IT201800004554A1 - Sistema di illuminazione - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“SISTEMA DI ILLUMINAZIONE”

La presente invenzione è relativa a un sistema di illuminazione.

Sono noti sistemi di illuminazione formati da moduli illuminanti che possono essere variamente collegati uno all’altro in diverse configurazioni spaziali.

In generale, sembra comunque che i sistemi modulari di illuminazione noti presentino ancora margini di miglioramento, in particolare in termini di semplicità di realizzazione e assemblaggio e versatilità.

Per esempio, la maggior parte dei sistemi modulari noti permette di assemblare i vari moduli solo in una o due direzioni, consentendo quindi di allestire delle configurazioni finali sostanzialmente lineari o bidimensionali.

Inoltre, in generale nei sistemi noti i moduli possono essere collegati uno all’altro solamente con inclinazioni prestabilite (e normalmente su un unico piano), tipicamente a 90° uno rispetto all’altro, o comunque con inclinazioni prestabilite.

I sistemi modulari noti non possono quindi svilupparsi su più livelli, né avere inclinazioni diverse in verticale.

D’altra parte, nel settore dell’illuminazione è costante la ricerca di soluzioni tecniche che consentano anche di essere integrate in oggetti esteticamente originali, nonché di ottenere effetti luminosi di nuova concezione, essendo in questo settore fondamentale non solo l’aspetto puramente funzionale, ma anche la componente estetica ed emozionale.

È uno scopo della presente invenzione quello di fornire un sistema di illuminazione che superi gli inconvenienti evidenziati della tecnica nota; in particolare, è uno scopo dell’invenzione quello di fornire un sistema di illuminazione che sia particolarmente semplice da realizzare e montare e che consenta di allestire un’ampia varietà di configurazioni spaziali differenti, anche tridimensionali (estendentisi cioè non solo in due direzioni ma in tre direzioni) e con inclinazioni differenti su piani diversi tra le varie parti del sistema.

La presente invenzione è dunque relativa a un sistema di illuminazione come definito in termini essenziali nell’annessa rivendicazione 1 e, nei suoi caratteri addizionali, nelle rivendicazioni dipendenti.

Il sistema di illuminazione dell’invenzione, oltre ad essere particolarmente semplice da realizzare e montare, consente di allestire un’ampia varietà di configurazioni spaziali differenti, anche tridimensionali (estendentisi cioè non solo in due direzioni ma in tre direzioni) e con inclinazioni differenti su piani diversi tra le varie parti del sistema.

Il sistema dell’invenzione si caratterizza in particolare per la configurazione dei giunti che uniscono le varie unità di illuminazione che formano il sistema.

Tali giunti consentono in particolare una distribuzione flessibile della luce nello spazio secondo linee continue di apparecchi. Sono così possibili distribuzioni spaziali flessibili in piano e anche variabili in altezza, per esempio per seguire variazioni nell’architettura (quali scale o diversi livelli di soffitto) o per collocare le sorgenti luminose ad altezze differenti (come può essere opportuno, ad esempio, per passare dall’illuminazione sopra una postazione di lavoro o scrivania, che richiede un apparecchio di illuminazione più basso, a uno spazio di passaggio, dove è richiesto un apparecchio di illuminazione più alto).

Inoltre, i giunti non hanno solo una funzione di connessione meccanica, ma assolvono anche alla funzione di connessione elettrica, avendo una geometria interna che consente il passaggio, all’interno dei giunti stessi, dei cavi di alimentazione e controllo del sistema.

I componenti dei giunti sono inoltre conformati in modo da poter essere utilizzati nel sistema in varie posizioni e in diversi orientamenti: si riduce così il numero di componenti diversi che è necessario realizzare, con importanti vantaggi dal punto di vista produttivo.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione dei seguenti esempi non limitativi di attuazione, con riferimento alle figure annesse in cui:

– la figura 1 è una vista schematica prospettica parzialmente esplosa di un sistema di illuminazione in accordo al trovato, allestito in una configurazione esemplificativa;

– la figura 2 è una vista prospettica esplosa di un componente del sistema di figura 1;

– le figure 3 e 4 sono rispettivamente una vista prospettica e una vista in sezione longitudinale di un dettaglio del componente di figura 2, assemblato;

– le figure 5 e 6 sono rispettivamente una vista prospettica esplosa e una vista laterale esplosa di un dettaglio del sistema di figura 1;

– le figure 7 e 8 sono rispettivamente una vista prospettica e una vista in sezione longitudinale di un ulteriore dettaglio del sistema di figura 1.

