IT201900002011A1 - Distributore automatico di articoli - Google Patents

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IT201900002011A1
IT201900002011A1 IT102019000002011A IT201900002011A IT201900002011A1 IT 201900002011 A1 IT201900002011 A1 IT 201900002011A1 IT 102019000002011 A IT102019000002011 A IT 102019000002011A IT 201900002011 A IT201900002011 A IT 201900002011A IT 201900002011 A1 IT201900002011 A1 IT 201900002011A1
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IT
Italy
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articles
distributor
warehouse
items
optical
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Application number
IT102019000002011A
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English (en)
Inventor
Massimo Flisi
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Laservideo S R L
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Publication date
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI ARTICOLI”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un distributore automatico di articoli.
Più in particolare, il presente trovato riguarda un distributore per l’erogazione automatica e la vendita di articoli, quali ad esempio pacchetti di sigarette, pacchetti di tabacco trinciato, pacchetti di gomme da masticare, pacchetti di caramelle, pacchetti di preservativi.
TECNICA PREESISTENTE
Come è noto, i distributori automatici di articoli sono destinati ad essere installati all’esterno di tabaccherie, o comunque in zone destinate all’afflusso di utenti. Tali distributori automatici comprendono una pluralità di magazzini, ognuno dei quali è dotato di un’apertura di accesso, per l’accesso dall’esterno al volume interno del magazzino, ed un dispositivo di erogazione automatizzato degli articoli configurato per movimentare verso l’apertura di accesso gli articoli e/o per estrarli dal magazzino facendogli attraversare detta apertura.
Nei distributori automatici noti, in particolare quelli a caricamento manuale, per conoscere il numero di articoli presenti all’interno dei magazzini è necessario che un operatore si rechi al distributore, e interrompendone il servizio, li conteggi manualmente, peraltro con il rischio di effettuare errori nel conteggio.
Uno scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile un distributore che non necessiti di tali interruzioni di servizio e che sia affidabile nel conteggio, il tutto nell’ambito di una soluzione razionale ed economica.
Tale scopo è raggiunto dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
In particolare, i sopra citati vincoli dell’arte nota sono superati dal distributore secondo l’invenzione, il quale comprendente:
- una pluralità di magazzini di alloggiamento degli articoli,
- un apparato di erogazione automatizzato, il quale è configurato per movimentare, ad esempio almeno estrarre, gli articoli rispetto ai magazzini,
- un apparato di misurazione alloggiato all’interno del distributore e configurato per rilevare il valore di un parametro indicativo del numero di articoli presenti all’interno di un magazzino, ed
- un’unità elettronica di controllo e comando, la quale è operativamente connessa all’apparato di misurazione ed è configurata per calcolare il numero di articoli presenti nel magazzino in base al valore indicativo del numero di prodotto rilevato dall’apparato di misurazione.
Grazie a tale soluzione il distributore risulta essere più efficiente e sicuro rispetto ai distributori di arte nota, in quanto permette di realizzare un inventario esente da possibili errori umani e che non richiede l’interruzione del servizio del distributore. Ad esempio questo permette anche ad un operatore di conoscere il numero di articoli presenti in un certo magazzino e di valutare se inserirne altri, in modo rapido e senza dover agire sul distributore.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’unità elettronica di controllo e comando può essere configurata per confrontare il numero di articoli calcolato presente in un magazzino con un preimpostato valore di soglia del numero di articoli per tale magazzino e per generare un segnale di avviso quando il numero di articoli calcolato scende al di sotto del valore di soglia prestabilito.
In questo modo è ad esempio possibile avvisare un operatore che il magazzino deve essere rifornito con nuovi articoli, prima che questi si esauriscano.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il distributore può essere dotato di un carter che comprende un corpo scatolare, il quale è dotato di un’apertura, e una porta connessa in modo mobile a detto corpo scatolare tra una prima posizione, in cui occlude l’apertura del carter, e una seconda posizione, in cui permette l’accesso ad un volume interno del carter, nel quale sono alloggiati i magazzini della pluralità di magazzini e l’apparato di erogazione.
In tal modo il distributore è adatto ad essere installato in luoghi pubblici o comunque zone di afflusso di una pluralità di utenti.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il distributore può comprendere un sensore operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e comando e configurato per rilevare la posizione, tra la prima e la seconda, in cui si trova la porta, ed in cui l’unità elettronica di controllo e comando è configurata per calcolare il numero di articoli presenti in un magazzino, ogni volta che la porta viene azionata dalla seconda posizione alla prima posizione, mediante l’attivazione dell’apparato di misurazione.
Grazie a tale soluzione il distributore risulta più sicuro, dal punto di vista dei furti, rispetto ad un distributore dell’arte nota, in quanto la soluzione permette di registrare l’effettivo numero di articoli presenti nei magazzini al momento della chiusura della porta. Nello specifico, con i distributori di arte nota, un utente preposto ad inserire articoli nuovi nel distributore potrebbe rubarne alcuni non inserendoli nel distributore, azione che il conteggio automatizzato degli articoli dopo la chiusura della porta rende non più praticabile.
Un aspetto dell’invenzione prevede che l’apparato di misurazione possa comprendere un apparato ottico configurato per rilevare il valore del parametro indicativo del numero di articoli presenti all’interno di un magazzino.
In questo modo il sistema è particolarmente versatile e non necessitando di contatto diretto con gli articoli da conteggiare, permette di salvaguardare l’integrità degli articoli e garantisce un’elevata mobilità all’apparato di erogazione, in quanto non introduce ostacoli al suo movimento all’interno del distributore. Preferibilmente, ciascun magazzino può essere dotato di un volume interno di alloggiamento degli articoli, di un’apertura di accesso per l’accesso dall’esterno al volume interno del magazzino, e di un dispositivo spintore configurato per movimentare verso l’apertura di accesso gli articoli presenti nel volume interno del magazzino, lungo una direzione di movimentazione.
