IT201800009369A1 - Vetrocamera perfezionata - Google Patents

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IT201800009369A1
IT201800009369A1 IT102018000009369A IT201800009369A IT201800009369A1 IT 201800009369 A1 IT201800009369 A1 IT 201800009369A1 IT 102018000009369 A IT102018000009369 A IT 102018000009369A IT 201800009369 A IT201800009369 A IT 201800009369A IT 201800009369 A1 IT201800009369 A1 IT 201800009369A1
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IT
Italy
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guide means
pin
double glazing
recess
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Application number
IT102018000009369A
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English (en)
Inventor
Giovanni Nicolosi
Alessandro Pelllini
Original Assignee
Pellini Spa
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
    • E06B9/24Screens or other constructions affording protection against light, especially against sunshine; Similar screens for privacy or appearance; Slat blinds
    • E06B9/26Lamellar or like blinds, e.g. venetian blinds
    • E06B9/264Combinations of lamellar blinds with roller shutters, screen windows, windows, or double panes; Lamellar blinds with special devices
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    • E06B2009/2643Screens between double windows

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  • Refrigerator Housings (AREA)

Description

Titolo: “Vetrocamera perfezionata”
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione è relativa ad una vetrocamera perfezionata, in accordo con il preambolo della rivendicazione 1.
Stato della tecnica
È noto che una vetrocamera può essere applicata a finestre di abitazioni o, più in generale, a finestre di edifici per garantire isolamento termico dell’ambiente interno rispetto all’ambiente esterno.
Sono note nello stato della tecnica vetrocamere comprendenti un telaio e due, o più, lastre di vetro fissate in ermeticamente al telaio per definire un volume chiuso.
Tradizionalmente tale volume chiuso può ospitare una tenda, ad esempio una tenda di tipo “veneziana” o plissè. Nel caso particolare della tenda “veneziana”, la tenda comprende una pluralità di lamelle interposte tra un fondale ed una sommità del telaio. La pluralità di lamelle, il fondale e la sommità sono collegate tra di loro tramite almeno un set di corde e scalette in grado di movimentare le lamelle sia verticalmente sia attorno un asse di simmetria delle lamelle stesse.
Secondo la tecnica nota, la tenda è fissata alla traversa del telaio, mentre il fondale è configurato per scorrere reversibilmente dalla sommità verso la base del telaio.
In particolare, la tenda “veneziana” è configurata per commutare tra una posizione sollevata, una posizione abbassata e una serie di posizioni intermedie.
Nella posizione sollevata il fondale e la pluralità di lamelle sono compattati in corrispondenza della traversa permettendo il passaggio della luce attraverso le lastre di vetro.
Nella posizione abbassata, invece, il fondale è collocato in corrispondenza della base. Nella posizione abbassata, la pluralità di lamelle è distribuita sostanzialmente lungo tutto lo spazio compreso tra la sommità e la base del telaio.
In ciascuna delle posizioni intermedie e nella posizione abbassata, le lamelle possono assumere svariate configurazioni tra le due estreme in cui vi è una configurazione di apertura e una configurazione di oscuramento.
Nella configurazione di apertura, le lamelle assumono una posizione sostanzialmente perpendicolare alle lastre di vetro. In tale configurazione di apertura, la luce può passare fra una lamella e l’altra.
Nella configurazione di oscuramento, invece, le lamelle sono disposte sostanzialmente parallelamente alle lastre di vetro e sono parzialmente sovrapposte. Le lamelle sono quindi posizionate in modo tale da bloccare il passaggio della luce nello spazio compreso tra la sommità e il fondale.
Problema della tecnica nota
Svantaggiosamente, nella posizione abbassata e nella configurazione di oscuramento il fondale della tenda non permette di avere una perfetta copertura dalla luce in prossimità della base.
Più in dettaglio, nella posizione abbassata il fondale rimane appoggiato sulla base. Infatti, quando il fondale si appoggia sulla base, le corde della tenda si allentano in quanto non vengono più tese dal peso del fondale. Ciò determina la non corretta disposizione delle lamelle.
