IT201800010564A1 - Struttura divisoria e di rivestimento alloggiabile in una scatola per scarpe, scatola per scarpe includente detta struttura ed elemento pieghevole per l’ottenimento di detta struttura - Google Patents

Struttura divisoria e di rivestimento alloggiabile in una scatola per scarpe, scatola per scarpe includente detta struttura ed elemento pieghevole per l’ottenimento di detta struttura Download PDF

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Franco Goretti
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    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D5/00Rigid or semi-rigid containers of polygonal cross-section, e.g. boxes, cartons or trays, formed by folding or erecting one or more blanks made of paper
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Description

DESCRIZIONE
Descrizione dell’INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“Struttura divisoria e di rivestimento alloggiabile in una scatola per scarpe, scatola per scarpe includente detta struttura ed elemento pieghevole per l’ottenimento di detta struttura”
Campo di applicazione dell’invenzione
La presente invenzione trova applicazione nel settore delle scatole idonee a contenere un paio di scarpe, di stivali o di calzature similari, ossia calzature solitamente commercializzate in paia alloggiati in rispettive scatole. Per comodità di esposizione, nel seguito della presente descrizione con l’espressione “scarpe” ci si riferirà ad un qualsiasi paio di calzature della suddetta tipologia.
La presente invenzione si riferisce, in particolare, ad una struttura divisoria e di rivestimento alloggiabile in una scatola idonea a contenere un paio di scarpe. La presente invenzione concerne inoltre una scatola per scarpe includente la suddetta struttura, ed un elemento sostanzialmente piano pieghevole in modo opportuno per l’ottenimento di detta struttura.
Rassegna dell’arte nota
Come noto, le scatole per scarpe comprendono generalmente un contenitore di forma parallelepipeda rettangolare privo della base superiore. Più precisamente, il contenitore comprende una base inferiore solitamente rettangolare e quattro pareti laterali, anch’esse rettangolari, connesse alla base inferiore rispettivamente in corrispondenza dei bordi della stessa. Le pareti laterali delimitano un’apertura (coincidente con la base superiore del parallelepipedo) per consentire l’inserimento di un paio di calzature nel contenitore. Detta apertura è chiudibile per mezzo di un coperchio sostanzialmente rettangolare e poggiabile sulle pareti laterali in corrispondenza dei bordi superiori delle stesse.
Essendo l’ingombro di una scarpa schematizzabile come un prisma a base trapezoidale rettangolare, un paio di scarpe viene solitamente alloggiato in una scatola in modo tale per cui le suole siano reciprocamente parallele e le tomaie siano reciprocamente contrapposte. Più precisamente, quando un paio di scarpe è alloggiato in una scatola, ciascuna scarpa poggia sulla base inferiore del contenitore in corrispondenza di una porzione laterale della tomaia, ed è disposta con la suola contrapposta ad una parete laterale del contenitore. Le scarpe di uno stesso paio poggiano pertanto sulla base inferiore del contenitore in corrispondenza di porzioni laterali opposte delle rispettive tomaie, cosicché la punta di una scarpa sia contrapposta all’apertura dell’altra scarpa. Purtroppo, il contatto tra la tomaia di una scarpa e la base inferiore del contenitore in cui essa è alloggiata può tradursi in uno sfregamento durante il trasporto della scatola o, più in generale, durante una movimentazione della stessa. Detto sfregamento, se ripetuto, può danneggiare irreparabilmente le calzature.
Per prevenire una simile eventualità, ciascun paio di scarpe viene solitamente alloggiato in un contenitore di dimensioni tali per cui minima sia la libertà di movimento delle scarpe nel contenitore. La realizzazione di una scatola per scarpe “su misura” per ciascuna taglia di ciascun modello di ciascuna calzatura ha però incrementato sensibilmente i costi di imballaggio delle scarpe.
In aggiunta ciò, a prescindere dalle dimensioni delle calzature o del contenitore, quando un paio di scarpe è alloggiato in una scatola, le scarpe possono venire a contatto l’una con l’altra in corrispondenza della porzione superiore della rispettiva tomaia (ossia in corrispondenza della porzione di tomaia che ricopre il collo di un piede quando la scarpa è calzata da una persona). Analogamente a quanto detto precedentemente, il contatto tra le tomaie può tradursi in uno sfregamento che danneggia le calzature.
Allo scopo di prevenire sia un contatto tra due scarpe (del medesimo paio) alloggiate in una scatola, sia tra ciascuna di dette due scarpe e la base inferiore della scatola (così da escludere alcun rischio di sfregamento) le calzature vengono solitamente avvolte in un materiale protettivo, come ad esempio uno o più strati di carta velina. Il ricoprimento, almeno parziale, di ciascuna scarpa con detto materiale protettivo è però un’operazione che, essendo compiuta manualmente, allunga in modo non trascurabile i tempi di imballaggio delle calzature.
Scopi dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti suddetti indicando una struttura divisoria collocabile in una scatola per scarpe ed idonea ad impedire sia un contatto tra due calzature (del medesimo paio) ivi alloggiate, sia uno sfregamento tra ciascuna di dette due calzature e la base inferiore della scatola a prescindere dalle dimensioni di dette calzature, così da rendere non più necessari la realizzazione di scatole di scarpe su misura ed il ricoprimento almeno parziale delle calzature con un materiale protettivo.
Sommario dell’invenzione
Oggetto della presente invenzione è una struttura divisoria e di rivestimento alloggiabile in una scatola per scarpe e realizzabile a partire da uno o più elementi sostanzialmente piani, dei quali almeno uno pieghevole su se stesso. L’elemento piano di partenza, sia esso uno o più di uno, è preferibilmente, ma non necessariamente, un foglio di cartone con opportune cordonature ed eventualmente anche linee a rottura facilitata, più preferibilmente un foglio di cartone ondulato, ed ancor più preferibilmente un foglio di cartone ondulato in microonda.
La struttura oggetto d’invenzione comprende:
• una base sostanzialmente quadrata o rettangolare;
• una prima, una seconda, una terza ed una quarta parete laterale,
dette prima e seconda parete laterale essendo reciprocamente opposte rispetto a detta base,
dette terza e quarta parete laterale essendo trasversali a dette prima e seconda parete laterale, ed essendo anch’esse reciprocamente opposte rispetto a detta base,
almeno una di dette pareti laterali essendo connessa a detta base mediante almeno una piega,
ciascuna di dette pareti laterali essendo connessa, mediante almeno una piega, a detta base o a un’altra di dette pareti laterali,
detta struttura essendo alloggiabile in una scatola per scarpe comprendente una base sostanzialmente quadrata o rettangolare, e quattro pareti laterali, detta struttura essendo alloggiabile in detta scatola per scarpe in modo tale per cui la base di detta struttura sia sovrapposta alla base di detta scatola e le pareti laterali di detta struttura siano rispettivamente contrapposte alle pareti laterali di detta scatola,
in cui, secondo l’invenzione, detta struttura comprende inoltre:
• almeno una prima parete divisoria estesa in una prima direzione che sarà identificata nel seguito della presente descrizione con l’espressione “prima direzione longitudinale”,
l’estensione di detta prima parete divisoria in detta prima direzione longitudinale essendo non inferiore alla distanza tra dette prima e seconda parete laterale,
detta prima parete divisoria essendo interposta tra dette prima e seconda parete laterale in modo da risultare incastrata reversibilmente tra le stesse quando detta struttura è alloggiata in una scatola per scarpe (con la base di detta struttura sovrapposta alla base di detta scatola e le pareti laterali di detta struttura rispettivamente contrapposte alle pareti laterali di detta scatola), detta prima parete divisoria dividendo una porzione di spazio delimitata da detta base e da dette pareti laterali di detta struttura in un primo ed un secondo comparto, detto primo comparto essendo parzialmente delimitato da detta terza parete laterale, detto secondo comparto essendo parzialmente delimitato da detta quarta parete laterale,
detta prima parete divisoria includendo un primo ed un secondo bordo estesi in detta prima direzione longitudinale e reciprocamente opposti,
detta prima parete divisoria essendo contrapposta a detta base in corrispondenza di detto primo bordo,
detta prima parete divisoria comprendendo almeno una prima fenditura (ossia un taglio passante) penetrante in detta prima parete divisoria a partire da detto primo o secondo bordo verso detto secondo o primo bordo per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo;
• almeno una seconda parete divisoria estesa in una seconda direzione che sarà identificata nel seguito della presente descrizione con l’espressione “seconda direzione longitudinale”,
detta seconda parete divisoria includendo un primo ed un secondo bordo estesi in detta seconda direzione longitudinale e reciprocamente opposti, detta seconda parete divisoria comprendendo una pluralità di seconde fenditure ciascuna delle quali penetrante in detta seconda parete divisoria a partire da detto secondo o primo bordo della stessa verso detto primo o secondo bordo della seconda parete divisoria per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo di quest’ultima,
dette seconde fenditure penetrando in detta seconda parete divisoria, l’una di fianco all’altra, a partire dal medesimo bordo tra detti secondo e primo bordo della seconda parete divisoria,
detta seconda parete divisoria essendo contrapposta a detta base in corrispondenza del proprio primo bordo,
detta seconda parete divisoria essendo connessa reversibilmente a detta prima parete divisoria mediante un incastro a croce tra detta prima fenditura ed una di dette seconde fenditure, così da risultare alloggiata in detto primo comparto in corrispondenza di una propria prima porzione, ed in detto secondo comparto in corrispondenza di una propria seconda porzione opposta a detta prima porzione,
detta seconda parete divisoria suddividendo detto primo comparto in due sotto-comparti ove sono alloggiabili due scarpe di un medesimo paio,
dette prima e seconda parete divisoria essendo connettibili reversibilmente tra loro, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna di dette seconde fenditure,
l’estensione di detta prima porzione in detta seconda direzione longitudinale essendo preferibilmente non inferiore alla distanza tra detta prima parete divisoria e detta terza parete laterale,
detta seconda parete divisoria essendo connessa a detta prima parete divisoria (ossia orientata all’interno della suddetta porzione di spazio) preferibilmente in modo da essere a contatto con detta terza parete laterale quando detta struttura è alloggiata in una scatola per scarpe (con la base di detta struttura sovrapposta alla base di detta scatola e le pareti laterali di detta struttura rispettivamente contrapposte alle pareti laterali di detta scatola). Per inciso, con “distanza tra due pareti” si intende la distanza minima tra un punto di una di dette pareti ed un punto dell’altra parete. Analogamente, per “distanza tra due bordi” si intende la distanza minima tra un punto di uno di detti bordi ed un punto dell’altro bordo. Per “distanza tra un bordo e una parete” si intende la distanza minima tra un punto di detto bordo ed un punto di detta parete.
Per inciso, asserendo che la prima parete divisoria è incastrata “reversibilmente” tra la prima e la seconda parete laterale si intende che la prima parete divisoria è incastrabile tra la prima e la seconda parete laterale, e disincastrabile da queste ultime un numero indefinito di volte. Analogamente, asserendo che la seconda parete divisoria è connessa “reversibilmente” alla prima parete divisoria si intende che la prima e la seconda parete divisoria sono connettibili l’una all’altra e disconnettibili l’una dall’altra un numero indefinito di volte.
Per inciso, asserendo che due pareti sono connesse (reversibilmente) l’una all’altra mediante un incastro a croce tra due rispettive fenditure delle stesse si intende che le due pareti si compenetrano l’un l’altra in corrispondenza di dette fenditure, ossia che la fenditura di una delle due pareti alloggia (parzialmente) l’altra parete, eventualmente con il fondo di una fenditura a contatto con il fondo dell’altra fenditura. Si parla di “incastro” a croce poiché le fenditure sono dimensionate in modo tale per cui almeno una delle due pareti sia serrata dall’altra parete nella fenditura (di detta altra parete) ove essa è alloggiata.
La connessione reversibile tra due pareti mediante un incastro a croce tra due rispettive fenditure delle stesse è sostanzialmente nota. Non ci si sofferma pertanto sul fornirne ulteriori dettagli.
Vantaggiosamente, quando due pareti sono connesse l’una all’altra mediante un incastro a croce, una parete sostiene l’altra. Nella struttura oggetto d’invenzione, essendo la prima parete divisoria incastrata (reversibilmente) tra la prima e la seconda parete laterale, è la prima parete divisoria a sostenere la seconda parete divisoria.
Per inciso, nella struttura oggetto d’invenzione, poiché la seconda parete divisoria è connettibile reversibilmente alla prima parete divisoria mediante un incastro a croce tra la prima fenditura ed una delle seconde fenditure, la prima e le seconde fenditure sono realizzate a partire da bordi opposti. In particolare, se la prima fenditura penetra nella prima parete divisoria a partire dal primo bordo della stessa, le seconde fenditure penetrano nella seconda parete divisoria a partire dal secondo bordo di quest’ultima. Viceversa, se la prima fenditura penetra nella prima parete divisoria a partire dal secondo bordo della stessa, le seconde fenditure penetrano nella seconda parete divisoria a partire dal primo bordo di quest’ultima.
Quando la struttura oggetto d’invenzione è alloggiata in una scatola per scarpe, la struttura divide l’interno della scatola in tre comparti. Più precisamente:
• un comparto, corrispondente al sopra citato secondo comparto, è compreso tra la prima parete divisoria e la quarta parete laterale;
• un altro comparto, corrispondente ad uno dei due sopra citati sotto-comparti (del suddetto primo comparto), è compreso tra la prima porzione della seconda parete divisoria e la prima parete laterale;
• l’ultimo comparto, corrispondente all’altro sotto-comparto (del suddetto primo comparto), è compreso tra la prima porzione della seconda parete divisoria e la seconda parete laterale.
Vantaggiosamente, due scarpe appartenenti al medesimo paio sono rispettivamente alloggiabili nei due suddetti sotto-comparti, cosicché non possa aver luogo un contatto tra le stesse. Per inciso, ciascuna scarpa è preferibilmente alloggiabile in uno dei due sotto-comparti in modo tale per cui la porzione di tomaia che ricopre il collo di un piede quando la scarpa è calzata da una persona sia contrapposta alla prima porzione della seconda parete divisoria.
