IT201900004843A1 - Apparecchiatura e metodo perfezionati per la produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili. - Google Patents

Apparecchiatura e metodo perfezionati per la produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili. Download PDF

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molds
peltier cells
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cooling
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IT102019000004843A
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Inventor
Massimo Casalino
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Rigam Engineering Srl Soc Unipersonale
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    • A45HAND OR TRAVELLING ARTICLES
    • A45DHAIRDRESSING OR SHAVING EQUIPMENT; EQUIPMENT FOR COSMETICS OR COSMETIC TREATMENTS, e.g. FOR MANICURING OR PEDICURING
    • A45D40/00Casings or accessories specially adapted for storing or handling solid or pasty toiletry or cosmetic substances, e.g. shaving soaps or lipsticks
    • A45D40/16Refill sticks; Moulding devices for producing sticks

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Description

APPARECCHIATURA E METODO PERFEZIONATI PER LA PRODUZIONE DI MINE
PER MATITE COSMETICHE, ROSSETTI E SIMILI
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un’apparecchiatura ed un metodo perfezionati per la produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili. Più in particolare, l’invenzione concerne un’apparecchiatura ed un metodo perfezionati nel riscaldamento e/o raffreddamento degli stampi per la produzione di matite cosmetiche, rossetti e simili.
Background
La produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili comprende una fase di colatura di un prodotto liquido – che nel settore viene comunemente designato con il termine inglese “bulk” – in uno stampo destinato a formare, dopo una fase di raffreddamento e solidificazione, la mina della matita cosmetica o il rossetto. Il “bulk” costituisce quindi il vero prodotto cosmetico che verrà applicato sul contorno degli occhi o delle labbra, nel caso della mina per matita cosmetica, o sulle labbra, nel caso del rossetto, dell’utente.
Nel seguito di questa descrizione le mine per matite cosmetiche, il rossetto e prodotti simili vengono anche designati complessivamente con il termine “articoli cosmetici solidi”.
Al fine di consentire il riempimento dello stampo in modo rapido e completo il bulk viene preventivamente riscaldato in un fusore e poi colato nello stampo preriscaldato. Finito la colatura, lo stampo deve essere raffreddato per permettere la solidificazione della mina o del rossetto, che poi vengono espulsi dallo stampo tramite un estrattore o con altro mezzo.
In una variante del metodo produttivo, le matite cosmetiche possono essere prodotte colando direttamente il bulk nel corpo della matita, che ne costituisce pertanto anche lo stampo.
Attualmente il raffreddamento e il riscaldamento dello stampo vengono realizzati con due metodi: a) con aria; b) con un liquido.
Il metodo ad aria è il più semplice ma è anche poco efficiente e poco preciso.
Generalmente lo stampo viene appoggiato su una superficie calda per il riscaldamento prima della colatura, poi viene spostato su una superficie fredda per il raffreddamento e la solidificazione. In alternativa, lo stampo viene inserito in un tunnel di riscaldamento ad aria calda, poi viene effettuata la colatura del bulk e successivamente lo stampo riempito viene inserito in un tunnel di raffreddamento ad aria fredda, al fine di ottenere la solidificazione del prodotto.
Come detto sopra, le matite cosmetiche possono essere prodotte colando direttamente il bulk nel corpo della matita, che ne costituisce anche lo stampo. In questo caso è necessario riscaldare e raffreddare solo la piastra inferiore dove viene formata la punta della matita Il metodo a liquido prevede una camera, nella quale viene inserito lo stampo, all’interno della quale viene fatto passare alternativamente un liquido caldo e freddo per riscaldare o raffreddare lo stampo. Questo metodo è più efficiente e preciso ma comporta una notevole complessità impiantistica.
Infatti, negli impianti industriali gli stampi vengono montati su una tavola rotante che richiede un complesso collettore rotante per la distribuzione del liquido di raffreddamento o riscaldamento, oltre a serbatoi, tubazioni, sistema di riscaldamento e raffreddamento di tale liquido.
