IT201900001731A1 - Pendino di supporto per un filo di contatto sospeso di una linea aerea di alimentazione elettrica ferroviaria e linea aerea elettrica ferroviaria comprendente tale pendino - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“PENDINO DI SUPPORTO PER UN FILO DI CONTATTO SOSPESO DI UNA LINEA AEREA DI ALIMENTAZIONE ELETTRICA FERROVIARIA E LINEA AEREA ELETTRICA FERROVIARIA COMPRENDENTE TALE PENDINO”

La presente invenzione è relativa ad un pendino di supporto per un filo di contatto sospeso di una linea aerea di alimentazione elettrica ferroviaria e ad una linea aerea di alimentazione elettrica ferroviaria comprendente tale pendino.

Come è noto, un filo di contatto elettrico di una linea aerea elettrica ferroviaria è supportato da una pluralità di pendini fra loro distanziati, ciascuno dei quali è appeso ad una linea elettrica portante e porta, a sua volta, appeso il filo di contatto elettrico.

Sul filo di contatto elettrico poggia, in uso, il pantografo di una carrozza di un convoglio ferroviario per alimentare un gruppo elettrico di trazione del convoglio ed, eventualmente, altri dispositivi di bordo del convoglio. Il pendino è collegato al filo di contatto mediante un morsetto, di per sé noto e, preferibilmente di una lega di rame eventualmente addizionata di Nichel e Silicio. Il morsetto viene fissato ad una porzione superiore a sottosquadri del filo di contatto lasciando libera una porzione inferiore di contatto, contro la quale striscia il pantografo.

E’ sentita l’esigenza di limitare al minimo e, possibilmente, annullare i distacchi fra pantografo e filo di contatto sospeso durante la corsa del convoglio ferroviario, soprattutto quando il convoglio ferroviario procede ad elevata velocità, ad esempio superiore a 200Km/h.

Un pendino che soddisfa in parte l’esigenza di cui sopra è descritto nella domanda di brevetto PCTIB2017054474 di titolarità della stessa richiedente. Il pendino descritto nella suddetta domanda di brevetto comprende un telaio rigido atto ad essere fissato, in uso, ad un supporto, un morsetto di attacco al filo di contatto ed un dispositivo elastico smorzante disposto tra il telaio rigido ed il morsetto di attacco. Il dispositivo elastico comprende, a sua volta, una pluralità di componenti o organi mobili, i quali sono accoppiati al telaio tramite rispettivi giunti di scorrimento ad attrito per scorrere in direzioni trasversali ad una direzione di spostamento del filo di contatto durante il passaggio del pantografo. Tra ciascuna parte mobile ed il telaio è interposta una relativa molla a filo di compressione.

Il pendino sopra descritto, sebbene estremamente efficiente ed affidabile, risulta essere non completamente soddisfacente per il fatto che presenta un elevato numero di particolari e, soprattutto, un elevato numero di molle a filo che, da un lato, ne rendono complicate la realizzazione e l’assemblaggio e, dall’altro, comportano costi realizzativi e di manutenzione relativamente elevati.

Sperimentalmente, si è potuto constatare che le molle a filo, a seguito delle azioni scambiate tra filo di contatto e pantografo, possono cambiare nel tempo il loro comportamento elastico portando progressivamente l’intero pendino in condizioni operative diverse da una condizione operativa ottimale o di riferimento prevista a progetto.

Infine, sempre sperimentalmente, si è potuta constatare la necessità in fase di montaggio dei pendini di poter regolare in modo semplice e veloce il precarico di tutte le molle a filo per portare ciascun pendino in una predefinita posizione operativa neutra qualunque sia la sua posizione lungo la linea portante. Le condizioni di carico statico dei pendini variano, infatti, a seconda della posizione lungo la linea elettrica portante, ossia in funzione della deformata della linea elettrica portante stessa e/o del filo di contatto. Nel pendino noto sopra descritto, tali regolazioni non possono essere effettuate in tempi brevi senza complicare ulteriormente e contenere i costi realizzativi del pendino.

Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un pendino, il quale permetta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti e, in particolare, di realizzare un pendino di semplice ed economica realizzazione, di elevate efficienza ed affidabilità così da ridurre e possibilmente annullare i distacchi fra pantografo e filo di contatto di alimentazione qualunque siano le condizioni di impiego e qualunque sia la velocità di transito dei convogli.

