IT201900011205A1 - Corpo operativo di un isteroscopio operativo ed isteroscopio operativo comprendente detto corpo - Google Patents

Corpo operativo di un isteroscopio operativo ed isteroscopio operativo comprendente detto corpo Download PDF

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Description

"CORPO OPERATIVO DI UN ISTEROSCOPIO OPERATIVO ED ISTEROSCOPIO OPERATIVO COMPRENDENTE DETTO CORPO".
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo comprendente tale corpo.
Come noto, l’isteroscopio è quello strumento medico usato per praticare l'isteroscopia, ovvero, in estrema sintesi, un esame ginecologico di tipo endoscopico. L'isteroscopia può essere diagnostica o operativa: nel primo caso il medico esamina il campo di interesse ; nel secondo caso il medico, oltre ad esaminare il campo chirurgico, effettua anche, tramite l'isteroscopio operativo, piccoli interventi chirurgici (finalizzati, ad esempio, alla rimozione di polipi, alla lisi di aderenze, ecc.).
Un isteroscopio operativo noto per tale utilizzo è quello indicato nel settore come “isteroscopio Bettocchi”; tale strumento è del tipo a doppia camicia: esso si compone infatti di una camicia esterna entro cui è alloggiata una camicia interna.
La camicia interna dell'isteroscopio Bettocchi alloggia il mezzo ottico del sistema ottico (usualmente costituiti da fibra ottica o sonda dotata di telecamera terminale) ed un condotto di mandata per un fluido operatorio (aria o liquido -ad es. acqua o soluzione salina- per distendere l'utero e garantire una visione ottimale). L'estremità terminale, o punta, dell'isteroscopio Bettocchi presenta una sezione trasversale sostanzialmente ovale e presenta un foro di uscita per il fluido operatorio e l'obiettivo del sistema ottico (una lente, a zero gradi o inclinata a trenta gradi, usualmente) collegato al sistema ottico intermedio, il quale a sua volta è collegato ad una unità di visione (ad esempio un oculare) esterna.
La camicia interna di questo isteroscopio viene utilizzata sia per la mandata di fluido ed il passaggio della strumentazione operativa, mentre la camicia esterna viene usata per l’aspirazione del fluido.
L'isteroscopio Bettocchi è realizzato in acciaio; operativamente tra un utilizzo e quello successivo è necessario infatti sterilizzarlo; onde evitare contaminazioni l'intero isteroscopio deve essere sterilizzato, compresa anche l'ottica.
Sebbene l'isteroscopio Bettocchi si dimostri utile e molto utilizzato, esso presenta però alcuni limiti.
In primo luogo, prima dell'utilizzo, è necessario montare lo strumento, inserendo la camicia interna in quella esterna. Questa operazione richiede però una notevole cura, perché è necessario maneggiare lo strumento in modo da preservarne la sterilità; inoltre l'operazione di montaggio richiede un certo tempo.
In secondo luogo, lo strumento in questione è soggetto a fenomeni di usura che si determinano sia per i continui montaggi e smontaggi (necessari ad ogni sterilizzazione), ma anche per la sterilizzazione stessa, che provoca uno stress termico e chimico ai materiali delle sue parti.
Un altro limite è legato al tempo necessario per provvedere alla sterilizzazione, sia delle camicie che dell'ottica, che limitano il numero di utilizzi giornalieri di un isteroscopio Bettocchi: volendo effettuare un numero di utilizzi più elevato si rende infatti necessario avere a disposizione una pluralità di isteroscopi, in modo tale da alternare gli strumenti in uso con quelli in sterilizzazione.
Il compito del presente trovato è quello di realizzare un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che sia in grado di migliorare la tecnica nota in uno o più degli aspetti sopra indicati.
Nell'ambito di tale compito, uno scopo del trovato è quello di mettere a disposizione un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che sia di semplice utilizzo e richieda poco tempo per essere configurato in condizione di funzionamento.
Un altro scopo del trovato è quello di mettere a disposizione un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che sia meno, o per nulla, soggetto a problemi di sterilizzazione.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di mettere a disposizione un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che sia meno o per nulla soggetto a fenomeni di usura delle sue parti.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di mettere a disposizione un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che non richieda lunghi tempi di sterilizzazione.
Un altro scopo del trovato è quello di mettere a disposizione un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che sia di relativamente semplice costruzione ed assemblaggio.
