IT201800009236A1 - Macchina ribobinatrice e metodo per il controllo della velocita’ dei motori in una macchina ribobinatrice - Google Patents

Macchina ribobinatrice e metodo per il controllo della velocita’ dei motori in una macchina ribobinatrice Download PDF

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Franco Sforzi
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Description

MACCHINA RIBOBINATRICE E METODO PER IL CONTROLLO DELLA VELOCITA’ DEI MOTORI IN UNA MACCHINA RIBOBINATRICE
DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
[0001] Vengono descritte macchine ribobinatrici e metodi di avvolgimento di un materiale nastriforme, in particolare un materiale cellulosico mono-velo o multi-velo, quale ad esempio carta tissue. Forme di realizzazione descritte riguardano in particolare metodi e macchine per la formazione di bobine di carta tissue.
STATO DELLA TECNICA
[0002] Una delle caratteristiche della cosiddetta carta tissue, con cui vengono prodotti tovaglioli di carta, carta igienica, carta asciugatutto, fazzoletti di carta e simili, è quella di essere crespata. La crespatura, è una increspatura del prodotto che viene creata nella macchina continua per la produzione della carta tissue, tramite una raschia di crespatura che coopera con un cilindro o rullo monolucido (cosiddetto rullo Yankee) e per differenza di velocità fra il rullo Yankee e il rullo di avvolgimento dell’avvolgitore che raccoglie il velo cellulosico continuo proveniente dalla macchina di produzione e lo avvolge in bobine primarie o cosiddette bobine madri o jumbo.
[0003] Per alcuni prodotti che arrivano al consumatore finale, si richiede una crespatura elevata anche nell’ordine del 18% - 25%.
[0004] Maggiore è la crespatura minore è la produzione della macchina da carta tissue, perché minore deve essere la grammatura del velo cellulosico sul rullo Yankee. Ad esempio se la grammatura della carta sulla bobina avvolta a valle del rullo Yankee è pari a 15 g/m<2>, un rapporto di crespatura del 20% comporta una grammatura sul rullo Yankee di 12 g/m<2>. La velocità della linea di produzione del velo cellulosico è data dalla velocità periferica del rullo Yankee. Pertanto, maggiore è la crespatura richiesta sul velo cellulosico avvolto nella bobina primaria, minore è la grammatura del velo cellulosico sullo Yankee e in definitiva minore è la quantità di carta prodotta dalla macchina continua
[0005] Lavorazioni tecnologiche successive del velo cellulosico possono provocare una riduzione della crespatura presente sul velo in uscita dalla macchina continua.
[0006] E’ importante per il produttore di carta che qualsiasi processo tecnologico eseguito a valle della macchina continua di produzione del velo cellulosico riduca il meno possibile la crespatura del prodotto. Se al cliente finale deve arrivare un prodotto con una crespatura del 18% e i processi tecnologici dopo la macchina continua riducono la crespatura del 5%, la macchina continua dovrà produrre un prodotto che sia il 5% più crespato rispetto alla crespatura richiesta nel prodotto finale, cioè nell’esempio considerato una crespatura del 23%. Questo comporta, di fatto, una perdita di produzione del 5% per la cartiera. Se, invece, i processi tecnologici a valle della macchina continua sono più efficienti e riducono la crespatura solo del 2%, la macchina continua dovrà produrre un prodotto che sia solo il 2% più crespato del 18%, cioè 20%. Questa maggiore efficienza dei processi tecnologici a valle della macchina continua si traduce in una maggiore produzione per la cartiera con un incremento del guadagno.
[0007] Uno dei processi tecnologici che servono a lavorare il prodotto dopo la macchina continua è la ribobinatura in ribobinatrice. Questa macchina può accoppiare più veli di prodotto e/o tagliare il prodotto in differenti formati e/o produrre bobine di differente diametro. La ribobinatrice comprende uno o più svolgitori che svolgono il materiale nastriforme da una o più bobine madri, un gruppo di taglio per tagliare il materiale nastriforme in differenti formati e un gruppo di avvolgimento, usualmente comprendente almeno una coppia di rulli motorizzati, in cui strisce di materiale nastriforme provenienti dallo svolgitore vengono avvolte in rispettive bobine, nel seguito denominate bobine secondarie.
[0008] Per svolgere e riavvolgere detto materiale nastriforme nella ribobinatrice, i motori dello svolgitore devono impartire alla bobina madre una velocità periferica più bassa rispetto alla velocità periferica imposta dai motori del gruppo di avvolgimento alle bobine secondarie nel gruppo di avvolgimento. Questa differenza di velocità viene denominata tecnicamente “scorrimento”. Essa deve essere tanto maggiore, quanto maggiore è la velocità della ribobinatrice. Questo perché maggiore è la velocità di avanzamento del materiale nastriforme, maggiore deve essere la tensione imposta al materiale stesso per evitare che esso subisca vibrazioni, oscillazioni o sbandamenti dovuti ad esempio ad effetti aerodinamici. La velocità della ribobinatrice è in generale la velocità di alimentazione del materiale nastriforme alle bobine secondarie in avvolgimento, cioè la velocità periferica dei rulli avvolgitori del gruppo di avvolgimento. La trazione applicata ai veli cellulosici provoca una riduzione della loro crespatura, poiché la forza di trazione tende a spianare le fibre cellulosiche.
[0009] Maggiore è lo scorrimento (cioè la differenza di velocità dei motori di azionamento), maggiore è la forza con cui la carta viene tirata, e quindi maggiore è anche la perdita di crespatura e di conseguenza maggiore è la perdita di spessore della carta. Questa perdita si può definire anche come perdita di bulk della carta o della bobina avvolta definita dalla norma EN ISO 12625-3.
[0010] Le macchine ribobinatrici in questione sono macchine cosiddette start-stop, cioè macchine nelle quali vengono prodotte in sequenza serie di bobine riavvolte, in cicli di avvolgimento che prevedono le fasi di: inserire anime di avvolgimento nel gruppo o stazione di avvolgimento a macchina ferma; avviare la rotazione della bobina madre nello svolgitore e la rotazione delle anime di avvolgimento nel gruppo di avvolgimento, per iniziare a formare le bobine secondarie nel gruppo di avvolgimento, e accelerare la velocità fino ad una velocità massima di regime; eseguire parte dell’avvolgimento a velocità di regime; rallentare gradualmente la velocità di alimentazione del materiale nastriforme fino all’arresto totale della macchina ribobinatrice, per rimuovere le bobine secondarie dal gruppo di avvolgimento, previo taglio delle strisce di materiale nastriforme avvolto su ciascuna di esse e per consentire l’inserimento di una nuova serie di anime di avvolgimento per il ciclo successivo.
