IT201900007470A1 - Giunto tridimensionale per strutture tubolari e suo sistema d'uso - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

dell 'INVENZIONE INDUSTRIALE avente come titolo: “GIUNTO TRIDIMENSIONALE PER STRUTTURE TUBOLARI E SUO SISTEMA D’USO”

Forma oggetto della presente innovazione una nuova soluzione costruttiva di un giunto e del suo sistema d’uso, per collegare ed unire amovibilmente gli elementi di una struttura tubolare portante, particolarmente per realizzare coperture di capannoni, di tettoie e di superfici ad esempio ad uso sportivo o agricolo, oppure per realizzare stands espositivi ed in generale per riconfigurare arredamenti di vani interni, da assemblare in corso d’opera, per soluzioni abitative provvisorie o permanenti.

Caratteristica principale della presente innovazione è quella di prevedere la realizzazione e l’uso di almeno un corpo cavo, esemplificativamente cubico, per l’unione dei montanti, dei longheroni e delle traverse tubolari del manufatto da coprire, detto corpo cavo essendo preferibilmente dotato di almeno sei lati con fori passanti, concentrici e con un rispettivo spallamento, ogni lato essendo munito di una serie di fori filettati in cui alloggiare delle viti o prigionieri, le quali viti sono atte al fissaggio di una flangia che è disposta alle estremità di ogni elemento tubolare della struttura da realizzare, così come possono fissare un possibile disco di chiusura di ogni suo lato libero, mentre la cavità dello stesso corpo o giunto consente l’accesso alla struttura tubolare per il passaggio, il collegamento e l’ispezione di cavi elettrici e delle tubazioni ad esempio dell’acqua, degli scarichi o del gas o ancora di cavi telefonici, cavi di connessione per computer o antenne televisive, le quali possono essere alloggiate entro detta struttura tubolare.

E’ nota la realizzazione di strutture reticolari geodetiche per la copertura di spazi destinati ad uso di impianti sportivi, agricoli, espositivi e anche industriali o emergenziali, le quali strutture sono costituite da aste tubolari tra loro unite ed intrecciate da giunti a ganascia, da nodi piatti o da calotte sferiche, con possibilità di copertura esterna, ad esempio con teli in PVC, e con eventuali pareti di tamponamento ed adeguati portoni e serramenti di uso normale dello stesso spazio coperto. I vantaggi di rapidità di montaggio e di flessibilità d’uso dei fabbricati, rispetto a quelli realizzati con tradizionali murature portanti e con tradizionali travature e tetti in tegole, sono però generalmente limitati da una possibile dispersione termica, oltre che dalla difficoltà e complessità di fabbricazione e di applicazione per l’unione degli elementi metallici della stessa struttura portante, come si evince dalla realizzazione ad esempio delle soluzioni proposte con i storici brevetti n. IT 1.246.970 del 1991 e n. US 4.998.552 del 1991 oppure con le recenti domande di brevetto WO 2009/095946 e n. WO 2018 234965.

Anche nel settore dei mobili o dell’arredamento della casa, sia per abitazione che per uso lavorativo o espositivo, è noto l’uso di analoghe strutture tubolari e modulari autoportanti, con possibili pareti divisorie o di tamponamento, per il sostegno e fissaggio di pannelli, di mobili, di cassetti o di pareti divisorie, in sostituzione delle tradizionali pareti o scaffali di arredamento. Il vantaggio dell’uso di dette strutture tubolari portanti, rispetto a quello delle pareti tradizionali, è dato dal fatto che le stesse strutture tubolari consentono una più agevole trasformazione e adattamento ad ogni possibile variazione o necessità di utilizzo dei vani, superfìci o volumi interni, senza sostanziali modifiche alla struttura portante e senza la necessità di abbattimento o rifacimento di pareti strutturalmente importanti. Generalmente, dette strutture tubolari portanti sono le stesse già usate per la formazione dei tradizionali ponteggi, le quali si realizzano unendo tubazioni in altezza, in lunghezza ed in profondità, per la formazione dei piani di calpestio, sui quali lavorare nella realizzazione di fabbricati o di opere civili in muratura, oppure per eseguire interventi manutentivi in posizioni elevate e non altrimenti raggiungibili. Detti elementi tubolari sono tra loro uniti per mezzo di giunti a morsetto, i quali presentano un corpo centrale che si incerniera con una coppia di cappucci tra loro incrociati, detti cappucci o ganasce si chiudono tra loro per mezzo di una vite o di un eccentrico, con cui imprigionano due elementi tubolari attigui e tra loro ortogonali, formanti parte del ponteggio, ad esempio conforme ai brevetti Dalmine n. US 2.671.679 del 1949 e n. GB 2134619 del 1983. Ulteriori perfezionamenti sono stati apportati a queste soluzioni di giunti, ad esempio secondo le domande di brevetto n. EP 2505741 Marcegaglia del 2011 o n. CA 2.361.027 Etobicoke del 2001, i quali hanno conferito a questo tipo di giunti maggiore qualità, rapidità e di sicurezza d’uso.

Tuttavia anche queste soluzioni non hanno eliminato il problema dello spazio che i loro due o più elementi tubolari incrociati richiedono, detti elementi tubolari disponendosi su assi non complanari alla tubazione montante, per cui occupano un certo ingombro o spessore, che può essere trascutato nel caso di ponteggi ma che diventa un limite nel caso di un loro uso per la realizzazione di strutture tubolari destinate alla formazione di coperture di capannoni o di tettoie, così come quelle destinate alla formazione di mobili, di apparecchi domestici o di altri elementi di arredamento da sostenere, come sopra specificato,

Per superare il problema dell’ingombro o spessore del giunto di connessione tridimensionale tra gli elementi tubolari destinati a formare la struttura portante di copertura di manufatti fìssi o provvisori del tipo citato, sono state proposte diverse soluzioni tendenti ad innestare detti elementi tubolari in modo complanare o tridimensionale all’asse del loro elemento tubolare portante, come ad esempio secondo le domande di brevetto n. DE 3931255 del 1989; n. EP0980120 del 1999; n. EP2.441.349 del 201 1 e n. EP 2.883.476 del 2013, dove degli aggetti disposti alle estremità di ogni elemento tubolare si innestano in cavità disposte sulle superfìci laterali di una estremità cubica o sferica dell’elemento portante. Tuttavia anche queste soluzioni, pur conseguendo lo scopo di ridurre gli ingombri e gli spessori delle pareti del manufatto da realizzare, non eliminano il problema di una loro sufficiente stabilità e di una loro scarsa sicurezza dell’innesto tra giunto ed elemento tubolare, oltre che essere strutturalmente piuttosto complesse e di non agevole applicazione in opera.

