IT201900015276A1 - Macchina impilatrice per formare una pila di articoli piani, quali fogli e/o pannelli e/o lastre, su un piano di appoggio posto a valle di una stazione di alimentazione di tali articoli e relativo metodo d'uso - Google Patents

Macchina impilatrice per formare una pila di articoli piani, quali fogli e/o pannelli e/o lastre, su un piano di appoggio posto a valle di una stazione di alimentazione di tali articoli e relativo metodo d'uso Download PDF

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Giuseppe Gallucci
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Description

MACCHINA IMPILATRICE PER FORMARE UNA PILA DI ARTICOLI PIANI, QUALI FOGLI E/O PANNELLI E/O LASTRE, SU UN PIANO DI APPOGGIO POSTO A VALLE DI UNA STAZIONE DI ALIMENTAZIONE DI TALI ARTICOLI E RELATIVO METODO D’USO
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si inserisce nel settore tecnico concernente i sistemi per rimpilamento di articoli piani, quali fogli e/o pannelli e/o lastre, su un piano di appoggio posto a valle di una stazione di alimentazione di tali articoli.
Gli articoli piani, quali ad esempio pannelli in uscita da una stampante digitale oppure da un convogliatore, vengono scaricati in successione su una superficie di appoggio definita sulla faccia superiore di detto piano di appoggio, quest’ultimo è generalmente planare ma può assumere diverse conformazioni. Assai di frequente la pila non poggia direttamente sul piano di appoggio ma sulla superficie superiore di un pallet da questo sostenuto.
I mezzi di espulsione degli articoli piani della stazione di alimentazione, quali ad esempio nastri trasportatori o rulli, possono operare sia in modo continuo che a intermittenza. In alcune applicazioni di tipo noto detti mezzi di espulsione della stazione di alimentazione favoriscono l'impilamento degli articoli poiché, nel corso della loro espulsione, gli articoli avanzano al di sopra del piano di appoggio. Tuttavia i dispositivi più comuni non completano l’espulsione cosicché l’articolo rimane spesso parzialmente all’interno della bocca di uscita della stazione di alimentazione o comunque in una posizione che non ne permette l'impilamento. Nel caso l’articolo fuoriesca liberamente, senza alcun sostegno, possono insorgere numerose problematiche, ad esempio nel caso di articoli piani delicati e/o che tendono a flettere e/o che si rompono sotto il loro stesso peso e/o di dimensioni maggiori, ovvero le cui dimensioni di riferimento sono almeno dell’ordine del metro.
Se l’avanzamento avviene per scorrimento della porzione avanzata dell’articolo sulla superficie superiore dell’articolo piano di testa della pila, o direttamente sulla superficie di appoggio o del pallet, è forte il rischio di rigature e/o abrasioni e/o il danneggiamento del bordo avanzato dell’articolo in movimento.
Una prima soluzione a questi inconvenienti prevede che uno o più operatori afferrino l’articolo in espulsione dalla stazione di alimentazione e lo accompagnino durante l’avanzamento tenendolo sollevato fino alla completa fuoriuscita da detta stazione di alimentazione.
Gli operatori provvedono successivamente a guidare l’articolo nella sua discesa, o caduta, sulla pila: risultano evidenti i costi e gli inconvenienti derivanti dall'impiego di manodopera, peraltro le grandi dimensioni degli articoli richiedono l’impiego di più operatori e l’allineamento tra i diversi articoli della pila è complicato.
Il brevetto tedesco DE1058938 mostra una soluzione che impiega una pluralità di ventose per movimentare lastre metalliche da una stazione di alimentazione, così da impilarle sul piano di appoggio di una stazione di ricevimento. Tali ventose sono condotte da un trasportatore a catena, la cui ruota motrice determina lo spostamento delle lastre verso la stazione di ricevimento, e sono mobili tra una posizione di prelievo o scarico e una posizione di movimentazione nella quale le lastre risultano sollevate in aria. La soluzione del brevetto tedesco presenta diversi inconvenienti, tra questi si nota come le ventose debbano sostenere l’intero peso della lastra in movimento agendo su una pluralità di punti che coprono la superficie superiore dell’articolo e come l’accostamento dell’articolo sulla pila avvenga per distacco dalle ventose, senza particolari accorgimenti.
Lo scopo della presente invenzione è quello di proporre una macchina impilatrice per disporre in pila degli articoli piani, quali fogli e/o pannelli e/o lastre, ogni articolo piano essendo espulso, in successione, da una stazione di alimentazione secondo una direzione di espulsione, assicurando un buon allineamento degli articoli della pila e limitando il rischio di danneggiamento degli articoli, così ovviando agli inconvenienti dello stato della tecnica. In particolare si desidera ridurre o evitare lo strisciamento tra due articoli o anche lo strisciamento tra un articolo e un’altra superficie.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di assicurare tempistiche di impilamento coerenti con la velocità di espulsione dei fogli, così da limitare o evitare il rallentamento delle operazioni a monte della macchina impilatrice.
Ancora uno scopo di alcune forme realizzative dell’invenzione particolarmente complete è quello di migliorare l’efficienza della macchina impilatrice grazie all’uso delle informazioni derivate o raccolte dalla stazione di alimentazione.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di proporre una macchina impilatrice strutturalmente semplice, in relazione alle prestazioni con la stessa conseguite, ed estremamente funzionale.
Ancora uno scopo dell’invenzione è quello di proporre un metodo che permetta di ovviare agli inconvenienti dei metodi noti concernenti l’impilamento di articoli piani a valle di una stazione di alimentazione.
Tali scopi e altri che verranno chiari dalla lettura del testo che segue vengono ottenuti con una macchina impilatrice e con un metodo in accordo con il contenuto della descrizione e delle rivendicazioni.
Le caratteristiche dell'invenzione sono evidenziate nel seguito con riferimento alle allegate tavole.
La figura 1 mostra una vista assonometrica di una forma realizzativa della macchina impilatrice oggetto dell'invenzione con un piano di appoggio (16) sostenuto da un elevatore (15). Al fine di permettere l’osservazione degli elementi al di sotto dell’articolo (F) una porzione di quest’ultimo non è rappresentata.
La figura 2 e la figura 3 mostrano due viste assonometriche da differenti punti di vista della stessa versione della macchina impilatrice con la pila formata; la figura 4 riporta un dettaglio della figura 3.
Le figure da 5 a 15 sono viste laterali schematiche di una forma realizzativa particolarmente completa posta a valle di una stazione di alimentazione (M). Le figure permettono di osservare l’avanzamento e l'impilamento dell’articolo (F) piano in uscita dal nastro trasportatore (N) della stazione di alimentazione secondo le fasi del metodo descritto più avanti.