[0011] Pertanto, la velocità di alimentazione del materiale nastriforme subisce variazioni cicliche di accelerazione da zero a una velocità di regime, avanzamento alla velocità di regime (velocità massima), successivo rallentamento fino all’arresto.
[0012] Nelle macchine ribobinatrici dell’arte corrente viene previsto di impostare lo scorrimento (cioè la differenza percentuale di velocità tra rulli avvolgitori e organo di svolgimento dello svolgitore) in funzione della velocità di regime impostata della ribobinatrice per il relativo prodotto. In altri termini, il materiale nastriforme viene teso alla tensione richiesta per la velocità di regime che si raggiunge nella fase intermedia del ciclo di avvolgimento. Questa tensione può variare da materiale a materiale, ad esempio in funzione delle caratteristiche di spessore, grammatura, numero di veli, e altro. Poiché lo scorrimento ottimale è funzione della velocità, questo significa che durante i transitori di accelerazione e decelerazione lo scorrimento imposto è diverso da quello necessario.
[0013] Le macchine ribobinatrici attuali non prevedono, infatti, alcun controllo adattivo degli scorrimenti durante il ciclo di avvolgimento. Come detto in precedenza, maggiore è lo scorrimento e maggiore è anche la perdita di volume (bulk) del materiale nastriforme cellulosico. Ciò significa che le ribobinatrici dell’arte corrente provocano un’eccessiva perdita di bulk fra l’inizio della bobina e il raggiungimento della velocità massima di regime, e successivamente fra l’inizio della rampa di decelerazione dalla velocità di regime e l’arresto della macchina ribobinatrice, una volta completata la bobina. Poiché le ribobinatrici in questione sono macchine start-stop, le fasi di accelerazione e decelerazione occupano una buona parte dell’intero ciclo di avvolgimento, il che significa che la riduzione di crespatura e quindi di bulk del materiale nastriforme avvolto diviene significativo.
[0014] Vi è pertanto l’esigenza di un migliore controllo delle ribobinatrici in particolare per quanto riguarda lo scorrimento, cioè la differenza di velocità tra rulli avvolgitori e organi di svolgimento dello svolgitore, al fine di risolvere o alleviare i problemi della tecnica corrente sopra illustrati.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
[0015] L’invenzione qui descritta prevede di adattare automaticamente lo scorrimento dei motori rispettando una tensione impostata nel pannello di controllo. Il sistema prevede l’inserimento di almeno una cella di carico per ogni svolgitore per rilevare la forza con cui viene tirato il materiale nastriforme in ogni momento del ciclo di avvolgimento.
[0016] Secondo un primo aspetto, viene prevista una macchina ribobinatrice per svolgere bobine primarie di un materiale nastriforme e riavvolgere detto materiale nastriforme in bobine secondarie, comprendente una stazione di avvolgimento con organi di avvolgimento azionati da almeno un motore di avvolgimento e almeno uno svolgitore, con almeno un organo di svolgimento azionato da un motore di svolgimento. In alcune forme di realizzazione la macchina ribobinatrice può comprendere una pluralità di svolgitori in combinazione, ad esempio due o tre svolgitori in sequenza. La macchina ribobinatrice comprende, inoltre, almeno un rullo di guida lungo un percorso di avanzamento del materiale nastriforme. Se la macchina ribobinatrice comprende più svolgitori, sarà vantaggiosamente previsto un rullo di guida per ciascuno svolgitore. A ciascun rullo di guida può essere vantaggiosamente associato almeno un sensore di carico, atto a rilevare un parametro proporzionale alla tensione del materiale nastriforme rinviato attorno al rullo di guida, cioè la forza di trazione cui è soggetto il materiale nastriforme proveniente dallo svolgitore. Inoltre, è prevista un’unità di controllo atta a modulare una differenza di velocità tra gli organi di avvolgimento della stazione di avvolgimento, e l’organo di svolgimento dello svolgitore o di ciascuno svolgitore, in funzione di un segnale proveniente dal sensore di carico ovvero da ciascun sensore di carico.
[0017] Come sarà descritto in dettaglio nel seguito con riferimento a forme di realizzazione esemplificative, la macchina ribobinatrice può comprendere due o più svolgitori, per svolgere due o più materiali nastriformi. In tal caso ciascuno svolgitore avrà almeno un organo di svolgimento con relativo motore interfacciato all’unità di controllo. Inoltre, sarà vantaggiosamente previsto un rullo di guida per ciascuno svolgitore, cui è associato un sensore di carico. I rulli di guida associati ai sensori di carico sono posti in modo tale da poter rilevare la tensione cui è sottoposto ciascun materiale nastriforme e in modo tale che le tensioni cui sono sottoposti materiali nastriformi diversi, provenienti da svolgitori diversi, non si influenzino l’una con l’altra.
[0018] In alcune forme di realizzazione, l’unità di controllo è configurata per variare la velocità dell’organo di svolgimento, e quindi della bobina primaria nello svolgitore, in funzione del segnale del sensore di carico, in modo da mantenere la tensione nel materiale nastriforme attorno ad un valore desiderato. Preferibilmente, l’unità di controllo è configurata per variare la velocità dell’organo di svolgimento in funzione di un profilo di velocità preimpostato. In questo modo è possibile, ad esempio, prevedere che la tensione del materiale nastriforme sia controllata in funzione della velocità di avvolgimento del materiale nastriforme, in particolare della velocità degli organi avvolgitori della stazione di avvolgimento. In via esemplificativa, si può prevedere che la tensione sia maggiore per velocità di alimentazione maggiori, e viceversa.
[0019] La macchina ribobinatrice può essere una macchina di tipo start-stop e il profilo di velocità può quindi prevedere una rampa di accelerazione dalla velocità zero, un periodo di velocità sostanzialmente costante, e una rampa di decelerazione fino all’arresto.
[0020] In alcune forme di realizzazione, l’unità di controllo è configurata per variare la velocità dell’organo di svolgimento, e quindi della bobina primaria nello svolgitore, in funzione del segnale del sensore di carico, in modo da mantenere la tensione nel materiale nastriforme attorno ad un valore desiderato che può essere funzione di uno o più parametri o caratteristiche del materiale nastriforme o delle condizioni di funzionamento della macchina ribobinatrice. Oltre che in funzione della velocità di avvolgimento, la tensione desiderata del materiale nastriforme può essere impostata in funzione della grammatura del materiale nastriforme, della percentuale di crespatura, del tipo di processo produttivo usato per la produzione del materiale nastriforme, del diametro della bobina primaria e/o della bobina secondaria, del formato (larghezza) del materiale nastriforme.