Secondo la presente invenzione viene realizzato un pendino di supporto, come rivendicato nella rivendicazione 1.

La presente invenzione è inoltre, relativa ad una linea aerea di alimentazione elettrica ferroviaria.

Secondo la presente invenzione viene realizzata una linea aerea di alimentazione elettrica ferroviaria, come rivendicato nella rivendicazione 15.

L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

- la figura 1 è una vista schematica di un tratto di rete ferroviaria provvisto di una linea aerea di alimentazione elettrica realizzata secondo i dettami della presente invenzione;

- la figura 2 illustra, in elevazione laterale ed in scala ingrandita, una preferita forma di realizzazione di un pendino della figura 1 realizzato secondo la presente invenzione;

- le figure 3 e 4 sono figure analoghe alla figura 2 ed illustrano parzialmente il pendino della figura 2 stessa in due diverse condizioni funzionali;

le figure 5 e 6 illustrano, in elevazione laterale e, rispettivamente, in pianta, un particolare del pendino delle figure da 2 a 4; e

la figura 7 è una figura analoga alla figura 1, ed illustra il pendino in una condizione non funzionale.

Nella figura 1, con 1 è indicato, nel suo complesso, un tratto di una rete ferroviaria di transito di un veicolo ferroviario 2, di per sé noto, mobile su binari 3 e provvisto di un pantografo 4 strisciante, in uso, a contatto di una linea aerea di alimentazione elettrica del veicolo ferroviario 2 stesso, indicata nel suo complesso con 5.

La linea aerea 5 comprende una pluralità di pali o portali 6, una fune portante 7 fissata a mensole portate dai pali 6 per essere sospesa sui binari 3 ed un filo di contatto 8, di per sé noto. Il filo di contatto 8 presenta una porzione inferiore libera 9, contro la quale striscia il pantografo 4 ed è collegato alla fune portante 7 tramite una pluralità di pendini 10. Convenientemente, ma non necessariamente, i pendini 10 trovano particolare collocazione in prossimità o in corrispondenza dei pali o portali 6 potendo così integrare l’architettura di una preesistente linea aerea.

La linea aerea 5 comprende, inoltre, contrappesi (non illustrati) per tendere sia la fune portante 7 che il filo di contatto 8 in modo da ridurre la freccia statica del filo di contatto 8 stesso fra due pendini 10 adiacenti.

Con riferimento alla figura 2, ciascun pendino 10 comprende un relativo morsetto 12 di attacco alla fune portante 7, un relativo morsetto 13, di per sé noto, di attacco al filo di contatto 8 ed un relativo gruppo elastico 14 smorzante interposto tra i morsetti 12 e 13 per smorzare le oscillazioni e mantenere il contatto tra il 4 pantografo e filo di contatto 8 a seguito di una perturbazione esterna trasmessa al pendino 10 durante il transito del veicolo ferroviario 2.

Con riferimento alle figure 2 e 7, il morsetto 12 comprende una ganascia superiore 15 stabilmente collegata alla fune portante 7, ed un corpo inferiore 16 di attacco stabilmente collegato al gruppo elastico 14.

Preferibilmente, tra il corpo inferiore 16 e la ganascia superiore 15 è prevista una cerniera 18, di per sé nota, atta a consentire la rotazione del corpo inferiore 16 rispetto alla ganascia superiore 15 attorno ad un asse 19 di cerniera orizzontale e parallelo al filo di contatto 8. Convenientemente, alla cerniera 18 è associata una molla di torsione 20 a filo, la quale è precaricata e configurata in modo da consentire la rotazione del corpo inferiore 16 di attacco attorno all’asse 19 di cerniera rispetto alla ganascia 15 tra una posizione operativa, illustrata nella figura 2, in cui il morsetto 13 è collegato al filo di contatto 8, ed il corpo inferiore 16 di attacco e la ganascia 15 sono fra loro allineati in una direzione 22, praticamente verticale, di oscillazione del filo di contatto 8 ed ortogonale all’asse 19, ed una posizione allontanata di sicurezza, illustrata nella figura 7, in cui il morsetto 13 è disaccoppiato dal filo di contatto 8 è disposto in una posizione ruotata lateralmente tale da non interferire con il pantografo 4.

Secondo una variante non illustrata, la ganascia 15 ed il corpo inferiore 16 sono stabilmente collegati fra loro.