Poiché il tempo di raffreddamento necessario per solidificare le mine è piuttosto lungo, per realizzare la produzione in un ciclo temporale industrialmente accettabile è necessario disporre di diversi stampi. Questo comporta necessariamente impianti complessi e costosi. Gli attuali sistemi di riscaldamento/raffreddamento ad aria presentano inconvenienti consistenti in una scarsa efficienza, tempi lunghi per raffreddamento/riscaldamento con conseguente necessità di disporre di numerosi stampi per ottenere tempi di produzione industrialmente accettabili, impianti di notevoli dimensioni per poter impiegare numerosi stampi, controllo poco preciso della temperatura degli stampi.
Un esempio di apparecchiatura nota con stampi raffreddati ad aria è descritta nel brevetto US 4172113.
Il metodo di riscaldamento e raffreddamento a liquido presenta invece inconvenienti derivanti da una elevata complessità impiantistica dovuta alla presenza di serbatoi, tubazioni, pompe, valvole di regolazione dei flussi ed altri elementi dei circuiti idraulici, necessità di sistemi frigoriferi per il raffreddamento del liquido, limitazioni nel controllo della temperatura di ogni singolo stampo, considerato che il liquido di riscaldamento/raffreddamento viene fatto circolare in serie attraverso tutti gli stampi, con la conseguenza di un incremento del costo globale sia nella realizzazione degli impianti che nel costo di produzione delle matite cosmetiche o del rossetto.
In questo contesto, il compito tecnico della presente invenzione è di rendere disponibile un’apparecchiatura ed un metodo per la produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili che eliminino o riducano gli inconvenienti dei sistemi noti.
In particolare, uno scopo della presente invenzione è di provvedere un’apparecchiatura ed un metodo per la produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili che migliori il sistema di riscaldamento e/o raffreddamento degli stampi per la produzione di mine per matite cosmetiche, rossetti e simili, con conseguente risparmio economico, semplificazione del processo produttivo e miglior controllo della qualità del prodotto finale.
Riassunto dell’invenzione
I suddetti ed altri scopi e vantaggi dell’invenzione, quali risulteranno dal seguito della descrizione, vengono raggiunti con un’apparecchiatura per la produzione di articoli cosmetici solidi comprendente una serie di stampi per la formatura di detti articoli cosmetici solidi, alloggiati in un corpo di supporto, mezzi per il riempimento di detti stampi con un prodotto cosmetico in forma liquida e mezzi di riscaldamento e/o raffreddamento di detti stampi, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di riscaldamento e/o raffreddamento di detti stampi comprendono una o più celle di Peltier.
Un altro aspetto dell’invenzione riguarda un metodo per la produzione di articoli cosmetici solidi comprendente le fasi di:
a) ottenere un prodotto cosmetico in forma liquida;
b) pre-riscaldare uno o più stampi per la formatura di detto articolo cosmetico solido; c) colare detto prodotto cosmetico in forma liquida in detti più stampi per la formatura di detto articolo cosmetico solido;
d) raffreddare detti stampi fino a solidificare detto prodotto cosmetico; caratterizzato dal fatto che detti uno o più stampi sono riscaldati e/o raffreddati con mezzi comprendenti una o più celle di Peltier.
Secondo un aspetto dell’invenzione, detto corpo di supporto di detti uno o più stampi dell’apparecchiatura per la produzione di articoli cosmetici solidi è formato con una o più superfici che sono in contatto diretto o indiretto con una o più celle di Peltier.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il riscaldamento totale o parziale degli stampi è ottenuto mediante resistori che convertono la corrente elettrica in calore. In caso di riscaldamento parziale, i resistori sono combinati all’uso di una o più celle di Peltier.
