IT201800007456A1 - Macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti - Google Patents

Macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti Download PDF

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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente titolo:
MACCHINA PER LA RIFINIZIONE DI SUPERFICI LAMINARI
FLESS IBILI DI RIVESTIMENTO DI OGGETTI
La presente invenzione concerne una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili utilizzate per rivestire oggetti, articoli o prodotti di vario genere: a tal riguardo, le superfici laminari flessibili rifinite mediante la macchina perfezionata dell’invenzione comprendono pelle, finta pelle, cuoio, materiale sintetico, tessuto e/o similari (con specifica esclusione della carta).
È noto che, per eseguire la lavorazione di rifinizione (o colorazione) di superfici laminari flessibili qual le pelli dell’industria conciaria, si utilizzano prevalentemente macchine di rifinizione (meglio note nel gergo del settore come “spalmatrici a rullo”, "macchine spalmatrici" o più semplicemente "spalmatrici") nelle quali la pelle da rifinire, preferibilmente convogliata da una coppia di tappeti di alimentazione tra loro contrapposti, transita su un cilindro inferiore di trasporto e contrasto realizzato di gomma (cosiddetto cilindro gommato) e disposto funzionalmente e costruttivamente a valle del suddetto gruppo di convogliamento e distensione. Contestualmente, un cilindro superiore di spalmatura, provvisto di una superficie esterna incisa (cosiddetto cilindro inciso) ed affacciato e contrapposto al sottostante cilindro inferiore gommato che ne contrasta l’azione, premendo sulla faccia superiore della pelle in avanzamento, deposita una pellicola (o film) di prodotto liquido utile alla rifinizione/colorazione della pelle e precedentemente distribuito sulla superficie esterna del cilindro superiore inciso attraverso mezzi di distribuzione (quale una lama trasversale, generalmente identificata come “racla”). Il cilindro superiore inciso (così come, peraltro, il cilindro inferiore gommato) viene posto in rotazione da rispettivi mezzi di motorizzazione, installati sull’intelaiatura portante della macchina di rifinizione in modo sincrono con la direzione di avanzamento della pelle sul relativo tappeto di alimentazione, oppure in modo inverso, cioè nella direzione opposta alla direzione di avanzamento della pelle: ciò significa che quando porzioni successive della superficie esterna del cilindro superiore inciso in rotazione incontrano progressivamente la sottostante pelle in avanzamento lineare, le una sono in movimento in concordanza o meno con l’altra, a seconda che si operi in modalità sincrona o inversa.
In linea generale, l’esecuzione di trattamenti di rifinizione della pelle (specie se pelle morbida) nella suddetta modalità inversa, viene demandata ad un nastro trasportatore gommato il cui ampio fronte superficiale assicura che l’adesione ed la trazione della pelle, mentre l’esecuzione di trattamenti di rifinizione della pelle che prevedono la stampa con disegni e/o effetti di vario tipo avviene in modalità sincrona tramite di preferenza un cilindro gommato di trasporto e contrasto, al fine di ottenere un contatto più preciso tra il cilindro inciso e la pelle da rifinire.
La presente invenzione si orienta specificatamente alle macchine di rifinizione di superfici laminari flessibili (utilizzate come rivestimento di oggetti, articoli e/o prodotti) che comprendono come superficie di trasporto e contrasto proprio un cilindro inferiore gommato piuttosto che un nastro trasportatore gommato.
Un risultato se non perfetto quanto meno ottimale dell'operazione di rifinizione delle pelli, oltre a dipendere da una trazione regolare e costante di queste nella luce di passaggio creata tra il cilindro superiore inciso ed il cilindro inferiore gommato, dipende principalmente dall’efficacia con cui il cilindro superiore inciso trasferisce, deposita o spalma il prodotto liquido sull’intera faccia superiore del materiale da trattare (le singole pelli che avanzano ad una da una lungo una direzione prestabilita).
Su quanto appena detto impatta in modo problematico se non negativo il fatto che le pelli presentano uno spessore irregolare, non costante, ed il fatto che le facce esterne delle pelli presentano spesso pieghe derivanti da lavorazioni precedenti e/o numerosi difetti come graffi, tarli, segni, micro-cricche e così via che non sempre il prodotto liquido riesce a coprire e nascondere.
In sostanza, non è sempre possibile ottenere una ottimale distribuzione uniforme della pellicola di prodotto liquido sull'intera faccia superiore delle superfici laminari flessibili (quale per esempio le pelli dell’industria conciaria) con le macchine di rifinizione di tipo noto, esempi delle quali sono visibili nelle pubblicazioni brevettuali anteriori aventi numero EP0484740, EP1441037 e EP2177632 e per certi versi appartenenti – anche solo lontanamente – allo stato della tecnica per la presente invenzione.
In particolare, anche le macchine più evolute della tecnica nota, pur migliorando sensibilmente la distribuzione del prodotto liquido di rifinizione/colorazione sulla faccia superiore delle superfici laminari flessibili rispetto alle macchine più tradizionali, presentano in ogni caso un rendimento – determinato dalla velocità di avanzamento delle varie superfici laminari flessibili mantenendola perfettamente distesa e dalla contestuale efficacia dell’applicazione del prodotto liquido sulla faccia superiore di queste ultime, mentre avanzano lungo una direzione prestabilita – decisamente migliorabile.
C iò è conseguenza prevalentemente delle dimensioni del cilindro inferiore gommato e del cilindro superiore inciso, più precisamente di un parametro – il rapporto tra il diametro del primo ed il diametro del secondo – che allo stato attuale risulta ancora relativamente elevato: questo aspetto costringe ad inserire le superfici laminari flessibili (come detto, distese) nella luce di passaggio tra tali due cilindri mantenendo un angolo di inclinazione piuttosto marcato rispetto ad un piano orizzontale che, in corrispondenza della suddetta luce di passaggio, è quasi tangente al cilindro inferiore gommato.
In tal modo, la velocità di avanzamento delle superfici laminari flessibili deve essere controllata e contenuta, ed inoltre le superfici laminari flessibili stesse, passando dal tappeto di alimentazione inferiore del gruppo di convogliamento e distensione al cilindro inferiore gommato, descrivono una curva piuttosto evidente (per quanto sempre più ridotta dagli sviluppi tecnologici) e toccano un arco pur sempre limitato della circonferenza del cilindro inferiore gommato, con conseguente non trascurabile e non irrilevante riduzione del grado di distensione (o di stiratura) delle superfici laminari flessibili e, in ultima analisi, inevitabile peggioramento del trattamento di rifinizione eseguito su di esso.
Un non ultimo inconveniente delle macchine di rifinizione dell’arte nota è costituito dal fatto che le dimensioni, e dunque il peso, dei cilindri che consentono l’applicazione del prodotto liquido sulla faccia superiore delle superfici laminari flessibili obbligano a progettare un’intelaiatura portante dall’elevata resistenza meccanica, cosa possibile soltanto prevedendone componenti realizzati in acciaio: ciò comporta un peso rilevante delle macchine note nel suo complesso e/o dei suoi componenti che rende più complicata e difficoltosa la loro movimentazione.
