IT201700017212A1 - Dispositivo disgregatore per fianchi di pneumatici - Google Patents
Dispositivo disgregatore per fianchi di pneumaticiInfo
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Description
Domanda di brevetto per invenzione avente per titolo "DISPOSITIVO DISGREGATORE PER FIANCHI DI PNEUMATICI"
depositata a nome di PNEUS JET RECYCLING Srl PARTITA IVA 04452220231
con sede in PIAZZA CITTADELLA N°16 - 37122 VERONA
5 In data con numero
Inventore designato DOMENICO ZUNINO
Di nazionalità Italiana
DESCRIZIONE
Scopo del trovato oggetto della presente domanda di brevetto è quello di descrivere io un dispositivo per il trattamento di rifiuti, in particolare pneumatici, e il conseguente recupero delle materie che li costituiscono. L'obiettivo principale è il vero e proprio recupero, evitando di generare, se non in minima parte, altri rifiuti da smaltire o trattare a loro volta.
Il processo che utilizza questo dispositivo prevede la suddividere preventivamente lo 15 pneumatico in tre parti, cioè separare il battistrada dai due fianchi per poterli trattare separatamente mediante due tipologie diverse di apparecchiatura.
In particolare, scopo del trovato oggetto della presente domanda di brevetto è quello di realizzare un'apparecchiatura per la disgregazione di fianchi di pneumatici separati precedentemente dal rispettivo battistrada, mediante tecnologia Water-Jet.
20 Gli Pneumatici Fuori Uso (PFU) rappresentano un problema ambientale di grandissime dimensioni, dovuto soprattutto alla stabilità dei componenti che ne determina un tempo di "degradazione naturale" superiore ai 100 anni.
Le tecnologie di riciclo fino ad oggi in uso sono essenzialmente di tipo meccanico ed hanno alcuni limiti:
25 - La qualità e le caratteristiche della gomma recuperata, sotto forma di granulati e polverini, riutilizzabile solo come inerte.
La dimensione massima degli pneumatici lavorabili con sistemi meccanici, che rende impossibile lo smaltimento di intere categorie di pneumatici, tutt'ora collocati in grandi depositi in aree minerarie o di grandi cantieri
30 Per il superamento dei limiti sopra esposti è possibile l'utilizzo della tecnologia del taglio ad acqua, nota nel settore con il termine tecnologia Water-Jet.
Utilizzando infatti la tecnologia Water-Jet, con acqua alla pressione da 2.000 a 3.000 bar, si riescono a superare i limiti suesposti ottenendo risultati più avanzati, di seguito elencati:
- La gomma recuperata, sotto forma di granulati e polverini, è in grossa percentuale de-vulcanizzata e quindi riutilizzabile in sostituzione della gomma vergine e non solo come inerte.
- Non esiste una dimensione massima degli pneumatici lavorabili con il sistema 5 Water-Jet, e si renderà così possibile smaltire tutti i PFU di grandi dimensioni recuperandone i componenti.
Allo stato dell'arte sono noti numerosi progetti di ricerca e domande di brevetto attinenti l'applicazione della tecnologia Water-Jet allo smaltimento dei PFU tuttavia le applicazioni industriali non hanno ancora dato risultati positivi.
Di seguito sono brevemente esaminate le soluzioni oggetto di domanda di brevetto note allo stato dell'arte:
La domanda di brevetto 102017000001260 del 09/01/2017 si riferisce ad un'apparecchiatura per la disgregazione basata sullo stesso principio della presente domanda di brevetto, ma dedicata specificatamente al battistrada di PFU, così da risultare complementare al trovato oggetto della presente domanda di brevetto.
La domanda di brevetto W02010023700 riguarda una soluzione che prevede di impilare alcuni pneumatici in una gabbia e trattare i medesimi con Water Jet, seguendo il profilo interno ed esterno mediante un sistema cartesiano a 6 assi.
La domanda di brevetto W02010023548 descrive un impianto completo per il riciclaggio degli pneumatici basato su un'apparecchiatura per la disgregazione sostanzialmente sìmile a quella descritta dal precedente documento citato.