Con maggior dettaglio, le lamelle in prossimità del fondale si distribuiscono in modo non uniforme all’interno della vetrocamera e non sono più parzialmente sovrapposte. In altre parole, le lamelle in prossimità del fondale sono distanziate l’una dall’altra. La luce può quindi passare attraverso le lamelle posizionate in prossimità del fondale.
Inoltre, nella posizione abbassata le scalette possono frapporsi tra le lamelle. Le scalette non consentono quindi una corretta sovrapposizione delle lamelle. La luce può quindi passare attraverso le lamelle.
Scopo dell’invenzione
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre una vetrocamera che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione una vetrocamera che permetta un corretto posizionamento delle lamelle in prossimità della base della vetrocamera nella configurazione di oscuramento.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una vetrocamera comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni.
Grazie alla presente invenzione, la vetrocamera risolve il problema tecnico in quanto si ottiene una inclinazione del fondale nel momento in cui il fondale giunge in prossimità della base del telaio.
Vantaggiosamente, l’inclinazione del fondale della tenda determina la conseguente rotazione delle lamelle in prossimità del fondale stesso. Le lamelle vengono quindi disposte in maniera tale da non lasciare intercapedini o spazi tra le varie lamelle così da non consentire il passaggio della luce garantendo quindi la corretta funzione di oscuramento della tenda.
In aggiunta, il ribaltamento del fondale è indipendente dalla lunghezza delle scalette, garantendo maggiore libertà nel dimensionamento della lunghezza delle scalette.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di una vetrocamera, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la Figura 1 è una vista prospettica di una vetrocamera secondo la presente invenzione;
- la Figura 2 è una vista prospettica di un particolare basso della vetrocamera di Figura 1;
- la Figura 3a è una vista laterale in sezione di un particolare basso della vetrocamera di Figura 1 in una prima configurazione operativa;
- la Figura 3b è una vista laterale in sezione di un particolare della vetrocamera di Figura 1 in una seconda configurazione operativa;
- la Figura 3c è una vista laterale in sezione di un particolare della vetrocamera di Figura 1 in una terza configurazione operativa;
- la Figura 3d è una vista laterale in sezione di un particolare della vetrocamera di Figura 1 in una quarta configurazione operativa;
- la Figura 4 è una prospettica di un particolare di una vetrocamera secondo la presente invenzione in accordo con una seconda forma realizzativa; e
- la Figura 5 è una vista laterale in sezione di un particolare della vetrocamera di Figura 4.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
L’apparato illustrato nelle unite figure deve intendersi rappresentato schematicamente, non necessariamente in scala e non necessariamente con le rappresentate proporzioni tra i vari elementi costitutivi.
Anche qualora non esplicitamente evidenziato, le singole caratteristiche descritte in riferimento alle specifiche realizzazioni dovranno intendersi come accessorie e/o intercambiabili con altre caratteristiche, descritte in riferimento ad altri esempi di realizzazione.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 è indicato una vetrocamera applicabile a finestre di edifici, per garantire l’isolamento termico dell’ambiente interno rispetto all’ambiente esterno.
Con particolare riferimento alla figura 1, la vetrocamera 1 comprende un telaio 12. Tale telaio 12 comprende una base 13, una traversa 15 posta sopra alla base 13 e due montanti 14 di collegamento fra la traversa 15 e la base 13.
Più in dettaglio la base 13 presenta due estremità 131 opposte tra loro. I due montanti 14 sono collegati alla base 13 in corrispondenza delle estremità 131 della base 13. In altre parole, ciascun montante 14 è collegato ad una rispettiva estremità 131 della base 13.
Analogamente la traversa 15 presenta due estremità 151 opposte tra loro. Ciascuna delle due estremità 151 della traversa 15 è posta al di sopra di una rispettiva estremità 131 della base 13. I due montanti 14 sono collegati alla traversa 15 in corrispondenza delle estremità 151 della traversa 15. In altre parole, ciascun montante 14 è collegato ad una rispettiva estremità 151 della traversa 15.
Preferibilmente, la base 13 e la traversa 15 sono parallele ed opposte tra loro. Conseguentemente, anche i due montanti 14 di collegamento tra la base 13 e la traversa 15 sono tra loro paralleli ed opposti.
