IT201800003699U1 - Apparecchiatura per il collegamento di una macchina agricola ad una testa di lavoro - Google Patents

Apparecchiatura per il collegamento di una macchina agricola ad una testa di lavoro

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IT201800003699U1
IT201800003699U1 IT202018000003699U IT201800003699U IT201800003699U1 IT 201800003699 U1 IT201800003699 U1 IT 201800003699U1 IT 202018000003699 U IT202018000003699 U IT 202018000003699U IT 201800003699 U IT201800003699 U IT 201800003699U IT 201800003699 U1 IT201800003699 U1 IT 201800003699U1
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rod
integral
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Stefano Orsi
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Orsi Group S R L
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Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato concerne una apparecchiatura per il collegamento di una macchina agricola ad una testa di lavoro; il trovato è relativo ad una apparecchiatura per macchine agricole e similari (comprese quelle per impieghi forestali, di manutenzione stradale e degli alvei fluviali, ecc.), utilizzabile per il supporto di una testa di lavoro che può essere costituita, ad esempio, da un decespugliatore, da una trinciatrice, da uno scavafosso, da una attrezzatura per lavorazioni forestali, ecc..
Le caratteristiche e gli inconvenienti delle apparecchiature di questo tipo sono descritte nel documento EP-3318114 della stessa titolare che ha proposto una soluzione innovativa in grado di soddisfare in modo adeguato i problemi dell’arte nota.
La presente domanda di brevetto si propone di fornire una soluzione alternativa a quella proposta in EP-3318114 tramite una apparecchiatura avente le caratteristiche descritte nella rivendicazione indipendente. Altre caratteristiche sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Tra i vantaggi del presente trovato vi è che l’apparecchiatura è di costruzione relativamente semplificata richiedendo l’impiego di componenti caratterizzate da semplicità e robustezza tali da fornire all’apparecchiatura, in combinazione con l’elevata funzionalità strutturale, caratteristiche che restano inalterate anche dopo un uso prolungato; che l’apparecchiatura consente una ottimizzazione della movimentazione di un secondo telaio rispetto al primo che viene associato ad una motrice e del secondo telaio rispetto ad un carrello che porta la testa di lavoro, con l’interposizione di un elemento supplementare di movimentazione tra il carrello e la testata; che il funzionamento della macchina, anche se fornisce indubbi vantaggi operativi, è di semplice intuizione da parte degli operatori i quali sono in grado di sfruttarne al meglio le funzionalità già dopo un breve periodo di utilizzo; che è possibile eseguire i necessari lavori di taglio e/o trinciatura in modo veloce e sicuro, anche in corrispondenza dello stesso asse longitudinale della trattrice (ovvero con la testa di taglio disposta centralmente); che l’apparecchiatura in oggetto può essere montata sia anteriormente che posteriormente alla macchina semovente; che l’apparecchiatura riesce a lavorare a distanza molto elevata dall’asse longitudinale della trattrice ed allo stesso tempo ha un ingombro molto contenuto in larghezza, ovvero tale da consentirne un uso stradale in conformità con le norme del Codice della Strada; che con la macchina in oggetto è possibile lavorare su piani inclinati rispetto al piano di campagna sul quale è mossa la motrice della macchina. Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche delpresente trovato saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e con l’aiuto degli annessi disegni, dati quale esemplificazione pratica del trovato, ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:
− la Fig.1 rappresenta, in una schematica vista in pianta dall’alto, un possibile esempio di realizzazione di una apparecchiatura in conformità del trovato;
− le Figg. 2, 3 e 4 sono viste in sezione secondo, rispettivamente, le linee A-A, B-B e D-D di Fig. 1;
− le Figg. 5 e 6 sono due schematiche viste prospettiche dell’apparecchiatura rappresentata in due possibili configurazioni operative senza la testata di lavoro e con parti asportate;
− le Figg. 7, 8 e 9 sono tre schematiche viste prospettiche dell’apparecchiatura rappresentata in possibili configurazioni operative con la testata di lavoro associata all’apparecchiatura; nei disegni la testata di lavoro è in configurazione di massima estensione laterale (Fig.7), in configurazione verticale (Fig.8) ed in configurazione di minima estensione laterale (Fig.9);
− le Figg. 10 ed 11 sono due viste schematiche laterali con parti asportate di un particolare dell’apparecchiatura in oggetto relativo ai mezzi di movimentazione agenti tra il primo ed il secondo telaio, rappresentati, rispettivamente, in una configurazione retratta (Fig. 10) ed in una configurazione estesa (Fig. 11);
− la Fig. 12 è una vista dall’alto in cui è mostrato in modo schematico un possibile esempio di realizzazione di un elemento supplementare di collegamento e movimentazione tra un carrello ed una testata operativa o di lavoro;
− le Figg. 13 e 14 sono particolari ingranditi della Fig. 12 che rappresentano, sempre in modo schematico, l’elemento supplementare di collegamento e movimentazione in una configurazione di minima estensione ed in una in cui è esteso;
− la Fig. 15 è un'altra vista schematica simile a quella di Fig. 13 nella quale, sempre in modo schematico, viene rappresentata un’altra possibile forma di attuazione dell’elemento supplementare di collegamento e movimentazione in cui un cilindro facente parte degli organi di movimentazione è disposto con lo stelo solidale alla testata invece che al carrello come nei disegni delle Figg. 12-14.