La macchina impilatrice di articoli piani, quali fogli e/o pannelli e/o lastre, qui descritta è specialmente adatta per trattare articoli di notevole estensione ovvero di larghezza e/o lunghezza superiore al metro. Detta macchina impilatrice provvede a sostenere l’articolo (F) in uscita da una stazione di alimentazione e a scaricarlo al di sopra di una superficie di appoggio (16a) definita superiormente a un piano di appoggio (16), o direttamente sulla superficie o su uno o più elementi interposti, garantendo l’allineamento degli articoli impilati.
La macchina impilatrice descritta di seguito può essere vantaggiosamente usata per formare una pila di articoli al di sopra di un piano di appoggio (16) posto a valle della bocca di uscita (U) di una stazione di alimentazione (M) che li espelle in successione movimentando ogni articolo (F) di detti articoli piani secondo una direzione di espulsione (W) con verso diretto alla macchina impilatrice. Le tavole allegate mostrano una stazione di alimentazione (M) con un nastro trasportatore (N) che attraversa una bocca di uscita (U), come normalmente avviene per le stampanti digitali; tuttavia la macchina impilatrice trova applicazione anche con altri convogliatori e/o a servizio di altri macchinari, quali ad esempio sistemi di trasferimento. In generale la bocca di uscita (U) rappresenta la sezione di espulsione deirarticolo (F).
La macchina impilatrice comprende un piano di appoggio (16), un telaio (1), una prima guida di scorrimento (5), una pluralità di elementi di sostegno (3) deirarticolo (F) in espulsione dalla stazione di alimentazione (M) e relativi mezzi di dislocamento, un gruppo di servizio (2) e rispettivi mezzi di movimentazione, mezzi di rilevamento (8) dell’articolo (F), mezzi di aggancio (9) dell’articolo (F) e una centralina di comando e controllo.
Detto telaio (1) sostiene almeno detta prima guida di scorrimento (5), di tipo lineare e disposta secondo una direzione longitudinale, che nell’uso viene posta parallelamente a detta direzione di espulsione (W). Detta prima guida di scorrimento (5) comprende una estremità di ingresso (51) che nel seguito del presente testo verrà anche utilizzata come riferimento, perché detta estremità di ingresso (51) viene a trovarsi in prossimità della zona della macchina impilatrice che nell’uso si affaccia verso detta bocca di uscita (U). L’estremità di ingresso individua un piano verticale trasversale, ovvero perpendicolare a detta direzione longitudinale, passante per la stessa estremità rispetto al quale è possibile individuare la posizione degli altri elementi della macchina impilatrice.
Secondo una comune forma realizzativa detto telaio (1) comprende preferibilmente una prima parete verticale (11) e una seconda parete verticale (12) opposte tra loro e collegate da un longherone (13), preferibilmente due opposti, a formare rispettivamente una “U” o un perimetro rettangolare.
Preferibilmente il telaio comprende anche dei piedini regolabili (14), o altri mezzi di regolazione, sia per livellare la macchina impilatrice, con particolare riferimento alla prima guida di scorrimento (5), che per allineare la pluralità di elementi di sostegno (3) rispetto alla stazione di alimentazione, con le superfici di contatto deirarticolo (F) sostanzialmente allineate o al di sotto della superficie inferiore deirarticolo (F) in uscita dalla stazione di alimentazione (M).
Nelle forme realizzative delle tavole allegate il telaio (1) delimita un volume di scarico all'interno del quale è posto il piano di appoggio (16); tra la pila e la superficie di appoggio (16a) nella quale insiste sul piano di appoggio (16) è frapposto un pallet.
Nella pratica forma realizzativa delle tavole allegate sia detta pluralità di elementi di sostegno (3) che il gruppo di servizio (2) sono scorrevolmente connessi a detta prima guida di scorrimento (5) e si estendono da questa a una seconda guida di scorrimento (52), parallela alla prima guida di scorrimento (5) e alla quale sono a loro volta scorrevolmente connessi. La prima guida di scorrimento (5) e la seconda guida di scorrimento (52) rappresentano l’elemento fisso di una rispettiva guida prismatica con una pluralità di carrelli indipendenti che scorre su di esso e sostengono sia detta pluralità di elementi di sostegno (3) che il gruppo di servizio (2). In altre parole il gruppo di servizio (2) e almeno alcuni elementi di detta pluralità di elementi di sostegno (3) possono scorrere su detta prima guida di scorrimento (5) e detta seconda guida di scorrimento (52) andando ad occupare o liberare lo spazio sovrastante detto piano di appoggio (16), seguendo lo spostamento deirarticolo (F) dalla stazione di alimentazione (M) alla superficie di appoggio (16a). Di conseguenza i carrelli sostengono detta pluralità di elementi di sostegno (3) e detto gruppo di servizio (2) in posizione verticalmente più elevata rispetto a detto volume di scarico, inoltre detta prima guida di scorrimento (5) e detta seconda guida di scorrimento (52) insistono esternamente a detta superficie di appoggio (16a).
Detta pluralità di elementi di sostegno (3) sono quindi mobili tra una posizione raccolta nella quale insistono tra detta estremità di ingresso (51) e detta superficie di appoggio (16a) e una posizione distesa nella quale sono al di sopra di detta superficie di appoggio (16a) e sostengono detto articolo (F) espulso.
In una prima versione detta pluralità di elementi di sostegno (3) sono dei rulli, preferibilmente ogni rullo comprende un primo carrello e un secondo carrello, scorrevoli rispettivamente su detta prima guida di scorrimento (5) e su detta seconda guida di scorrimento (52).
Nella forma realizzativa illustrata nelle tavole ogni rullo è folle e comprende un tubo frapposto tra il primo e il secondo carrello e a questi rotazionalmente connesso secondo un proprio asse trasversale (Y) perpendicolare alla direzione longitudinale della prima guida di scorrimento (5).
Le superfici esterne di detti tubi contattano, preferibilmente sostengono scorrevolmente, detto articolo (F) in uscita da detta stazione di alimentazione (M). Detti mezzi di dislocamento dispongono detta pluralità di elementi di sostegno (3) in detta posizione distesa.
Detti mezzi di dislocamento allontanano dall’estremità di ingresso (51) l’elemento di detta pluralità di elementi di sostegno (3) più prossimo a questa estremità non appena la distanza tra due elementi consecutivi di detta pluralità di elementi di sostegno (3) eccede un valore predeterminato. In questo modo detta pluralità di elementi di sostegno (3) si dispone in una posizione distesa al di sopra del volume di scarico a partire da una condizione raccolta nella quale sono prossimi a detta estremità di ingresso (51) e liberano lo spazio sovrastante a detta superficie di appoggio (16a), così permettendo lo scorrimento o lo strisciamento dell'articolo (F) in espulsione senza lo sfregamento sull’articolo precedentemente impilato o sul piano di appoggio (16). Preferibilmente detta pluralità di elementi di sostegno (3) si dispongono ad intervalli spaziali regolari; le distanze predeterminate tra gli elementi di detta pluralità di elementi di sostegno (3) possono essere facilmente stabilite tenendo conto del loro numero e della lunghezza della prima guida di scorrimento (5) e/o dello sviluppo in piano del piano di appoggio (16) lungo la direzione longitudinale e/o delle dimensioni dell’articolo (F).