Inoltre, la presente invenzione si prefigge lo scopo di superare gli inconvenienti della tecnica nota in modo alternativo ad eventuali soluzioni esistenti.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un isteroscopio operativo che sia di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione e a costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un corpo operativo per un isteroscopio operativo ed un relativo isteroscopio operativo secondo la rivendicazione 1, opzionalmente dotato di una o più delle caratteristiche delle rivendicazioni dipendenti, e da un isteroscopio operativo secondo la rispettiva rivendicazione indipendente.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del trovato, illustrato, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra una vista laterale di un isteroscopio secondo il trovato provvisto di un organo di protezione opzionale;
- la figura 2 illustra una vista dall'alto di dell'isteroscopio di fig. 1, privato dell'organo di protezione opzionale;
- la figura 3 illustra una vista prospettica in sezione di parte dell'isteroscopio di fig. 1 e 2 privato dell'organo di protezione opzionale;
- la figura 4 illustra una sezione lungo il piano A-A di fig. 2;
- le figure 5 e 6 sono ingrandimenti di parte della fig. 4;
- la figura 7 è un ingrandimento di parte della fig. 2;
- le figure 8 e 9 illustrano rispettivamente una sezione lungo il piano C-C e lungo il piano B-B di fig. 2;
- le figure 10 e 11 sono ingrandimenti di dettaglio rispettivamente di parti delle fig. 5 e 6.
Con riferimento alle figure citate, l'isteroscopio secondo il trovato è indicato globalmente con il numero di riferimento 100.
In linea generale, l'isteroscopio 100 comprende il corpo operativo 1 che verrà descritto qui appresso ed un sistema ottico 7 che consente all'operatore di vedere il campo operatorio.
Nel seguito i termini “prossimale” e “distale” sono utilizzati con riferimento all'operatore che manovra l'isteroscopio 100.
Descrivendo dapprima il trovato nei suoi tratti generali, il corpo operativo 1 è destinato a formare parte di un isteroscopio operativo 100 e comprende una camicia di contenimento 2 ed un corpo di raccordo 3, in cui:
- la camicia di contenimento 2 tubolare presenta una estremità distale 21 libera con una apertura operativa 23 trasversale rispetto allo sviluppo longitudinale della camicia 2, ed una estremità prossimale 22 della camicia di contenimento 2 collegata (preferibilmente in modo stagno) al corpo di raccordo 3,
la quale camicia di contenimento 2 definisce un volume interno 4, nel quale volume interno 4 sono alloggiati:
- un canale operativo 5 con almeno una bocca operativa distale 51 aperta verso l'esterno della camicia di contenimento 2
- una guaina di protezione 6 di un mezzo ottico 71 di un sistema ottico 7,
- un condotto ad intercapedine 8 definito tra le pareti interne della camicia di contenimento 2 e il canale operativo 5 e la guaina di protezione 6,
il quale condotto ad intercapedine 8 è in comunicazione con un ambiente esterno alla camicia di contenimento
ed in cui il corpo di raccordo 3 comprende: - un terminale 9 di accoppiamento con un sistema ottico 7, detto terminale 9 essendo accoppiato a tenuta con la guaina di protezione 6, e configurato per permettere l'inserimento di parte 71 del sistema ottico 7 nella guaina 6,
- un primo dispositivo di regolazione di flusso 10 in comunicazione di fluido con il canale operativo 5,
- un secondo dispositivo di regolazione di flusso 11 in comunicazione di fluido con il condotto ad intercapedine 8,
il primo ed il secondo dispositivo di regolazione di flusso 10,11 essendo configurati per essere operativamente collegati ad una sorgente di alimentazione o di aspirazione di un fluido operatorio;
il corpo di raccordo 3 comprendendo inoltre una porta 12 di accesso per strumenti chirurgici in comunicazione con il canale operativo 5, per il passaggio di strumenti chirurgici.
Passando nel dettaglio ora alla forma preferita ed illustrata, l'isteroscopio 100 è di tipo operativo, ovvero prevede, oltre alla possibilità di osservare il campo chirurgico, anche la possibilità di inserire strumenti chirurgici per eseguire operazioni chirurgiche in loco; tali strumenti (es. pinze, forbici, elettrodi e simili) sono di tipo noto in sé allo stato dell'arte e su di essi non ci si sofferma oltre.
Il corpo operativo 1 dell'isteroscopio 100 secondo il trovato comprende una camicia di contenimento 2 tubolare.