Partendo, dunque, dalla consapevolezza dei suddetti inconvenienti di cui soffre lo stato attuale della tecnica qui considerata, la presente invenzione si propone di porvi compiutamente ed efficacemente rimedio.
In particolare, scopo principale della presente invenzione è fornire una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti, articoli o prodotti di vario genere che consenta di migliorare il rendimento di tali macchine di trattamento rispetto a quello offerto da macchine equivalenti di tipo noto.
Altrimenti detto, scopo primario (sebbene non unico) dell’attuale invenzione è rendere disponibile una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti che consenta una applicazione del prodotto liquido sulle superfici laminari flessibili stesse più efficace rispetto a quella riscontrabile con macchine di rifinizione di tipo noto, pur in presenza di una velocità di avanzamento delle superfici laminari flessibili più elevata – e dunque, più problematica da gestire – rispetto a quella prevista dalle macchine dell’arte nota qui considerate. Nell’ambito di tale scopo, è , pertanto, compito dell’invenzione ideare una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti che permetta di farle avanzare lungo una direzione più diritta rispetto alla tecnica nota, specie nel loro passaggio dal tappeto inferiore di alimentazione al cilindro inferiore gommato e nella loro introduzione nella luce di passaggio tra i due cilindri di lavorazione.
Nella sfera cognitiva del suddetto scopo principale, è , altresì, compito della presente invenzione stessa indicare una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti (quali mobili di arredamento, sedili o altre parti della carrozzeria di un’automobile) che consenta di appoggiare queste ultime su un arco di circonferenza del cilindro (o rullo) inferiore gommato più elevato rispetto a quello permesso dalle macchine dell’arte anteriore, garantendo così un livello di stiratura, distensione o trazione delle superfici laminari flessibili medesime più alto rispetto a quello garantito dalle macchine di rifinizione note. È un secondo scopo della presente invenzione concretizzare una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti che presenti una concezione costruttiva se non più semplice quanto meno equiparabile a quella delle macchine di rifinizione di tipo noto.
È un non ultimo scopo dell’invenzione realizzare una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti la cui struttura generale sia più leggera rispetto a quella delle macchine di rifinizione/colorazione dell’arte nota. Gli scopi detti sono conseguiti tramite una macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti come alla rivendicazione 1 allegata, cui si rimanda per brevità espositiva.
Ulteriori caratteristiche tecniche di dettaglio della macchina di rifinizione della presente invenzione sono contenute nelle rispettive rivendicazioni dipendenti.
Le suddette rivendicazioni, nel seguito specificatamente e concretamente definite, si intendono parte integrante della presente descrizione.
Vantaggiosamente, la macchina perfezionata di rifinizione dell’invenzione consente di migliorare rispetto alle macchine della tecnica nota equivalente l’efficacia del trattamento da esse eseguito su superfici laminari flessibili, quali le pelli dell’industria conciaria.
C iò grazie sorprendentemente al fatto che il rapporto (D1/D2) tra il diametro (D1) del cilindro inferiore (realizzato in materiale morbido, flessibile o elasticamente cedevole, tipicamente gomma) e il diametro (D2) del cilindro superiore inciso presenta un valore compreso tra 1,35 e 1,40 (1,35 ≤ D1/D2 ≤ 1,40), di preferenza pari ad 1,37, ben inferiore a quello delle macchine equivalenti di tipo noto che, peraltro, propongono insegnamenti tecnici che vanno esattamente nella direzione opposta rispetto a quella seguita dall’invenzione (si veda EP2177632 al riguardo). S fruttando una simile concezione costruttiva dei diametri dei cilindri di lavorazione, nel loro passaggio dal tappeto inferiore di alimentazione del gruppo di convogliamento e distensione (comunemente noto anche come “spreader” nel gergo del settore conciario o del settore tessile), preferibilmente previsto dalla macchina dell’invenzione, al cilindro (o rullo) inferiore, le superfici laminari flessibili seguono una traiettoria meno cura, più rettilinea e si appoggiano ad un arco di circonferenza del cilindro inferiore maggiore rispetto a quanto avviene con le macchine note, a tutto vantaggio di una maggiore stiratura o distensione delle superfici laminari medesime e ad un conseguente miglioramento dell’applicazione della pellicola di prodotto liquido sulla faccia superiore delle superfici laminari, in rapporto a quanto riscontrabile nelle macchine di rifinizione della tecnica nota.
Ugualmente vantaggiosamente, la macchina di rifinizione dell’attuale invenzione presenta un peso inferiore rispetto a quello delle macchine simili della tecnica anteriore: valori del rapporto (D1/D2) tra il diametro (D1) del cilindro inferiore ed il diametro (D2) del cilindro superiore inciso come quelli previsti dall’invenzione e già sopra indicati, inferiori a quelli mostrati da macchina simili di tipo tradizionale, consentono, peraltro, di progettare molti dei componenti dell’intelaiatura portante della macchina di rifinizione qui rivendicata in esclusiva in materiale metallico leggero, quale alluminio.
Altrettanto vantaggiosamente, la macchina di rifinizione dell’invenzione presenta una concezione costruttiva per nulla complicata dalla previsione di un siffatto rapporto (D1/D2) tra il diametro (D1) del cilindro inferiore ed il diametro (D2) del cilindro superiore inciso.
In maniera vantaggiosa e preferita, inoltre, la macchina di rifinizione della presente invenzione prevede che il cilindro inferiore sia amovibilmente accoppiato all’intelaiatura portante tramite mezzi di fissaggio accessibili dall’operatore che opera su di essi in modo tale da definire per il cilindro inferiore una posizione principale di lavoro, assunta durante le normali condizioni operative della macchina, nella quale il cilindro inferiore è stabilmente accoppiato all’intelaiatura portante ed affacciato al cilindro superiore dal quale rimane distanziato per la luce di passaggio, ed una posizione ausiliaria di rilascio, assunta durante le temporanee condizioni non operative della macchina, nella quale il cilindro inferiore è svincolato e separato dall’intelaiatura portante per permetterne l’estrazione dall’ingombro dell’intelaiatura portante stessa.
S econdo un altro aspetto particolare, vantaggioso e preferenziale dell’invenzione, è sfilabile dalla parte frontale (quella in corrispondenza della quale le superfici laminari flessibili sono introdotte nella macchina di rifinizione dell’invenzione) dell’intelaiatura portante, più libera da componenti e dunque più agevole da accedere per l’operatore.