Ancora con riferimento alla figura 2, il gruppo elastico 14 comprende un’asta 23 appesa, la quale, quando il morsetto 13 è collegato al filo di contatto 8, si estende coassialmente alla direzione 22 e presenta un tratto terminale superiore 24 esternamente filettato e parzialmente avvitato in foro filettato del corpo inferiore 13 ed un tratto inferiore 24A cilindrico, convenientemente di materiale metallico.

Il gruppo elastico 14 comprende, poi, un telaio 25 metallico elasticamente cedevole, il quale, nel particolare esempio illustrato e descritto, è costituito da una barra piatta ripiegata sostanzialmente a U rovesciato. Preferibilmente, ma non necessariamente, il telaio 25 presenta una sezione trasversale rettangolare e costante lungo tutto il suo sviluppo. Convenientemente, il telaio 25 è costituito da un corpo monolitico o realizzato in un solo pezzo. Alternativamente, secondo una variante non illustrata, il telaio 25 presenta uno più tratti a sezione variabile. Alternativamente, inoltre, il telaio 25 presenta tratti a sezione costante o variabile collegati fra loro da parti indebolite e elasticamente deformabili. Ancora, il telaio 25 può essere realizzato con elementi o porzioni di materiali fra loro uguali o diversi stabilmente collegate fra loro, oppure collegate fra loro in maniera rilasciabile. Indipendentemente da come viene realizzato, il telaio 25 presenta proprietà elastiche. In altre parole, il telaio 25 è tutto, o almeno in parte, elasticamente deformabile con memoria di forma. Preferibilmente, il telaio 25 è realizzato tutto o almeno in parte con acciai armonici, ossia materiali per molle.

Alternativamente, il telaio 25 è realizzato tutto o in parte di acciaio inossidabile, ad esempio Acciaio INOX 304.

Indipendentemente dal materiale utilizzato, il telaio 25 comprende una porzione superiore 26, la quale, nel particolare esempio illustrato, è rettilinea, ma potrebbe essere curva o sagomata, ed è provvista di un foro centrale 27 intermedio passante ed attraversato dal tratto terminale 24. Indipendentemente dalla sua geometria, la porzione superiore 26 è stabilmente collegata all’asta 23 tramite uno dado 28 filettato, il quale è avvitato sul tratto terminale superiore 24 e serra la porzione 26 contro uno spallamento 29 assiale di raccordo dei tratti 24 e 24A fra loro.

Il telaio 25 comprende, poi, due bracci 30 rettilinei fra loro affacciati e disposti da parti opposte dell’asta 23. I bracci 30 si estendono verso il basso a partire da rispettivi tratti curvi 31 di raccordo dei bracci 30 stessi a rispettive porzioni terminali opposte della porzione superiore 26. Convenientemente, almeno quando il telaio 25 è disposto in una condizione indeformata, i bracci 30 convergono l’uno verso l’altro. Nel caso specifico illustrato, i bracci 30 convergono l’uno verso l’altro e verso il basso ed il tratto 24A dell’asta 23.

Secondo una variante, i bracci 30 convergono l’uno verso l’alto e verso la porzione 26 ed il tratto 24.

Sempre con riferimento alla figura 2, sul tratto 24A dell’asta 23 è accoppiato un cannotto 32 scorrevole lungo il tratto 24A stesso. Tra il cannotto 32 ed il tratto 24A è disposto un giunto meccanico di accoppiamento ad attrito radente e di smorzamento.

Il cannotto 32 è collegato ad un tratto terminale libero di ciascuno dei bracci 30 mediante due bielle, indicate con 33. Ciascuna biella 33 è incernierata al cannotto 32 tramite un relativo perno radiale 34 di cerniera, da una parte, e ad un relativo braccio 30 tramite un perno 35 di cerniera, dall’altra. I perni radiali 34 portati dal cannotto 32 si estendono coassialmente ad un asse comune 36 di cerniera parallelo all’asse 19, mentre i perni 35 si estendono coassialmente a rispettivi assi 37 di cerniera paralleli all’asse 36 ed ortogonali alla direzione 22.

Preferibilmente, ciascuna biella 33 è formata da una coppia di aste piatte 38 fra loro affacciate e disposte da parti opposte del cannotto 32 e di un fazzoletto stabilmente collegato all’interno del relativo braccio 30 ed attraversato dal relativo perno 35.

