IT201800004730A1 - Apparecchiatura di apertura di bobine di materiale avvolto - Google Patents

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Description

APPARECCHIATURA DI APERTURA DI BOBINE DI MATERIALE AVVOLTO
DESCRIZIONE
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un'apparecchiatura di apertura di bobine di materiale avvolto. In particolare, un'apparecchiatura di apertura di bobine di scarto nel campo della rigenerazione di materiale plastico.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Il settore della plastica ha conosciuto negli ultimi decenni una grande crescita tecnologica dovuta alla progressiva affermazione in applicazioni sempre più sofisticate ed impensabili, grazie allo sviluppo di tecnopolimeri, dotati di caratteristiche fisico-meccaniche e di resistenza al calore molto elevate. Di grande successo costituisce l'uso di materiali termoplastici, come il polipropilene (PP), caratterizzato da un elevato carico di rottura e una buona resistenza termica e all'abrasione, per cui, solo o legato in composti, offre la possibilità di essere adoperato nelle più svariate realizzazioni, sia in forma grezza (polvere, granuli, macinato, ...) sia in forma di semilavorati (tipicamente film, filati, TNT e simili). Si noti poi che il polipropilene, come diversi altri materiali termoplastici, si presta molto bene ad essere riciclato o comunque rilavorato in tutti quei casi in cui esca dalla filiera di produzione in uno stato difettoso.
Un ambito produttivo in cui si verifica una certa incidenza di scarti, è proprio quello della produzione di semilavorati di materiale termoplastico, tipicamente in forma di film o filati o TNT (Tessuto Non Tessuto).
Come noto, i semilavorati in forma di film, filato e TNT vengono prodotti con opportune filiere in continuo ed avvolti su bobine, che vengono poi vendute agli utilizzatori finali. Le bobine sono quindi formate da un'anima cava di supporto, in vari materiali (cartone, plastica, metallo, ...), su cui sono avvolti centinaia di metri di film o di filato o di TNT.
L'industria che si occupa della produzione di questi semilavorati si confronta di sovente con il problema di gestire bobine di scarto. Infatti la gestione e il controllo della tensione del materiale (in particolare di film) da avvolgere non è esente da difficoltà.
I semilavorati che vengono avvolti sono solitamente materiali che presentano una lunghezza e una larghezza molto maggiore rispetto al loro spessore e quindi sono sensibili alle variazioni di tensione longitudinali, determinando così dei difetti produttivi se non sono adeguatamente controllate. Di conseguenza la qualità della bobina è fortemente determinata dal processo di avvolgimento e dai disturbi che si hanno sulla linea produttiva, dovuti al processo stesso e si sviluppano come conseguenza di fenomeni meccanici di natura vibratoria o per attrito, introducendo sul materiale grinze, ingrossamenti e bolle d'aria che pregiudicano un avvolgimento perfetto, portando così a fenomeni di telescopia e di cosiddetta stellatura, dovuta ad un aumento non omogeneo della tensione all'aumentare del diametro della bobina. Esistono poi problemi di disallineamento dell'avvolgimento di materiale che, oltre un certo limite di tolleranza, costituiscono difettosità da scartare.
Nel campo del TNT si manifestano inoltre altre tipiche difettosità, che poi determinano lo scarto delle bobine, ad esempio densità o colore del materiale che non sono omogenei o conformi.
Infine, durante l'avvolgimento all'interno della bobina si possono instaurare delle forze radiali (per esempio errori di tensionamento durante l'avvolgimento) tali da far collassare e deformare l'anima interna su cui è avvolto il materiale, ciò che poi rende inutilizzabile la bobina sulle macchine delle successive lavorazioni.
Tutte queste difettosità, hanno come risultato che la bobina non può essere messa in commercio.
Ciò porta ad avere un certo numero di bobine difettose negli ambienti di produzione, per cui esiste l'esigenza di trattarle per recuperare il materiale plastico rigenerabile.
Per recuperare il materiale plastico, la bobina deve essere scomposta per recuperare, da una parte, il materiale plastico in lotti gestibili e, dall'altra, l'anima interna che è incompatibile con il processo di riciclaggio.