Secondo un ulteriore aspetto vantaggioso e preferito dell’invenzione, i mezzi di fissaggio appena citati sono in parte contenuti in un primo corpo scatolare di protezione, appartenente all’intelaiatura portante, contenente anche i primi mezzi di motorizzazione che movimentano il cilindro inferiore e disposto lateralmente a quest’ultimo ed al cilindro superiore, al di fuori della zona di lavoro delle superfici laminari flessibili tra il cilindro inferiore gommato ed il cilindro superiore inciso. Questa particolare disposizione dei mezzi di fissaggio nella macchina di rifinizione dell’invenzione permette, da un lato, di agevolare l’operatore nel disporre il cilindro inferiore dalla posizione principale di lavoro alla posizione ausiliari di rilascio e viceversa e, dall’altro lato, di ridurre il rischio che impurità , polveri, residui di lavorazione, schizzi di materiale di rifinizione intacchi anche i mezzi di fissaggio, rendendone più problematica e più sgradevole la manovra.
Gli scopi ed i vantaggi detti, così come altri che mergeranno nel prosieguo, risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione che segue, relativa ad una preferita forma esecutiva della macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti, articoli o prodotti di vario genere, data a titolo indicativo ed illustrativo, ma non limitativo, con riferimento alle allegate tavole di disegno in cui:
- la figura 1 è una vista assonometrica semplificata, dalla parte anteriore (o di ingresso delle superfici laminari flessibili da rifinire), della macchina di rifinizione dell’invenzione;
- la figura 2 è una vista assonometrica ingrandita, schematica ed esplicativa di un primo assieme costruttivo della macchina di figura 1 in condizioni operative, che esprime il nucleo innovativo principale dell’invenzione;
- la figura 3 è una vista assonometrica troncata, dalla parte anteriore, di un secondo assieme costruttivo della macchina di figura 1;
- la figura 4 è un’altra vista assonometrica semplificata, dalla parte posteriore (o di uscita delle superfici laminari flessibili già rifinite), della macchina di rifinizione dell’invenzione;
- la figura 5 è una vista assonometrica di un primo assieme costruttivo della macchina di figura 4, con il cilindro inferiore disposto nella posizione principale di lavoro;
- la figura 6 è la vista di figura 5 con il cilindro inferiore disposto nella posizione ausiliaria di rilascio;
- la figura 7 è una vista assonometrica di un secondo assieme costruttivo della macchina di figura 4;
- la figura 8 è un’ulteriore vista assonometrica, dalla parte laterale, della macchina di rifinizione dell’invenzione;
- la figura 9 è un’altra vista assonometrica, dalla parte laterale opposta rispetto alla vista di figura 8, della macchina di rifinizione dell’invenzione;
- le figure 10 e 11 sono due distinte viste assonometriche della macchina di rifinizione dell’invenzione, con il cilindro inferiore estratto e rimosso dall’intelaiatura portante;
- le figure 12-21 sono differenti viste assonometriche, anche semplificate e parziali, della macchina di rifinizione dell’invenzione evidenzianti la sequenza operativa con cui il cilindro inferiore passa dalla posizione principale di lavoro alla posizione ausiliaria di rilascio e da questa alla posizione estratta che ne permette la manutenzione, il lavaggio, la riparazione e/o la sostituzione.
La macchina per la rifinizione di superfici laminari flessibili P, quali le pelli dell’industria conciaria, utilizzate per il rivestimento esterno di oggetti quali, a titolo d’esempio, mobili di arredamento, scarpe, borse, cinture, giubbotti, sedili o altre parti della carrozzeria di automobili, è illustrata in figura 1 dove viene globalmente numerata con 1.
Le pelli P lavorabili con la macchina di rifinizione 1 dell’invenzione comprendono non solo quelle più piccole (cosiddette “mezzine” ed aventi larghezza di 1.800 ÷ 2.400 mm) ma anche quelle che raggiungono una larghezza più elevata, sino a 3.400 mm.
Come si osserva, la macchina di rifinizione 1 comprende:
- un’intelaiatura portante, nel complesso indicata con 2 ed adatta ad insistere su una superficie di riferimento S , quale la pavimentazione di uno stabilimento industriale;
- un cilindro inferiore di trasporto e contrasto 3, rivestito in materiale flessibile e stabilmente accoppiato all’intelaiatura portante 2, operativamente connesso a primi mezzi di motorizzazione, visibili alle figure 7 e 9 dove sono nell’insieme numerati con 4, adatti a porlo in rotazione attorno ad un primo asse trasversale X 1 definito dal cilindro inferiore 3;
- un cilindro superiore di spalmatura 5, provvisto di una superficie esterna 5a incisa e stabilmente accoppiato all’intelaiatura portante 2, operativamente connesso a secondi mezzi di motorizzazione, visibili in figura 8 dove sono nell’insieme segnalati con 6, adatti a porlo in rotazione attorno ad un secondo asse trasversale X 2 definito dal cilindro superiore 5 che è superiormente affacciato e contrapposto al cilindro inferiore 3 da cui è distanziato per definire tra il cilindro inferiore 3 ed il cilindro superiore 5 una luce laminare e ristretta di passaggio 7 adatta a ricevere una per una superfici laminari flessibili distese P ed almeno in parte supportate dal cilindro inferiore 3;
- una lama trasversale 8, accoppiata all’intelaiatura portante 2 e operativamente connessa al cilindro superiore 5 sulla cui superficie esterna 5a distribuisce una pellicola di prodotto liquido L che il cilindro superiore 5, mentre ruota attorno al secondo asse trasversale X2, deposita per sua pressione, in corrispondenza della luce laminare di passaggio 7, sulla faccia superiore P s delle superfici laminari flessibili P che avanzano lungo una direzione prestabilita F supportate dal cilindro inferiore di trasporto e contrasto 3.
In accordo con l’invenzione, il rapporto D1/D2 tra il diametro D1 del cilindro inferiore 3 e il diametro D2 del cilindro superiore 5 (diametri evidenziati in figura 2) presenta un valore compreso tra 1,35 e 1,40 (1,35 ≤ D1/D2 ≤ 1,40).
Più in particolare, tale rapporto D1/D2 tra il diametro D1 del cilindro inferiore 3 ed il diametro D2 del cilindro superiore 5 presenta un valore compreso tra 1,36 e 1,39 (1,36 ≤ D1/D2 ≤ 1,39).
In modo preferito ma non vincolante, il rapporto D1/D2 tra il diametro D1 del cilindro inferiore 3 ed il diametro D2 del cilindro superiore 5 presenta un valore pari a 1,37. Preferibilmente ma non necessariamente, il cilindro superiore 5 presenta un diametro D2 compreso tra 170 mm e 175 mm., in genere pari a 173 mm.
Come mostrato in figura 2, il cilindro inferiore 3 è posto in rotazione attorno al primo asse trasversale X 1 in un verso T, ad esempio orario, uguale al verso W in cui il cilindro superiore 5 è posto in rotazione attorno al secondo asse trasversale X 2 in maniera tale che porzioni consecutive della superficie esterna 3a e della superficie esterna 5a rispettivamente del cilindro inferiore 3 e del cilindro superiore 5 interferiscano secondo versi di rotazione contrapposti (e da sotto e da sopra, rispettivamente) con la superficie laminare flessibile P quanto questa transita all’interno della luce laminare di passaggio 7.