Ancora con riferimento alla figura 2, il gruppo elastico 14 comprende, ancora, una molla 40, la quale circonda il tratto 24A dell’asta 23 ed è collegata, da una parte, ad una appendice tubolare cilindrica 41 del cannotto 32 e, dall’altra, ad una appendice cilindrica anulare 42 di una testa tubolare 43 di spinta circondante con gioco radiale l’asta 23. In questo modo, la molla 40 può lavorare, a seconda delle condizioni, a trazione o a compressione.

Un tratto terminale libero dell’asta 23 sporgente oltre la testa tubolare 43 è inserito all’interno di un corpo tubolare 45, il quale comprende due o più spezzoni tubolari metallici o meno e su una cui estremità è avvitata la testa tubolare 43. L’estremità opposta del corpo tubolare 45 porta, invece, accoppiato il morsetto 13.

Convenientemente, due degli spezzoni sopra citati del corpo tubolare 45 è interposto un corpo 45A di materiale elettricamente isolante atto ad impedire il flusso di corrente verso il telaio 25 ed il morsetto 12 di attacco.

Secondo una variante il corpo tubolare 45 non comprende il corpo 45A.

Convenientemente, il morsetto 13 comprende una ganascia 46 di attacco ad un sottosquadro del filo di contatto 8 (figura 2) ed un gambo 47 di attacco al corpo tubolare 45. Convenientemente, tra il gambo 47 e la ganascia 46 è prevista una cerniera atta a consentire la rotazione del gambo 47 rispetto alla ganascia 46 ed attorno ad un asse parallelo o coincidente con l’asse dell’asta 23. Convenientemente, il morsetto 13 è accoppiato al corpo tubolare 45 tramite un dispositivo 48 di regolazione fine configurato per regolare la distanza tra il cannotto 32 ed il filo 8 di contatto ed il precarico della molla 40 e/o delle porzioni elastiche del telaio 25, come verrà meglio descritto nel seguito. Preferibilmente, il dispositivo 48 di regolazione è un dispositivo di regolazione a vite e comprende un manicotto tubolare 49 avente una filettatura esterna avvitata in un tratto terminale del corpo tubolare 45 ed una filettatura interna impegnata da un tratto terminale filettato del gambo 47. Un dado 50 di bloccaggio è poi avvitato su un tratto filettato intermedio del gambo 47 sporgente all’esterno del manicotto 49 e serrato contro il manicotto 49 stesso.

Per una ottimale azione smorzante, ciascun pendino 10, quando collegato alla fune portante 7 ed al filo di contatto 8, deve presentare il relativo gruppo elastico 14 disposto in una condizione funzionale “neutra” o di stabilità statica, illustrata nella figura 3. In tale condizione neutra, gli assi 36 e 37 sono fra loro spaziati lungo una direzione 51 ortogonale alla direzione 22 e all’asta 23 e intersecano la direzione 51 stessa, i bracci 30 sono elasticamente deformati o inflessi per esercitare una azione di compressione delle bielle 33 e la molla 40 è compressa per esercitare una azione di equilibratura tale da mantenere il cannotto 32 fermo rispetto all’asta 23 ed al telaio 25.

Qualora, a seguito del collegamento dei morsetti 12 e 13, l’azione esercitata dal filo di contatto 8 portasse il gruppo elastico 14 di uno o più pendini 10 in una condizione funzionale diversa dalla condizione neutra o di stabilità statica prevista viene effettuata, per ciascun pendino 10, una operazione di regolazione fine o di calibratura. Tale operazione di calibratura viene effettuata agendo sul dispositivo 48 variando la distanza tra la ganascia 46 e il corpo tubolare 45 e di fatto il precarico della molla 40 fino a riportare il dispositivo 14 nella condizione funzionale neutra sopra definita.

A questo punto, durante il transito del veicolo ferroviario 2, il pantografo 4 esercita una azione sul filo di contatto 8 generando una oscillazione del filo di contatto 8 stesso nella direzione 22. Tale oscillazione viene smorzata dal gruppo elastico 14, il cui cannotto 32 vincendo l’attrito inizia a spostarsi nell’intorno della sua posizione neutra e tra le due posizioni assiali estreme di fine corsa illustrate nelle figure 2 e 4 inflettendo i bracci 30, come illustrato con linea tratteggiata nelle figure 3 e 4, e variando la compressione della molla 40.

