IT201700018198A1 - Packaging per cosmetico - Google Patents

Packaging per cosmetico

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IT201700018198A1
IT201700018198A1 IT102017000018198A IT201700018198A IT201700018198A1 IT 201700018198 A1 IT201700018198 A1 IT 201700018198A1 IT 102017000018198 A IT102017000018198 A IT 102017000018198A IT 201700018198 A IT201700018198 A IT 201700018198A IT 201700018198 A1 IT201700018198 A1 IT 201700018198A1
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IT
Italy
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packaging
containment body
tooth
auxiliary element
containment
Prior art date
Application number
IT102017000018198A
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English (en)
Inventor
Wensheng Chen
Jack Bensason
Original Assignee
Myc Packaging America Co Ltd
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Publication date
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Priority to US15/894,562 priority patent/US10939741B2/en
Priority to KR1020180017679A priority patent/KR20180095459A/ko
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Description

DESCRIZIONE
PACKAGING PER COSMETICO
La presente invenzione ha per oggetto un packaging per cosmetico del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, l’oggetto della presente invenzione è un dispositivo utilizzato per il contenimento e, preferibilmente, l’applicazione di un prodotto cosmetico. Tale prodotto cosmetico può essere un mascara, un fard, un lucidalabbra, un rossetto, un eyeliner, un kajal, un ombretto, un gloss, un fondo tinta, un correttore, un siero, una crema, un prodotto per cura della pelle, un contorno occhi o skin care.
Come noto, i packaging utilizzati per i prodotti cosmetici allo stato di liquido o crema sono costituiti da un recipiente alloggiante il prodotto e un tappo impegnabile tramite una chiusura al recipiente in configurazione richiusa.
In particolare, i prodotti cosmetici convenzionali allo stato di crema/liquido presentano un recipiente costituito da un corpo base su cui è disposto il prodotto cosmetico, un involucro definente una camera di contenimento del corpo base e del prodotto cosmetico. Inoltre gli involucri comunemente noti possono comprendere dei mezzi cinematici per l’estrazione e l’uso del prodotto cosmetico oppure possono presentare, ad esempio, degli applicatori.
Più di rado è possibile ritrovare allo stato della tecnica attuale degli involucri multifunzionali che racchiudono in se funzionalità non esclusivamente dedicate all’applicazione del cosmetico.
La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, gli involucri per cosmetici di convenzionale concezione non consentono di svolgere altre importanti funzioni correlate ad esempio all’abbellimento del viso o altro.
Tali packaging sono infatti unicamente destinati all’utilizzo dato dall’applicazione del cosmetico e necessitano, se sono richieste funzionalità aggiuntive come ad esempio l’accoppiamento rossetto-specchio, di oggetti separati che possono creare sconvenienti ingombri per un utente.
Un altro importante inconveniente è dato dal fatto che i packaging per cosmetici non convenzionali e dotati di funzionalità multiple sono quasi sempre richieste delle dimensioni del cosmetico superiore.
In conseguenza di quanto precedentemente detto un ulteriore inconveniente è dato dal fatto che gli involucri del tipo appena considerato sono antiestetici e pertanto costituiscono gravi problematiche per un mercato esigente come quello destinato al make-up.
Infine un altro inconveniente è dato dal fatto che i contenitori comunemente noti allo stato della tecnica attuale, quando sono multifunzionali inglobano dentro di sé altri elementi che richiedono una maggiorazione, come detto, delle dimensioni dei packaging e quindi dei costi.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un packaging per cosmetico in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un packaging multifunzionale che racchiuda in un unico oggetto una pluralità di funzionalità.
Pertanto un altro importante scopo dell’invenzione è ottenere un packaging multifunzionale che garantisca l’abbellimento totale di almeno una parte del corpo senza la necessità di oggetti o strumenti ausiliari che comporterebbero ulteriori ingombri per l’utente.
Un ulteriore scopo dell'invenzione è realizzare un involucro per cosmetico del tipo precedentemente presentato definito da dimensioni contenute ed adeguate al mercato.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti dal packaging per cosmetico rivendicato nella annessa rivendicazione 1. Esempi di realizzazione preferita sono descritti nelle rivendicazioni dipendenti.