La camicia di contenimento 2 presenta una estensione longitudinale con una estremità distale 21 libera che presenta almeno una apertura operativa 23 sostanzialmente trasversale rispetto allo sviluppo longitudinale della camicia 2; a seconda dei casi il piano che contiene l'apertura operativa 23 può essere perpendicolare all'asse di sviluppo longitudinale o, come nella forma esecutiva illustrata, inclinato di un certo angolo.
Preferibilmente, la sezione trasversale della camicia 2 è, come visibile in fig. 7, a forma sostanzialmente ovale, in modo da consentire l'impiego dell'isteroscopio 1 in modo atraumatico per il paziente, evitando l'anestesia, l'uso di dilatatori e prese cervicali; anche questo aspetto risulta noto dall'isteroscopio Bettocchi e pertanto su di esso non ci si sofferma oltre.
La camicia di contenimento 2 comprende poi una estremità prossimale 22 della camicia di contenimento 2 collegata ad un corpo di raccordo 3, anch'esso facente parte del corpo operativo 1 dell'isteroscopio 100.
La forma tubolare della camicia 2 fa sì che essa definisca un volume interno 4, nel quale sono alloggiati: un canale operativo 5, una guaina di protezione 6 ed un condotto ad intercapedine 8, tutti ermeticamente chiusi l'uno rispetto all'altro nel loro sviluppo all'interno della camicia 2, nel volume 4 della quale risultano alloggiati tutti assieme.
Il canale operativo 5 presenta almeno una bocca operativa distale 51 aperta verso l'esterno della camicia di contenimento 2, preferibilmente in corrispondenza della estremità distale 21 di quest'ultima.
Più preferibilmente la bocca operativa distale 51 del canale operativo 5 si apre sostanzialmente in corrispondenza dell'apertura operativa 23 della camicia 2.
La funzione del canale operativo 5 è duplice, esso è infatti configurato per permettere singolarmente o simultaneamente due funzioni: - convogliare un fluido operatorio (es. aria, soluzione salina, acqua o simili) da o verso il campo operatorio, rispettivamente verso o da una sorgente esterna (non mostrata),
- permettere il passaggio guidato di uno strumento chirurgico.
Sia lo strumento chirurgico che il fluido operatorio in mandata o in aspirazione passano quindi entrambi nello stesso lume definito dal canale operativo 5.
Passando ora alla guaina di protezione 6, essa è atta ad ospitare un mezzo ottico 71 di un sistema ottico 7 dell'isteroscopio 100.
Ad esempio se il sistema ottico è del tipo tradizionale, a fibra ottica, il mezzo ottico 71 comprende una guida a fibra ottica ospitata a tenuta ermetica nella guaina 6.
A tal fine la guaina 6, come evidente anche da fig. 11, presenta una estremità distale 61 provvista di un elemento di lente 72 collegato a tenuta stagna sul corpo tubolare della guida 6, il quale corpo si estende sino alla opposta estremità prossimale 63 della guida 6, che, come evidente da fig. 5 e 10 è calzato a tenuta su di un elemento connettore 65 a bicchiere.
Durante l'assemblaggio dell'isteroscopio 100, il mezzo ottico 71 (ad esempio di forma tubolare in acciaio con all'interno un cavo a fibra ottica), viene inserito all'interno della guaina 6, sino a che l'estremità libera del mezzo ottico raggiunge l'elemento di lente 72, al termine della guida 6; invece, sul lato prossimale, la guaina 6 è fissata a tenuta stagna sull'elemento connettore 65, centralmente forato per permettere il passaggio del mezzo ottico 71.
L'elemento di lente 72 è atto ad essere operativamente accoppiato al mezzo ottico 71 alloggiato nella guaina 6, in modo da consentire l'acquisizione delle immagini e, in ultima analisi, la visione del campo operatorio. A tal fine il sistema ottico 7 comprende una unità di visualizzazione (non mostrata), come ad esempio un oculare, uno schermo di proiezione, un monitor di computer o simili, nel quale viene visualizzata l'immagine del campo operatorio acquisita tramite il sistema ottico 7.
Secondo una forma esecutiva preferita l'elemento di lente 72 è disposto perpendicolare all'asse di sviluppo longitudinale della camicia 2 (che coincide con l'asse di sviluppo longitudinale della guida 6), in modo da permettere una visione frontale (c.d. angolo di visione di 0°); in altre varianti l'elemento di lente 72 è disposto inclinato rispetto all'asse di sviluppo longitudinale della camicia 2, in modo da permettere una visione inclinata (ad esempio con un angolo di visione di 30°); in linea generale anche questo accorgimento (visione frontale/inclinata mediante inclinazione della lente) è noto allo stato dell'arte.
