IT201700012734A1 - Procedimento e apparecchiatura per la produzione di vino spumante - Google Patents

Procedimento e apparecchiatura per la produzione di vino spumante

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IT201700012734A1
IT201700012734A1 IT102017000012734A IT201700012734A IT201700012734A1 IT 201700012734 A1 IT201700012734 A1 IT 201700012734A1 IT 102017000012734 A IT102017000012734 A IT 102017000012734A IT 201700012734 A IT201700012734 A IT 201700012734A IT 201700012734 A1 IT201700012734 A1 IT 201700012734A1
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Description

“PROCEDIMENTO E APPARECCHIATURA PER LA PRODUZIONE DI VINO SPUMANTE”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per la produzione di vino spumante. La presente invenzione si riferisce inoltre ad una apparecchiatura per la produzione di vino spumante mediante il procedimento suddetto.
Più in particolare, la presente invenzione fa riferimento ad un procedimento noto per la produzione di vino spumante in una autoclave presentante una parete laterale essenzialmente cilindrica ad asse essenzialmente orizzontale e una zona di fondo dell'autoclave lungo detta parete laterale, in cui si depositano le cosiddette fecce del vino, detto procedimento comprendendo le fasi di:
- riempimento almeno parziale dell'autoclave con mosto d'uva o vino base;
- fermentazione o rifermentazione del vino;
- eventuale affinamento del vino, e
- sedimentazione delle fecce del vino.
Sono attualmente noti, allo stato della tecnica, differenti tipologie di procedimenti per la produzione di vino spumante. Anzitutto, il vino spumante si ottiene mediante la spumantizzazione di un vino base, che con l'aggiunta di “liqueur de tirage” - ossia un composto comprendente zucchero, lieviti selezionati, sostanze azotate e coadiuvanti enologici - sviluppa anidride carbonica ed alcool come conseguenza della rifermentazione degli zuccheri ad opera dei lieviti.
In particolare, i principali metodi noti di spumantizzazione sono il metodo cosiddetto “classico” ed il metodo cosiddetto “Martinotti-Charmat”.
Il suddetto metodo classico è caratterizzato da una lenta rifermentazione in bottiglia, seguita da una prolungata maturazione dello spumante, a contatto con i lieviti.
Una volta selezionate le masse e fatta la “cuvée”, questa viene addizionata di “liqueur de tirage” e si procede all'imbottigliamento (noto come “tirage”).
Le bottiglie vengono tappate con un particolare cilindro di plastica dove verranno accumulate le fecce e sigillate con tappo a corona.
Dopo un riposo prolungato in posizione orizzontale ha inizio la fase del cosiddetto “remuage”, ovvero la rotazione quotidiana della bottiglia con inclinazione crescente finché permette alle fecce di scendere verso il tappo; detta rotazione, storicamente compiuta in modo manuale, può attualmente essere altresì implementata mediante appositi mezzi meccanici.
Le bottiglie sono così pronte per il cosiddetto “degorgment”, ovvero vengono stappate consentendo l'eliminazione delle fecce e aggiunte di “liqueur d'expédition” (essenzialmente composto principalmente da vino, zucchero, anidride solforosa e in alcuni casi distillato) e rasate con vino della stessa partita.
I principali vantaggi del metodo classico sono:
• la elevata qualità del prodotto finito dovuto al lungo affinamento, e
• la assenza di filtrazione finale, la quale rappresenta una operazione stressante per il prodotto.
Tuttavia, detto metodo classico presenta altresì taluni ordini di inconvenienti, ovvero:
• la necessità di un lungo periodo di affinamento, dovuto anche alla difficoltà di mantenere la massa in agitazione, con quanto ne consegue altresì in termini di sensibili difficoltà logistiche e necessità di ampi spazi a disposizione;
• l’ottenimento di un prodotto finale potenzialmente non omogeneo, dovuto al fatto che ogni bottiglia rappresenta un processo lavorativo a sé stante rispetto alle altre;
• la necessità di disporre di una cella climatizzata per seguire in modo ottimale la rifermentazione in bottiglia e l'affinamento;
• la necessità di un locale buio per la rifermentazione e per lo stoccaggio, ed
• il fatto che, una volta effettuato il tiraggio, è impossibile intervenire sulla lavorazione.