Esecuzioni preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra una sezione del packaging per cosmetico con l’elemento ausiliario in configurazione di chiusura;
la Fig.2 illustra una sezione del packaging per cosmetico in configurazione aperta;
la Fig.3 mostra l’elemento ausiliario in dettaglio;
la Fig.4 è uno schema di funzionamento dell’elemento ausiliario;
la Fig. 5 rappresenta una vista in prospettiva del packaging secondo l’invenzione;
la Fig. 6 mostra una sezione del packaging per cosmetico con l’elemento ausiliario in configurazione alternativa;
la Fig. 7 illustra una sezione dall’alto del packaging per cosmetico in configurazione alternativa;
la Fig. 8 mostra uno schema di funzionamento dell’elemento ausiliario in configurazione alternativa; e
la Fig. 9 rappresenta una vista in prospettiva dell’elemento ausiliario in configurazione alternativa.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Con riferimento alle Figure, il packaging per cosmetico. secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Il packaging 1 definisce un asse longitudinale 1a ed un piano normale 1b perpendicolare all’asse longitudinale 1a.
Inoltre il packaging per cosmetico 1 comprende un primo corpo di contenimento 2, un secondo corpo di contenimento 3 un corpo centrale 4, un elemento ausiliario 5 e dei mezzi di serraggio 6.
Il primo corpo di contenimento 2 è preferibilmente costituito da due componenti principali. Tali componenti sono un serbatoio 20 ed un elemento di connessione 21.
Il serbatoio 20 è ad esempio un recipiente cilindrico centrato sull’asse longitudinale 1a, sebbene possa assumere differenti forme, di dimensioni variabili all’interno del quale è possibile collocare un prodotto cosmetico.
Il serbatoio 20 è pertanto ad esempio costituito da una estremità chiusa ed una estremità aperta. Quest’ultima è ad esempio atta a comprendere l’elemento di connessione 21.
Il serbatoio 20 inoltre può essere in vetro, oppure in materiale metallico e preferibilmente esso è in materiale polimerico con superficie ad esempio trasparenti.
Tuttavia la natura del materiale preferibilmente polimerico consente ad esempio differenti colorazioni.
L’elemento di connessione 21 è ad esempio un elemento sostanzialmente anulare disposto in corrispondenza dell’apertura del serbatoio e che comprende ad esempio un restringimento di sezione rispetto al serbatoio 20.
Inoltre l’elemento di connessione 21 comprende preferibilmente dei primi mezzi di vincolo 21a sulla superficie esterna.
Tali primi mezzi di vincolo 21a possono essere costituiti da una guida elicoidale, estendentesi attorno all’asse longitudinale 1a, posta in corrispondenza dell’apertura del serbatoio 20 o ad altri mezzi atti a vincolare amovibilmente un oggetto all’elemento di connessione 21.
Preferibilmente i mezzi di vincolo 21a sono costituiti da almeno un riscontro, ricavato sulla superficie esterna dell’elemento di connessione 21.
I primi mezzi di vincolo 21a sono quindi ad esempio sporgenti verso l’esterno del primo corpo di contenimento 2.
Pertanto il primo corpo di contenimento 2 è ad esempio un cilindro comprendente un restringimento di sezione a gradino sulla propria sommità, ma potrebbe avere anche forme diverse ad esempio squadrate o comprendenti spigoli.
Il primo corpo di contenimento 2 è inoltre preferibilmente accoppiabile a detto secondo corpo di contenimento 3 in corrispondenza ad esempio della sommità del serbatoio 20.
Il secondo contenitore 3 pertanto è preferibilmente un contenitore, ad esempio di forma cilindrica e centrato sull’asse longitudinale 1a, comprendente una estremità chiusa ed una estremità aperta.
Il secondo corpo di contenimento 3 comprende inoltre una copertura 30.
La copertura è ad esempio un coperchio removibile definente la superficie esterna del secondo corpo di contenimento 3 ed atta, quando rimossa, a far affiorare quanto compreso all’interno del secondo corpo di contenimento 3.
Come per il primo corpo di contenimento 2, il secondo corpo di contenimento 3 può avere forme squadrate o altre ad esempio comprendenti spigoli.