In tal modo il distributore è efficace e meno incline ad inceppamenti, ad esempio rispetto a sistemi senza dispositivo spintore che sfruttano la forza di gravità per la movimentazione al loro interno degli articoli.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che l’apparato ottico possa comprendere:
- un elemento di riferimento associato ad una porzione del dispositivo spintore, la quale porzione è mobile con gli articoli lungo la direzione di movimentazione,
- un gruppo ottico configurato per rilevare il valore di un parametro indicativo della distanza dell’elemento di riferimento dal gruppo ottico stesso, ed in cui il parametro indicativo del numero di articoli presenti in un magazzino è il parametro indicativo della distanza dell’elemento di riferimento dal gruppo ottico.
In tal modo l’apparato ottico risulta essere particolarmente versatile e compatto. Ad esempio, il gruppo ottico comprende un dispositivo emettitore di un fascio luminoso ed un dispositivo ricevitore configurato per ricevere un fascio luminoso riflesso dall’elemento di riferimento quando viene colpito dal fascio luminoso del dispositivo emettitore.
In questo modo il gruppo ottico risulta essere particolarmente affidabile e preciso. Secondo un altro aspetto ancora dell’invenzione, l’apparato di erogazione può comprende un robot manipolatore, configurato per movimentare gli articoli rispetto ai magazzini, ed in cui gruppo ottico è unico ed è connesso a detto robot manipolatore, il quale movimenta il gruppo ottico in modo tale che detto gruppo ottico possa rilevare la propria distanza dall’elemento di riferimento di un prestabilito magazzino.
Grazie a tale soluzione l’apparto di misurazione risulta essere particolarmente compatto e versatile.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il distributore può comprendere un dispositivo di trasmissione configurato per trasmettere al di fuori del distributore il numero calcolato di pacchetti.
In questo modo è possibile conoscere sempre il numero di articoli presenti nei magazzini, anche senza essere fisicamente in corrispondenza del distributore, ovvero dei mezzi di interfaccia.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista assonometrica di un distributore secondo l’invenzione. La figura 2 è una vista assonometrica del distributore di fig.1 in cui è stato rimosso un carter esterno in modo da rendere visibile un ambiente interno del distributore.
La figura 3 è un ingrandimento del dettaglio di figura 2 riguardante un robot manipolatore del distributore.
La figura 4 è un ulteriore ingrandimento del dettaglio di figura 3 in cui è stato rimosso un carter protettivo per rendere meglio visibile il robot manipolatore del distributore.
La figura 5 è una vista laterale di figura 2.
La figura 6 è una vista in sezione di figura 2 secondo il piano di sezione VI-VI. La figura 7 mostra in un ingrandimento schematizzato di un dettaglio della figura 6.
La figura 8 è uno schema a diagramma delle connessioni operative di un’unità elettronica di controllo e comando del distributore.
MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un distributore automatico di articoli, ad esempio articoli da tabaccheria quali pacchetti di sigarette, pacchetti di tabacco trinciato, gomme da masticare e altro. Preferibilmente si tratta di un distributore in cui il caricamento degli articoli al suo interno è manuale, ovvero che non presenta un dispositivo configurato per posizionare automaticamente gli articoli all’interno del distributore.
Nella forma di attuazione illustrata, il distributore 1 comprende un carter 15, ad esempio di forma scatolare e dotato di un’apertura per l’accesso ad un volume interno del carter stesso, il quale carter 15 è preferibilmente sostenuto dal telaio di supporto 10 che risulta essere accolto all’interno del carter stesso.
Preferibilmente, il distributore 1 di articoli P è del tipo ad armadio.
Ad esempio, il carter 15 è dotato di una porta 20 connessa, preferibilmente incernierata, ad un corpo scatolare del carter 15 e atta a consentire l’accesso all’ambiente interno del distributore 1, ovvero la porta 20 è mobile tra una prima posizione, in cui occlude l’apertura del carter 15, ed una seconda posizione, in cui permette l’accesso al volume interno del carter 15.
La porta 20 può essere conformata come un corpo piastriforme, ad esempio rettangolare.
Il distributore 1 può comprendere una pluralità di dispositivi di interfaccia 30 con l’utente, ad esempio un dispositivo di scelta dell’articolo (touch-screen), un dispositivo per la verifica dei pagamenti, etc, preferibilmente alloggiati nella porta 20.
In una forma di attuazione non illustrata, il distributore è collocato all’interno di un negozio, ad esempio una tabaccheria, e non presenta dispositivi di interfaccia nel corpo scatolare. In tale forma di attuazione il distributore può essere comandato tramite un registratore di cassa o PC-pos.
Il distributore comprende anche una bocca di prelievo 45 atta a consentire l’accesso dall’esterno ad una zona di prelievo degli articoli posta all’interno del distributore 1.
La bocca di prelievo 45 è realizzata nell’involucro scatolare esterno 15, ad esempio nella porta 20.
Il distributore 1 comprende una pluralità di magazzini 50, ad esempio orizzontali.
In pratica, ciascun magazzino 50 è configurato per alloggiare al suo interno un’unica tipologia di articoli P, disponendo detti articoli P in fila, affiancati (a contatto) l’uno all’altro lungo una direzione sostanzialmente orizzontale.
Tali magazzini 50 possono essere fissati, ad esempio rigidamente, ovvero fissati senza gradi di libertà, al telaio di supporto 10 e sono totalmente contenuti nell’involucro esterno scatolare 15.
Detti magazzini possono essere configurati per alloggiare sia articoli di forma regolare, come ad esempio pacchetti rettangolari, che articoli di forma irregolare, come ad esempio buste o sacchetti.
Inoltre, ogni magazzino 50 può essere configurato per permettere lo scorrimento degli articoli P presenti al suo interno lungo una direzione di avanzamento T, ad esempio solo lungo la direzione di avanzamento T, la quale è preferibilmente sostanzialmente orizzontale.
La direzione di avanzamento T è la medesima direzione lungo la quale sono affiancati gli articoli P della fila di articoli P presenti nel magazzino 50.