In entrambi i casi le soluzioni evidenziano alcuni svantaggi che vengono di seguito riepilogati:
• necessità di un sistema di guida adattativo che mantenga i dispositivi portaugelli alla minima distanza dalle superfici da trattare,
• impossibilità di raggiungere, e demolire, le facce accostate dei fianchi degli pneumatici perché schermate dalle armature interne in acciaio,
• riduzione dell'effìcacia/efficienza degli ugelli esterni, che agiscono sugli pneumatici, dovuta alla presenza della gabbia di contenimento che determina fa parziale schermatura dei getti d'acqua ad alta pressione degli ugelli stessi,
• la distanza dei dispositivi portaugelli dalle superfici da trattare, con conseguente riduzione dell'efficienza (all'incirca in relazione quadratica rispetto alla distanza).
Inoltre per quanto descritto dal W02010023548 oltre agli svantaggi descritti si sente necessaria una operazione di pressatura degli pneumatici finalizzata aH'avvicinamento dei fianchi.
La domanda di brevetto W09605039 prevede l'utilizzo di getti di acqua ad altissima 5 pressione inclinati rispetto alla superficie da trattare e posizionati in modo da sovrapporre in parte lo spazio di azione dì ciascun getto durante il moto relativo del battistrada rispetto ai getti stessi.
La soluzione descritta dal documento citato comporta i seguenti svantaggi:
• l'utilizzo di ugelli singoli rispetto alle teste portaugelli rotanti, da noi utilizzate, o rappresenta una semplificazione impiantistica ma ottiene un'efficienza di almeno il 30% inferiore,
• l'inclinazione rispetto alla perpendicolare darebbe, nel caso delie teste portaugelli rotanti, un'efficienza leggermente inferiore, ma mai superiore.
Il documento W02009068874 descrive un processo completo di recupero di materiali 5 dagli pneumatici, mediante almeno 7 passaggi di lavorazione.
La soluzione descritta dal citato documento comporta i seguenti svantaggi:
• il trattamento dei battistrada, separati dal resto dello pneumatico, avviene in "strip”, cioè dopo aver tagliato l'anello e aver convertito l'intero battistrada in una striscia piana; per poter operare correttamente la disgregazione di questa occorre 0 sostenere saldamente il pezzo in lavorazione mentre i getti ad altissima pressione compiono la loro azione, ciò obbliga come minimo a lasciare una striscia dì gomma non disgregata in testa ed in coda alla striscia medesima, cioè i punti di fissaggio o di trascinamento del pezzo da lavorare rendono irraggiungibili o "schermate", e quindi non trattate, delle parti dello stesso;
5 · il trattamento avviene facendo passare la striscia attraverso l'apparecchiatura di disgregazione ad una certa velocità mentre gli ugelli demoliscono la gomma che passa sotto di loro; la velocità di passaggio determina, in costanza di altri fattori, lo spessore di gomma asportato.
Considerato che lo spessore di gomma che si incontra è variabile da uno pneumatico all'altro in misura elevata, diventa obbligatorio misurare lo spessore di ogni pezzo e adeguare la velocità di passaggio ogni volta, oppure operare con più passate, avanti e indietro.
Il documento US5115983 descrive un processo completo di recupero di materiali dagli pneumatici, anche questo basato sulla suddivisione dello pneumatico in più pezzi. Anche la domanda di brevetto WO2011 158002 descrive un processo di trattamento di pneumatico: esso viene trattato in "strip", cioè dopo aver tagliato l'anello e aver 5 convertito l'intero PFU in strisce piane comportando gli stessi svantaggi precedentemente descritti.
La domanda di brevetto DE198 18566 descrive un processo di trattamento del solo battistrada di pneumatico, lasciando intero lo stesso pneumatico, ed utilizzando la sola gomma recuperata dal battistrada stesso. La parte restante potrà subire altre lavorazioni successive. In altri termini, da un rifiuto (pneumatico usato) si recupera una parte e si genera un altro rifiuto. Il grande svantaggio di questo sistema è proprio quest'ultimo.