In aggiunta a quanto detto, essendo la prima parete divisoria incastrata reversibilmente tra la prima e la seconda parete laterale, e comprendendo la seconda parete divisoria una pluralità di seconde fenditure, le dimensioni dei due suddetti sotto-comparti sono regolabili da un utilizzatore della struttura oggetto d’invenzione. Più precisamente, la prima e la seconda parete divisoria sono collocabili tra le pareti laterali e l’una rispetto all’altra in funzione delle dimensioni delle scarpe da alloggiare della struttura, ossia affinché minima sia la libertà di movimento delle calzature. In altre parole, un utilizzatore della struttura oggetto d’invenzione può assemblare detta struttura in modo tale per cui i suddetti sotto-comparti siano dimensionati su misura per il paio di scarpe da alloggiare negli stessi.
A titolo esemplificativo, dato un modello di calzatura da alloggiare in una struttura secondo la presente invenzione, ciascuna seconda fenditura corrisponde ad una taglia di dteto modello di calzatura. Più piccola è la taglia del paio di scarpe da alloggiare nella struttura oggetto d’invenzione, più vicina alla terza parere laterale sarà la seconda fenditura in cui la prima parete divisoria viene incastrata a croce alla seconda parete divisoria (ossia più vicina alla terza parete laterale sarà la prima parete divisoria).
Alla luce di quanto detto, la struttura oggetto d’invenzione è idonea ad impedire sia un contatto tra due calzature (del medesimo paio) ivi alloggiate, sia uno sfregamento tra ciascuna di dette due calzature e la base di detta struttura a prescindere dalle dimensioni di dette calzature.
La struttura oggetto d’invenzione, quando alloggiata in una scatola per scarpe, oltre a svolgere una funzione divisoria, funge da rivestimento poiché fodera internamente ed almeno parzialmente la scatola, coprendo la base e le pareti laterali di quest’ultima. La struttura oggetto d’invenzione svolge pertanto anche una funzione protettiva nei confronti di un paio di scarpe alloggiato in una scatola, costituendone un secondo imballaggio.
Altre caratteristiche innovative della presente invenzione sono illustrate nella descrizione che segue e richiamate nelle rivendicazioni dipendenti.
Secondo un aspetto dell’invenzione, detta seconda parete divisoria è inclinata (ossia non parallela) rispetto a dette prima e seconda parete laterale, ed è a contatto con detta terza parete laterale quando detta struttura è alloggiata in una scatola per scarpe (con la base di detta struttura sovrapposta alla base di detta scatola e le pareti laterali di detta struttura rispettivamente contrapposte alle pareti laterali di detta scatola),
l’estensione di detta prima fenditura in detta prima direzione longitudinale essendo superiore all’estensione di ciascuna di dette seconde fenditure in detta seconda direzione longitudinale.
Per inciso, secondo questo aspetto dlel’invenzione, la prima fenditura è sufficientemente estesa in detta prima direzione longitudinale da consentire una connessione reversibile tra dette prima e seconda parete divisoria, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna di dette seconde fenditure. Secondo questo aspetto dell’invenzione, ciascuno dei due sotto-comparti (del primo comparto) è conformato come un prisma a base trapezoidale rettangolare, ossia, vantaggiosamente, come la forma tridimensionale in cui è generalmente schematizzabile l’ingombro di una scarpa.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta prima fenditura penetra in detta prima parete divisoria a partire da detto primo bordo della stessa e dette seconde fenditure penetrano in detta seconda parete divisoria a partire da detto secondo bordo di quest’ultima.
Secondo questo aspetto dell’invenzione, la prima fenditura (della prima parete divisoria) è rivolta verso la base mentre le seconde fenditure (della seconda parete divisoria) sono rivolte dalla parte opposta. Per effetto di ciò, la seconda parete divisoria è incastrata tra la base e la prima parete divisoria (a sua volta incastrata tra la prima e la seconda parete laterale). Vantaggiosamente, anche capovolgendo la struttura oggetto d’invenzione non si corre pertanto il rischio che la seconda parete divisoria possa sfilarsi dalla prima fenditura della prima parete divisoria.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta base, dette pareti laterali e dette pareti divisorie della struttura, almeno in corrispondenza di facce delle stesse rivolte verso detto secondo comparto e verso detti sotto-comparti, sono almeno parzialmente rivestite da uno strato includente almeno un materiale scelto nel gruppo comprendente tessuto, tessuto non tessuto, vernice e materiali polimerici.
Secondo questo aspetto dell’invenzione, la struttura è almeno parzialmente rivestita con tessuto e/o tessuto non tessuto e/o vernici preferibilmente antigraffio e/o materiali polimerici (come ad esempio il polietilene) in corrispondenza delle facce “interne” delle pareti che la compongono.
Il rivestimento protegge vantaggiosamente le calzature da eventuali sfregamenti tra le stesse e le pareti della struttura oggetto d’invenzione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione:
• detta prima parete laterale è connessa, mediante una piega, a detta base in corrispondenza di un primo bordo di quest’ultima;
• detta seconda parete laterale è connessa, mediante una piega, a detta base in corrispondenza di un secondo bordo di quest’ultima opposto al primo bordo di detta base;
• detta terza parete laterale è connessa, mediante una piega, a detta base in corrispondenza di un terzo bordo di quest’ultima interposto tra il primo ed il secondo bordo di detta base;
• detta quarta parete laterale è connessa, mediante una piega, a detta base in corrispondenza di un quarto bordo di quest’ultima interposto tra il primo ed il secondo bordo di detta base ed opposto a detto terzo bordo.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la struttura comprende inoltre:
• una prima controparete laterale contrapponibile a detta seconda parete laterale e connessa a quest’ultima mediante almeno una piega (preferibilmente in corrispondenza di un bordo di detta seconda parete laterale opposto al secondo bordo di detta base);
• una seconda controparete laterale contrapponibile a detta terza parete laterale e connessa a quest’ultima mediante almeno una piega (preferibilmente in corrispondenza di un bordo di detta terza parete laterale opposto al terzo bordo di detta base);
• una terza controparete laterale contrapponibile a detta quarta parete laterale e connessa a quest’ultima mediante almeno una piega (preferibilmente in corrispondenza di un bordo di detta quarta parete laterale opposto al quarto bordo di detta base),
dette prima, seconda e terza controparete laterale essendo rispettivamente contrapposte a dette seconda, terza e quarta parete laterale quando detta struttura è alloggiata in una scatola per scarpe (con la base di detta struttura sovrapposta alla base di detta scatola e le pareti laterali di detta struttura rispettivamente contrapposte alle pareti laterali di detta scatola).
Secondo un altro aspetto dell’invenzione:
• detta prima controparete laterale ha un’estensione tale per cui, quando detta prima controparete laterale è contrapposta a detta seconda parete laterale, una porzione di detta prima controparete laterale sporga da detta base dalla parte opposta di dette pareti divisorie;
• detta seconda controparete laterale ha un’estensione tale per cui, quando detta seconda controparete laterale è contrapposta a detta terza parete laterale, una porzione di detta seconda controparete laterale sporga da detta base dalla parte opposta di dette pareti divisorie;
• detta terza controparete laterale ha un’estensione tale per cui, quando detta terza controparete laterale è contrapposta a detta quarta parete laterale, una porzione di detta terza controparete laterale sporga da detta base dalla parte opposta di dette pareti divisorie.
Secondo questo aspetto dell’invenzione, quando la struttura è alloggiata in una scatola per scarpe, detta struttura poggia sulla base della scatola in corrispondenza delle porzioni sporgenti delle contropareti laterali. Per effetto di ciò, le contropareti laterali fungono vantaggiosamente da ammortizzatori nel caso in cui, a titolo esemplificativo, la scatola per scarpe venga erroneamente fatta cadere a terra. Secondo questo aspetto dell’invenzione, la struttura fornisce quindi una protezione aggiuntiva al paio di calzature eventualmente alloggiato nella stessa.
Altro oggetto d’invenzione è un contenitore comprendente:
• una scatola per scarpe includente:
− una base sostanzialmente quadrata o rettangolare;
− quattro pareti laterali connesse a detta base in corrispondenza di rispettivi bordi della stessa e delimitanti, insieme a detta base, una sede in cui è alloggiabile un paio di calzature;
• la struttura oggetto d’invenzione alloggiata in detta sede,
la base di detta struttura avendo sostanzialmente la medesima estensione della base di detta scatola, ed essendo sovrapposta a quest’ultima (ossia alla base di detta scatola),
le pareti laterali di detta struttura essendo rispettivamente contrapposte alle pareti laterali di detta scatola.
Altro oggetto d’invenzione è un elemento sostanzialmente piano comprendente sia una pluralità di cordonature attorno quali detto elemento è pieghevole su se stesso, sia una o più linee a rottura facilitata,
detto elemento sostanzialmente piano comprendendo:
• una prima sezione di forma sostanzialmente quadrata o rettangolare;
• almeno una seconda, una terza, una quarta ed una quinta sezione connesse a detta prima sezione da rispettive cordonature rispettivamente realizzate in corrispondenza dei quattro lati di detta forma sostanzialmente quadrata o rettangolare,
dette seconda e terza sezione essendo reciprocamente opposte rispetto a detta prima sezione,
dette quarta e quinta sezione essendo trasversali a dette seconda e terza sezione, ed essendo anch’esse reciprocamente opposte rispetto a detta prima sezione,
in cui, secondo l’invenzione, detto elemento sostanzialmente piano comprende inoltre:
• almeno una sesta sezione estesa in una prima direzione longitudinale, l’estensione di detta sesta sezione in detta prima direzione longitudinale essendo non inferiore alla distanza tra le cordonature in corrispondenza delle quali dette seconda e terza sezione sono connesse a detta prima sezione, detta sesta sezione includendo un primo ed un secondo bordo estesi in detta prima direzione longitudinale e reciprocamente opposti,
detta sesta sezione comprendendo almeno una prima fenditura penetrante in detta sesta sezione a partire da detto primo o secondo bordo verso detto secondo o primo bordo per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo;
• almeno una settima sezione estesa in una seconda direzione longitudinale, l’estensione di detta settima sezione in detta seconda direzione longitudinale essendo preferibilmente non inferiore alla distanza tra le cordonature in corrispondenza delle quali dette quarta e quinta sezione sono connesse a detta prima sezione,
detta settima sezione includendo un primo ed un secondo bordo estesi in detta seconda direzione longitudinale e reciprocamente opposti,
detta settima sezione comprendendo una pluralità di seconde fenditure ciascuna delle quali penetrante in detta settima sezione a partire da detto secondo o primo bordo della stessa verso detto primo o secondo bordo della settima sezione per un tratto inferiore alla distanza tra detti secondo e primo bordo di quest’ultima,
dette seconde fenditure penetrando in detta settima sezione, l’una di fianco all’altra, a partire dal medesimo bordo tra detti primo e secondo bordo della settima sezione,
ciascuna sezione tra dette sesta e settima sezione essendo connessa ad almeno un’altra sezione di detto elemento sostanzialmente piano mediante almeno una linea a rottura facilitata,
oppure
una sezione tra dette sesta e settima sezione essendo connessa ad almeno un’altra sezione di detto elemento sostanzialmente piano mediante almeno una prima linea a rottura facilitata, e all’altra sezione tra dette sesta e settima sezione mediante almeno una seconda linea a rottura facilitata,
dette prima e seconde fenditure essendo conformate in modo tale per cui, a seguito di una disconnessione di dette sesta e settima sezione dalle rimanenti sezioni di detto elemento sostanzialmente piano, ed eventualmente a seguito di una disconnessione di dette sesta e settima sezione tra loro, lungo dette linee a rottura facilitata,
detta settima sezione sia connettibile reversibilmente a detta sesta sezione mediante un incastro a croce tra detta prima fenditura ed una di dette seconde fenditure,
dette sesta e settima sezione, a seguito di detta disconnessione, essendo connettibili reversibilmente tra loro, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna di dette seconde fenditure.
Come sarà illustrato nel seguito della presente descrizione, grazie alla presenza delle linee a rottura facilitata, la struttura oggetto d’invenzione è realizzabile a partire da un unico elemento sostanzialmente piano.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di esempi di realizzazione della stessa e dai disegni annessi, dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui:
− la figura 1 mostra, in vista piana dall’alto, un foglio di cartone fustellato e cordonato, secondo la presente invenzione, impiegabile nella realizzazione di una struttura divisoria e di rivestimento secondo la presente invenzione;
− la figura 2 mostra, in vista prospettica schematica, il foglio di figura 1 con due sezioni dello stesso disconnesse dalle rimanenti sezioni di detto foglio; − la figura 3 mostra, in vista prospettica schematica, la porzione di foglio di figura 2 comprendente le suddette rimanenti sezioni, al termine di una sequenza di piegature per l’ottenimento di una struttura di rivestimento facente parte di una struttura divisoria e di rivestimento secondo la presente invenzione;
− la figura 4 mostra, in vista prospettica schematica, una struttura di rivestimento ottenuta a partire dalla porzione di foglio di figura 2 comprendente le suddette rimanenti sezioni, nell’atto di inserimento della stessa in una scatola per scarpe;
− la figura 5 mostra, in vista prospettica schematica, una struttura divisoria ottenuta, mediante una sequenza di piegature, a partire da una delle due suddette sezioni di figura 2 disconnesse dalle rimanenti sezioni del foglio di figura 1. Detta struttura divisoria è mostrata nell’atto di inserimento della stessa nella struttura di rivestimento di figura 4;
− la figura 6 mostra, in vista prospettica schematica, la struttura divisoria di figura 5 alloggiata nella struttura di rivestimento di figura 4;
− la figura 7 mostra, in vista prospettica schematica, un’ulteriore struttura divisoria ottenuta, mediante una sequenza di piegature, a partire dall’altra delle due suddette sezioni di figura 2 disconnesse dalle rimanenti sezioni del foglio di figura 1. Detta ulteriore struttura divisoria è mostrata nell’atto di inserimento della stessa nella struttura di rivestimento di figura 4;
− la figura 8 mostra, in vista prospettica schematica, una struttura divisoria e di rivestimento secondo la presente invenzione (inserita nella scatola di scarpe di figura 4) ottenuta alloggiando la struttura divisoria di figura 7 nella struttura di rivestimento di figura 4 in modo da connettere reversibilmente tra loro le strutture divisorie delle figure 5 e 7 mediante un incastro a croce;
− la figura 9 mostra, in vista prospettica schematica la struttura divisoria e di rivestimento di figura 8 in una configurazione in cui il coperchio della stessa, compreso nel foglio di figura 1, è abbassato a chiusura di detta struttura. Descrizione dettagliata di alcune forme preferite di realizzazione dell’invenzione
Nel seguito della presente descrizione una figura potrà essere illustrata anche con riferimento ad elementi non espressamente indicati in quella figura ma in altre figure. La scala e le proporzioni dei vari elementi raffigurati non corrispondono necessariamente a quelle reali.