Il metodo Martinotti-Charmat prevede, invece, la rifermentazione controllata in vasche presentanti capacità superiori.
In modo particolare, detto metodo presenta una sensibile diffusione con riferimento alla produzione di vini spumanti freschi, fruttati, legati all'aromaticità del vitigno e caratterizzati da un ciclo produttivo essenzialmente breve.
Per quanto concerne, invece, la produzione di vini spumanti maggiormente complessi, sono richiesti tempi di permanenza del vino sui lieviti in autoclave essenzialmente prolungati.
In quest’ultimo caso, il principale inconveniente del metodo Martinotti-Charmat ha origine nel fatto che, per l’ottenimento di un vino spumante presentante un apprezzabile livello di qualità e caratteristiche organolettiche simili a quelle proprie di un vino spumante ottenuto mediante il suesposto metodo classico, occorre evitare la filtrazione dello spumante al termine della lavorazione in una seconda autoclave; tale operazione, quand’anche condotta mediante sistemi di filtrazione di ultima generazione, comporta inevitabilmente una perdita di qualità a livello organolettico del vino medesimo.
D’altra parte, lo stress subito dal vino durante questa lavorazione presenta conseguenze negative anche sull'equilibrio dell’ossido-riduzione, con quanto ne consegue in termini di minore longevità del prodotto finale così ottenuto.
La presente invenzione, tenuto conto della sopra indicata tecnica nota e partendo dalla nozione dei suesposti inconvenienti, intende porvi rimedio.
Uno scopo della presente invenzione è di provvedere un procedimento per la produzione di vino spumante, il quale permetta di minimizzare gli stress subiti da parte del vino in corso di lavorazione, ottenendo un prodotto finale avente un elevato livello qualitativo, nonché una apprezzabile omogeneità e longevità.
E’ altresì scopo della presente invenzione provvedere un procedimento come indicato, il quale consenta all’operatore di intervenire, in caso di criticità rinvenute nel corso della rifermentazione a causa di carenza di ossigeno ovvero di sostante nutritive, in modo agevole in ogni momento della lavorazione.
In aggiunta, costituisce scopo della presente invenzione provvedere un procedimento come menzionato il quale risulti di facile attuazione, senza la necessità di disporre di spazi particolarmente ampi e con costi essenzialmente contenuti.
D’altra parte, costituisce scopo della presente invenzione provvedere una apparecchiatura per la produzione di vino spumante mediante il procedimento suddetto.
In vista di tali scopi, la presente invenzione provvede un procedimento per la produzione di vino spumante, la cui caratteristica essenziale forma oggetto della rivendicazione 1. Ulteriori caratteristiche vantaggiose del procedimento secondo l'invenzione sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti da 2 a 12.
La rivendicazione indipendente 13 si riferisce ad una apparecchiatura per la produzione di vino spumante mediante il procedimento secondo l'invenzione.
Ulteriori caratteristiche di detta apparecchiatura sono descritte nelle rivendicazioni da 14 a 22.
Le rivendicazioni suddette si intendono qui integralmente riportate.
In particolare, secondo la presente invenzione, detto procedimento per la produzione di vino spumante comprende, almeno durante la detta fase di sedimentazione delle fecce del vino, almeno un'operazione di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce all'interno di detta autoclave, dall'alto verso il basso, spostando le fecce medesime lungo una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale, almeno verso detta zona di fondo dell'autoclave.
Vantaggiosamente, detta operazione di trascinamento viene eseguita contemporaneamente su due superfici interne di detta parete laterale, da parti opposte rispetto al piano mediano verticale longitudinale della detta autoclave.
Preferibilmente, detta operazione di trascinamento viene ripetuta più volte, aumentando di volta in volta l'ampiezza angolare, rispetto a detto asse dell'autoclave, dello spostamento delle dette fecce, dall'alto verso il basso.
D'altra parte, detto procedimento comprende, durante la detta fase di affinamento del vino, almeno un'operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce spostandole, almeno dall'alto verso il basso, lungo una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale dell'autoclave, almeno verso detta zona di fondo dell'autoclave.
Inoltre, detto procedimento comprende, durante la fase di affinamento del vino, almeno un'operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce spostandole, dal basso verso l'alto, lungo una parte almeno della superficie interna della detta parete laterale dell'autoclave.