Con riferimento ai disegni non limitativi allegati, una apparecchiatura (1) realizzata in conformità del trovato è utilizzabile interposta tra una macchina motrice (M) ed una testa operatrice (T) per trasmettere il moto dalla macchina motrice (M) alla testa operatrice (T) e per muovere quest’ultima rispetto alla macchina motrice (M). In Fig.1 la macchina motrice (M), che può essere una trattrice agricola provvista in modo noto di attacco a tre punti e di presa di forza, è rappresentata in modo schematico da un blocco (M) in tratto discontinuo; con (V) è indicata la direzione di spostamento di tale macchina (M).
In pratica, la macchina motrice (M) può essere una trattrice agricola o una similare macchina in grado di spostare una testata operativa, fornendo il moto a quest’ultima.
L’apparecchiatura (1) comprende un primo telaio (2), un secondo telaio (3) ed un carrello (4), collegati tra loro in cascata; l’insieme di questi tre elementi (2, 3, 4)è collegato a monte alla motrice (M),dalla quale è portato,e a valle alla testata operatrice (T) per portare quest’ultima, la quale può essere costituita da un decespugliatore, da una trinciatrice, da uno scavafosso, da una attrezzatura per lavorazioni forestali, ecc..
Il primo telaio (2) è provvisto di mezzi per il collegamento alla macchina motrice (M); in pratica, il primo telaio (2) è provvisto di un sistema di attacchi (20) che lo rende, in modo di per sé noto, complementarmente associabile all’attacco a tre punti della motrice (M); inoltre l’apparecchiatura (1) è provvista di mezzi di collegamento alla presa di forza della stessa motrice (M), indicati in generale con (29) nei disegni. Sul primo telaio possono essere supportati dispositivi e mezzi di comando e controllo contrassegnati con il riferimento (22) in generale.
Il primo telaio (2) è inoltre provvisto di un rullo inferiore (200) per l’appoggio sul terreno. Questo facilita la movimentazione dell’apparecchiatura (1) sul terreno, sia quando l’apparecchiatura opera alla stessa quota della macchina semovente, sia quando opera ad una quota differente. Il rullo (200) è utilizzato anche per il supporto dell’apparecchiatura (1) durante le fasi di parcheggio.
Tra il primo telaio (2) ed il secondo telaio (3) sono previsti primi mezzi di movimentazione (5) che sono conformati in modo da muovere bidirezionalmente il secondo telaio (3) rispetto al primo telaio (2) lungo una direzione sostanzialmente ortogonale rispetto alla direzione di avanzamento (V) della macchina motrice (M); in pratica, i mezzi di movimentazione (5) possono spostare a destra ed a sinistra il secondo telaio (3) rispetto al primo telaio (2) in un riferimento che ha come asse longitudinale la direzione (V) di avanzamento della motrice (M).
