio la resistenza all’umidità, etc), oppure possono essere decorati e colorati in qualsivoglia modo. Vantaggiosamente il cartoncino utilizzato nel presente articolo cosmetico è riciclabile al 100%.
Il contenitore secondario 4 è configurato per proteggere il prodotto truccante 3 e presenta almeno una sua parte a diretto contatto con il contenitore primario 2 in terracotta, almeno quando il contenitore secondario 4 è accoppiato al contenitore primario 2.
Il contenitore secondario 4 può comprende una prima aletta 6A e una seconda aletta 6B ripiegabili.
Come rappresentato in figura 2A, il contenitore secondario 4 può comprende un elemento scatolare 5 realizzato per piegatura e incollaggio del cartoncino.
L’elemento scatolare può presentare un volume interno corrispondente per forma e dimensioni a quello del contenitore primario 2.
L’elemento scatolare 5 può comprendere almeno una prima 5A, una seconda 5B, una terza 5C e una quarta parete 5D.
La prima 6A e la seconda aletta 6B possono essere realizzate di pezzo con l’elemento scatolare 5, e configurate per definire una quinta parete apribile dell’elemento scatolare 5.
Opzionalmente l’elemento scatolare può prevedere una sesta parete 20 ‘aperta’. In questo modo quando il contenitore primario 2 è alloggiato nell’elemento scatolare 5, una parete del contenitore primario è visibile attraverso la parete aperta 20.
Alternativamente è possibile che l’elemento scatolare presenti una sesta parete 20 chiusa, sempre formata da una parte ripiegata del cartoncino (aletta) con cui è formato l’elemento scatolare.
Nella realizzazione precedente, come in alcune delle altre che seguono, il contenitore primario 2 ha una forma a parallelepipedo. La cavità 8 non è passante.
Ovviamente però la forma del contenitore primaria può essere qualsiasi. Ad esempio può essere un dischetto o simili.
Nella forma di realizzazione rappresentata in figura 3A e 3B, il contenitore secondario 4 comprende, oltre all’elemento scatolare 5, un elemento sagomato 7A permanentemente fissato al contenitore primario 2. La prima 6A e la seconda aletta 6B sono realizzate di pezzo con l’elemento sagomato 7A, 7B.
L’elemento sagomato 7A è realizzato da un singolo pezzo di cartoncino (preferibilmente dello stesso tipo dell’elemento scatolare) e comprende una parete 6C fissata (ad esempio tramite della colla C) al lato inferiore (ovvero quello opposto a dove è posizionato il prodotto truccante) del contenitore primario 2.
Quindi il contenitore primario 2 (insieme all’elemento sagomato 7A) è scorrevolmente alloggiato nell’elemento scatolare 5.
La parete 6C può presentare una configurazione corrispondente (in pianta) al contenitore primario e da essa possono sporgere di pezzo la prima 6A e la seconda aletta 6B.
La prima e la seconda aletta sono ripiegabili a formare una parete dell’elemento scatolare (quando il contenitore primario 2 è completamente alloggiato nell’elemento scatolare 5); la prima e la seconda aletta, in configurazione ‘aperta’ fungono anche da elemento di presa
(a mo’ di linguetta) per agevolare l’estrazione del contenitore primario dall’elemento scatolare 5.
Una possibile variante del trovato di figura 3A e 3B, è mostrato in figura 5A e 5B.
Qui l’elemento sagomato 7A comprende un fermo 6F ripiegato e fissato (ad esempio ancora tramite colla) al contenitore primario 2.
Ad esempio, dalla parte 6C possono sporgere (di pezzo) una ulteriore prima parete 6D e il fermo 6F (che di fatto ‘rivestono’ una parete o spigolo del contenitore primario 2).
Quando si estrae parzialmente il contenitore primario 2 dall’elemento scatolare 5, il fermo 6F riscontra un corrispondente contro-fermo 5F dell’elemento scatolare 5, in modo da limitare lo scorrimento del contenitore primario 2 rispetto all’elemento scatolare 5.
Il contro-fermo 5F può essere realizzato per piegatura e incollaggio (verso l’interno dell’elemento scatolare), di una aletta realizzata di pezzo con l’elemento scatolare 5 stesso (ad esempio sporgente dalla parete superiore 5C.
Una forma di realizzazione semplificata del contenitore secondario 4 è mostrata in figura 4A, 4B e 4C.
Come in precedenza, l’elemento sagomato 7B comprende una prima parte 6C almeno parzialmente fissata al contenitore primario 2 e un coperchio 6E incernierato 6D alla prima parte 6C, la prima 6A e la seconda aletta 6B estendendosi da detto coperchio 6E.
Vantaggiosamente l’incernieramento fra la prima parte 6C e il coperchio 6E è realizzato in corrispondenza di una porzione ripiegata 6D della prima parte 6C a ridosso del contenitore primario 2. È possibile che la porzione ripiegata 6D sia incollata (o altrimenti fissata) al contenitore primario.