Ogni magazzino 50 può essere dimensionato in modo da accogliere lateralmente a misura gli articoli P e guidarli lungo la direzione di avanzamento T (ed in modo tale da impedire la rotazioni degli articoli P durante il loro spostamento lungo la direzione di avanzamento T).
Ad esempio, ciascun magazzino 50 è conformato come un canale, ad esempio superiormente aperto.
Ogni magazzino 50 può presentare un’apertura di accesso 55, ad esempio un’unica apertura di accesso 55 posta ad un’estremità del magazzino 50 stesso, attraverso la quale gli articoli P vengono prelevati e inseriti.
L’apertura d’accesso 55 è preferibilmente configurata in modo tale per cui la sua estensione in direzione orizzontale è maggiore dell’estensione verticale massima degli articoli alloggiabili all’interno del magazzino 50.
Nella forma di attuazione illustrata, ogni magazzino 50 comprende anche una parete inferiore definente una superficie di appoggio 60, ad esempio sostanzialmente planare, che supporta inferiormente gli articoli P presenti nel magazzino. Ovvero gli articoli sono appoggiati superiormente sulla superficie di appoggio 60.
La superficie di appoggio 60 può essere di forma allungata, ad esempio rettangolare, e si sviluppa (nella sua dimensione maggiore) lungo la direzione di avanzamento degli articoli T all’interno del magazzino 50.
Ogni magazzino 50 può comprendere una coppia di pareti laterali contrapposte, poste ai lati della parete inferiore, e che si sviluppano lungo la direzione di avanzamento T.
Ciascuna parete laterale definisce una superficie di guida 65 per gli articoli P, la quale è ad esempio trasversale alla superficie di appoggio 60, preferibilmente perpendicolare alla superficie di appoggio 60.
Nello specifico, la distanza tra le superfici di guida 65 è tale da accogliere a misura, ovvero con ridotto gioco, gli articoli P, in modo tale da impedire la rotazione degli articoli durante lo spostamento lungo la direzione di avanzamento T. O ancora, la distanza tra le superfici di guida 65 è sostanzialmente pari alla larghezza degli articoli P in una direzione trasversale alla direzione di avanzamento T.
Ogni magazzino può comprendere un dispositivo spintore atto a spingere gli articoli P da un’estremità del magazzino opposta all’estremità in cui è posizionata l’apertura di accesso, verso l’apertura di accesso, lungo la direzione di movimentazione T.
Nella forma di attuazione illustrata, il dispositivo spintore comprende un elemento elastico 70, ad esempio un solo elemento elastico 70, configurato per operare nella medesima direzione della direzione di movimentazione T.
Detto elemento elastico 70 può essere rigidamente fissato ad un’estremità del magazzino, opposta alla apertura di accesso 55 del magazzino, preferibilmente è fissato ad una piastra che si erge da un’estremità della superficie di appoggio 60 opposta alla apertura di accesso del magazzino.
Nella forma di attuazione illustrata l’elemento elastico 70 è una molla elicoidale. Tuttavia non si esclude che in un’equivalente forma di attuazione l’elemento elastico possa essere una molla a lamina ripiegata.
Ulteriormente, nella forma di attuazione proposta, il dispositivo spintore comprende una porzione mobile con gli articoli P lungo la direzione di movimentazione T, ovvero comprende corpo di spinta 75 interposto tra l’elemento elastico e gli articoli P, ad esempio rigidamente fissato all’estremità dell’elemento elastico opposta alla piastra.
Tale corpo di spinta 75 può essere dimensionato per scorrere lungo la direzione di avanzamento T sotto la spinta del dispositivo spintore, guidato dalle superfici di guida 65.
Non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione il dispositivo spintore possa comprendere un corpo elicoidale, che posto in rotazione rispetto ad un proprio asse centrale movimenta gli articoli P verso la bocca d’accesso 55.
Ogni magazzino 50 può anche comprendere un dispositivo di fine corsa 80 posto in corrispondenza della apertura di accesso 55 e contro il quale il dispositivo spintore è configurato per spingere e mantenere premuti gli articoli P, ovvero la fila di articoli P. Inoltre il dispositivo di fine corsa è dimensionato in modo tale da occludere parzialmente la apertura di accesso 55.
Con particolare riferimento alla figura 7, il dispositivo di fine corsa 80 comprende una parete 85 girevole rispetto alla superficie di appoggio 60, ad esempio girevole secondo un asse parallelo ad un piano di giacitura della superficie di appoggio stesa, e che presenta una superficie di battuta 90 contro la quale vengono spinti gli articoli P dall’dispositivo spintore.
Il dispositivo di fine corsa può comprendere anche un corpo di riscontro 95 associato alla parete 85 e atto a impedire una rotazione della parete stessa da una posizione cui la superficie di battuta 90 giace su di un piano sostanzialmente perpendicolare alla superficie di appoggio 60, in direzione di allontanamento dagli articoli P o dall’dispositivo spintore.
In altre parole, il dispositivo di fine corsa 80 è configurato in moto tale che la parete 85 possa ruotare unicamente tra una posizione di blocco, in cui la superficie di battuta giace su di un piano sostanzialmente perpendicolare alla superficie di appoggio, ed una posizione di accesso al magazzino, in cui la superficie di battuta è affacciata sulla superficie di appoggio 60, ad esempio è parallela ad essa, ed è rivolta verso gli articoli P.
Il dispositivo di fine corsa 80 può comprendere un elemento di stabilizzazione (non illustrato), configurato per portare e mantenere la parete 85 nella posizione di blocco in assenza di forze esterne.
Tale elemento di stabilizzazione può ad esempio essere un elemento elastico. In alternativa l’elemento di stabilizzazione può essere un contrappeso associato alla parete 85 in opposizione ad essa rispetto alla cerniera tra la parete 85 ed il resto del magazzino.