In particolare, i primi mezzi di movimentazione (5) comprendono un cilindro idraulico il cui fodero esterno (50) è fissato in una sua estremità (52) ad una staffa (25) del primo telaio (2). L’asse longitudinale del cilindro è indicato con X nei disegni. L’estremità esterna (510) dello stelo (51) che scorre nel cilindro (50) è fissata al secondo telaio (3) in modo da muoverlo bidirezionalemente in funzione delle configurazioni operative che l’apparecchiatura (1) deve assumere. Con riferimento ai disegni allegati, l’estremità esterna (510) è fissata ad un elemento di collegamento (53) che è calettato sul secondo telaio (3); in particolare, le porzioni opposte dell’elemento (53) (disposte in alto ed in basso) sono stabilmente accolte in corrispondenti sedi (35) previste sul secondo telaio (3). In questo modo, lo spostamento dell’estremità esterna (510) che è solidale al secondo telaio (3) determina il corrispondente spostamento dello stesso telaio (3) rispetto al primo telaio (2) che è solidale al fodero (50) del cilindro (5) tramite l’estremità (52). Ad esempio, nelle configurazioni rappresentate nelle Figg. 7 ed 8 lo stelo è in configurazione di estensione, mentre nella configurazione di Fig. 9 lo stelo è in configurazione di avvenuta retrazione; nelle Figg. 10 ed 11 è meglio visibile un dispositivo di guida per il cilindro (5) che elimina in modo determinante le possibilità di inflessione dello stelo (51) quando viene esteso, cioè quando si proietta all’esterno del fodero (50).
Nell’esempio di realizzazione rappresentato nei disegni, il secondo telaio (3) comprende una struttura di supporto (33) formata da quattro elementi tubolari a sezione rettangolare. La struttura (33) è mobile, sotto l’azione del cilindro (50), lungo una corrispondente porzione di scorrimento (23) del primo telaio (2). Il secondo telaio (3) pertanto può essere mosso rispetto al primo telaio (2) grazie all’azione del cilindro (50) per scorrere bidirezionalmente lungo la porzione di scorrimento (23) che costituisce, in pratica, un binario di guida per la struttura (33).
In Fig. 3 è visibile una rappresentazione del cilindro (50) all’interno del quale è scorrevole lo stelo (51) mosso grazie all’azione di un fluido che passa attraverso i raccordi di estensione (501) e di retrazione (502). In particolare, il raccordo di retrazione (502) è provvisto di un condotto di rinvio (503) che sposta l’ingresso del raccordo di retrazione (504) nel cilindro ad un raccordo supplementare (502) posto a valle ovvero nella zona prossimale del cilindro (50) in corrispondenza del punto di fissaggio (25) al telaio (2), all’ingresso secondario (502) che è disposto in corrispondenza della zona distale del cilindro (50).
Con riferimento alle Figg. 10 ed 11 il dispositivo di guida per il cilindro (5) comprende un’asta (54) disposta parallela allo stelo (51) e provvista di due estremità (55) e (56) che presentano una sezione trasversale maggiore rispetto alla restante parte dell’asta (54) stessa. Il dispositivo di guida per il cilindro (5) comprende inoltre un primo elemento di guida (57) ed un secondo elemento di guida (58).
Il primo elemento di guida (57) è disposto in prossimità dell’estremità distale del fodero (50), ovvero dell’estremità del fodero (50) posta a destra nel riferimento delle Figg. 10 ed 11. Il primo elemento di guida (57) presenta una sede passante (570) di diametro sostanzialmente corrispondente a quello dell’asta (54) ed inferiore a quello delle estremità (55, 56) della stessa asta (54).
Il secondo elemento di guida (58) è provvisto di una prima sede passante (580), di diametro sostanzialmente corrispondente a quello dell’asta (54) ed inferiore a quello delle estremità (55, 56) della stessa asta (54), e di una seconda sede passante (581) di diametro sostanzialmente corrispondente a quello dello stelo (51).