[0021] In vantaggiose forme di realizzazione, la ribobinatrice può comprendere un dispositivo di taglio atto a suddividere il materiale nastriforme in una pluralità di strisce longitudinali. In forme di realizzazione la stazione di avvolgimento è atta ad avvolgere le singole strisce in rispettive bobine secondarie tra loro affiancate. In altre forme di realizzazione la ribobinatrice può essere priva di dispositivo di taglio, oppure può funzionare con il dispositivo di taglio disattivo. In tal caso le bobine secondarie che vengono prodotte hanno una dimensione assiale uguale alla dimensione assiale della bobina primaria, ma diametri più piccoli.
[0022] In forme di realizzazione particolarmente vantaggiose, la macchina ribobinatrice è configurata in modo che il o i motori nella stazione di avvolgimento siano controllati come “master”, mentre il od i motori di svolgimento nel o negli svolgitori siano controllati come “slave”. In questo modo, tramite l’unità di controllo della macchina ribobinatrice, è ad esempio possibile imporre un profilo di velocità di avvolgimento alla stazione di avvolgimento. La velocità del o degli svolgitori può poi variare in funzione della tensione del materiale nastriforme, in modo da mantenere tale tensione al valore desiderato, o in un intervallo desiderato, modulando la velocità di svolgimento, per ogni valore della velocità di avvolgimento.
[0023] Secondo un ulteriore aspetto, viene previsto un metodo per riavvolgere un materiale nastriforme, comprendente le fasi di:
svolgere una bobina primaria di materiale nastriforme comprendente almeno un velo di carta tissue tramite almeno un organo di svolgimento comandato da un motore di svolgimento;
avvolgere il materiale nastriforme in una stazione di avvolgimento tramite almeno un motore di avvolgimento e formare almeno una bobina secondaria nella stazione di avvolgimento;
rilevare un parametro funzione della tensione del materiale nastriforme lungo il percorso tra l’organo di svolgimento e la stazione di avvolgimento;
controllare la differenza tra la velocità del motore di avvolgimento e del motore di svolgimento in funzione di detto parametro.
[0024] In forme di realizzazione particolarmente vantaggiose, il metodo prevede la fase di modulare la velocità di almeno uno di detti motore di svolgimento e motore di avvolgimento per mantenere la tensione del materiale nastriforme attorno ad un valore determinato. Il valore determinato può essere fisso, o a sua volta funzione di uno o più grandezze o parametri del materiale nastriforme e/o della macchina ribobinatrice in cui viene eseguito l’avvolgimento.
[0025] In vantaggiose forme di realizzazione, viene previsto di: avvolgere il materiale nastriforme ad una velocità di avvolgimento controllata secondo un profilo tramite una unità di controllo; e modulare la velocità di svolgimento in funzione del parametro funzione della tensione, per mantenere la tensione del materiale nastriforme attorno ad un valore determinato.
[0026] Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione del metodo e della macchina ribobinatrice sono descritte nel seguito con riferimento agli allegati disegni.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
[0027] L’invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e gli allegati disegni, che illustrano una forma di realizzazione esemplificativa e non limitativa dell’invenzione. Più in particolare, nel disegno mostrano:
la Fig.1 uno schema di una macchina ribobinatrice esemplificativa secondo l’invenzione;
la Fig.2 una vista schematica di un materiale nastriforme che viene suddiviso in strisce per formare bobine secondarie avvolte nella macchina ribobinatrice;
la Fig.3 una micro-fotografia di una sezione di carta tissue;
la Fig.4 un diagramma di velocità dei cicli di avvolgimento;
la Fig.5 uno schema di uno svolgitore in una variante di realizzazione;
le Figg. 6(A)-6(E) schemi di posizionamenti alternativi delle celle di carico; e la Fig.7 uno schema di uno svolgitore in un’ulteriore forma di realizzazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI FORME DI REALIZZAZIONE
[0028] La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano gli elementi uguali o simili. Inoltre i disegni non sono necessariamente in scala. La descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione è definito dalle rivendicazioni accluse.
[0029] Il riferimento nella descrizione a “una forma di realizzazione” o “la forma di realizzazione” o “alcune forme di realizzazione” significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione è compreso in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione” o “nella forma di realizzazione” o “in alcune forme di realizzazione” usata nella descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre, le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
[0030] Con iniziale riferimento alla forma di realizzazione della Fig.1, una ribobinatrice 1 comprende una stazione o gruppo di avvolgimento 3, in cui un materiale nastriforme N, svolto da una bobina primaria BP o bobina madre, viene avvolto su una o più bobine secondarie BS. Con P è indicato il percorso di avanzamento del materiale nastriforme N verso la stazione di avvolgimento 3. Il materiale nastriforme N è tipicamente ed in particolare un nastro o foglio continuo di carta tissue, costituito da uno o più veli tra loro affiancati. Il materiale nastriforme N può essere alimentato da una sola bobina primaria BP che può comprendere un singolo velo o più veli avvolti insieme. In altre forme di realizzazione due o più veli possono essere alimentati da due o più bobine primarie svolte in altrettante stazioni di uno svolgitore o in più svolgitori in sequenza. Nello schema di Fig.1 sono illustrati due svolgitori, come descritto in maggiore dettaglio nel seguito. Con F è indicato il verso di avanzamento del materiale nastriforme N. Le bobine secondarie BS si formano attorno ad anime tubolari di avvolgimento A (Fig.2) disposte nella stazione di avvolgimento 3.
[0031] La struttura complessiva della ribobinatrice 1 può essere di tipo di per sé conosciuto; pertanto ne verranno descritte solo le parti principali, utili alla comprensione della presente invenzione.
[0032] Più in particolare, nella forma di realizzazione illustrata in Fig.1 la ribobinatrice 1 è una cosiddetta ribobinatrice-taglierina, o taglierina-ribobinatrice, che riceve un materiale nastriforme N e lo suddivide in una pluralità di strisce longitudinali S, ciascuna delle quali viene avvolta su una bobina secondaria BS. Più bobine secondarie BS tra loro affiancate e sostanzialmente coassiali si trovano nella stazione di avvolgimento 3 per ricevere e avvolgere ciascuna una rispettiva striscia di materiale nastriforme. Le bobine BS possono avvolgersi attorno ad anime di avvolgimento montate su un albero di avvolgimento espansibile, in modo da mantenere la corretta posizione trasversale rispetto al materiale nastriforme alimentato alla stazione di avvolgimento 3.
[0033] Per suddividere il materiale nastriforme N in strisce longitudinali, è previsto un gruppo o dispositivo di taglio, descritto in seguito. In alcune modalità operative il dispositivo di taglio può essere inattivo. In tal caso le bobine secondarie BS prodotte avranno una dimensione assiale uguale alla dimensione assiale delle bobine primarie BP, ma un diametro minore.