Secondo un modo di attuazione del procedimento dell'invenzione, detta zona di fondo dell'autoclave viene provvista di una canalina aperta verso l'interno dell'autoclave ed estesa sostanzialmente parallela a detto asse di detta parete laterale dell'autoclave. In tal caso, durante la fase di affinamento del vino, almeno una operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce, viene eseguita spostando le fecce stesse, dal basso verso l'alto, in detta zona di fondo dell'autoclave conformata a canalina.
Vantaggiosamente, detta operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce del vino, viene eseguita mediante mezzi di spazzolatura quasi radente, rispettivamente spazzolatura strisciante rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale di detta autoclave.
Inoltre, detta operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce viene eseguita mediante mezzi di spazzolatura quasi radente, rispettivamente spazzolatura strisciante rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta zona di fondo dell'autoclave conformata a canalina.
Vantaggiosamente detta operazione di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce del vino viene eseguita mediante mezzi di spazzolatura quasi radente, rispettivamente spazzolatura strisciante rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale di detta autoclave, e detti mezzi di spazzolatura, nella detta fase di sedimentazione delle fecce, vengono disposti in corrispondenza di detta zona di fondo dell'autoclave conformata a canalina e chiudono superiormente la canalina medesima.
Inoltre, il procedimento secondo l'invenzione comprende una fase di refrigerazione di detta zona di fondo dell'autoclave e di congelamento almeno parziale delle dette fecce depositate in detta stessa zona di fondo dell'autoclave.
Ulteriormente, il procedimento secondo l'invenzione comprende almeno un'operazione di rotazione, almeno parziale, di detta autoclave attorno a detto asse della parete laterale di detta autoclave, in cui dette fecce del vino vengono mescolate all'interno dell'autoclave.
La presente invenzione risulterà con maggiore evidenza dalla descrizione dettagliata che segue, con riferimento al disegno alla presente allegato, avente carattere meramente esemplificativo e dunque non limitativo, in cui:
- la Figura 1 è una vista in elevazione laterale dell'apparecchiatura per la produzione di vino spumante, secondo una forma di realizzazione esemplificativa della presente invenzione, includente un'autoclave con parete essenzialmente cilindrica ad asse orizzontale;
- la Figura 2 è una vista in elevazione frontale in direzione della freccia II di figura 1;
- la Figura 3 è una vista in sezione secondo la linea III-III di figura 1, in cui sono illustrati due telai rotanti attorno a detto asse dell'autoclave e relativi organi di spazzolatura della parete interna dell'autoclave, in posizione ruotata verso l'alto;
- la figura 4 è una vista di dettaglio ed in scala maggiore del particolare IV di figura 3;
- la figura 5 è una vista simile a quella di figura 3, ma in cui detti due telai con rispettivi organi di spazzolatura sono illustrati ruotati di circa 180 gradi, rispetto a detta figura 3;
- la figura 6 è una vista in sezione deviata secondo la linea deviata VI-VI di figura 3;
- le figure 7 e 8 sono delle viste di dettaglio, in scala maggiore, dei particolari VII ed VIII di figura 6, rispettivamente;
- la figura 9 è una vista in sezione ed in scala maggiore secondo la linea IX-IX di figura 3;
- la figura 10 è una vista in sezione secondo la linea X-X di figura 9;
- la figura 11 è una vista parziale in sezione ed a scala maggiore secondo la linea XI-XI di figura 2;
- la figura 12 è una vista simile a quella di figura 3, ma illustrante una variante di realizzazione di detti telai rotanti con rispettivi organi di spazzolatura;
- la figura 13 è una vista in sezione secondo la linea deviata XIII-XIII di fig. 12;
- la figura 14 è una vista simile a quella di figura 12, ma in cui detti due telai rotanti con rispettivi organi di spazzolatura sono illustrati ruotati di un angolo di circa 180 gradi, rispetto a detta figura 12;
- la figura 15 è una vista di dettaglio ed in scala maggiore del particolare XV di figura 14;
- la figura 15A è una vista simile a quella di figura 15, ma in cui detti telai rotanti con rispettivi organi di spazzolatura sono illustrati maggiormente tra loro divaricati rispetto alla figura 15;
- la figura 16 è una vista in scala maggiore ed in sezione secondo la linea XVI-XVI di figura 2;
- la figura 17 è una vista di dettaglio, ed in scala maggiore, in direzione della freccia XVII di figura 2;
- la figura 18 è una vista simile a quella di figura 5, ma illustrante una ulteriore variante di realizzazione di detti telai rotanti con rispettivi organi di spazzolatura;
- la figura 19 è una vista di dettaglio e a scala maggiore della parte inferiore della figura 18.