Nella forma di attuazione illustrata, il dispositivo di fine corsa 80 comprende un lembo 100 che si erge dalla parete inferiore in corrispondenza dell’estremità della parete stessa in prossimità della apertura di accesso 55, al quale lembo 100 è incernierata, in una sua porzione intermedia, la parete 85, in modo che un asse di rotazione di detta cerniera suddivida la parete in un primo tratto ed un secondo tratto, in cui il primo tratto presenta la superficie di battuta 90 per gli articoli P, ed il secondo tratto definisce invece il corpo di riscontro 95, il quale è atto a contattare il lembo 100 da un lato opposto ad un lato del lembo rivolto verso gli articoli P in modo da limitare la rotazione della parete stessa.
I magazzini 50 della pluralità di magazzini 50 possono essere disposti in una pluralità di gruppi di magazzini A sovrapposti in pianta l’uno all’altro, in cui ciascun gruppo di magazzini A è formato da un certo numero di magazzini 50 affiancati l’uno all’altro lungo una direzione di affiancamento trasversale, ad esempio perpendicolare, alla direzione di avanzamento T di ciascun magazzini. Ad esempio i magazzini 50 verticalmente sovrapposti in pianta l’uno all’altro sono distanziati lungo un asse verticale in modo tale che tra gli articoli P di un magazzino 50 ed il magazzino ad esso sovrapposto sia presente un’intercapedine, ad esempio compresa tra 0.5 cm e 5 cm.
I magazzini 50 di ciascun gruppo di magazzini A sono preferibilmente posizionati in modo che tutte le superfici di appoggio 60 siano complanari tra loro. Le superfici di appoggio 60 dei magazzini dei differenti gruppi di magazzini A sono posizionate in modo da essere tutte parallele tra loro.
Ad esempio, tutti i magazzini 50 sono orientati in modo che le aperture di accesso 55 dei magazzini 50 di ciascun gruppo di magazzini A si trovino sovrapposte in pianta alle aperture di acceso 55 dei magazzini 50 degli altri gruppi di magazzini A, definendo così un’unica zona continua, sostanzialmente giacente su di un piano verticale, di accesso a tutti i magazzini 50.
Il distributore 1 può comprendere uno scivolo 105 (o equivalentemente una tramoggia) direttamente connesso alla bocca di prelievo 45.
Detto scivolo 105 è preferibilmente lateralmente affiancato in pianta ai magazzini 50 in modo tale da non essere direttamente in comunicazione con le aperture di accesso dei magazzini 50. Lo scivolo non interseca la zona di accesso dei magazzini.
Il distributore 1 comprende un apparato di erogazione automatizzato degli articoli, il quale è configurato per movimentare, ad esempio almeno estrarre, gli articoli P dai magazzini, ovvero per movimentare gli articoli P dai magazzini verso la bocca di prelievo 45.
L’apparato di movimentazione è configurato per accedere ai singoli magazzini 50 attraverso le aperture di accesso 55.
L’apparato di erogazione automatizzato preferibilmente comprende un robot manipolatore 110 configurato per afferrare gli articoli e movimentarli almeno da un predeterminato magazzino 50 alla bocca di prelievo 45.
Detto robot manipolatore 110 può comprendere un gruppo di presa degli articoli configurato per ad afferrare direttamente e rilasciare gli articoli P.
Il robot manipolatore 110 può comprendere un primo attuatore 130 configurato per movimentare il gruppo di presa lungo un asse di scorrimento X sostanzialmente orizzontale, ad esempio parallelo alla direzione di avanzamento T.
In pratica, il primo attuatore 130 è configurato per movimentare il gruppo di presa attraverso le aperture di accesso 55 dei magazzini 50.
Il primo attuatore 130 comprende un primo elemento 135, ad esempio uno stelo, rigidamente fissato al gruppo di presa, ed un secondo elemento 140 rispetto al quale il primo elemento 135 è scorrevolmente associato secondo l’asse di scorrimento X.
Il robot manipolatore 110 può comprendere anche un secondo attuatore 145, il quale è configurato per movimentare il gruppo di presa, ovvero per movimentare il primo attuatore 130, lungo un asse di scorrimento Y sostanzialmente orizzontale e perpendicolare all’asse di scorrimento X.
In particolare, il secondo attuatore 145 comprende un primo elemento 150, ad esempio una piattaforma mobile, al quale è rigidamente fissato (senza gradi di libertà) il secondo elemento 140 del primo attuatore 130, ed un secondo elemento 155 rispetto al quale il primo elemento 150 è scorrevolmente associato secondo l’asse di scorrimento Y.
Ulteriormente, il robot manipolatore 110 può comprendere un terzo attuatore 160, il quale è configurato per movimentare le ventose 115, ovvero per movimentare il secondo attuatore 145, lungo un asse di scorrimento Z sostanzialmente verticale e perpendicolare agli assi di scorrimento X e Y.
In particolare, il terzo attuatore 160 comprende un primo elemento 165, ad esempio una coppia di carrelli, al quale è rigidamente fissato (senza gradi di libertà) il secondo elemento 155 del secondo attuatore 145, ed un secondo elemento 170, ad esempio una coppia di guide fissate a rispettivi montanti del telaio di supporto 10 del distributore, rispetto al quale il primo elemento 165 è scorrevolmente associato secondo l’asse di scorrimento Z.
Nella forma di attuazione illustrata, il gruppo di presa è dotato di una ventosa 115, preferibilmente una pluralità di ventose 115, atta a contattare gli articoli P da movimentare.
Ogni ventosa 115 può comprendere una porzione concava 120, ad esempio svasata, almeno parzialmente atta a contattare direttamente gli articoli P, ad esempio una porzione di una faccia di un articolo P.
La porzione concava 120 può presentare un perimetro esterno B, ovvero rivolto verso l’esterno della ventosa stessa, il quale è interamente atto a contattare direttamente l’articolo. Detta porzione concava 120 presenta un asse di simmetria S giacente su di un piano orizzontale.