In una forma realizzativa detti mezzi di dislocamento comprendono mezzi di spostamento indipendente, ad esempio nel caso di rulli folli questi ultimi potrebbero essere motorizzati, con evidente aggravio dei costi.
Nelle figure da 5 a 15 si osserva come detti mezzi di dislocamento comprendano dei distanziatori frapposti tra i rulli folli che consistono in cavetti di acciaio (17) che a riposo risultano ripiegati verso il basso. In altre forme realizzative detti distanziatori possono essere cavetti di altro materiale, fasce, catene o altri elementi non rigidi. In una forma realizzativa preferita, non illustrata, i distanziatori insistono superiormente a detta pluralità di elementi di sostegno (3) passando da una posizione di dislocamento nella quale risultano distesi, in tiraggio, a una posizione di riposo nella quale risultano ripiegati verso l’alto.
Nelle figure da 1 a 4 i distanziatori non sono visibili.
Detti distanziatori possono essere frapposti in modi alternativi, ad esempio tra il gruppo di servizio (2) e ogni singolo elemento di detta pluralità di elementi di sostegno (3).
Una forma realizzativa particolarmente completa prevede un ulteriore rullo folle con l’asse di sostegno della superficie in rivoluzione solidalmente connesso al telaio (1) e con detta superficie di rivoluzione allineata a detta pluralità di elementi di sostegno (3), l’ulteriore rullo folle essendo posto in prossimità della stazione di alimentazione (M), ad esempio in linea con l’estremità di ingresso (51).
Il gruppo di servizio (2) assolve sia la funzione di seguire l’avanzamento dell’articolo (F) che quello di accostare il bordo avanzato dell’articolo (F) al rispettivo bordo della pila, permettendone l’allineamento.
Il gruppo di servizio (2) comprende una barra trasversale (21), una trave trasversale (22) e almeno una morsa (23). Detta trave trasversale (22) sostiene detta almeno una morsa (23) la cui porzione di presa trasla verticalmente da una posizione inferiore di impegno nella quale afferra detto articolo (F) tra detta porzione di presa e detta barra trasversale (21) e una posizione superiore di disimpegno.
Detto gruppo di servizio (2) è scorrevolmente connesso a detta prima guida di scorrimento (5) secondo detta direzione longitudinale, tra una posizione ritratta nella quale detta barra trasversale (21) insiste tra detta estremità di ingresso (51) e detta superficie di appoggio (16a) e una posizione estratta nella quale detta barra trasversale (21) insiste sulla porzione di detta superficie di appoggio (16a) opposta a detta prima estremità (51). Detta posizione estratta può essere rappresentata dal fine corsa delle guide di scorrimento.
Secondo una pratica forma realizzativa sia la barra trasversale (21) che la trave trasversale (22) sono connesse rispettivamente a un primo carrello (24) e a un secondo carrello (25) che scorrono su di esse. Dalle tavole si osserva come detta barra trasversale (21) e detta trave trasversale (22) siano preferibilmente connesse ai carrelli a formare un portale che viene attraversato da detto articolo (F).
La barra trasversale (21) è preferibilmente cava e presenta una faccia superiore che si affaccia dal lato opposto al piano di appoggio (16), ovvero verso l'articolo (F). Detta faccia superiore è solitamente allineata al di sotto del piano teorico passante per le superfici di contatto di detta pluralità di elementi di sostegno (3), cosicché l'articolo (F) possa oltrepassarla, preferibilmente senza strisciamenti. Il tecnico del ramo comprenderà come una simile condizione si ottenga anche con l’elemento di sostegno più prossimo alla barra trasversale (21) in posizione leggermente più elevata. La distanza effettiva della faccia superiore dal piano teorico dipende anche dalle caratteristiche dell’articolo (F) trattato, ad esempio se questo possa flettere leggermente scorrendovi sopra.
Per questi motivi l’elemento di sostegno di detta pluralità di elementi di sostegno (3) più prossimo alla barra trasversale (21) svolge una funzione rilevante rispetto agli altri; ad esempio, nel caso di impiego di rulli folli, è possibile identificare un primo rullo folle (31) e almeno un rullo folle condotto (32, 33, 34, 35, 36, 37, 38), frapposto tra detta estremità di ingresso (51) e detto primo rullo folle (31).
La trave trasversale (22) sostiene detta almeno una morsa (23), preferibilmente una pluralità di morse (23) disposte trasversalmente a coprire più punti della barra trasversale (21) così favorendo l'ammorsamento dell’articolo (F). Nella posizione di disimpegno la porzione di presa della morsa è a una distanza maggiore dalla barra trasversale (21), in altre parole la distanza tra la porzione di presa e la faccia superiore della barra trasversale (21) è maggiore dello spessore dell’articolo (F) da trattare, così da permetterne il passaggio al di sotto della porzione di presa.
La traslazione verticale della porzione di presa può essere realizzata, a titolo esemplificativo, movimentando lo stelo di supporto. Secondo una pratica forma realizzativa, specialmente utile nel caso di una pluralità di morse, la trave trasversale (22) risulta mobile verticalmente, ad esempio tramite un primo pistone (26) e un secondo pistone (27), preferibilmente pneumatici, posti tra detta trave trasversale (22) e, rispettivamente, detto primo carrello (24) e detto secondo carrello (25).
Preferibilmente detta almeno una morsa è di tipo pneumatico e assai preferibilmente la sezione di presa è collegata a mezzi di aspirazione che aumentano l’effetto di attrazione deirarticolo (F), anche in coordinazione con la discesa della trave trasversale (22) o dello stelo della morsa. Nelle figure da 1 a 3 si osservano i connettori pneumatici in prossimità della trave trasversale (22).
Detti mezzi di movimentazione spostano detto gruppo di servizio (2) lungo detta guida di scorrimento (5) secondo un verso di avanzamento o un verso di arretramento, rispettivamente in allontanamento da o in avvicinamento a detta estremità di ingresso (51).
Nella versione qui descritta i mezzi di movimentazione comprendono delle cinghie dentate motorizzate; il primo carrello (24) e il secondo carrello (25) sono accoppiati a due rispettive cinghie dentate (71) sincrone e rispettivamente poste in prossimità di detta prima guida di scorrimento (5) e di detta seconda guida di scorrimento (52). Le cinghie sono movimentate attraverso un motore comandato da detta centralina di comando e controllo e con l’albero accoppiato a una trasmissione meccanica. In una soluzione particolarmente compatta i rulli di rinvio delle cinghie dentate (71) insistono alle estremità detta prima guida di scorrimento (5) e di detta seconda guida di scorrimento (52), le quali preferibilmente presentano una sede per il passaggio della cinghia al di sotto, rispettivamente, del primo carrello (24) e del secondo carrello (25); questi ultimi abbracciano la rispettiva guida di scorrimento esternamente a detta sede. In altre parole la prima guida di scorrimento (5) presenta un profilo all'interno del quale scorre il trasportatore a cinghia movimentato da una puleggia motrice calettata sull’albero di un motore che muove anche in sincronia la puleggia motrice del trasportatore a cinghia disposto all'interno del profilo sulla seconda guida di scorrimento (52).