Lo spostamento del cannotto 32 tra le citate due posizioni assiali estreme di fine corsa ed attraverso un punto morto di opposizione assiale, indicato con P nella figura 3, genera sul filo di contatto 8 una componente di smorzamento o dissipativa dell’energia responsabile del moto oscillatorio del filo di contatto 8 stesso e che evita il distacco del pantografo 4 dal filo di contatto 8 anche in condizioni di elevata velocità del veicolo ferroviario 2, ossia quando elevate azioni pulsanti vengono trasmesse allo stesso filo di contatto 8 nella direzione 22.

Una componente dissipativa ad attrito è poi anche esercitata dall’accoppiamento del cannotto 32 all’asta 23. Tale azione dissipativa viene calibrata variando il coefficiente d’attrito tra il cannotto 22 e l’asta 23.

Da quanto precede appare evidente che il telaio elastico 25 può essere realizzato in maniera diversa da quella descritta a titolo di esempio, oppure essere dimensionato o realizzato in modo tale per cui l’azione elastica esercitata sulle bielle 33 sia conseguente non solo alla deformazione elastica dei bracci 30 ma anche o soltanto alla deformazione delle porzioni curve 31 e/o della stessa porzione 26. In altre parole, l’intero telaio 25 potrebbe deformarsi elasticamente a seguito dell’azione esercitata dal filo di contatto 8 e in maniera diversa da un punto all’altro. Nell’esempio descritto, la parte che si deforma di più è costituita dai bracci 30.

Da quanto precede appare, inoltre, evidente che rispetto alle soluzioni note, i pendini 10 descritti presentano un ridotto numero di componenti ed un ridotto numero di parti in moto relativo fra loro risultando facilmente realizzabili, assemblabili in tempi brevi e di costo contenuto.

Quanto precede è essenzialmente imputabile al fatto che il telaio 25 assolve alla duplice funzione di supporto e di elemento elastico. Per effetto della sua elasticità, il telaio 25 contribuisce a generare una azione di smorzamento dinamico, che va sommarsi allo smorzamento dinamico conseguente all’attrito tra il cannotto 32 e l’asta 33.

Oltre a questo, sperimentalmente si è potuto constatare come i pendini 10 descritti presentino una elevata efficienza funzionale ed una funzionalità praticamente invariante nel tempo, sia per il ridotto numero di componenti, sia per il fatto che le parti elastiche del telaio 25 sono equiparabili a comuni organi a balestra.

Infine, sempre rispetto alle soluzioni note, i pendini 10 descritti sono pendini “settabili”, ossia in grado di poter essere portati in una ottimale condizione operativa indipendentemente dalla posizione verticale assunta o dalla fune portante 7 o dal filo di contatto 8 o da entrambi. I dispositivi 48 di regolazione fine permettono, infatti, di adattare o regolare i pendini 10 al variare della distanza tra la fune portante 7 ed il filo di contatto 8 stessi.

Ancora, la presenza della cerniera 18 e della molla 20 consente di allontanare il morsetto 13 di attacco quando lo stesso morsetto di attacco è disaccoppiato dal filo di contatto 8 e di disporre il morsetto 13 in una zona esterna a quella di passaggio del pantografo 4 quando disposto in una condizione di massima estensione.

Da quanto precede appare, infine, evidente che modifiche e varianti possono essere apportate al telaio 25 o ai dispositivi di regolazione senza per questo uscire dall’ambito protettivo definito dalle rivendicazioni indipendenti. In particolare, il telaio o le aste potrebbero essere realizzate di materiale diverso da quello indicato a titolo di esempio.

