IT201800010292A1 - Sistema e procedimento di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro scorrevole. - Google Patents

Sistema e procedimento di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro scorrevole. Download PDF

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IT201800010292A1
IT201800010292A1 IT102018000010292A IT201800010292A IT201800010292A1 IT 201800010292 A1 IT201800010292 A1 IT 201800010292A1 IT 102018000010292 A IT102018000010292 A IT 102018000010292A IT 201800010292 A IT201800010292 A IT 201800010292A IT 201800010292 A1 IT201800010292 A1 IT 201800010292A1
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IT
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disc
belt
disk
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measuring system
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IT102018000010292A
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Inventor
Piet Oostdijk
Giorgio Varisco
Francesco Giuseppe Zani
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System Plast S R L
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    • G01MEASURING; TESTING
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione dal titolo:
"Sistema e procedimento di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro scorrevole"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda in generale un sistema ed un procedimento di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro scorrevole. In particolare, l’invenzione riguarda un sistema ed un procedimento di misurazione del coefficiente di attrito radente su un nastro scorrevole, ad esempio di un impianto di imbottigliamento di liquidi in bottiglie o contenitori per liquidi.
L’invenzione verrà, di qui in avanti, descritta nell’ambito di un impianto di imbottigliamento di liquidi in bottiglie o contenitori per liquidi, poiché questo ne rappresenta un’applicazione particolarmente adatta, ma è altresì applicabile ad un qualsiasi impianto industriale in cui dei contenitori (ad esempio per liquidi, per prodotti alimentari, o per altro uso) o dei prodotti (ad esempio delle bottiglie, delle lattine, o altri) vengono trasportati su un nastro scorrevole, e in cui è necessario mantenere una determinata condizione di attrito tra i contenitori o i prodotti ed il nastro scorrevole. A titolo di esempio non limitativo, l’invenzione è altresì applicabile ad impianti di lavaggio di bottiglie, ad impianti di inscatolamento di prodotti alimentari o ad impianti di etichettatura di prodotti, ad esempio di prodotti inscatolati, e i riferimenti ad impianti di imbottigliamento o ai contenitori per liquidi non devono essere considerati limitativi dell’ambito dell’invenzione.
Un impianto di imbottigliamento comprende, generalmente, una serie di stazioni di lavoro in cui sono localizzati diversi macchinari, e un nastro trasportatore scorrevole su cui le bottiglie o, più in generale, i contenitori per liquidi (quali ad esempio lattine), vengono appoggiati in posizione verticale, e tramite il quale vengono portati alle diverse stazioni di lavoro. Il nastro trasportatore, o tappeto, è, generalmente, costituito di una pluralità di piastre incernierate, o comunque vincolate, tra loro e che presentano superiormente una superficie di appoggio, generalmente in plastica o in acciaio. Lungo il percorso, i contenitori per liquidi passano, appunto, attraverso diverse stazioni di lavoro, ovvero vengono alimentati a diversi macchinari dell’impianto, per eseguire le operazioni, ad esempio, di lavaggio, risciacquo, imbottigliamento, tappatura o aggraffatura. Lungo tale percorso, i contenitori per liquidi subiscono, dunque, diverse accelerazioni o decelerazioni in funzione delle necessità della macchina a cui vengono passati. Infatti, la “portata”, ovvero l’afflusso di contenitori per liquidi nell’unità di tempo, è costante in tutto l’impianto, ma nelle zone di velocità minore si verifica uno scorrimento relativo tra il tappeto, o nastro trasportatore, e i contenitori per liquidi. Si verifica quindi una frizione tra il fondo dei contenitori per liquidi ed il nastro trasportatore. Quando l’attrito cresce oltre un certo limite, nelle zone di accelerazione o di accumulo, i contenitori per liquidi iniziano a cadere. Naturalmente, le proprietà tribologiche del nastro trasportatore e della sua superficie di appoggio sono fondamentali per mantenere in posizione verticale i contenitori per liquidi durante tutto il trasporto da una stazione di lavoro all’altra, ed in particolare durante le fasi di accelerazione o decelerazione del nastro trasportatore. Per questo motivo, è fondamentale tenere costantemente sotto controllo il coefficiente di attrito radente tra i contenitori per liquidi e la superficie di appoggio del nastro trasportatore. Il coefficiente di attrito, però, va tenuto sotto controllo e quindi necessita di essere rilevato con frequenza, poiché è variabile durante l’operatività dell’impianto in funzione di un numero di parametri, quali l’uso e, dunque, l’usura della superficie di appoggio, le condizioni di umidità, di lubrificazione o di superficie bagnata dovute, ad esempio, all’accidentale sversamento di liquido, e lo stato di pulizia delle superfici di appoggio del nastro trasportatore.