Descrizione dettagliata
L’invenzione viene ora descritta con riferimento alle figure allegate, date a titolo esemplificativo e non limitativo, nelle quali:
- La Fig. 1 è una vista prospettica di una forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione;
- La Fig.2 è una vista in sezione longitudinale dell’apparecchiatura di Fig.1;
- La Fig.3 è una vista in sezione trasversale dell’apparecchiatura di Fig.1;
- La Fig.3A è una vista ingrandita di un particolare della Fig.3;
- La Fig. 4 è una vista in sezione longitudinale dell’apparecchiatura di Fig. 1 in una diversa disposizione operativa;
- La Fig. 5 è una vista prospettica di una seconda forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione;
- Le Figg.6 e 7 sono viste in sezione longitudinale dell’apparecchiatura di Fig. 5 in due diverse disposizioni operative;
- Le Figg. 8 e 9 sono viste prospettiche schematiche di due diverse forme di mine per matite cosmetiche ottenibili con l’apparecchiatura dell’invenzione, e relativo stampo; - La Fig. 10 è una vista prospettica di una terza forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione;
- La Fig.11 è una vista in sezione trasversale dell’apparecchiatura di Fig.10;
- La Fig.11A è una vista ingrandita di un particolare della Fig.11;
- La Fig. 12 è una vista prospettica di una quarta forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione;
- La Fig.13 è una vista in sezione longitudinale secondo la linea I-I di Fig.12;
- La Fig. 14 è una vista prospettica di una quinta forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione;
- La Fig.15 è una vista in sezione longitudinale dell’apparecchiatura di Fig.14; e - Le Figg. 16 e 17 sono viste schematiche in pianta di una sesta e settima forma di attuazione dell’apparecchiatura dell’invenzione.
Con riferimento alle Figg. 1, 2, 3, 3A e 4, si è illustrata un’apparecchiatura 10 per la produzione di articoli cosmetici solidi comprendente un corpo di supporto 20 nel quale è alloggiata una serie di stampi 22, destinati alla formatura di articoli cosmetici solidi quali le mine delle matite cosmetiche.
Nella forma di attuazione illustrata gli stampi 22 sono degli inserti di forma cilindrica (Fig. 3A), ma in altre realizzazioni essi possono avere forme diverse, ad esempio possono avere sezione trasversale ovale, triangolare, quadrata, o più genericamente poligonale, come mostrato anche nelle Figg.8 e 9.
Ciascuno stampo, o cavità, 22 è chiuso inferiormente dall’estremità superiore di un’asta 24, fuoriuscente al di sotto del corpo di supporto 20. L’apparecchiatura 10 comprende quindi una serie di aste 24 fissate inferiormente ad una base mobile 26 traslabile nella direzione verticale, cioè nella direzione della freccia Z, per effetto di mezzi motori non illustrati.
L’apparecchiatura comprende una serie di aghi 28, che costituiscono i mezzi di riempimento degli stampi 22, atti a colare negli stampi 22 il prodotto cosmetico liquido (“bulk”) destinato a formare, dopo la solidificazione, la mina della matita cosmetica. Questa potrà essere espulsa dallo stampo traslando verso l’alto le aste 24, che, unitamente alla base mobile 26, costituiscono il dispositivo estrattore delle mine dal corpo di supporto 20.
Gli aghi 28 sono sovrapposti agli stampi 22 e sono alimentati, in modo non illustrato in quanto noto, con il prodotto cosmetico liquido. Gli aghi 28 traslano nella direzione delle frecce Z, entrano negli stampi 22 durante la fase di colatura e poi vengono estratti dagli stampi.
Nella forma di attuazione illustrata il corpo di supporto 20 ha la forma di un parallelepipedo le cui pareti laterali 21 e 23 (Fig.3) costituiscono le superfici di raffreddamento e riscaldamento degli stampi 22. Tali superfici, infatti, sono esposte all’effetto di mezzi di riscaldamento e raffreddamento costituiti da celle di Peltier in forma di piastre 30, 30’. Le celle di Peltier possono essere in contatto diretto o indiretto con tali superfici.
La cella di Peltier è un dispositivo termoelettrico costituito da molte giunzioni a effetto Peltier in serie. Essa è fondamentalmente una pompa di calore a stato solido avente forma di una piastra nella quale una superficie assorbe il calore mentre la superficie opposta lo cede. La direzione in cui il calore viene trasferito dipende dal verso della corrente continua applicata ai capi della piastra stessa.
Una tipica cella di Peltier è formata da due materiali semiconduttori drogati di tipo N e di tipo P, collegati tra loro da una lamella di rame. Applicando al semiconduttore di tipo N una tensione positiva questo si raffredda e al semiconduttore di tipo P una tensione negativa questo si riscalda. Invertendo la tensione il flusso di energia termica viene invertito.