Con riferimento alla figura 1, un sistema 1 di illuminazione comprende una pluralità di unità 2 di illuminazione e almeno un giunto 3 che unisce due o più unità 2.

Il sistema 1 può comprendere due o più unità 2, variamente collegate una all’altra da giunti 3.

Ciascun giunto 3 può collegare due, tre o quattro unità 2.

Nell’esempio non limitativo illustrato, il sistema comprende quattro unità 2 collegate da un giunto 3.

Le unità 2 possono essere variamente conformate.

Nell’esempio non limitativo illustrato (ma non necessariamente) le unità 2 sono sostanzialmente uguali una all’altra.

Ciascuna unità 2 comprende un corpo 4 cavo allungato longitudinalmente lungo un asse A tra due estremità 5 longitudinali opposte, una delle quali collegata al giunto 3 tramite una testata 6 di collegamento e l’altra chiusa da una testata 7 di chiusura. Resta inteso che entrambe le estremità 5 dell’unità 2 possono essere collegate a rispettivi giunti 3 (per formare sistemi 1 variamente configurati) e quindi avere rispettive testate 6 di collegamento.

Il corpo 4 ha un’apertura di emissione 8, estendentesi parallela all’asse A, e alloggia una sorgente luminosa (nota e non illustrata per semplicità), per esempio una striscia di LED allineati lungo l’asse A, eventualmente associata a un opportuno elemento o gruppo ottico.

Con riferimento anche alle figure 2-4, il giunto 3 comprende un supporto 11 centrale estendentesi lungo un asse R1 e una pluralità di bracci 12 (due o più) che si protendono radialmente dal supporto 11 e sono incernierati girevoli al supporto 11.

In particolare, il supporto 11 comprende un perno 13 estendentesi lungo l’asse R1 e avente una flangia 14 di estremità inferiore e una flangia 15 di copertura superiore.

Opzionalmente, il supporto 11 comprende anche un coperchio 16 collocato sopra la flangia 15 e fissato alla flangia 15 tramite uno stelo 17 disposto attraverso un foro 18 centrale del coperchio 16 e unito al perno 13. Il coperchio 16 è conformato sostanzialmente a tazza rovesciata ed è provvisto di almeno una apertura di ingresso 19 formata passante attraverso il coperchio 16 e precisamente attraverso una parete superiore del coperchio 16; nell’esempio illustrato, l’apertura di ingresso 19 è definita da una coppia di finestre diametralmente opposte rispetto al foro 18.

L’apertura di ingresso 19 serve all’inserimento di uno o più cavi 20, per esempio cavi di alimentazione e controllo del sistema 1 (cioè delle unità 2) collegati a un alimentatore 21 o altro dispositivo di alimentazione e controllo.

Il perno 13 è opzionalmente collegato a un cavo di sospensione 22 che serve, per esempio, ad appendere il sistema 1 a un soffitto.

Preferibilmente, il perno 13 è internamente cavo (cioè ha una struttura tubolare) e il cavo di sospensione 22 è alloggiato all’interno del perno 13, dove un capo del cavo di sospensione 22 è agganciato a una testa 23 che impegna assialmente una sede di bloccaggio 24 formata per esempio nella flangia 14.

Ciascun braccio 12 si estende sostanzialmente lungo un asse B longitudinale perpendicolare all’asse R1 tra un bordo 25 di radice, provvisto di un anello 26 di connessione incernierato girevole al perno 13; e un bordo 27 di estremità libera, opposto al bordo 25 di radice e provvisto di un’apertura 28 di accesso frontale.