Secondo varianti preferite, l'elemento di lente 72 è disposto rispetto all'asse di sviluppo longitudinale della camicia 2 in modo da consentire un angolo di visione variabile tra 0° (visione frontale) e 70°.
L'apertura operativa 23 della camicia 2 è preferibilmente sagomata con un'inclinazione sostanzialmente corrispondente a quella dell'elemento di lente 72.
In una diversa forma esecutiva, non mostrata, l'elemento di lente 72 è assente e viene utilizzato un elemento di lente già previsto sul mezzo ottico 71: in questo caso sarà necessario, al termine dell'utilizzo, sterilizzare almeno il mezzo ottico 71 del sistema ottico 7, poiché il suo tratto terminale viene in contatto con i fluidi presenti nel campo operatorio, potenzialmente infettivi. In questo esempio la guaina 6 è configurata per realizzare una tenuta stagna sul mezzo ottico, preferibilmente in una porzione terminale distale dello stesso. Secondo una possibile variante a questa forma esecutiva, il mezzo ottico 71 provvisto del proprio elemento di lente è monouso e viene cambiato ad ogni utilizzo dell'isteroscopio 100.
Passando ora al condotto ad intercapedine 8 , esso risulta definito dallo spazio presente tra le pareti interne della camicia di contenimento 2 ed il canale operativo 5 e la guaina di protezione 6. In altre parole, il condotto ad intercapedine 8 è costituito dalla porzione di volume 4 che non è occupata dal canale operativo 5 o dalla guaina di protezione 6.
La funzione del condotto ad intercapedine 8 è quella di convogliare il fluido operatorio aspirato dall'isteroscopio 1 da o verso una sorgente esterna (non mostrata); a tal fine in linea generale il condotto ad intercapedine 8 è in comunicazione con un ambiente esterno alla camicia di contenimento 2, in particolare con un ambiente che in condizione di funzionamento è quello che viene visualizzato dall'isteroscopio 100.
Nella forma esecutiva preferita, al fine di generare una circolazione di fluido operatorio ottimale nel campo operatorio, la camicia di contenimento 2 presenta delle aperture 24 definite su una parete di mantello 25 della camicia 2, preferibilmente in una porzione distale della parete di mantello 25, in prossimità dell'apertura 23.
Le aperture 24 sono configurate per mettere in comunicazione di fluido l'ambiente esterno alla camicia 2 con il condotto ad intercapedine 8, in modo da consentire il passaggio del fluido operatorio dall'esterno della camicia all'interno o viceversa, nel condotto ad intercapedine 8, attraverso il quale il fluido viene convogliato sino alla sorgente di aspirazione o alternativamente inviato da una sorgente di mandata.
Passando ora al corpo di raccordo 3 dell'isteroscopio 1, esso è mostrato nel dettaglio della fig. 5, 8, 9 e 10 secondo diverse sezioni ingrandite.
Il corpo di raccordo 3 comprende un terminale 9 di accoppiamento con il sistema ottico 7; preferibilmente come nella forma mostrata il terminale 9 comprende due parti:
- l'elemento connettore 65 a bicchiere
- un manicotto 92 girevole rispetto al corpo 3 ed assialmente accoppiato allo stesso; sul manicotto 92 è ricavata una porzione di accoppiamento 91 a cui si accoppia (ad es. si avvita) un cooperante inserto 75 del sistema ottico, in modo da solidarizzare il sistema ottico 7 con il corpo di raccordo 3, realizzando così l'isteroscopio operativo 100. L'elemento connettore 65 del terminale 9 è accoppiato a tenuta stagna sull'estremità prossimale 63 della guaina di protezione 6, eventualmente anche grazie ad una guarnizione di tenuta (quale un O-ring) 69 posto tra il corpo di raccordo 3 e la guaina 6, atto a mantenere a tenuta stagna tra il connettore 65 (e di conseguenza la guaina 3) ed il corpo 3.