L’asta (54) è disposta passante attraverso le due sedi (570) e (580) presentate dai due elementi di guida (57) e (58), con le estremità (55) e (56) dell’asta (54) poste all’esterno dei detti elementi (57) e (58), rispettivamente a sinistra ed a destra, mentre lo stelo (51) è disposto passante nella seconda sede (581) del secondo elemento di guida (58), lo scorrimento di detto stelo (51) rispetto a detta seconda sede (581) essendo realizzato con leggera interferenza. In pratica, quando lo stelo (51) si muove trascina il secondo elemento (58). Inoltre, lo stelo (51), in prossimità della sua estremità (510) in cui è fissato all’elemento di collegamento (53), presenta una porzione a sezione maggiore (511) rispetto alla restante parte dello stelo (51) stesso. Nel movimento di estensione del cilindro (5), lo stelo (51) viene spinto all’esterno del fodero (50) (verso destra nella disposizione delle Figg. 10 ed 11) e trascina nella sua corsa, insieme al secondo telaio (3), il secondo elemento di guida (58) facendo scorrere l’asta (54) attraverso la sede (570) del primo elemento (57).
L’estensione massima dello stelo (51) corrisponde ad un fine-corsa dell’asta (54) la cui estremità (55) posta a sinistra va in battuta sulla faccia esterna (rivolta a sinistra) del primo elemento di guida (57) e la cui estremità (56) posta a destra va in battuta sulla faccia esterna (rivolta a destra) del secondo elemento di guida (58).
La presenza dell’asta (54) contribuisce ad aumentare la resistenza alla flessione da parte dello stelo (51) poiché lo stesso stelo (51), unitamente all’asta (54) ed ai due elementi di guida (57) e (58) definisce, sostanzialmente, un quadrilatero con le cerniere vincolate fisse a 90°.
Sempre con riferimento alle Figg. 10 ed 11, la corsa di ritorno dello stelo (51), cioè il movimento di retrazione del cilindro (5), determina lo spostamento verso sinistra del secondo elemento (58), spinto dalla porzione a sezione maggiore (511) dello stelo (51), fino a quando il secondo elemento (58) va in battuta sul primo elemento (57) in corrispondenza della configurazione di retrazione massima mostrata in Fig. 10.
La lunghezza dell’asta (54) può essere, ad esempio, di valore sostanzialmente pari a circa la metà del valore dell’estensione dello stelo (51) fuori dal fodero (50).
La struttura (33), oltre a consentire lo scorrimento del secondo telaio (3) lungo il primo telaio (2), consente lo scorrimento del carrello (4) lungo lo stesso secondo telaio (3).
Analogamente a quanto previsto con i primi mezzi di movimentazione (5) agenti tra il primo telaio (2) ed il secondo telaio (3), tra il secondo telaio (3) ed il carrello (4) sono previsti secondi mezzi di movimentazione (5) che sono conformati in modo da muovere bidirezionalmente il carrello (4) rispetto al secondo telaio (3), sempre lungo una direzione sostanzialmente ortogonale rispetto alla direzione di avanzamento (V) della macchina motrice (M).
I secondi mezzi di movimentazione (6), comprendono due cilindri (60, 62) i cui foderi sono solidali tra loro ed i cui steli (61, 63) sono disposti contrapposti, con una prima testa (611) di un primo stelo (61) solidale alla struttura (33) del secondo telaio (3) e con una seconda testa (631) di un secondo stelo (63) solidale al carrello (4). In questo modo si riesce ad ottenere uno spostamento del carrello (4) rispetto al secondo telaio (3) notevolmente elevato se rapportato all’ingombro longitudinale dei cilindri (60, 62) poiché le corse dei due steli (61, 63) si sommano nella configurazione di massima estensione.
Con riferimento ai disegni allegati, nel primo cilindro (60) scorre lo stelo (61), il cui piede (610) è solidale al pistone, mentre la testa (611) è solidale al secondo telaio (3); nel secondo cilindro (62) scorre lo stelo (63), il cui piede (630) è solidale al pistone, mentre la testa (631) è solidale al carrello (4). Il primo cilindro (60) è provvisto di raccordi di estensione (600) e retrazione (601); il secondo cilindro (62) è provvisto di raccordi di estensione (620) e retrazione (621).
In particolare, i foderi dei due cilindri (60, 62) sono contenuti in un corpo scatolare (66) che è scorrevole lungo gli elementi (33) del secondo telaio (3) grazie a bracci conformati ad “L” o a “C” (67) che copiano un corrispondente profilo della struttura (33) consentendo lo scorrimento del carrello (4) lungo il secondo telaio (3) grazie a mezzi di riduzione dell’attrito previsti tra le rispettive superfici a contatto. In pratica, i bracci (67) costituiscono una sorta di carrelli che avvolgono i due elementi tubolari (33) disposti esternamente, cioè dal lato dell’apparecchiatura (1) rivolta alla testata (T).