Normalmente detti capannoni, cupole geodetiche, tettoie o simili manufatti realizzati con struttura tubolare autoportante della copertura, prevedono anche la presenza di cavi di alimentazione elettrica, di tubi di alimentazione dell’acqua e del gas o dell’aria compressa, oltre che di tubi di raccolta dell’acqua piovana o di scarico delle acque di pulizia. Tutte queste condotte di alimentazione e raccolta sono attualmente volanti o fissate con qualche staffa esterna alla stessa struttura portante, risultando esteticamente non positive, oltre che soggette a occasionali urti e possibili incidenti.

Conforme ad una recente soluzione costruttiva di struttura per il supporto e la sospensione di mobili o di altri elementi di arredamento, è possibile anche la realizzazione di un arredamento interno di abitazioni, di uffici o di superfìci espositive che sia completamente sospeso ed autoportante, oltre che variamente riconfìgurabile, rispetto ai pavimento ed alle pareti degli stessi vani in cui sono alloggiati, superando così anche l’attuale problema della pulizia degli spazi sottostanti alle aree d’appoggio dei mobili, secondo l’insegnamento della domanda di brevetto SARTOR n.

102018000007512,del 27.07.2018.

Secondo questa innovativa e particolare soluzione di struttura tubolare autoportante, componenti di arredamento di uno spazio abitativo quali tavoli, scrivanie, armadi, mobiletti, frigoriferi, lavatrici e letti ma anche impianti di cucina, di lavastoviglie e di ogni altro normale apparecchio domestico ed elettrodomestico ad uso privato, oppure ad uso di ristoranti, di comunità, di navi, etc. sono stabilmente ed amovibilmente sospesi ad una struttura portante, la quale consente di lasciare libero lo spazio del sottostante pavimento, per la massima possibilità di pulizia delio stesso spazio abitativo, lavorativo od espositivo. Altra caratteristica di detta innovazione è quella di consentire una agevole trasformazione del medesimo spazio abitativo, spostando ad esempio la posizione di mobili e scrivanie per una loro diversa disposizione di sospensione, per mezzo del loro semplice sgancio e riaggancio alle traverse esistenti in detta struttura portante, oltre al fatto di prevedere la possibilità di una loro traslazione: detti apparecchi e parti di arredamento essendo collegabili a carrelli di scorrimento orizzontale che potendo essere disposti sulla parte superiore della struttura portante.

La realizzazione pratica della struttura autoportante proposta con detta domanda di brevetto n.

102018000007512 ha evidenziato anche la possibilità di ulteriori miglioramenti costruttivi e funzionali, con il superamento di alcune delle difficoltà riscontrate. Un primo inconveniente è stato effettivamente individuato nel problema di alimentazione dell’energia elettrica, sia per l’illuminazione che per l’azionamento degli elettrodomestici, per cui i cavi di alimentazione che devono scorrere lungo la struttura portante restano in vista, rendendo poco gradevole l’aspetto della stessa struttura, così come appare poco piacevole l’eventuale presenza di tubazioni del gas, dell’aria compressa o dell’acqua o dei loro scarichi, analogamente agli inconvenienti già individuati nella realizzazione di tettoie o capannoni già specificati. Un altro inconveniente riscontrato nella citata domanda di brevetto è dato dal fatto di dover utilizzare travi di sostegno molto lunghe e poco maneggevoli, per assicurare una adeguata libertà dello spazio interno al vano da arredare, oppure di dover ricorrere all’uso di montanti intermedi, che garantiscano la solidità della struttura portante ma limitano e vincolano le soluzioni di arredamento realizzabili,

A detti inconvenienti riscontrati nell’ultima innovazione sopra specificata, così come ai problemi sopra esemplificati delle attuali strutture portanti per la realizzazione di coperture, di tettoie o di mobili, pone rimedio la presente innovazione per la quale, con l’uso di un giunto tridimensionale di innovativa concezione, si consente la realizzazione di qualsiasi struttura tubolare portant e modulare di una copertura o di una tettoia, di una parete espositiva o di un intero arredamento di ogni spazio abitativo, con ogni possibilità di riconversione interna e con agevole dissimulazione dei cavi elettrici e dei condotti di ogni tipo.

Compito principale della presente innovazione è infatti quello di realizzare e poter usare un giunto, particolarmente ma non solo per strutture portanti di coperture o di mobili ed altri elementi di arredamento, il quale preveda la possibilità di ottenere un ridotto ingombro e spessore di unione degli elementi tubolari della stessa struttura.

Nellambito di tale compito, un altro importante scopo della presente innovazione è quello di consentire l’alloggiamento, il cablaggio e l’ispezione di cavi di alimentazione elettrica, oltre che di eventuali condotti di acqua e gas, aria compressa o altri liquidi, senza che detti cavi o condotti si rendano esternamente visibili, potendo scorrere entro la sezione cilindrica o poligonale degli elementi di struttura tubolare, assicurando così le migliori condizioni estetiche e le loro migliori condizioni di sicurezza.

Un ulteriore scopo della presente innovazione è quello di poter utilizzare ogni giunto per aggiungere o togliere eventuali connessioni ai cavi o condotti per alimentare singoli apparecchi disposti anche in un secondo momento, rendendo riconvertibile e riconfi gurab ile l’uso dell’intera struttura.

Un altro scopo della presente innovazione è quello di poter prevedere elementi tubolari flangiati di lunghezze di base o modulari, oltre che spezzoni di lunghezze specifiche, da associare ad ogni giunto tridimensionale, per realizzare ogni parte della struttura tubolare portante, quindi con grande vantaggio in fase di fabbricazione, di trasporto e di montaggio, avendo la possibilità di realizzare la stessa struttura con l’interposizione di detti giunti tridimensionali tra due o più elementi tubolari flangiati. Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con la presente innovazione, come di seguito esemplificato e conforme a quanto indicato nelle rivendicazioni allegate, per la quale innovazione si prevede la realizzazione e l’uso di un corpo cavo, esemplificativamente cubico, dotato di almeno sei lati con fori passanti e coassiali, preferibilmente dotati di rispettivo spallamento, ogni lato essendo munito di una serie di fori filettati, in cui alloggiare delle viti che sono atte al fissaggio dellestremità flangiata di uno o più elementi della struttura tubolare da realizzare ed eventualmente di un disco cieco di chiusura.