A tal fine, sarebbe troppo oneroso sbobinare il materiale dalla sua anima. Secondo la tecnica, si fa dunque uso di macchine taglia-bobine, che hanno il duplice compito di ridurre le dimensioni del materiale sulla bobina, al fine di agevolare il successivo lavoro di trituratori o altri macchinari con finalità di trattamento diverse, nonché di separare l'anima tubolare interna. Nel settore è oramai da anni consolidato l'impiego di taglia-bobine a ghigliottina, ossia macchinari generalmente costituiti di un arco di supporto su cui è montata scorrevole verticalmente una apposita ghigliottina idraulica. Sotto l'azione di un fluido idraulico in pressione, la ghigliottina viene fatta scendere con forte pressione sulla bobina, applica un taglio progressivo e netto sull'asse longitudinale della bobina stessa in modo da fendere metà o l'intero tubolare in due per una successiva rimozione dell'anima, così da avviare la catena di rigenerazione del materiale plastico.
Al procedere della ghigliottina, man mano che si libera la tensione interna al materiale, il taglio produca una serie di bande di materiale, ai due lati della ghigliottina, che si adagiano sui rispettivi lati di una base di appoggio.
Questo tipo di macchina soffre però di alcuni inconvenienti.
Innanzitutto, il modo di procedere della ghigliottina, libera le tensioni nel materiale sull'intera lunghezza della bobina, ciò che può produrre una liberazione repentina di energia elevata, col rischio di proiettare pezzi di materiale plastico lateralmente alla macchina, con gli immaginabili esiti sulla sicurezza del luogo di lavoro.
Per di più, l'alta pressione della ghigliottina applicata alla bobina, produce sollecitazioni che finiscono per deformare o spaccare l'anima, che non è più riutilizzabile. Peraltro, la demolizione dell'anima genera numerosi pezzetti del materiale dell'anima che finiscono in mezzo al materiale plastico della bobina e che richiedono una onerosa separazione perché sono incompatibili con i trattamenti di rigenerazione del materiale plastico.
In aggiunta, per poter trattare bobine di materiale termoplastico, occorre una struttura robusta che, peraltro, sia in termini di resistenza che di potenza, deve essere dimensionata sul diametro massimo delle bobine da trattare. Tali macchine, perciò, sono spesso sovradimensionate ed operano con un alto consumo di energia.
Inoltre, sia per motivi intrinsechi alla costruzione di una ghigliottina idraulica, sia per motivi di sicurezza, la velocità di movimento della ghigliottina è molto bassa e tutto il processo risulta caratterizzato da lunghe tempistiche (per esempio, una decina di bobine all'ora). Anche l'automazione del processo è molto ridotta perché, stante l'elevata pressione esercitata dalla ghigliottina, la bobina poggia su un piano di riscontro massiccio, fisso, e non è pensabile di ricavare una linea di trasporto automatica che passi al di sotto della macchina: il prelievo e l'asportazione deve avvenire con mezzi di sollevamento, tipicamente con i muletti di sollevamento, che rendono lento e non automatizzabile l'intero processo.
Altri sistemi di taglio del materiale in bobina, si sono dimostrati sinora impercorribili per via di altri inconvenienti.
Per esempio, l'ipotesi di usare una classica troncatrice con lama di taglio rotante, non è efficace nel taglio di materiali termoplastici, specialmente se trattasi di film o filato o TNT avvolto su bobina, perché la lama si surriscalda ed i denti della lama tendono rapidamente ad impastarsi col materiale termoplastico, con ciò rendendo completamente inefficace il taglio. In più, una lama dentata porta inevitabilmente alla formazione di trucioli e polveri.
Altre soluzioni alternative, quali taglio a getto d'acqua o taglio laser, comportano altri problemi, ossia, rispettivamente inquinamento del materiale con acqua e surriscaldamento del materiale che si impasta tra i vari stati di avvolgimento.
E' così sentita l'esigenza di disporre di una macchina taglia-bobine che superi gli inconvenienti tipici del meccanismo a ghigliottina idraulica allo scopo di eseguire una più rapida ed accurata incisione sull'avvolgimento tubolare.
DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è pertanto di proporre un sistema che risolva i problemi sopracitati e consenta un'appropriata operazione di apertura delle bobine di materiale termoplastico. In particolare si desidera offrire un sistema di taglio che sia economico da un punto di vista costruttivo e manutentivo, abbia una elevata produttività e ridotto consumo energetico.