Anche la domanda di brevetto W02008084267 descrìve un processo di trattamento del solo battistrada di pneumatico, lasciando intero lo stesso pneumatico, ed utilizzando la sola gomma recuperata dal battistrada stesso.
Anche la soluzione descritta comporta gli svantaggi precedentemente elencati.
Scopo del trovato oggetto della presente domanda di brevetto è quello dì ovviare gli svantaggi dello stato dell'arte in particolare realizzando un dispositivo e un procedimento di utilizzo che abbatta i costi di lavorazione e ne semplifichi i tempi e processi di lavorazione.
In particolare, scopo del trovato oggetto della presente domanda di brevetto è quello di realizzare un dispositivo e un procedimento di lavorazione che preveda che il fianco intero continui ad avanzare fino a quando il sistema di misura rileva diminuzione/asportazione di spessore, cioè rilevando una variazione anziché una misura assoluta.
Ulteriore scopo del trovato oggetto della presente domanda di brevetto è quello di realizzare un dispositivo in grado di rimuovere completamente la gomma dalla carcassa di fili d’acciaio del dello pneumatico con getti d’acqua ad altissima pressione facendo sì che la gomma così rimossa si presenti in forma di polvere e granuli. Nel caso in cui nello pneumatico siano presenti uno o più strati di tessuto vengono anch'essi rimossi insieme alla gomma sotto forma di fiocchi.
La carcassa d'acciaio, una volta completato il ciclo di rimozione della gomma, rimane su una rulliera per essere poi scaricata automaticamente dall'apposito dispositivo. La gomma e l'eventuale tessuto cadono nella tramoggia insieme all'acqua di processo e poi vengono separate per essere successivamente inviate ad altre apparecchiature 5 dell'impianto, a valle del dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto, per gli ulteriori trattamenti di purificazione e classificazione.
Il dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto è raffigurato nelle Tavole 1-6 allegate dove:
TAVOLA 1
io Figura 1 illustra il dettaglio della pannellatura esterna.
1.1 Porta destra
1.2 Porta sinistra
1.3 Tramoggia di raccolta disgregato
TAVOLA 2
15 Figura 2 illustra la vista generale del dispositivo oggetto della domanda di brevetto.
1.1 Porta destra
1.2 Porta sinistra
1.3 Tramoggia
2.1 Gruppo bracci di sollevamento
20 2.2 Gruppo rulli conici mobìli
2.3 Consolle di comando
2.4 Quadro elettrico
2.5 Vibrovaglio
2.6 Centralina oleodinamica
25 2.7 Refrigeratore
2.8 Gruppo rulli conici fissi
2.9 Gruppo filtro separatore aria/acqua
TAVOLA 3
Figura 3 illustra il dispositivo oggetto della presente domanda dì brevetto con 30 visualizzazione del fianco alloggiato in posizione di lavoro.
1.1 Porta destra
1.2 Porta sinistra
2.1 Gruppo bracci di sollevamento
3.1 Assieme disgregatore fianchi
5 3.2 Fianco di PFU
TAVOLA 4
Figura 4 illustra ì gruppi fisso e mobile con visualizzazione del fianco posizionato.