La figura 4C mostra un dettaglio di come il contenitore secondario 4 di questa configurazione possa essere facilmente richiuso a proteggere (tramite il coperchio 6E) il prodotto truccante 3.
Specificamente, in configurazione di chiusura, una estremità della seconda aletta 6B ne incuneata tra il fondo del contenitore primario e un bordo libero della prima parte 6C del ntenitore secondario 4. Si ricorda che la prima parte 6C è fissata al contenitore primario 2, e sfrutta la flessibilità della sua estremità libera per tenere bloccata la seconda aletta 6B.
Le figure 6 e 7 mostrano una forma di realizzazione perfezionata della configurazione figura 2A.
In questo caso il contenitore secondario in terracotta è sagomato in modo da presentare o stesso un fermo (di fatto un gradino 2A), che riscontra una parte 5F dell’elemento scatolare er limitare lo scorrimento del contenitore primario rispetto all’elemento scatolare 5 (e quindi tare una estrazione totale del contenitore primario 2).
Può anche essere prevista una parete 6G di chiusura.
Le figure 8, 9A e 9B mostrano un posizionamento alternativo del gradino 2B, ai lati del ntenitore primario 2, sempre scorrevolmente alloggiato nell’elemento scatolare 5.
In questo caso il fermo 5F dell’elemento scatolare potrà essere configurato per operare con il gradino 2B.
Nelle figure dalla 10 alla 15B, il contenitore primario 2 è un solido di rotazione, e il ntenitore secondario 4 ha conformazione tubolare, con una prima estremità 10 aperta e una conda estremità 9 chiusa.
In configurazione di chiusura (come mostrato in figura 13A e 13B) il contenitore secondario 4 è calzato sul contenitore primario.
Il contenitore primario 2 può presentare una cavità 8 in cui viene disposto il prodotto truccante 3, che può assumere anche configurazione a cupola, come mostrato in figura 10, lato destro. La cavità (o il prodotto truccante) sono disposti in corrispondenza di una superficie sostanzialmente piana del contenitore primario.
La forma esterna del contenitore primario 2 (in corrispondenza della superficie laterale) può presentare avvallamenti 30 realizzati a fini estetici, o può essere semplicemente cilindrica come in figura 11 (cilindro allungato) o come in figura 12 (cilindro più tozzo).
La figura 14 mostra una ancora differente configurazione del contenitore primario 2, che in corrispondenza della superficie laterale prevede un fermo 2C che riscontra un bordo libero del contenitore secondario 4, sempre realizzato con conformazione cilindrica, quando il contenitore secondario 4 è calzato sul contenitore primario (fig. 15A e 15B).
Anche in figura 14 si può notare la cavità 8 realizzata su di una superficie piana del contenitore primario 2. Ovviamente la conformazione del prodotto truccante 3 può essere bombata come nei casi precedentemente descritti.
Come mostrato in figura 16A e 16B il contenitore primario 2 può presentare una decorazione superficiale realizzata mediante incavi 2B e creste 2C. Di fatto gli incavi possono essere semplicemente dei solchi 2B realizzati sulla superficie piana 2C del contenitore primario. In quest’ottica, le creste corrispondono alla superficie piana non incisa (o meglio, a solchi).
Nella citata figura la decorazione è un disegno di fantasia, a forma di raggi solari. In questo modo la decorazione superficiale (a mo’ di incisione) del contenitore primario si integra con la presenza del prodotto truccante 3, fornendo un effetto estetico gradevole (in questo caso un disegno del sole, ovvero il prodotto cosmetico, con i raggi che si estendono dal prodotto cosmetico ‘incisi’ sulla terracotta).
Il risultato è gradevolissimo dal punto di vista estetico.
Ovviamente la decorazione superficiale (in rilievo) del contenitore primario può integrarsi con una corrispondente decorazione, sempre realizzata mediante incavi e creste (e quindi a mo’ di incisione) sul prodotto cosmetico 3.
Ovviamente la ‘decorazione’ della terracotta o del prodotto truccante può essere implementata in tutte le forme di realizzazione già descritte, come in quelle che seguono.
Nella figura 17A, 17B si nota che il contenitore primario 2 presenta sulla sua superficie almeno due prodotti cosmetici 3, 3A distinti, rispettivamente separati da almeno una parte 2A del contenitore primario.
Ciascun prodotto cosmetico può essere opzionalmente alloggiato in una propria cavità 8, 8A.
Ovviamente il contenitore primario potrà essere alloggiato in un contenitore secondario qualsiasi di quelli sopra descritti (opportunamente adattato alla forma del contenitore primario), o di altri facilmente derivabili dal tecnico del ramo alla luce della presente invenzione.