In maniera preferita ma non esclusiva e non limitativa, la macchina di rifinizione 1 comprende anche mezzi di convogliamento e distensione, nel complesso indicati con 9, accoppiati all’intelaiatura portante 2 e disposti a monte del cilindro inferiore 3 e del cilindro superiore 5 e comprendenti innanzitutto un tappeto principale di alimentazione 10 adatto a ricevere una per una le superfici laminari flessibili P da distese sottoporre a trattamento di rifinizione e ad porle in avanzamento lungo la direzione prestabilita F .
In aggiunta, ancora più preferibilmente, i mezzi convogliamento e distensione 9 includono un tappeto ausiliario di alimentazione 11 superiormente ed almeno in parte affacciato e contrapposto al tappeto principale di alimentazione 10 dal quale è distanziato per definire un interspazio di passaggio 12 delle superfici laminari flessibili P distese ed appoggiate sulla superficie esterna 10a del tappeto principale di alimentazione 10: nel loro assieme, il tappeto principale di alimentazione 10 ed il tappeto ausiliario di alimentazione 11 formano un componente (commercializzabile anche separatamente) che nel settore della concia e/o dei tessuti viene solitamente identificato come “spreader”.
Si evidenzia che la velocità di rotazione del cilindro inferiore 3 è superiore alla velocità con cui le superfici laminari flessibili P avanzano lungo la direzione prestabilita F mentre sono supportate dal tappeto principale di alimentazione 10. Inoltre, si evidenzia che il primo asse trasversale X 1 ed il secondo asse trasversale X 2 sono tra loro paralleli, in genere orizzontali.
Nell’esempio di soluzione esecutiva descritto, il cilindro inferiore 3 è operativamente connesso ai primi mezzi di motorizzazione 4 mediante un giunto di collegamento 13, ben visibile alla figura 7, che potrebbe essere sostituito da altri sistemi meccanici di trasmissione, quale ad esempio un giunto cardanico), in altre varianti costruttive della macchina di rifinizione dell’invenzione.
Secondo la preferita forma esecutiva qui descritta dell’invenzione, il cilindro inferiore 3 è amovibilmente accoppiato all’intelaiatura portante 2 tramite mezzi di fissaggio, nel complesso indicati con 14, accessibili dall’operatore che opera su di essi in modo tale da definire per il cilindro inferiore 3:
- una posizione principale di lavoro, assunta durante le normali condizioni operative della macchina 1 (comprese quelle di semplice fermo macchina, dovute ad esigenze produttive) e per gran parte del tempo in cui essa è utilizzabile/utilizzata in uno stabilimento produttivo, nella quale il cilindro inferiore 3 è stabilmente accoppiato all’intelaiatura portante 2 ed affacciato al cilindro superiore 5 dal quale rimane distanziato per al suddetta luce di passaggio 7;
- una posizione ausiliaria di rilascio, assunta durante temporanee, speciali e straordinarie condizioni non operative della macchina 1, ad esempio per eseguirne la manutenzione, nella quale il cilindro inferiore 3 è svincolato e separato dall’intelaiatura portante 2 per permetterne l’estrazione dall’ingombro dell’intelaiatura portante 2.
Più in dettaglio, vantaggiosamente, i mezzi di fissaggio 14 sono in parte contenuti in un primo corpo scatolare di protezione 15 appartenente all’intelaiatura portante 2 e realizzato ad esempio in alluminio, il cui volume interno è accessibile ed ispezionabile dall’operatore agendo su un’anta di accesso 16 girevolmente accoppiata a tale primo corpo scatolare di protezione 15.
Il primo corpo scatolare di protezione 15 contiene i primi mezzi di motorizzazione 4 ed è disposto lateralmente al cilindro inferiore 3 ed al cilindro superiore 4, al di fuori della zona di lavoro delle superfici laminari flessibili P tra il cilindro inferiore 3 ed il cilindro superiore 5: in sostanza, la larghezza della zona di lavoro coincide proprio con la lunghezza dei due cilindri 3 e 5 rispetto alla quale è leggermente minore come valore.
In funzione di quanto appena detto per la posizione dei mezzi di fissaggio 14 e dei primi mezzi di motorizzazione 4, ne consegue che il giunto di collegamento 13 introdotto in precedenza è inserito parzialmente in un’apertura passante 17 ricavata in una parete interna 15a del primo corpo scatolare di protezione 15 e sporge da parti contrapposte da tale parete interna 15a.
Inoltre, i mezzi di fissaggio 14 sono, di preferenza, in parte disposti a ridosso della parete interna 15a del primo corpo scatolare di protezione 15 ed in prossimità delle due estremità 3b, 3c tra loro contrapposte del cilindro inferiore 3, affacciati alla zona di lavoro delle superfici laminari flessibili P.
Gli accorgimenti costruttivi appena descritti permettono di isolare meccanicamente quanto meno (ma non solo, come sarà chiaro nel seguito) i primi mezzi di motorizzazione 4 e parte dei mezzi di fissaggio 14 dalla zona di lavoro delle superfici laminari flessibili P, preservandoli in misura maggiore dell’arte nota dal contatto con impurità polveri o altri corpi estranei che si generano durante il trattamento di rifinizione e che ne possono inficiare il funzionamento anche in modo serio.
A titolo preferito ma non esclusivo, i mezzi di fissaggio 14 comprendono:
- una staffa sagomata 18, provvista di una prima estremità collegata ai primi mezzi di motorizzazione 4 e di una seconda estremità amovibilmente collegata ad una prima piastra sagomata 19 stabilmente accoppiata ad una prima estremità 3b del cilindro inferiore 3 in modo tale da interporsi tra i primi mezzi di motorizzazione 4 ed un bordo laterale 3d del cilindro inferiore 3 stesso;
- un primo gruppo di sicurezza, nell’insieme indicato con 20, disposto in corrispondenza di una porzione posteriore 19a della prima piastra sagomata 19 ed in corrispondenza della parete interna 15a del primo corpo scatolare di protezione 15;
- un secondo gruppo di sicurezza, nell’insieme numerato con 21, disposto in corrispondenza di:
- una porzione posteriore 22a di una seconda piastra sagomata 22, stabilmente accoppiata ad una seconda estremità 3c del cilindro inferiore 3 e contrapposta ed affacciata alla prima piastra sagomata 19;
- una parete interna 23a di un secondo corpo scatolare di protezione 23, contenente i secondi mezzi di motorizzazione 6 (che pongono in rotazione il cilindro superiore 5 inciso) e contrapposto ed affacciato al primo corpo scatolare 15.
In modo particolare, la prima piastra 19 e la seconda piastra 22 presentano profilo uguale tra loro che si sviluppa prevalentemente lungo un piano ortogonale all’asse trasversale X 1 del cilindro inferiore 3.