Un tale risultato, secondo l'invenzione viene conseguito con un'apparecchiatura avente le caratteristiche definite in termini essenziali nella rivendicazione 1. Altre preferite caratteristiche dell'invenzione vengono definite nelle rivendicazioni secondarie.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di forme di esecuzione preferite, date a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrate nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 è una vista in prospettiva di una prima forma di esecuzione dell'apparecchiatura secondo l'invenzione;
fig. 2 è una vista in alzato frontale dell'apparecchiatura di fig. 1 secondo l'invenzione;
figg. 3A e 3B sono viste, rispettivamente in prospettiva e in alzato frontale, dell'apparecchiatura di fig.l in una prima fase di incisione su una bobina di grande diametro (per esempio 1200 mm);
figg. 3B-3F sono viste analoghe a quelle delle figg. 3A-B in fasi successive di taglio della bobina;
figg. 4A-4D sono viste analoghe alle figg. 3A-B che illustrano due fasi di incisione di una bobina di diametro ridotto (per esempio di 600 mm); fig. 5 è una vista in prospettiva dell'apparecchiatura di fig. 1, dotata di un accessorio a cuneo mobile;
fig. 6 è una vista ingrandita di un particolare dell'apparecchiatura di fig. 5 secondo l'invenzione;
fig. 7 è una vista in prospettiva di una diversa forma di esecuzione dell'invenzione per bobine leggere di piccole dimensioni;
fig. 8 è una vista in alzato laterale dell'apparecchiatura di fig. 7; fig. 9 è una vista in pianta dall'alto dell'apparecchiatura di fig. 7; fig. 10A è una vista in prospettiva dell'apparecchiatura di fig. 7 che illustra una prima fase di avvio della macchina;
fig. 10B è una vista in alzato laterale dell'apparecchiatura di fig. 10A; e
figg. 10C-10F sono viste analoghe a quelle di figg. 10A-B, che illustrano due fasi successive di incisione su una bobina di piccole dimensioni.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE PREFERITE FORME DI ESECUZIONE
Un'apparecchiatura taglia-bobine 1, come ben mostrato in fig. 1, comprende un telaio di supporto, per esempio formato da due elementi ad arco paralleli 4, 5 tra cui è distesa una trave centrale 6 disposta secondo un asse longitudinale nella parte superiore dell'apparecchiatura.
La trave centrale 6 è provvista di una guida lineare, o di una cremagliera, per la traslazione orizzontale di un gruppo operativo 7 mobile. Detto gruppo operativo 7 mobile comprende un carrello traslabile 14 sul quale è installato un motore elettrico 8 che pone in rotazione una lama circolare 9 sostenuta su un rispettivo telaio, formato ad esempio da due staffe 10, 11. Il moto di rotazione tra il motore 8 e la lama circolare 9 viene trasferito mediante un opportuno gruppo di trasmissione, per esempio un riduttore ad ingranaggi.
Secondo l'invenzione, la lama circolare 9 presenta un bordo perimetrale tagliente liscio, ossia privo di dentelli, preferibilmente con sezione sostanzialmente triangolare. Sono possibili diverse sezioni dello spigolo di lama, per esempio a triangolo retto o a triangolo isoscele e sezioni con lo spigolo smussato. Il tagliente triangolare della lama ha un angolo al vertice grande rispetto all'asse di rotazione della lama, tipicamente superiore a 60°. Con una lama di spessore compresa tra 2 mm e 3 mm, preferibilmente 2,5 mm, l'altezza del profilo bisellato che definisce il tagliente è compresa tra 10 mm e 20mm, preferibilmente 15 mm. Preferibilmente, il tagliente al vertice della lama è smussato con un angolo più piccolo rispetto all'asse di rotazione della lama.
Inoltre, è previsto preferibilmente un dispositivo di affilatura della lama, disposto in prossimità della lama ed avvicinabile a contatto con il tagliente della lama quando richiesto.
Il carrello 14 è montato traslabile secondo un asse di movimentazione orizzontale, mediante un opportuno attuatore comandato da un'unità di controllo dell'operatore (non illustrata). Inoltre, almeno la lama circolare 9, con il relativo gruppo di trasmissione ed il motore 8, sono montati traslabili lungo un secondo asse verticale rispetto al carrello 14, per esempio guidati mediante l'ausilio di un'asta di movimentazione 12.