Nelle forme realizzative delle tavole allegate i carrelli che sostengono il gruppo di servizio (2) sono preferibilmente fissati al ramo superiore delle cinghie dentate (71). L’aggancio tra i carrelli e le cinghie può essere di tipo amovibile, ad esempio mediante un rispettivo morsetto a molla.
Sono possibili numerose varianti dei mezzi di movimentazione, ad esempio al posto della cinghia dentata (71) possono essere impiegate catene, viti a ricircolo di sfere o con chiocciola, cremagliere o altre soluzioni. Inoltre la movimentazione può essere garantita rispetto a una sola guida di scorrimento o ad entrambe, in quest’ultimo caso garantendo il sincronismo nel movimento.
La movimentazione dell’elemento più prossimo al gruppo di servizio (2) di detta pluralità di elementi di sostegno (3) può avvenire con componenti simili a quelli di detti mezzi di dislocamento, preferibilmente mantenendo l’elemento più prossimo a una distanza dal gruppo di servizio (2) minore rispetto alle distanze tra gli altri elementi di detta pluralità di elementi di sostegno (3); oppure detto elemento più prossimo può essere solidale a detto gruppo di servizio (2), come illustrato nelle tavole allegate per il primo rullo folle (31). Questa opzione permette di minimizzare la distanza con la faccia superiore della barra trasversale (21) e assicurare una movimentazione del primo rullo folle (31) perfettamente coordinata con quella della stessa barra trasversale (21).
Preferibilmente detto gruppo di servizio (2), quando si muove secondo detto verso di avanzamento, traina l’elemento più prossimo di detta pluralità di elementi di sostegno (3) e, quando si muove secondo detto verso di arretramento fino a detta posizione ritratta, spinge detta pluralità di elementi di sostegno (3) fino a detta posizione raccolta.
Nella versione dell'invenzione delle figure allegate questo avviene poiché i carrelli sono tutti scorrevoli su detta prima guida di scorrimento (5) o su detta seconda guida di scorrimento (52) grazie a pattini che abbracciano rispettivamente le porzioni esterne dei profili della prima guida di scorrimento (5) o della seconda guida di scorrimento (52)
Sono però possibili soluzioni alternative, ad esempio assicurando l’interferenza tra il gruppo di servizio (2) e detta pluralità di elementi di sostegno (3) nel corso dell’arretramento. Eventualmente, nel caso di rulli folli motorizzati, l’attivazione dei mezzi di movimentazione del gruppo di servizio (2) determina l’attivazione dei motori dei rulli folli.
Per inseguire detto articolo (F) in espulsione detti mezzi di rilevamento (8) rilevano l’espulsione di detto articolo (F) oltre detta pluralità di elementi di sostegno (3) dal lato opposto a detta estremità di ingresso (51), preferibilmente in una zona di osservazione posta tra l’elemento di detta pluralità di elementi di sostegno (3) più prossimo a detto gruppo di servizio (2) e detta posizione estratta del gruppo di servizio (2).
Per inseguire l’articolo (F) in espulsione garantendone un buon sostegno, la zona di osservazione dovrebbe trovarsi a valle della superficie di contatto tra detto articolo (F) e l’elemento di detta pluralità di elementi di sostegno (3) più prossimo a detto gruppo di servizio (2). Risulta possibile una zona di osservazione in posizione più avanzata, purché la distanza dalla superficie di contatto non influisca negativamente sull’integrità dell’articolo (F) il quale potrebbe, ad esempio, flettersi; questa distanza dipende anche dalle caratteristiche dello specifico articolo (F) in espulsione.
Per un primo tratto oltre detta pluralità di elementi di sostegno (3) la faccia superiore della barra trasversale (21) preserva gli articoli già impilati dallo strisciamento e limita gli inconvenienti sull’articolo (F) in espulsione; per la maggior parte delle applicazioni una zona di osservazione prima del bordo della barra trasversale (21) opposto a detta estremità di ingresso (51) rappresenta dunque una ipotesi di lavoro di salvaguardia. Preferibilmente detti mezzi di rilevamento (8) sono almeno in parte solidali a detto gruppo di servizio (2) e/o detta zona di osservazione insiste su detta barra trasversale (21).
In una versione particolarmente semplice ed efficace, rappresentata nelle tavole da 5 a 15, detti mezzi di rilevamento (8) comprendono un sensore atto a rilevare l’attraversamento del bordo della faccia superiore della barra trasversale (21) da parte dell’articolo (F), quale ad esempio una fotocellula (81) che viene coperta dallo spessore dell’articolo (F).
La figura 4 riporta un dettaglio di una forma realizzativa, completa della seconda guida di scorrimento (52), nella quale si osserva, a titolo esemplificativo, uno specchio (82), portato dal gruppo di servizio (2), che riflette un raggio emesso da un sensore, non illustrato. In questo caso la zona di osservazione dei mezzi di rilevamento (8) risulta in prossimità della barra trasversale (21), preferibilmente sul bordo di quest’ultima opposto a detta estremità di ingresso (51), o immediatamente a valle.
Per i motivi esposti sopra non vi sono particolari differenze a porre tale sensore poco più a valle o a monte del bordo o addirittura sul primo rullo folle (31). Sono anche possibili soluzioni equivalenti, con più sensori e/o elementi di rilevazione o con mezzi di rilevazione più avanzati, ad esempio questi possono comprendere un dispositivo di cattura dell’immagine e un elaboratore di immagini.
Vantaggiosamente, al termine dell’espulsione, detti mezzi di rilevamento (8) permettono anche di determinare la posizione dell’articolo (F) rispetto al gruppo di servizio (2).
È evidente all’esperto del ramo che una volta nota la distanza tra la zona di osservazione e la barra trasversale (21) e/o il primo rullo folle (31), la centralina di comando e controllo può essere programmata adeguatamente, ad esempio a seconda che si voglia porre l’articolo (F) al di sopra del primo rullo folle (31) o della faccia superiore della barra trasversale (21).
Detti mezzi di aggancio (9) di detto articolo (F) comprendono almeno una ventosa (91) mobile verticalmente al di sopra di detta superficie di appoggio (16a) e che passa da una condizione attiva nella quale mantiene il contatto con detto articolo (F) a una condizione inattiva, nella quale non ne contrasta la caduta.
I mezzi di aggancio assicurano il trasferimento dell’articolo (F) sulla pila preservando l’allineamento e gli articoli piani.
Detta almeno una ventosa deve trovarsi al di sopra del volume di scarico, preferibilmente in prossimità della posizione estratta di detto gruppo di servizio (2). Preferibilmente le ventose sono una pluralità e sono preferibilmente disposte trasversalmente così da migliorare l’effetto di presa sull’articolo (F).