In maggior dettaglio, e con riferimento anche alle figure 5-6, l’anello 26 è calzato sul perno 13 in modo da essere girevole, insieme al braccio 12 nel suo assieme, rispetto al perno 13 e attorno all’asse R1, definente un primo asse di rotazione del giunto 3.

L’anello 26 si estende da una superficie 29 esterna del bordo 25 di radice; vantaggiosamente, la superficie 29 è una superficie curva (avente sezione trasversale ad arco di cerchio).

Il braccio 12 comprende una coppia di fianchi 31 laterali paralleli all’asse B e che si protendono dal bordo 25 di radice; un nocciolo 32 trasversale che unisce i fianchi 31; un elemento di chiusura 33 superiore e un elemento di chiusura 34 inferiore che uniscono i fianchi 31 rispettivamente lungo un bordo superiore e un bordo inferiore del braccio 12.

I fianchi 31 presentano rispettive sedi 35 laterali di rotazione sostanzialmente circolari, delimitate posteriormente (dalla parte del bordo 25 di radice) da rispettivi spallamenti 36 ad arco di cerchio rivolti verso il bordo 27 di estremità libera.

L’apertura 28 si apre sul bordo 27 di estremità libera e comunica con una sede 37 interna passante ricavata all’interno del braccio 12 tra i fianchi 31.

La sede 37 comprende una sede 38 centrale di rotazione sostanzialmente semicilindrica, estendentesi lungo e attorno a un asse R2 definente un secondo asse di rotazione del giunto 3 ortogonale all’asse R1; e una porzione 39 allargata collocata tra la sede 38 e l’apertura 28.

La sede 38 è allineata all’apertura 28 lungo l’asse B del braccio 12 e la porzione 39 si protende lateralmente su lati opposti dell’asse B con due incavi contrapposti.

Il nocciolo 32 è provvisto di almeno un foro 41 di servizio filettato, per esempio sostanzialmente perpendicolare all’asse B e parallelo all’asse R1, comunicante con la sede 37 e precisamente con la sede 38 e che alloggia un organo di bloccaggio 42, per esempio una spina che si avvita nel foro 41.

Gli elementi di chiusura 33, 34 collegano i fianchi 31 da bande opposte dell’asse B e sono uniti ai fianchi 31 e/o al bordo 25 di radice. Uno degli elementi di chiusura 33, 34, per esempio l’elemento di chiusura 33 superiore, è provvisto di un’appendice 43 (nell’esempio illustrato, conformata a forcella e avente due dita affiancate) sostanzialmente perpendicolare all’asse B e parallela all’asse R1 e che si protende nella sede 37 e in particolare nell’incavo superiore della sede 37 e fronteggia la sede 38.

In accordo all’invenzione, il giunto 3 può comprendere un diverso numero di bracci 12, in particolare due, tre o (come nell’esempio illustrato) quattro bracci 12.

I bracci 12 del giunto 3 si estendono a raggiera dal supporto 11 e sono angolarmente spaziati uno dall’altro attorno all’asse R1. I bracci 12 sono collocati tutti alla stessa altezza lungo l’asse R1 rispetto al supporto 11, e hanno i rispettivi anelli 26 collocati sul perno 13 ad altezze diverse (misurate lungo l’asse R1) lungo il perno 13.

I bracci 12 hanno quindi i rispettivi anelli 26 assialmente sfalsati e sovrapposti assialmente lungo l’asse R1.

Anche a seconda del numero di bracci 12 che si protendono dal supporto 11 (e quindi di anelli 26 collocati sul perno 13), sul perno 13 possono essere montate una o più rondelle distanziali (non illustrate) tra coppie di anelli 26 di rispettivi bracci 12.

Gli anelli 26 sono girevoli sul perno 13 attorno all’asse R1, permettendo quindi la rotazione dei rispettivi bracci 12 rispetto al supporto 11 e gli uni rispetto agli altri attorno all’asse R1. Tutti i bracci 12 sono girevoli attorno al medesimo asse di rotazione, definito dall’asse R1, indipendentemente uno dall’altro.

La sede 37 è conformata in modo da ricevere e supportare una testata 6 di collegamento di una unità 2.