A parziale protezione degli organi attuatori e dei cavi di alimentazione e di controllo, è prevista preferibilmente una cuffia a soffietto 15.
La trave centrale 6, sulla quale è destinata a traslare il carrello 14, ha dimensione tale che la sua lunghezza sia superiore alla lunghezza di un qualsiasi tipo di bobina destinato ad essere trattato dall'apparecchiatura.
Il gruppo operativo 7 è dunque concepito per porre in rotazione una lama circolare con tagliente liscio 9 lungo i due assi, X (asse orizzontale longitudinale) e Z (asse verticale). La traslazione orizzontale e la traslazione verticale della lama circolare 9 vengono conseguite con un opportuno sistema di attuatori pneumatici o idraulici o di motori elettrici, che non sono descritti in dettaglio perché alla portata di un tecnico del settore degli assi di movimento.
Al di sotto della trave longitudinale di supporto 6 è disposta la base di stazionamento 2 di una bobina 3 da incidere ed aprire. Preferibilmente, la base di stazionamento 2 è in forma di uno svaso a V, per esempio solidale agli archi di telaio 4 e 5, provvisto di una serie di rulli di trasporto o di una coppia di nastri trasportatori (non rappresentati), di per sé noti, connessi ad una analoga linea di trasporto di adduzione, lungo la quale sopraggiungono bobine di scarto che viaggiano secondo il loro asse longitudinale e vengono così convogliate in modo automatico alla stazione di apertura. Successivamente aN'apertura, le bobine 3 possono essere allontanate dalla stazione di trattamento o scaricandole lateralmente, per esempio mediante un muletto, oppure convogliandole longitudinalmente con un'altra linea di trasporto di allontanamento.
Per motivi di sicurezza, preferibilmente il gruppo comprendente motore e lama è mantenuto inoperativo per tutta la fase di movimentazione della bobina 3 in prossimità della stazione di trattamento,
Nel seguito si descrive brevemente, per maggiore chiarezza, il funzionamento del sistema taglia-bobina 1.
In un primo passo, la macchina taglia-bobina 1 viene tenuta in modalità di riposo con il gruppo operativo 7 mantenuto alla quota più alta permessa.
Una bobina 3, ad esempio di film termoplastico come il polipropilene, viene trasferita tramite un trasportatore a rulli sino sull'invaso 2 a V, affinché il baricentro di detta bobina 3 sia allineato al centro dell'area operativa della macchina taglia-bobina 1. La struttura a pareti inclinate di detto invaso 2 favorisce sia un allineamento del baricentro di detta bobina 3 all'asse longitudinale della macchina taglia-bobina 1, sia un adeguato consolidamento della bobina 3 durante tutta l'operazione di incisione. In questo modo, la bobina 3 sotto il proprio peso, resta ferma, stabile e insensibile alle vibrazioni scaturite dall'operazione di incisione.
In un secondo passo, la macchina taglia-bobina 1 viene messa in funzione e il gruppo operativo 7, tramite il sistema di motori ed attuatori, viene fatto calare ad una stabilita quota ad un'estremità di fine corsa della guida di scorrimento posta al di sotto della trave centrale 6. A questo punto, detta lama rotante 9 è pronta per eseguire l'incisione sulla bobina 3.
In un terzo passo, una volta accertata (mediante tradizionali sistemi e sicurezze antiinfortunistica) che la zona d'azione sia libera dal personale o da qualsiasi ingombro non previsto, viene avviato il motore elettrico 8 che, tramite un opportuno riduttore ad ingranaggi, trasmette la rotazione alla lama 9. Il gruppo operativo 7 viene quindi fatto traslare, ad una prefissata velocità, verso l'estremità opposta di fondo corsa. La lama 9, nel suo percorso di traslazione orizzontale, esegue così una incisione sulla bobina 3, ad una stabilita profondità di taglio.
In un quarto passo, il gruppo operativo 7 viene ulteriormente fatto calare ad una seconda quota stabilita, prima di ritornare indietro verso il primo fondo corsa, applicando così una seconda incisione sul materiale della bobina 3 con una profondità di taglio uguale o diversa rispetto alla profondità di fenditura eseguita al primo passaggio.