Secondo una realizzazione particolarmente efficace, mostrata nelle figure allegate, le ventose insistono a fianco alle morse della barra inseguitrice, così che avvenga una sorta di passamano con l’attivazione delle ventose e il disimpegno delle morse in zone prossime dell’articolo (F).
Secondo una pratica soluzione costruttiva detti mezzi di aggancio si trovano in una posizione più avanzata rispetto a quella estratta del gruppo di servizio (2). Nella configurazione rappresentata nelle tavole allegate i mezzi di aggancio (9) sono sostenuti in prossimità della posizione di fine corsa della prima guida di scorrimento (5). Sono anche possibili forme realizzative dove i mezzi di aggancio risultano mobili parallelamente alla prima guida di scorrimento (5), per adattare la macchina impilatrice ad articoli di minore lunghezza.
Nella versione delle figure allegate detti mezzi di aggancio comprendono, per ognuna delle ventose, un’asta (92) con un primo capo (93) solidale alla porzione non operativa della ventosa e il capo opposto (94) che ruota rispetto a un asse di rotazione trasversale, perpendicolare a detta prima guida di scorrimento (5); secondo una pratica soluzione ognuno dei capi opposti è solidale a una sbarra di trasferimento (95) che ruota secondo un asse trasversale. Grazie alla rotazione delle aste le ventose compiono un percorso sostanzialmente verticale andando a toccare o liberare la superficie superiore dell’articolo (F), allorquando la porzione operativa della ventosa è a contatto, o prossima, è possibile attivarla, mantenendo l'articolo (F).
Si noti che qui, così come per descrivere altre caratteristiche dell'invenzione, il riferimento alla superficie superiore dell’articolo (F) potrebbe essere sostituito, ad esempio, con quello a un distanza dal piano delle superfici di contatto pari allo spessore dell’articolo (F) in espulsione, quest’ultimo essendo noto e/o misurabile. Successivamente la rotazione delle aste permette di avvicinare l’articolo (F) alla pila, come verrà meglio descritto più avanti.
Secondo una pratica versione realizzativa detta almeno una ventosa (91) comprende un mezzo a ventosa collegato ad una sorgente di aspirazione ed, eventualmente, anche ad una sorgente di aria compressa (non illustrate nelle figure allegate), portato da uno stelo di un corrispondente attuatore, eventualmente pneumatico, la cui parte fissa è resa solidale all’asta.
La soluzione costruttiva dei mezzi di aggancio appena descritta risulta semplice ed efficace ma sono possibili numerose varianti.
Preferibilmente detta almeno una ventosa (91) è collegata a mezzi di aspirazione che aspirano l’aria tra detta porzione operativa e l’articolo (F), non appena la ventosa viene attivata.
In una versione base detta centralina di comando e controllo è interfacciata almeno con detti mezzi di rilevamento (8) e comanda detti mezzi di movimentazione, detta almeno una morsa (23) e detti mezzi di aggancio. Versioni più complete permettono di attuare il metodo descritto più avanti tramite collegamenti di segnali e di comando. Nelle figure è visibile anche l’interfaccia utente (41) della centralina di comando e controllo (4).
Una versione più completa della macchina impilatrice, visibile schematicamente nelle figure da 5 a 15, comprende mezzi di bloccaggio in posizione arretrata rispetto a detta pluralità di rulli folli secondo detto verso di avanzamento del gruppo di servizio (2). Detti mezzi di bloccaggio ammorsano l’articolo (F) dalla sua porzione opposta a quella prossima al gruppo di servizio (2), evitando spostamenti indesiderati dell’articolo (F) una volta che è terminata la fase di inseguimento, con il gruppo di servizio (2) che viene preferibilmente fatto arretrare e con detta almeno una morsa (23) che scende sull’articolo (F). L’arretramento permette, in particolare, di non sollecitare eccessivamente la porzione dell’articolo (F) in prossimità del suo bordo avanzato.
Detti mezzi di bloccaggio comprendono delle ventose (6) o altri dispositivi simili, quale ad esempio un morsetto pneumatico; anche le ventose dei mezzi di bloccaggio sono preferibilmente di tipo pneumatico e sono preferibilmente disposte trasversalmente. Nel corso delle operazioni descritte più avanti la centralina di comando e controllo coordina anche detti mezzi di bloccaggio e li comanda tra una posizione di fermo foglio nella quale trattengono una porzione di detto articolo (F) e una posizione di riposo nella quale permettono la movimentazione deirarticolo (F) trovandosi normalmente anche in posizione retratta.
Nel caso in cui la macchina impilatrice sia impiegata con una stazione di alimentazione che ha mezzi di espulsione che comprendono un nastro trasportatore, o dispositivi similari, la macchina impilatrice può comprendere un sensore di avanzamento (18) che rileva il movimento dei mezzi di espulsione di detta stazione di alimentazione ed è interfacciato con detta centralina di comando e controllo; tipicamente il sensore è accostato al nastro trasportatore di una stampante digitale.
Detto sensore di avanzamento (18) è preferibilmente un sensore di movimento quale un lettore di tacca o un encoder, ad esempio del tipo con ruota atta ad essere appoggiata al nastro trasportatore.
Alternativamente o in combinazione con detto sensore di avanzamento (18) detta macchina impilatrice può comprendere mezzi di abilitazione (19), interfacciati con detta centralina di comando e controllo, che rilevano la presenza di detto articolo (F) in una zona a monte di detta pluralità di elementi di sostegno (3) secondo detto verso di avanzamento del gruppo di servizio (2) e che risulta immediatamente a valle di detta bocca di uscita durante l’uso. In una versione particolarmente semplice detti mezzi di abilitazione (19) comprendono una fotocellula.
Inoltre detta centralina di comando e controllo (4) può comprendere porte di interfaccia con altri sensori installati sulla stazione di alimentazione (M) o con la centralina di controllo di quest’ultima.
Sebbene le tavole allegate mostrino sempre una prima guida di scorrimento (5) e una seconda guida di scorrimento (52) la macchina impilatrice può comprendere un’unica guida o ulteriori guide in forme realizzative equivalenti, come anche già accennato sopra. La versione con una sola guida richiede che il gruppo di servizio (2) e detta pluralità di elementi di sostegno (3) siano montati a sbalzo, con ovvie problematiche, mentre la soluzione con ulteriori guide aumenta il numero degli elementi della macchina impilatrice e tende ad essere meno compatta.
In modo similare, la prima guida di scorrimento (5) potrebbe formare con i rulli folli un angolo non esattamente perpendicolare, determinando un maggiore ingombro e aumentando lo strisciamento sui rulli folli.
La macchina impilatrice può comprendere un elevatore (15) per movimentare verticalmente detto piano di appoggio (16), variando la distanza rispetto a detta pluralità di elementi di sostegno (3) e quindi tra la pila e l’articolo (F) in espulsione; l’elevatore (15) è particolarmente utile quando lo spessore degli articoli, in relazione al numero degli articoli della pila, richiederebbe una rotazione eccessiva dei mezzi di aggancio nel caso il piano di appoggio (16) fosse fisso.