2.1 Gruppo bracci di sollevamento
2.2 Gruppo rulli conici mobili
10 2.8 Gruppo rulli conici fissi
3.2 Fianco di PFU
4.1 Slitta porta-teste
4.2 Rulli conici mobili
4.3 Rulli conici fissi
15 4.4 Rullo di centratura del fianco
4.5 Rulli di sostegno del fianco
4.7 Motorizzazione dei rulli conici fissi
4.8 Motorizzazione dei rulli conici mobili
TAVOLA 5
20 Figura 5 illustra la vista anteriore del gruppo 2.8 Gruppo rulli conici fissi
4.3 Rulli conici fissi
4.4 Rullo di centratura del fianco
4.7 Motorizzazione dei rulli conici fissi
5.1 Teste porta ugelli
25 5.2 Cilindro di comando del rullo di centratura
5.4 Rinvìi angolari dei rulli conici fissi
5.5 Ugelli UHP
5.6 Sensore di spessore
Figura 6 illustra la vista posteriore del gruppo 2.2 Gruppo rulli conici mobili 30 6.1 Asse di rotazione 3
6.2 Braccio di sollevamento secondario
6.3 Braccio di sollevamento primario
6.4 Asse di rotazione 2
6.5 Cilindro di sollevamento secondario
35
6.6 Asse di rotazione 1
6.7 Cilindro di sollevamento Primario
6.8 Slitte porta -teste
6.9 Piastra di base del gruppo fisso
TAVOLA 6
Figura 7 illustra la vista anteriore del gruppo 2.2 Gruppo rulli conici mobili
4.1 Slitta porta-teste
4.2 Rulli conici mobili
4.8 Motorizzazione dei rulli conici mobili
6.1 Asse di rotazione 3
6.2 Braccio di sollevamento secondario
6.3 Braccio di sollevamento primario
6.4 Asse di rotazione 2
6.5 Cilindro di sollevamento secondario
6.6 Asse di rotazione 1
7.1 Cilindro avanzamento slitta porta-teste
7.2 Teste porta ugelli
7.3 Rinvìi angolari dei rulli conici mobili
7.4 Piastra di base del gruppo mobile
TAVOLA 7
Figura 8 illustra lo schema idraulico ad alta pressione UHP.
8.1 Gruppo pompa UHP
8.2 Tubazioni interne UHP
8.3 Gruppo teste porta ugelli UHP
8.4 Tubazioni esterne UHP.
8.5 Manifold UHP.
Con riferimento alle Tavole allegate, il dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto risulta costituito da
un insieme principale, a sua volta costituito da un gruppo di rulli conici di trascinamento fissi (2.8), un gruppo rulli conici di trascinamento mobili (2.2) e dal relativo sistema di sospensione costituito preferibilmente ma non esclusivamente da bracci di sollevamento (2.1);
- da un insieme di elementi ausiliari a sua volta costituito da un impianto idraulico per la distribuzione dell'acqua ad altissima pressione (fig. 8) fornita da un gruppo esterno di pompaggio (8.1), un telaio composito in tubolare quadro rivestito da una pannellatura insonorizzante (fig. 1) e fornito di una porta dì carico ad apertura automatica (1.1 e 1.2),
- da una tramoggia di raccolta del disgregato (1.3);
- da un gruppo vibrovaglio (2.5) per la raccolta e la separazione dei granulati dall'acqua,
- da una centralina oleodinamica (2.6),
- da un quadro elettrico con console di comando e un Controllore PLC (2.4) e
- da un gruppo dì separazione aria acqua (2.9).
Il gruppo fisso (2,8) del dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto è rappresentato nei particolari dalle fig. 5 e 6: esso è costituito da una serie di rulli conici (4.3) montati su un telaio fisso (6.9); nello spazio tra le due coppie di questi rulli scorrono le slitte (6.8) che sostengono una o più teste (5.1) porta ugelli (5.5). Gli ugelli sono alimentati dall'acqua ad altissima pressione e rappresentano gli "utensili" Water-Jet che compiono il lavoro di disgregazione.
Il gruppo mobile (2.2) del dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto è rappresentato nei particolari dalla fig. 7: esso è costituito da una serie di rulli conici (4.2) montati su una piastra di base (7.4) mobile verticalmente e rotante su se stessa, sorretta da due bracci articolati (2.1); anche qui nello spazio tra i due rulli centrali scorrono le slitte 4.1 che sostengono una o più teste (7.2) porta ugelli.
Più in dettaglio, il gruppo mobile (2,2) è supportato da una piastra (7.4) incernierata su due alberi (6.1 Asse di rotazione 3) che, a loro volta, sono sospesi ai bracci di sollevamento secondari (6.2). Questi ultimi sono sospesi al braccio di sollevamento primario (6.3) mediante Γ asse di rotazione 2 (6.4) e sono azionati dai cilindri di sollevamento secondari (6.5). Tutto l'insieme viene quindi movimentato e tenuto in posizione intorno agli assi di rotazione 1 (6.6) mediante i cilindri di sollevamento primari (6.7).