Generalmente, per effettuare la misurazione del coefficiente di attrito, si mantiene un contenitore o un prodotto tra quelli trasportati, ad esempio una bottiglia, in posizione eretta bloccata tramite un dispositivo di bloccaggio sul nastro trasportatore, mentre quest’ultimo scorre, e si misura una forza di reazione che tale contenitore o prodotto esercita sul dispositivo di bloccaggio.
Dalla misura di questa forza di reazione è possibile determinare il coefficiente di attrito. Questo tipo di misurazione, però, è affetto da inconvenienti. Uno stesso contenitore o prodotto mantenuto bloccato sul nastro trasportatore si usura facilmente e velocemente, e non costituisce un campione di misurazione sufficientemente affidabile e che possa essere riutilizzato nel tempo. Inoltre, la misurazione deve essere ritarata ogni volta che il tipo di contenitori o prodotti utilizzato viene cambiato.
Un dispositivo di misurazione del coefficiente di attrito è noto, ad esempio, dalla pubblicazione brevettuale EP 3 030 506 B1.
Scopo della presente invenzione è di ottenere una misurazione del coefficiente di attrito tra la superficie di appoggio del nastro trasportatore e i contenitori o prodotti trasportati che sia affidabile, e che mantenga l’affidabilità e la precisione della misura del coefficiente di attrito nel tempo. Questo e altri scopi sono pienamente raggiunti secondo la presente invenzione grazie a un sistema di misurazione definito nell'annessa rivendicazione indipendente 1 e ad un procedimento di misurazione relativo.
Forme di realizzazione vantaggiose dell’invenzione sono specificate nelle rivendicazioni dipendenti, il cui contenuto è da intendersi come parte integrale e integrante della descrizione che segue.
In sintesi, l’invenzione si fonda sull'idea di realizzare un sistema di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro scorrevole in una direzione di avanzamento, comprendente un disco, che viene appoggiato flottante sul nastro, e che ha una superficie inferiore dalla quale sporge almeno una formazione arrotondata, tale che, indipendentemente dall’orientamento relativo del disco rispetto al nastro, almeno una formazione si estende lungo una direzione non parallela alla direzione di avanzamento del nastro.
Preferibilmente, detto disco è realizzato in acciaio inossidabile, più preferibilmente in acciaio inossidabile cromato, e ancora più preferibilmente in acciaio inossidabile temprato e cromato, e ha una durezza superficiale maggiore o uguale a 45 nella scala di durezza Rockwell – HRC.
Vantaggiosamente, detto disco è tenuto fermo rispetto alla direzione di avanzamento del nastro da un elemento di battuta, ed una coppia di celle di carico atte a misurare una forza di spinta esercitata dal disco sulle stesse operativamente associata all’elemento di battuta ed al disco.
Grazie ad un tale sistema di misurazione, è possibile effettuare una misurazione del coefficiente di attrito che sia affidabile e che mantenga tale affidabilità nel tempo. In particolare, grazie alla particolare configurazione del disco metallico, la misurazione del coefficiente di attrito non è influenzata negativamente dalle condizioni di usura del disco.