I collegamenti dei circuiti oleodinamici per la movimentazione del secondo telaio (3) e del carrello (4) potranno essere alloggiati, in modo di per sé noto, in relative catene portacavi (9).
Vantaggiosamente, l’ingombro in profondità, cioè l’ingombro in una direzione parallela a quella di avanzamento (V) della macchina, è estremamente ridotto poiché l’ingombro del secondo telaio (3) è sostanzialmente contenuto nel primo telaio (2) e l’ingombro del carrello (4) è sostanzialmente contenuto nel secondo telaio (3).
In altre parole, l’apparecchiatura (1) consente di spostare il carrello (4) (e la testata da questo supportata a sbalzo, cioè senza impegnare zone laterali dell’apparecchiatura) lungo tutta la larghezza del secondo telaio (3), ovvero lungo una direzione sostanzialmente ortogonale a quella indicata con (V) nei disegni.
I secondi mezzi di movimentazione (6) agenti tra detto secondo telaio (3) e detto carrello (4) comprendono pertanto una guida definita dalla struttura (33) e mezzi di movimentazione (6) che comprendono i due cilindri (60) e (62) e consentono al carrello (4) di scorrere lungo tutto lo sviluppo in larghezza del secondo telaio (3). Il carrello (4) può essere disposto in qualsiasi punto senza che alcun mezzo di movimentazione sporga lateralmente all’apparecchiatura.
La soluzione che prevede i mezzi di movimentazione del carrello (4) comprendenti i due cilindri (60) e (62) collegati tra loro in modo da presentare gli steli (61, 63) contrapposti fornisce una soluzione degli inconvenienti dell’arte note che risulta nuova ed estremamente vantaggiosa anche per i costi di produzione e di manutenzione dell’apparecchiatura (1). Nell’esempio la testata di lavoro (T) è costituita da una trinciatrice che è supportata da un perno principale (400) portato dal carrello (4) e può essere mossa grazie ad un cilindro (401). La rappresentazione di una trinciatrice come testa di lavoro (T) portata dal carrello (4) è solo esemplificativa; inoltre, la testa di lavoro (T) può essere associata al carrello (4) non solo come mostrato nei disegni ma anche in altri modi come, ad esempio, tramite un braccio articolato o altra struttura di collegamento e movimentazione, in funzione delle caratteristiche e delle modalità di impiego della stessa testa operatrice.
In pratica, l’apparecchiatura (1) consente una movimentazione articolata e completa, grazie alla elevata possibilità traslazione della testa di lavoro o attrezzo (T) supportato rispetto al telaio (2) collegato alla macchina semovente. In questo modo è possibile raggiungere zone più o meno prossime al percorso della macchina semovente che porta l’apparecchiatura, sia a destra che a sinistra che al centro, secondo differenti piani di inclinazione della testa di lavoro ed a differenti altezze. L’attrezzo (T), che è supportato dal carrello (4) da lato opposto rispetto alla motrice (M), può essere spostato lungo tutto lo sviluppo trasversale del secondo telaio (3). Nelle Figg. 12-15 è schematicamente rappresentato un elemento di collegamento e movimentazione supplementare (8) conformato in modo da essere disposto ed agente tra il carrello (4) e la testa operatrice (T); l’elemento (8) è provvisto di mezzi di movimentazione (80) atti a variare la distanza tra detto carrello (4) e detta testa operatrice (T).
In questo modo è possibile estendere ancora maggiormente la testa operatrice (T), ad esempio verso l’esterno, ovvero a destra nel riferimento di Fig. 12. In pratica, tra il primo telaio (2) ed il secondo telaio (3) sono previsti mezzi di traslazione bi-direzionale (ad esempio quelli indicati con 5 nella presente descrizione), tra il secondo telaio (3) ed il carrello (4) sono previsti mezzi di traslazione bi-direzionale (ad esempio quelli indicati con 6 nella presente descrizione), e tra il carrello (4) e l’organo (400) che supporta la testa di lavoro (T) è previsto l’elemento supplementare (8) che consente la movimentazione bi-direzionale dell’organo (il perno 400 nell’esempio) rispetto al carrello (4).