[0034] In altre forme di realizzazione, la ribobinatrice può essere priva di gruppo di taglio e può servire per produrre bobine secondarie BS di lunghezza assiale uguale alla lunghezza assiale delle bobine primarie BP, ma un diametro minore.
[0035] In alcune forme di realizzazione, la stazione di avvolgimento 3 comprende una culla di avvolgimento. Nella forma di realizzazione illustrata in Fig.1 la culla di avvolgimento comprende organi di avvolgimento periferico. Per organi di avvolgimento periferico si intendono organi che trasmettono una coppia di avvolgimento alla bobina in formazione per effetto del contatto tra l’organo di avvolgimento e la superficie laterale sostanzialmente cilindrica della bobina. Non si esclude la possibilità che la stazione di avvolgimento comprenda organi di avvolgimento centrali, oppure una combinazione di organi di avvolgimento centrali e organi di avvolgimento periferico. Gli organi di avvolgimento centrali possono comprendere contro-punte motorizzate che impegnano assialmente le bobine secondarie BS e le tengono in rotazione.
[0036] Gli organi di avvolgimento periferico possono comprendere rulli avvolgitori, ad esempio due rulli avvolgitori 5 e 7, che congiuntamente formano la culla di avvolgimento. Ciascun rullo avvolgitore ruota attorno ad un proprio asse, ad esempio su comando di un motore elettrico. Nella forma di realizzazione illustrata sono mostrati due motori distinti 8.1, 8.2, uno per ciascun rullo avvolgitore 5, 7. In altre forme di realizzazione può essere previsto un motore unico con un sistema di trasmissione per azionare entrambi i rulli avvolgitori 5, 7.
[0037] Gli assi di rotazione dei rulli avvolgitori 5, 7 sono tra loro paralleli e le bobine secondarie BS appoggiano sui rulli avvolgitori 5, 7 per gravità. Nella forma di realizzazione illustrata gli assi di rotazione dei rulli avvolgitori 5, 7 si trovano su un piano orizzontale, ma questa configurazione è da considerarsi esemplificativa e non limitativa. In alcune forme di realizzazione gli assi di rotazione dei rulli avvolgitori 5, 7 possono trovarsi su un piano inclinato. Inoltre, non si esclude la presenza di ulteriori organi avvolgitori, ad esempio di un terzo rullo avvolgitore sovrastante le bobine BS e avente un asse mobile per seguire l’accrescimento delle bobine secondarie BS durante il ciclo di avvolgimento.
[0038] Con 9 è complessivamente indicato un sistema di scarico e l’allontanamento delle bobine secondarie BS complete dalla stazione di avvolgimento 3.
[0039] La ribobinatrice 1 comprende, inoltre, un dispositivo o gruppo di taglio 11, che può comprendere una serie di coltelli discoidali o lame discoidali 13 cooperanti con una serie di corrispondenti contro-lame 15 o con un contro-rullo. Il dispositivo di taglio 11 può essere configurato in modo di per sé noto. Esempi di dispositivi di taglio sono descritti ad esempio in EP1245354 ed EP1245519, WO96/28285, WO96/28284, US2008/0148914.
[0040] Ciascuna lama 13 e ciascuna contro-lama 15 possono essere registrabili in direzione trasversale, cioè ortogonalmente al percorso di avanzamento P, del materiale nastriforme N e ortogonalmente al piano della Fig.1, per tagliare strisce longitudinali di materiale nastriforme N aventi larghezze opportune. In via del tutto schematica ed esemplificativa, nello schema di Fig.2 sono mostrate sei lame di taglio 13 che suddividono il materiale nastriforme N in cinque strisce longitudinali S1, S2, S3, S4 S5 e due rifili laterali R1, R2. Il numero di strisce longitudinali è indicativo. In generale, il materiale nastriforme N può essere suddiviso in una pluralità di “n” strisce S1-Sn e due rifili laterali. In Fig.2 è visibile anche un albero di avvolgimento attorno a cui si avvolgono le bobine secondarie BS.
[0041] Lungo il percorso di avanzamento P del materiale nastriforme N, a monte del dispositivo di taglio 11, possono essere disposti rulli di guida, due dei quali sono indicati esemplificativamente con 16, 17 e 19. A valle del dispositivo di taglio possono essere disposti ulteriori rulli di guida, uno dei quali è esemplificativamente indicato con 28. Il numero e la posizione dei rulli di guida sono meramente esemplificativi. In alcune forme di realizzazione, uno dei rulli a monte del dispositivo di taglio 11, ad esempio il rullo 17, può essere un rullo allargatore o stenditore, o cosiddetto rullo gobbo o rullo curvo, che tende trasversalmente il materiale nastriforme N per eliminare eventuali grinze o pieghe. Anche a valle del dispositivo di taglio 11 può essere previsto un rullo allargatore, indicato schematicamente con 23.
[0042] Uno o più dei rulli di guida e/o dei rulli allargatori possono essere motorizzati a velocità opportuna, per evitare che la coppia necessaria per la loro rotazione sia impartita dal materiale nastriforme N, il che provocherebbe un aumento di tensione nel materiale nastriforme stesso e quindi una riduzione non desiderata del suo spessore.
[0043] La ribobinatrice 1 comprende almeno uno svolgitore. Nella forma di realizzazione di Fig.1, la ribobinatrice 1 comprende un primo svolgitore 31.1 e un secondo svolgitore 31.2. Negli svolgitori sono previsti organi di svolgimento delle bobine primarie, indicate con BP e BP2, per svolgere il materiale nastriforme indicato con N e N2, rispettivamente. Gli svolgitori 31.1 e 31.2 rappresentati in Fig.1 sono sostanzialmente uguali. Questo può essere particolarmente preferito, ma non vincolante. Inoltre, in Fig.1 i due svolgitori 31.1 e 31.2 funzionano in parallelo. In alcune condizioni operative si può prevedere che i due svolgitori siano fatti funzionare in maniera alternata, nel senso che mentre uno svolgitore alimenta un materiale nastriforme, nell’altro svolgitore possono essere eseguite operazioni di sostituzione di una bobina primaria esaurita. Non si esclude, inoltre, la possibilità di un numero maggiore di svolgitori, ad esempio tre svolgitori in sequenza.