Inoltre, grazie alla forma arrotondata delle formazioni sporgenti dalla superficie inferiore del disco, è possibile misurare il coefficiente di attrito affidabilmente anche in condizioni umide, senza che si verifichi il fenomeno dell’aquaplaning.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione dettagliata che segue, data a puro titolo di esempio non limitativo con riferimento ai disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista dal basso di un sistema di misurazione secondo l’invenzione;
la figura 2 è una vista schematica dall’alto di un sistema di misurazione secondo l’invenzione;
le figure 3a, 3b e 3c sono, rispettivamente, una vista dal basso, una vista in sezione laterale secondo il piano di sezione A - A della figura 3a, ed una vista isometrica dal basso di un disco del sistema di misurazione, secondo una prima forma di realizzazione;
la figura 4 è una vista isometrica dal basso di un disco del sistema di misurazione, secondo una seconda forma di realizzazione;
e la figura 5 è una vista isometrica dal basso di un disco del sistema di misurazione, secondo una terza forma di realizzazione.
Con riferimento inizialmente alle figure 1 – 3c, un sistema di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro N, scorrevole in una direzione di avanzamento x, è generalmente indicato con 10.
Il sistema di misurazione 10 comprende un disco 12 in materiale metallico. Il sistema di misurazione 10 può comprendere inoltre una coppia di celle di carico 16, a ciascuna delle quali è associato un elemento di battuta 14.
Gli elementi di battuta 14 sono atti a mantenere il disco 12 fermo rispetto alla direzione di avanzamento x del nastro N, e sono montati associati alle celle di carico 16.
Le celle di carico 16 sono atte a misurare una forza di spinta esercitata dal disco 12 su ciascuna cella di carico 16. Come mostrato nelle figure 1 e 2, ciascuna cella di carico 16 è associata ad un rispettivo elemento di battuta 14 e al disco 12. Preferibilmente, ciascuna cella di carico 16 è disposta lungo una semiretta originante dal centro del disco 12 e inclinata di circa 45 gradi rispetto alla direzione di avanzamento x del nastro N, verso la direzione di avanzamento x, come mostrato nelle figure 1 e 2. Le celle di carico 16 sono, ad esempio, montate su un pannello metallico 18. Alternativamente, le celle di carico 16 possono essere supportate da un qualsiasi sistema di supporto stabile, che non interferisca con lo scorrimento del nastro N, e che abbia una rigidezza flesso-torsionale tale da non compromettere la qualità della misurazione. Le celle di carico 16 sono disposte su un piano parallelo ad una superficie di appoggio S del nastro N, e misurano, di conseguenza, una forza di spinta, esercitata dal disco 12 su ciascuna cella di carico 16, giacente su questo piano. Le celle di carico 16 possono essere, altresì, collegate ad una unità di elaborazione elettronica (non mostrata, di per sé nota) atta a ricevere, elaborare e/o memorizzare un segnale generato da ciascuna cella di carico 16, per determinare un coefficiente di attrito del disco 12 sul nastro N. L’unità di elaborazione elettronica può essere contenuta in una scatola di protezione (non mostrata, di per sé nota), ad esempio una scatola secondo lo standard IP67.
Il disco 12 viene appoggiato, flottante, sul piano orizzontale della superficie di appoggio S del nastro N, e mantenuto sostanzialmente fermo rispetto alla direzione di avanzamento x del nastro N tramite gli elementi di battuta 14. Il disco non è bloccato però, ed è libero, per effetto dello scorrimento del nastro N lungo la direzione di avanzamento x, di oscillare lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla direzione di avanzamento x del nastro N, e/o di ruotare nel piano orizzontale di appoggio. Il disco può, ad esempio, essere calato, a comando, sul nastro N tramite un pistone (non mostrato, di per sé noto) a cui è collegato, ad esempio, tramite elementi di collegamento meccanici classici, quali viti e/o bulloni, predisposti in fori passanti 20, angolarmente equispaziati e radialmente equidistanti dal centro del disco 12 e realizzati sullo stesso. Tra il pistone di comando ed il disco 12, tramite i fori passanti 20, può anche essere collegata una massa di valore predeterminato, ad esempio una massa equivalente a quella del prodotto o del contenitore, ad esempio del contenitore per liquidi, del quale si vuole simulare il comportamento. Per esempio, è possibile collegare il disco 12 tramite viti e/o bulloni inserite nei fori passanti 20 ad una massa di circa 0,5 kg. Alternativamente, il disco 12 può essere collegato ad una massa di valore predeterminato tramite un qualsiasi sistema di collegamento meccanico; ad esempio il disco 12 può essere collegato ad una massa di valore predeterminato, o direttamente ad un pistone di comando, tramite un accoppiamento a baionetta o a scatto.