Una più completa illustrazione della presente innovazione e la verifica della sua rispondenza agli scopi specificati è meglio illustrata dalla seguente descrizione di una forma costruttiva del giunto in esame, conforme ad una sua conformazione puramente indicativa e non limitativa, oltre che ad alcune delle sue modalità d’uso, per la realizzazione di una casuale struttura tubolare portante, come di seguito illustrato anche con l’ausilio di n. 14 figure schematiche riprodotte in n. 8 tavole allegate e delle quali:

La fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista prospettica dall’alto di un giunto realizzato secondo una soluzione preferenziale cubica del presente trovato;

La fig. 2 tav. 1 rappresenta una vista dello stesso giunto di fìg.1, nella sua vista in sezione trasversale, secondo il piano il piano orizzontale passante per gli assi di sezione (X - X) e (Y - Y);

La fig. 3 di tav. 2 rappresenta una vista prospettica di un elemento tubolare diritto, le cui due estremità flangiate sono da associare ad altrettanti giunti di fig. 1, assieme ad altri elementi tubolari di determinate lunghezze, per formare una struttura tubolare portante, realizzabile secondo la presente innovazione;

La fig. 4 di tav. 2 rappresenta una vista prospettica di un diverso elemento tubolare, analogo all’elemento di fig. 3 ma leggermente arcuato, da associare ad altri elementi tubolari analoghi o diritti, preferibilmente per interposizione di giunti di fig. 1, per formare una struttura tubolare portante, realizzabile secondo la presente innovazione;

La fig. 5 di tav. 3 rappresenta una vista prospettica e dal basso del giunto di fig. 1, al quale sono in fase di applicazione un elemento tubolare verticale, in funzione di montante inferiore, e tre elementi tubolari orizzontali di fig. 2, che sono resi ortogonali tra loro e con lo stesso montante, oltre che di collegamento ad altri giunti della stessa struttura pontante;

La fig. 6 di tav. 4 rappresenta una vista prospettica di una struttura tubolare portante, in fase di allestimento, in una conformazione casuale che è realizzabile assemblando varie lunghezze degli elementi tubolari di figg. 2 e 3, con interposizione del giunto di fig. 1;

La fìg. 7 di tav. 5 rappresenta una prima variazione costruttiva del giunto di fig.

La fig. 8 di tav. 5 rappresenta un vista prospettica di utilizzo del giunto di fig. 7, per una casuale convergenza e fissaggio di elementi tubolari di figg. 2 e/o 3;

La fig. 9 di tav. 6 rappresenta una vista prospettica, dall’alto, di una seconda variazione costruttiva del giunto di fig. 1, essendo dotato casualmente di n. 6 superfici laterali forate e convergenti tra loro e con i fori delle superfici esagonali superiore ed inferiore esagonali; La fig. 10 di tav. 6 rappresenta una vista prospettica di una casuale associazione di elementi tubolari di fig. 2 e 3 e di un coperchio, sul giunto di fig. 9;

La fig. 11 di tav. 7 rappresenta una vista prospettica, dall’alto, di una terza variazione costruttiva del giunto di fìg. 1, essendo costituito da una conformazione casualmente di poligono ottagonale, dotato di n. 18 lati forati utili;

La fìg. 12 di tav. 7 rappresenta una vista in sezione trasversale, secondo il piano passante per gli assi orizzontali (X - X) e (Y -Y) di fìg. 11;

La fìg. 13 di tav. 8 rappresenta una vista prospettica, dall’alto, di una ulteriore variazione costruttiva del giunto di fìg. 1, rispetto alla sua conformazione poligonale di fig. 11, costituito da una conformazione casualmente ottagonale e dotato di n. 14 lati forati e sul quale sono ricavati n. 4 spallamenti diagonali;

La fig. 14 di tav. 8 rappresenta un vista in sezione verticale, lungo il piano passante per l’asse verticale (Z - Z) del giunto poligonale di fìg. 13.

In tutte le figure gli stessi particolari sono identificati, o si intendono esemplificati, con lo stesso numero di riscontro.

Con riferimento alle figg. 1 e 2, un giunto tridimensionale per strutture tubolari è sostanzialmente costituito da un corpo cubico (1) avente sei superfici (11 - 12 - 13 - 14 - 15 e 16) che sono tra loro ortogonali e munite di un rispettivo foro passante (11/a - 12/a - 13/a - 14/a - 15/a e 16/a). In particolare, il foro (11/a) della parete (11) è opposto al foro (13/a) della parete (13), lungo lo stesso asse orizzontale (X - X), così il foro (12/a) della parete (12) è opposto al foro (14/a) della parete (14), lungo l’altro asse orizzontale (Y - Y) ed il foro (15/a) della parete superiore (15) è opposto al foro (16/a) della parete inferiore (16), lungo l’asse verticale (Z - Z).

Ogni parete (11 - 12 - 13 - 14 - 15 e 16) è poi preferibilmente dotata di un rispettivo ribasso (11/b - 12/b - 13/b — 14/b - 15/b e 16/b) con rispettivi quattro fori ciechi e filettati (11/c) - (12/c - etc.) che sono disposti sostanzialmente in diagonale in detti ribassi.

La convergenza dei fori passanti e coassiali (1 1/a - 12/a), (13/a - 14/a) e (15/a - 16/a), nei rispettivi assi (X - Y - Z) determina la formazione di un vano libero centrale (10) all’interno del corpo cubico (1), la cui funzione è di seguito meglio specificata.

Con riferimento alla fìg. 3, un elemento tubolare dritto (2) è sostanzialmente costituito da uno spezzone di tubo diritto (21), di varie lunghezze standardizzate o specificatamente definite per strutture o parti di strutture particolari, ogni spezzone di tubo (21) essendo dotato di estremità (21/a -2 1/b) che sono munite di flange quadrate (22), le quali sono dimensionate per poter essere alloggiate e fissate nei vani o ribassi (11/b - 12/b - 13/b - 14/b - 15/b e 16/b) del giunto (1), per mezzo di apposite viti da alloggiare nei loro fori passanti (22/c), ed essere avvitate nei fori filettati (11/c - 12/c - 13/c etc.) dello stesso giunto (1).

Con riferimento alla fìg. 4, un analogo elemento tubolare arcuato (3) è sostanzialmente costituito da un tubo leggermente curvato (31), di varie lunghezze standardizzate o specifiche per particolari strutture, ogni spezzone (31) essendo dotato di analoghe estremità (31 /a - 31/b) che sono munite di flange quadrate (32), le quali sono dimensionate per poter essere alloggiate e fissate nei ribassi (11/b — 12/b - 13/b - etc.) del giunto (1), per mezzo di viti da alloggiare nei fori passanti (32/c) ed essere avvitate negli stessi fori filettati (1 1/c - 12/c - 13/c - etc.) del medesimo giunto (1).

Con riferimento alla fig. 5, una colonna o elemento tubolare (2/a) è fissato alla base (16) del giunto (1), lungo il suo asse verticale (Z - Z), mentre una coppia di longheroni (2/b - 2/c) ed una traversa (2/d) sono fissate rispettivamente lungo i suoi assi (X - X) e (Y- Y) ed un coperchio (4) è in fase di fissaggio sul suo lato superiore (15). II vano interno (20) e/o (30) di ogni elemento tubolare (2) e/o (3) risulta aperto e passante rispetto al vano (10) di ogni giunto (1) a cui lo stesso elemento tubolare (2 e/o 3) sia associato, essendo il diametro interno del vano (20) e/o (30) di detti elementi (2 - 3) sostanzialmente uguale al diametro dei fori passanti (11/a - 12/a - etc.) dello stesso giunto (1).