S ia la prima piastra 19 sia la seconda piastra 22 terminano, in corrispondenza di una porzione anteriore 19b, 22b opposta alla porzione posteriore 19a, 22a, con un’impugnatura frontale 24 accessibile dall’operatore che la manovra durante la fase di estrazione del cilindro inferiore 3 dall’intelaiatura portante 2 e la successiva fase di re-introduzione, per riporlo nella posizione principale di lavoro.
Per quanto concerne il secondo corpo scatolare di protezione 23, anch’esso è disposto lateralmente al cilindro inferiore 3 ed al cilindro superiore 4 (dalla parte opposta rispetto al primo corpo scatolare 15), al di fuori della zona di lavoro delle superfici laminari flessibili P tra i suddetti due cilindri 3 e 5; il secondo corpo scatolare di protezione 23 contiene altri componenti tradizionalmente previsti per questa tipologia di macchine, come ad esempio il pistone pneumatico 25 per il cambio cilindri nel magazzino 54 definito nella parte superiore dell’intelaiatura portante 2.
Come il primo corpo scatolare 15, anche il secondo corpo scatolare 23, inoltre, contiene i mezzi di attuazione, nel complesso numerati con 47, adatti a regolare la distanza del cilindro inferiore 3 dal cilindro superiore 5 (e, di rimando, l’altezza della luce di passaggio 7 e, dunque, lo spessore di lavoro delle superfici laminari flessibili P), come sarà breve meglio evidenziato.
Al fine di favorire l’estrazione del cilindro inferiore 3 dall’intelaiatura portante 2 (ed ovviamente la sua successiva re-introduzione in quest’ultima), il cilindro inferiore comprende due ruote scanalate 26, 27 (visibili ad esempio alle figure 1 e 4), disposte l’una in corrispondenza della prima estremità 3b e l’altra in corrispondenza della seconda estremità 3c del cilindro inferiore 3 per essere interposte, rispettivamente, tra la prima piastra 19 ed il primo corpo scatolare 15 e tra la seconda piastra 22 ed il secondo corpo scatolare 23.
In maniera preferita ma non vincolante, il primo gruppo di sicurezza 20 ed il secondo gruppo di sicurezza 21 includono, come si osserva alle figure 5-7:
- un morsetto sagomato di blocco 28 fissato alla parete interna 15a, 23a sia del primo corpo scatolare di protezione 15 sia del secondo corpo scatolare di protezione 23, rispettivamente;
- uno o più rullini ausiliari 29 accoppiati alla prima piastra 19 ed alla seconda piastra 22 in corrispondenza della porzione posteriore 19a, 22a, stabilmente alloggiati – quando il cilindro inferiore 3 assume la posizione principale di lavoro – in una sede interna 30, visibile in figura 6 e comunicante con l’esterno inferiormente e frontalmente, definita nel morsetto sagomato di blocco 28. Vantaggiosamente, la macchina di rifinizione 1 dell’invenzione comprende anche mezzi di guida, complessivamente segnalati con 31, accoppiati all’intelaiatura portante 2 e cooperanti con le ruote scanalate 26, 27, aventi la funzione di favorire l’estrazione (e la re-introduzione o ri-applicazione) controllata e sicura del cilindro inferiore 3 dall’ingombro dell’intelaiatura portante 2 a partire dalla sua posizione ausiliaria di rilascio come precedentemente definita.
Preferibilmente ma non esclusivamente, i mezzi di guida 31 comprendono:
- primi mezzi di guida, nell’insieme indicati con 32, stabilmente e definitivamente (nel senso che non sono mai rimossi dopo la loro installazione/applicazione) accoppiati alla parete interna 15a, 23a rispettivamente del primo corpo scatolare 15 e del secondo corpo scatolare 23 e supportanti in scorrimento le ruote scanalate 26, 27 ed i rullini ausiliari 29 quando il cilindro inferiore 3 assume la suddetta posizione ausiliaria di rilascio;
- secondi mezzi di guida, nel complesso indicati con 33 e visibili alle figure 10 e 11, stabilmente ma amovibilmente accoppiati ai primi mezzi di guida 32 e supportanti in scorrimento le ruote scanalate 26, 27 ed i rullini ausiliari 29 durante l’estrazione di detto cilindro inferiore 3 dall’intelaiatura portante 2 e a loro volta sostenuti da una struttura ausiliaria, nell’insieme indicata con 34, adatta ad essere disposta a monte del cilindro inferiore 3 e del cilindro superiore 5 e ad insistere sulla superficie di riferimento S .
Più specificatamente, i secondi mezzi di guida 33 vengono installati nella macchina di rifinizione 1 dell’invenzione soltanto quando, saltuariamente (quando occorre, ma in genere una volta ogni uno o due anni) il cilindro inferiore gommato 3 assume la posizione ausiliaria di rilascio e deve essere rimosso dall’intelaiatura portante 2 per una sua opportuna manutenzione generale o sostituzione.
La struttura ausiliaria 34 comprende due montanti verticali 35, 36 tra lor distanziati e contrapposti, collegati tra loro da una traversa orizzontale di rinforzo 37, che supportano una coppia di rispettivi binari ausiliari 38, 39 appartenenti ai secondi mezzi di guida 33, ognuno dei quali amovibilmente e linearmente accoppiato ad un rispettivo binario principale 40, 41 fissato alla parete interna 15a, 23a rispettivamente del primo corpo scatolare 15 e del secondo corpo scatolare 23. A titolo preferito ma non limitativo, i mezzi di fissaggio 14 sono operativamente connessi a mezzi di regolazione, nel complesso indicati con 42, utili per variare la posizione del cilindro inferiore 3 al variare la distanza tra il cilindro inferiore 3 ed il cilindro superiore 5 e, di rimando, l’altezza della luce di passaggio 7, al variare dello spessore delle superfici laminari flessibili P in transito attraverso di essa e/o della quantità di pellicola di prodotto liquido L da applicare sulla faccia superiore Ps delle superfici laminari flessibili P per eseguirne il trattamento di rifinizione.
In maniera particolare e puramente preferita, i mezzi di regolazione 42 comprendono:
- due barre laterali 43, 44, fissate amovibilmente l’una alla porzione anteriore 19b della prima piastra sagomata 19 e l’altra alla porzione anteriore 22b della seconda piastra 22, sporgenti lateralmente dalla prima piastra 19 e dalla seconda piastra 22, rispettivamente, ed inserite in due asole passanti 45, 46 a profilo allungato ed arcuato ricavate l’una nel primo corpo scatolare di protezione 15 e l’altra nel secondo corpo scatolare protezione 23, in maniera tale che le barre laterali 43, 44 risultino in parte contenute nel rispettivo primo corpo scatolare 15 e secondo corpo scatolare 23 ed in parte sporgenti verso l’esterno dalla parete interna 15a, 23a dei suddetti due corpi scatolari di protezione 15 e 23;
- mezzi di attuazione, complessivamente indicati con 47, contenuti nel primo corpo scatolare 15 e nel secondo corpo scatolare 23 dove sono connessi operativamente ad una prima estremità 43a, 44a di ognuna di tali barre laterali 43, 44.