Il disco 12 è preferibilmente realizzato in acciaio inossidabile, più preferibilmente in acciaio inossidabile temprato, e ancora più preferibilmente in acciaio inossidabile temprato e cromato, e ha, preferibilmente, una durezza superficiale maggiore o uguale a 45 nella scala di durezza Rockwell - HRC. Ancora più preferibilmente, il disco 12 ha una durezza superficiale maggiore o uguale a 54 nella scala di durezza Rockwell – HRC.
Il disco 12 può avere un diametro sostanzialmente equivalente a quella del prodotto o del contenitore, ad esempio del contenitore per liquidi, del quale si vuole simulare il comportamento; ad esempio, il disco 12 può avere, preferibilmente, un diametro compreso tra circa 50 mm e circa 80 mm.
Il disco 12 ha una superficie inferiore 12a, ovvero rivolta verso il nastro N quando il disco 12 è appoggiato sulla superficie di appoggio S del nastro N, ed una superficie superiore 12b, opposta alla superficie inferiore 12a. Dalla superficie inferiore 12a sporge inferiormente, ovvero in direzione del nastro N, almeno una formazione 22, dalla forma arrotondata, che definisce quindi una superficie di contatto 22a che appoggia sul nastro N.
La configurazione e la forma dell’almeno una formazione 22 è tale che non esista un orientamento relativo del disco 12 rispetto alla direzione di avanzamento del nastro x che minimizzi la forza di attrito. In particolare, la forma dell’almeno una formazione 22 è tale che, indipendentemente dall’orientamento relativo del disco 12 rispetto al nastro N scorrevole, almeno una formazione 22 si estende lungo una direzione di estensione d non parallela alla direzione di avanzamento x del nastro N. La direzione di estensione d dell’almeno una formazione 22 giace su un piano parallelo ad un piano medio del disco 12, ovvero su un piano parallelo al piano della superficie di appoggio S del nastro N. Poiché essa è variabile in funzione delle forme che la formazione 22 può assumere in diverse forme di realizzazione dell’invenzione, per direzione di estensione d si può intendere una direzione di estensione preferenziale, come ad esempio la direzione lungo la quale si sviluppa la dimensione massima in termini di ingombro della formazione 22. Quando l’almeno una formazione 22 ha una forma allungata, la direzione di estensione d corrisponde, quindi, con la direzione lungo la quale si sviluppa detto allungamento. Quando l’almeno una formazione 22 ha una forma anulare, alla direzione di estensione d corrisponde una qualsiasi delle rette tangenti la circonferenza mediana della forma anulare.
Le forme assunte dall’almeno una formazione 22 possono essere varie, e quelle mostrate in tre diverse forme di realizzazioni nelle figure 3c, 4 e 5 sono da intendersi a titolo puramente esemplificativo e non limitativo. È possibile determinare e scegliere la forma e la configurazione dell’almeno una formazione 22 del disco 12 del sistema di misurazione 10 in funzione dell’applicazione specifica, ovvero del tipo di prodotto o di contenitore, ad esempio del tipo di contenitore per liquidi, del quale si vuole simulare il comportamento tribologico. In particolare, la configurazione dell’almeno una formazione 22 è realizzata in modo da ottenere pressioni ed angoli o raggi di contatto analoghi a quelli del prodotto o del contenitore, ad esempio del contenitore per liquidi, del quale si vuole determinare il coefficiente di attrito col nastro N. La superficie di contatto 22a, in particolare, può essere sottoposta a specifiche finiture e trattamenti di superficie, atti a migliorarne la capacità di simulare il comportamento della superficie di contatto tra il prodotto o il contenitore ed il nastro N. Le diverse forme di realizzazione dell’almeno una formazione 22 qui descritte sono state vagliate tramite prove sperimentali, che hanno dimostrato la possibilità di ottenere risultati accurati ed affidabili nel tempo. In particolare, le prove sperimentali hanno dimostrato che il comportamento tribologico del disco 12 è equivalente a quello del prodotto o del contenitore di cui si vuole misurare il coefficiente di attrito col nastro N, indipendentemente dalle condizioni di usura, di pulizia, di lubrificazione o di umidità della superficie di contatto 22a col nastro N, e indipendentemente dalla velocità di scorrimento del nastro N lungo la direzione di avanzamento x.