L’estremità aperta del secondo corpo di contenimento 3 è quindi preferibilmente atta a ricoprire completamente l’area descritta dalla sezione del serbatoio 20, ma potrebbe alternativamente comprendere mezzi di connessione per l’alloggiamento dell’elemento di connessione 21.
Pertanto il primo corpo di contenimento 2 ed il secondo corpo di contenimento 3 sono accoppiabili in maniera tale da definire una configurazione di chiusura definente un volume interno 10.
Il volume interno 10 è quindi lo spazio delimitato dalle pareti del primo corpo di contenimento 2 e del secondo corpo di contenimento 3.
Quando in configurazione di chiusura i corpi di contenimento 2, 3 contengono preferibilmente al proprio interno, e quindi all’interno del volume 10, il corpo centrale 4.
Preferibilmente il corpo centrale 4 è amovibilmente vincolato ad almeno uno tra i corpi di contenimento 2, 3.
Pertanto il corpo centrale 4 ed i corpi di contenimento 2, 3 possono comprendere mezzi di vincolo risolvibili come ad esempio incastro oppure accoppiamenti filettati che consentono sia l’accoppiamento che il disaccoppiamento del corpo centrale 4 e dei corpi di contenimento 2, 3.
Nel dettaglio il corpo centrale 4 è costituito ad esempio da un applicatore di cosmetico di dimensioni e forme variabili.
Preferibilmente il corpo centrale 4 comprende ad esempio una base 40, uno stelo 41 ed un applicatore 42.
La base 40 è preferibilmente atta ad essere vincolata in aderenza ad almeno parte della superficie interna di almeno uno tra i corpi di contenimento 2, 3 e preferibilmente a parte della superficie interna del secondo corpo di contenimento 3.
Può quindi essere vincolata al secondo corpo di contenimento 3 per mezzo di sostanze adesive o di incastro o per mezzo di giunzioni meccaniche purché il corpo centrale 4 sia preferibilmente amovibilmente vincolato al secondo corpo di contenimento 3.
Preferibilmente la base 40 comprende inoltre secondi mezzi di vincolo 43 disposti sulla superficie interna atti ad essere risolvibilmente accoppiati con l’elemento di connessione 21.
Tali secondi mezzi di vincolo 43 sono pertanto sostanzialmente dei riscontri disposti ad esempio sulla base 40 o adiacenti ad essa accoppiabili ai riscontri presenti sui primi mezzi di vincolo 21a dell’elemento di connessione 21.
Lo stelo 41 è ad esempio un gambo polimerico centrato sull’asse longitudinale 1a e vincolato alla base 40. Esso si estende dalla base verso l’estremità aperta del tappo 3 ed è atto ad essere inserito all’interno del foro definito dall’elemento di connessione 21 compreso nel corpo di contenimento 2.
Quindi lo stelo 41 ha preferibilmente dimensioni tali da garantire la corretta chiusura ed adesione tra i corpi di contenimento 2, 3. Inoltre preferibilmente la lunghezza dello stelo 41 è tale da consentire all’applicatore 42 di collocarsi in vicinanza dell’estremità chiusa del serbatoio 20, o alternativamente del secondo corpo di contenimento 3, quando il primo corpo di contenimento 2 ed il secondo corpo di contenimento 3 sono accoppiati tra loro ossia in configurazione di chiusura. Lo stelo 41 ha preferibilmente una sezione circolare perpendicolare o anche una sezione non circolare del tipo, ad esempio, ovale o semi-cerchio o altro.
L’applicatore 42 infine è ad esempio un mezzo morbido, o un elemento setolato o un elemento spugnoso purché sia atto a ricevere, trattenere e distribuire al contatto un prodotto cosmetico.
In particolare l’applicatore 42 è preferibilmente vincolato all’estremità libera dello stelo 41.
Il secondo corpo di contenimento 3 preferibilmente comprendente il corpo centrale 4 è inoltre preferibilmente atto, quando accoppiato con il primo corpo di contenimento 2, a contenere interamente al proprio i primi mezzi di vincolo 21a dell’elemento di connessione 21.