La presenza del vano libero (10) di ogni giunto (1), comunicante con i vani liberi (20 e/o 30) degli elementi tubolari (2 e/o 3), rende possibile il passaggio e l’alloggiamento di cavi elettrici e di tubazioni per l’acqua o altri liquidi o fluidi, entro detti elementi tubolari (2/a - 2/b - 2/c e 2/d), quindi in tutta la struttura tubolare formata dall’unione di detti elementi assemblati (2 - 3) tra loro e con i loro giunti (1), eliminando le attuali condotte esterne o a vista ed eliminando ogni problema estetico e di pericolosità per ogni possibile urto o uso improprio, conforme ad uno degli scopi specificati.

Ancora con riferimento alla fìg. 5, risulta evidente la semplicità d’uso del giunto (1), nel sistema di realizzazione di strutture tubolari portanti, con minimo ingombro e possibilità di riconversione e trasformazione di una stessa struttura, adattandola a mutate esigenze d’uso, come di seguito esemplificato anche in fìg. 6, conforme ad alcuni degli scopi specificati.

Ancora con riferimento alla fìg. 5, il giunto tridimensionale (1) può essere completato dalla presenza di uno o più coperchi (4), i quali hanno una dimensione quadrata (41) che è analoga alla dimensione delle flange (22 - 32) e sono dotati di quattro fori passanti diagonali (41/c), per la loro applicazione ed il fissaggio ai lati liberi del giunto (1) che non siano occupati dagli elementi tubolari (2 e/o 3). Naturalmente detti coperchi (4) non hanno funzioni strutturali ma solo estetiche e di protezione del vano interno di ogni giunto (1) della struttura tubolare in costruzione.

Descritte così le poche e semplici parti costituenti il giunto tridimensionale (1) in esame, secondo la sua struttura cubica di fìgg. 1 e 2, si illustra di seguito il suo sistema d’assemblaggio, per altro molto semplice ed evidente, per la formazione di una struttura tubolare portante (A) che corrisponda ai requisiti ed agli scopi specificati, ad esempio conforme alla soluzione costruttiva di fìg. 6.

Come già riferito con riferimento alla fìg. 5, un giunto (1) è associato alla sommità di una colonna o montante tubolare (2/a), alloggiando e fissando la sua flangia superiore (22) nel suo spallamento inferiore (16/b), per mezzo di viti, non rappresentate, che passano per i suoi fori (22/c) e si avvitano nei suoi fori filettati (16/c), mentre la sua flangia opposta potrà essere fissata esemplificativamente al pavimento dove poggia la struttura. A detto giunto cubico (1) sono associate le estremità di due longheroni contrapposti (2/b - 2/c), lungo l’asse longitudinale (X - X), fissandone le rispettive piastre o flange (22) nei suoi ribassi (11 /b) e (13/b), mentre una traversa (2/d) è disposta ortogonalmente, lungo l’asse trasversale (Y - Y) e fissata nel suo ribasso (14/b), sempre per mezzo di viti passanti nei rispettivi fori (22/c), per avvitarsi nelle rispettive sedi filettate (11/c - 13/c - 12/c e 14/c).

Allo stesso modo, le estremità opposte dei longheroni (2/b - 2/c) e della traversa (2/d) sono poi associate ad un rispettivo giunto (1) che è sostenuto da corrispondenti colonne (2/a), come illustrato anche con riferimento alla fìg. 6 dove un sistema d’uso di giunti tridimensionale (1) e degli elementi tubolari (2 - 3) ad esso associabili, permettono la realizzazione di una struttura tubolare (A) di forma casuale, con una decina di colonne (2 - 2’ - 2”) e con una serie di longheroni diritti ( 2”) e arcuati (3), oltre che con la presenza di alcune traverse di collegamento (2d), ipotizzando che le stesse colonne siano fissate al pavimento con viti e tiranti, oppure siano semplicemente poggianti sullo stesso pavimento o altra struttura piana.

La struttura tubolare (A) di fìg. 6 risulta casualmente formata da un corpo ridotto (Al), per la copertura arcuata di una superfice minore, ad esempio il locale cucine di un capannone di festeggiamenti (A), e da un corpo maggiore (A2), per la copertura arcuata e/o piana di una superfice destinata ad esempio al locale o reparto ristorazione dello stesso capannone (A), Conforme alla modalità di unione e fissaggio dei montanti (2/a), dei longheroni (2/b - 2/c) e delle traverse (2/d) ai rispettivi giunti (1), esemplificata alla fig. 5, si evidenzia il fatto che un unico giunto (1) è atto ad associare elementi tubolari piani (2) o arcuati (3) di lunghezza modulare (2 - 2’ - 2” o 2/d) che possono essere di lunghezza modulare, in relazione al loro specifico ruolo di colonna, di longherone o di traversa, oltre che poter essere di lunghezze particolari per esigenze specifiche, come la diversa dimensione delle campate (A1 - A2).

In fase di allestimento della struttura (A), seguendo uno schema predefìnito o adattabile a mutate esigenze, in alcuni montanti (2/a) sono inseriti dei cavi o dei tubi di trasmissione di un fluido che, passando entro detti giunti (1) e associati longheroni (2/b - 2/c) o traverse (2/d), possono raggiungere ogni punto di utilizzo della stessa struttura (A), con possibilità di intervenire per stabilire la voluta connessione, per alimentare o modificare la posizione di ogni apparecchio da alimentare. Questa stessa procedura consente poi di intervenire anche in un secondo momento, per modificare o aggiungere una connessione elettrica, pneumatica, idraulica o di altro tipo, a fronte di mutate esigenze d’suo di ogni zona della struttura (A), così come consente ogni variazione in riduzione o in ampliamento in altezza, lunghezza e profondità della medesima struttura (A), conforme agli scopi specificati.