Nelle figure dalla 1 alla 3c, è mostrato il disco 12 secondo una prima forma di realizzazione secondo l’invenzione. Il disco 12 realizzato secondo questa forma di realizzazione è particolarmente adatto a simulare il comportamento tribologico di una bottiglia in vetro appoggiata sul nastro N scorrevole, e, dunque, a determinare con precisione il coefficiente di attrito radente di una bottiglia di vetro appoggiata sulla superficie di appoggio S del nastro N. Secondo questa forma di realizzazione, dalla superficie inferiore 12a del disco 12 sporge un numero dispari di coppie di formazioni 22’. Dette coppie 22’ sono distribuite lungo la periferia della superficie inferiore 12a, ovvero lungo una zona radialmente esterna della superficie inferiore 12a. Le formazioni 22 sono allungate in una direzione di estensione d non radiale. In particolare, dette formazioni 22 comprendono una porzione centrale 24 sostanzialmente rettilinea, e due estremità 26 arrotondate. In particolare, in una configurazione preferibile, in ciascuna coppia di formazioni 22’, le formazioni 22 sono allungate in direzioni di estensione d che convergono in una direzione radialmente esterna. L’orientamento relativo delle due formazioni 22 facenti parte di una stessa coppia di formazioni 22’ può essere variato in diverse forme di realizzazione del disco 12. È possibile variare il numero di coppie di formazioni 22’, nonché una qualsiasi delle, o tutte le, dimensioni delle formazioni 22, o anche la distanza e la distribuzione delle formazioni 22. Anche in questo caso, le formazioni 22 sono arrotondate, e le formazioni 22 e la superficie inferiore 12a del disco 12 sono raccordate tramite un raggio di raccordo. Vantaggiosamente, le formazioni 22 sono distanziate l’una dall’altra di almeno 2 mm.
Nella figura 4, è mostrato il disco 12 secondo una seconda forma di realizzazione secondo l’invenzione. Il disco 12 realizzato secondo questa forma di realizzazione è particolarmente adatto a simulare il comportamento tribologico di una bottiglia di plastica, ad esempio di PET, appoggiata sul nastro N scorrevole, e, dunque, a determinare con precisione il coefficiente di attrito radente di una bottiglia di plastica appoggiata sulla superficie di appoggio S del nastro N. Secondo questa forma di realizzazione, dalla superficie inferiore 12a del disco 12 sporge una pluralità di formazioni 22, a forma di lobi. Le formazioni 22 sono uguali tra loro, disposte alla stessa distanza dal centro del disco 12, e spaziate angolarmente in maniera uniforme. Come mostrato in figura 4, dunque, la forma della superficie di contatto 22a che appoggia sul nastro N di ciascuna formazione 22 a lobi corrisponde sostanzialmente a quella di un settore anulare, ovvero di una parte di corona circolare o anello (ovvero di un insieme di punti del piano compresi tra due cerchi concentrici) racchiusa fra due raggi.