Secondo la presente invenzione, la cella di Peltier viene utilizzata per sottrarre calore ad un corpo mediante contatto diretto o indiretto di una superficie, o una parte di superficie, del corpo stesso al lato freddo della cella, e per fornire calore mediante contatto diretto o indiretto di una superficie, o una parte di superficie, del corpo al lato caldo della cella. Ciò è possibile sfruttando la possibilità di invertire il flusso termico invertendo la corrente applicata. In tal modo lo stesso lato della cella può essere usato per fornire e sottrarre calore in modo alternato. In quest’ultimo caso, il calore sottratto al corpo da raffreddare deve essere disperso verso l’esterno in modo efficiente e sicuro.
Con riferimento alle Figg. 1-4, le celle di Peltier 30, 30’ sono in diretto contatto rispettivamente con le pareti 21 e 23 del corpo 20, le quali costituiscono le superfici da riscaldare e/o raffreddare al fine di ottenere il riscaldamento e/o il raffreddamento degli stampi 22 alloggiati nel corpo 20.
Nella forma di attuazione illustrata, l’apparecchiatura comprende mezzi per favorire lo scambio termico tra le celle di Peltier e l’ambiente esterno, sia per dissipare il calore generato, quando il lato caldo della cella è quello esterno, che per assorbire il freddo, quando il lato caldo della cella è quello interno e quindi il lato esterno viene raffreddato.
Con riferimento alla Fig. 3A, con lato interno delle celle di Peltier 30, 30’ si intende il lato a contatto con il corpo 20, e con lato esterno delle celle di Peltier 30, 30’ si intende il lato opposto, cioè il lato rivolto verso l’esterno.
I mezzi di scambio termico comprendono un dissipatore di calore 31, comprendente una parete 33 a contatto con il lato esterno delle celle di Peltier 30, 30’, ed una schiera di alette 32 che si estendono nella direzione opposta alla parete in contatto con la cella di Peltier, cioè verso l’esterno dell’apparecchiatura 10. Tra le alette 32 sono definite delle intercapedini 34, atte alla circolazione dell’aria e consentire una migliore scambio termico.
Secondo un aspetto dell’invenzione, non è necessario che l’intera superficie delle pareti 21 e 23 del corpo 30 sia in contatto con le celle di Peltier 30, 30’. E’ possibile che solo alcune porzioni delle pareti 21 e 23 siano in contatto con le celle di Peltier. L’estensione della superficie che deve essere in contatto con la cella di Peltier viene determinata in sede progettuale in funzione dello specifico campo di impiego dell’apparecchiatura. Conseguentemente, le celle di Peltier 30, 30’ possono essere disposte in corrispondenza di alcune porzioni delle pareti 21 e 23 del corpo 20, cioè esse non devono necessariamente coprire l’intera superficie delle pareti 21 e 23.
Lo scambio termico con l’esterno può essere ulteriormente incrementato da ventilatori 36 disposti esternamente al dissipatore 31. I ventilatori 36 dirigono un flusso di aria forzata entro le intercapedini 34, il che incrementa lo scambio termico.
Con riferimento alla Fig. 2, il corpo 20 comprende una serie di cavità 38 poste tra gli stampi 22, aventi la funzione di ridurre la massa del corpo 20 e la conseguente inerzia termica, allo scopo di incrementare lo scambio termico con le celle di Peltier.
In una variante attuativa le cavità 38 possono non essere presenti, in funzione delle necessità di scambio termico definite in sede progettuale, quindi le pareti 21 e 23 del corpo 20 possono essere continue.
Con riferimento alla Fig.3A, al fine di garantire una ottimale efficienza del sistema, le celle di Peltier 30, 30’ sono in contatto diretto con il corpo 20 ed i mezzi di dissipazione del calore 32. A tale scopo le superfici del corpo 20 e le pareti 33 del dissipatore 31 devono avere una buona planarità per migliorare la trasmissione del calore.
Tuttavia, tra le superfici delle celle di Peltier 30, 30’ e le pareti 21 e 23 del corpo 20 e del dissipatore 31, a contatto tra loro, può essere interposta una pasta termica. In tal caso le celle di Peltier sono in contatto indiretto con le pareti del corpo 20, con il risultato però di migliorare la trasmissione del calore.
Le celle di Peltier 30, 30’ possono essere montate sul corpo 20 con colle termiche speciali oppure collegate meccanicamente con viti o morsetti. Gli stessi sistemi di fissaggio possono essere impiegati anche per montare i dissipatori 31.