In questo modo il manicotto 92 è libero di ruotare rispetto al connettore 65 assicurando allo stesso tempo la tenuta stagna. Il mezzo ottico 71 del sistema ottico 7 è così inseribile a tenuta stagna nella guaina 6 e può estendersi sino all'elemento di lente 72 (se presente) o in ogni caso sino all'estremità distale della guaina 6 e consentire l'acquisizione delle immagini del campo operatorio; se la lente 72 è presente e collegata a tenuta alla guaina, come nel caso preferito ed illustrato, il mezzo ottico 71 non entra mai in contatto con il campo operatorio o i fluidi (operatorio e/o corporei) in esso presenti, risolvendo quindi ogni necessità di sterilizzare il mezzo ottico 71 dopo aver effettuato un esame su di una paziente.
Il corpo 3 comprende inoltre un primo dispositivo di regolazione di flusso 10, mostrato anche in fig. 9, in comunicazione di fluido con il canale operativo 5, per alimentarlo con il fluido operatorio o per consentire l'aspirazione del fluido operatorio, a seconda che il primo dispositivo di regolazione di flusso 10 sia operativamente collegato ad una sorgente di alimentazione (o mandata) di fluido operatorio o ad una sorgente di aspirazione di fluido operatorio; nella forma esecutiva preferita il primo dispositivo di regolazione di flusso 10 è collegato ad una sorgente di alimentazione di fluido operatorio (es. un serbatoio con pompa o simili).
Preferibilmente il dispositivo di regolazione di flusso 10 comprende un rubinetto o valvola 101 con leva di azionamento manuale 102 mediante la quale l'operatore può regolare la portata di fluido operatorio passante nel canale 5, a seconda delle esigenze.
Il primo dispositivo di regolazione di flusso 10 comprende un bocchettone 103 di collegamento collegabile alla sorgente di fluido, ad esempio alla sorgente di mandata di fluido operatorio (non mostrata).
Nella forma esecutiva preferita, il primo dispositivo di regolazione di flusso 10, a valle del rubinetto 101 seguendo una direzione che procede dalla sorgente verso il canale 5, presenta un condotto di raccordo 105 che sbocca in questo esempio nella luce definita dalla bocca operativa prossimale 52 del canale operativo 5.
Preferibilmente, secondo questa realizzazione ed in linea più generale, il canale operativo 5 comprende una bocca operativa prossimale 52 in comunicazione di fluido con il primo dispositivo di regolazione di flusso 10.
Il corpo 3 comprende inoltre una porta 12 di accesso per strumenti chirurgici in comunicazione con il canale operativo 5, per permettere il passaggio di strumenti chirurgici.
Nella forma esecutiva preferita ed illustrata la porta 12 presenta una forma tubolare con un lume interno 121 che si apre in corrispondenza della bocca operativa prossimale 52 del canale operativo 5, sostanzialmente in coincidenza del condotto di raccordo 105 del primo dispositivo di regolazione di flusso 10, come evidente da fig. 5 o 9.
Preferibilmente, è previsto un elemento terminale di tenuta 99 posto sulla bocca terminale del canale 12, per evitare la fuoriuscita di fluido quando viene utilizzato; l’elemento terminale di tenuta 99 è preferibilmente nella forma di un tappo perforato o di una valvola unidirezionale. Il corpo 3 comprende inoltre un secondo dispositivo di regolazione di flusso 11, visibile nel dettaglio di fig. 8, in comunicazione di fluido con il condotto ad intercapedine 8.
Analogamente a quanto sopra, a seconda che il secondo dispositivo di regolazione di flusso 11 sia operativamente collegato ad una sorgente di alimentazione (o mandata) di fluido operatorio o ad una sorgente di aspirazione di fluido operatorio, il condotto ad intercapedine sarà un condotto di aspirazione oppure di alimentazione di fluido operatorio. Nella forma esecutiva preferita il secondo dispositivo di regolazione di flusso 11 è collegato ad una sorgente di aspirazione di fluido operatorio (es. un serbatoio con pompa o simili), per aspirare il fluido operatorio.
Preferibilmente il secondo dispositivo di regolazione di flusso 11 comprende un rubinetto o valvola 111 con leva di azionamento manuale 112 mediante la quale l'operatore può regolare la portata di fluido operatorio passante nel condotto ad intercapedine 8, a seconda delle esigenze.
Il secondo dispositivo di regolazione di flusso 11 comprende poi un bocchettone 113 collegabile ad una sorgente di di flusso operatorio, ad esempio una sorgente di aspirazione (non mostrata).