La figura 1 mostra un elemento 1, oggetto d’invenzione, sostanzialmente piano e pieghevole su se stesso al fine di ottenere una struttura divisoria e di rivestimento, anch’essa oggetto d’invenzione, alloggiabile in una scatola per scarpe. L’elemento 1 è preferibilmente, ma non necessariamente, un foglio di cartone fustellato e cordonato, più preferibilmente un foglio di cartone ondulato, ed ancor più preferibilmente un foglio di cartone ondulato in microonda.
Il foglio 1 (mostrato, in figura 1, completamente dispiegato su un piano) comprende una banda centrale 2 su cui sono state praticate cordonature trasversali 3, 4, 5, 6 e 7 tra loro variamente distanziate per delimitare, insieme ai bordi trasversali 8 e 9 della banda 2, altrettante sezioni 10, 11, 12, 13, 14 e 15. Più precisamente, procedendo in sequenza dal bordo 9 (in alto in figura 1) al bordo 8 (in basso in figura 1):
• la sezione 10 è delimitata trasversalmente dal bordo 9 e dalla cordonatura 3; • la sezione 11 (precedentemente identificata con l’espressione “seconda sezione”) è delimitata trasversalmente dalle cordonature 3 e 4;
• la sezione 12 (precedentemente identificata con l’espressione “prima sezione”) è delimitata trasversalmente dalle cordonature 4 e 5;
• la sezione 13 (precedentemente identificata con l’espressione “terza sezione” ed opposta alla sezione 11 rispetto alla sezione 12) è delimitata trasversalmente dalle cordonature 5 e 6;
• la sezione 14 è delimitata trasversalmente dalle cordonature 6 e 7;
• la sezione 15 è delimitata trasversalmente dalla cordonatura 7 e dal bordo 8. Le sezioni 10, 11, 12, 13, 14 e 15 sono, preferibilmente, sostanzialmente rettangolari, con i lati lunghi rispettivamente posti in corrispondenza dei bordi 8 e 9, e delle cordonature 3, 4, 5, 6 e 7. Definendo “larghezza” la dimensione delle suddette sezioni parallela ai bordi 8 e 9, le sezioni 10, 11, 12, 13, 14 e 15 hanno, preferibilmente, pressoché la stessa larghezza. Più preferibilmente, i bordi delle sezioni 10, 11, 12, 13, 14 e 15 rispettivamente corrispondenti ai lati corti delle stesse giacenti dalla medesima parte rispetto alle cordonature 3, 4, 5, 6 e 7 sono pressoché allineati tra loro, cosicché la banda 2 sia sostanzialmente conformata come un rettangolo.
Definendo “lunghezza” la dimensione delle sezioni 10, 11, 12, 13, 14 e 15 ortogonale ai bordi 8 e 9, le sezioni 10 e 12 hanno, preferibilmente, pressoché la stessa lunghezza. Anche le sezioni 11 e 13 hanno, preferibilmente, pressoché la stessa lunghezza. Più preferibilmente, ciascuna delle sezioni 10 e 12 ha una lunghezza pressoché pari a due volte la lunghezza della sezione 11 o 13. La sezione 15 ha una lunghezza preferibilmente superiore a quella della sezione 11 o 13, e più preferibilmente pari ad almeno 1,1 volte la lunghezza della sezione 11 o 13. La larghezza di ciascuna delle sezioni 10, 11, 12, 13, 14 e 15 è preferibilmente pressoché pari a quattro volte la lunghezza della sezione 11 o 13. La sezione 14 ha una lunghezza estremamente inferiore a quella della sezione 11 o 13. Più preferibilmente, la sezione 14 ha una lunghezza pressoché pari a due volte lo spessore del foglio 1. Secondo una variante del foglio 1, le sezioni 13 e 15, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sezione 14 e dalle cordonature 6 e 7, sono reciprocamente connesse da un’unica cordonatura.
Per inciso, le sezioni 10 e 12, anziché essere sostanzialmente rettangolari possono essere sostanzialmente quadrate.
Il foglio 1 comprende anche due bande laterali 16 e 17 connesse trasversalmente alla banda 2 per il tramite di rispettive cordonature 18 e 19. Più precisamente:
• la banda 16 è connessa, per il tramite della cordonatura 18, ad un bordo della sezione 12 ortogonale ai bordi 4 e 5;
• la banda 17 è connessa, per il tramite della cordonatura 19, all’altro bordo della sezione 12 ortogonale ai bordi 4 e 5. Le bande 16 e 17 giacciono pertanto da parti opposte rispetto alla banda 2.
La banda 16 presenta due cordonature 20 e 21 parallele alla cordonatura 18 e delimitanti, insieme a quest’ultima ed al bordo libero della banda 16 più distante dalla cordonatura 18, tre sezioni 22, 23 e 24. Più precisamente, procedendo in sequenza dalla cordonatura 18 al bordo libero della banda 16 più distante dalla cordonatura 18:
• la sezione 22 (precedentemente identificata con l’espressione “quarta sezione”) è delimitata dalle cordonature 18 e 20;
• la sezione 23 è delimitata dalle cordonature 20 e 21;
• la sezione 24 è delimitata dalla cordonatura 21 e dal bordo libero della banda 16 più distante dalla cordonatura 18.
Le sezioni 22, 23 e 24 sono, preferibilmente, sostanzialmente rettangolari, con i lati lunghi rispettivamente posti in corrispondenza delle cordonature 18, 20 e 21 e del bordo libero della banda 16 più distante dalla cordonatura 18. Definendo “larghezza” la dimensione delle suddette sezioni parallela alla cordonatura 18, le sezioni 22, 23 e 24 hanno, preferibilmente, pressoché la medesima larghezza, più preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 12. I bordi delle sezioni 22, 23 e 24 rispettivamente corrispondenti ai lati corti delle stesse giacenti dalla medesima parte rispetto alle cordonature 18, 20 e 21 sono pressoché allineati tra loro, cosicché la banda 16 sia sostanzialmente conformata come un rettangolo. Definendo “lunghezza” la dimensione delle sezioni 22, 23 e 24 ortogonale alla cordonatura 18, la sezione 22 ha una lunghezza preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 11 o 13. La sezione 24 ha una lunghezza preferibilmente superiore a quella della sezione 22, più preferibilmente pari ad almeno 1,1 volte la lunghezza della sezione 22, ed ancor più preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 15. La sezione 23 ha una lunghezza estremamente inferiore a quella della sezione 22. Più preferibilmente, la sezione 23 ha una lunghezza pressoché pari a due volte lo spessore del foglio 1. Secondo una variante del foglio 1, le sezioni 22 e 24, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sezione 23 e dalle cordonature 20 e 21, sono reciprocamente connesse da un’unica cordonatura.
Come visibile in figura 1, i due bordi liberi della banda 16 ortogonali alla cordonatura 18 sono, preferibilmente, rispettivamente pressoché allineati alle cordonature 4 e 5.
La banda 17 è, preferibilmente, pressoché speculare alla banda 16. Più precisamente, la banda 17 presenta due cordonature 25 e 26 parallele alla cordonatura 19 e delimitanti, insieme a quest’ultima ed al bordo libero della banda 17 più distante dalla cordonatura 19, tre sezioni 27, 28 e 29. Più precisamente, procedendo in sequenza dalla cordonatura 19 al bordo libero della banda 17 più distante dalla cordonatura 19:
• la sezione 27 (precedentemente identificata con l’espressione “quinta sezione” ed opposta alla sezione 22 rispetto alla sezione 11) è delimitata dalle cordonature 19 e 25;
• la sezione 28 è delimitata dalle cordonature 25 e 26;
• la sezione 29 è delimitata dalla cordonatura 26 e dal bordo libero della banda 17 più distante dalla cordonatura 19.
Le sezioni 27, 28 e 29 sono, preferibilmente, sostanzialmente rettangolari, con i lati lunghi rispettivamente posti in corrispondenza delle cordonature 19, 25 e 26 e del bordo libero della banda 17 più distante dalla cordonatura 19. Definendo “larghezza” la dimensione delle suddette sezioni parallela alla cordonatura 19, le sezioni 27, 28 e 29 hanno, preferibilmente, pressoché la medesima larghezza, più preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 12. I bordi delle sezioni 27, 28 e 29 rispettivamente corrispondenti ai lati corti delle stesse giacenti dalla medesima parte rispetto alle cordonature 19, 25 e 26 sono pressoché allineati tra loro, cosicché la banda 17 sia sostanzialmente conformata come un rettangolo. Definendo “lunghezza” la dimensione delle sezioni 27, 28 e 29 ortogonale alla cordonatura 19, la sezione 27 ha una lunghezza preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 11 o 13. La sezione 29 ha una lunghezza preferibilmente superiore a quella della sezione 27, più preferibilmente pari ad almeno 1,1 volte la lunghezza della sezione 27, ed ancor più preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 15. La sezione 28 ha una lunghezza estremamente inferiore a quella della sezione 27. Più preferibilmente, la sezione 28 ha una lunghezza pressoché pari a due volte lo spessore del foglio 1. Secondo una variante del foglio 1, le sezioni 27 e 29, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sezione 28 e dalle cordonature 25 e 26, sono reciprocamente connesse da un’unica cordonatura.
Come visibile in figura 1, i due bordi liberi della banda 17 ortogonali alla cordonatura 19 sono, preferibilmente, rispettivamente pressoché allineati alle cordonature 4 e 5.
Per inciso, le sezioni 22 e 27 sono trasversali alle sezioni 11 e 13.
Il foglio 1 comprende tre ulteriori sezioni 30, 31 e 32, preferibilmente di forma pressoché trapezoidale isoscele, connesse alla banda 2 per il tramite di tre rispettive cordonature 33, 34 e 35. Più precisamente:
• la sezione 30, in corrispondenza di un bordo coincidente con la propria base maggiore, è connessa al bordo 9 della sezione 10 per il tramite della cordonatura 33;
• la sezione 31, in corrispondenza di un bordo coincidente con la propria base maggiore, è connessa ad un bordo della sezione 10 ortogonale al bordo 9 (ossia al bordo della sezione 10 coincidente con un lato corto di quest’ultima) per il tramite della cordonatura 34;
• la sezione 32, in corrispondenza di un bordo coincidente con la propria base maggiore, è connessa all’altro bordo della sezione 10 ortogonale al bordo 9 (ossia al bordo della sezione 10 coincidente con l’altro lato corto di quest’ultima) per il tramite della cordonatura 35. Le sezioni 31 e 32 giacciono pertanto da parti opposte rispetto alla sezione 10 e sono preferibilmente speculari l’una all’altra.
Definendo “larghezza” la dimensione della sezione 30 parallela al bordo 9 e “lunghezza” la dimensione della suddetta sezione ortogonale al bordo 9, la sezione 30 ha, preferibilmente, pressoché la stessa larghezza della sezione 10. La lunghezza della sezione 30 è, preferibilmente, estremamente inferiore alla lunghezza della sezione 10, ed è più preferibilmente pressoché un decimo di quest’ultima. Come visibile in figura 1, i bordi della sezione 30 coincidenti con i lati inclinati di quest’ultima sono, preferibilmente, rispettivamente pressoché consecutivi ai bordi della sezione 10 ove sono presenti le cordonature 34 e 35.
Definendo “larghezza” la dimensione delle sezioni 31 e 32 parallela alle cordonature 35 e 36, e “lunghezza” la dimensione delle suddette sezioni ortogonale alle cordonature 35 e 36, le sezioni 31 e 32 hanno, preferibilmente, pressoché la stessa larghezza, preferibilmente inferiore alla lunghezza della sezione 10. Le sezioni 31 e 32 hanno anche, preferibilmente, pressoché la stessa lunghezza, più preferibilmente pressoché uguale alla lunghezza della sezione 30.
Come visibile in figura 1, un bordo della sezione 31 coincidente con un lato inclinato della stessa è, preferibilmente, pressoché consecutivo al bordo 9. Avendo la sezione 31 una larghezza preferibilmente inferiore alla lunghezza della sezione 10, un tratto terminale del bordo della sezione 10 (ortogonale al bordo 9) ove è presente la cordonatura 34 è libero. In altre parole, il bordo della sezione 31 coincidente con l’altro lato inclinato della stessa non è consecutivo alla cordonatura 3.
Analogamente, un bordo della sezione 32 coincidente con un lato inclinato della stessa è, preferibilmente, pressoché consecutivo al bordo 9. Avendo la sezione 32 una larghezza preferibilmente inferiore alla lunghezza della sezione 10, un tratto terminale del bordo della sezione 10 (ortogonale al bordo 9) ove è presente la cordonatura 35 è libero. In altre parole, il bordo della sezione 32 coincidente con l’altro lato inclinato della stessa non è consecutivo alla cordonatura 3. Il foglio 1 comprende anche una sezione 36, preferibilmente conformata pressoché come un segmento circolare, connessa alla banda 2 per il tramite di una cordonatura 37. Più precisamente, la sezione 36 è connessa, in corrispondenza di un bordo coincidente con la corda della stessa, al bordo della sezione 30 coincidente con la base minore di quest’ultima (ossia al bordo della sezione 30 opposto alla cordonatura 33). Definendo “altezza” della sezione 36 la distanza massima tra il bordo di quest’ultima coincidente con un arco di circonferenza ed il bordo ad esso opposto (coincidente con una corda), la sezione 36 ha un’altezza pressoché uguale alla lunghezza della sezione 30. La sezione 36 è connessa alla sezione 30 preferibilmente centralmente rispetto a quest’ultima. Il foglio 1 comprende infine due sezioni 38 e 39, preferibilmente di forma sostanzialmente rettangolare, connesse alla banda 2 per il tramite di una linea a rottura facilitata 40 realizzata in corrispondenza del bordo 8. Più precisamente: • la sezione 38, preferibilmente in corrispondenza di un tratto di un bordo coincidente con un proprio lato lungo, è connessa ad un tratto del bordo 8 della sezione 15 (per il tramite di un tratto della linea 40);
• la sezione 39, preferibilmente in corrispondenza di un tratto di un bordo coincidente con un proprio lato lungo, è connessa al tratto rimanente del bordo 8 della sezione 15 (per il tramite del tratto rimanente della linea 40).