Con riferimento alla Fig. 4, dopo la solidificazione del bulk e la formatura delle mine, designate con 37, queste vengono estratte dagli stampi facendo sollevare la base 26 e le aste 24 ad essa solidali, con la conseguente traslazione delle mine 37 verso l’alto, fino a fuoriuscire dagli stampi 22.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’apparecchiatura descritta è utilizzata nella realizzazione di un metodo per la produzione di articoli cosmetici solidi comprendente le fasi di:
a) ottenere un prodotto cosmetico in forma liquida;
b) pre-riscaldare uno o più stampi per la formatura di detto articolo cosmetico solido; c) colare detto prodotto cosmetico in forma liquida in uno o più di detti stampi;
d) raffreddare detti uno o più stampi fino a solidificare detto prodotto cosmetico;
in cui il metodo è caratterizzato dal fatto che gli stampi sono riscaldati e/o raffreddati mediante una o più celle di Peltier.
Il metodo viene ora descritto sempre con riferimento alle Figg.1-4.
Con riferimento alla fase a), il prodotto cosmetico o “bulk” viene ottenuto in forma liquida mediante un dispositivo fusore non mostrato in quanto noto.
Con riferimento alla fase b), il corpo 20 e gli stampi 22 vengono pre-riscaldati attivando le celle di Peltier 30, 30’ in modo che si riscaldi il lato a contatto con il corpo 20 ed il calore venga trasferito alle superfici 21, 23 del corpo 20, e da queste agli stampi 22. Il lato delle celle di Peltier 30, 30’ non a contatto con il corpo 20 conseguentemente si raffredda ed il freddo viene dissipato tramite circolazione di aria a temperatura ambiente le alette 32 e le ventole 36. Con riferimento alla fase c), il bulk liquido viene colato negli stampi 22 mediante gli aghi 28, che vengono introdotti negli stampi e gradualmente sollevati per ottenere uno riempimento ottimale degli stampi 22. Il pre-riscaldamento degli stampi 22 evita che il bulk liquido solidifichi durante la colatura e favorisce il regolare riempimento degli stampi.
Con riferimento alla fase d), gli stampi vengono raffreddati per ottenere la solidificazione del bulk e la formazione della mina.
Sia la fase di riscaldamento b) che la fase di raffreddamento d) vengono realizzate con l’uso delle stesse celle di Peltier 30,30’, nel caso del raffreddamento invertendo il senso di circolazione della corrente nelle celle rispetto al senso di circolazione usato per riscaldarle. In tal caso i lati 21 e 23 del corpo 20, cioè quelli a contatto con le celle, vengono raffreddati, con conseguente raffreddamento degli stampi 20 e rapida solidificazione del bulk. I lati opposti delle celle di Peltier subiscono invece un riscaldamento, con dissipazione del calore ad opera del dissipatore 31 e del ventilatore 36.
Con gli stampi svuotati può iniziare un nuovo ciclo produttivo conformemente alle fasi a) – d).
Con riferimento alle Figg. 5 – 7, si è mostrata una seconda forma di attuazione dell’invenzione, nella quale gli stampi 122 sono costituiti dal corpo che forma la matita cosmetica. In questo modo, alla fine del processo si ottiene una matita cosmetica completa della relativa mina 37.
In tale forma di attuazione il corpo di supporto 120 ha una forma ad U rovesciata ed è appoggiato su una base 40. Il corpo 120 è provvisto di fori passanti nei quali sono alloggiati gli stampi 122, costituenti il corpo della matita cosmetica. La punta degli stampi è appoggiata sulla base 40, nella quale sono ricavati degli incavi 42 in corrispondenza dei punti di appoggio delle matite cosmetiche, destinati a formare le sagome delle punte delle matite.
Come nella prima forma di attuazione dell’apparecchiatura dell’invenzione, anche in questa seconda forma di attuazione l’apparecchiatura comprende una serie di aghi 28 sovrapposti agli stampi 122 per il riempimento degli stessi, in modo che il bulk venga colato attraverso gli aghi negli stampi 122 per formare, dopo la solidificazione, la mina della matita cosmetica, quindi la matita cosmetica completa della relativa mina.