Come mostrato in dettaglio nelle figure 7-8, la testata 6 comprende una porzione 45 di chiusura, conformata in modo da agganciare e chiudere una estremità 5 dell’unità 2, e una porzione 46 di connessione, conformata per impegnare la sede 37 in modo girevole.

In particolare, la porzione 45 di chiusura comprende un profilato 47 tubolare internamente cavo e una piastra 48 di chiusura, che si protende da un bordo inferiore del profilato 47 ed è sostanzialmente perpendicolare al profilato 47 ed è conformata in modo da chiudere l’estremità 5 dell’unità 2.

La porzione 46 di connessione comprende una coppia di pareti 49 laterali affiancate e parallele una all’altra, che si protendono dalla porzione 45 di chiusura e opposte al profilato 47.

Le pareti 49 sono lateralmente spaziate una dall’altra e delimitano una cavità 50 interna, nella quale si estende un perno 51 trasversale centrale collocato tra le pareti 49 nella cavità 50.

Il perno 51 è perpendicolare alle pareti 49.

Le pareti 49 presentano rispettivi bordi 52 di estremità libera curvi ad arco di cerchio.

A giunto 3 montato, il perno 51 è alloggiato nella sede 37 e impegna in particolare la sede 38 di rotazione centrale; il perno 51 si estende quindi a sua volta lungo l’asse R2 definente il secondo asse di rotazione del giunto 3, ortogonale all’asse R1.

I fianchi 31 del braccio 12 sono inseriti nella cavità 50 tra le pareti 49; le pareti 49 sono collocate su rispettivi fianchi 31 e impegnano le sedi 35 laterali di rotazione sui fianchi 31; i bordi 52 di estremità libera delle pareti 49 cooperano con rispettivi spallamenti 36.

Il perno 51 è inseribile nella sede 37 attraverso l’apertura 28 di accesso per impegnare la sede 38 di rotazione centrale.

In fase di montaggio, la testata 6 può essere supportata dalla porzione 39 della sede 37 prima del suo fissaggio finale che avviene per esempio tramite l’organo di bloccaggio 42 inserito nel foro 41 e che preme su una superficie laterale esterna del perno 51.

L’elemento di chiusura 33 chiude poi il perno 51 nella sede 38 tramite l’appendice 43.

Il giunto 3 è configurato in modo da alloggiare internamente il cavo 20 (o i cavi) di alimentazione e controllo del sistema 1. Il giunto 3 comprende pertanto (figure 3-4) passaggi 53 interni, ricavati in particolare all’interno del coperchio 16 e di ciascun braccio 12, tra l’apertura di ingresso 19 e rispettive aperture di uscita 54 (figure 7-8) formate su rispettive testate 6.

In particolare, per il passaggio del cavo 20 (o dei cavi) di alimentazione e controllo, il giunto 3 presenta, oltre all’apertura di ingresso 19 sul coperchio 16, una coppia di aperture 55, 56 di passaggio su ciascun braccio 12, formate in particolare a rispettive estremità opposte dell’elemento di chiusura 33 rispettivamente sopra la flangia 15 e sul bordo 27 di estremità libera (figura 5). Il cavo 20 entra nel coperchio 16 attraverso l’apertura di ingresso 19, attraversa il braccio 12 passando nelle aperture 55, 56, eventualmente guidato dall’appendice 43 a forcella, e arriva alla testata 6 e in particolare al profilato 47 attraverso l’apertura di uscita 54.

È evidente da quanto descritto ed illustrato che il sistema 1 può assumere molteplici configurazioni. È possibile, partendo da pochi componenti base (unità 2, giunti 3, testate 6 di collegamento, testate 7 di chiusura), comporre un sistema 1 di varie forme e dimensioni, con sviluppo anche tridimensionale.

Ciascun giunto 3 può non solo collegare un diverso numero di unità 2, ma permette anche di ruotare ciascuna unità 2 rispetto a due assi R1, R2 di rotazione ortogonali tra loro.