[0044] Gli organi di svolgimento di ciascuno svolgitore 31.1 e 31.2 possono comprendere contropunte che impegnano assialmente la bobina primaria BP. Le contropunte possono essere motorizzate. In Fig. 1 con 32.1 e 32.2 sono schematicamente indicate contropunte motorizzate per i due svolgitori. In altre forme di realizzazione, come illustrato schematicamente in Fig.1, ciascuno svolgitore comprende uno o più organi di svolgimento periferico. In via esemplificativa gli svolgitori 31.1 e 31.2 comprendono organi di svolgimento periferici 33.1 e 33.2, rispettivamente, ciascuno dei quali può comprendere una o più cinghie continue 35.1, 35.2 rinviate attorno a pulegge 37.1, 39.1 e 37.2, 39.2, rispettivamente. In ciascun organo di svolgimento periferico una delle pulegge (ad esempio la puleggia 37.1, 37.2) è motorizzata ad esempio tramite un motore di svolgimento 38.1, 38.2. Rulli di guida 41.1, 43.1 e 41.2, 43.2 possono essere previsti per guidare il materiale nastriforme N, N2 dalla rispettiva bobina primaria BP, BP2 verso il percorso di avanzamento. In altre forme di realizzazione possono essere previsti solo organi di svolgimento centrali, oppure solo organi di svolgimento periferici.
[0045] I motori 38.1, 38.2, e gli eventuali motori delle contropunte 32.1, 32.2, possono essere controllati da un’unità di controllo programmabile 71, che può essere associata a una o più interfacce utente 72. Oltre ai motori dello svolgitore 31, anche il o i motori 8.1 e 8.2 di comando dei rulli avvolgitori 5, 7 possono essere controllati dall’unità di controllo 71. In generale, l’unità di controllo 71 può controllare la velocità di rotazione di una pluralità di organi motorizzati lungo il percorso di avanzamento del materiale nastriforme N dagli svolgitori 31.1, 31.2 alla stazione di avvolgimento 3, ivi incluse le lame 13 e/o le contro-lame 15, il rullo stenditore 16, il rullo stenditore 23, e i rulli di guida.
[0046] I materiali nastriformi N, N2 vengono accoppiati a monte del rullo allargatore 16 per seguire lo stesso percorso di avanzamento P attraverso il dispositivo di taglio 11 e fino alla stazione di avvolgimento 3.
[0047] Mentre in Fig.1 la ribobinatrice 1 comprende due svolgitori 31.1 e 31.2, in altre forme di realizzazione la ribobinatrice 1 può comprendere un singolo svolgitore, ovvero uno svolgitore multiplo, atto a svolgere simultaneamente una pluralità di bobine madri o bobine primarie BP simultaneamente, per alimentare al gruppo avvolgitore un maggior numero di veli di materiale nastriforme cellulosico.
[0048] In Fig.3 è mostrata una micro-fotografia di un materiale nastriforme cellulosico costituito da carta tissue, cioè carta crespata, ad esempio prodotta tramite una macchina continua con un processo a umido. Come noto agli esperti del ramo, il velo di carta tissue viene formato in queste macchine a partire da una sospensione acquosa di fibre cellulosiche che viene alimentata su una tela di formazione. Tramite successive fasi di drenaggio, l’acqua viene gradualmente rimossa fino a ottenere un velo di un impasto cellulosico abbastanza consistente da poter essere rinviato attorno a un rullo monolucido (Yankee) riscaldato, per rimuovere ulteriore acqua dall’impasto. Il velo viene poi staccato dal rullo monolucido tramite una raschia di crespatura, che provoca la tipica increspatura della carta tissue, visibile nell’ingrandimento di Fig.3. Come discusso nella parte introduttiva della presente descrizione, è opportuno controllare il ciclo di avvolgimento in modo che la crespatura del materiale nastriforme, visibile in Fig.3, non vada persa, o vada persa in misura minima possibile, prima dell’avvolgimento sulle bobine secondarie BS.
[0049] In Fig.4 è mostrato l’andamento della velocità di avvolgimento in funzione del tempo per due cicli di avvolgimento successivi. Il diagramma di Fig.4 mostra che la macchina ribobinatrice 1 è di tipo start-stop, cioè esegue cicli di avvolgimento successivi intervallati da arresti per la sostituzione delle bobine secondarie BS con nuove anime di avvolgimento. Nel diagramma di Fig.4 in ascisse è riportato il tempo e in ordinate la velocità periferica dei rulli avvolgitori 5, 7, che corrisponde alla velocità periferica delle bobine secondarie BS in avvolgimento, in metri al minuto. Ciascun ciclo di avvolgimento è caratterizzato da una rampa di accelerazione da zero a una velocità massima di regime (VR), nell’esempio indicata pari a 1400 m/min. La rampa di accelerazione dura per un intervallo di tempo t1-t0. La velocità di regime viene mantenuta per un intervallo di tempo (t2-t1), cui segue una rampa di decelerazione (intervallo di tempo (t3-t2)), fino all’arresto per consentire la rimozione delle bobine formate e la loro sostituzione con una serie di nuove anime di avvolgimento.
[0050] Ad uno dei rulli di rinvio di ciascun materiale nastriforme N, N2 lungo il proprio percorso dal rispettivo svolgitore 31.1, 31.2 alla stazione di avvolgimento 3 possono essere associati uno o più sensori di carico, cioè organi atti a rilevare una forza. Nel seguito i sensori di carico saranno indicati come “celle di carico”. In Fig.1 la o le celle di carico possono essere associate al rullo 43.1, 43.2 di ciascuno dei due svolgitori 31.1 e 31.2. Una cella di carico è schematicamente indicata con 42.1 e 42.2 per i due rulli di guida 43.1, 43.2, rispettivamente.
[0051] Il rullo di guida 41.1, 41.2 a monte del rullo 43.1, 43.2, cui è associata la cella di carico 42.1, 42.2, serve per mantenere un angolo di avvolgimento costante del materiale nastriforme N, N2 attorno al successivo rullo di guida 43.1, 43.2 indipendentemente dal diametro della bobina primaria BP, BP2. Questo è utile per avere un valore coerente del segnale rilevato dalla o dalle celle di carico 42.1, 42.2 associate ai rispettivi rulli di guida 43.1, 43.2.
[0052] In alcune forme di realizzazione, i rulli di guida 41.1, 41.2 e 43.1, 43.2 possono essere realizzati in fibra di carbonio, per avere una bassa inerzia. Tuttavia, non si esclude la possibilità di realizzare i rulli di guida 41.1, 41.2 e 43.1, 43.2 in altri materiali, ad esempio in acciaio o alluminio. E’ anche possibile utilizzare materiali diversi per i due rulli di guida associati a ciascuno svolgitore, ad esempio un materiale a più basso peso specifico per il rullo di guida 43.1, 43.2 e un materiale a più alto peso specifico per il rullo di guida 41.1, 41.2, rispettivamente.