Nella forma di attuazione illustrata la base 40 è posta sopra una o più celle di Peltier 130, le quali hanno dunque un lato interno, a contatto con la base 40, e un lato esterno, a contatto con un dissipatore 31 provvisto di alette 32, per la dispersione termica.
Al dissipatore 31 sono associati dei ventilatori 36, per favorire lo scambio termico verso l’esterno.
Come nella realizzazione precedente, le celle di Peltier 130 vengono poste in funzione in modo che la superficie a contatto con la base 40 del corpo 120 venga riscaldata, e di conseguenza anche gli stampi 122 e gli incavi 42 vengano riscaldati.
A riscaldamento avvenuto si procede alla colatura del bulk tramite gli aghi 28, che vengono abbassati ed introdotti negli stampi stessi, come mostrato in Fig.6. Gli incavi 42 della base 40 chiudono inferiormente la cavità definita dagli stampi 122 e consentono di formare la punta delle mine.
Completata la colatura, gli aghi 28 vengono sollevati ed estratti dagli stampi 122, come mostrato in Fig.7.
La fase successiva comporta il raffreddamento e la solidificazione del bulk invertendo la tensione applicata nelle celle 130, come descritto in precedenza. Vengono quindi raffreddati la base 40, gli incavi 42 e il corpo 120. All’interno degli stampi 122 vengono quindi formate le mine 37. Si procede infine all’estrazione delle matite cosmetiche complete dal corpo 120, sollevandole manualmente o con l’impiego di sistemi di presa e prelievo meccanico, ad esempio pinze.
Le Figg. 8 e 9 mostrano mine 37 aventi sezione rispettivamente rettangolare e triangolare, ottenute utilizzando stampi 22 aventi cavità interne di sezione trasversale rispettivamente rettangolare e triangolare. Altre forme di mine sono possibili utilizzando stampi di forma corrispondente.
Con riferimento alle Figg. 10, 11 e 11A si è mostrata una terza forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione.
In tale forma di attuazione l’apparecchiatura è analoga a quella della prima forma di attuazione illustrata in Fig. 1, ma comprende due corpi 220, 221 di supporto di stampi 222, disposti tra una terna di celle di Peltier 230, 231, 232. In questo modo la cella di Peltier centrale 231, che si trova a contatto da un lato con il corpo 220 e dall’altro lato con il corpo 221 contemporaneamente riscalda un corpo con una superficie e raffredda l’altro corpo con la superficie opposta.
I dissipatori 31 ed i ventilatori 36 sono applicati sulle superfici delle celle di Peltier esterne 230 e 232. In questo modo l’energia termica generata dalle celle di Peltier 231 interne non viene dissipata ma viene utilizzata per riscaldare/raffreddare il corpo adiacente.
Analogamente alla prima forma di attuazione illustrata in Fig.1, l’apparecchiatura è provvista di due basi 26, 27, traslabili verticalmente, che supportano due schiere di aste 24, 25 per l’espulsione delle mine dagli stampi, dopo la solidificazione.
Le fasi del metodo sono analoghe a quelle descritte in relazione alla prima forma di attuazione, con la differenza che mentre il corpo 220, con gli stampi da esso supportati, viene pre-riscaldato, il corpo 221, con gli stampi da esso supportati, viene raffreddato dalla stessa cella di Peltier centrale 231. Le celle di Pletier esterne 230 e 232 espleteranno la loro azione riscaldante o raffreddante sui corpi 220 e 221 attraverso la sola parete in contatto con gli stessi, come descritto in relazione alla prima forma di attuazione.
Anche le fasi di colatura del bulk mediante gli aghi (non mostrati) negli stampi del corpo 220 e negli stampi del corpo 221, ed il raffreddamento degli stessi, saranno temporalmente coordinati in funzione delle relative fasi di riscaldamento e raffreddamento delle pareti della cella di Peltier centrale 231 e delle celle di Peltier esterne 230, 232. Completata la solidificazione delle mine si procede all’estrazione delle stesse mediante le aste 24, 25 traslate verticalmente dalle basi mobili 26, 27.
E’ possibile aumentare il numero dei corpi di supporto degli stampi e delle celle di Peltier nella stessa apparecchiatura.
Con riferimento alle Figg. 12 e 13 si è mostrata una quarta forma di attuazione di un’apparecchiatura secondo l’invenzione, concernente la produzione di rossetti.