Claims (15)

1. RIVENDICAZIONI 1. Pendino per una linea aerea ferroviaria di alimentazione elettrica comprendente un filo di contatto, contro il quale si appoggia, in uso, un pantografo di un veicolo ferroviario, il pendino comprendendo: - un organo di attacco atto ad essere fissato ad un elemento portante, - un telaio metallico di supporto accoppiato all’organo di attacco; - un morsetto di attacco atto ad accoppiarsi ad una porzione del detto filo di contatto, - un organo mobile rispetto al detto telaio di supporto in sensi opposti in una prima direzione in presenza di una azione esterna di perturbazione trasmessa al filo di contatto dal morsetto di attacco durante il transito del pantografo del veicolo ferroviario, - uno smorzatore meccanico ad attrito associato al detto organo mobile; - ed un dispositivo elastico interposto tra il detto organo di attacco ed il detto morsetto e configurato almeno per attenuare la detta azione esterna di perturbazione; il dispositivo elastico comprendendo un primo elemento elastico compresso tra il detto organo mobile ed il detto morsetto di attacco ed una coppia di secondi elementi elastici atti ad esercitare sul detto organo mobile una azione lungo una seconda direzione trasversale alla detta prima direzione; caratterizzato dal fatto che i detti secondi elementi elastici costituiscono parti elasticamente deformabili del detto telaio di supporto e dal fatto di comprendere bielle di collegamento per collegare direttamente o indirettamente il detto organo mobile alle dette parti elasticamente deformabili del detto telaio di supporto.
2. 2. Pendino secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto telaio di supporto comprende una porzione di accoppiamento al detto organo di attacco e due bracci estendentisi a sbalzo dalla detta porzione di accoppiamento; almeno uno tra la detta porzione di attacco ed i detti bracci costituendo le dette parti elasticamente deformabili.
3. 3. Pendino secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra la detta porzione di accoppiamento ed i detti bracci sono costituiti da una lamella o da un elemento a piastra.
4. 4. Pendino secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto telaio di supporto presenta una forma ad U rovesciato.
5. 5. Pendino secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che i detti bracci si estendono in posizioni fra loro affacciate da parti laterali opposte della detta prima direzione e sono configurati in modo tale per cui rispettivi tratti terminali oscillano da e verso la detta prima direzione quando viene applicata la detta azione di perturbazione.
6. 6. Pendino secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che ciascuna delle dette bielle presenta una estremità incernierata al detto organo mobile per oscillare attorno ad un primo asse di cerniera ed una estremità opposta incernierata ad una porzione terminale libera di un relativo detto braccio per ruotare attorno ad un secondo asse di cerniera parallelo al detto primo asse di cerniera.
7. 7. Pendino secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di regolazione per regolare in maniera continua la posizione del detto organo mobile lungo la detta prima direzione.
8. 8. Pendino secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di regolazione sono configurati in modo da variare il precarico di almeno il detto primo elemento elastico.
9. 9. Pendino secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di regolazione sono configurati per variare il precarico dei detti secondi elementi elastici.
10. 10. Pendino secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di regolazione ed il detto primo elemento elastico ed i detti secondi elementi elastici sono configurati in modo tale da consentire all’organo mobile di traslare nella detta prima direzione tra due posizioni estreme di fine corsa al variare della perturbazione trasmessa al morsetto di attacco dal filo di contatto, ed attraverso una posizione neutra o di stabilità statica, nella quale il detto primo asse di cerniera ed i detti secondi assi di cerniera intersecano la detta seconda direzione e quando il detto morsetto di attacco non trasmette azioni di perturbazione.
11. 11. Pendino secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere, inoltre, una guida estendentesi lungo la detta prima direzione e stabilmente collegata al detto telaio di supporto; il detto organo mobile essendo mobile lungo la detta guida in sensi opposti.
12. 12. Pendino secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il detto smorzatore meccanico ad attrito è interposto tra la detta guida fissa ed il detto organo mobile.
13. 13. Pendino secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una cerniera interposta tra il detto organo di attacco ed il detto telaio di supporto; la detta cerniera presentando un ulteriore asse di cerniera ortogonale alla detta prima direzione.
14. 14. Pendino secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi elastici associati alla detta cerniera e configurati per ruotare il detto telaio rispetto al detto organo di attacco attorno all’ulteriore detto asse di cerniera quando il detto morsetto di attacco non è attaccato al detto filo di contatto.
15. 15. Linea aerea ferroviaria di alimentazione elettrica di un veicolo ferroviario, la linea comprendendo un elemento portante, un filo di contatto teso e contro il quale si appoggia, in uso, un pantografo del veicolo ferroviario, ed una pluralità di pendini aventi, ciascuno, un organo di attacco accoppiato al detto elemento portante ed un morsetto di attacco collegato al detto filo di contatto, caratterizzata dal fatto che almeno uno dei detti pendini presenta le caratteristiche rivendicate nella rivendicazione 1.