Come visibile in figura 1, le sezioni 38 e 39 sono preferibilmente affiancate l’una all’altra in corrispondenza di un rispettivo bordo 41 o 42 coincidente con un lato corto delle stesse. Le sezioni 38 e 39 sono pertanto entrambe connesse alla sezione 15 ma preferibilmente disgiunte tra loro.
Definendo “lunghezza” la dimensione della sezione 38 e 39 parallela alla linea 40, la sezione 38 ha una lunghezza non inferiore alla distanza tra le cordonature 4 e 5, e preferibilmente pressoché uguale a quest’ultima. La sezione 39 ha una lunghezza preferibilmente (ma non necessariamente) non inferiore alla distanza tra le cordonature 18 e 19, e più preferibilmente pressoché uguale a quest’ultima.
La sezione 38 è attraversata, preferibilmente pressoché centralmente, da due cordonature 43 e 44 parallele alla linea 40, ossia parallele ai bordi della sezione 38 coincidenti con i lati lunghi della stessa. Le cordonature 43 e 44, unitamente a detti bordi, delimitano tre sottosezioni 38a, 38b e 38c. Più precisamente, procedendo in sequenza dal bordo della sezione 38 includente un tratto della linea 40, al bordo opposto a quest’ultima:
• la sottosezione 38a (precedentemente identificata con l’espressione “sesta sezione”) è compresa tra il bordo della sezione 38 includente un tratto della linea 40 (precedentemente identificato con l’espressione “primo bordo della sesta sezione”) e la cordonatura 43 (corrispondente al bordo precedentemente identificato con l’espressione “secondo bordo della sesta sezione”); • la sottosezione 38b è compresa tra le cordonature 43 e 44;
• la sottosezione 38c è compresa tra la cordonatura 43 ed il bordo della sezione 38 opposto alla linea 40.
Le cordonature 43 e 44 sono estremamente ravvicinate e la distanza tra l’una e l’altra è, preferibilmente, pressoché uguale allo spessore del foglio 1. Le cordonature 43 e 44 sono, preferibilmente, pressoché equidistanti dai bordi della sezione 38 coincidenti con i lati lunghi di quest’ultima. In altre parole, la distanza tra la cordonatura 43 (superiore in figura 1) ed il bordo della sezione 38 includente un tratto della linea 40 è, preferibilmente, pressoché uguale alla distanza tra la cordonatura 44 (inferiore in figura 1) ed il bordo della sezione 38 opposto alla linea 40. Più preferibilmente, la distanza tra la cordonatura 43 ed il bordo della sezione 38 includente un tratto della linea 40, così come la distanza tra la cordonatura 44 ed il bordo della sezione 38 opposto alla linea 40, sono pressoché uguali alla lunghezza della sezione 11 o 13 (o 22 o 27).
Secondo una variante del foglio 1, le sottosezioni 38a e 38c, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sottosezione 38b e dalle cordonature 43 e 44, sono reciprocamente connesse da un’unica cordonatura.
Per inciso, essendo la sezione 38 di forma sostanzialmente rettangolare, le sottosezioni 38a, 38b e 38c sono estese in una direzione parallela ai lati lunghi della sezione 38. Detta direzione è stata precedentemente identificata con l’espressione “prima direzione longitudinale”. La lunghezza della sezione 38 (e conseguentemente delle sottosezioni 38a, 38b e 38c) corrisponde pertanto all’estensione di detta sezione 38 nella prima direzione longitudinale.
Come possibile notare in figura 1, la sottosezione 38a comprende una fenditura 45 (precedentemente identificata con l’espressione “prima fenditura”) penetrante in detta sottosezione 38a a partire dal bordo di quest’ultima includente un tratto della linea 40, verso la cordonatura 43. La fenditura 45 è preferibilmente pressoché rettangolare, con i bordi rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi originantisi dal tratto libero del bordo della sottosezione 38a includente la linea 40, e preferibilmente disposti ortogonalmente a detto tratto libero (ossia paralleli al bordo 41). La fenditura 45 penetra nella sottosezione 38a per un tratto inferiore alla distanza tra il bordo della sottosezione 38a includente la linea 40, e la cordonatura 43, così da non raggiungere quest’ultima. La fenditura 45 è preferibilmente decentrata nella sottosezione 38a. In particolare, la fenditura 45 è più distante dal bordo 41 che dal bordo della sezione 38 ad esso opposto. La sottosezione 38c comprende una fenditura 46 speculare alla fenditura 45. In particolare, la fenditura 46 penetra nella sottosezione 38c a partire dal bordo della sezione 38 opposto alla linea 40, verso la cordonatura 44. La fenditura 46 è preferibilmente pressoché rettangolare, con i bordi rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi originantisi dal bordo della sezione 38 opposto alla linea 40, e preferibilmente disposti ortogonalmente a detto bordo (ossia paralleli al bordo 41). La fenditura 45 penetra nella sottosezione 38c per un tratto inferiore alla distanza tra il bordo della sezione 38 opposto alla linea 40, e la cordonatura 44, così da non raggiungere quest’ultima. La fenditura 46 è preferibilmente decentrata nella sottosezione 38c. In particolare, la fenditura 46 è più distante dal bordo 41 che dal bordo della sezione 38 ad esso opposto.
Essendo le fenditure 45 e 46 speculari, i bordi della fenditura 45 coincidenti con i propri lati lunghi sono rispettivamente allineati ai bordi della fenditura 46 coincidenti con i lati lunghi della stessa, ed i bordi delle fenditure 45 e 46 coincidenti con i rispettivi propri lati corti sono paralleli sia tra loro, sia alle cordonature 43 e 44. Inoltre, la distanza tra la cordonatura 43 ed il bordo della fenditura 45 coincidente con il proprio lato corto è, preferibilmente, pressoché uguale alla distanza tra la cordonatura 44 ed il bordo della fenditura 45 coincidente con il lato corto della stessa.
La sezione 39, al pari della sezione 38, è attraversata, preferibilmente pressoché centralmente, da due cordonature 47 e 48 parallele alla linea 40, ossia parallele ai bordi della sezione 39 coincidenti con i lati lunghi della stessa. Le cordonature 47 e 48, unitamente a detti bordi, delimitano tre sottosezioni 39a, 39b e 39c. Più precisamente, procedendo in sequenza dal bordo della sezione 39 includente un tratto della linea 40, al bordo opposto a quest’ultima:
• la sottosezione 39a (precedentemente identificata con l’espressione “settima sezione”) è compresa tra il bordo della sezione 39 includente un tratto della linea 40 (precedentemente identificato con l’espressione “primo bordo della settima sezione”) e la cordonatura 47 (corrispondente al bordo precedentemente identificato con l’espressione “secondo bordo della settima sezione”); • la sottosezione 39b è compresa tra le cordonature 47 e 48;
• la sottosezione 39c è compresa tra la cordonatura 48 ed il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40.
Le cordonature 47 e 48 sono estremamente ravvicinate e la distanza tra l’una e l’altra è, preferibilmente, pressoché uguale allo spessore del foglio 1. Le cordonature 47 e 48 sono, preferibilmente, pressoché equidistanti dai bordi della sezione 39 coincidenti con i lati lunghi di quest’ultima. In altre parole, la distanza tra la cordonatura 47 (superiore in figura 1) ed il bordo della sezione 39 includente un tratto della linea 40 è, preferibilmente, pressoché uguale alla distanza tra la cordonatura 48 (inferiore in figura 1) ed il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40. Più preferibilmente, la distanza tra la cordonatura 47 ed il bordo della sezione 39 includente un tratto della linea 40, così come la distanza tra la cordonatura 44 ed il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40, sono pressoché uguali alla lunghezza della sezione 11 o 13 (o 22 o 27).
Alla luce di quanto detto e come visibile in figura 1, le cordonature 47 e 48 sono, preferibilmente, rispettivamente pressoché allineate alle cordonature 43 e 44 della sezione 38. In aggiunta a ciò, il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40 è, preferibilmente, pressoché allineato al bordo della sezione 38 opposto alla linea 40.
Secondo una variante del foglio 1, le sottosezioni 39a e 39c, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sottosezione 39b e dalle cordonature 47 e 48, sono reciprocamente connesse da un’unica cordonatura.
Per inciso, essendo la sezione 39, al pari della sezione 38, di forma sostanzialmente rettangolare, le sottosezioni 39a, 39b e 39c sono estese in una direzione parallela ai lati lunghi della sezione 39. Detta direzione è stata precedentemente identificata con l’espressione “seconda direzione longitudinale”. La lunghezza della sezione 39 (e conseguentemente delle sottosezioni 39a, 39b e 39c) corrisponde pertanto all’estensione di detta sezione 39 nella seconda direzione longitudinale.
Per inciso, fintanto che le sezioni 38 e 39 sono connesse alla sezione 15, come mostrato in figura 1, la prima e la seconda direzione longitudinale coincidono tra loro. A seguito di una disgiunzione delle sezioni 38 e 39 dalla sezione 15, la “prima direzione longitudinale” corrisponde alla direzione dei lati lunghi della sezione 38, la “seconda direzione longitudinale” corrisponde alla direzione dei lati lunghi della sezione 39.
Come possibile notare in figura 1, la sezione 39 comprende una pluralità di fori passanti 49, di forma preferibilmente pressoché rettangolare, realizzati, uno di fianco all’altro, a cavallo delle cordonature 47 e 48. I fori 49 sono preferibilmente uguali l’uno all’altro, sono preferibilmente disposti con i bordi coincidenti con i propri lati lunghi preferibilmente reciprocamente paralleli, e più preferibilmente paralleli al bordo 42. I fori 49 sono preferibilmente equidistanti l’uno dall’altro e sono preferibilmente disposti con i bordi coincidenti con i propri lati corti e giacenti dalla medesima parte rispetto alle cordonature 47 e 48, allineati tra loro. La distanza tra il bordo della sezione 39 includente la linea 40 ed i bordi dei fori 49 coincidenti con i lati corti degli stessi e più prossimi a detto bordo della sezione 39 (includente la linea 40) è, preferibilmente, pressoché uguale alla distanza tra il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40 ed i bordi dei fori 49 coincidenti i lati corti degli stessi e più prossimi a detto altro bordo della sezione 39 (opposto alla linea 40). Più preferibilmente, la distanza tra il bordo della sezione 39 includente la linea 40 ed i bordi dei fori 49 coincidenti con i propri lati corti e più prossimi a detto bordo della sezione 39 (includente la linea 40), così come la distanza tra il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40 ed i bordi dei fori 49 coincidenti i lati corti degli stessi e più prossimi a detto altro bordo della sezione 39 (opposto alla linea 40), è pressoché uguale all’estensione delle fenditure 45 e 46 in una direzione parallela al bordo 41. Per effetto di ciò, i bordi dei fori 49 coincidenti con il lati corti degli stessi e giacenti dalla medesima parte rispetto alle cordonature 47 e 48, oltre ad essere preferibilmente allineati tra loro, sono anche rispettivamente allineati ai bordi delle fenditure 45 e 46 coincidenti con i lati corti delle stesse. In altre parole, la lunghezza dei bordi dei fori 49 coincidenti con i lati lunghi degli stessi è, preferibilmente, pressoché uguale alla distanza tra il bordo della fenditura 45 coincidente con il proprio lato corto ed il bordo della fenditura 46 coincidente con il lato corto della stessa.
I fori 49, nel loro insieme, sono preferibilmente decentrati nella sezione 39. In particolare, i fori 49, nel loro insieme, sono più distanti dal bordo 42 che dal bordo della sezione 39 ad esso opposto.
Con riferimento alle sottosezioni 39a e 39c, i fori 49 equivalgono ad una pluralità di fenditure realizzate nelle sottosezioni 39a e 39c rispettivamente a partire dalle cordonature 47 e 48. Più precisamente, quanto sopra descritto equivale ad affermare che la sottosezione 39a comprende una pluralità di fenditure (precedentemente identificate con l’espressione “seconde fenditure”) penetranti in detta sottosezione 39a a partire dalla cordonatura 47 verso il bordo della sezione 39 includente un tratto della linea 40. Dette fenditure sono preferibilmente pressoché rettangolari, con i bordi rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi originantisi dalla cordonatura 47, preferibilmente ortogonalmente a quest’ultima. Dette fenditure penetrano nella sottosezione 39a per un tratto inferiore alla distanza tra la cordonatura 47 ed il bordo della sottosezione 39a includente la linea 40, così da non raggiungere quest’ultima. Dette fenditure, nel loro insieme, sono preferibilmente decentrate nella sottosezione 39a. In particolare, dette fenditure, nel loro insieme, sono più prossime al bordo 42 che al bordo della sezione 39 ad esso opposto.
Analogamente, quanto sopra descritto equivale anche ad affermare che la sottosezione 39c comprende una pluralità di ulteriori fenditure penetranti in detta sottosezione 39c a partire dalla cordonatura 48 verso il bordo della sezione 39 opposto alla linea 40. Dette ulteriori fenditure sono preferibilmente pressoché rettangolari, con i bordi rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi originantisi dalla cordonatura 48, preferibilmente ortogonalmente a quest’ultima. Dette ulteriori fenditure penetrano nella sottosezione 39c per un tratto inferiore alla distanza tra la cordonatura 48 ed il bordo della sezione 39 opposto la linea 40, così da non raggiungere quest’ultimo. Dette ulteriori fenditure, nel loro insieme, sono preferibilmente decentrate nella sottosezione 39c. In particolare, ulteriori dette fenditure, nel loro insieme, sono più prossime al bordo 42 che dal bordo della sezione 39 ad esso opposto.