Inoltre il foro centrale dell’elemento di connessione 21 è preferibilmente tale da garantire l’inserimento di almeno parte del corpo centrale 4 ed in particolare ad esempio del pennello 42 e dello stelo 41.
Preferibilmente le pareti interne del foro dell’elemento di connessione 21 sono distanziate dallo stelo 41 quando il secondo corpo di contenimento 3 ed il primo corpo di contenimento 2 sono accoppiati in configurazione di chiusura.
L’elemento ausiliario 5 è preferibilmente compreso all’interno del volume 10 definito dai corpi di contenimento 2, 3. In particolare l’elemento ausiliario 5 è preferibilmente vincolato alla base 40 del corpo centrale 4.
In una configurazione alternativa, tuttavia, l’elemento ausiliario 5 può essere disposto all’esterno del volume 10 ed essere adiacente e vincolato o risolvibilmente vincolato ad uno tra i corpi di contenimento 2, 3.
L’elemento ausiliario 5 inoltre definisce un asse secondario 5a parallelo al piano principale 1b e comprende ad esempio una prima porzione 50 ed una seconda porzione 51.
In particolare la prima porzione 50 e la seconda porzione 51 definiscono almeno un pertugio 52.
Tale pertugio è uno spazio o volume o fessura presente tra le porzioni 50, 51. Il pertugio 52 inoltre ha una forma preferibilmente rettangolare assottigliata ed è atto ad alloggiare delle ciglia di un utente.
La seconda porzione 51 è quindi preferibilmente mobilmente vincolata alla prima porzione 50. In particolare la prima porzione 50 è ad esempio una porzione fissa e vincolata alla base 40, oppure può coincidere essa stessa con la base 40 del corpo centrale 4.
In alternativa la prima porzione 50 può anch’essa essere mobile e, pertanto, mobilmente vincolata alla base 40.
Preferibilmente la prima porzione 50 è vincolata alla base 40 in modo tale da contenere i secondi mezzi di vincolo 43. Inoltre la prima porzione 50 è ad esempio compresa entro il secondo corpo di contenimento 3 e separa la copertura 30 del corpo di contenimento 3 dai secondi mezzi di vincolo 43.
In dettaglio la copertura 30 è preferibilmente risolvibilmente vincolata alla prima porzione 50 dell’elemento ausiliario 5, l’elemento ausiliario 5 è preferibilmente vincolato alla base 40 del corpo centrale 4 ed il corpo centrale 4 è amovibilmente vincolato all’elemento di connessione 21 del primo corpo di contenimento 2. Pertanto, in configurazione di chiusura, il secondo corpo di contenimento 3 contiene preferibilmente i secondi mezzi di vincolo 43.Inoltre la prima porzione 50 è ad esempio un corpo rigido comprendente almeno un foro passante o cavità o finestra al proprio interno in modo tale da alloggiare al proprio interno dei corpi esterni come ad esempio delle ciglia.
Preferibilmente, infatti, l’elemento ausiliario 5 è sostanzialmente un piega-ciglia. Il foro o cavità o finestra può inoltre prevedere dei mezzi di vincolo ai lati.
Tali mezzi di vincolo possono ad esempio essere dei binari orientati lungo l’asse longitudinale 2a ed atti a direzionare un cursore vincolato ad essi.
Pertanto tali mezzi di vincolo possono essere delle guide comprendenti protuberanze o scanalature o altro preferibilmente atte ad alloggiare almeno parte della seconda porzione 51.
Tali mezzi vincolo possono quindi comprendere anche degli elementi di ritorno elastico quali molle oppure magneti, ad esempio a polarità inversa, per consentire alla seconda porzione 51 di ritornare alla posizione iniziale a seguito di una traslazione comandata lungo i binari.
In aggiunta la prima porzione 50 comprende preferibilmente un dente 50a estendentesi ad esempio lungo detto asse longitudinale 1a all’interno della cavità ed in particolare del pertugio 52 definito dalle porzioni 50,51.