Nella forma esecutiva preferita, il secondo dispositivo di regolazione di flusso 11, a monte del rubinetto 111 seguendo la direzione del flusso, presenta un condotto di raccordo 115 che sbocca nella luce definita condotto ad intercapedine 8.
Nella forma esecutiva preferita ed illustrata, quindi, il canale operativo 5 è un canale di mandata del fluido operatorio ed il condotto ad intercapedine 8 è un condotto di aspirazione; in altre forme esecutive invece il canale operativo 5 è un canale di aspirazione del fluido operatorio mentre il condotto ad intercapedine 8 è un canale di mandata.
Si noti che, come accennato più sopra, all'interno della camicia di contenimento 2, nel suo volume 4, passano due condotti ciascuno ermeticamente chiuso rispetto all'altro e rispetto al condotto ad intercapedine 8, ovvero la guaina 6 ed il canale 5; la restante parte del volume 4 è, come detto, destinata a creare il condotto ad intercapedine 8; preferibilmente, come accennato più sopra, mentre il condotto ad intercapedine 8 ed il canale 5 sono aperti verso l'estremità distale della camicia 2 (almeno per permettere il passaggio in mandata e aspirazione del fluido operatorio), la guaina 6 è ermeticamente chiusa grazie alla lente 72 per evitare contaminazioni del mezzo ottico 71 del sistema ottico 7. Preferibilmente il fluido è aspirato tramite i fori 24.
Rispetto ad un isteroscopio Bettocchi è così possibile realizzare un doppio flusso di fluido operatorio (mandata ed aspirazione), senza però necessitare di una doppia camicia interna/esterna, superando di fatto i limiti intrinseci di quest'ultima configurazione.
Tornando brevemente al corpo di raccordo 3, esso comprende preferibilmente un guscio esterno 31 ermetico (fatte salve le aperture) ed un inserto interno 32, nel quale sono ricavati i passaggi che conducono al condotto ad intercapedine 8 ed al canale operativo 5, con un passaggio dedicato per la guaina 6; preferibilmente il guscio esterno 31 è di pezzo con i dispositivi di regolazione 10 ed 11 e la porta 13.
Preferibilmente, il corpo di raccordo 3 (ivi compresi i dispositivi di regolazione 10 ed 11 e la porta 13), la camicia 2, la guaina 6 ed il canale 5 sono accoppiati in modo stabile tra loro, in modo che non è possibile smontare o separare le parti dopo che sono state unite.
Preferibilmente, il corpo operativo 1 è di tipo monouso.
Preferibilmente, il corpo operativo 1, ivi compresi il corpo di raccordo 3 con i dispositivi di regolazione 10 ed 11 e la porta 12, la camicia 2, la guaina 6 ed il canale 5 , sono realizzati in materiale plastico per un singolo utilizzo (monouso), così da superare gli inconvenienti correlati al tempo richiesto per la sterilizzazione, il montaggio e lo smontaggio, e l'usura che si determina negli isteroscopi tradizionali in acciaio.
Secondo una caratteristica opzionale preferita è inoltre possibile prevedere un organo di protezione 300 mostrato in fig. 1: tale organo di protezione 300 è configurato per proteggere da eventuali contaminazioni la parte del sistema ottico 7 dell'isteroscopio 100 che non è alloggiata nel corpo operativo 1 sopra descritto.
A tal fine l'organo di protezione 300 comprende un involucro tubolare 301 ed un fermo dell'involucro 302 applicabile al corpo di raccordo 3 o al sistema ottico 7 in modo da isolarlo dall'ambiente operatorio ed isolare quest'ultimo dal sistema ottico 7.
Preferibilmente l'involucro tubolare 301 è realizzato in materia plastica ed è flessibile; preferibilmente è di tipo monouso.
Preferibilmente il fermo 302 è un elemento elastico, destinato ad impegnare l'imboccatura aperta dell'involucro tubolare 301 sul corpo di raccordo 3 o sul sistema ottico 7.
Il funzionamento dell'isteroscopio 100 è intuitivo da quanto appena descritto: quando è necessario impiegarlo, l'operatore introduce nella guaina 6 il mezzo ottico 71 del sistema ottico 7 ed accoppia quest'ultimo al corpo grazie alla sede 9, collegando i dispositivi di regolazione 10 ed 11 l'uno ad una sorgente di mandata e l'altro ad una sorgente di aspirazione di un fluido operatorio.
L'isteroscopio 100 è quindi pronto per essere impiegato alimentando il fluido operatorio sul campo operativo e aspirandolo da quest'ultimo.