Gli assi di simmetria S delle ventose 115 sono preferibilmente paralleli fra loro. Le ventose 115 possono essere rigidamente fissate ad un’unica piastra di supporto 125 del gruppo di presa.
Nella forma di attuazione illustrata, le ventose 115 sono disposte ai vertici di un quadrato immaginario giacente su di un piano verticale, ovvero gli assi di simmetria delle porzioni concave 120 intersecano ciascuno un diverso vertice di un quadrato immaginario giacente su di un piano verticale.
Ulteriormente, le ventose 115 sono disposte con assi di simmetria S paralleli agli assi di avanzamento T dei magazzini
Il gruppo di presa comprende anche un circuito pneumatico (non illustrato) collegato a ciascuna ventosa 115 e configurato per generare una depressione in ognuna di esse, ovvero configurato per generare una depressione all’interno della porzione concava 120 di ogni ventosa 115.
Il robot manipolatore 110 comprende un carter protettivo 175 atto a proteggere il primo attuatore 130 ed il secondo attuatore 145.
Il robot manipolatore 110 è interamente alloggiato in una porzione di volume interno del distributore compresa tra un piano su cui giacciono le aperture di accesso 55 dei magazzini e la porzione di involucro scatolare esterno affacciata su dette aperture di accesso 55.
Il distributore comprende un’unità elettronica di controllo e comando 200, operativamente connessa all’apparato di erogazione automatizzato ed ai mezzi di interfaccia 30 per azionare l’apparato di erogazione automatizzato, ovvero il robot manipolatore 110, per la movimentazione di un prescelto articolo P presente in un predeterminato magazzino 50 verso la bocca di prelievo 45, in base ad un comando impartito tramite i mezzi di interfaccia 30.
Il distributore 1 comprende un apparato di misurazione, il quale è alloggiato all’interno del distributore 1, ovvero all’interno del carter 15, ed è configurato per selettivamente rilevare, ad esempio in autonomia, ovvero senza ausilio di un operatore, il valore di un parametro indicativo del numero di articoli P presenti all’interno di un (prescelto) magazzino 50, ad esempio all’interno di ciascun magazzino 50 della pluralità di magazzini 50.
Ad esempio, l’apparato di misurazione comprende un apparato sensore alloggiato all’interno del carter 15, il quale è configurato per rilevare il valore del parametro indicativo del numero di articoli P presenti all’interno di un (prescelto) magazzino 50.
L’apparato di misurazione, ovvero l’apparato sensore, può comprendere un apparato ottico configurato per rilevare il valore del parametro indicativo del numero di articoli P presenti all’interno di un (prescelto) magazzino 50. Ad esempio, l’apparato di misurazione è costituito dall’apparato ottico.
Nella forma di attuazione illustrata, con particolare riferimento alla figura 7, l’apparato ottico comprende un elemento di riferimento 205, il quale è associato ad una (predefinita) porzione del dispositivo spintore che è mobile insieme agli articoli lungo la direzione di movimentazione T. Ovvero comprende una pluralità di elementi di riferimento 205, ognuno associato ad una (predefinita) porzione del dispositivo spintore di un rispettivo magazzino 50.
In particolare, ciascun elemento di riferimento 205 è fissato, ad esempio senza gradi di libertà residui, al corpo di spinta 75 del dispositivo spintore, preferibilmente in modo tale da sporgere verticalmente rispetto al corpo di spinta, ad esempio ad una quota superiore ad una quota massima degli articoli P presenti nel magazzino 50.
In pratica, l’estensione verticale dell’elemento di riferimento 205 è sostanzialmente pari per difetto all’estensione verticale di ciascun magazzino 50, ovvero alla distanza tra la superficie di supporto 65 di un magazzino ed il magazzino 50 ad esso sovrapposto in pianta.
O ancora, in altre parole, l’elemento di riferimento 205 si estende almeno parzialmente nell’intercapedine presente tra gli articoli P di un magazzino e il magazzino ad esso sovrapposto.
L’elemento di riferimento è realizzato in un materiale otticamente riflettente, ovvero in grado di riflettere un fascio luminoso. L’elemento di riferimento è ad esempio un corpo piasfritorme.
Non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione non illustrata, in cui il dispositivo spintore comprende un corpo elicoidale, l’elemento di riferimento possa essere trascinato in rotazione da una predeterminata spira del corpo elicoidale.
L’apparato ottico comprende anche un gruppo ottico 210, ad esempio un unico gruppo ottico, il quale è configurato per rilevare il valore del parametro indicativo del numero di articoli presenti in un magazzino, dove detto parametro indicativo è un parametro indicativo della distanza del gruppo ottico 210 dall’elemento di riferimento 205.
In altre parole, il gruppo ottico 210 è configurato per rilevare la distanza dell’elemento di riferimento 205 dal gruppo ottico stesso.
Il gruppo ottico 210 può comprendere: un dispositivo emettitore 215 configurato per emettere un fascio luminoso, ad esempio un fascio laser, incidente sull’elemento di riferimento 205, ed un dispositivo ricevitore 220, il quale è configurato per rilevare un fascio luminoso riflesso dall’elemento di riferimento quando viene colpito dal fascio luminoso emesso dal dispositivo emettitore 215. Il dispositivo emettitore ed il dispositivo ricevitore sono ad esempio complanari. In questa forma di attuazione del gruppo ottico, il valore indicativo della distanza misurata dal gruppo ottico è quindi la distanza del dispositivo emettitore e del dispositivo ricevitore rispetto all’elemento di riferimento 205.
Non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione non illustrata, il gruppo ottico possa comprendere una videocamera, ad esempio configurata per rilevare detto valore del parametro indicativo della distanza mediante il rilevamento delle dimensioni (in pixel) degli articoli o dell’elemento di riferimento in un riquadro d’immagine.