La seconda porzione 51 è preferibilmente un cursore atto a traslare lungo l’asse longitudinale 1a rispetto a detta prima porzione 50. Pertanto la seconda porzione 51 è un corpo atto ad essere mobilmente vincolato sui mezzi di vincolo o binari racchiusi nella cavità della prima porzione 50 e può avere diverse forme o dimensioni compatibilmente alla suddetta cavità.
Preferibilmente la seconda porzione 51 comprende una parte di contatto 51a. Tale parte di contatto 51a si sviluppa sostanzialmente parallelamente al piano normale 1b ed è rivolta all’interno verso il dente 50a e protrudente entro il pertugio 52.
Tale parte di contatto 51a è quindi preferibilmente atta ad aderire al dente 50a quando il cursore è movimentato verso il suddetto 50a.
Pertanto l’elemento ausiliario definisce una configurazione aperta quando la parte di contatto 51a è lontano dal dente 50a ed una configurazione di chiusura quando il dente 50a è in adesione a detta parte di contatto 51a.
Quando l’elemento 5 è in configurazione di chiusura il pertugio 52 è richiuso.
Quindi la seconda porzione 51 è atta a ridurre in movimento le dimensioni di detto pertugio 52.
Più nel dettaglio le porzioni 50,51 sono atte ad incurvare le ciglia di un utente quando il pertugio 52 è richiuso.
Preferibilmente la parte di contatto 51a è costituita da materiale a durezza inferiore rispetto al dente 50a ed in particolare è in materiale siliconico, mentre il dente 50a può essere plastica o materiale polimerico a durezza superiore rispetto al materiale siliconico.
L’elemento ausiliario 5 comprende inoltre preferibilmente una porzione mobile secondaria 53.
La porzione mobile secondaria 53 è mobilmente vincolata alla prima porzione 50 ed è in particolare atta a comandare il movimento della seconda porzione 51.
Tuttavia l’involucro per cosmetici 1 potrebbe essere sprovvisto della porzione mobile secondaria 53 e la seconda porzione 51 potrebbe essere movimentata per attrito da un utente, ad esempio comandando la traslazione della seconda porzione 51 per attrito e, preferibilmente, con un dito.
Preferibilmente la porzione mobile secondaria 53 è mobilmente vincolata alla prima porzione 50 per mezzo di cerniere allineate sostanzialmente con l’asse secondario 5a.
Pertanto la porzione mobile secondaria 53 è una leva di primo tipo o barra atta a ruotare attorno all’asse secondario 5a.
Preferibilmente la porzione mobile secondaria 53 è movimentabile a partire da una posizione iniziale in cui è ad esempio allineata con l’asse longitudinale 2a e con la parte fissa 50 ad una posizione finale in cui, ruotando, spinge la seconda porzione 51 verso il dente 50a della prima porzione 50.
Per poter favorire il ritorno alla posizione iniziale della parte mobile secondaria 53, la prima porzione 50 comprende un primo elemento di serraggio 54 la porzione mobile secondaria 53 comprende un secondo elemento di serraggio 55.
Gli elementi di serraggio 54,55 sono in particolare atti a vincolare amovibilmente almeno parte di della prima porzione 50 ed almeno parte della porzione mobile secondaria 53.
Gli elementi di serraggio 54,55 possono quindi essere degli incastri risolvibili, oppure possono essere delle superfici adesive disaccoppiabili.
Preferibilmente gli elementi di serraggio 54,55 sono elementi magnetici e pertanto almeno uno tra gli elementi di serraggio 54,55 è un magnete e l’altro è ferromagnetico.
L’elemento ausiliario 5, infine, è ad esempio richiudibile per mezzo di uno tra i corpi di contenimento 2, 3 e preferibilmente l’elemento ausiliario 5 è ricopribile tramite il secondo corpo di contenimento 3, quando il corpo di contenimento 3 viene vincolato al corpo centrale 4 e principalmente alla base 40.
In una configurazione alternativa, l’involucro per cosmetici 10 presenta sostanzialmente le stesse caratteristiche dell’involucro per cosmetici 1.
Tuttavia la copertura 3 è preferibilmente amovibilmente o risolvibilmente vincolata direttamente al corpo centrale 400 e la prima porzione 501 dell’elemento ausiliario 500 è labilmente vincolata al corpo centrale 400.