Nel caso in cui l'operatore voglia intervenire sul campo operatorio è sufficiente che lo strumento chirurgico prescelto venga inserito nel canale operativo 5 sino a che la punta dello strumento fuoriesca dalla apertura 51 e 23; quando lo strumento deve essere ritirato, è sufficiente estrarlo; al contempo tutte le operazioni possono essere visualizzate attraverso il sistema ottico 7 e grazie all'elemento di lente 72 di cui sopra.
Una volta terminato l'utilizzo dell'isteroscopio 1 è sufficiente scollegare i dispositivi di regolazione 10 ed 11 dalle rispettive sorgenti e disaccoppiare il sistema ottico dalla sede 9 estraendo il mezzo ottico 71 dalla guaina 6; si noti che il mezzo ottico 71 è rimasto sigillato all'interno della guaina 6, così che non è venuto in contatto con l'ambiente esterno e non è stato contaminato, pertanto non necessita di sterilizzazione o sostituzione.
Una volta scollegate queste parti, il corpo operativo 1 può essere smaltito, e per un nuovo impiego può esserne usato un altro (nuovo già sterile), rendendo quindi del tutto superflue le attività di sterilizzazione unitamente agli inconvenienti che esse comportano e di cui già si è detto.
Vengono così anche vantaggiosamente ridotti (se non annullati) i rischi di infezione crociata e l'esposizione dell’equipe medica a sostanze sterilizzanti potenzialmente tossiche; inoltre è permessa la ripetibilità immediata dell’esame e la possibilità per molti operatori privati di eseguire l’esame ambulatorialmente senza dover sottostare alla normativa inerente alla risterilizzazione degli strumenti.
Vantaggiosamente in modo preferito, il corpo operativo 1 dell'isteroscopio 100 1 è interamente realizzato mediante materie plastiche “Biobased” e/o compostabili e/o biodegradabili, ovvero derivabili da materie prime rinnovabili per contrastare l’utilizzo di materie prime fossili. Nel caso in cui le suddette materie plastiche siano compostabili, esse risultano riprocessabili a livello industriale affinché si riduca il volume dei rifiuti e si produca compost che potrà essere utilizzato per scopi agricoli e orticoli.
Come materiale plastico “biodegradabile” si intende qui indicare un materiale che a contatto con microrganismi può essere ridotto in molecole più semplici grazie all’azione dell’attività enzimatica batterica. Al completamento del processo si ha una totale trasformazione delle molecole organiche di partenza in molecole inorganiche semplici come acqua, anidride carbonica e metano.
Come materiale plastico “biocompostabile” si intende qui indicare un materiale che può essere utilizzato come compost mediante il compostaggio; questo processo, che normalmente si trova in natura quando la materia organica si decompone nel suolo formando humus che andrà a nutrire le piante, viene riprodotto in maniera controllata e accelerata ottenendo un perfetto smaltimento di rifiuti organici.
Come materiale plastico “biobased” si intende qui indicare un materiale prodotto tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Preferibilmente l'isteroscopio 1 è interamente realizzato mediante materiale plastico “biobased”.
Preferibilmente, l'isteroscopio 1 è interamente realizzato mediante materiale plastico “biobased” almeno in parte biodegradabile e compostabile, così da potersi degradare anche con l’accumulo in discarica o negli impianti di compostaggio se il rifiuto ospedaliero subisse la sterilizzazione post utilizzo e quindi ridiventasse rifiuto urbano.
Preferibilmente il materiale plastico è una bioplastica termoplastica contenente materie prime da fonte rinnovabile come ad esempio TPE-O, TPE-S, TPE-E, PLA e simili.
Alternativamente in modo preferito il materiale plastico è una plastica come PVC, ABS, PE, PET, PET-G e simili.
Secondo una forma esecutiva perfezionata, l'isteroscopio operativo 100 appena descritto comprende, oltre al sistema ottico 7 comprendente un mezzo ottico 71 a guida ottica inseribile nella guaina 6, anche
una prima ed una seconda sorgente di fluido operatorio accoppiabili con detto primo e secondo dispositivo di regolazione di flusso di 10, 11.