[0053] In alcune forme di realizzazione, per fare in modo che non sia il materiale nastriforme a trasmettere la coppia di rotazione ai rulli di guida 41.1, 41.2 e 43.1, 43.2, il che influenzerebbe la tensione del materiale nastriforme N, N2, riducendone lo spessore, si può vantaggiosamente prevedere che i rulli 41.1, 41.2 e 43.1, 43.2 siano motorizzati. In alcune soluzioni, dove è necessario ridurre il costo della macchina ribobinatrice, si può optare per soluzioni più economiche, che utilizzano rulli di guida 41.1, 41.2 e 43.1, 43.2 folli oppure un rullo folle e uno motorizzato associato a ciascuno svolgitore.
[0054] Se è prevista una sola cella di carico per ciascun rullo di guida 43.1, 43.2, questa può essere vantaggiosamente disposta in corrispondenza di uno dei supporti di estremità del rullo di guida. Se sono previste più celle di carico, ad esempio due celle di carico, queste possono essere associate a entrambe le estremità del rullo di guida 43.1, 43.2, ad esempio associate ai due supporti di estremità.
[0055] La disposizione dei percorsi dei materiali nastriformi N, N2 provenienti dai due svolgitori 31.1, 31.2, e in particolare la disposizione dei rulli di guida 41.1, 41.2 e 43.1, 43.2 è tale che le celle di carico 42.1, 42.2 disposte per rilevare la trazione dei due materiali nastriformi N, N2 rilevino esclusivamente la tensione del rispettivo materiale nastriforme. In particolare il percorso del materiale nastriforme N2 è tale che la trazione cui esso è sottoposto non influenzi in alcun modo il segnale generato dalla cella di carico 42.1. A tal fine nella forma di realizzazione illustrata il percorso del materiale nastriforme N2 è tangente al rullo di guida 43.1, cui è associata la cella di carico 42.1.
[0056] Le celle di carico 42.1, 42.2 possono essere interfacciate all’unità di controllo elettronico programmabile 71, per fornire un segnale proporzionale alla tensione applicata al rispettivo materiale nastriforme N, N2 rinviato attorno al rullo di guida 43.1, 43.2, rispettivamente. Il segnale fornito dalle celle di carico serve a modulare la velocità dei rulli motorizzati posti lungo il percorso di avanzamento P e degli organi di svolgimento (periferici e/o centrali) dei due svolgitori 31.1, 31.2, e quindi a controllare lo scorrimento. Nel seguito si ipotizzerà che gli svolgitori abbiano unicamente organi di svolgimento periferici 33.1, 33.2.
[0057] Più in particolare, in alcune forme di realizzazione l’unità di controllo 71 può essere configurata per imporre ai rulli avvolgitori 5, 7, tramite i rispettivi motori 8.1, 8.2, una velocità periferica secondo la curva illustrata in Fig.4. La velocità degli svolgitori 31.1, 31.2 viene di conseguenza controllata in modo che la tensione del materiale nastriforme N, N2 sia pari a un valore desiderato T0. In alcune forme di realizzazione, può essere definito un intervallo di tolleranza attorno al valore T0 desiderato, ad esempio un intervallo definito tra una soglia inferiore Tth1 una soglia inferiore Tth2, attorno ad un valore T0 di tensione ottimale.
[0058] In particolare, il segnale delle celle di carico 42.1, 42.2 fornisce una informazione che consente all’unità di controllo 71 di modulare la velocità dei motori 38.1, 38.2 e/o delle contropunte motorizzate dei due svolgitori che controllano la rotazione delle bobine primarie BP e BP2 negli svolgitori 31.1, 31.2. La velocità periferica della bobina primaria o bobina madre BP, BP2 in ciascuno svolgitore 31.1, 31.2 è controllata dall’unità di controllo 71 tramite i motori 38.1, 38.2 in modo da risultare inferiore alla velocità periferica dei rulli avvolgitori 5, 7. La differenza, definita dallo scorrimento dei rispettivi motori di rotazione 8.1, 8.2 e 38.1, 38.2, è modulata per mantenere la desiderata tensione del materiale nastriforme N, N2 al valore T0 o più in generale nell’intervallo di tolleranza (Th2-Th1) attorno a tale valore. Inoltre, l’unità di controllo 71 può essere programmata per impostare le velocità periferiche dei vari organi ruotanti in contatto con il materiale nastriforme N, N2 lungo il percorso dal rispettivo svolgitore 31.1, 31.2 alla stazione di avvolgimento 3 secondo un profilo di velocità crescenti da una velocità VBP (velocità periferica della bobina primaria BP, BP2) ad una velocità VBS (velocità periferica della bobina secondaria BS).
[0059] In alcune forme di realizzazione, si può prevedere che il valore di tensione desiderato T0 sia fisso. In altre forme di realizzazione, si può vantaggiosamente prevedere che il valore di tensione desiderato T0 sia funzione del tipo di materiale nastriforme N che viene svolto e riavvolto o delle caratteristiche della o delle bobine primarie (BP, BP2) e secondarie BS, per esempio il diametro. Ad esempio il valore T0 può essere maggiore per materiali nastriformi con maggiore resistenza a trazione e/o per materiali nastriformi che, per effetto delle loro caratteristiche, sono più soggetti a fluttuazioni dovute ad effetti aerodinamici.
[0060] In alcune forme di realizzazione si può prevedere che il valore T0 sia indipendente dalla velocità di avanzamento del materiale nastriforme. Tuttavia, non si esclude la possibilità che l’unità di controllo 71 sia programmabile in modo tale che il valore T0 sia funzione della velocità di alimentazione del materiale nastriforme N, N2 ad esempio che T0 aumenti con l’aumentare della velocità di alimentazione, per tenere conto del fatto che a maggiori velocità di avanzamento il materiale nastriforme N, N2 può subire maggiori sbandamenti o altri effetti di natura aerodinamica e può richiedere una maggiore tensione per essere controllato correttamente. A velocità più basse la tensione T0 necessaria a guidare il materiale nastriforme N, N2 potrebbe essere inferiore. Di conseguenza, il valore di T0 potrebbe variare, oltre che in funzione delle caratteristiche del materiale nastriforme, in funzione della sua velocità di alimentazione, da un minimo all’istante t0 fino a un massimo nell’intervallo t2-t1.
[0061] Con una disposizione del tipo descritto e tramite l’unità di controllo 71 è quindi possibile fare in modo che la differenza tra la velocità di rotazione dei motori 8.1, 8.2 che comandano i rulli avvolgitori 5, 7 della stazione di avvolgimento 3 e la velocità di rotazione dei motori 38.1, 38.2 che comandano gli svolgitori 31.1, 31.2 sia tale da ottimizzare la tensione del materiale nastriforme N, N2 durante tutto il ciclo di avvolgimento t3-t0, riducendo così al minimo l’effetto negativo della tensione del materiale nastriforme N, N2 sullo spessore della carta tissue e in particolare sul grado di crespatura di essa.