Forma esemplificativa di realizzazione dell'apparecchiatura per l'attuazione del procedimento di produzione di vino spumante secondo l'invenzione
La detta apparecchiatura è indicata nel suo insieme con 10' e comprende una autoclave 10, che è ben nota e non è quindi dettagliatamente descritta nella presente relazione.
Detta autoclave 10 presenta una parete laterale 11 essenzialmente cilindrica ad asse X-X (Fig. 6) essenzialmente orizzontale. Un coperchio frontale 12.1, essenzialmente piatto, ed una parete dorsale 12.2, internamente concava, chiudono a tenuta detta autoclave 10.
Detta autoclave 10 è sopportata mediante un solido basamento B, formato da piedi B1 di appoggio e sostegno al suolo, che mantengono la detta parete laterale 11 rialzata rispetto al suolo medesimo e formano, con lo stesso e tra loro, un interspazio libero I (Fig. 3).
Un albero assiale 13 è sopportato rotante rispetto al detto coperchio 12.1 e alla detta parete dorsale 12.2 mediante rispettive prime boccole assiali di sopportazione e tenuta 13.1, 13.2, provviste di corrispondenti cuscinetti e mezzi di tenuta contro il trafilamento di liquidi all'esterno dell'autoclave (Figg. 6, 7, 8).
Una estremità assiale 13.3 dell'albero 13 aggetta esternamente al coperchio 12.1 e sopporta una prima ruota dentata 13.4 coassiale fissa, cinematicamente collegata, mediante una corrispondente cinghia dentata C1, con una ruota dentata solidale all'albero di uscita di un primo motoriduttore 14.1 sopportato all'esterno del coperchio 12.1, detto albero di uscita presentando asse parallelo all'asse X-X (Fig. 2, 11).
D'altra parte, su detto albero 13 e parzialmente all'interno delle dette prime boccole assiali 13.1, 13.2 sono disposte delle rispettive seconde boccole assiali di sopportazione e tenuta 13.5, 13.6, rispettivamente anteriore e posteriore, provviste di corrispondenti cuscinetti e mezzi di tenuta contro il trafilamento di liquidi (Figg. 6, 7, 8). Dette seconde boccole 13.5, 13.6 sono montate rotanti rispetto all'albero 13 e la seconda boccola anteriore 13.5 con una sua porzione, che aggetta parzialmente oltre il coperchio frontale 12.1, sopporta una seconda ruota dentata coassiale fissa 13.7. Detta seconda ruota dentata 13.7 è cinematicamente collegata, mediante una corrispondente cinghia dentata C2, con una ruota dentata solidale all'albero di uscita di un secondo motoriduttore 14.2 sopportato all'esterno del coperchio 12.1, detto albero di uscita presentando asse parallelo all'asse X-X (Fig. 2, 11).
Il rapporto di trasmissione tra uscita del primo motoriduttore 14.1 e ruota dentata 13.4 è uguale al rapporto di trasmissione tra uscita del secondo motoriduttore 14.2 e ruota dentata 13.7, ma detti motoriduttori ruotano in senso reciprocamente inverso. Inoltre, detti motoriduttori 14.1, 14.2 sono provvisti di rispettivi mezzi ad inverter per variare la velocità di rotazione. Detti motoriduttori 14.1, 14.2 possono ruotare nei sensi orario ed antiorario.
Detto albero 13 sopporta un primo telaio rigido, planare, fisso 15, sostanzialmente contenuto in un piano passante per l'asse X-X e conformato essenzialmente a traliccio, il quale si estende radialmente sino in prossimità della superficie interna della parete laterale 11 dell'autoclave 10. Detto primo telaio planare 15 sopporta, in prossimità della superficie interna della detta parete laterale 11, un primo organo lineare di spazzolatura 15.1 oscillante (Figg. 3, 4, 5, 6), esteso sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa. Detto primo organo lineare di spazzolatura 15.1 comprende un regolo lineare 15.2 collegato al detto telaio planare 15, ed una lamina lineare o spatola flessibile 15.3, sopportata mediante detto regolo 15.2 sostanzialmente per tutta la lunghezza del regolo stesso.