Con riferimento alle fìgg. 7 ed 8, come già citato, è proposta una prima variazione costruttiva (101) e funzionale del già illustrato giunto (1). In particolare, detto giunto (101) è costituito sostanzialmente dalla sovrapposizione o affiancamento di due elementi cubici (1), per formare un unico corpo parallelepipedo (101) in cui ai lati inferiori (111 - 112 - 113 - 114) si sovrappongono i lati superiori (111 ' - 112’ - 113’ e 114’), così come ai rispettivi fori passanti (111/a - 112/a - 113/a e 114/a) si sovrappongono i fori passanti (111/a’ - 112/a’ - 113/a’ e 114/a’), solo parzialmente rappresentati in fig. 7. Lo stesso parallelepipedo (101) è poi dotato di una superfìce superiore (1 15’) ed una superfice inferiore (116) dotati di rispettivi fori passanti (115/a e 116/a), per formare un vano interno libero (110 - 110/A) che consente la migliore ispezione dei cavi o tubazioni (2/b - 2/c - 2/d e 2/f) che sono disposti lungo gli elementi tubolari orizzontali degli assi (X - X) e (Y - Y), oltre che sugli elementi portanti verticali (2/a - 2/e) che sono disposti lungo l’asse (Z - Z). Naturalmente ogni foro passante (111/a - 112/a - 113/a - 114/a - 115/a e 116/a) presenta preferibilmente dei corrispondenti ribassi (111/b - 112/b - 113/b - 114/b) e (l l l’/b - 1127b - 113 Vb - 1147b) con rispettivi fori diagonali filettati (111/c — 11 le’) etc., per il possibile alloggiamento e fissaggio di altrettante flange (22 - 32) degli elementi tubolari (2 - 3) che vi possono essere fissati.

Gli stessi fori liberi (111/a’ - 112/a’ - 113/a’ e 114/a’) del giunto (101) posso essere utilizzati ad esempio per fissare altri elementi tubolari (2 -3) oppure possono essere chiusi da opportuni coperchi (4), per migliorare l’aspetto estetico e per protezione delle connessioni ispezionabili. 11 medesimo giunto doppio (101) può essere naturalmente disposto orizzontalmente, per una diversa convergenza degli elementi tubolari (2 e/o 3) da collegare.

Lo stesso corpo parallelepipedo (101) può essere realizzato non solo con due corpi cubici (1) di fig.

1, come illustrato in fig. 7, ma anche assemblando tre o più corpi cubici (1). In particolare, un assieme di tre corpi cubici (1) può essere disposto in fila o in riga, determinando una maggiore altezza o una maggiore lunghezza dello stesso corpo (101), per consentire il fissaggio di un maggior numero di longheroni e/o traverse (2 - 3), pur lasciando adeguati i vani d’ispezione. Analogamente, un corpo (101) può prevedere una conformazione ad angolo di tre corpi cubici di base (1) affiancando due cubi laterali ad un cubo intermedio d’angolo.

Nel caso di configurazione del corpo (101) da realizzare assemblando quattro o più corpi cubici (1) di base, gli stessi cubi (1) possono essere disposti in fila o in riga, oppure possono essere disposti in coppia, per formare un giunto (101) a fronte quadrato o rettangolare, oppure possono essere disposti a T, con una coppia centrale e due laterali dello stesso cubo di base (1). Ancora, una configurazione del corpo (101) a cinque o più cubi di base (1) può presentare gli stessi cubi disposti in altezza o in larghezza, oppure disposti a T o a due o più gruppi di tre. La molteplicità di composizione e realizzazione di cubi base (1) con cui si può realizzare il corpo (101), rispondendo sostanzialmente alla conformazione ed alle parti già illustrate in fìg. 7, risponde ad una sicura ovvietà, per la quale non si ritiene di dover fornire ulteriori figure illustrative delle stesse varianti, ritenendole comunque rientranti nella novità ed originalità rivendicate con lesemplifìcato giunto multiplo (101) di detta fig. 7.

Conforme ad una seconda variazione costruttiva, il giunto tridimensionale in esame, oltre che nella sua forma cubica (1) di fig. 1 e oltre che nella sua forma di parallelepipedo (101) di fig. 7, può essere realizzato a forma di parallelepipedo ad esempio a base esagonale (201) o comunque poligonale, con una pluralità di attacchi laterali, per l’applicazione di una pluralità di longheroni o traverse, oltre che con un attacco superiore ed un attacco inferiore, per l’applicazione di uno o due montanti della colonna ed eventuale tappo di chiusura superiore.

In particolare, con riferimento alla fig. 9, il giunto a base esagonale (201) presenta sei superfìci laterali (211 - 212 — 213 — 214 — 215 e 216), ogni una con il suo foro passante (211/a - 212/a - 213/a - etc.), e preferibilmente con il rispettivo ribasso quadrato (211/b - 212/b - 213/b - etc.), con i suoi fori ciechi diagonali filettati (211/c - 212/c - 213/c - etc.), oltre che le due superfìci esagonale superiore (225) ed inferiore (226), pure dotate di foro passante (225/a - 226/a), con rispettive sedi ribassate (225/b - 226/b) e con i relativi fori filettati ciechi diagonali (225/c - 226/c), in parte non rappresentati. Anche in questo caso, la convergenza dei fori perimetrali (211/a - 212/ - 213/a - etc. con il foro superiore (225/a) ed il foro inferiore (226/a) determinano la formazione di un vano libero centrale (210).

Nella fig. 10 lo stesso giunto a base esagonale (201) è rappresentato in abbinamento con un montante (2/a) e con una serie di elementi tubolari radiali (2/a - 2/b - 2/c - 2/d - 2/e - 2/f - 2/g e 2/h) aventi una loro estremità dotata di piastre o flange (22 e/o 32), le quali sono atte ad essere alloggiate e fissate ai vani ribassati (211/b - 212/b - 213/b - etc.). L’estremità opposta di detti elementi (2/a - 2/b - 2/c - etc.) è dotata di una corrispondente flangia o piastra (22/e/o 32) per poter essere associata ad un giunto normale (1) o di altro tipo tra quelli in descrizione, coi come può essere fissata o poggiante sul pavimento.

In particolare, detta soluzione esagonale di fìg. 9 è atta alia realizzazione di una struttura reticolare geodetica, dove lo spezzone (2/a) è atto a collegare e sostenere la copertura, ad esempio in PVC o in pannelli di coibentazione, con il vantaggio, rispetto alle tradizionali strutture reticolari geodetiche, di eliminare gli attuali imprecisi e laboriosi innesti filettati e saldati alle estremità delle aste su ogni nodo a calotta sferica. In questo caso, preferibilmente, le varie aste della struttura reticolare possono essere del tipo arcuato (3/b - 3/c - 3/d- etc.) di fig. 4, oppure possono essere diritte (2/b - 2/c - 2/d - etc.) ma con leggera inclinazione delle superfìci interne della piastre (22), per assicurare il loro perfetto appoggio nelle sedi ribassate (211/b - 212/b - 213/b - etc.) di detto giunto esagonale (201). Alternativamente, la profondità dei ribassi (211/b - 212/b - 213/b - etc.) può essere leggermente inclinata, rispetto all’asse verticale del giunto (201), così come è possibile interporre uno spessore a cuneo, per favorire la conformazione sferica o cilindrica della struttura di copertura geodetica sferica o cilindriche da realizzare.

Anche nella soluzione applicata alla realizzazione di strutture reticolari, la presenza dei vari giunti (201) di unione dei vari elementi tubolari ( 202) permette il passaggio interno nel vano interno (210), la sistemazione e la manutenzione ed esempio dei cavi per l’elettricità o degli altri condotti previsti sotto la copertura, con la possibilità di ispezione attraverso il foro passante (225/a), con la sua preferenziale chiusura per mezzo del coperchio (4), come esemplificato in figura 10.