Nell’esempio illustrato nelle Figg.12-15, i mezzi di movimentazione (80) dell’elemento supplementare (8) comprendono una porzione prossimale (89) solidale al carrello (4) ed una porzione distale (88) solidale al perno (400). In particolare, con riferimento alle Figg. 12-14, i mezzi di movimentazione comprendono un cilindro (80) il cui stelo (81) è fissato alla porzione prossimale (89) (e quindi al carrello 4) ed il cui fodero (82) è fissato alla porzione distale (88) (e quindi al perno 400). Nei disegni i riferimenti (810) ed (820) indicano, rispettivamente, i possibili assi di incernieramento tra stelo (81) e porzione prossimale (89) e tra fodero (82) e porzione distale (88).
Le porzioni (88) ed (89) possono comprendere dei corpi scatolari che vengono fissati saldamente al carrello (4) ed al perno (400), ad esempio tramite saldatura e/o bullonatura o altri convenienti mezzi di giunzione.
Nell’esempio di Fig. 15, al contrario rispetto alle Figg.12-14, lo stelo (81) è fissato alla porzione distale (88) mentre il fodero (82) è fissato alla porzione prossimale (89).
Si precisa, infine, che gli organi di movimentazione, comando e controllo degli elementi sopra descritti ed illustrati nei disegni allegati sono del tipo noto ai tecnici dell’automazione e, pertanto, non sono stati descritti in ulteriore dettaglio per semplicità. Inoltre, i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente nella forma, dimensioni, disposizione degli elementi, natura dei materiali impiegati, senza peraltro uscire dall'ambito del concetto inventivo del trovato e perciò restando nei limiti della tutela accordata dal presente brevetto.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per il supporto di una testa operatrice (T), del tipo utilizzabile interposta tra una macchina motrice (M) ed una testa operatrice o un accessorio o macchina operatrice (T) per trasmettere il moto dalla macchina motrice (M) alla testa operatrice (T) e per muovere quest’ultima rispetto alla macchina motrice (M) e comprendente: - un primo telaio (2) provvisto di mezzi per il collegamento alla macchina motrice (M); - un secondo telaio (3) collegato al primo telaio (2); - primi mezzi di movimentazione (5) disposti ed agenti tra detto primo telaio (2) e detto secondo telaio (3), atti a traslare bidirezionalmente il secondo telaio (3) rispetto al primo telaio (2) lungo una direzione sostanzialmente ortogonale rispetto alla direzione di avanzamento della macchina motrice (M); - un carrello (4) provvisto di mezzi di supporto e collegamento (41, 42) per una testa operatrice; - secondi mezzi di movimentazione (6) disposti ed agenti tra detto secondo telaio (3) e detto carrello (4), atti a traslare bidirezionalmente il carrello (4) rispetto al secondo telaio (3) lungo una direzione sostanzialmente ortogonale rispetto alla direzione di avanzamento della macchina motrice (M) per un valore sostanzialmente corrispondente alla estensione in tale direzione del detto secondo telaio (3); apparecchiatura (1) caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di movimentazione (6) comprendono un primo ed un secondo cilindro (60A, 62A) i cui foderi (60, 62) sono solidali tra loro ed i cui steli (61, 63) sono disposti contrapposti, con una prima testa (611) di un primo stelo (61) solidale al secondo telaio (3) e con una seconda testa (631) di un secondo stelo (63) solidale al carrello (4).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i foderi (60, 62) di detti cilindri (60A, 62A) sono uniti tra loro.
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i foderi (60, 62) di detti cilindri (60A, 62A) sono resi solidali tra loro per il tramite di un corpo scatolare (66) che contiene gli stessi foderi (60, 62); una prima estremità prossimale (602) del fodero di detto primo cilindro (60) ed una seconda estremità prossimale (622) del fodero del secondo cilindro (62) essendo solidali con il corpo scatolare (66).