Il corpo centrale 400 può quindi essere in un sol pezzo oppure può comprendere due porzioni risolvibilmente vincolabili che possono quindi consentire la separazione dell’elemento ausiliario 500 dal resto del corpo centrale 400.
In particolare, l’elemento ausiliario 500 inoltre definisce un asse secondario 500a parallelo all’asse principale 1a, quando l’involucro 10 è in configurazione di chiusura, e comprende la prima porzione 501 ed una porzione mobile seconda porzione 502.
In particolare la prima porzione 501 e la seconda porzione 502 definiscono almeno un pertugio 520.
Tale pertugio è uno spazio o volume o fessura presente tra le porzioni 501, 502. Il pertugio 520 inoltre ha una forma preferibilmente rettangolare assottigliata ed è atto ad alloggiare delle ciglia di un utente.
La porzione seconda porzione 502 è quindi preferibilmente mobilmente vincolata alla prima porzione 501. In particolare la prima porzione 501 e la seconda porzione 502 definiscono una struttura sostanzialmente a forbice.
Pertanto la prima porzione 501 e la seconda porzione 502 sono vincolate sostanzialmente preferibilmente in posizione centrale in modo tale da consentire la rotazione reciproca di entrambe le porzioni 501, 502 attorno ad un asse parallelo all’asse secondario 500a.
Inoltre la porzione 501 e la seconda porzione 502 possono essere ad esempio collegati da un elemento elastico, preferibilmente una molla torsionale, in modo tale da consentire alla prima porzione 501 e la seconda porzione 502 di mantenere, a riposo, una configurazione a forbice aperta.
Anche la prima porzione 501 comprende preferibilmente un dente 501a estendentesi ad esempio trasversalmente rispetto all’asse secondario 500a e protrudente verso il pertugio 520 definito dalle porzioni 501,502.
Il dente 501a può presentare almeno una curvatura sulla sua superficie, come mostrato in figura 9.
Preferibilmente la seconda porzione 502 comprende una parte di contatto 502a. Tale parte di contatto 502a si sviluppa sostanzialmente parallelamente all’asse secondario 500a, ma potrebbe presentare almeno una curvatura sulla sua superficie, ed è rivolta verso il dente 501a e protrudente entro il pertugio 520.
Preferibilmente la parte di contatto 502 è sostanzialmente contro-sagomata rispetto al dente 501a.
Tale parte di contatto 502a è quindi preferibilmente atta ad aderire al dente 501a quando il cursore è movimentato verso il suddetto dente 501a.
Pertanto l’elemento ausiliario definisce una configurazione a forbice aperta quando la parte di contatto 502a è lontano dal dente 501a ed una configurazione di chiusura quando il dente 501a è in adesione a detta parte di contatto 502a. Quando l’elemento 500 è in configurazione di chiusura il pertugio 520 è richiuso. Quindi anche la seconda porzione 502 è atta a ridurre in movimento le dimensioni del pertugio 520.
Più nel dettaglio le porzioni 501,502 sono atte ad incurvare le ciglia di un utente quando il pertugio 520 è richiuso.
Preferibilmente la parte di contatto 502a ha caratteristiche simili alla parte di contatto 51a ed il dente 501a ha caratteristiche simili al dente 50a.
La prima porzione 501 e la seconda porzione 502 possono quindi comprendere entrambe rispettivamente una porzione mobile primaria 530 ed una porzione mobile secondaria 531.
La porzione mobile primaria 530 è mobilmente vincolata alla prima porzione 501 ed è in particolare atta a comandare il movimento della prima porzione 501.
Nel dettaglio la porzione mobile primaria 530 è atta a ruotare attorno ad un asse preferibilmente parallelo all’asse secondario 5a ed è sostanzialmente una porzione di presa per l’utente.
Ruotando la porzione mobile primaria 530 infatti l’utente consente di avere maggior presa con le dita al fine di utilizzare l’elemento ausiliario 500 a forbice. Preferibilmente la porzione mobile secondaria 531 è anch’essa mobilmente vincolata alla seconda porzione 502 per mezzo di cerniere parallele sostanzialmente con l’asse secondario 500a.
Pertanto la porzione mobile secondaria 531 è un punto di presa per l’utente al pari della porzione mobile primaria 530.