Nello specifico, i mezzi di attuazione 47 rendono scorrevoli le barre laterali 44, 45 all’interno delle rispettive asole passanti 44, 46 secondo una traiettoria curva, così regolando la posizione del cilindro inferiore 3 rispetto al cilindro superiore 5.
I mezzi di attuazione 47 comprendono, in modo puramente preferenziale e non vincolante, una coppia di pistoni pneumatici (non illustrati per semplicità ), l’uno contenuto nel primo corpo scatolare 15 e l’altro nel secondo corpo scatolare 23. Le figure 15 e 19 evidenziano altresì che, di preferenza ma in modo opportuno, le barre laterali 43, 44 sono collegate tra loro tramite un elemento distanziale di rinforzo 50 (tipicamente un’asta rigida, presentante ad esempio un profilo circolare o prismatico) adatto a stabilizzarne l’operatività , avente sostanzialmente la medesima lunghezza del cilindro inferiore 3 e contenuto nell’ingombro della intelaiatura portante 2, segnatamente tra i due corpi scatolari 15 e 23.
La macchina di rifinizione 1 della presente invenzione comprende anche un tappeto di trasferimento, non rappresentato per semplicità nelle tavole di disegno allegate, disposto funzionalmente a valle dei cilindri di lavorazione 3 e 5 dai quali riceve le superfici laminari flessibili P distese e rifinite, per renderle così disponibili allo scarico per una nuova fase del loro processo di trattamento e manipolazione. Il funzionamento della macchina di rifinizione 1 della presente invenzione è gestito da un’unità centrale di elaborazione e controllo comandata dall’operatore tramite un quadro di comando 58, visibile ad esempio in figura 10.
Le figure da 12 a 21 evidenziano la sequenza operativa da adottare per sfilare il cilindro inferiore 3, ed il sistema a carro 51 che lo rende scorrevole, dall’intelaiatura portante 2, a partire dalla situazione operativa mostrata in figura 12, nella quale la macchina di rifinizione 1 dell’invenzione è in condizioni di utilizzo ed il cilindro inferiore 3 è nella sua tradizionale posizione principale di lavoro.
In figura 13, la macchina di rifinizione 1 viene innanzitutto spenta e lo spreader (il gruppo di convogliamento e distensione 9 precedentemente definito) viene arretrato dall’operatore secondo il verso dato dalla freccia G.
Successivamente, l’operatore procede alla rimozione delle vaschette laterali 48, 49 di recupero del prodotto liquido L (cfr. figura 14) e della lama trasversale pulente 53 (cosiddetta anche lama “tergi”, cfr. figura 15) operativamente connessa al cilindro inferiore 3 per detergerne e/o asciugarne la superficie esterna 3a.
In seguito, l’operatore accoppia la struttura ausiliaria amovibile 34 all’intelaiatura portante 2, nella parte anteriore di questa (in tal modo, in pratica, avviene la sostituzione temporanea dello spreader con la struttura ausiliaria 34), come si ricava dalla figura 16 e rimuove il morsetto di blocco 54 del primo gruppo di sicurezza 20 e del secondo gruppo di sicurezza 21, liberando così i rullini ausiliari 29 dalla sede interna 30 del morsetto sagomato di blocco 28.
In questa fase, inoltre, l’operatore sgancia il giunto cardanico 55 dalla rulliera staccapelli 56 (cfr. figura 17) e rimuove il motoriduttore 57 ed il giunto di collegamento 13 dal cilindro inferiore 3, in tal modo svincolando quest’ultimo dai primi mezzi di motorizzazione 4 (cfr. figura 18).
Infine, l’operatore rimuove le barre laterali 43, 44 dalle rispettive piastre sagomate 19, 22 (mantenendole comunque vincolate ai rispettivi pistoni pneumatici) ed eventualmente anche l’elemento distanziale di rinforzo 50 (cfr. figura 19) e, seguendo il verso dato dalla freccia K in figura 20, estrae dall’ingresso (o dalla parte anteriore 52 della macchina 1) il cilindro inferiore 3 e il sistema a carro 51 che lo supporta, facendolo scorrere verso l’esterno lungo dapprima i binari principali 40, 41 dei primi mezzi di guida 32 e successivamente lungo i binari ausiliari 38, 39 appartenenti ai secondi mezzi di guida 33 e precedentemente installati con la struttura ausiliaria 34.
In questa posizione, l’operatore provvede alla rimozione delle viti (non illustrate) dei supporti (non raffigurati) del cilindro (o rullo) inferiore gommato 3 e solleva quest’ultimo verso l’alto (secondo le frecce indicate con R ) per destinarlo ad una postazione di manutenzione, esterna alla macchina di rifinizione 1 dell’invenzione. È dunque evidente che, mediante la macchina di rifinizione 1 dell’attuale invenzione, si raggiunge il particolare vantaggio di rimuovere in modo più rapido e più agevole rispetto alla tecnica nota, con manovre più semplici eseguite anche da un unico operatore, il cilindro inferiore 3 dall’intelaiatura portante 2 per eseguirne una completa ed accurata manutenzione, dedicata e separata.
S otto questo aspetto legato alla manutenzione del cilindro inferiore, la macchina di rifinizione dell’invenzione risulta maggiormente versatile rispetto alle macchine di rifinizione equivalenti della tecnica nota: non a caso, il cilindro inferiore, con il suo carro di trascinamento, è sfilabile dall’intelaiatura portante dalla parte anteriore (quella dove avviene l’ingresso delle superficie laminari flessibili) dopo aver rimosso gli eventuali ma solitamente presenti mezzi di convogliamento e distensione (spreader), e ciò in modo più rapido ed agevole rispetto a quanto avviene nella tecnica nota.
In virtù della descrizione appena fornita, si comprende, pertanto, che la macchina perfezionata per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti, articoli o prodotti della presente invenzione raggiunge gli scopi e realizza i vantaggi menzionati in precedenza.
In fase esecutiva, potranno essere apportate modifiche alla macchina perfezionata per la rifinizione di superfici laminari flessibili di rivestimento di oggetti, articoli o prodotti dell’invenzione, consistenti, per esempio, in un numero di lame trasversali diverso da quello indicato in precedenza e visibile nelle figure allegate, che esprimono soltanto la preferita forma esecutiva dell’invenzione: infatti, soluzioni costruttive alternative ed opzionali della macchina di rifinizione dell’invenzione potranno prevedere un numero di lame trasversali superiore ad uno, nel qual caso la macchina medesima dell’invenzione potrà includere una pluralità di lame trasversali tra loro affiancate ed allineate secondo un asse lineare parallelo al primo asse trasversale ed al secondo asse trasversale.