Le piccole oscillazioni che la piastra di base (7.4) e tutto il relativo gruppo di rulli conici mobili può compiere intorno agli assi di rotazione 3 (6.1) servono per mantenere sempre in presa i rulli di trascinamento mobili (4.2), adattando la loro geometria al variare dello spessore del fianco di PFU in lavorazione
5 Questa condizione geometrica, che vede tutti ì rulli di trascinamento sempre in presa, è il requisito fondamentale per assicurare l'avanzamento uniforme e senza sbandamenti laterali del fianco dì PFU in lavorazione.
Per assicurare il posizionamento preciso del fianco in lavorazione, senza dover tenere conto del diametro di calettamento (diametro interno) del PFU stesso, sono montati 10 sulla la piastra di base (7.4) due rulli di sostegno del fianco (4.5) sui quali appoggia e ruota la corona circolare costituita dal fianco stesso. A completamento della condizione di posizionamento preciso del fianco in lavorazione interviene il rullo di centratura del fianco (4.4) che viene posizionato mediante il cilindro di comando del rullo di centratura (5.2), sempre montato sulla piastra di base (7.4).
15 Con questa configurazione si ottiene il serraggio sicuro del pezzo in lavorazione (3.2) tra le due serie di rulli conici che contemporaneamente fanno avanzare il pezzo stesso, mentre gli ugelli rotanti si spostano trasversalmente con movimento alternato. Il movimento alternato delle teste porta ugelli rotanti (4.1 e 6.8), combinato con l'avanzamento del fianco (3.2) determinato dalla rotazione dei rulli conici di 20 trascinamento (4.2 e 4.3), rende possibile la scansione dell'intera superficie del fianco(3.7).
Il dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto realizzato secondo quanto descritto, in virtù dell'adattabilità dei rulli rispetto alle forme che sta trattando e realizzato secondo quanto descritto, comporta una configurazione geometrica che 25 permette il mantenimento costante della distanza degli ugelli dalla superficie da lavorare; detta configurazione è ottenuta montando le teste porta ugelli rotanti (4.1 e 6.8) tra due rulli, in posizione leggermente arretrata (2-5 mm) rispetto al piano tangente i due rulli stessi, e facendo in modo che i due rulli siano sempre a contatto con la superficie da disgregare e sempre in posizione di contrasto con i rispettivi rulli 30 del gruppo rulli opposto.
Inoltre la configurazione dei rulli di supporto e trascinamento insieme a quella delle teste porta ugelli è tale da ottenere il ricoprimento di tutta la superficie da trattare, senza lasciare parti non raggiungibili, ovviando gli svantaggi dello stato dell'arte che prevedono pur sempre dei punti di fissaggio o di trascinamento del pezzo da lavorare, con la conseguenza di rendere irraggiungibili o "schermate" delle parti dello stesso e quindi di ottenere delle parti non trattate.
Ulteriore vantaggio del dispositivo realizzato secondo quanto descritto è l'adattamento automatico allo spessore del pezzo: come precedentemente descritto la geometria delle teste porta-ugelli (4.1 e 6.8) è ottenuta montandole tra due rulli, in posizione leggermente arretrata (2-5 mm) rispetto alla retta tangente i due rulli stessi, facendo in modo che i due rulli siano sempre a contatto con la superficie da disgregare e sempre in posizione di contrasto con i rispettivi rulli della rulliera opposta.
Questo accorgimento da solo non basta per ottenere stabilmente il risultato, infatti occorre anche tener conto che i fianchi che vengono lavorati possono avere diametri e spessori tra loro differenti.