La vetrocamera 1 comprende almeno due lastre almeno in parte trasparenti e applicate al telaio 12.
Le almeno due lastre sono affacciate e parallele tra di loro.
Le almeno due lastre sono preferibilmente realizzate in vetro e sono completamente trasparenti.
In una forma di realizzazione vengono impiegate due lastre di vetro ma possono essere previste anche tre o quattro lastre di vetro.
Le almeno due lastre sono applicate al telaio 12 in maniera ermetica, ad esempio, per contenere gas, così da definire un volume interno 18 e chiuso ermeticamente.
La vetrocamera 1 comprende un dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 disposto entro il volume 18 nonché mezzi di movimentazione per movimentare la salita e/o la discesa del dispositivo di protezione dai raggi luminosi.
In particolare, il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 comprende una pluralità di lamelle 21 e un fondale 22. Le lamelle 21 sono collegate tra loro e al fondale 22. In una forma di realizzazione preferita della presente invenzione, il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 si concretizza in una tenda alla veneziana.
Per i fini della presente descrizione, giova rilevare, anche con riferimento alla figura 1, che i mezzi di movimentazione comprendono mezzi di supporto vincolati alla trasversa 15, quali ad esempio un cassonetto 23.
All’interno del cassonetto 23 sono inseriti, in modo di per sé noto, un albero accoppiato ad un motore elettrico e relativa elettronica per eseguire la movimentazione del dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 (non illustrati).
In particolare, l’albero posto all’interno del cassonetto 23 è collegato alle lamelle 21 e al fondale 22 attraverso corde e scalette, anche in questo caso in modo di per sé noto e quindi non descritto.
Secondo un aspetto, la pluralità di lamelle 21, il fondale 22 e il cassonetto 23 si estendono tra i due montanti 14 del telaio 12.
Secondo un aspetto il fondale 22 del dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 presenta due estremità 221 opposte tra loro. In particolare, tale estremità 221 sono posizionate in prossimità dei montanti 14 del telaio 12.
Giova rilevare che il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 è commutabile tra una posizione sollevata e una posizione dispiegata.
Nella posizione sollevata le lamelle 21 e il fondale 22 sono compattati fra loro. In altre parole, nella posizione sollevata le lamelle 21 e il fondale 22 sono compattati in corrispondenza del cassonetto 23 applicato alla traversa 15.
Nella posizione dispiegata il fondale 22 è posto in prossimità della base 13 della vetrocamera 1. In particolare, nella posizione dispiegata il fondale 22 è distanziato dal cassonetto 23, mentre le lamelle 21 occupano lo spazio compreso tra il fondale 22 e il cassonetto 23.
In altre parole, nella posizione dispiegata le lamelle 21 occupano sostanzialmente tutto lo spazio compreso tra la traversa 15 e la base 13 del telaio 12. Si noti che i mezzi di movimentazione sopra citati sono atti a commutare il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 tra la posizione sollevata e la posizione dispiegata.
Giova rilevare che il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 può assumere una serie di posizioni intermedie tra la posizione sollevata e la posizione dispiegata. Nelle posizioni intermedie, il fondale 22 è collocato in una posizione intermedia tra la base 13 e il cassonetto 23. In altre parole, il fondale 22 è distanziato sia dalla base 13 che dal cassonetto 23. Inoltre, una parte delle lamelle 21 è compattata in corrispondenza del cassonetto 23, mentre la restante parte di lamelle 21 occupa lo spazio compreso tra il fondale 22 e il cassonetto 23.
Nella posizione dispiegata e nelle posizioni intermedie le lamelle 21 possono commutare tra una configurazione di apertura e una configurazione di oscuramento.
Nella configurazione di apertura le lamelle 21 sono sostanzialmente perpendicolari alle lastre. In aggiunta le lamelle 21 sono distanziate l’una dall’altra e in tale configurazione la luce può passare attraverso le lamelle 21.
Nella configurazione di oscuramento le lamelle 21 sono parzialmente sovrapposte.