[0062] Qualora lo svolgitore possieda organi di svolgimento centrali, anziché organi di svolgimento periferici, oppure una combinazione di organi di svolgimento centrali e periferici, possono essere previsti motori specifici per gli organi di svolgimento centrali. In questo caso la velocità di rotazione di tali motori dovrà tenere conto del diametro istantaneo della bobina primaria BP, BP2, in modo che essa abbia la desiderata velocità periferica al variare del diametro.
[0063] Mentre nella forma di realizzazione di Fig.1 sono mostrati due svolgitori 31.1, 31.2, si deve comprendere che in alcune forme di realizzazione la macchina ribobinatrice 1 può comprendere un solo svolgitore 31, o più di due svolgitori 31 in sequenza, per un materiale nastriforme N, o più di due materiali nastriformi N, N2 in parallelo, ciascuno dei quali può essere formato da un o più veli di materiale cellulosico crespato.
[0064] In Fig. 5 è mostrato schematicamente ed in una scala ingrandita il percorso di un primo materiale nastriforme N, erogato da una prima bobina primaria BP nello svolgitore 31.1, corredato di rulli di guida qui indicati semplicemente con 41 e 43. Gli altri componenti della macchina ribobinatrice non sono mostrati per semplicità. Un secondo materiale nastriforme N2 è alimentato da un secondo svolgitore (non mostrato in Fig.5). In alcune forme di realizzazione si può prevedere una barra stenditrice 61 lungo il percorso di alimentazione del materiale nastriforme N2 a monte del rullo di guida 43, che permette di stendere il materiale nastriforme N2 prima che esso si accoppi con il materiale nastriforme N. In alcune forme di realizzazione può essere vantaggioso installare una barra stenditrice 63 anche lungo il percorso di avanzamento del materiale nastriforme N, a monte del rullo di guida 43. Il secondo svolgitore (non mostrato in Fig.5) può essere configurato come illustrato in Fig.1 e sopra descritto.
[0065] In Fig.5 è mostrato schematicamente che il materiale nastriforme N può seguire due differenti percorsi di svolgimento a seconda che la bobina primaria BP ruoti in senso orario (percorso tratteggiato di N) o in senso antiorario (percorso a linea continua di N). La stessa alternativa può essere prevista in entrambi gli svolgitori 31.1, 31.2.
[0066] In Fig. 6, sono schematicamente mostrate varie possibili disposizioni della cella di carico associata a ciascuno dei rulli di guida 43.1, 43.2. In Fig. 6 il rullo di guida è indicato semplicemente con 43 e può rappresentare sia il rullo di guida 43.1, sia il rullo di guida 43.2.. In Fig.6A la cella di carico è montata coassialmente al rullo di guida 43. Nelle Figg. 6(B)-6(E) la cella di carico, illustrata schematicamente, è montata lateralmente, ad esempio tra una sede del cuscinetto di supporto del rullo di guida 41 e la struttura portante. Nelle varie possibili configurazioni viene rilevata una componente della tensione sul materiale nastriforme.
[0067] Di particolare importanza è la scelta della cella di carico che deve poter rilevare le tensioni molto piccole cui è soggetto il materiale nastriforme N, N2.
[0068] In Fig.7 è mostrata schematicamente un’ulteriore forma di realizzazione in cui è previsto un diverso percorso del materiale nastriforme N nella zona di svolgimento. Numeri uguali indicano parti uguali o equivalenti a quelle già descritte con riferimento alle Fig.1 e 5, che non verranno descritte nuovamente. Anche in Fig.7 è mostrato schematicamente il solo svolgitore 31.1 limitatamente ad alcuni dei suoi componenti. I rulli di guida sono indicati semplicemente con 41, 43 e la cella di carico con 42. La configurazione di Fig.7 può essere adottata per entrambi gli svolgitori 31.1 e 31.2.
[0069] In Fig.7 il materiale nastriforme N viene guidato attorno ad un primo rullo di guida 41 e attorno a un secondo rullo di guida 43. Anche in questo caso il percorso a monte del rullo di guida 41 può cambiare in funzione della rotazione (oraria o antioraria) della bobina primaria BP. A valle del secondo rullo di guida 43, cui è associata la cella di carico 42, può essere previsto un rullo curvo o rullo gobbo 46, e a valle di questo un ulteriore rullo di guida 48, attorno al quale è rinviato anche il materiale nastriforme N2 proveniente dallo svolgitore a monte (svolgitore 31.2).
[0070] Il rullo curvo 46 può servire a stendere trasversalmente il materiale nastriforme N, e il rullo 48 può essere previsto per ottimizzare l’angolo del materiale nastriforme N attorno al rullo curvo 46.
[0071] Per fare in modo che non sia il materiale nastriforme N ad imprimere la forza di rotazione dei rulli 46, 48, come già descritto con riferimento ai rulli 41, 43, si può prevedere che entrambi i rulli 46, 48 (o eventualmente uno solo di essi) siano motorizzati. Preferibilmente, il rullo curvo 46 è sempre motorizzato per poter svolgere in maniera ottimale la propria funzione.
[0072] In tutte le forme di realizzazione illustrate, la rilevazione tramite la cella di carico 42 (42.1, 42.2) del tiro del materiale nastriforme N, N2, cioè della tensione di esso, permette di gestire lo scorrimento dei motori in ogni fase del ciclo della macchina. La rilevazione del tiro permette quindi di chiudere il loop di controllo in modo che se la cella di carico 42.1, 42.2 rileva un tiro eccessivo rispetto a quello impostato, ad esempio impostato dall’operatore sul pannello di controllo o pre-memorizzato nell’unità di controllo in un data-base ad essa associato, il sistema ridurrà lo scorrimento dei motori, diminuendo la differenza di velocità tra motori 8.1, 8.2 e motori 38.1, 38.2 e quindi diminuendo la differenza tra velocità periferica dei rulli avvolgitori 5, 7 e organo di svolgimento 35.1, 35.2 dei due svolgitori 31.1, 31.2. Viceversa, se il tiro è sotto il valore impostato, il sistema di controllo incrementerà lo scorrimento dei motori. In questo caso, ad ogni velocità o rampa di accelerazione o decelerazione corrisponderà il tiro pre-impostato, in modo da non tirare eccessivamente il materiale nastriforme evitando, così, perdite di spessore. Con questo sistema è possibile raggiungere una perdita di spessore molto bassa, che si può aggirare ad esempio intorno al 2%.
[0073] Mentre l'invenzione è stata descritta in termini di varie specifiche forme realizzative, sarà chiaro agli esperti del ramo che molte modifiche, cambiamenti e omissioni sono possibili senza uscire dallo spirito e dall'ambito delle rivendicazioni.