Il dispositivo emettitore è orientato in modo tale da emettere un fascio luminoso sostanzialmente parallelo alla direzione di trasporto T, ad esempio avente un’inclinazione compresa tra 3° e -3° rispetto a detta direzione di trasporto T , preferibilmente compresa tra 1° e -1°.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure il gruppo ottico 210 comprende un carter scatolare 225, ad esempio un unico carter scatolare 225, al quale sono fissati il dispositivo emettitore 215 ed il dispositivo ricevitore 220.
Il gruppo ottico 210, ovvero l’unico gruppo ottico 210, può essere associato all’apparato di erogazione automatizzato, ovvero al robot manipolatore 110, ed è movimentato da esso in corrispondenza del magazzino (o dei magazzini) di cui si vuole conoscere il numero di articoli P contenuti.
Nello specifico, il gruppo ottico 210 viene movimentato dall’apparato di movimentazione in corrispondenza del magazzino prescelto e ad una quota tale per cui il gruppo ottico 210 possa rilevare l’elemento di riferimento 205.
Nella forma di attuazione illustrata, il gruppo ottico, ovvero il carter scatolare 225, è solidale (ovvero fissato senza gradi di libertà residui) al primo attuatore 130, ad esempio al secondo elemento 135 del primo attuatore 130, ed è mobile con esso. L’apparato di misurazione, ovvero il gruppo ottico 210, è operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e comando 200, la quale è configurata per calcolare il numero di articoli P presenti in un predeterminato magazzino 50 in base al valore indicativo del numero di articoli P rilevato dall’apparato di misurazione, ovvero in base al valore indicativo della distanza del gruppo ottico 210 dall’elemento di riferimento 205.
Preferibilmente, l’unità elettronica di controllo e comando 200 è connessa ad un database 201 contenente (oltre alla tipologia di articolo P presente in ciascun magazzino 50) lo spessore della tipologia di articolo P presente in ciascun magazzino 50. Dove per spessore si intende l’estensione dell’articolo P lungo la direzione di trasporto T.
In alternativa lo spessore potrebbe essere considerato come la distanza tra due porzioni identiche di due articoli affiancati nel magazzino lungo la direzione di trasporto T.
Il database 201 può inoltre contenere le coordinate spaziali di ogni magazzino 50, ovvero dell’apertura di accesso 55 di ogni magazzino 50, per la movimentazione del robot manipolatore 110 e le coordinate spaziali del gruppo ottico quando si trova in corrispondenza di ciascun magazzino 50, in particolare la distanza del gruppo ottico dall’apertura di accesso di ciascun magazzino 50 quando il gruppo ottico è posto in corrispondenza del magazzino stesso.
L’unità elettronica di controllo e comando 200 può quindi calcolare il numero di articoli P presenti in un magazzino 50 in base al parametro indicativo della distanza del gruppo ottico 210 dall’elemento di riferimento 205, al valore dello spessore degli articoli e ad una distanza del gruppo ottico 210, ovvero del dispositivo emettitore 215 o del dispositivo ricevitore 220, dall’apertura di accesso 55 del magazzino 50.
Ad esempio, la distanza del gruppo ottico 210, ovvero del dispositivo emettitore 215 o del dispositivo ricevitore 220, dall’apertura di accesso 55 del magazzino 50 è fissa, in quanto il gruppo ottico è connesso al robot manipolatore 110 in modo tale da traslare solo lungo gli assi Y e Z.
L’unità elettronica di controllo e comando 200 può essere configurata per essere operativamente connessa ad almeno un dispositivo di interfaccia, ad esempio un dispositivo di interfaccia 230 compreso nel distributore 1 o un dispositivo di interfaccia 235 esterno al distributore 1.
Ad esempio, l’unità elettronica di controllo e comando 200 può ricevere dal dispositivo di interfaccia, ad esempio quello interno o quello esterno al distributore, un comando per eseguire il conteggio degli articoli presenti nel distributore.
Il distributore 1 può comprendere mezzi di trasmissione 240 operativamente connessi all’unità elettronica di controllo e comando 200, per la comunicazione con mezzi di ricezione 245 operativamente connessi al dispositivo di interfaccia esterno 235.
I mezzi di trasmissione e di ricezione non sono ulteriormente descritti in quanto noti al tecnico del settore.
L’unità elettronica di controllo e comando 200 può essere configurata per memorizzare il numero di pacchetti calcolati in un dispositivo di memorizzazione, ad esempio un dispositivo di memorizzazione 250 alloggiato nel distributore compreso nel distributore o un dispositivo di memorizzazione 255 esterno al distributore e connesso ai mezzi di ricezione 245.
In aggiunta o in alternativa, l’unità elettronica di controllo e comando 200 può essere configurata per inviare, ad esempio tramite i mezzi di trasmissione, il numero calcolato di pacchetti ad almeno un dispositivo ricevitore 220, il quale è connesso ad almeno uno tra il dispositivo di interfaccia ed un dispositivo di memorizzazione.
Nella forma di attuazione illustrata, l’unità elettronica di controllo e comando 200 è configurata per azionare l’apparato di erogazione automatizzato, ovvero il robot manipolatore 110, in modo tale da posizione il gruppo ottico 210 di fronte all’apertura 55 del magazzino 50 di cui è richiesto il numero di articoli P, sostanzialmente alla quota compresa tra gli articoli P del magazzino 50 e il magazzino 50 ad esso sovrapposto, ovvero alla quota dell’intercapedine compresa tra detti magazzini 50.
O in altre parole, ad una quota tale per cui non vi sono ostacoli tra l’elemento di riferimento 205 ed il gruppo ottico 210.
L’unità elettronica di controllo e comando 200 può essere configurata per azionare l’apparato di misurazione al fine di calcolare il numero di articoli P presenti in ciascun magazzino 50 del distributore 1.
Ad esempio l’unità elettronica di controllo e comando 200 è configurata per azionare l’apparato di erogazione automatizzato, ovvero il robot manipolatore 110, in sequenza in modo tale da posizionare il gruppo ottico 210 di fronte all’apertura 55 di ciascun magazzino 50 del distributore 1 e, quando il gruppo ottico 210 si trova in posizione, calcolare il numero di articoli presenti in ciascun magazzino 50.