Per tener conto di questo fattore, la geometrìa dei gruppi di rulli, fisso e mobile, segue due criteri:
1. ìl profilo conico dei rulli (4.2 e 4.3) è un compromesso tra lo spazio fisico a disposizione e la perfetta isocineticità, tale da far viaggiare ogni punto delle generatrici dei coni alla stessa velocità dei punti corrispondenti della corona circolare, costituita dal fianco stesso, che ruota trascinata tra i rulli conici;
2. i rulli conici sono montati in posizione tale che, con il gruppo mobile (2.2) completamente chiuso sul gruppo fisso (2.8), le generatrici dei coni risultano parallele e a contatto fra di loro.
Quanto descritto permette di minimizzare l'effetto di strisciamento tra le superfici dei rulli conici (4.2 e 4.3) e quelle del fianco (3.2) e di ottenere quindi un movimento di rotazione uniforme di quest'ultimo.
Comprimendo il il gruppo mobile (2.2) sul gruppo fisso (2.8), tramite i cilindri di sollevamento Primario (6.7) e Secondario (6.5) si mantengono i rulli sempre a contatto con le rispettive superfici da disgregare e le teste portaugelli sempre alla stessa distanza dalle superfici stesse. In particolare l'articolazione della piastra di base (7.4) intorno agli assi 6.1, con una libertà di rotazione dì pochi gradi, permette appunto di migliorare questo contatto.
Il dispositivo oggetto della presente domanda dì brevetto si presenta come un dispositivo a funzionamento automatico, previsto per eseguire un ciclo di lavorazione in modo ripetitivo e per arrestarsi in caso di anomalia.
II ciclo di lavorazione realizzato attraverso il dispositivo realizzato secondo quanto descritto prevede le seguenti fasi:
- condizione iniziale
- primo ciclo ripetuto sino al comando di arresto o segnalazione anomalia.
Descrizione delia fase "condizione iniziale"
La condizione iniziale prevede che la porta (1.1 e 1.2) sia aperta, i rulli conici (4.2 e 4.3) e le teste portaugelli (7.2 e 5.1) siano fermi, la pressione acqua al minimo, il rullo di allineamento (4.4) in posizione sollevata, il gruppo rulli conici mobili (2.2) sollevato e il fianco del PFU (3.2) da disgregare appoggiato sui Rulli di sostegno del fianco (4.5).
Descrizione della fase "avvio primo ciclo":
La fase dì avvio del primo ciclo prevede l'abbassamento del gruppo rulli conici mobili (2.2) fino alla posizione di lavoro, la rotazione verso il basso Rullo di centratura del fianco (4.4): a questo punto il battistrada è in posizione "di lavoro".
Successivamente il gruppo rulli conici mobili (2.2) preme il fianco contro i rulli fìssi (4.3) e tutti i rulli iniziano a ruotare per trascinare in rotazione il fianco (3.2) da lavorare.
Successivamente le teste portaugelli (7.2 e 5.1) ruotano su sé stesse e scorrono sulle loro guide (4.1 e 6.8) con movimento alternativo.
Λ
La pressione dell'acqua sale al massimo ed i getti emessi dagli ugelli (5.5) erodono la gomma fino a lasciare scoperta l'armatura interna d'acciaio.
Il ciclo di lavoro prosegue fino a quando il Sensore di spessore (5.6) rileva il valore di variazione di distanza minima impostata e dà il segnale di "Fine Ciclo" e il nuovo fianco viene portato in posizione di attesa dal sistema di carico.
Il dispositivo oggetto della presente domanda di brevetto realizzato secondo quanto descritto sì arresta alla fine del ciclo precedente e si mette in "attesa carico/scarico": pressione acqua al minimo, rulli fermi, teste portaugelli ferme.
Durante tutto il ciclo la gomma disgregata e l’acqua di processo cadono nella tramoggia (1.3), dalla tramoggia vengono convogliati nel vibrovaglio (2.5), il vibrovaglio separa i pezzi fuori misura dal resto della gomma, la miscela acquagomma viene successivamente separata e recuperata.