La parziale sovrapposizione delle lamelle 21 blocca il passaggio della luce nello spazio compreso tra il fondale 22 e il cassonetto 23 del dispositivo di protezione dai raggi luminosi.
Il fondale 22 del dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 è configurato per commutare tra una prima e una seconda configurazione.
Con particolare riferimento alla figura 3a, nella prima configurazione il fondale 22 è scorrevole in allontanamento/avvicinamento rispetto alla base 13 definendo una direzione di scorrimento X.
Con particolare riferimento alla figura 3d, nella seconda configurazione il fondale 22 è posto in prossimità della base 13 ed è inclinato rispetto alla direzione di scorrimento X.
Si noti che, nella prima configurazione, il fondale 22 è scorrevole reversibilmente dal cassonetto 23 verso la base 13 del telaio 12, in particolare per commutare il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 dalla posizione sollevata alla posizione dispiegata.
Preferibilmente, lo scorrimento del fondale 22 è accompagnato dal dispiegamento delle lamelle 21 ad esso collegato.
Nella seconda configurazione, il fondale 22 è inclinato rispetto alla direzione di scorrimento X di un angolo predeterminato. In altre parole, il fondale 22 è ruotato rispetto ad un’asse Y (figura 4) del fondale 22 perpendicolare alla direzione di scorrimento X.
Vantaggiosamente, come mostrato nelle figure 2 e 4, l’inclinazione del fondale 22 rispetto alla direzione di scorrimento X consente la parziale sovrapposizione delle lamelle 21 in prossimità del fondale 22 nella configurazione di oscuramento delle lamelle 21. La parziale sovrapposizione delle lamelle 21 blocca il passaggio della luce.
La vetrocamera 1 comprende inoltre primi mezzi guida 24 fissi posti in corrispondenza della base 13 della vetrocamera 1 (Figure 2 e 4). Più nel dettaglio, i primi mezzi guida 24 sono configurati per essere collocati in corrispondenza di almeno un’estremità 131 della base 13 della vetrocamera 1.
Con maggiore dettaglio, i primi mezzi guida 24 sono fissati ai montanti 14 del telaio 12. In particolare, i primi mezzi guida 24 sono fissati ai montanti 14 in corrispondenza dell’estremità 131 della base 13.
La vetrocamera 1 comprende inoltre secondi mezzi guida 25 mobili collocati sul fondale 22 del dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2. Più nel dettaglio, i secondi mezzi guida 25 sono collocati in corrispondenza di almeno una delle estremità 221 del fondale 22.
I primi 24 e i secondi mezzi guida 25 sono configurati per entrare in contatto reciproco quando il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 è in posizione dispiegata e commutare il fondale 22 dalla prima alla seconda configurazione.
In altre parole, lo scorrimento reciproco tra i primi 24 e i secondi mezzi guida 25 determina la commutazione del fondale 22 dalla prima alla seconda configurazione, permettendo dunque la rotazione guidata attorno ad un asse di simmetria del fondale stesso.
In una prima forma realizzativa, mostrata nelle figure 2, 3a, 3b, 3c e 3d, i primi mezzi guida 24 comprendono almeno un incavo 31 e i secondi mezzi guida 25 comprendono almeno un perno 32 fissato al fondale 22. Il perno 32 è configurato per muoversi rispetto alla base 13 della vetrocamera 1 e per scorrere all’interno dell’incavo 31.
In altre parole, l’incavo 31 rimane fermo, mentre il perno 32 scorre all’interno dell’incavo 31. Più nel dettaglio, il perno 32 è fissato in corrispondenza di una delle estremità 221 del fondale 22. Ancora più nel dettaglio, il perno 32 è collocato al di sotto del baricentro del fondale 22. Preferibilmente, il perno 32 è collocato in corrispondenza di un piano di simmetria di una estremità 221 del fondale 22 ad una distanza predeterminata dal baricentro del fondale 22.
Con particolare riferimento all’incavo 31 delle figure 2 e 3a, tale incavo 31 presenta un profilo 50 avente un primo tratto 311 inclinato rispetto alla direzione di scorrimento X del fondale 22. Tale primo tratto 311 è configurato per entrare in contatto con il perno 32 quando il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 è in condizione dispiegata e per guidare lo scorrimento di detto perno 32 all’interno dell’incavo 31. In altre parole, il primo tratto 311 è posto sotto al perno 32 durante lo scorrimento della tenda 2.