La produzione di rossetti avviene con un metodo simile a quello impiegato per la produzione di mine cosmetiche. Come descritto in premessa, secondo l’arte nota il riscaldamento e il raffreddamento degli stampi avviene con aria o liquido. Nell’apparecchiatura secondo l’invenzione, invece, il riscaldamento ed il raffreddamento degli stampi avvengono mediante celle di Peltier.
Il materiale cosmetico bulk per il rossetto viene riscaldato fino a renderlo liquido, poi viene colato negli stampi 322 alloggiati nel corpo 320. Il corpo 320 è formato da tre parti: 320a, 320b e 320c, atte ad essere separate per consentire l’alloggiamento e la rimozione degli stampi 322.
Come per la produzione delle mine, lo stampo deve essere prima pre-riscaldato e successivamente raffreddato per permettere la solidificazione del rossetto.
Il corpo 320 viene riscaldato e raffreddato con l’uso di celle di Peltier 330, 330’ sui lati opposti del corpo 320.
Sulle superfici esterne delle celle di Peltier sono applicati dissipatori 31 e, per migliorare lo smaltimento termico, i ventilatori 36.
Con riferimento alla Fig. 13, gli stampi 322 hanno forma adatta alla formazione dei rossetti 337.
Con riferimento alle Figg.14 e 15, si sono mostrate viste schematiche di una quinta forma di attuazione dell’apparecchiatura dell’invenzione.
In tale forma di attuazione si è illustrata un’apparecchiatura analoga a quella delle Figg.1 e 2, nella quale il riscaldamento totale o parziale degli stampi è ottenuto mediante resistori che convertono la corrente elettrica in calore. In caso di riscaldamento parziale, i resistori sono combinati all’uso di una o più celle di Peltier.
Per analogia si sono usati gli stessi numeri di riferimento per indicare le stesse parti presenti anche nelle Figg.1 e 2.
I resistori 15 sono inseriti in corrispondenti alloggiamenti ricavati nel corpo 20 tra ciascuna coppia di stampi 22. I resistori sono opportunamente alimentati in modo non illustrato in quanto noto.
L’utilizzo di resistori per il riscaldamento degli stampi può essere alternativo all’utilizzo delle celle di Peltier o complementare. In quest’ultimo caso i resistori fungono da sorgente di calore integrativo al calore fornito dalle celle di Peltier.
Con riferimento alle Figg. 16 e 17, si sono mostrate viste schematiche di una quinta e sesta forma di attuazione dell’apparecchiatura dell’invenzione.
La Fig. 16 mostra una macchina comprendente una giostra costituita da una tavola girevole secondo la freccia A, sulla quale è disposta una serie di apparecchiature 10 per la produzione di matite cosmetiche, rossetti e simili. Ciascuna apparecchiatura è del tipo, ad esempio, della prima forma di attuazione dell’invenzione, e comprende un corpo 20 che supporta una serie di stampi 22, per la formazione di mine di matite cosmetiche.
L’utilizzo di una tale giostra rotante permette di aumentare la produzione di matite e/o rossetti ed ottimizza i tempi di lavorazione con una opportuna impostazione e regolazione delle varie fasi di riscaldamento e raffreddamento degli stampi in ciascuna apparecchiatura montata sulla tavola rotante.