Preferibilmente è previsto un rilevatore di altezza della bobina poggiata sulla base di stazionamento 2: tramite la configurazione geometrica della base 2, è possibile così determinare il diametro della bobina e quindi stabilire la corsa lungo l'asse verticale Z che deve compiere complessivamente la lama. In tal modo, il gruppo operativo 7 è in grado di eseguire una nitida separazione dell'avvolgimento plastico dall'anima della bobina.
Questi passaggi di incisione vengono eseguiti un numero di volte adeguato ad incidere il materiale della bobina sulla sua intera altezza.
I passaggi di incisione verranno ripetuti affinché l'incisione raggiunga l'anima 17, di plastica o di cartone, della bobina 3, ma non è escluso che la lama 9, se desiderato, possa incidere anche l'anima 17.
Ad ognuno dei passaggi di incisione, viene liberata progressivamente un'intera banda 16 di materiale della bobina, che si apre dalle due parti del taglio che cadranno stendendosi ai rispettivi lati del trasportatore 2 (si vedano le figg. 3A-3F).
Dopo un numero predeterminato di passate, per esempio quattro in una bobina di grande diametro (figg. 3A-3F) e due in una bobina di medio diametro (figg. 4A-4D), si ottengono una serie di bande di materiale 16 sovrapposte ed adagiate ai due lati dell'anima. Il gruppo operativo 7, a questo punto, si porterà a fine guida e verrà alzato in posizione di riposo, allo scopo di liberare la zona per permettere l'asporto delle bande di polimero 16 dall'invaso di base 2. Una volta poi asportato il materiale della bobina aperta, il trasportatore provvederà a posizionare correttamente un'altra bobina da lavorare in posizione centrale dell'area operativa della macchina taglia-bobina 1.
L'operazione di trasferimento e apertura bobina risulta fortemente automatizzabile ed estremamente rapida.
Secondo una variante preferita, opzionale, come ben mostrato in fig.
5, il gruppo operativo 7 comprende inoltre un accessorio in forma di un cuneo 18 di espansione, montato su una staffa installata solidale al supporto della lama circolare 9. Come ben illustrato in fig. 6, l'elemento a cuneo 18 è disposto con un vertice rivolto in direzione radiale verso il centro della bobina. Benché non sia illustrato, sulla macchina sono montati due di detti elementi a cuneo 18, contrapposti uno all'altro lungo il piano di taglio della lama 9, in modo da disporre di un elemento a cuneo a valle della lama 9 nel percorso di taglio a prescindere dalla direzione della singola passata: così facendo il cuneo mobile si inserisce nell'incisione e produce, se necessario, un'espansione della superficie di taglio, favorendo ed accelerando la netta separazione delle bande di materiale. I due elementi a cuneo contrapposti 18 sono montati mobili, in modo che siano sollevabili contemporaneamente o alternativamente quando non debbano operare nell'incisione del materiale.
Nelle figg. 7-9 è illustrata una diversa forma di esecuzione dell'apparecchiatura secondo l'invenzione, utilizzabile per bobine molto più piccole e leggere, per esempio rocche di filato di materiale termoplastico.
Questa apparecchiatura, come ben mostrato in fig. 7, comprende un basamento 19, per esempio ottenuto da lamiera metallica, adatto per essere appoggiato su un qualunque banco da lavoro 32, sul quale è installato un gruppo operativo 20 fisso, adibito al taglio di rocche, per esempio bobine di diametro tra 100 e 200 mm. Sul medesimo basamento 19 è inoltre previsto un sistema di guide lineari di scorrimento 21,22 - disposte a fianco del gruppo operativo 20 e parallele ad un asse di taglio - sulle quali è montato scorrevole un carrello 23.
Detto carrello 23 è dotato di un alberino portabobina 24 e di un maniglia 25 ergonomica per consentire ad un operatore di esercitare un'azione di traslazione manuale del carrello 23 lungo le guide 21 e 22. L'alberino portabobina 24 è atto a sostenere una piccola bobina B, quale una rocca di filato termoplastico, in corrispondenza di detta linea di taglio. Preferibilmente l'alberino portabobina 24 è regolabile in posizione trasversalmente alla linea di taglio, per determinare la posizione di apertura della bobina rispetto all'asse della sua anima.