Come già specificato, il giunto bidimensionale in esame, oltre alla sua conformazione cubica (1), alla sua conformazione doppia o di parallelepipedo (101) o a base esagonale (201) può assumere qualsiasi altra conformazione, ad esempio a base triangolare, pentagonale, ottagonale, etc. in relazione al tipo di reticolo con cui si vuole realizzare la struttura tubolare portante, con conseguente adattamento del numero di fori passanti presenti sulle facce piane del singolo giunto.

Con riferimento alle figure 11 e 12, conforme ad una terza variazione della forma costruttiva e d’uso, un giunto tridimensionale per strutture tubolari (301) è costituito da una sua conformazione casualmente di poligono otagonale, dotato di n. 18 lati, dei quali otto Iati (311 - 312- 313 — 314 — 315 - 316 - 317 e 318) sono disposti sul piano orizzontale passante per gli assi (X -X) e (Y - Y); sei lati (319 - 320 - 321) e (322 - 323 - 324) sono disposti sul piano verticale passante per gli assi (Z - Z) e (Y - Y); e quato lati (325 - 326 - 327 e 328) sono disposti sul piano verticale passante per gli assi (Z - Z) e (X - X).

Anche ogni lato (311 - 312 - 313 - etc.) è dotato di foro passante (311/a - 312/a - 313/a- etc.) oltre che di rispetivi ribassi (311/b - 312/b - 312/b - etc.), per determinare un vano interno libero (310), il quale è ispezionabile per ogni forma di cablatura o connessione già sopra esemplificate.

Le varie superfici forate (31 1 - 312 - 313 - etc.) sono intervallate tra loro da n. 8 supeifici piane equilatere (M - N - P - Q - R - S - T - U), solo parzialmente rappresentate in fig. 11, le quali completano la superfice esterna del poliedro ottagonale raffigurato.

Ad ogni superfice forata disponibile (311 - 312 - 313 - etc.) può essere applicato un elemento tubolare diritto (2/a - 2/b - 2/c - etc.), oppure un elemento tubolare arcuato (3/a - 3/b - 3/c - etc.), eventualmente completato dalla presenza di coperchi (4) per ogni foro passante (311/a - 312/a - 313/a - etc.) libero, per la formazione di nodi universali per strutture radiali, ad esempio espositive.

Con riferimento alle fìgg. 13 e 14, conforme ad una ulteriore variazione della forma costruttiva, il giunto (401) è costituito in forma di poligono ottagonale, simile al giunto (301) di fìg. 7 ma dotato solo di n. 14 lati con foro passante. In particolare i lati forati(411 - 412 - 413 - 414 - 415 - 416 - 417 e 418) disposti su di un piano orizzontale passante per gli assi (X- X) e (Y - Y), i lati forati (419 -420 -421 -422 - 423 e 424) disposti su di un piano verticale passante per gli assi (X - X) e (Z - Z). Su di un asse verticale passante per gli assi (Y - Y) e (Z - Z), sono ricavati degli spallamenti rettangolari (B -C - D - E), con evidente funzione di superfici di appoggio e fissaggio, ad esempio di pannelli di copertura o di soffitatura, oppure di esposizione di superfici espositive.

Questa soluzione, oltre a consentire l’applicazione di un elemento tubolare (2 - 3) in due o più dei quatordici lati forati disponibili, consente l’appoggio e l’eventuale sostegno o fissaggio di possibili piani d’appoggio, oppure di pannelli di rivestimento o soffittatura per escludere la vista della strutura tubolare portante, o ancora per creare pareti espositive mobili.

Particolarmente con riferimento all’ambito dell’innovazione proposta con la "Struttura universale per il supporto e la sospensione di mobili o altri elementi di arredamento”, di cui alla citata domanda di brevetto n. 10201800007512 del 26.07.2018, l’uso del giunto tridimensionale in esame, nella sua versione cubica o in una delle variazioni sopra proposte, associato o aggiunto ai suoi elementi tubolari portanti, consente di perfezionare la stessa struttura universale, semplificandone la realizzazione e rendendola ancora più funzionale, superando le varie incongruenze già evidenziate ed integrandone gli elementi. Esemplificativamente, la trave superiore (17), anziché in un unico ingombrante, disagevole e pesante pezzo, può essere realizzata in vari spezzoni tubolari da unire in opera, tra loro ed ai montanti (4), mentre gli stessi montanti (4) potranno essere completamente o parzialmente in elemento tubolare da assemblare con i giunti in esame, dove è possibile nascondere e proteggere i cavi e le tubazione di alimentazione degli apparecchi previsti nel locale.

Nelle varie soluzioni di giunto tridimensionale per strutture tubolari portanti, fino ad ora esaminate, si è esemplificativamente illustrato l’uso di elementi tubolari a sezione cilindrica, associati a flange o piastre quadrate, da alloggiare in sedi ribassate quadrate dei giunti (1 - 101 o 201 - 301 - 401). Naturalmente è possibile prevedere l’uso di elementi tubolari a sezione quadra, con flange di testa quadrata o circolare da alloggiare in sedi quadre o circolari degli stessi giunti (1 - 101 - 201 — 301 -401), previa opportuna disposizione dei fori filettati di chiusura delle stesse flange. E’ possibile prevedere la realizzazione di giunti (1 - 101 - 201 - 301 - 401) con pareti (11 - 12 - 13 - etc.) oppure pareti (111 - 11 1- 211 - etc.) che siano privi dei rispettivi ribassi (11/b - 111/b - 21 l/b - 311/b -41 1/b - etc.), per fissare gli elementi tubolari (2 - 3) direttamente sulle stesse pareti lisce (111 — 111 ' — 21 Γ), così come è possibile prevedere una loro superfice piane sporgente, in sostituzione dei rispettivi ribassi (11/b - 111/b - 211/b - etc.), sempre muniti di fori filettati (11/c — 111/c - 211/c - etc.).