Nella figura 5, è mostrato il disco 12 secondo una terza forma di realizzazione secondo l’invenzione. Il disco 12 realizzato secondo questa forma di realizzazione è particolarmente adatto a simulare il comportamento tribologico di una lattina di alluminio appoggiata sul nastro N scorrevole, e, dunque, a determinare con precisione il coefficiente di attrito radente di una lattina di alluminio appoggiata sulla superficie di appoggio S del nastro N. Secondo questa forma di realizzazione, dalla superficie inferiore 12a del disco 12 sporge una formazione 22 anulare, disposta concentricamente al disco 12, in prossimità di una zona radialmente esterna della superficie inferiore 12a. Anche in questo caso, la formazione 22 è arrotondata, e la formazione 22 e la superficie inferiore 12a del disco 12 sono raccordate tramite un raggio di raccordo.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione riguarda un procedimento di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro N. In particolare, il procedimento secondo l’invenzione comprende le fasi di: a) appoggiare, e mantenere in posizione stazionaria rispetto alla direzione di avanzamento x del nastro N, il disco 12 del sistema di misurazione 10;
b) generare, tramite le celle di carico 16 operativamente associate ai rispettivi elementi di battuta 14 e al disco 12, un segnale di misurazione rappresentativo di una forza di spinta esercitata dal disco 12 sulle celle di carico 16 per effetto dello scorrimento relativo del nastro N rispetto al disco 12.
In particolare, è possibile selezionare il disco 12 più adatto, utilizzando il disco 12 dalla cui superficie inferiore 12a sporge l’almeno una formazione 22 più adatta a seconda del tipo di prodotto o contenitore il cui comportamento tribologico si vuole simulare, ad esempio utilizzando il disco 12 secondo la prima, la seconda o la terza forma di realizzazione prima descritte per determinare il coefficiente di attrito di, rispettivamente, una bottiglia di vetro, una bottiglia di plastica, o una lattina di alluminio.
Vantaggiosamente, il procedimento secondo l’invenzione comprende inoltre la fase di trasmettere il segnale di misurazione generato da ciascuna cella di carico 16 ad una unità di elaborazione elettronica, ed utilizzare quest’ultima per elaborare, o memorizzare, detto segnale di misurazione, in modo da poter determinare il coefficiente di attrito del disco 12 sul nastro N scorrevole. Il processo di elaborazione del segnale di misurazione può comprendere l’utilizzo di un coefficiente correttivo per correlare la misura effettuata ad un coefficiente di attrito effettivo, ad esempio di un coefficiente correttivo dipendente dalla forma di realizzazione del disco 12, e dalle condizioni di umidità e di pulizia della superficie di appoggio S del nastro N scorrevole.
Come risulta evidente dalla descrizione sopra fornita, grazie ad un sistema e ad un procedimento di misurazione secondo l’invenzione è possibile ottenere una misurazione del coefficiente di attrito tra il nastro e il prodotto o contenitore che sia precisa ed affidabile, e che mantenga tale affidabilità nel tempo.
In particolare, grazie alla conformazione dell’almeno una formazione sporgente dalla superficie inferiore del disco, è possibile simulare il comportamento tribologico del prodotto o contenitore di cui si vuol misurare il coefficiente di attrito in maniera precisa e affidabile. Inoltre, grazie alla forma arrotondata dell’almeno una formazione sporgente, la misurazione non risente dell’umidità o della presenza di eventuale liquido sversato sul nastro.
Inoltre, grazie alla presenza di fori passanti di collegamento, o di un accoppiamento meccanico a baionetta o a scatto, è possibile collegare al disco, di volta in volta, corpi di massa nota, in modo da poter adattare lo stesso disco alla misurazione del coefficiente di attrito per prodotti o contenitori aventi masse diverse, ma superfici di contatto col nastro uguali.
Infine, grazie al fatto che il disco è disposto appoggiato flottante, e libero di ruotare su sé stesso o di oscillare in una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto a quella di avanzamento del nastro, il disco è capace di riprodurre l’effettivo movimento del prodotto o del contenitore del quale si vuole simulare il comportamento tribologico e dunque determinare il coefficiente di attrito col nastro.
Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione e i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descritto e illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo fuoriuscire dall'ambito dell’invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di misurazione (10) del coefficiente di attrito su un nastro (N) scorrevole in una direzione di avanzamento (x), comprendente un disco (12) metallico, appoggiato flottante su detto nastro (N), detto disco (12) avente una superficie inferiore (12a), dalla quale sporge inferiormente almeno una formazione (22) arrotondata avente una superficie di contatto (22a) che appoggia su detto nastro (N), la forma dell’almeno una formazione (22) essendo tale che, indipendentemente dall’orientamento relativo del disco (12) rispetto al nastro (N), almeno una formazione (22) si estende lungo una direzione di estensione (d) non parallela alla direzione di avanzamento (x) del nastro (N).