Resta infine inteso che al sistema modulare di illuminazione qui descritto ed illustrato possono essere apportate ulteriori modifiche e varianti che non escono dall’ambito delle annesse rivendicazioni.

Claims (11)

1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema (1) di illuminazione comprendente una pluralità di unità (2) di illuminazione e almeno un giunto (3) che unisce due o più unità (2); il giunto (3) comprende un supporto (11) centrale estendentesi lungo un primo asse (R1) di rotazione e due o più bracci (12) che si protendono radialmente dal supporto (11) e sono incernierati girevoli al supporto (11) per ruotare rispetto al supporto (11) attorno al primo asse (R1) di rotazione; il sistema essendo caratterizzato dal fatto che ciascun braccio (12) è incernierato girevole attorno a un secondo asse (R2) di rotazione, ortogonale al primo asse (R1) di rotazione, a una testata (6) di collegamento fissata a una unità (2) di illuminazione.
2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui il supporto (11) comprende un perno (13) estendentesi lungo il primo asse (R1) di rotazione; e i bracci (12) comprendono rispettivi anelli (26) calzati sul perno (13) e assialmente sfalsati e sovrapposti assialmente lungo il perno (13) e lungo il primo asse (R1) di rotazione.
3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, in cui i bracci (12) sono collocati tutti alla stessa altezza lungo il primo asse (R1) di rotazione rispetto al supporto (11), e i rispettivi anelli (26) sono collocati sul perno (13) ad altezze diverse lungo il perno (13).
4. 4. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun braccio (12) ha una sede (37) conformata in modo da ricevere e supportare in modo girevole una porzione (46) di connessione di una testata (6) di collegamento di una unità (2).
5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 4, in cui la porzione (46) di connessione comprende un perno (51) trasversale che impegna una sede (38) di rotazione centrale sostanzialmente semicilindrica, formata nella sede (37) ed estendentesi lungo e attorno al secondo asse (R2) di rotazione.
6. 6. Sistema secondo la rivendicazione 5, in cui il braccio (12) è provvisto di almeno un foro (41) di servizio filettato comunicante con la sede (38) di rotazione centrale e che alloggia un organo di bloccaggio (42) cooperante con il perno (51) trasversale della testata (6) di collegamento.
7. 7. Sistema secondo una delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui ciascun braccio (12) ha una coppia di fianchi (31) laterali provvisti di rispettive sedi (35) laterali di rotazione sostanzialmente circolari, delimitate posteriormente da rispettivi spallamenti (36) ad arco di cerchio; e la porzione (46) di connessione comprende una coppia di pareti (49) laterali affacciate e parallele una all’altra che impegnano rispettive sedi (35) laterali di rotazione sui fianchi (31) e hanno rispettivi bordi (52) di estremità libera curvi ad arco di cerchio cooperanti con rispettivi spallamenti (36).
8. 8. Sistema secondo una delle rivendicazioni da 4 a 7, in cui la sede (37) comprende una porzione (39) allargata collocata tra la sede (38) di rotazione centrale e un’apertura (28) di accesso frontale formata su un bordo (27) di estremità libera del braccio (12).
9. 9. Sistema secondo una delle rivendicazioni da 4 a 8, in cui il braccio (12) comprende un elemento di chiusura (33) provvisto di un’appendice (43) sostanzialmente parallela al primo asse (R1) di rotazione e che si protende nella sede (37) e fronteggia la sede (38) di rotazione centrale.
10. 10. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il supporto (11) comprende un coperchio (16) collocato sopra una flangia (15) superiore del supporto (11) al di sopra dei bracci (12) e conformato sostanzialmente a tazza rovesciata; il coperchio (16) essendo provvisto di almeno una apertura di ingresso (19) passante attraverso una parete superiore del coperchio (16) per il passaggio di uno o più cavi (20).
11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 10, in cui il giunto (3) comprende passaggi (53) interni, ricavati all’interno del coperchio (16) e di ciascun braccio (12), tra l’apertura di ingresso (19) e rispettive aperture di uscita (54) formate su rispettive testate (6) di collegamento, in modo da alloggiare all’interno del giunto (3) uno o più cavi (20).