Inoltre, il profilo 50 dell’incavo 31 presenta un secondo tratto 312 sostanzialmente parallelo alla direzione di scorrimento X del fondale 22 e configurato per bloccare il fondale 22 nella seconda configurazione. In altre parole, il primo 311 e il secondo tratto 312 sono tra loro inclinati.
Più nel dettaglio, un tratto di raccordo 313 collega il primo 311 e il secondo tratto 312 del profilo. Il tratto di raccordo 313 è sostanzialmente orizzontale. Il secondo tratto 312 impedisce lo scorrimento del perno 32 oltre il tratto di raccordo 313. Tale perno 32 viene quindi bloccato in corrispondenza del tratto di raccordo 313.
Nella forma realizzativa delle figure 2-3d, lo scorrimento del perno 32 lungo il primo tratto 311 del profilo 50 dell’incavo 31, determina l’inclinazione del fondale 22.
Nella forma realizzativa delle figure 2, 3a, 3b, 3c e 3d, i primi mezzi guida 24 comprendono, preferibilmente, una coppia di perni 32 e i secondi mezzi guida comprendono una coppia di incavi 31. Ciascun perno 32 è posizionato in corrispondenza di una rispettiva estremità 221 del fondale 22, mentre ciascun incavo 31 è posizionato in corrispondenza di una rispettiva estremità 131 della base 13. Ciascun perno 32 è quindi configurato a scorrere nel corrispondente incavo 31.
In una seconda forma realizzativa, mostrata ad esempio nelle figure 4 e 5, i primi mezzi guida 24 comprendono almeno un perno 42 e i secondi mezzi guida 25 comprendono almeno un incavo 41. L’incavo 41 è configurato per muoversi rispetto alla base 13 della vetrocamera 1 e per scorrere attorno al perno 42.
In altre parole, il perno 42 rimane fermo mentre l’incavo 41 scorre attorno al perno 42. Più nel dettaglio, il perno 42 è posizionato ad una distanza predeterminata dal piano di simmetria di una estremità 131 della base 13.
Con particolare riferimento all’incavo 41 mostrato nelle figure 4 e 5, si noti che esso presenta un profilo 60 avente un primo tratto 411 inclinato rispetto alla direzione di scorrimento X del fondale 22. Tale primo tratto 411 è configurato per entrare in contatto con il perno 42 quando il dispositivo di protezione dai raggi luminosi 2 è in condizione dispiegata e per guidare lo scorrimento del perno 42 all’interno dell’incavo 41.
Inoltre, il profilo 60 dell’incavo 41 presenta un secondo tratto 412 inclinato rispetto alla direzione di scorrimento X e speculare rispetto al primo tratto 411 del fondale 22 e un tratto di raccordo 413 tra il primo 411 e il secondo tratto 412.
Nella forma realizzativa delle figure 4 e 5, lo scorrimento del primo tratto 411 dell’incavo 41 attorno al perno 42 determina l’inclinazione del fondale 22.
Il contatto tra il secondo tratto 412 e il perno 42 blocca il fondale 22 nella seconda configurazione. Nella seconda configurazione del fondale 22, il perno 42 è quindi a contatto con il tratto di raccordo 413 e con il secondo tratto 412.
Preferibilmente, nella forma realizzativa delle figure 4 e 5, i primi mezzi guida 24 comprendono una coppia di incavi 41 e i secondi mezzi guida 25 comprendono una coppia di perni 42.
Ciascun incavo 41 è posizionato in corrispondenza di una rispettiva estremità 221 del fondale 22, mentre ciascun perno 42 è posizionato in corrispondenza di una rispettiva estremità 131 della base 13. Ciascun incavo 41 è quindi configurato a scorrere attorno al rispettivo perno 42.