La Fig. 17 mostra una realizzazione alternativa della macchina testé descritta, comprendente una serie di apparecchiature 10 per la produzione di matite cosmetiche, rossetti e simili, montate su un nastro trasportatore che descrive un percorso rettilineo chiuso a doppia curva. Come risulta dalla descrizione precedente la realizzazione di un’apparecchiatura per la produzione di matite cosmetiche, rossetti e simili che impiega di celle di Peltier per le fasi di riscaldamento e raffreddamento degli stampi presenta numerosi vantaggi rispetto alle soluzioni note di riscaldamento/raffreddamento ad aria o liquido, quali:
• regolazione precisa della temperatura;
• riscaldamento e raffreddamento con un unico elemento, senza l’impiego di impianti frigoriferi e resistenza elettriche
• assenza di dispositivi di impiantistica idraulica quali serbatoi, tubazioni, valvole, scambiatori;
• possibilità di regolazione della temperatura di ogni singolo stampo;
• ampia flessibilità nella scelta della configurazione della macchina (tavola girevole, lineare o altro) dovuta all’assenza di impiantistica idraulica;
• collegamenti elettrici molto più semplici ed economici rispetto ai collegamenti idraulici;
• con stampi in movimento (tavola girevole, lineare o altro) i collegamenti elettrici degli stampi possono essere realizzati con collettori rotanti e contatti a strisciamento; • possibilità di riscaldare e raffreddare il singolo stampo semplicemente con energia elettrica, senza l’impiego di tavoli caldi e freddi e conseguente necessità di disporre di un laboratorio per prove e/o campionatura degli stessi stampi nelle stesse condizioni delle macchine industriali da costruire;
• prestazioni di ottima qualità.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per la produzione di articoli cosmetici solidi comprendente una serie di stampi (22; 122; 322) per la formatura di detti articoli cosmetici solidi, alloggiati in un corpo di supporto (20; 120; 320), mezzi (28) per il riempimento di detti stampi con un prodotto cosmetico in forma liquida e mezzi di riscaldamento e raffreddamento di detti stampi (22; 122; 322), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di riscaldamento e/o raffreddamento di detti stampi (22; 122; 322) comprendono una o più celle di Peltier (30,30’; 130; 330,330’).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (20; 120, 320) di detti uno o più stampi (22; 122; 322) è formato con una o più superfici che sono in contatto con una o più celle di Peltier.
  3. 3. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (20; 220,221) comprende due superfici piane opposte (21,23), ciascuna in contatto diretto o indiretto con una o più celle di Peltier (30,30’; 230,231,232).
  4. 4. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (120) comprende una base (40) in contatto diretto o indiretto con una o più celle di Peltier (130).
  5. 5. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto di comprendere due corpi (220, 221) di supporto di due serie di stampi (222), detti corpi essendo disposti tra una terna di celle di Peltier (230, 231, 232), in una disposizione in cui ogni corpo (220, 221) è interposto tra una coppia di celle di Peltier (230, 231, 232).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di scambio termico tra dette celle di Peltier e l’ambiente esterno.
  7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di scambio termico comprendono uno o più dissipatori di calore (31), ciascuno comprendente una parete (33) a contatto con dette una o più celle di Peltier (30,30’; 130; 330,330’), ed una schiera di alette (32) che si estendono in direzione opposta a dette una o più celle di Peltier, tra dette alette essendo definite delle intercapedini (34), atte alla circolazione dell’aria.
  8. 8. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di scambio termico comprendono uno o più ventilatori (36) disposti adiacenti a detti uno o più dissipatori di calore (31).
  9. 9. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi per l’estrazione di detti articoli cosmetici solidi da detti stampi (22; 122; 322).
  10. 10. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per l’estrazione di detti articoli cosmetici solidi da detti stampi (22; 122) comprendono aste (24) montate su una base mobile, poste inferiormente a detti stampi (22; 122) ed allineate ad essi, atte ad essere traslate ed inserite in detti stampi per realizzare l’espulsione di detti articoli cosmetici solidi.
  11. 11. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per l’estrazione di detti articoli cosmetici solidi da detti stampi (322) comprendono un corpo di supporto (320) formato da parti (320a, 320b, 320c) separabili per consentire l’alloggiamento e la rimozione di detti stampi (322).
  12. 12. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di riscaldamento di detti stampi comprendono uno o più resistori (15).
  13. 13. Metodo per la produzione di articoli cosmetici solidi comprendente le fasi di: a) ottenere un prodotto cosmetico in forma liquida; b) pre-riscaldare uno o più stampi per la formatura di detto articolo cosmetico solido; c) colare detto prodotto cosmetico in forma liquida in uno o più stampi per la formatura di detto articolo cosmetico solido; d) raffreddare detti uno o più stampi fino a solidificare detto prodotto cosmetico; caratterizzato dal fatto che detti uno o più stampi sono riscaldati e/o raffreddati con mezzi comprendenti una o più celle di Peltier.
  14. 14. Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che dette una o più celle di Peltier sono usate alternatamente per riscaldare e raffreddare detti stampi.
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 13 o 14, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di riscaldamento comprendono uno o più resistori elettrici.
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