Al pari delle fenditure 45 e 46, le dette fenditure e dette ulteriori fenditure “comprese” nei fori 49 sono speculari. I bordi di dette fenditure coincidenti con i lati lunghi di queste ultime sono cioè rispettivamente allineati ai bordi di dette ulteriori fenditure coincidenti con i lati lunghi delle stesse, ed i bordi di dette fenditure coincidenti con i lati corti di queste ultime sono paralleli ai bordi di dette ulteriori fenditure coincidente con i lati corti delle stesse.
Come è possibile notare in figura 1, ciascuna delle fenditure 45 e 46 è più larga di ciascuno dei fori 49. In altre parole, la distanza tra i bordi della fenditura 45 rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi, preferibilmente uguale alla distanza tra i bordi della fenditura 46 rispettivamente coincidenti con i lati lunghi della stessa, è superiore alla distanza tra i bordi di ciascun foro 49 rispettivamente coincidenti con i lati lunghi dello stesso. Ciò è una conseguenza del fatto che, come sarà illustrato in dettaglio nel seguito della presente descrizione, le fenditure 45 e 46 ed i fori 49 sono conformati in modo tale per cui, a seguito di una disconnessione delle sezioni 38 e 39 dalla sezione 15 e di una piegatura di ciascuna delle sezioni 38 e 39 su se stessa in modo da contrapporre la sottosezione 38a alla sottosezione 38c, e la sottosezione 39a alla sottosezione 39c, la sezione 39 sia connettibile reversibilmente alla sezione 38 mediante un incastro a croce tra le fenditure 45 e 46 (reciprocamente contrapposte) ed una delle fenditure originatesi dai fori 49. In particolare, le sezioni 38 e 39, così disconnesse e piegate, sono connettibili reversibilmente tra loro, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna delle fenditure originatesi dai fori 49.
Secondo una variante del foglio 1, le fenditure 45 e 46 ed i fori 49 sono realizzati in modo complementare a come mostrati nel foglio 1.
In particolare, secondo questa variante, la sezione 38, anziché comprendere le fenditure 45 e 46 comprende un foro passante preferibilmente sostanzialmente rettangolare che si estende dal bordo della fenditura 45 coincidente con il proprio lato corto al bordo della fenditura 46 coincidente con il lato corto della stessa (ossia un foro passante i cui bordi coincidenti con i propri lati corti corrispondono ai bordi delle fenditure 45 e 46 coincidenti con i lati corti delle stesse). Ciò equivale ad affermare che la sottosezione 38a comprende una fenditura penetrante in detta sottosezione 38a a partire dalla cordonatura 43 verso il bordo della sezione 38 includente un tratto della linea 40, e che la sottosezione 38c comprende una fenditura penetrante in detta sottosezione 38c a partire dalla cordonatura 44 verso il bordo della sezione 38 opposto alla linea 40.
Secondo questa variante, la sezione 39, anziché comprendere una pluralità di fori 49, comprende due pluralità di fenditure rispettivamente realizzate nelle sottosezioni 39a e 39c. In particolare, la sottosezione 39a comprende una pluralità di fenditure preferibilmente sostanzialmente rettangolari penetranti in detta sottosezione a partire dal bordo della sezione 39 includente un tratto della linea 40, verso la cordonatura 47. Dette fenditure hanno i bordi rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi originantisi dalla linea 40, preferibilmente ortogonalmente a quest’ultima. I bordi di dette fenditure coincidenti con i lati corti delle stesse corrispondono rispettivamente ai bordi dei fori 49 coincidenti con i lati corti di questi ultimi più prossimi alla linea 40. Analogamente, la sottosezione 39c comprende una pluralità di ulteriori fenditure penetranti in detta sottosezione 39c a partire dal bordo della sezione 39 opposto alla linea 40, verso la cordonatura 48. Dette ulteriori fenditure hanno i bordi rispettivamente coincidenti con i propri lati lunghi originantisi dal bordo della sezione 39 opposto alla linea 40, preferibilmente ortogonalmente a detto bordo. I bordi di dette ulteriori fenditure coincidenti con i lati corti delle stesse corrispondono rispettivamente ai bordi dei fori 49 coincidenti con i lati corti di questi ultimi più distanti dalla linea 40. Per inciso, anche secondo questa variante del foglio 1 i suddetti fori e fenditure devono essere conformati in modo da consentire un incastro a croce tra le sezioni 38 e 39 dopo che queste ultime sono state disgiunte dalla sezione 15 e piegate su loro stesse.
La figura 2 mostra il foglio 1 a seguito di una disconnessione delle sezioni 38 e 39 dalla sezione 15. Detta disconnessione è il risultato di una rottura del foglio 1 lungo la linea 40 per l’intera lunghezza di quest’ultima (ossia per l’intera lunghezza del bordo 8).
La figura 3 mostra la configurazione assunta dal foglio 1, privato delle sezioni 38 e 39, dopo l’effettuazione della seguente sequenza di piegature:
a) una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 11 (unitamente alle sezioni 10, 30, 31, 32 e 36) rispetto alla sezione 12 attorno alla cordonatura 4, una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 22 (unitamente alle sezioni 23 e 24) rispetto alla sezione 12 attorno alla cordonatura 18, e una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 27 (unitamente alle sezioni 28 e 29) rispetto alla sezione 12 attorno alla cordonatura 19.
Le sezioni 11, 22 e 27 vengono piegate dalla stessa parte rispetto alla sezione 12. In particolare, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, le sezioni 11, 22 e 27 vengono fatte ruotare verso l’alto rispetto alla sezione 12.
Al termine delle suddette piegature, il bordo libero della banda 16 consecutivo alla cordonatura 4 è contrapposto alla cordonatura 34 ed al bordo libero della sezione 11 consecutivo alla cordonatura 34. Analogamente, il bordo libero della banda 17 consecutivo alla cordonatura 4 è contrapposto alla cordonatura 35 ed al bordo libero della sezione 11 consecutivo alla cordonatura 35;
b) una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 14 (unitamente alla sezione 15) rispetto alla sezione 13 attorno alla cordonatura 6,
una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 23 (unitamente alla sezione 24) rispetto alla sezione 22 attorno alla cordonatura 20, e
una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 28 (unitamente alla sezione 29) rispetto alla sezione 27 attorno alla cordonatura 25.
Le sezioni 14, 23 e 28 vengono piegate dalla parte opposta a quella da cui sono state piegate le sezioni 11, 22 e 27 al passo precedente. Più precisamente, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, la sezione 14 viene fatta ruotare verso il basso rispetto alla sezione 13. Le sezioni 23 e 28 vengono fatte ruotare verso l’esterno rispetto alla porzione di spazio parzialmente delimitata dalle sezioni 11, 12, 22 e 27;
c) una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 15 rispetto alla sezione 14 attorno alla cordonatura 7,
una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 24 rispetto alla sezione 23 attorno alla cordonatura 21, e
una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 29 rispetto alla sezione 28 attorno alla cordonatura 26.
Le sezioni 15, 24 e 29 vengono piegate dalla medesima parte da cui sono state piegate le sezioni 14, 23 e 28 al passo precedente. Più precisamente, la sezione 15 viene piegata verso la sezione 12. Assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, le sezioni 24 e 29 vengono fatte ruotare verso il basso rispetto alle sezioni 23 e 28.
Al termine delle suddette piegature, le sezioni 15, 24 e 29 sono rispettivamente contrapposte alle sezioni 13, 22 e 27. Una sostanza adesiva può essere interposta tra le facce delle sezioni 13, 22, 27 e 15, 24, 29 che vanno a contrapporsi. Detta sostanza adesiva contribuisce vantaggiosamente a mantenere le sezioni 13, 22, 27 e 15, 24, 29 piegate di 180° le une rispetto alle altre vincendo l’eventuale ritorno elastico del foglio 1.
La figura 4 mostra la configurazione assunta dal foglio 1, privato delle sezioni 38 e 39, dopo che, a partire dalla configurazione del foglio 1 mostrata in figura 3, la sezione 13 (unitamente alle sezioni 14 e 15) viene piegata, preferibilmente di 90° rispetto alla sezione 12 attorno alla cordonatura 5. Detta piegatura viene effettuata dalla medesima parte da cui sono state piegate inizialmente le sezioni 11, 22 e 27 rispetto alla sezione 12. Più precisamente, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, la sezione 13 viene fatta ruotare verso l’alto rispetto alla sezione 12.
Al termine della suddetta piegatura, i bordi liberi della sezione 13 (ortogonali alla cordonatura 5), sono rispettivamente contrapposti ai bordi liberi delle sezioni 22 e 27 consecutivi alla cordonatura 5.
Avendo le sezioni 15, 24 e 29 una lunghezza preferibilmente rispettivamente superiore a quella delle sezioni 13, 22 e 27, il bordo 8 della sezione 15 (divenuto libero a seguito della disconnessione delle sezioni 38 e 39) ed i bordi liberi delle sezioni 24 e 29 rispettivamente opposti alle cordonature 21 e 26 giacciono preferibilmente oltre sezione 12. In altre parole, le cordonature 5, 18 e 19, anziché essere contrapposte ai suddetti bordi liberi, sono preferibilmente contrapposte alle sezioni 15, 24 e 29.
Come precedentemente accennato, le sezioni 13, 22 e 27 hanno, preferibilmente, pressoché la medesima lunghezza. Per effetto di ciò, le sezioni 14, 23 e 28 sono, preferibilmente, pressoché complanari e parallele alla sezione 12. Analogamente, avendo le sezioni 15, 24 e 29 preferibilmente pressoché la medesima lunghezza, anche il bordo 8 della sezione 15 ed i bordi liberi delle sezioni 24 e 29 rispettivamente opposti alle cordonature 21 e 26 sono, preferibilmente, pressoché complanari e paralleli alla sezione 12. Il bordo 8 della sezione 15 ed i bordi liberi delle sezioni 24 e 29 rispettivamente opposti alle cordonature 21 e 26 giacciono, cioè, preferibilmente pressoché alla medesima distanza dalla sezione 12.
Effettuata la piegatura di figura 4, il foglio 1, privato delle sezioni 38 e 39, si presenta come una struttura di rivestimento 50 comprendente:
• una base coincidente con la sezione 12;
• quattro pareti laterali, rispettivamente coincidenti con le sezioni 11, 13, 22 e 27, due a due reciprocamente opposte rispetto alla base 12. Più precisamente:
− la parete 11 (precedentemente identificata con l’espressione “prima parete laterale”) è connessa alla base 12 mediante una piega originatasi in corrispondenza della cordonatura 4 (ossia in corrispondenza del bordo della base 12 precedentemente identificato con l’espressione “primo bordo”); − la parete 13 (precedentemente identificata con l’espressione “seconda parete laterale”) è connessa alla base 12 mediante una piega originatasi in corrispondenza della cordonatura 5 (ossia in corrispondenza del bordo della base 12 precedentemente identificato con l’espressione “secondo bordo”);
− la parete 22 (precedentemente identificata con l’espressione “terza parete laterale”) è connessa alla base 12 mediante una piega originatasi in corrispondenza della cordonatura 18 (ossia in corrispondenza del bordo della base 12 precedentemente identificato con l’espressione “terzo bordo”); − la parete 27 (precedentemente identificata con l’espressione “quarta parete laterale”) è connessa alla base 12 mediante una piega originatasi in corrispondenza della cordonatura 19 (ossia in corrispondenza del bordo della base 12 precedentemente identificato con l’espressione “quarto bordo”);
• tre contropareti laterali, rispettivamente coincidenti con le sezioni 15, 24 e 29, e rispettivamente contrapposte alle pareti laterali 13, 22 e 27. Più precisamente:
− la controparete 15 (precedentemente identificata con l’espressione “prima controparete laterale”) è contrapposta alla parete 13 ed è connessa a quest’ultima mediante una parete superiore coincidente con la sezione 15 e due pieghe rispettivamente originatesi in corrispondenza delle cordonature 6 e 7;
− la controparete 24 (precedentemente identificata con l’espressione “seconda controparete laterale”) è contrapposta alla parete 22 ed è connessa a quest’ultima mediante una parete superiore coincidente con la sezione 23 e due pieghe rispettivamente originatesi in corrispondenza delle cordonature 20 e 21;
− la controparete 29 (precedentemente identificata con l’espressione “terza controparete laterale”) è contrapposta alla parete 27 ed è connessa a quest’ultima mediante una parete superiore coincidente con la sezione 28 e due pieghe rispettivamente originatesi in corrispondenza delle cordonature 25 e 26;
• un coperchio 51, coincidente con le sezioni 10, 30, 31, 32 e 36, connesso alla parete 11 mediante la cordonatura 3. Come sarà illustrato con riferimento alla figura 9, la sezione 10 è pieghevole a 90° rispetto alla parete 11 attorno alla cordonatura 3 verso la base 12, così da essere orientabile pressoché parallelamente a quest’ultima, preferibilmente a contatto con le pareti 14, 23 e 28.
Per inciso, le pareti 11 e 13 sono reciprocamente opposte rispetto alla base 12. Le pareti 22 e 27, anch’esse reciprocamente opposte rispetto alla base 12, sono trasversali alle pareti 11 e 13.
Per inciso, qualora le sezioni 13 e 15, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sezione 14 e dalle cordonature 6 e 7, siano reciprocamente connesse da un’unica cordonatura, le pareti 13 e 15, anziché essere connesse l’una all’altra dalla parete 14 e dalle pieghe 6 e 7, sono reciprocamente connesse da un’unica piega (opposta alla piega 5) originatasi in corrispondenza di detta unica cordonatura. Analogamente, qualora le sezioni 22 e 24, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sezione 23 e dalle cordonature 20 e 21, siano reciprocamente connesse da un’unica cordonatura, le pareti 22 e 24, anziché essere connesse l’una all’altra dalla parete 23 e dalle pieghe 20 e 21, sono reciprocamente connesse da un’unica piega (opposta alla piega 18) originatasi in corrispondenza di detta unica cordonatura. Analogamente, qualora le sezioni 27 e 29, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sezione 28 e dalle cordonature 25 e 26, siano reciprocamente connesse da un’unica cordonatura, le pareti 27 e 29, anziché essere connesse l’una all’altra dalla parete 28 e dalle pieghe 25 e 26, sono reciprocamente connesse da un’unica piega (opposta alla piega 19) originatasi in corrispondenza di detta unica cordonatura. Le contropareti 15, 24 e 29, a prescindere dal modo in cui sono connesse alle pareti 13, 22 e 27, irrobustiscono la struttura 50 rispetto ad una struttura di contenimento priva delle pareti 14, 23, 28 e 15, 24, 29.