Vantaggiosamente il controllo della movimentazione dell’elevatore (15) può essere integrato con detta centralina di comando e controllo (4) o essere direttamente gestito da quest’ultima permettendo così, ad esempio, lo spostamento verticale solo dopo che l’articolo (F) in lavorazione è stato impilato.
Nella versione rappresentata nelle tavole l’elevatore (15) è del tipo a pantografo ed è interfacciato con detta centralina di comando e controllo (4) per sollevare il pallet a una distanza minima prefissata prima dell’espulsione del primo articolo (F) e ad abbassarsi di una quota predeterminata e/o misurata in base allo spessore degli articoli successivi dopo il rilascio dei mezzi di aggancio (9) e prima che questi si riattivino.
La macchina impilatrice sopra descritta permette di attuare un metodo per disporre in pila degli articoli piani, quali fogli e/o pannelli e/o lastre, ogni articolo (F) essendo espulso in successione da una stazione di alimentazione (M) secondo una direzione di espulsione (W). Il metodo comprende almeno le seguenti fasi: b) inseguire detto articolo (F) azionando detti mezzi di movimentazione per l’avanzamento di detto gruppo di servizio (2), quando detti mezzi di rilevamento (8) rilevano la presenza di detto articolo (F), come visibile dall’osservazione delle figure 6 e 7;
f) ammorsare detto articolo (F) portando detta almeno una morsa (23) in detta posizione inferiore di impegno, come visibile in figura 9 dove l’articolo (F) è chiuso tra la porzione di presa e la faccia superiore della barra trasversale (21);
h) accostare detto articolo (F), una volta ammorsato, azionando detti mezzi di movimentazione per l’avanzamento di detto gruppo di servizio (2) fino a detta posizione estratta, come visibile in figura 7;
i) agganciare detto articolo (F), muovendo verticalmente detta almeno una ventosa (91) dei mezzi di aggancio (9) fino a toccare detto articolo (F) e attivandola, come visibile in figura 11, successivamente portando detta almeno una morsa (23) in detta posizione superiore di disimpegno;
I) portare detto gruppo di servizio (2) in detta posizione ritratta azionando detti mezzi di movimentazione per determinarne l’arretramento, come visibile nelle figure da 12 a 14;
m) iterare con l'articolo piano successivo, in espulsione da detta stazione di alimentazione (M), fino alla formazione di detta pila.
Nel caso la macchina impilatrice comprenda anche detti mezzi di bloccaggio, il metodo può comprendere anche le seguenti fasi:
d) trattenere una porzione di detto articolo (F) ponendo detti mezzi di bloccaggio nella posizione di fermo foglio, come visibile in figura 8;
e) allineare detto articolo (F), azionando detti mezzi di movimentazione per individuare la posizione del bordo di detto articolo (F) opposto a detta estremità di ingresso (51) tramite detti mezzi di rilevamento (8), e quindi ritraendo detto gruppo di servizio (2) di uno spostamento predeterminato, il risultato essendo visibile in figura 9;
g) liberare detto articolo (F) ponendo detti mezzi di bloccaggio nella posizione di riposo, come visibile nella figura 9.
Dove dette fasi d) ed e) precedono detta fase f) mentre la fase g) la segue.
Per assicurare un allineamento di precisione e velocità di inseguimento adeguate, secondo una preferita modalità operativa detto gruppo di servizio (2) ha una velocità di spostamento minore in detta fase e) di allineare detto articolo (F) rispetto a quella in detta fase b) di inseguire detto articolo (F).
Nel caso la macchina impilatrice comprenda anche detto sensore di avanzamento (18), il metodo può comprendere anche le seguenti fasi:
a) abilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detto sensore di avanzamento (18) rileva il movimento dei mezzi di espulsione di detta stazione di alimentazione;
c) disabilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detto sensore di avanzamento (18) rileva il movimento dei mezzi di espulsione di detta stazione di alimentazione e detti mezzi di rilevamento (8) non rilevano la presenza di detto articolo (F) per un periodo di tempo predeterminato.
Nella macchina impilatrice i tempi di attesa dipendono essenzialmente dalle prestazioni della stazione di alimentazione (M) e variano generalmente da alcuni decimi di secondo a qualche secondo.
Nel caso la macchina impilatrice comprenda anche detti mezzi di abilitazione (19), il metodo può comprendere anche le seguenti fasi:
a’) abilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detti mezzi di abilitazione (19) rilevano la presenza di detto articolo (F);
c’) disabilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detti mezzi di abilitazione (19) non rilevano la presenza di detto articolo (F).
Nel caso la macchina impilatrice comprenda solo uno tra detto sensore di avanzamento (18) e detti mezzi di abilitazione (19) il metodo può comprendere rispettivamente le fasi a) e c) o a’ e c’). Nel caso siano presenti entrambi sono possibili più logiche di funzionamento, in questo caso il metodo è mutuato dalle forme di realizzazione sopra descritte secondo logiche di AND, OR orXOR, anche detto OR esclusivo.
Nel caso la centralina di comando e controllo (4) comprenda una porta di interfaccia con la stazione di alimentazione (M) la funzione dei mezzi di abilitazione (19) o del sensore di avanzamento (18) può essere demandata direttamente, o almeno in parte, alla centralina di comando e controllo (4); nel caso la stazione di alimentazione (M) sia una stampante digitale è normalmente impiegato un sensore di avanzamento (18).
I mezzi di abilitazione (19) possono anche essere impiegati per determinare la posizione del gruppo di servizio (2) prima che l'articolo (F) venga ammorsato da detta almeno una morsa (23).
Preferibilmente la centralina di comando e controllo (4) coordina le fasi e i diversi elementi della macchina impilatrice.
Secondo una prima versione operativa i mezzi di rilevamento (8) abilitano l'inseguimento dell’articolo (F) in espulsione da parte del gruppo di servizio (2), mentre in altre versioni la fase b) è attivata dagli altri elementi della macchina impilatrice. Lo stesso dicasi per la conclusione della fase di inseguimento, quando i mezzi di rilevamento (8) non rilevano più l’articolo (F) per un periodo predeterminato, ad esempio alcuni decimi di secondo o alcuni secondi, la condizione è indicativa che l’espulsione è terminata. Tuttavia è preferibile passare alle fasi successive sulla base delle informazioni, generalmente più sicure, provenienti dagli altri elementi, come sopra descritto.
Non è poi strettamente necessario che il gruppo di servizio (2) ritragga per assicurare l’allineamento; i mezzi di bloccaggio potrebbero quindi non essere presenti o non essere attivati in tutte le modalità operative.