La macchina di rifinizione dell’invenzione, nei suoi componenti basilari ed essenziali espressi dalla rivendicazione 1 allegata, potrà essere, inoltre, prodotta e commercializzata in kit con i mezzi di convogliamento e distensione, amovibilmente accoppiati alla sua intelaiatura portante, con la struttura ausiliaria disposta anteriormente ai cilindri (rulli) inferiore e superiore di lavorazione e supportante i secondi mezzi di guida, anch’essi amovibilmente accoppiati all’intelaiatura portante e/o con il tappeto di trasferimento (qualora esso sia amovibilmente accoppiato all’intelaiatura portante).
È chiaro, infine, che numerose altre varianti possono essere apportate alla macchina perfezionata di rifinizione in parola, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, e potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.
Ove le caratteristiche costruttive e le tecniche menzionate nelle successive rivendicazioni siano seguite da segni o numeri di riferimento, tali segni di riferimento sono stati introdotti con il solo obiettivo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni stesse e, di conseguenza, essi non presentano alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato, a titolo puramente di esempio, da tali segni di riferimento.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (1) per la rifinizione di superfici laminari flessibili (P) utilizzate come rivestimento di oggetti comprendente: - un’intelaiatura portante (2) atta ad insistere su una superficie di riferimento (S ); - un cilindro inferiore di trasporto e contrasto (3), rivestito in materiale flessibile e stabilmente accoppiato a detta intelaiatura portante (2), operativamente connesso a primi mezzi di motorizzazione (4) atti a porlo in rotazione attorno ad un primo asse trasversale (X1) definito da detto cilindro inferiore (3); - un cilindro superiore di spalmatura (5), provvisto di una superficie esterna (5a) incisa e stabilmente accoppiato a detta intelaiatura portante (2), operativamente connesso a secondi mezzi di motorizzazione (6) atti a porlo in rotazione attorno ad un secondo asse trasversale (X 2) definito da detto cilindro superiore (5) che è superiormente affacciato e contrapposto a detto cilindro inferiore (3) da cui è distanziato per definire tra detto cilindro inferiore (3) e detto cilindro superiore (5) una luce di passaggio (7) atta a ricevere una per una superfici laminari flessibili distese (P) almeno in parte supportate da detto cilindro inferiore (3); - almeno una lama trasversale (8), accoppiata a detta intelaiatura portante (2), operativamente connessa a detto cilindro superiore (5) su detta superficie esterna (5a) del quale è atta a distribuire una pellicola di prodotto liquido (L) che detto cilindro superiore (5), mentre ruota attorno a detto secondo asse trasversale (X 2), deposita per pressione, in corrispondenza di detta luce di passaggio (7), sulla faccia superiore (Ps) di dette superfici laminari flessibili (P) in avanzamento lungo una direzione prestabilita (F ) e supportate da detto cilindro inferiore di trasporto e contrasto (3), caratterizzata dal fatto che il rapporto (D1/D2) tra il diametro (D1) di detto cilindro inferiore (3) e il diametro (D2) di detto cilindro superiore (5) presenta un valore compreso tra 1,35 e 1,40 (1,35 ≤ D1/D2 ≤ 1,40).
  2. 2. Macchina (1) come alla rivendicazione 1), caratterizzata dal fatto che detto rapporto (D1/D2) tra detto diametro (D1) di detto cilindro inferiore (3) e detto diametro (D2) di detto cilindro superiore (5) presenta un valore compreso tra 1,36 e 1,39 (1,36 ≤ D1/D2 ≤ 1,39).
  3. 3. Macchina come alla rivendicazione 1) o 2), caratterizzata dal fatto che detto rapporto (D1/D2) tra detto diametro (D1) di detto cilindro inferiore (3) e detto diametro (D2) di detto cilindro superiore (5) presenta un valore pari a 1,37.
  4. 4. Macchina (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cilindro inferiore (3) è posto in rotazione attorno a detto primo asse trasversale (X 1) in verso (T) uguale a quello (W) in cui detto cilindro superiore (5) è posto in rotazione attorno a detto secondo asse trasversale (X 2).
  5. 5. Macchina (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di convogliamento e distensione (9), accoppiati a detta intelaiatura portante (2) e disposti a monte di detto cilindro inferiore (3) e di detto cilindro superiore (5) e comprendenti almeno un tappeto principale di alimentazione (10) atto a ricevere una per una dette superfici laminari flessibili (P) distese da sottoporre a trattamento di rifinizione e ad porle in avanzamento lungo detta direzione prestabilita (F ).
  6. 6. Macchina (1) come alla rivendicazione 5), caratterizzata dal fatto che detti mezzi convogliamento e distensione (9) includono un tappeto ausiliario di alimentazione (11) superiormente ed almeno in parte affacciato e contrapposto a detto tappeto principale di alimentazione (10) da cui è distanziato per definire un interspazio di passaggio (12) di dette superfici laminari flessibili (P) appoggiate su una superficie esterna (10a) di detto tappeto principale di alimentazione (10).
  7. 7. Macchina (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cilindro inferiore (3) è operativamente connesso a detti primi mezzi di motorizzazione (4) mediante un giunto di collegamento (13).
  8. 8. Macchina (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cilindro inferiore (3) è amovibilmente accoppiato a detta intelaiatura portante (2) tramite mezzi di fissaggio (14) accessibili dall’operatore che opera su di essi in modo tale da definire per detto cilindro inferiore (3) una posizione principale di lavoro, assunta durante le normali condizioni operative di detta macchina (1), nella quale detto cilindro inferiore (3) è stabilmente accoppiato a detta intelaiatura portante (2) ed affacciato a detto cilindro superiore (5) dal quale rimane distanziato per detta luce di passaggio (7), ed una posizione ausiliaria di rilascio, assunta durante le temporanee condizioni non operative di detta macchina (1), nella quale detto cilindro inferiore (3) è svincolato e separato da detta intelaiatura portante (2) per permetterne l’estrazione dall’ingombro di detta intelaiatura portante (2).
  9. 9. Macchina (1) come alla rivendicazione 8), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di fissaggio (14) sono in parte contenuti in un primo corpo scatolare di protezione (15) appartenente a detta intelaiatura portante (2), contenente detti primi mezzi di motorizzazione (4) e disposto lateralmente a detto cilindro inferiore (3) e a detto cilindro superiore (4), al di fuori della zona di lavoro di dette superfici laminari flessibili (P) tra detto cilindro inferiore (3) e detto cilindro superiore (5).
  10. 10. Macchina (1) come alla rivendicazione 9), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di fissaggio (14) sono in parte disposti a ridosso di una parete interna (15a) di detto primo corpo scatolare di protezione (15) ed in prossimità delle due estremità (3b, 3c) tra loro contrapposte di detto cilindro inferiore (3), affacciati a detta zona di lavoro di dette superfici laminari flessibili (P).