Ovviamente, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche alle varianti prima descritte, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Vetrocamera (1), comprendente: - un telaio (12) comprendente una base (13), una traversa (15) posta sopra alla base (13) e due montanti (14) di collegamento fra la traversa (15) e la base (13); - almeno due lastre almeno in parte trasparenti e applicate al telaio (12) in cui dette almeno due lastre e detto telaio (12) definiscono un volume chiuso (18); - un dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) disposto entro detto volume chiuso (18); - mezzi di supporto vincolati a detta trasversa (15) e operativamente associati a detto dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) in modo da sostenerlo; - detto dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) comprendente una pluralità di lamelle (21) ed un fondale (22), dette lamelle (21) essendo collegate tra loro e al fondale (22), detto dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) essendo commutabile tra una posizione sollevata in cui le lamelle (21) e il fondale (22) sono compattati fra loro e una posizione dispiegata in cui il fondale (22) è posto in prossimità di detta base (13); caratterizzata dal fatto di comprendere: - primi mezzi guida (24) fissi posti in corrispondenza di detta base (13) di detto telaio; - secondi mezzi guida (25) mobili collocati sul fondale (22) di detto dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2); in cui: - il fondale (22) è configurato per commutare tra una prima configurazione in cui detto fondale (22) è scorrevole in allontanamento/avvicinamento rispetto alla base (13) definendo una direzione di scorrimento (X), e una seconda configurazione in cui detto fondale (22) è posto in prossimità della base (13) ed è inclinato rispetto alla direzione di scorrimento (X); - i primi (24) e i secondi mezzi guida (25) sono configurati per entrare in contatto reciproco quando detto dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) è in posizione dispiegata e per commutare il fondale (22) dalla prima alla seconda configurazione.
  2. 2. Vetrocamera secondo la rivendicazione 1, in cui il fondale (22) del dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) presenta due estremità (221) opposte tra loro, detti secondi mezzi guida (25) essendo collocati in corrispondenza di almeno una di dette estremità (221).
  3. 3. Vetrocamera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 o 2, in cui detti primi mezzi guida (24) sono collocati in corrispondenza di almeno un’estremità (131) della base (13) della vetrocamera (1).
  4. 4. Vetrocamera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i primi mezzi guida (24) comprendono un incavo (31) e i secondi mezzi guida (25) comprendono un perno (32) fissato a detto fondale (22), detto perno (32) essendo configurato per muoversi rispetto alla base (13) della vetrocamera (1) e per scorrere all’interno dell’incavo (31).
  5. 5. Vetrocamera secondo la rivendicazione 4, in cui detto perno (32) è collocato al di sotto del baricentro del fondale (22).
  6. 6. Vetrocamera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 1 alla 3, in cui i primi mezzi guida (24) comprendono un perno (42) e i secondi mezzi guida (25) comprendono un incavo (41), detto incavo (41) essendo configurato per muoversi rispetto alla base (13) della vetrocamera (1) e per scorrere attorno al perno (42).
  7. 7. Vetrocamera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 4 alla 7 in cui l’incavo (31,41) presenta un profilo (50,60) avente un primo tratto (311,411) inclinato rispetto alla direzione di scorrimento (X) del fondale (22), detto primo tratto (311,411) essendo configurato per entrare in contatto con il perno (32,42) quando il dispositivo di protezione dai raggi luminosi (2) è in condizione dispiegata e per guidare lo scorrimento di detto perno (32,42) all’interno di detto incavo (31,41).
  8. 8. Vetrocamera secondo la rivendicazione 7, in cui il profilo (50) dell’incavo (31) presenta un secondo tratto (312) sostanzialmente parallelo alla direzione di scorrimento (X) del fondale (22) e configurato per bloccare il fondale (22) nella seconda configurazione.
  9. 9. Vetrocamera secondo la rivendicazione 7, in cui il profilo (60) presenta un secondo tratto (412) inclinato rispetto alla direzione di scorrimento (X) e speculare rispetto al primo tratto (411) del fondale (22) e un tratto di raccordo (413) tra il primo (411) e il secondo tratto (412).
  10. 10. Vetrocamera (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i primi mezzi guida (24) sono fissati ai montanti (14).
IT102018000009369A 2018-10-11 2018-10-11 Vetrocamera perfezionata IT201800009369A1 (it)

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