Come sopra descritto, le pareti 11, 13, 22 e 27 sono connesse alla base 12 mediante pieghe originatesi in corrispondenza delle cordonature 4, 5, 18 e 19. Ciò costituisce solo una possibile variante di come le pareti 11, 13, 22 e 27 sono connesse alla base 12. Ai fini dell’invenzione è infatti sufficiente che almeno una delle pareti 11, 13, 22 e 27 sia connessa, mediante almeno una piega, alla base 12, e che ciascuna delle pareti 11, 13, 22 e 27 sia connessa, mediante almeno una piega, alla base 12 o ad un’altra delle pareti 11, 13, 22 e 27.
In figura 4 la struttura 50 è mostrata nell’atto di inserimento della stessa in una scatola per scarpe 55 comprendente una base 56, sostanzialmente quadrata o rettangolare, e quattro pareti laterali 57, 58, 59 e 60, anch’esse sostanzialmente quadrate o rettangolari, connesse alla base 56 in corrispondenza di rispettivi bordi della stessa. La base 56 e le pareti 57, 58, 59 e 60 delimitano una sede in cui è alloggiabile un paio di calzature. In corrispondenza di detta sede è pure alloggiabile la struttura 50. Più precisamente, la struttura 50 è alloggiabile nella scatola 55 in modo tale per cui la base 12 sia sovrapposta alla base 56, e la parete 11 con le contropareti 15, 24 e 29 siano rispettivamente contrapposte alle pareti 57, 58, 59 e 60. La struttura 50 è preferibilmente conformata in modo tale per cui la base 12 abbia sostanzialmente la medesima estensione della base 56.
Per inciso, essendo contropareti 15, 24 e 29 contrapposte alle pareti 13, 22 e 27, quando la struttura 50 è alloggiata nella scatola 55, le pareti 13, 22 e 27 sono pure contrapposte alle pareti 58, 59 e 60. In altre parole, la struttura 50 è alloggiabile nella scatola 55 in modo tale per cui la parete 11 sia contrapposta alla parete 57 e le pareti 13, 22 e 27 siano contrapposte alle pareti 58, 59 e 60 con l’interposizione delle contropareti 15, 24 e 59.
Per inciso, nel caso in cui tra le pareti 13, 22 e 27 e le contropareti 15, 24 e 29 non sia interposta alcuna sostanza adesiva, le contropareti 15, 24 e 29, rispettivamente contrapponibili alle pareti 13, 22 e 27, e sono effettivamente contrapposte a queste ultime quando la struttura 50 è alloggiata nella scatola 55.
Come sopra specificato, avendo le sezioni 15, 24 e 29 una lunghezza preferibilmente rispettivamente superiore a quella delle sezioni 13, 22 e 27, il bordo 8 della parete 15 ed i bordi liberi delle pareti 24 e 29 rispettivamente opposti alle pieghe 21 e 26 giacciono preferibilmente oltre la sezione 12. In altre parole, le contropareti 15, 24 e 29 sporgono oltre la base 12 dalla parte opposta rispetto alle pareti 14, 23 e 28. Dette porzioni sporgenti delle contropareti 15, 24 e 29 fungono da mezzi distanziatori della base 12 da un piano su cui la struttura 50 viene eventualmente poggiata. Quando quest’ultima viene inserita nella scatola 55, la base 12, pur essendo sovrapposta alla base 56, è pertanto mantenuta ad una certa distanza da quest’ultima dalle suddette porzioni sporgenti delle contropareti 15, 24 e 29. Tra le basi 12 e 56 si viene quindi a creare un’intercapedine d’aria.
Quando la struttura 50 è inserita nella scatola 55 ed alloggia al proprio interno un paio di calzature, le suddette porzioni sporgenti delle contropareti 15, 24 e 29 fungono vantaggiosamente da ammortizzatori nel caso in cui, a titolo esemplificativo, la scatola 55 venga erroneamente fatta cadere a terra. La struttura 50 fornisce quindi una protezione aggiuntiva al paio di calzature eventualmente alloggiato nella stessa, rispetto ad una struttura di contenimento priva delle contropareti 15, 24 e 29 oppure in cui le contropareti 15, 24 e 29 non sporgano oltre la base 12.
La figura 5 mostra la struttura 50 alloggiata nella scatola 55, con la base 12 sovrapposta alla base 56, e la parete 11 con le contropareti 15, 24 e 29 rispettivamente contrapposte alle pareti 57, 58, 59 e 60.
In figura 5 è inoltre visibile una struttura divisoria 61 ottenuta a partire dalla sezione 39 (dopo essere stata disconnessa dalla sezione 15) a seguito di una piegatura, preferibilmente di 90°, della sottosezione 39a rispetto alla sottosezione 39b attorno alla cordonatura 47, e di una piegatura, anch’essa preferibilmente di 90°, della sottosezione 39c rispetto alla sottosezione 39b attorno alla cordonatura 48. Le sottosezioni 39a e 39c vengono piegate dalla medesima parte rispetto alla sottosezione 39b. In particolare, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, le sottosezioni 39a e 39c vengono fatte ruotare verso il basso rispetto alla sottosezione 39b.
La struttura 61, per effetto delle suddette piegature, comprende una parete coincidente con la sottosezione 39a (precedentemente identificata con l’espressione “seconda parete divisoria”) contrapposta ad una parete coincidente con la sottosezione 39c e connessa a quest’ultima mediante una parete coincidente con la sezione 39b e due pieghe rispettivamente originatesi in corrispondenza delle cordonature 47 e 48.
Una sostanza adesiva è preferibilmente interposta tra le facce delle sottosezioni 39a e 39c che vanno a contrapporsi. Detta sostanza adesiva contribuisce vantaggiosamente a mantenere le sottosezioni 39a e 39c piegate di 180° le une rispetto alle altre vincendo l’eventuale ritorno elastico del foglio 1.
Essendo i fori 49 preferibilmente:
• uguali l’uno all’altro,
• disposti con i bordi coincidenti con i propri lati lunghi paralleli al bordo 42,
• disposti con i bordi coincidenti con i propri lati corti e giacenti dalla medesima parte rispetto alle pieghe 47 e 48, allineati tra loro,
ed essendo la distanza tra:
• il bordo della parete 39a opposto alla piega 47 (precedentemente identificato con l’espressione “primo bordo della seconda parete divisoria”, esteso nella precedentemente citata seconda direzione longitudinale)
e
• i bordi dei fori 49 coincidenti con i lati corti di questi ultimi più prossimi a detto bordo della parete 39a
preferibilmente pressoché uguale alla distanza tra
• il bordo della parete 39c opposto alla piega 48
e
• i bordi dei fori 49 coincidenti i lati corti di questi ultimi più prossimi a detto altro bordo della parete 39c,
a seguito delle suddette piegature delle sezioni 39a e 39c rispetto alla sezione 39b, i fori 49 sono divenuti, nella struttura 61, una pluralità di fenditure sostanzialmente rettangolari, pressoché uguali l’una all’altra, equidistanti tra loro e penetranti nella struttura 61 a partire dalla parete 39b, ortogonalmente a quest’ultima, verso i bordi delle pareti 39a e 39c rispettivamente opposti alle pieghe 47 e 48. Per comodità, dette fenditure cui hanno dato luogo i fori 49 sono contraddistinte dal medesimo numero di riferimento di questi ultimi, ossia “49”. Per inciso, il bordo della parete 39a includente la piega 47 (ossia il bordo da cui si originano le fenditure 49) è stato precedentemente identificato con l’espressione “secondo bordo della seconda parete divisoria”, esteso nella precedentemente citata seconda direzione longitudinale. Per inciso, le fenditure 49 penetrano nella struttura 61, l’una di fianco all’altra, per un tratto inferiore alla distanza tra la parete 39b ed il bordo libero delle pareti 39a e 39c opposto alla parete 39b.
Per inciso, qualora le sottosezioni 39a e 39c, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sottosezione 39b e dalle cordonature 47 e 48, siano reciprocamente connesse da un’unica cordonatura, le pareti 39a e 39c, anziché essere connesse l’una all’altra dalla parete 39b e dalle pieghe 47 e 48, sono reciprocamente connesse da un’unica piega originatasi in corrispondenza di detta unica cordonatura. In tal caso, è da detta unica piega che le fenditure 49 penetrano nella struttura 61 (ossia nelle pareti 39a e 39c).
In figura 5 la struttura 61 è mostrata nell’atto di inserimento della stessa nella struttura 50, ossia nella porzione di spazio parzialmente delimitata dalla base 12 e dalle pareti 11, 13, 22 e 27.
La figura 6 mostra la struttura 61 alloggiata nella struttura 50, con i bordi liberi delle pareti 39a e 39c rispettivamente opposti alle pieghe 47 e 48 preferibilmente contrapposti alla base 12, e più preferibilmente a contatto con quest’ultima. Le fenditure 49 sono pertanto preferibilmente rivolte verso l’alto, ossia con la concavità rivolta dalla parte opposta rispetto alla base 12. La struttura 61 è alloggiata nella struttura 50 con le pareti 39a e 39c preferibilmente disposte pressoché ortogonalmente alla base 12, ed inclinate (ossia non parallele) rispetto alle pareti 11, 13, 22 e 27. La struttura 61 è inoltre preferibilmente a contatto con la parete 22 in corrispondenza del proprio bordo libero opposto al bordo 42, ossia in corrispondenza del proprio bordo libero più distante dalle fenditure 49.
Come è possibile notare in figura 6, la struttura 61 ha una lunghezza (corrispondente alla lunghezza della sezione 39) preferibilmente (e non necessariamente) tale per cui il bordo 42 non sia a contatto con alcuna parete laterale 11, 13 e 27.
In figura 7 è visibile una struttura divisoria 62 ottenuta a partire dalla sezione 38 (dopo essere stata disconnessa dalla sezione 15) a seguito di una piegatura, preferibilmente di 90°, della sottosezione 38a rispetto alla sottosezione 38b attorno alla cordonatura 43, e di una piegatura, anch’essa preferibilmente di 90°, della sottosezione 38c rispetto alla sottosezione 38b attorno alla cordonatura 44. Le sottosezioni 38a e 38c vengono piegate dalla medesima parte rispetto alla sottosezione 38b. In particolare, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, le sottosezioni 38a e 38c vengono fatte ruotare verso il basso rispetto alla sottosezione 38b.
La struttura 62, per effetto delle suddette piegature, comprende una parete coincidente con la sottosezione 38a (precedentemente identificata con l’espressione “prima parete divisoria”) contrapposta ad una parete coincidente con la sottosezione 38c e connessa a quest’ultima mediante una parete coincidente con la sezione 38b e due pieghe rispettivamente originatesi in corrispondenza delle cordonature 43 e 44.
Una sostanza adesiva è preferibilmente interposta tra le facce delle sottosezioni 38a e 38c che vanno a contrapporsi. Detta sostanza adesiva contribuisce vantaggiosamente a mantenere le sottosezioni 38a e 38c piegate di 180° le une rispetto alle altre vincendo l’eventuale ritorno elastico del foglio 1.
Essendo le fenditure 45 e 46 preferibilmente:
• speculari,
• disposte con i bordi coincidenti con i propri lati lunghi paralleli al bordo 41 ed allineati tra loro,
• disposte con i bordi coincidenti con i propri lati corti paralleli alle pieghe 43 e 44,
ed essendo la distanza tra:
• il bordo della parete 38a opposto alla piega 43 (precedentemente identificato con l’espressione “primo bordo della prima parete divisoria”, esteso nella precedentemente citata prima direzione longitudinale)
e
• il bordo della fenditura 45 coincidente con il lato corto di quest’ultima preferibilmente pressoché uguale alla distanza tra
• il bordo della parete 38c opposto alla piega 44
e
• il bordo della fenditura 46 coincidente con il lato corto della stessa,
(ossia essendo la distanza tra:
• la piega 43
e
• il bordo della fenditura 45 coincidente con il lato corto di quest’ultima preferibilmente pressoché uguale alla distanza tra
• la piega 44
e
• il bordo della fenditura 46 coincidente con il lato corto della stessa)
a seguito delle suddette piegature delle sezioni 38a e 38c rispetto alla sezione 38b, le fenditure 45 e 46 sono divenute, nella struttura 62, un’unica fenditura 63 sostanzialmente rettangolare e penetrante nella struttura 62 a partire dai bordi delle pareti 38a e 38c rispettivamente opposti alle pieghe 43 e 44, ortogonalmente a questi ultimi, verso la parete 38b. Per inciso, il bordo della parete 38a opposto alla piega 43 (ossia il bordo opposto a quello da cui si origina la fenditura 63) è stato precedentemente identificato con l’espressione “secondo bordo della prima parete divisoria”, esteso nella precedentemente citata prima direzione longitudinale. Per inciso, la fenditura 63 penetra nella struttura 62 per un tratto inferiore alla distanza tra la parete 38b ed il bordo libero delle pareti 38a e 38c opposto alla parete 38b.
Per inciso, qualora le sottosezioni 38a e 38c, anziché essere connesse l’una all’altra dalla sottosezione 38b e dalle cordonature 43 e 44, siano reciprocamente connesse da un’unica cordonatura, le pareti 38a e 38c, anziché essere connesse l’una all’altra dalla parete 38b e dalle pieghe 43 e 44, sono reciprocamente connesse da un’unica piega originatasi in corrispondenza di detta unica cordonatura. In tal caso, è verso detta unica piega che la fenditura 63 penetra nella struttura 62 (ossia nelle pareti 38a e 38c).
In figura 6 la struttura 62 è mostrata nell’atto di inserimento della stessa nella struttura 50, ossia nella porzione di spazio parzialmente delimitata dalla base 12 e dalle pareti 11, 13, 22 e 27.