Il distributore 1 può comprendere un sensore 260 (illustrato solo nel diagramma di figura 8) operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e comando 200 e configurato per rilevare se la porta 20 si trova nella prima posizione o nella seconda posizione. Il sensore 260 può essere qualsiasi tipologia di sensore adatto allo scopo, ad esempio un interruttore meccanico o ad effetto hall o un sensore ottico.
Tale sensore 260 è operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e comando 200, la quale può essere configurata per calcolare il numero di articoli P presenti in un magazzino 50, ad esempio per calcolare il numero di articoli P presenti in ciascun magazzino 50 della pluralità di magazzini 50, ogni volta che il sensore 260 rileva un passaggio della porta 20 dalla seconda posizione alla prima posizione.
Nella forma di attuazione illustrata, l’unità elettronica di controllo e comando 200 esegue tale operazione mediante l’attivazione del gruppo ottico 210, e del robot manipolatore 110 per il posizionamento del gruppo ottico 210, ogni volta che il sensore rileva un passaggio della porta 20 dalla seconda posizione alla prima posizione.
L’unità elettronica di controllo e comando 200 può essere inoltre configurata per calcolare indirettamente il numero di articoli all’interno di un magazzino 50, ovvero di ciascun magazzino 50, sottraendo al numero di articoli calcolato mediante il valore del parametro indicativo del numero di articoli rilevato dall’apparato di misurazione, il numero di articoli P erogato successivamente al momento della rilevazione di detto parametro.
In tal caso l’unità elettronica di controllo e comando può essere configurata per:
- memorizzare nel dispositivo di memorizzazione 230,235 il numero di pacchetti presenti in ciascun magazzino nel momento in cui il sensore 260 rileva una variazione della posizione della porta 20 dalla prima posizione alla seconda posizione, ad esempio tele numero di pacchetti è il numero di pacchetti calcolato indirettamente,
- addizionare a tale numero memorizzato, il numero di articoli P dichiarato da un operatore nell’inserimento di nuovi articoli nel distributore, ad esempio comunicato all’unità elettronica di controllo e comando 200 mediante il dispositivo di interfaccia, e
- confrontare la somma ottenuta da tale addizione con il numero di articoli calcolati mediante l’apparato di misurazione a seguito della rilevazione da parte del sensore 260 di una commutazione della porta 20 dalla seconda posizione alla prima.
Se da tale confronto risulta che il numero di articoli P calcolato mediante l’apparato di misurazione è minore rispetto a detta somma ottenuta, l’unità elettronica di controllo e comando 200 è configurata per generare un segnale di allarme, ad esempio anche per salvare detto segnale di allarme nel dispositivo di memorizzazione 230,235 o per inviarlo al dispositivo di interfaccia 250,255.
Il sopradetto confronto viene preferibilmente effettuato considerando separatamente il numero di articoli di ciascun magazzino 50, rispetto agli articoli degli altri magazzini P.
Ovvero, il numero di articoli calcolato indirettamente di ogni singolo magazzino 50 addizionato con il numero di articoli dichiarato inserito dall’operatore mediante il dispositivo di interfaccia è confrontato con il numero di pacchetti calcolato mediante l’apparato di misurazione in quel magazzino.
Ad esempio, l’unità elettronica di controllo e comando 200 è configurata per calcolare il numero di articoli presenti solo nei magazzini per i quali un operatore ha dichiarato l’inserimento di articoli, ad esempi mediante il dispositivo di interfaccia, all’interno di tale magazzino. In questo modo l’operazione di calcolo del numero di pacchetti è energicamente più efficiente ed eventualmente più veloce.
Il funzionamento del distributore di articoli secondo l’invenzione è il seguente. Normalmente una fila di articoli P si trova all’interno dei magazzini 50, compressa dall’elemento elastico 70 contro l’elemento di fine corsa 80.
Pertanto indipendentemente dal numero di articoli P presenti nel magazzino 50, vi è sempre un articolo P in corrispondenza dell’apertura di accesso 55, premuto contro l’elemento di fine corsa 80.
Quando un utente seleziona un articolo P mediante i dispositivi di interfaccia 30, l’unità elettronica di controllo e comando 200 aziona il robot manipolatore 110 affinché posizioni le ventose 115 di fronte all’apertura di accesso 55 del magazzino 50 contenente l’articolo selezionato.
In particolare, durante questa operazione di posizionamento di fronte all’apertura di accesso 55, l’unità elettronica di controllo e comando aziona unicamente il secondo attuatore 145 ed il terzo attuatore 160.
Successivamente l’unità elettronica aziona il robot manipolatore 110, ovvero il primo attuatore 130, affinché infili le ventose 115 dentro al magazzino 50 attraverso l’apertura di accesso 55 e prema le ventose 115 contro l’articolo P posizionato a contatto dell’elemento di fine corsa 80.
Durante questa operazione l’elemento elastico 70 contrasta delicatamente la spinta del primo attuatore 130 e le ventose aderiscono all’articolo P.
Una volta che le ventose 115 hanno aderito all’articolo P si aziona il circuito pneumatico, il quale, generando una depressione nella ventosa 115, garantisce una presa sicura dell’articolo P.
A questo punto la l’unità elettronica di comando e controllo aziona il terzo attuatore lungo l’asse di scorrimento Z in modo da disimpegnare l’articolo P abbrancato dall’elemento di fine corsa. Ovvero viene portato tutto l’articolo P ad una quota appena superiore rispetto alla quota massima dell’elemento di fine corsa 80.
Raggiunta tale quota il robot manipolatore 110 viene azionato per portare l’articolo alla bocca di prelievo 45.
Ad esempio il robot manipolatore porta l’articolo P prelevato al di sopra dello scivolo 105, in modo che sia sovrapposto in pianta ad esso, e successivamente viene fermato il circuito pneumatico in modo da far cadere l’articolo nello scivolo, da cui poi raggiunge la bocca di prelievo.