  4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che: - in detto primo cilindro (60A) scorre lo stelo (61), il cui piede (610) è solidale al pistone del cilindro (60A) stesso o forma il medesimo pistone, mentre la testa (611) è solidale al secondo telaio (3), l’estremità prossimale (602) di detto primo fodero (60) è solidale con il corpo scatolare (66); - nel secondo cilindro (62A) scorre lo stelo (63), il cui piede (630) è solidale al pistone del cilindro (62A) stesso o forma il medesimo pistone, mentre la testa (631) è solidale al carrello (4) e l’estremità prossimale (622) di detto secondo fodero (62) è solidale con il corpo scatolare (66).
  5. 5. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i foderi dei due cilindri (60A, 62A) sono contenuti e resi solidali tramite un corpo scatolare (66) che è scorrevole entro una guida (46) ricavata nel corpo del carrello (4) dove sono previsti mezzi di riduzione dell’attrito (47) ricavati all’interno della guida (47) che consentono lo scorrimento del carrello (4) lungo il secondo telaio (3), detto secondo carrello (4) essendo sorretto da bracci conformati ad “L” o a “C” (67) che copiano il corrispondente profilo della struttura (33) del secondo telaio (3).
  6. 6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta struttura (33) del secondo telaio (3) comprende quattro elementi (33) tubolari a sezione rettangolare, detti bracci (67) essendo vincolati ai due elementi (33) disposti esternamente, cioè dal lato dell’apparecchiatura (1) rivolto alla testata (T).
  7. 7. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’ingombro in profondità del secondo telaio (3), cioè l’ingombro in una direzione parallela a quella di avanzamento (V), è sostanzialmente contenuto nel primo telaio (2) ed il corrispondente ingombro del carrello (4) è sostanzialmente contenuto nel secondo telaio (3).
  8. 8. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che: - detti primi mezzi di movimentazione (5) comprendono un cilindro (5) ed un dispositivo di guida di detto cilindro (5) comprendente un’asta (54) disposta parallela allo stelo (51) di detto cilindro (5), un primo elemento di guida (57) ed un secondo elemento di guida (58); detta asta (54); - detta asta (54) è provvista di una prima (55) e di una seconda estremità (56) che presentano una sezione trasversale maggiore rispetto alla restante parte dell’asta (54) stessa; - il primo elemento di guida (57) è disposto in prossimità dell’estremità distale del fodero (50) di detto cilindro (5); - il primo elemento di guida (57) presenta una sede passante (570) di diametro sostanzialmente corrispondente a quello dell’asta (54) ed inferiore a quello delle estremità (55, 56) della stessa asta (54); - il secondo elemento di guida (58) è provvisto di una prima sede passante (580), di diametro sostanzialmente corrispondente a quello dell’asta (54) ed inferiore a quello delle estremità (55, 56) della stessa asta (54), e di una seconda sede passante (581) di diametro sostanzialmente corrispondente a quello dello stelo (51); - l’asta (54) è disposta passante attraverso le due sedi (570) e (580) presentate dai due elementi di guida (57) e (58), con le estremità (55) e (56) dell’asta (54) poste all’esterno dei detti elementi (57) e (58); - lo stelo (51) è disposto passante nella seconda sede (581) del secondo elemento di guida (58).
  9. 9. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che lo scorrimento di detto stelo (51) rispetto a detta seconda sede (581) è realizzato con leggera interferenza così da determinare il trascinamento dello stesso secondo elemento (581) in corrispondenza della movimentazione di detto stelo (51); l’estensione massima dello stelo (51) corrispondendo ad un fine-corsa dell’asta (54) la cui la detta prima estremità (55) va in battuta sulla corrispondente faccia esterna del primo elemento di guida (57) e la seconda estremità (56) va in battuta sulla corrispondete faccia esterna del secondo elemento di guida (58).
  10. 10. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende un elemento di collegamento e movimentazione supplementare (8) conformato in modo da essere disposto ed agente tra detto carrello (4) e detta testa operatrice (T), e provvisto di mezzi di movimentazione (80) atti a variare la distanza tra detto carrello (4) e detta testa operatrice (T), detti mezzi di movimentazione (80) comprendendo una porzione prossimale (89) solidale a detto carrello (4) ed una porzione distale (88) solidale ad un supporto (400) sul quale fissare la detta testa operatrice (T).
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