Il gruppo operativo 20 comprende un telaio di supporto sul quale è montato traslabile secondo un asse verticale un gruppo di motorizzazione 27 di una lama circolare 28 provvista di bordo tagliente liscio.
Il piano della lama circolare 28 è disposto su detta linea di taglio. Il telaio di supporto con il relativo attuatore di movimentazione del gruppo di motorizzazione 27 sono inclusi in un box 29 di copertura.
Il gruppo operativo 20 è inoltre provvisto di un opportuno proteggilama 30, preferibilmente provvisto di una porzione superiore fissa ed una porzione inferiore basculante, che viene spostata al contatto con la bobina da tagliare. All'interno del proteggi-lama 30 è preferibilmente installato anche un dispositivo affila-lama.
L'area operativa a ridosso della lama 28 è anch'essa dotata di una copertura antinfortunistica 31, per esempio un carter di protezione frontale in plexiglass per macchine utensili.
Anche in questo caso, è previsto dunque un gruppo operativo provvisto di una lama circolare con tagliente liscio, montato in modo da determinare un movimento relativo rispetto alla bobina da aprire secondo due assi di traslazione, un primo asse X di movimento orizzontale (il carrello 23 che si muove rispetto al gruppo di taglio fisso) ed un secondo asse Z di movimento verticale (il gruppo motore che è montato regolabile verticalmente rispetto al basamento 19). Poiché in questo caso le bobine sono piccole e leggere, esse sono caricabili manualmente sul portabobina 24; inoltre è preferibile una configurazione in cui la bobina B viene spostata sul carrello 23, mentre la lama 28 è semplicemente regolabile in direzione verticale poiché è destinata ad aprire la bobina in una sola passata (anche se ciò non è da intendersi limitativo).
Questa forma d'esecuzione è concepita per un funzionamento manuale da parte di un operatore, anche se non si esclude che il carrello 23 possa essere motorizzato per farlo muovere sull'asse di traslazione orizzontale in modo automatico.
In generale, dopo aver installato il basamento 19 su un generico banco da lavoro, l'operatore inserisce una rocca di filato B sull'alberino portabobina 24, preferibilmente bloccandolo in posizione. Il gruppo operativo 20 viene regolato ad una quota opportuna in base alla tipologia di bobina. Viene poi acceso il motore 27 per avviare la rotazione della lama 28. Il carrello 23 viene sospinto dell'operatore utilizzando la maniglia 25, facendolo scorrere sulle barre 21,22 da sinistra verso destra o viceversa (nelle rappresentazioni delle figure allegate), sino a portare la rocca in impegno con la lama 28 (figg. 10C e 10D).
Attraverso un'adeguata e limitata pressione di spinta da parte dell'operatore la rocca B viene incisa, per mezzo della lama 28, con una sola passata. Quindi, una volta eseguito il taglio, l'operatore può estrarre dall'alberino portabobina 24 le bande laterali di filato plastico ottenute al termine del taglio (figg. 10E-10F). L'anima della rocca, in plastica o in cartone, rimane sul portabobina 24 e verrà in seguito estratta manualmente.
Come si comprende bene dalla descrizione sopra riportata, per quanto riguarda tutte le forme di esecuzione qui descritte secondo la presente invenzione, il sistema ideato permette di conseguire perfettamente gli scopi esposti nelle premesse.
La soluzione qui offerta comporta una serie di vantaggi rispetto alla tecnica nota. Infatti l'utilizzo di una lama circolare rotante permette di eseguire un'incisione più progressiva del materiale, evitando reazioni repentine e proiezione di pezzi di materiale.
Inoltre, potendo dosare accuratamente velocità e profondità di taglio della lama, gli sforzi generati durante l'apertura della bobina sono determinabili a prescindere dalla dimensione della bobina stessa, per cui il dimensionamento (in termini di robustezza e di potenza impiegata) della macchina non risente delle dimensioni massime di bobina da trattare.
Ancora, i consumi di energia e relativi costi, sono nettamente inferiori alla tecnica nota a ghigliottina.
In aggiunta, la lama circolare a tagliente liscio si è dimostrata estremamente efficace per incidere materiale termoplastico avvolto su bobine e non produce indesiderati effetti di surriscaldamento o impastamento del materiale o trucioli e polveri.