Claims (21)
1 02 0 V7i 000 0 1 7 2 1 2
RIVENDICAZIONI
1) Dispositivo disgregatore formato da un telaio rivestito da una pannellatura insonorizzante, detto telaio essendo fornito di una porta di carico ad apertura automatica, un insieme principale, un impianto idraulico per la distribuzione dell'acqua ad alta pressione, una centralina oleodinamica e un quadro elettrico con consolle di comando e controllore PLC, detto dispositivo disgregatore essendo caratterizzato dal fatto di prevedere:
un gruppo (2.8) di rulli conici (4.3) di trascinamento fissi;
un gruppo (2.2) di rulli conici (4.2) di trascinamento mobili;
un sistema di sospensione (6.2, 6.3);
una tramoggia di raccolta del disgregato (1.3);
da un gruppo vibrovaglio (2.5)
un gruppo di separazione aria acqua (2.9)
2) Dispositivo come da rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i rulli conici (4.3) sono associati a una piastra di base fissa (6.9).
3) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che tra la serie di rulli conici (4,3) di trascinamento fìssi è scorrevolmente inserita almeno una slitta (6.8).
4) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che alla almeno una slitta (6.8) è associata almeno una testa (5.1) porta ugelli (5.5) alimentata dall'acqua ad alta pressione tramite l'impianto idraulico.
5) Dispositivo come da rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i rulli di trascinamento conici (4.2) sono mobili.
6) Dispositivo come da rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che i rulli di conici (4.2) di trascinamento mobili sono associati a una piastra di base del gruppo mobile (7.4) mobile in senso verticale e rotante rispetto al piano di appoggio del dispositivo stesso.
7) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che tra la serie di rulli conici (4.2) di trascinamento mobili è scorrevolmente inserita almeno una slitta (4.1).
8) Dispositivo come da rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che alla slitta (4,1) è associata almeno una testa (7.2) portaugelli (5.5) alimentati dall'acqua ad alta pressione tramite l'impianto idraulico.
9) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che piastra di base del gruppo mobile (7.4) è sospesa all'asse di rotazione 3 (6.1) e può ruotare liberamente attorno ad esso per o - 10°.
10) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che gli assi di rotazione 3 (6.1) sono associati agli assi di rotazione secondari (6.4) mediante i bracci di sollevamento secondari (6.2).
11) Dispositivo come da rivendicazione 10 caratterizzato dal fatto di poter essere comandato, nella sua rotazione intorno all'asse secondario (6.4), dal cilindro di sollevamento secondario (6.5).
12) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che gli assi di rotazione secondari (6.4) sono associati agli assi di rotazione primari (6.6) mediante i bracci di sollevamento primari (6.3).
13) Dispositivo come da rivendicazione 12 caratterizzato dal fatto di poter essere comandato, nella sua rotazione intorno all'asse primario (6.6), dal cilindro di sollevamento primario (6.7).
14) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il gruppo (2.8) di rulli conici (4.3) di trascinamento fissi è dotato di una coppia di rulli di sostegno del fianco (4.5).
15) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il gruppo (2.8) di rulli conici (4.3) di trascinamento fissi è dotato di un rullo di centratura del fianco (4.4).
16) Dispositivo come da rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto che il rullo di centratura del fianco (4.4) è dotato di un cilindro di comando del rullo di centratura (5.2).
17) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il gruppo (2.8) di rulli conici (4.3) di trascinamento fissi è dotato di motoriduttore (4.7).
18) Dispositivo come da rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che il motoriduttore (4.7) è dotato di un sistema di trasmissione del movimento ai rulli conici (4.3) di trascinamento fissi mediante rinvìi angolari (5.4).
19) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il gruppo (2.8) di rulli conici (4.3) di trascinamento fissi è dotato di sensore di spessore (5.6).
20) Dispositivo come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il gruppo (2.2) di rulli conici (4.2) di trascinamento mobili è dotato di motoriduttore (4.8).
21) Dispositivo come da rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che il motoriduttore (4.8) è dotato di un sistema di trasmissione del movimento ai rulli conici (4.2) di trascinamento mobili mediante rinvìi angolari (7.3).
3
CSM
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