Claims (14)

  1. MACCHINA RIBOBINATRICE E METODO PER IL CONTROLLO DELLA VELOCITA’ DEI MOTORI IN UNA MACCHINA RIBOBINATRICE Rivendicazioni 1. Una macchina ribobinatrice (1) per svolgere bobine primarie (BP; BP2) di un materiale nastriforme (N; N2) e riavvolgere detto materiale nastriforme in bobine secondarie (BS), comprendente: una stazione di avvolgimento (3) con organi di avvolgimento (5, 7) azionato da almeno un motore di avvolgimento (8.1, 8.2); almeno uno svolgitore (31.1, 31.2) con almeno un organo di svolgimento (35.1, 35.2) azionato da almeno un motore di svolgimento (38.1, 38.2); almeno un rullo di guida (43.1, 43.2) lungo un percorso di avanzamento (P) del materiale nastriforme (N, N2); caratterizzato dal fatto: che al rullo di guida (43.1, 43.2) è associato almeno un sensore di carico (42.1, 42.2), atto a rilevare un parametro proporzionale alla tensione del materiale nastriforme (N; N2) rinviato attorno al rullo di guida (43.1, 43.2); e che è prevista un’unità di controllo (71) atta a modulare una differenza di velocità tra gli organi di avvolgimento (5, 7) e l’organo di svolgimento (35.1, 35.2) in funzione di un segnale proveniente dal sensore di carico (42.1, 42.2).
  2. 2. La macchina ribobinatrice (1) della rivendicazione 1, in cui l’unità di controllo (71) è configurata: per variare la velocità dell’organo di svolgimento (35.1, 35.2), e quindi della bobina primaria (BP, BP2) nello svolgitore, in funzione del segnale del sensore di carico (42.1, 42.2), in modo da mantenere la tensione nel materiale nastriforme (N, N2) attorno ad un valore desiderato (T0); e preferibilmente per variare la velocità dell’organo di svolgimento in funzione di un profilo di velocità preimpostato.
  3. 3. La macchina ribobinatrice (1) della rivendicazione 1 o 2, in cui l’unità di controllo (71) è configurata per eseguire un ciclo di avvolgimento di bobine secondarie (BS) di materiale nastriforme (N, N2) proveniente da una bobina primaria (BP, BP2) comprendente: una rampa di accelerazione da una velocità iniziale fino ad una velocità di regime (VR), una fase di avvolgimento a velocità di regime, e una rampa di decelerazione dalla velocità di regime (VR) ad una velocità finale.
  4. 4. La macchina ribobinatrice (1) della rivendicazione 3, in cui la velocità iniziale e la velocità finale sono pari a zero.
  5. 5. La macchina ribobinatrice di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di controllo (71) è configurata per variare la velocità dell’organo di svolgimento (35.1, 35.2), e quindi della bobina primaria (BP, BP22) nello svolgitore (31.1, 31.2), in funzione del segnale del sensore di carico (42.1, 42.2), in modo da mantenere la tensione nel materiale nastriforme (N, N2) attorno ad un valore desiderato (T0) che è funzione di almeno uno di: una caratteristica del materiale nastriforme; una velocità di avvolgimento del materiale nastriforme (N).
  6. 6. La macchina ribobinatrice (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un dispositivo di taglio (11) atto a suddividere il materiale nastriforme (N) in una pluralità di strisce (S1-S5), ed in cui la stazione di avvolgimento (3) è atta ad avvolgere le singole strisce (S1-S5) in rispettive bobine secondarie (BS) tra loro affiancate.
  7. 7. La macchina ribobinatrice (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il rullo di guida (43.1, 43.2) cui è associato detto almeno un sensore di carico (42.1, 42.2) è motorizzato.
  8. 8. Un metodo per riavvolgere un materiale nastriforme (N, N2), comprendente le fasi di: svolgere una bobina primaria (BP; BP2) di materiale nastriforme (N, N2) comprendente almeno un velo di carta tissue tramite almeno un organo di svolgimento (35.1, 35.2) comandato da un motore di svolgimento (38.1, 38.2); avvolgere il materiale nastriforme (N, N2) in una stazione di avvolgimento (3) tramite almeno un motore di avvolgimento (8.1, 8.2) e formare almeno una bobina secondaria (BS) nella stazione di avvolgimento (3); rilevare un parametro funzione della tensione del materiale nastriforme (N) lungo il percorso tra l’organo di svolgimento (35.1, 35.2) e la stazione di avvolgimento (3); controllare la differenza tra la velocità del motore di avvolgimento (8.1, 8.2) e del motore di svolgimento (38.1, 38.2) in funzione di detto parametro.
  9. 9. Il metodo della rivendicazione 8, in cui detto parametro è un segnale di un sensore di carico (42.1, 42.2) associato ad almeno un rullo di guida (43.1, 43.2) attorno a cui è rinviato il materiale nastriforme (N).
  10. 10. Il metodo della rivendicazione 8 o 9, comprendente la fase di modulare la velocità di almeno uno di detti motore di svolgimento (38.1, 38.2) e motore di avvolgimento (8.1, 8.2) per mantenere la tensione del materiale nastriforme (N, N2) attorno ad un valore determinato (T0).
  11. 11. Il metodo di una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente le fasi di: avvolgere il materiale nastriforme (N, N2) ad una velocità di avvolgimento; modulare la velocità di svolgimento in funzione di detto parametro per mantenere la tensione del materiale nastriforme (N, N2) attorno ad un valore determinato (T0).
  12. 12. Il metodo di una o più delle rivendicazioni 8 a 11, comprendente le fasi di: inserire almeno un’anima di avvolgimento (A) nella stazione di avvolgimento (3); eseguire una rampa di accelerazione del materiale nastriforme (N) proveniente da una bobina primaria (BP, BP2) nello svolgitore (31.1, 31.2) da una velocità iniziale fino ad una velocità di regime (VR) avvolgendo il materiale nastriforme (N, N2) in almeno una bobina secondaria (BS) nella stazione di avvolgimento (3); eseguire un avvolgimento del materiale nastriforme (N, N2) attorno a detta almeno un’anima di avvolgimento (A) alla velocità di regime; eseguire una rampa di decelerazione dalla velocità di regime (VR) ad una velocità finale; interrompere il materiale nastriforme (N, N2); rimuovere detta almeno una bobina secondaria (BS) dalla stazione di avvolgimento (3).
  13. 13. Il metodo della rivendicazione 12, in cui la velocità iniziale e la velocità finale sono pari a zero.
  14. 14. Il metodo di una o più delle rivendicazioni 8 a 13, comprendente la fase di suddividere il materiale nastriforme (N) in una pluralità di strisce (S1-S5), ed avvolgere le singole strisce (S1-S5) in rispettive bobine secondarie (BS) tra loro affiancate nella stazione di avvolgimento (3).
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