La figura 8 mostra la struttura 62 alloggiata nella struttura 50, con i bordi liberi delle pareti 38a e 38c rispettivamente opposti alle pieghe 43 e 44 preferibilmente contrapposti alla base 12, e più preferibilmente a contatto con quest’ultima. La fenditura 63 è pertanto preferibilmente rivolta verso il basso, ossia con la concavità rivolta verso la base 12. La struttura 62 è alloggiata nella struttura 50 con le pareti 38a e 38c preferibilmente disposte pressoché ortogonalmente alla base 12 e pressoché parallele alle pareti 22 e 27 (ossia pressoché ortogonali alle pareti 11 e 13). Avendo la struttura 62 una lunghezza (corrispondente alla lunghezza della sezione 38) non inferiore alla distanza tra le pieghe 4 e 5, e, preferibilmente pressoché uguale a detta distanza, la struttura 62 è non solo interposta tra le pareti 11 e 13, ma anche incastrata reversibilmente tra queste ultime. La struttura 62 divide la porzione di spazio delimitata dalla base 12 e dalle pareti 11, 13, 22 e 27 in due comparti. Più precisamente, un primo comparto 64 si estende dalla struttura 62 alla parete 22 ed il secondo comparto 65 si estende dalla struttura 62 alla parete 27.
Come è possibile notare in figura 8, le strutture 61 e 62 sono connesse reversibilmente l’una all’altra mediante un incastro a croce tra la fenditura 63 ed una delle fenditure 49. Per effetto di ciò, la struttura 61 è alloggiata nel comparto 64 in corrispondenza di una prima porzione 61a della stessa e nel comparto 65 in corrispondenza di una seconda porzione 61b della stessa opposta alla porzione 61a. La porzione 61a divide, a sua volta, il comparto 64 in due sotto comparti 64a e 64b. Per inciso, essendo la struttura 61 preferibilmente inclinata rispetto alle pareti 11 e 13 e preferibilmente a contatto con la parete 22 in corrispondenza del proprio bordo opposto al bordo 42, la lunghezza della porzione 61a è preferibilmente superiore alla distanza tra la struttura 62 e la parete 22.
Quando due pareti sono connesse l’una all’altra mediante un incastro a croce, una parete sostiene l’altra. Nel caso di specie, essendo la struttura 62 incastrata reversibilmente tra le pareti 11 e 13, è la struttura 62 a sostenere la struttura 61. In aggiunta a ciò, essendo la fenditura 63 rivolta verso la base 12, la struttura 61 è incastrata reversibilmente tra la base 12 e la struttura 62.
Come precedentemente accennato, le fenditure 49 e 63 sono conformate in modo tale per cui le strutture 61 e 62 siano connettibili reversibilmente tra loro, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna delle fenditure 49. Più precisamente, la fenditura 63 è preferibilmente sufficientemente ampia (ossia sufficientemente estesa nella suddetta prima direzione longitudinale) da essere incastrabile a croce in ciascuna delle fenditure 49. In altre parole, supponendo di mantenere la struttura 61 nella posizione mostrata in figura 8, la fenditura 63 è sufficientemente ampia da consentire un disincastro della struttura 62 dalla struttura 61 ed un re-incastro in corrispondenza di un’altra fenditura 49 mantenendo la struttura 62 pressoché ortogonale alle pareti 11 e 13. L’estensione della fenditura 63 nella suddetta prima direzione longitudinale è pertanto preferibilmente superiore all’estensione di ciascuna delle fenditure 49 nella suddetta seconda direzione longitudinale.
La combinazione della struttura 50 con le strutture 61 e 62 dà luogo ad una struttura divisoria e di rivestimento 70, oggetto d’invenzione, collocabile nella scatola per scarpe 50 ed idonea ad impedire sia un contatto tra due calzature (del medesimo paio) alloggiate nella stessa, sia uno sfregamento tra ciascuna di dette due calzature e la base 12 a prescindere dalle dimensioni di dette calzature, così da rendere non più necessari la realizzazione di scatole di scarpe su misura ed il ricoprimento almeno parziale delle calzature con un materiale protettivo.
Quando la struttura 70 è alloggiata nella scatola 55, come mostrato in figura 8, la struttura 70 divide l’interno della scatola 55 in tre comparti rispettivamente corrispondenti al comparto 65 e ai due sotto-comparti 64a e 64b. Due scarpe appartenenti al medesimo paio sono rispettivamente alloggiabili nei sottocomparti 64a e 64b cosicché non possa aver luogo un contatto tra le stesse. Ciascuno dei due sotto-comparti 64a e 64b è inoltre preferibilmente conformato come un prisma a base trapezoidale rettangolare, ossia, vantaggiosamente, come la forma tridimensionale in cui è generalmente schematizzabile l’ingombro di una scarpa. Ciascuna scarpa è pertanto alloggiabile in uno dei due sotto-comparti 64a e 64b in modo tale per cui la porzione di tomaia che ricopre il collo di un piede quando la scarpa è calzata da una persona sia contrapposta alla porzione 61a della struttura 61.
In aggiunta a quanto detto, essendo la struttura 62 incastrata reversibilmente tra le pareti 11 e 13, e comprendendo la struttura 61 una pluralità di fenditure 49, le dimensioni dei sotto-comparti 64a e 64b sono regolabili da un utilizzatore della struttura 70. Più precisamente, le strutture 61 e 62 sono collocabili tra le pareti 11, 13, 22 e 27 e l’una rispetto all’altra in funzione delle dimensioni delle scarpe da alloggiare della struttura 70, ossia affinché minima sia la libertà di movimento delle calzature. In altre parole, un utilizzatore della struttura 70 può assemblare quest’ultima in modo tale per cui i sotto-comparti 64a e 64b siano dimensionati su misura per il paio di scarpe da alloggiare negli stessi. Preferibilmente, dato un modello di calzatura, la struttura 70 viene dimensionata in modo tale per cui ciascuna fenditura 49 corrisponda ad una taglia di detto modello di calzatura. Più piccola è la taglia del paio di scarpe da alloggiare nella struttura 70, più vicina alla parere 22 è la fenditura 49 in cui la struttura 62 viene incastrata a croce alla struttura 61 (ossia più vicina alla parete 22 è la struttura 62).
Per inciso, la struttura 70, quando alloggiata nella scatola 55, oltre a svolgere una funzione divisoria, funge da rivestimento poiché fodera internamente ed almeno parzialmente la scatola 55, coprendo la base 56 e le pareti 57, 58, 59 e 60 di quest’ultima. La struttura 70 svolge pertanto anche una funzione protettiva nei confronti di un paio di scarpe alloggiato nella scatola 55, costituendone un secondo imballaggio.
Il foglio 1 (e, di conseguenza, anche la struttura 70) è preferibilmente, ma non necessariamente, almeno parzialmente rivestito, in corrispondenza di una faccia dello stesso, da almeno uno strato realizzato in uno o più materiali protettivi preferibilmente scelti nel gruppo comprendente tessuto, tessuto non tessuto, vernice (più preferibilmente antigraffio) e materiali polimerici (più preferibilmente il polietilene). Con riferimento alla figura 1, la faccia del foglio 1 preferibilmente rivestita è quella superiore, ossia quella rivolta verso l’osservatore. Per effetto di ciò, risultano rivestite tutte le facce interne della struttura 70, ossia le facce della base 12 e delle pareti 10, 11, 13, 22, 27, 38a, 38c, 39a e 39c che delimitano internamente il comparto 65 ed i sotto-comparti 64a e 64b. Lo strato di materiale protettivo previene vantaggiosamente un contatto (e quindi uno sfregamento) tra un oggetto eventualmente alloggiato all’interno della struttura 70 (come ad esempio un paio di calzature) ed il foglio 1 in cui è realizzata quest’ultima.
Come sopra descritto, la struttura 61 ha una lunghezza non inferiore alla distanza tra le pieghe 18 e 19, e più preferibilmente pressoché uguale a quest’ultima. La struttura 61, però, può avere anche lunghezza inferiore alla distanza tra le pieghe 18 e 19.
Analogamente, le sezioni 38 e 39 sono connesse alla sezione 15 a titolo esemplificativo. Ai fini dell’invenzione è sufficiente che ciascuna delle sezioni 38 e 39 sia connessa ad almeno una sezione del foglio 1 (non necessariamente la sezione 15) mediante almeno una linea a rottura facilitata, oppure che una sezione 38 o 39 sia connessa ad almeno una sezione del foglio 1 (non necessariamente la sezione 15) mediante almeno una prima linea a rottura facilitata, e all’altra sezione 39 o 38 mediante almeno una seconda linea a rottura facilitata. In alternativa, la struttura 70 è ottenibile a partire da tre elementi sostanzialmente piani rispettivamente coincidenti con le sezioni 38 e 39, e con il foglio 1 privato di dette sezioni 38 e 39.
I fori e le fenditure 49 potrebbero essere occluse da rispettive porzioni di foglio 1 connesse, lungo i propri bordi, alla sezione 39 da linee a rottura facilitata. In tal caso, i fori e le fenditure 49 sono ancora, rispettivamente fori e fenditure, ma “temporaneamente” occlusi da rispettive porzioni di foglio 1. Un utilizzatore della struttura 70, al momento di assemblare quest’ultima, deve infatti rimuovere la porzione di foglio 1 che occlude la fenditura 49 in corrispondenza della quale la struttura 62 deve essere incastrata a croce alla struttura 61.
Per inciso, le strutture 61 e 62 sono alloggiabili nella struttura 50 capovolte rispetto a come mostrate in figura 8, ossia a contatto con la base 12 rispettivamente in corrispondenza delle pareti 38b e 39b. Analogamente, come sopra specificato, le fenditure 45 e 46 potrebbero essere sostituite da un foro passante rettangolare a cavallo delle cordonature 43 e 44, ed i fori 49 potrebbero essere sostituiti da due pluralità di fenditure rispettivamente penetranti nelle sottosezioni 39a e 39b a partire dai bordi della sezione 39 ortogonali al bordo 42. In tal caso la fenditura nella struttura 62 è rivolta verso l’alto e le fenditure nella struttura 61 sono rivolte verso la base 12. Ai fini dell’invenzione, ciò che rileva è che le fenditure 49 e 63 siano rispettivamente realizzate nelle strutture 61 e 62 a partire da bordi opposti. Ciò è una conseguenza ovvia del fatto che le strutture 61 e 62 siano incastrabili a croce l’una all’altra. In particolare, se la fenditura 63 penetra nella struttura 62 a partire dai bordi liberi delle pareti 38a e 38c rispettivamente opposti alle pieghe 43 e 48, le fenditure 49 penetrano nella struttura 61 a partire dalla parete 39b (come mostrato nella struttura 70). Viceversa, se la fenditura 63 penetra nella struttura 62 a partire dalla parete 38b, le fenditure 49 penetrano nella struttura 61 a partire dai bordi liberi delle pareti 39a e 39c rispettivamente opposti alle pieghe 47 e 48.
Secondo una variante del foglio 1 e della struttura 70, il foglio 1 è privo delle sezioni 14, 15, 23, 24, 28 e 29 e delle sotto-sezioni 38b, 38c, 39b e 39c, e conseguentemente la struttura 70 è priva delle pareti 14, 15, 23, 24, 28, 29, 38b, 38c, 39b e 39c. In tal caso, le sezioni 38 e 39 coincidono rispettivamente con le sottosezioni 38a e 39a, e le strutture 61 e 62 coincidono con le pareti 39a e 38a (ossia le fenditure 49 e 63 sono presenti nelle sole pareti 39a e 38a e sono queste ultime ad essere connesse l’una all’altra mediante un incastro a croce). La figura 9 mostra la struttura 70 con il coperchio 51 abbassato a chiusura della stessa, ossia mostra la configurazione assunta dalla struttura 70 dopo l’effettuazione della seguente sequenza di piegature a partire dalla configurazione della struttura 70 mostrata in figura 8:
a) una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 30 (unitamente alla sezione 36) rispetto alla sezione 10 attorno alla cordonatura 33,
una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 31 rispetto alla sezione 10 attorno alla cordonatura 34, e
una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 32 rispetto alla sezione 10 attorno alla cordonatura 35.
Le sezioni 30, 31 e 32 vengono piegate dalla stessa parte rispetto alla sezione 10. In particolare, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, le sezioni 30, 31 e 32 vengono fatte ruotare verso il basso rispetto alla sezione 10;
b) una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 10 (unitamente alle sezioni 30, 31, 32 e 36) rispetto alla sezione 11 attorno alla cordonatura 3.
La sezione 10 viene piegata dalla parte opposta rispetto a quella da cui sono state piegate le sezioni 30, 31 e 32 al passo precedente. In particolare, la sezione 10 viene fatta ruotare verso la base 12 rispetto alla sezione 11.
Al termine della suddetta piegatura, la sezione 10 è disposta pressoché parallelamente alla base 12 ed è a contatto con le pareti 14, 23 e 28, in modo da fungere da chiusura superiore della struttura 70;
c) una piegatura, preferibilmente di 90°, della sezione 36 rispetto alla sezione 30 attorno alla cordonatura 37.
La sezione 36 viene piegata dalla medesima parte da cui sono state piegate le sezioni 30, 31 e 32 al passo a). In particolare, assumendo come faccia superiore del foglio 1 quella rivolta verso l’osservatore in figura 1, la sezione 36 viene fatta ruotare verso il basso rispetto alla sezione 30.
Al termine della suddetta piegatura, la sezione 36 è disposta pressoché parallelamente alla sezione 10.
Quando la scatola 55 viene chiusa da un coperchio, le sezioni 30, 31 e 32 fungono da alette idonee a mantenere il coperchio della scatola 55 ad una certa distanza dalla sezione 10, così da creare un’intercapedine d’aria.
Analogamente a quanto detto con riferimento alle porzioni sporgenti delle contropareti 15, 24 e 29, quando la struttura 70 nella configurazione mostrata in figura 9 è inserita nella scatola 55 chiusa da un coperchio, alloggiando al proprio interno un paio di calzature, le alette 30, 31 e 32 fungono vantaggiosamente da ammortizzatori nel caso in cui, a titolo esemplificativo, la scatola 55 venga erroneamente fatta cadere a terra. Le alette 30, 31 e 32 forniscono quindi una protezione aggiuntiva al paio di calzature eventualmente alloggiato nella struttura 70, rispetto ad una struttura di divisoria e di rivestimento priva del coperchio 51 oppure in cui il coperchio 51 sia privo delle alette 30, 31 e 32.