Il distributore secondo l’invenzione è inoltre il grado di calcolare il numero di pacchetti contenuti all’interno di un prestabilito magazzino o all’interno di ciascun magazzino 50.
In particolare, l’unità elettronica di controllo e comando 200, in seguito ad un segnale inviato tramite un dispositivo di interfaccia o tramite il sensore 260 atto a rilevare la posizione della porta, aziona il robot manipolatore 110 affinché posizioni il gruppo ottico in corrispondenza dei magazzini di cui è richiesto il numero di articoli al suo interno, ad una quota tale per cui il gruppo ottico 210 intercetta l’elemento di riferimento 205.
Rilevato il parametro indicativo della distanza tra il gruppo ottico 210 e l’elemento di riferimento 205, l’unità elettronica di controllo e comando 200 reperisce dal robot manipolatore 110 la posizione nello spazio del gruppo ottico 210, ovvero la distanza del gruppo ottico dalla bocca d’ingresso 55 del magazzino 50 di fronte a cui è stato posizionato il gruppo ottico stesso, e reperisce dal database lo spessore degli articoli presenti in tale magazzino 50, al fine di calcolare il numero di articoli.
Nel caso in cui il numero di articoli calcolato sia inferiore ad un valore di soglia, l’unità elettronica di controllo e comando provvede ad inviare un segnale di avviso, ad esempio ad un dispositivo remoto.
Quando il segnale di attivazione dell’apparato di misurazione proviene dal sensore 260 posizionato sulla porta 20, l’apparato di misurazione provvede a calcolare il numero di articoli P presenti in ogni magazzino 50 del distributore 1. L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Distributore (1) automatico di una pluralità di articoli (P), detto distributore comprendente: - una pluralità di magazzini (50) di alloggiamento degli articoli (P), - un apparato di erogazione (110) automatizzato, il quale è configurato per movimentare gli articoli (P) rispetto ai magazzini (50), - un apparato di misurazione (205,210) alloggiato all’interno del distributore e configurato per rilevare il valore di un parametro indicativo del numero di articoli (P) presenti all’interno di un magazzino (50), ed - un’unità elettronica di controllo e comando (200), la quale è operativamente connessa all’apparato di misurazione (205,210) ed è configurata per calcolare il numero di articoli (P) presenti nel magazzino (50) in base al valore indicativo del numero di prodotto rilevato dall’apparato di misurazione (205,210).
  2. 2. Distributore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’unità elettronica di controllo e comando (200) è configurata per confrontare il numero di articoli (P) calcolato presente in un magazzino (50) con un preimpostato valore di soglia del numero di articoli per tale magazzino e per generare un segnale di avviso quando il numero di articoli (P) calcolato scende al di sotto del valore di soglia prestabilito.
  3. 3. Distributore (1) secondo la rivendicazione 1, dotato di un carter (15) che comprende un corpo scatolare, il quale è dotato di un’apertura, e una porta (20) connessa in modo mobile a detto corpo scatolare tra una prima posizione, in cui occlude l’apertura del carter (15), e una seconda posizione, in cui permette l’accesso ad un volume interno del carter (15), nel quale sono alloggiati i magazzini (50) della pluralità di magazzini (50) e l’apparato di erogazione (110).
  4. 4. Distributore (1) secondo la rivendicazione 3, comprendente un sensore (206) operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e comando (200) e configurato per rilevare la posizione, tra la prima e la seconda, in cui si trova la porta (20), ed in cui l’unità elettronica di controllo e comando (200) è configurata per calcolare il numero di articoli (P) presenti in un magazzino (50) ogni volta che la porta (20) viene azionata dalla seconda posizione alla prima posizione, mediante l’attivazione dell’apparato di misurazione (205,210).
  5. 5. Distributore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’apparato di misurazione comprende un apparato ottico (205,210) configurato per rilevare il valore del parametro indicativo del numero di articoli (P) presenti all’interno di un magazzino (50).
  6. 6. Distributore secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun magazzino (50) è dotato di un volume interno di alloggiamento degli articoli (P), di un’apertura di accesso (55) per l’accesso dall’esterno al volume interno del magazzino, e di un dispositivo spintore (70,75) configurato per movimentare verso l’apertura di accesso (55) gli articoli P presenti nel volume interno del magazzino (50), lungo una direzione di movimentazione (T).
  7. 7. Distributore secondo le rivendicazioni 5 e 6, in cui l’apparato ottico comprende: - un elemento di riferimento (205) associato ad una porzione (75) del dispositivo spintore, la quale porzione è mobile con gli articoli (P) lungo la direzione di movimentazione (T), - un gruppo ottico (210) configurato per rilevare il valore di un parametro indicativo della distanza dell’elemento di riferimento dal gruppo ottico stesso, ed in cui il parametro indicativo del numero di articoli (P) presenti in un magazzino (50) è il parametro indicativo della distanza dell’elemento di riferimento (205) dal gruppo ottico (210).
  8. 8. Distributore (1) secondo la rivendicazione 7, in cui il gruppo ottico (210) comprende un dispositivo emettitore (215) di un fascio luminoso ed un dispositivo ricevitore (220) configurato per ricevere un fascio luminoso riflesso dall’elemento di riferimento quando viene colpito dal fascio luminoso del dispositivo emettitore.
  9. 9. Distributore (1) secondo la rivendicazione 7, in cui l’apparato di erogazione comprende un robot manipolatore (110), configurato per movimentare gli articoli (P) rispetto ai magazzini (50), ed in cui gruppo ottico (210) è unico ed è connesso a detto robot manipolatore, il quale movimenta il gruppo ottico in modo tale che detto gruppo ottico possa rilevare la propria distanza dall’elemento di riferimento (205) di un prestabilito magazzino (50).
  10. 10. Distributore (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente un dispositivo di trasmissione (240) configurato per trasmettere al di fuori del distributore il numero calcolato di pacchetti (P).
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