E’ possibile poi prevedere la realizzazione di giunti (1 - 101 - 201 - 301 - 401 o simili conformazioni, che siano realizzati saldando piastre già dotate dei vari fori passanti del tipo (11/a -12/a - 13/a - etc.) oppure del tipo (111/a - 211/a - 311/a - 411/a), con fori disposti in modo identico a quelli dei vari giunti sopra esemplificati, così come è possibile, in caso di abbinamento ad elementi tubolari portanti a sezione quadrata o poligonale, prevedere una corrispondente conformazione quadrata o poligonale dei rispettivi fori passanti (11/a - 12/a - 13/a - etc.). E’ possibile anche prevedere che, in sostituzione dei fori filettati (11/c - 12/c - 13/c - etc.), ogni lato forato (11 - 12 - 13 - etc.) del giunto (1 - 101 - 201 - 301 e 401) sia dotato di aggetti o prigionieri filettati sui quali inserire i fori passanti (22/c - 32/c) delle flange (22 - 32) degli elementi tubolari (2 - 3), per il loro fissaggio con opportuni dadi di chiusura, così come è possibile prevedere l’unione delle estremità degli stessi elementi tubolari (2 - 3) ai lati (11 - 111 - 211 - 311 - 411), ad esempio per innesto a scatto oppure a baionetta, in opportune conformazioni dei rispettivi fori (11/a - 111/a - 211/a- etc.). Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti del giunto tridimensionale per strutture tubolari portanti e del suo sistema d’uso si intendono comunque rientranti nell’originalità del trovato che si vuole proteggere