Oltre al foglio 1 e alla struttura 70, oggetto d’invenzione è anche un contenitore 71 comprendente la scatola 55 e la struttura 70 alloggiata nella stessa come sopra descritto.
Secondo una variante del foglio 1 e della struttura 70, il foglio 1 è privo delle sezioni 10, 30, 31, 32 e 36, e conseguentemente la struttura 70 è priva del coperchio 51.
Sulla base della descrizione fornita per un esempio di realizzazione preferito, è ovvio che alcuni cambiamenti possono essere introdotti dal tecnico del ramo senza con ciò uscire dall’ambito dell’invenzione come definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura divisoria e di rivestimento (70) alloggiabile in una scatola per scarpe (55) e realizzabile a partire da uno o più elementi sostanzialmente piani (1), dei quali almeno uno pieghevole su se stesso, detta struttura (70) comprendendo: • una base (12) sostanzialmente quadrata o rettangolare; • una prima, una seconda, una terza ed una quarta parete laterale (11, 13, 22, 27), dette prima e seconda parete laterale (11, 13) essendo reciprocamente opposte rispetto a detta base (12), dette terza e quarta parete laterale (22, 27) essendo trasversali a dette prima e seconda parete laterale (11, 13), ed essendo anch’esse reciprocamente opposte rispetto a detta base (12), almeno una di dette pareti laterali (11, 13, 22, 27) essendo connessa a detta base (12) mediante almeno una piega (4, 5, 18, 19), ciascuna di dette pareti laterali (11, 13, 22, 27) essendo connessa, mediante almeno una piega (4, 5, 18, 19), a detta base (12) o a un’altra di dette pareti laterali (11, 13, 22, 27), detta struttura (70) essendo alloggiabile in una scatola per scarpe (55) comprendente una base (56) sostanzialmente quadrata o rettangolare, e quattro pareti laterali (57, 58, 59, 60) due a due reciprocamente opposte rispetto alla base (56) di detta scatola (55), detta struttura (70) essendo alloggiabile in detta scatola per scarpe (55) in modo tale per cui la base (12) di detta struttura (70) sia sovrapposta alla base (56) di detta scatola (55) e le pareti laterali (11, 13, 22, 27) di detta struttura (70) siano rispettivamente contrapposte alle pareti laterali (57, 58, 59, 60) di detta scatola (55), detta struttura (70) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: • almeno una prima parete divisoria (38a, 62) estesa in una prima direzione longitudinale, l’estensione di detta prima parete divisoria (38a, 62) in detta prima direzione longitudinale essendo non inferiore alla distanza tra dette prima e seconda parete laterale (11, 13), detta prima parete divisoria (38a, 62) essendo interposta tra dette prima e seconda parete laterale (11, 13) in modo da risultare incastrata reversibilmente tra le stesse quando detta struttura (70) è alloggiata in detta scatola per scarpe (55), detta prima parete divisoria (38a, 62) dividendo una porzione di spazio delimitata da detta base (12) e da dette pareti laterali (11, 13, 22, 27) di detta struttura (70) in un primo ed un secondo comparto (64, 65), detto primo comparto (64) essendo parzialmente delimitato da detta terza parete laterale (22), detto secondo comparto (65) essendo parzialmente delimitato da detta quarta parete laterale (27), detta prima parete divisoria (38a, 62) includendo un primo ed un secondo bordo (43) estesi in detta prima direzione longitudinale e reciprocamente opposti, detta prima parete divisoria (38a, 62) essendo contrapposta a detta base (12) di detta struttura (70) in corrispondenza di detto primo bordo, detta prima parete divisoria (38a, 62) comprendendo almeno una prima fenditura (45, 63) penetrante in detta prima parete divisoria (38a, 62) a partire da detto primo o secondo bordo (43) verso detto secondo (43) o primo bordo per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo (43); • almeno una seconda parete divisoria (39a, 61) estesa in una seconda direzione longitudinale, detta seconda parete divisoria (39a, 61) includendo un primo ed un secondo bordo (47) estesi in detta seconda direzione longitudinale e reciprocamente opposti, detta seconda parete divisoria comprendendo una pluralità di seconde fenditure (49) ciascuna delle quali penetrante in detta seconda parete divisoria (39a, 61) a partire da detto secondo (47) o primo bordo della stessa verso detto primo o secondo bordo (47) di detta seconda parete divisoria (39a, 61) per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo (47) di detta seconda parete divisoria (39a, 61), dette seconde fenditure (49) penetrando in detta seconda parete divisoria (39a, 61), l’una di fianco all’altra, a partire dal medesimo bordo tra detti secondo (47) e primo bordo di detta seconda parete divisoria (39a, 61), detta seconda parete divisoria (39a, 61) essendo contrapposta a detta base (12) di detta struttura (70) in corrispondenza del proprio primo bordo, detta seconda parete divisoria (39a, 61) essendo connessa reversibilmente a detta prima parete divisoria (38a, 62) mediante un incastro a croce tra detta prima fenditura (45, 63) ed una di dette seconde fenditure (49), così da risultare alloggiata in detto primo comparto (64) in corrispondenza di una propria prima porzione (61a), ed in detto secondo comparto (65) in corrispondenza di una propria seconda porzione (61b) opposta a detta prima porzione (61a), detta seconda parete divisoria (39a, 61) suddividendo detto primo comparto (64) in due sotto-comparti (64a, 64b) ove sono rispettivamente alloggiabili due scarpe di un medesimo paio, dette prima e seconda parete divisoria (38a, 62, 39a, 61) essendo connettibili reversibilmente tra loro, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna di dette seconde fenditure (49).
  2. 2. Struttura (70) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta seconda parete divisoria (39a, 61) è inclinata rispetto a dette prima e seconda parete laterale (11, 13), ed è a contatto con detta terza parete laterale (22) quando detta struttura (70) è alloggiata in detta scatola per scarpe (55), l’estensione di detta prima fenditura (45, 63) in detta prima direzione longitudinale essendo superiore all’estensione di ciascuna di dette seconde fenditure (49) in detta seconda direzione longitudinale.
  3. 3. Struttura (70) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detta base (12), dette pareti laterali (11, 13, 22, 27) e dette pareti divisorie (38a, 62, 39a, 61), almeno in corrispondenza di facce delle stesse rivolte verso detto secondo comparto (65) e verso detti sotto-comparti (64a, 64b), sono almeno parzialmente rivestite da uno strato includente almeno un materiale scelto nel gruppo comprendente tessuto, tessuto non tessuto, vernice e materiali polimerici.
  4. 4. Struttura (70) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che: • detta prima parete laterale (11) è connessa, mediante una piega (4), a detta base (12) di detta struttura (70) in corrispondenza di un primo bordo (4) di detta base (12); • detta seconda parete laterale (13) è connessa, mediante una piega (5), a detta base (12) di detta struttura (70) in corrispondenza di un secondo bordo (5) di detta base (12) opposto al primo bordo (4) della stessa (12) ; • detta terza parete laterale (22) è connessa, mediante una piega (18), a detta base (12) di detta struttura (70) in corrispondenza di un terzo bordo (18) di detta base (12) interposto tra il primo ed il secondo bordo (4, 5) della stessa (12); • detta quarta parete laterale (27) è connessa, mediante una piega (19), a detta base (12) di detta struttura (70) in corrispondenza di un quarto bordo di detta base (12) interposto tra il primo ed il secondo bordo (4, 5) della stessa (12) ed opposto a detto terzo bordo (18).
  5. 5. Struttura (70) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: • una prima controparete laterale (15) contrapponibile a detta seconda parete laterale (13) e connessa a quest’ultima mediante almeno una piega (6, 7); • una seconda controparete laterale (24) contrapponibile a detta terza parete laterale (22) e connessa a quest’ultima mediante almeno una piega (20, 21); • una terza controparete laterale (29) contrapponibile a detta quarta parete laterale (27) e connessa a quest’ultima mediante almeno una piega (25, 26), dette prima, seconda e terza controparete laterale (15, 24, 29) essendo rispettivamente contrapposte a dette seconda, terza e quarta parete laterale (13, 22, 27) quando detta struttura (70) è alloggiata in detta scatola per scarpe (55).
  6. 6. Struttura (70) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che: • detta prima controparete laterale (15) ha un’estensione tale per cui, quando detta prima controparete laterale (15) è contrapposta a detta seconda parete laterale (13), una porzione di detta prima controparete laterale (15) sporga da detta base (12) di detta struttura (70) dalla parte opposta di dette pareti divisorie (38a, 62, 39a, 61); • detta seconda controparete laterale (24) ha un’estensione tale per cui, quando detta seconda controparete laterale (24) è contrapposta a detta terza parete laterale (22), una porzione di detta seconda controparete laterale (24) sporga da detta base (12) di detta struttura (70) dalla parte opposta di dette pareti divisorie (38a, 62, 39a, 61); • detta terza controparete laterale (29) ha un’estensione tale per cui, quando detta terza controparete laterale (29) è contrapposta a detta quarta parete laterale (27), una porzione di detta terza controparete laterale (29) sporga da detta base (12) di detta struttura (70) dalla parte opposta di dette pareti divisorie (38a, 62, 39a, 61).
  7. 7. Contenitore (71) comprendente: • una scatola per scarpe (55) includente: − una base (56) sostanzialmente quadrata o rettangolare; − quattro pareti laterali (57, 58, 59, 60) connesse a detta base (56) in corrispondenza di rispettivi bordi della stessa e delimitanti, insieme a detta base (56), una sede in cui è alloggiabile un paio di calzature, dette quattro pareti laterali (57, 58, 59, 60) essendo due a due reciprocamente opposte rispetto a detta base (56); • una struttura (70) secondo una delle rivendicazioni precedenti, alloggiata in detta sede di detta scatola (55), la base (12) di detta struttura (70) avendo sostanzialmente la medesima estensione della base (56) di detta scatola (55), ed essendo sovrapposta alla base (56) di detta scatola (55), le pareti laterali (11, 13, 22, 27) di detta struttura (70) essendo rispettivamente contrapposte alle pareti laterali (57, 58, 59, 60) di detta scatola (55).
  8. 8. Elemento sostanzialmente piano (1) comprendente sia una pluralità di cordonature attorno quali detto elemento (1) è pieghevole su se stesso, sia una o più linee a rottura facilitata (40), detto elemento sostanzialmente piano (1) comprendendo: • una prima sezione (12) di forma sostanzialmente quadrata o rettangolare; • almeno una seconda, una terza, una quarta e una quinta sezione (11, 13, 22, 27) connesse a detta prima sezione (12) da rispettive cordonature (4, 5, 18, 19) rispettivamente realizzate in corrispondenza dei quattro lati (4, 5, 18, 19) di detta forma sostanzialmente quadrata o rettangolare, dette seconda e terza sezione (11, 13) essendo reciprocamente opposte rispetto a detta prima sezione (12), dette quarta e quinta sezione (22, 27) essendo trasversali a dette seconda e terza sezione (11, 13), ed anch’esse reciprocamente opposte rispetto a detta prima sezione (12), detto elemento sostanzialmente piano (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre: • almeno una sesta sezione (38a) estesa in una prima direzione longitudinale, l’estensione di detta sesta sezione (38a) in detta prima direzione longitudinale essendo non inferiore alla distanza tra le cordonature (4, 5) in corrispondenza delle quali dette seconda e terza sezione (11, 13) sono connesse a detta prima sezione (12), detta sesta sezione (38a) includendo un primo ed un secondo bordo (43) estesi in detta prima direzione longitudinale e reciprocamente opposti, detta sesta sezione (38a) comprendendo almeno una prima fenditura (45) penetrante in detta sesta sezione (38a) a partire da detto primo o secondo bordo (43) verso detto secondo (43) o primo bordo per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo (43); • almeno una settima sezione (39a) estesa in una seconda direzione longitudinale, detta settima sezione (39a) includendo un primo ed un secondo bordo (47) estesi in detta seconda direzione longitudinale e reciprocamente opposti, detta settima sezione (39a) comprendendo una pluralità di seconde fenditure (49) ciascuna delle quali penetrante in detta settima sezione (39a) a partire da detto secondo (47) o primo bordo della stessa verso detto primo o secondo bordo (47) di detta settima sezione (39a) per un tratto inferiore alla distanza tra detti primo e secondo bordo (47) di quest’ultima, dette seconde fenditure (49) penetrando in detta settima sezione (39a), l’una di fianco all’altra, a partire dal medesimo bordo (47) tra detti secondo (47) e primo bordo di detta settima sezione (39a), ciascuna sezione tra dette sesta e settima sezione (38a, 39a) essendo connessa ad almeno un’altra sezione (15) di detto elemento sostanzialmente piano (1) mediante almeno una linea a rottura facilitata (40), oppure una sezione tra dette sesta e settima sezione (38a, 39a) essendo connessa ad almeno un’altra sezione (15) di detto elemento sostanzialmente piano (1) mediante almeno una prima linea a rottura facilitata (40), e all’altra sezione tra dette sesta e settima sezione (38a, 39a) mediante almeno una seconda linea a rottura facilitata, dette prima e seconde fenditure (45, 49) essendo conformate in modo tale per cui, a seguito di una disconnessione di dette sesta e settima sezione (38a, 39a) dalle rimanenti sezioni di detto elemento sostanzialmente piano (1), ed eventualmente a seguito di una disconnessione di dette sesta e settima sezione tra loro (38a, 39a), lungo dette linee a rottura facilitata (40), detta settima sezione (39a) sia connettibile reversibilmente a detta sesta sezione (38a) mediante un incastro a croce tra detta prima fenditura (45) ed una di dette seconde fenditure (49), dette sesta e settima sezione (38a, 39a), a seguito di detta disconnessione, essendo connettibili reversibilmente tra loro, mediante detto incastro a croce, in corrispondenza di ciascuna di dette seconde fenditure (49).
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