In aggiunta a quanto descritto precedentemente, l’elemento ausiliario 500 comprende preferibilmente almeno un componente estraibile 503.
Più opportunamente l’elemento ausiliario 500 comprende due componenti estraibili 503.
Tali componenti estraibili 503 sono preferibilmente delle ante atte a ruotare ciascuna rispetto ad un asse parallelo all’asse secondario 500a. In particolare gli assi di rotazione dei componenti estraibili 503 sono disposti in modo tale da consentire ai componenti estraibili 503 di aprirsi o richiudersi in corrispondenza delle porzioni 501, 502.
Tali componenti estraibili 503 possono essere delle ante piene in materiale polimerico o metallico, oppure sono preferibilmente dei telai d’anta, ossia dei profili descriventi delle forme ad anta.
I componenti estraibili 503 sono, nel dettaglio, atti ad essere adagiati sulla superficie cutanea del viso di un utente in modo tale da allineare correttamente le ciglia dell’utente con le porzioni 501, 502.
Il funzionamento del packaging 1 precedentemente descritti in termini strutturali è il seguente.
Il packaging per cosmetico 1 consente il canonico utilizzo del cosmetico da parte di un utente, ossia consente ad un utente di impugnare il secondo corpo di contenimento 3 e di estrarre il corpo centrale 4 dal primo corpo di contenimento 2. In particolare l’utente può impugnare il secondo corpo di contenimento 3 in corrispondenza della copertura 30 e, ruotando, può disimpegnare il secondo corpo di contenimento 3 dal primo corpo di contenimento 2. Ciò è possibile grazie ai primi e secondi mezzi di vincolo 21a, 43 che si affacciano in configurazione di chiusura.
In tal modo l’utente può applicare sul proprio viso o in altre zone del corpo il cosmetico tramite l’ausilio dell’applicatore 42.
In aggiunta il packaging 1 consente di rimuovere la copertura 30 dal secondo corpo di contenimento 3.
Alla rimozione di essa il corpo centrale 4 rimane vincolato al primo corpo di contenimento 2 mentre l’elemento ausiliario 5 affiora.
L’utente può quindi impugnare il packaging 1 in corrispondenza del serbatoio 20 e, dopo aver inserito le ciglia nella fessura 52,520 e, nel caso della soluzione preferita,aver vinto la forza di attrazione tra i primi e secondi elementi di serraggio 54,55, può ruotare la porzione mobile secondaria 53 oppure può ruotare e quindi impugnare le porzioni mobili primaria e secondaria 530,531 in modo tale da guidare la seconda porzione 51,502 verso il dente 50a,501a della prima porzione 5,501.
Una volta richiuse le ciglia tra la parte di contatto 51a,502a e il dente 50a,501a le ciglia vengono incurvate e l’elemento ausiliario assolve la funzione di piega-ciglia. Il packaging per cosmetico 1 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi. Infatti, il packaging per cosmetico 1 racchiude, in un unico dispositivo, componenti che consentono di svolgere diverse funzioni correlate all’abbellimento del viso o altro.
Un altro importante vantaggio è dato dal fatto che, nonostante il packaging 1 comprenda dei componenti destinati ad utilizzi di diverso tipo, le dimensioni del packaging 1 stesso sono limitate e non creano ingombri sostanziosamente maggiorati rispetto agli involucri convenzionali.
Per tale ragione il packaging 1 è inoltre esteticamente in linea con quanto mediamente richiesto nell’ambito del mercato del make-up.