  2. 2. Sistema di misurazione secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre una coppia di elementi di battuta (14) atti a mantenere il disco (12) fermo rispetto alla direzione di avanzamento (x) del nastro (N), e una coppia di celle di carico (16) operativamente associate agli elementi di battuta (14) e al disco (12), atte a misurare una forza di spinta esercitata dal disco (12) su ciascuna cella di carico (16) per effetto dello scorrimento relativo del nastro (N) rispetto al disco (12).
  3. 3. Sistema di misurazione secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui dette celle di carico (16) sono disposte ciascuna sostanzialmente a 45 gradi rispetto alla direzione di avanzamento (x) del nastro (N).
  4. 4. Sistema di misurazione secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, comprendente inoltre una unità di elaborazione elettronica atta a ricevere, elaborare e/o memorizzare un segnale generato da ciascuna cella di carico (16) per determinare un coefficiente di attrito di detto disco (12) sul nastro (N).
  5. 5. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta formazione (22) arrotondata è una formazione (22) anulare, disposta concentrica al disco (12).
  6. 6. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 1 alla 4, in cui dalla superficie inferiore (12a) del disco (12) sporge un numero dispari di coppie di formazioni (22’), distribuite lungo la periferia della superficie inferiore (12a) del disco (12), e in cui ogni formazione (22) è allungata in una direzione di estensione (d) non-radiale.
  7. 7. Sistema di misurazione secondo la rivendicazione 6, in cui le formazioni (22) di ciascuna coppia di formazioni (22’) sono allungate in direzioni di estensione (d) che convergono in direzione radialmente esterna.
  8. 8. Sistema di misurazione secondo la rivendicazione 6 o la rivendicazione 7, in cui le formazioni (22) sono distanziate l’una dall’altra di almeno 2 mm.
  9. 9. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 1 alla 4, in cui dalla superficie inferiore (12a) del disco (12) sporge una pluralità di formazioni (22) aventi forma di lobi.
  10. 10. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il disco (12) è realizzato in acciaio inossidabile.
  11. 11. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il disco (12) è realizzato in acciaio inossidabile temprato.
  12. 12. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il disco (12) è realizzato in acciaio inossidabile temprato e cromato, e ha una durezza superficiale maggiore o uguale a 45 nella scala di durezza Rockwell – HRC.
  13. 13. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il disco (12) presenta una pluralità di sedi di vincolo (20) per il collegamento, tramite organi di collegamento filettati, ad un corpo di massa predeterminata.
  14. 14. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il disco (12) è predisposto per l’accoppiamento meccanico ad un corpo di massa predeterminata tramite un accoppiamento a baionetta o a scatto.
  15. 15. Sistema di misurazione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente inoltre un meccanismo dotato di un pistone, a cui il disco (12) è operativamente collegato, atto a posizionare il disco (12) sul nastro (N) a comando.
  16. 16. Procedimento di misurazione del coefficiente di attrito su un nastro (N) scorrevole in una direzione di avanzamento (x), comprendente le fasi di: a) appoggiare e mantenere in posizione stazionaria rispetto alla direzione di avanzamento (x) del nastro (N) un disco (12) del sistema di misurazione (10) secondo la rivendicazione 1; b) generare, tramite una coppia di celle di carico (16) operativamente associate a rispettivi elementi di battuta (14) e a detto disco (12), un segnale di misurazione rappresentativo di una forza di spinta esercitata dal disco (12) su ciascuna cella di carico (16), per effetto dello scorrimento relativo del nastro (N) rispetto al disco (12).
  17. 17. Procedimento secondo la rivendicazione 16, comprendente inoltre la fase di: c) trasmettere il segnale di misurazione ad una unità di elaborazione elettronica; e d) elaborare il segnale di misurazione tramite l’unità di elaborazione elettronica per determinare un coefficiente di attrito di detto disco (12) sul nastro (N).
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