Secondo una variante semplificata uno o entrambi i dispositivi di regolazione sono costituiti da semplici condotti di raccordo, privi di valvole; in questo caso la regolazione viene effettuata mediante le sorgenti di mandata ed aspirazione.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti realizzando un isteroscopio perfezionato.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, (purché compatibili con l'uso specifico) nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni sono stati apposti al solo scopo di aumentare l'intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull'interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Corpo operativo (1) per un isteroscopio operativo (100) comprendente una camicia di contenimento (2) ed un corpo di raccordo (3), in cui: - la camicia di contenimento (2) tubolare presenta una estremità distale (21) libera con una apertura operativa (23) trasversale rispetto allo sviluppo longitudinale della camicia (2), ed una estremità prossimale (22) della camicia di contenimento (2) collegata al corpo di raccordo (3), la quale camicia di contenimento (2) definisce un volume interno (4), nel quale volume interno (4) sono alloggiati: - un canale operativo (5) con almeno una bocca operativa distale (51) aperta verso l'esterno della camicia di contenimento (2) - una guaina di protezione (6) di un mezzo ottico (71) di un sistema ottico (7), - un condotto ad intercapedine (8) definito tra le pareti interne della camicia di contenimento (2) e il canale operativo (5) e la guaina di protezione (6), il quale condotto ad intercapedine (8) è in comunicazione con un ambiente esterno alla camicia di contenimento ed in cui il corpo di raccordo (3) comprende: - un terminale (9) di accoppiamento con un sistema ottico (7), detto terminale (9) essendo accoppiato a tenuta con la guaina di protezione (6), e configurato per permettere l'inserimento di parte (71) del sistema ottico (7) nella guaina (6), - un primo dispositivo di regolazione di flusso (10) in comunicazione di fluido con il canale operativo (5), - un secondo dispositivo di regolazione di flusso (11) in comunicazione di fluido con il condotto ad intercapedine (8), il primo ed il secondo dispositivo di regolazione di flusso (10,11) essendo configurati per essere operativamente collegati ad una sorgente di alimentazione o di aspirazione di un fluido operatorio; il corpo di raccordo (3) comprendendo inoltre una porta (12) di accesso per strumenti chirurgici in comunicazione con il canale operativo (5), per il passaggio di strumenti chirurgici.
  2. 2. Corpo operativo (1), secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il canale operativo (5) comprende una bocca operativa prossimale (52) in comunicazione di fluido con uno tra il dispositivo di regolazione del flusso di mandata (10) o il dispositivo di regolazione del flusso di aspirazione (11).
  3. 3. Corpo operativo (1), secondo la rivendicazione 2, in cui la bocca operativa prossimale (52) è in comunicazione di fluido anche con la porta (12) di accesso per strumenti chirurgici.
  4. 4. Corpo operativo (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la camicia di contenimento (2) presenta almeno aperture di aspirazione (24) definite su una parete di mantello (25) della camicia (2), dette aperture di aspirazione (24) essendo configurate per mettere in comunicazione di fluido un ambiente esterno alla camicia (2) con detto condotto ad intercapedine (8).
  5. 5. Corpo operativo (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la guaina (6) presenta una estremità distale (61) provvista di un elemento di lente (72) operativamente associabile ad un mezzo ottico (71) di un sistema ottico (7), detto elemento di lente (72) essendo accoppiato a tenuta stagna a detta guaina (6).
  6. 6. Corpo operativo (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il terminale (9) comprende: - un elemento connettore (65) a bicchiere - un manicotto (92) girevole rispetto al corpo di raccordo (3) ed assialmente accoppiato allo stesso, sul manicotto (92) essendo ricavata una porzione di accoppiamento (91) configurata per accoppiarsi con un cooperante inserto (75) del sistema ottico.
  7. 7. Corpo operativo (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la porta (12) presenta una forma tubolare con un lume interno (121) che si apre in corrispondenza della bocca operativa prossimale (52) del canale operativo (5), la porta (12) essendo preferibilmente munita di un elemento terminale di tenuta (99).
  8. 8. Corpo operativo (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo di raccordo (3) ed almeno i dispositivi di regolazione (10,11), la porta (12), la camicia (2), la guaina (6) ed il canale (5) sono realizzati in materiale plastico preferibilmente per un utilizzo monouso.
  9. 9. Corpo operativo (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è realizzato in materiale plastico.
  10. 10. Isteroscopio operativo (100), comprendente - un corpo operativo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, - un sistema ottico (7) comprendente un mezzo ottico (71) a guida ottica inseribile nella guaina (6) e preferibilmente operativamente accoppiabile con detta lente (72).
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