Infine, un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che la multifunzionalità del packaging 1 garantisce ad un utente di assicurarsi le funzionalità dei componenti a costi notevolmente ridotti rispetto ad esempio all’acquisto di componenti singoli separatamente che per altro, come già espresso, comportano ingombri maggiori. L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Packaging (1) per cosmetico definente un asse longitudinale (1a) e un piano normale (1b) perpendicolare a detto asse longitudinale (1a), comprendente: - un primo corpo di contenimento (2), - un secondo corpo di contenimento (3), - un corpo centrale (4,400) comprendente una base (40) ed un applicatore (42), - detto primo corpo di contenimento (2) essendo accoppiabile a detto secondo corpo di contenimento (3), definendo una configurazione di chiusura, definente un volume interno (10) di detto packaging (1), e una configurazione di apertura per detto packaging (1), - detto corpo centrale (4,400) essendo amovibilmente vincolato e in parte disposto all’interno di uno di detti corpi di contenimento (2,3) ed essendo anche in parte disposto all’interno dell’altro di detti corpi di contenimento (2,3) quando detto packaging (1) è in configurazione di chiusura, - detto primo corpo di contenimento (2) comprende primi mezzi di vincolo (21a) e detto secondo corpo di contenimento (3) alloggia secondi mezzi di vincolo (43), detti mezzi di vincolo (21a, 43) essendo atti ad accoppiare detto primo corpo di contenimento (2) e detto secondo corpo di contenimento (3), e caratterizzato dal fatto che - detto packaging (1) comprende un elemento ausiliario (5,500), - detto elemento ausiliario includendo una prima porzione (50,501) ed una seconda porzione (51,502), - dette porzioni (50,51,501,502) definendo tra loro almeno un pertugio (52,520), - detto pertugio (52,520) essendo atto ad alloggiare delle ciglia, - detta seconda porzione (51,502) essendo mobilmente vincolata a detta prima porzione (50,501) ed atta a ridurre in movimento le dimensioni di detto pertugio (52,520), - dette porzioni (50,51,501,502) essendo atte ad incurvare dette ciglia quando detto pertugio (52,520) è richiuso.
  2. 2. Packaging (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione mobile (51) è un cursore atto a traslare lungo detto asse longitudinale (1a) rispetto a detta prima porzione (50).
  3. 3. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto elemento ausiliario (5) comprende una porzione mobile secondaria (53), detta porzione mobile secondaria (53) essendo mobilmente vincolata a detta prima porzione (50) ed essendo atta a comandare il movimento di detta seconda porzione (51).
  4. 4. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto elemento ausiliario (5) definisce un asse secondario (5a), detto asse essendo parallelo a detto piano principale (1b), e detta porzione mobile secondaria (53) è una leva di primo tipo atta a ruotare attorno a detto asse secondario (5a).
  5. 5. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detta prima porzione (50) comprende un primo elemento di serraggio (54) e detta porzione mobile secondaria (53) comprende un secondo elemento di serraggio (55), detti elementi di serraggio (54,55) essendo atti a vincolare amovibilmente almeno parte di detta prima porzione (50) ed almeno parte di detta porzione mobile secondaria (53).
  6. 6. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui almeno detta prima porzione (501) e detta seconda porzione (502) definiscono una struttura a forbice.
  7. 7. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detta prima porzione (50) comprende un dente (50a), detto dente (50a) estendendosi lungo detto asse longitudinale (1a) all’interno di detto pertugio (52) ed essendo atto ad aderire alla superficie esterna di detta seconda porzione (51) quando detto pertugio (52) è richiuso.
  8. 8. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detta prima porzione (501) comprende un dente (501a), detto dente (501a) estendendosi trasversalmente a detto asse secondario (5a), protrudendo verso detto pertugio (520) ed essendo atto ad aderire alla superficie esterna di detta seconda porzione (502) quando detto pertugio (520) è richiuso.
  9. 9. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detta seconda porzione (51,502) comprende una parte di contatto (51a,502a), detta parte di contatto (51a,502a) essendo atta ad aderire a detto dente (50a,501a) quando detto pertugio (520) è richiuso ed essendo costituita da materiale a durezza inferiore rispetto a detto dente (50a,501a).
  10. 10. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui elemento ausiliario (500) comprende due componenti estraibili (503), detti componenti estraibili (503) essendo atti ad essere adagiati sulla superficie cutanea del viso di un utente in modo tale da allineare correttamente le ciglia dell’utente con dette porzioni (501, 502).
  11. 11. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto corpo di contenimento (3) comprende una copertura (30), detta copertura (30) essendo removibile ed essendo atta a fa affiorare detto elemento ausiliario (5).
  12. 12. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto elemento ausiliario (5) è vincolato a detta base (40) di detto corpo centrale (4).
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