Sono state descritte varie forme di realizzazione dell’innovazione, ma altre potranno essere concepite sfruttando lo stesso concetto innovativo.
Tutti i materiali impiegati nella realizzazione del trovato risultano ecologici e riciclabili. Infatti la terracotta del contenitore primario è naturale, mentre il cartoncino con cui è realizzato il contenitore secondario 4 (sia esso realizzato in un singolo pezzo, oppure in due pezzi che cooperano tra loro), è ecologico e interamente riciclabile.
Anche il collante utilizzato per fissare (in alcune realizzazioni) il contenitore primario a quello secondario, può essere del tipo ecologico.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Articolo da trucco (1) comprendente un contenitore primario in terracotta (2) che supporta direttamente almeno un prodotto truccante (3), l’area del contenitore primario in terracotta (2), visto in pianta, essendo maggiore dell’area del prodotto truccante (3) visto in pianta, in modo che il contenitore primario possa essere facilmente manipolato da un utilizzatore senza toccare il prodotto truccante.
  2. 2. Articolo secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un contenitore secondario (4) realizzato interamente in cartoncino, il contenitore secondario (4) essendo configurato per proteggere il prodotto truccante (3) e presentando almeno una parte a diretto contatto con il contenitore primario in terracotta, almeno quando il contenitore secondario (4) è accoppiato al contenitore primario (2).
  3. 3. Articolo secondo la rivendicazione precedente, in cui il contenitore secondario (4) comprende una prima aletta (6A) e una seconda aletta (6B) ripiegabili.
  4. 4. Articolo per il trucco secondo la rivendicazione precedente, in cui il contenitore secondario (4) comprende un elemento scatolare (5) realizzato per piegatura e incollaggio del cartoncino, l’elemento scatolare comprendendo almeno una prima (5A), una seconda (5B), una terza (5C) e una quarta parete (5D), e/o in cui la prima (6A) e la seconda aletta (6B) sono configurate per definire una quinta parete apribile dell’elemento scatolare (5).
  5. 5. Articolo secondo la rivendicazione precedente, in cui la prima (6A) e la seconda aletta (6B) sono realizzate di pezzo con l’elemento scatolare (5), e opzionalmente è prevista una ulteriore aletta realizzata di pezzo con l’elemento scatolare (5) che definisce una sesta parete (20) del contenitore.
  6. 6. Articolo secondo la rivendicazione 4, in cui il contenitore secondario (4) comprende un elemento sagomato (7A, 7B) permanentemente fissato al contenitore primario (2), la prima (6A) e la seconda aletta (6B) essendo realizzate di pezzo con l’elemento sagomato (7A, 7B).
  7. 7. Articolo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore primario (2) è scorrevolmente alloggiato nell’elemento scatolare (5) e l’elemento sagomato comprende un fermo (6F) ripiegato e fissato al contenitore primario (2) che riscontra un corrispondente contro-fermo (5F) dell’elemento scatolare (5), in modo da limitare lo scorrimento del contenitore primario (2) rispetto all’elemento scatolare (5).
  8. 8. Articolo secondo la rivendicazione 3, in cui l’elemento sagomato (7B) comprende una prima parte (6C) almeno parzialmente fissata al contenitore primario (2) e un coperchio (6E) incernierato (6C) alla prima parte (6C), la prima (6A) e la seconda aletta (6B) estendendosi da detto coperchio (6E).
  9. 9. Articolo secondo la rivendicazione 5, in cui il contenitore primario (2) è scorrevolmente alloggiato nell’elemento scatolare (5), e il contenitore primario presenta almeno un gradino (2A, 2B, 2C) realizzato di pezzo, che riscontra una parte dell’elemento scatolare (5) per limitare lo scorrimento del contenitore primario rispetto all’elemento scatolare (5).
  10. 10. Articolo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui il contenitore primario (2) è un solido di rotazione, e il contenitore secondario (4) ha conformazione tubolare, con una prima estremità (10) aperta e una seconda estremità (9) chiusa.
  11. 11. Articolo secondo la rivendicazione 1, in cui il contenitore primario (2) presenta una cavità (8) in cui è alloggiato almeno parzialmente il prodotto truccante (3).
  12. 12. Articolo secondo la rivendicazione 1, in cui il contenitore primario (2) presenta una decorazione superficiale realizzata mediante incavi e creste, la decorazione superficiale del contenitore primario integrandosi opzionalmente con una corrispondente decorazione realizzata mediante incavi e creste sul prodotto cosmetico (3).
  13. 13. Articolo secondo la rivendicazione 1, in cui il contenitore primario (2) presenta sulla sua superficie almeno due prodotti cosmetici (3, 3A) distinti, rispettivamente separati da almeno una parte (2A) del contenitore primario (2), ciascun prodotto cosmetico essendo opzionalmente alloggiato in una propria cavità (8, 8A).
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