Nella forma realizzativa mostrata nelle figure da 5 a 15 il sensore di avanzamento (18) abilita l’inseguimento dell’articolo (F) che a valle della bocca di uscita (U) è sostenuto dai rulli folli. Nel corso dell’espulsione l’articolo (F) va a coprire la zona di osservazione dei mezzi di rilevamento (8), determinando l’attivazione del gruppo di servizio (2) fino alla nuova scopertura della zona di osservazione. L’inseguimento procederà in questo modo fino a quando terminerà l’espulsione; a questo punto, come si osserva nella figura 8, i mezzi di bloccaggio passano nella condizione di fermo foglio che permette al gruppo di servizio (2) di ritrarsi senza spostare l'articolo (F). Il risultato è visibile nella figura 9 dove si osserva anche detta almeno una morsa che scende per bloccare l'articolo (F).
Dopo che i mezzi di bloccaggio hanno liberato l'articolo (F) il gruppo di servizio (2) avanza fino alla sua posizione estratta andando ad accostare il bordo avanzato dell'articolo (F) al bordo della pila o del piano di sostegno opposto a quello dell’estremità di ingresso (51), in pratica allineando l’articolo (F) con la pila sottostante.
La sbarra di trasferimento (95) ruota secondo un verso che abbassa le ventose, che vengono anche attivate; quindi, detta almeno una morsa (23) viene disimpegnata.
A questo punto il gruppo di servizio (2) può essere movimentato verso la posizione ritratta e rientra spingendo e raggruppando i rulli folli.
La sbarra di trasferimento (95) può ruotare ulteriormente abbassando detto articolo (F) fino a che la sua superficie inferiore tocca la superficie superiore dell’ultimo foglio o del pallet. In altre parole l’articolo (F), trattenuto dai mezzi di aggancio, viene adagiato; è anche possibile rilasciare l’articolo (F) senza ulteriori rotazioni della sbarra di trasferimento, disattivando le ventose e provocando la caduta dell’articolo (F).
Le figure da 10 a 15 mostrano una possibile successione di operazioni per scaricare l’articolo (F). Dopo il passaggio dell’articolo (F) dal gruppo di servizio (2) ai mezzi di aggancio (9), rappresentato nelle figure 10 e 11, il gruppo di servizio (2) comincia l’arretramento e, preferibilmente, detta almeno una ventosa (91) dei mezzi di aggancio (9) trasla verticalmente verso il piano di appoggio (16), come visibile in figura 12. Secondo una modalità operativa preferita i mezzi di aggancio (9) mantengono la porzione avanzata dell’articolo (F) leggermente sollevata dalla superficie superiore della pila. Quindi, con riferimento alle figure 13 e 14, continua l’arretramento del gruppo di servizio (2) fino a detta posizione ritratta con detta pluralità di elementi di sostegno (3) che giunge in posizione raccolta.
Una volta che il gruppo di servizio (2) è in posizione ritratta l’articolo (F) si appoggerà sulla superficie superiore dell’articolo precedente o del pallet, avendo il gruppo di servizio (2) liberato il volume di scarico.
Dalla figura 14 si osserva come la posizione leggermente sollevata dell’articolo (F) permetta la fuoriuscita di eventuali bolle d’aria, qui rappresentate attraverso delle ondulazioni dell’articolo (F).
Preferibilmente detta almeno una ventosa (91) rimarrà attiva e la sbarra di trasferimento (95) la manterrà in una posizione nella quale l’articolo (F) è ancora sollevato per un breve periodo, tendenzialmente tra qualche decimo di secondo e qualche secondo, per evitare che l’effetto cuscino di aria possa far perdere l’allineamento all’articolo (F), quindi la sbarra di trasferimento (95) porterà quest’ultimo a battuta.
L’effetto cuscino di aria si verifica quando tra la superficie inferiore dell’articolo (F) in rilascio e la superficie superiore dell’articolo impilato, o la superficie del piano di appoggio (16), viene imprigionata dell’aria che provoca lo spostamento dell’articolo (F) in rilascio.
Infine, detta almeno una ventosa (91) viene resa inattiva e movimentata, ad esempio ruotando la sbarra di trasferimento (95), con l’articolo (F) disposto sulla pila come rappresentato in figura 15.
Ad esempio la centralina di comando e controllo disattiva (4) detti mezzi di aggancio (9) agendo sulla sorgente di aspirazione, preferibilmente in coordinazione con la rotazione della sbarra di trasferimento (95).
Eventualmente è possibile movimentare l’elevatore (15) per fare in modo che la superficie superiore dell’articolo appena impilato rimanga sempre appena sotto il passaggio del gruppo di servizio (2) e della pluralità di elementi di sostegno (3). Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo per cui varianti tecnico-funzionali della macchina impilatrice o del metodo proposti si intendono rientranti neN’ambito protettivo dell'invenzione come nel seguito rivendicato.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina impilatrice per disporre in pila degli articoli piani, ogni articolo (F) piano essendo espulso in successione da una stazione di alimentazione (M) secondo una direzione di espulsione (W), caratterizzata dal fatto di comprendere: un piano di appoggio (16) comprendente superiormente una superficie di appoggio (16a) per sostenere almeno detta pila di articoli piani; un telaio (1) che sostiene almeno una prima guida di scorrimento (5) di tipo lineare disposta secondo una direzione longitudinale parallela a detta direzione di espulsione (W) e comprendente una estremità di ingresso (51); una pluralità di elementi di sostegno (3) mobili tra una posizione raccolta nella quale insistono tra detta estremità di ingresso (51) e detta superficie di appoggio (16a) e una posizione distesa nella quale sono al di sopra di detta superficie di appoggio (16a) e sostengono detto articolo (F) espulso; un gruppo di servizio (2) che comprende una barra trasversale (21), una trave trasversale (22) e almeno una morsa (23), detta trave trasversale (22) sostenendo detta almeno una morsa (23) la cui porzione di presa trasla verticalmente da una posizione inferiore di impegno nella quale afferra detto articolo (F) tra detta porzione di presa e detta barra trasversale (21) e una posizione superiore di disimpegno, detto gruppo di servizio (2) essendo scorrevolmente connesso a detta prima guida di scorrimento (5) secondo detta direzione longitudinale, tra una posizione ritratta nella quale detta barra trasversale (21) insiste tra detta estremità di ingresso (51) e detta superficie di appoggio (16a) e una posizione estratta nella quale detta barra trasversale (21) insiste sulla porzione di detta superficie di appoggio (16a) opposta a detta prima estremità (51); mezzi di movimentazione che spostano detto gruppo di servizio (2) lungo detta prima guida di scorrimento (5) secondo un verso di avanzamento o un verso di arretramento, rispettivamente in allontanamento da o in avvicinamento a detta estremità di ingresso (51); mezzi di rilevamento (8) che rilevano l’espulsione di detto articolo (F) oltre detta pluralità di elementi di sostegno (3) dal lato opposto a detta estremità di ingresso (51); mezzi di dislocamento che dispongono detta pluralità di elementi di sostegno (3) in detta posizione distesa; mezzi di aggancio (9) di detto articolo (F) comprendenti almeno una ventosa (91) mobile verticalmente al di sopra di detta superficie di appoggio (16a) e che passa da una condizione attiva nella quale mantiene il contatto con detto articolo (F) a una condizione inattiva; una centralina di comando e controllo (4), alla quale sono almeno collegati detti mezzi di rilevamento (8) e che comanda detti mezzi di movimentazione, detta almeno una morsa (23) e detti mezzi di aggancio (9).