  11. 11. Macchina (1) come alla rivendicazione 8), 9) o 10), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di fissaggio (14) comprendono: - una staffa sagomata (18), provvista di una prima estremità collegata a detti primi mezzi di motorizzazione (4) e di una seconda estremità amovibilmente collegata ad una prima piastra sagomata (19) stabilmente accoppiata ad una prima estremità (3b) di detto cilindro inferiore (3) in modo tale da interporsi tra detti primi mezzi di motorizzazione (4) ed un bordo laterale (3d) di detto cilindro inferiore (3); - un primo gruppo di sicurezza (20) disposto in corrispondenza di una porzione posteriore (19a) di detta prima piastra sagomata (19) ed in corrispondenza di una parete interna (15a) di detto primo corpo scatolare di protezione (15); - un secondo gruppo di sicurezza (21) disposto in corrispondenza di: - una porzione posteriore (22a) di una seconda piastra sagomata (22), stabilmente accoppiata ad una seconda estremità (3c) di detto cilindro inferiore (3) e opposta ed affacciata a detta prima piastra sagomata (19); - una parete interna (23a) di un secondo corpo scatolare di protezione (23), contenente detti secondi mezzi di motorizzazione (6) e contrapposto ed affacciato a detto primo corpo scatolare (15).
  12. 12. Macchina (1) come alla rivendicazione 11), caratterizzata dal fatto che detta prima piastra (19) e detta seconda piastra (22) presentano profilo uguale tra loro e terminano ognuna, in corrispondenza di una porzione anteriore (19b, 22b) opposta a detta porzione posteriore (19a, 22a), con un’impugnatura frontale (24) accessibile dall’operatore.
  13. 13. Macchina (1) come alla rivendicazione 11), caratterizzata dal fatto che detto secondo corpo scatolare di protezione (23) è disposto lateralmente a detto cilindro inferiore (3) e a detto cilindro superiore (4), al di fuori della zona di lavoro di dette superfici laminari flessibili (P) tra detto cilindro inferiore (3) e detto cilindro superiore (5).
  14. 14. Macchina (1) come alla rivendicazione 11), caratterizzata dal fatto che detto cilindro inferiore (3) comprende due ruote scanalate (26, 27), disposte l’una in corrispondenza di detta prima estremità (3b) e l’altra in corrispondenza di detta seconda estremità (3c) di detto cilindro inferiore (3) per essere interposte, rispettivamente, tra detta prima piastra (19) e detto primo corpo scatolare di protezione (15) e tra detta seconda piastra (22) e detto secondo corpo scatolare di protezione (23).
  15. 15. Macchina (1) come alla rivendicazione 11), caratterizzata dal fatto che detto primo gruppo di sicurezza (20) e detto secondo gruppo di sicurezza (21) includono: - un morsetto sagomato di blocco (28) fissato a detta parete interna (15a, 23a) sia di detto primo corpo scatolare di protezione (15) sia di detto secondo corpo scatolare di protezione (23); - uno o più rullini ausiliari (29) accoppiati a detta prima piastra (19) e a detta seconda piastra (20) in corrispondenza di detta porzione posteriore (19a, 22a), stabilmente alloggiati, quando detto cilindro inferiore (3) assume detta posizione principale di lavoro, in una sede interna (30) comunicante con l’esterno inferiormente e frontalmente, definita in detto morsetto sagomato di blocco (28).
  16. 16. Macchina (1) come alla rivendicazione 13), caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di guida (31), accoppiati a detta intelaiatura portante (2) e cooperanti con dette ruote scanalate (26, 27), atti a favorire l’estrazione controllata e sicura di detto cilindro inferiore (3) da detto ingombro di detta intelaiatura portante (2).
  17. 17. Macchina (1) come alla rivendicazione 16) quando dipendente dalla rivendicazione 15), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (31) includono: - primi mezzi di guida (32), stabilmente e definitivamente accoppiati a detta parete interna (15a, 23a) di detto primo corpo scatolare (15) e di detto secondo corpo scatolare (23) e supportanti in scorrimento dette ruote scanalate (26, 27) e detti rullini ausiliari (29) quando detto cilindro inferiore (3) assume detta posizione ausiliaria di rilascio; - secondi mezzi di guida (33), stabilmente ma amovibilmente accoppiati a detti primi mezzi di guida (32) e supportanti in scorrimento dette ruote scanalate (26, 27) e detti rullini ausiliari (29) durante detta estrazione di detto cilindro inferiore (3) da detta intelaiatura portante (2) e sostenuti da una struttura ausiliaria (34) atta ad essere disposta a monte di detto cilindro inferiore (3) e di detto cilindro superiore (5) e ad insistere su detta superficie di riferimento (S ).
  18. 18. Macchina (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 8) a 17), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di fissaggio (14) sono operativamente connessi a mezzi di regolazione (42) della posizione di detto cilindro inferiore (3), atti a variare la distanza tra detto cilindro inferiore (3) e detto cilindro superiore (5) e, di conseguenza, l’altezza di detta luce di passaggio (7), al variare dello spessore di dette superfici laminari flessibili (P) in transito attraverso di essa e/o della quantità di detta pellicola di prodotto liquido (L) da applicare su detta faccia superiore (Ps) di dette superfici laminari flessibili (P).
  19. 19. Macchina come alla rivendicazione 18) quando dipendente dalla rivendicazione 11), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di regolazione (42) comprendono: - due barre laterali (43, 44), fissate amovibilmente l’una a detta porzione anteriore (19b) di detta prima piastra sagomata (19) e l’altra a detta porzione anteriore (22b) di detta seconda piastra (22), sporgenti lateralmente da dette prima (19) e seconda piastra (22) ed inserite in due asole passanti (45, 46) a profilo allungato ed arcuato ricavate l’una in detto primo corpo scatolare (14) e l’altra in detto secondo corpo scatolare (23), in maniera tale da risultare in parte contenute in detti primo (15) e secondo corpo scatolare di protezione (23) ed in parte sporgenti verso l’esterno da una parete interna (15a, 23a) di detti primo (15) e secondo corpo scatolare di protezione (23); - mezzi di attuazione (47), contenuti in detti primo (15) e secondo corpo scatolare di protezione (23) dove sono operativamente connessi ad una prima estremità (43a, 44a) di ciascuna di dette barre laterali (43, 44), dette barre laterali (43, 44) essendo rese scorrevoli all’interno di dette asole passanti (45, 46) secondo una traiettoria curva per regolare detta posizione di detto cilindro inferiore (3) rispetto a detto cilindro superiore (5).
  20. 20. Macchina (1) come alla rivendicazione 19) quando la rivendicazione 11) dipende dalla rivendicazione 8), caratterizzata dal fatto che dette barre laterali (43, 44) sono collegate tra loro tramite un elemento distanziale di rinforzo (50) atto a stabilizzarne l’operatività , avente sostanzialmente la medesima lunghezza di detto cilindro inferiore (3) e contenuto in detto ingombro di detta intelaiatura portante (2).
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