Per di più, al contrario delle macchine taglia-bobine convenzionali, non si hanno pressioni applicate alla bobina tali da produrre deformazioni o nette spaccature dell'anima. In tal modo è possibile salvare e riutilizzare vantaggiosamente le anime delle bobine aperte.
Infine, la velocità di apertura delle bobine è nettamente superiore a quanto avviene nelle macchine taglia-bobine convenzionali. Peraltro, la ridottissima pressione esercitata in senso verticale (trascurabile rispetto al peso proprio delle bobine), consente di utilizzare un trasportatore a rulli o a nastro anche in corrispondenza della base di stazionamento della bobina, quindi ammette una maggiore automazione che si riflette in una sinergica accelerazione delle operazioni di movimentazione delle bobine.
S'intende comunque che l'invenzione non deve considerarsi limitata alle particolari disposizioni illustrate sopra, che costituiscono soltanto forma di esecuzione esemplificative di essa, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire daN'ambito di protezione dell'invenzione stessa, come definito dalle rivendicazioni che seguono.
Per esempio, benché la descrizione faccia riferimento esclusivo a bobine di materiale termoplastico, non si esclude che lo stesso sistema dell'invenzione possa poi essere utilizzato con bobine di altra natura, per esempio bobine di carta.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura di apertura di bobine di materiale avvolto, comprendente almeno un telaio di supporto (4, 5, 19) sui cui è montato un gruppo operativo (7, 20) provvisto di mezzi di apertura di detta bobina, caratterizzato da ciò che detti mezzi di apertura comprendono almeno una lama circolare (9, 28) con tagliente perimetrale liscio, posta in rotazione da un gruppo motore (8, 27) e montata su detto telaio di supporto (4, 5, 19) in modo tale da determinare un primo (X) ed un secondo (Z) asse di traslazione relativa ad una base di supporto (2, 24) di detta bobina, detti assi di traslazione (X, Z) essendo ortogonali fra di loro e detto primo asse di traslazione (X) essendo parallelo ad un asse longitudinale di detta bobina e a detta lama circolare (9, 28).
  2. 2. Apparecchiatura come in 1, in cui detto gruppo operativo mobile (7) è montato traslabile secondo detto primo asse di traslazione (X) orizzontalmente su detto telaio (4, 5) in una posizione superiore a detta base di supporto in forma di un invaso fisso di stazionamento (2) per detta bobina.
  3. 3. Apparecchiatura come in 2, in cui detto gruppo motore (8) e detta lama circolare (9) sono montati traslabili lungo detto secondo asse di traslazione (Z) verticale su un carrello (14) traslabile lungo detto primo asse di traslazione (X).
  4. 4. Apparecchiatura come in 2 o 3, in cui detto invaso di stazionamento (2) presenta sezione a V ed è atto ad ospitare un trasportatore a rulli o a nastri a V.
  5. 5. Apparecchiatura come in 2, 3 o 4, in cui detto gruppo operativo (7) comprende almeno un dispositivo a cuneo mobile di espansione (18) montato solidale in traslazione con detta lama circolare (9).
  6. 6. Apparecchiatura come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui è previsto un dispositivo rilevatore di altezza della bobina, per determinare la dimensione del suo diametro e definire una corsa massima di detta lama (9) lungo detto secondo asse di traslazione (Z).
  7. 7. Apparecchiatura come in 1, in cui detti mezzi di apertura comprendenti una lama circolare (28) con tagliente perimetrale liscio, posta in rotazione da detto gruppo motore (27), sono montati traslabili lungo detto secondo asse di traslazione (Z) rispetto a detto telaio di supporto (19) e detta base di supporto (24) della bobina è montata su un carrello (23) traslabile lungo detto primo asse traslazione (X).
  8. 8. Apparecchiatura come in 7, in cui detto carrello (23) è traslabile manualmente su guide (21, 22) solidali a detto telaio di supporto in forma di un basamento (19).
  9. 9. Apparecchiatura come in 7 o 8, in cui detta lama circolare (28) è dotata di carter (31) di protezione parzialmente basculante.
  10. 10. Apparecchiatura come in 6, 7 o 8, in cui detta base di supporto (24) è in forma di un alberino di inserimento di un'anima della bobina, allineato sostanzialmente parallelo a detto primo asse di traslazione (X).
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