  2. 2. Macchina come da rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre mezzi di bloccaggio per bloccare detto articolo (F), detti mezzi di bloccaggio essendo comandati da detta centralina di comando e controllo (4) tra una posizione di fermo foglio nella quale trattengono la porzione di detto articolo (F) opposta alla porzione prossima a detto gruppo di servizio (2) e una posizione di riposo.
  3. 3. Macchina come da rivendicazione 2 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di bloccaggio sono in posizione arretrata rispetto a detta pluralità di elementi di sostegno (3) secondo detto verso di avanzamento.
  4. 4. Macchina come da una delle rivendicazioni che precedono caratterizzata dal fatto che detti mezzi di dislocamento comprendono distanziatori tra gli elementi di detta pluralità di elementi di sostegno (3), ogni distanziatore allontanando da detta estremità di ingresso (51) l’elemento di sostegno più prossimo alla stessa estremità di ingresso (51) non appena la distanza tra due elementi di sostegno consecutivi eccede un valore predeterminato.
  5. 5. Macchina come da rivendicazione 4 caratterizzata dal fatto che detto gruppo di servizio (2), quando si muove secondo detto verso di avanzamento, traina l’elemento più prossimo di detta pluralità di elementi di sostegno (3) e, quando si muove secondo detto verso di arretramento fino a detta posizione ritratta, spinge detta pluralità di elementi di sostegno (3) fino a detta posizione raccolta.
  6. 6. Macchina come da rivendicazione 5 caratterizzata dal fatto che l’elemento più prossimo a detto gruppo di servizio (2) di detta pluralità di elementi di sostegno (3) è solidalmente connesso a detto gruppo di servizio (2).
  7. 7. Macchina come da rivendicazione 5 o 6 caratterizzata dal fatto che ogni elemento di detta pluralità di elementi di sostegno (3) è scorrevolmente connesso a detta prima guida di scorrimento (5).
  8. 8. Macchina come da una delle rivendicazioni che precedono caratterizzata dal fatto che detta almeno una ventosa (91) di detti mezzi di aggancio (9) è solidale a un primo capo (93) di una rispettiva asta (92) il cui capo opposto (94) ruota rispetto a un asse di rotazione trasversale.
  9. 9. Macchina come da una delle rivendicazioni che precedono caratterizzata dal fatto di comprendere un sensore di avanzamento (18) che rileva il movimento dei mezzi di espulsione di detta stazione di alimentazione (M) ed è interfacciato con detta centralina di comando e controllo (4).
  10. 10. Macchina come da una delle rivendicazioni che precedono caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di abilitazione (19), interfacciati con detta centralina di comando e controllo (4), che rilevano la presenza di detto articolo (F) in una zona arretrata rispetto a detta pluralità di elementi di sostegno (3) secondo detto verso di avanzamento.
  11. 11. Macchina come da una delle rivendicazioni che precedono caratterizzata dal fatto che detta pluralità di elementi di sostegno (3) sono dei rulli comprendenti un carrello scorrevolmente connesso a detta prima guida di scorrimento (5) e un tubo che diparte da detto carrello dal lato verso detta superficie di appoggio (16a) ed è rotazionalmente connesso al carrello secondo un proprio asse trasversale (Y) perpendicolare a detta direzione longitudinale, la superficie esterna del tubo sostenendo detto articolo (F).
  12. 12. Metodo per disporre in pila degli articoli piani, ogni articolo (F) piano essendo espulso in successione da una stazione di alimentazione (M) secondo una direzione di espulsione (W), con la macchina impilatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: b) inseguire detto articolo (F) azionando detti mezzi di movimentazione per l’avanzamento di detto gruppo di servizio (2), quando detti mezzi di rilevamento (8) rilevano la presenza di detto articolo (F); f) ammorsare detto articolo (F) portando detta almeno una morsa (23) in detta posizione inferiore di impegno; h) accostare detto articolo (F), una volta ammorsato, azionando detti mezzi di movimentazione per l’avanzamento di detto gruppo di servizio (2) fino a detta posizione estratta; i) agganciare detto articolo (F), muovendo verticalmente detta almeno una ventosa (91) dei mezzi di aggancio (9) fino a toccare detto articolo (F) e attivandola, successivamente portando detta almeno una morsa (23) in detta posizione superiore di disimpegno; l) portare detto gruppo di servizio (2) in detta posizione ritratta azionando detti mezzi di movimentazione per determinarne l’arretramento; m) iterare con l'articolo piano successivo, in espulsione da detta stazione di alimentazione (M), fino alla formazione di detta pila.
  13. 13. Metodo come da rivendicazione 12 con la macchina di cui alla rivendicazione 2 o da una delle rivendicazioni che da essa dipendono caratterizzato dal fatto che detta fase f) di ammorsare detto articolo (F) è preceduta dalle seguenti fasi: d) trattenere una porzione di detto articolo (F) ponendo detti mezzi di bloccaggio nella posizione di fermo foglio; e) allineare detto articolo (F), azionando detti mezzi di movimentazione per individuare la posizione del bordo di detto articolo (F) opposto a detta estremità di ingresso (51) tramite detti mezzi di rilevamento, e quindi ritraendo detto gruppo di servizio (2) di uno spostamento predeterminato; ed è seguita dalla seguente fase: g) liberare detto articolo (F) ponendo detti mezzi di bloccaggio nella posizione di riposo.
  14. 14. Metodo come da rivendicazione 13 caratterizzato dal fatto che detto gruppo di servizio (2) ha un velocità di spostamento minore in detta fase e) di allineare detto articolo (F) rispetto a quella in detta fase b) di inseguire detto articolo (F).
  15. 15. Metodo come da una delle rivendicazioni da 12 a 14 con la macchina di cui alla rivendicazione 9 caratterizzato dal fatto di comprendere anche le seguenti fasi: a) abilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detto sensore di avanzamento (18) rileva il movimento dei mezzi di espulsione di detta stazione di alimentazione; c) disabilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detto sensore di avanzamento (18) rileva il movimento dei mezzi di espulsione di detta stazione di alimentazione e detti mezzi di rilevamento (8) non rilevano la presenza di detto articolo (F) per un periodo di tempo predeterminato.
  16. 16. Metodo come da una delle rivendicazioni da 12 a 14 con la macchina di cui alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di comprendere anche le seguenti fasi: a’) abilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detti mezzi di abilitazione (19) rilevano la presenza di detto articolo (F); c’) disabilitare detta fase b) di inseguire detto articolo (F) quando detti mezzi di abilitazione (19) non rilevano la presenza di detto articolo (F).
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