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI dell’INVENZIONE INDUSTRIALE avente come titolo: “GIUNTO TRIDIMENSIONALE PER STRUTTURE TUBOLARI E SUO SISTEMA D’USO” 1.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari e suo sistema d’uso, per collegare ed unire amovibilmente gli elementi di una struttura tubolare portante, particolarmente per realizzare coperture di capannoni, di tettoie e di superfici ad esempio ad uso sportivo o agricolo, oppure per realizzare stands espositivi ed in generale per riconfigurare arredamenti di vani interni, caratterizzato dal fatto di prevedere la realizzazione e l’uso di almeno un corpo cavo, per l’unione dei montanti, dei longheroni e delle traverse tubolari della struttura portante del manufatto da coprire o da arredare, detto corpo cavo essendo preferibilmente dotato di almeno sei lati con fori passanti, ogni lato essendo munito anche di una serie di fori o aggetti filettati con cui fissare tridimensionalmente l’estremità flangiata di un rispettivo possibile elemento tubolare, mentre la cavità formata dai fori passanti dello stesso giunto consentono l’ispezione per il passaggio, il sostegno ed il cablaggio di cavi elettrici e telefonici, di connessioni per computer o per antenne televisive ed altra strumentazione elettronica da alloggiare entro gli elementi tubolari associati a detto giunto, oltre che il passaggio, il sostegno e la connessione di tubazioni rigide o flessibili, come ad esempio per l’acqua, per gli scarichi o per altri fluidi con cui alimentare i vari servizi previsti entro detta struttura tubolare portante; 2.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alla rivendicazione 1, caratterizzato da fatto di essere sostanzialmente costituito da un corpo preferibilmente cubico (1) avente sei superfici (11 - 12 - 13 - 14 - 15 e 16) che sono tra loro ortogonali e munite di un rispettivo foro passante (11/a - 12/a -13/a - 14/a - 15/a e 16/a), dove il foro (11/a) della parete (11) è opposto al foro (13/a) della parete (13), lungo lo stesso asse orizzontale (X - X), così il foro (12/a) della parete (12) è opposto al foro (14/a) della parete (14), lungo l’altro asse orizzontale (Y - Y) ed il foro (15/a) della parete superiore (15) è opposto al foro (16/a) della parete inferiore (16), lungo l’asse verticale (Z - Z), per formare un vano interno centrale (10); 3.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che ogni parete (11 - 12 - 13 - 14 - 15 e 16) del giunto (1) è dotata di un rispettivo piano liscio d’appoggio, preferibilmente ribassato (11/b - 12/b - 13/b - 14/b - 15/b e 16/b), con rispettive serie di fori o aggetti filettati (11/c) — ( 12/c — 13/c - etc.) che sono atti a fissare le estremità flangiate (22 - 32) di un rispettivo elemento tubolare (2 - 3) della struttura (A) da realizzare, ogni piano ribassato (11/b -12/b - 13/b - etc.) essendo quadrato, poligonale o circolare, per alloggiare corrispondenti flange quadrate, circolari, o poligonali (22 - 32) di detti elementi tubolari (2 - 3) o di corrispondenti coperchi (4) di chiusura circolari o poligonali; 4.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto di prevedere fuso di detto almeno un giunto (1) in abbinamento con almeno un elemento tubolare dritto (2) e/o di un elemento tubolare arcuato (3), detto elemento diritto (2) essendo costituito da uno spezzone di tubo lineare (21), di varie lunghezze standardizzate o specificatamente definite per strutture o parti di strutture particolari, dove ogni spezzone di tubo (21) è dotato di estremità (21/a — 21/b) che sono munite di flange quadrate, (22), con rispettivi fori passanti (22/c), cosi come felemento tubolare arcuato (3) è costituito da un elemento di tubo (31) con ampio raggio (r) di piegatura, avente analoghe varie lunghezze standardizzate o particolari e con flange quadrate di testa (32 ) che sono comunque atte ad essere associate ai ribassi o superfìci spianate (11/b - 12/b - 13/b - etc.) dello stesso giunto (1), per esservi fissate a mezzo di opportune viti, prigionieri o dadi; 5.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detti elementi tubolari portanti (2 - 3) possono essere di sezione chiusa circolare oppure quadrata o poligonale, quindi dotati di corrispondenti flange (22 - 32) circolari, quadrate o poligonali, per essere associati a corrispondenti fori passanti circolari, quadrati o poligonali (11/a - 12/a - 13/aetc.) di ogni lato (11 - 12 - 13 - etc.) del giunto (1); 6.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che un giunto (101) è sostanzialmente realizzato in un corpo unico a forma di parallelepipedo che, ai fori passanti (11 l/a — 112/a - 113/a e 114/a) affianca una seconda serie di fori passanti (111/a’) - 112/a’ - 113/a’ e 114/a’) i quali, con i fori longitudinali (115/a’ - 116/a’) formando un doppio vano interno (110 - 110/a), per un possibile maggior numero di elementi tubolari (2 - 3) da assemblare e per consentire la disponibilità di un doppio vano (110 - 110/a) di l’ispezione per i cavi e le condotte che vi possono transitare ed essere contenute in detti elementi tubolari (2 - 3), detto giunto multiplo (101) potendo comprendere anche una pluralità di elementi cubici di base (1), i quali possono essere disponibili in fila, in riga, ad angolo, a T o in altre forme geometriche; 7.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che un giunto (201) è sagomato a base esagonale con sei superfici laterali (211 - 212 - 213 - 214 - 215 e 216), ogni una con il suo foro passante (21 l/a - 212/a - 213/a - etc.), atte a formare un vano centrale libero (210), oltre che con una superfice superiore (225) ed una superfice inferiore (226) che sono pure dotate di rispettivo foro passante (225/a 226/a), dette superfici forate (211 — 212 — 213 — etc.) essendo dotate di rispettive sedi ribassate (211/b - 212/b - 213/b - etc.) e fori filettati (211/c -212/c — 213/c - etc.), potendo lo stesso giunto (201 ) assumere una base anche triangolare o poligonale; 8.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che un giunto (301) è costituito da una conformazione casualmente di poligono ottagonale, dotato di n. 18 lati forati, dei quali otto (311 - 312 - 313 - etc.) sono disposti sul piano orizzontale passante per gli assi (X - X) e (Y - Y); altri sei lati (319 - 320 - 321 e 322- 323 - 324) sono disposti sul piano verticale passante per gli assi (Y -Y) e (Z - Z), mentre altri quattro lati (325 - 326 - 327 e 328) sono disposti sul piano verticale passante per gli assi (X- X) e (Z -Z), ogni lato (311 - 312 - 313 - etc.) essendo dotato di foro passante (311/a - 312/a - 313/a - etc.), oltre che dei rispettivi ribassi /311/b -312/b - 313/b - etc.) con relativi fori filettati di fissaggio (311/c - 312/c - 3 13/c - etc.), per determinare un vano libero centrale (310) che si rende ispezionatale per ogni connessione eventualmente passante per gli elementi tubolari (2 e/o 3) fìssati allo stesso giunto (301), detti diciotto lati forati (311 - 312 - 313 - etc.) essendo unti tra loro dalla presenza di n. 8 superfici piane equilatere (M - N - P - Q ) e (R - S - T - U); 9.- Giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 2 a 5 e 8, caratterizzato da! fatto che un giunto (401) è costituito in forma di poligono ottagonale dotato di n. 14 lati forati, dei quali otto lati (411 - 412 - 413 - etc.) sono disposti su di un piano orizzontale passante per gli assi (X - X) e (Y - Y); altri sei lati (419 - 420 - 421) e (422 - 423 - 424) sono disposti su di un piano verticale passante per gli assi (X - X) e (Z - Z), detti lati (411 - 412 - 413) etc.) essendo tutti dotati di foratura passante (411/a - 412/a - 413/a - etc.), ognuno con le rispettive sedi ribassate (411/b - 412/b - 413/b . etc.) e di rispettivi fori ciechi filettati (411/c - 412/c - 413/c - etc.) mente, su di un asse verticale passante per gli assi (Y - Y) e (Z - Z) sono ricavati quattro spallamenti (B - C - D - E) ad angolo retto, con funzione di superfici d’appoggio, aggancio o fissaggio del gancio (401), ad esempio di pannelli di soffittatura o d’esposizione; 10.- Sistema d’uso di giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto di prevedere l’applicare una flangia (22 - 32) di almeno un elemento tubolare diritto (2) o arcuato (3) ad almeno uno dei lati forati (11- 12 - 13 - etc.) di un giunto cubico (1), oppure ad almeno uno dei lati forati (111- 112 - 113 - etc.) di un doppio giunto (101), o ancora ad almeno uno dei lati forati (211 - 212 - 213 - etc.) di un giunto esagonale o poligonale (201), oppure ad almeno uno del Iati forati (311 - 312 - 313 - etc.) di un giunto a poligono ottagonale o comunque poligonale (301), o ancora ad almeno uno dei lati forati (411 - 412 - 413 - etc.) di un giunto spallato (401), dette elemento tubolare potendo essere fissato da viti o prigionieri (11/c - 111/c - 211/c - 311/c e 411/c) di chiusura di una sua flangia (22 - 32), mentre la sua flangia (22 - 32) opposta può essere analogamente fissate ad un altro giunto (1 - 101 - 201 - 301 o 401) lungo un asse orizzontale (X - X) o (Y - Y) e/o lungo un asse verticale (Z - Z) di detto giunto (1 - 101 - 201 - 301 - 401), per formare una struttura tubolare portante (A); 11.- Sistema d’uso di giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di prevedere che, entro i vani (20 - 30) di almeno uno degli elementi tubolari (2 - 3) della struttura tubolare portante (A), possono essere inseriti cavi, tubi flessibili o tubi rigidi che, passando nei vani liberi (10 - 110 - 210 - 310 o 410) di almeno un giunto (1 - 101 - 201 - 301 -401), possono essere cablati o comunque uniti ad altri analoghi cavi, tubi flessibili o tubi rigidi destinati ad essere alloggiati almeno in uno degli altri elementi tubolari associati ad medesimo giunto (1 - 101 - 201 - 301 - 401), oppure possono essere fatti uscire da uno di detti elementi tubolari, in prossimità del punto di utilizzo, per falimentazione ad esempio di un punto luce o di un apparecchio predisposto sul pavimento coperto con la struttura tubolare portante fino ad ora esemplificata; 12.- Sistema d’uso di giunto tridimensionale per strutture tubolari , come alle rivendicazioni 10 e 11, caratterizzato dal fatto che, ogni giunto tridimensionale (1 - 101 - 201 - 301 - 401) consente, in ogni momento, di aggiungere o di togliere uno o più elementi tubolari (2 - 3) alla struttura tubolare portante (A), per ampliarne o per ridurne l’altezza, la lunghezza e la profondità, a seguito di sopraggiunte necessità di variazione della copertura del manufatto, consentendone anche ladattamento delle condizioni di allacciamento alle reti elettriche, idrauliche e di strumentazione richieste, sempre agendo tramite di vani di ispezione (10 - 110 - 210 - 310 - 410) accessibili da una delle pareti forate (11 -111 - 211 - 311 - 411) di detti giunti tridimensionali; 13,- Sistema d’uso di giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che, anche in caso di realizzazione di una struttura per il supporto e la sospensione di mobili o altri elementi di arredamento, ad esempio conforme all’insegnamento della domanda di brevetto n. 10201800007512, ogni suo giunto tridimensionale (1 - 101 - 201 - 301 -401) consente, in ogni momento, di aggiungere o di togliere uno o più elementi tubolari (2 -3) alla stessa struttura tubolare di supporto (A), per ampliarne o ridurne l’altezza, la lunghezza e la profondità, oltre che per spostarne completamente uno o più elementi di arredamento o di elementi di esposizione, anche a sbalzo, a seguito di sopraggiunte necessità di variazione dell’ambiente; 14.- Sistema d’uso di giunto tridimensionale per strutture tubolari, come alle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzato dal fatto di poter utilizzare elementi tubolari (2 - 3) a sezione chiusa quadra, rettangolare o poligonale, con flange di testa (22 - 32) quadrate, poligonali o circolari da alloggiare in sedi ribassate (11/b - 111/b - 211/b - 311/b - 4117/b quadrate, poligonali o circolari degli stessi giunti (1 - 101 - 201 - 301 - 401), previa opportuna disposizione dei fori filettati (11/c — 111/c - 212/c - etc.) di chiusura delle stesse flange (22 - 32), oppure prevedendone il fissaggio direttamente sulla pareti laterali (11 - 111 - 211 - 311 - 411) prive di dette sedi ribassate.