Si noterà che detto regolo lineare 15.2 è collegato al detto telaio planare 15 in modo oscillante attorno ad un asse parallelo a detto asse X-X, mediante una coppia di perni di estremità 15.4 coassiali (fig. 6). D'altra parte, un'aletta (non illustrata) rigida e fissa rispetto a detto telaio planare 15 è contrapposta ad una faccia di detto regolo lineare 15.2, in una disposizione tale che detta stessa aletta rigida mantiene, contro oscillazione, detto regolo lineare 15.2 complanare rispetto al telaio 15, quando quest'ultimo oscilla dall'alto verso il basso attorno all'asse X-X. In tale condizione, detta lamina lineare o spatola flessibile 15.3 è sopportata mediante detto regolo 15.2 quasi in contatto rispetto alla superficie interna della detta parete 11 e sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa.
D'altra parte, durante la rotazione in verso opposto di detto telaio 15 attorno all'asse X-X, detto regolo 15.2 è, invece, libero di oscillare attorno all'asse dei perni 15.4 e, a causa della resistenza opposta dal liquido presente nell'autoclave, si dispone in posizione angolarmente oscillata rispetto al telaio 15 per la migliore penetrazione fluidodinamica nel liquido medesimo. Pertanto, in questa disposizione oscillata, detto regolo 15.2 dell'organo di spazzolatura 15.1 non trascina direttamente le fecce del vino lungo una corrispondente parte della superficie interna della parete laterale 11 dell'autoclave 10.
Inoltre, dette seconde boccole 13.5, 13.6 sopportano un secondo telaio rigido, planare, fisso 16, sostanzialmente contenuto in un piano passante per l'asse X-X e conformato essenzialmente a traliccio, il quale si estende radialmente sino in prossimità della superficie interna della parete laterale 11 dell'autoclave 10. Detto secondo telaio planare 16 sopporta, in prossimità della superficie interna della detta parete laterale 11, un secondo organo lineare di spazzolatura 16.1 oscillante (Figg. 3, 4, 5, 6), esteso sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa. Detto secondo organo lineare di spazzolatura 16.1 comprende un regolo lineare 16.2 collegato al detto telaio planare 16, ed una lamina lineare o spatola flessibile 16.3, sopportata mediante detto regolo 16.2 sostanzialmente per tutta la lunghezza del regolo stesso.
Si noterà che detto regolo lineare 16.2 è collegato al detto telaio planare 16 in modo oscillante attorno ad un asse parallelo a detto asse X-X, mediante una coppia di perni di estremità 16.4 coassiali (fig. 6). D'altra parte, un'aletta 16.5 (Fig. 4), rigida e fissa rispetto a detto telaio planare 16, è contrapposta ad una faccia di detto regolo lineare 16.2, in una disposizione tale che detta stessa aletta rigida 16.5 mantiene, contro oscillazione, detto regolo lineare 16.2 complanare rispetto al telaio 16, quando quest'ultimo oscilla dall'alto verso il basso attorno all'asse X-X. In tale condizione, detta lamina lineare o spatola flessibile 16.3 è sopportata mediante detto regolo 16.2 quasi in contatto rispetto alla superficie interna della detta parete 11 e sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa.
D'altra parte, durante la rotazione in verso opposto di detto telaio 16 attorno all'asse X-X, detto regolo 16.2 è, invece, libero di oscillare attorno all'asse dei perni 16.4 e, a causa della resistenza opposta dal liquido presente nell'autoclave, si dispone in posizione angolarmente oscillata rispetto al telaio 16 per la migliore penetrazione fluidodinamica nel liquido medesimo. Pertanto, in questa disposizione oscillata, detto regolo 16.2 dell'organo di spazzolatura 16.1 non trascina direttamente le fecce del vino lungo una corrispondente parte della superficie interna della parete laterale 11 dell'autoclave Si noterà inoltre che, osservati nelle viste in sezione delle figure 3 e 5, detti telai planari 15, 16 ed i rispettivi organi lineari di spazzolatura 15.1, 16.1 presentano un movimento relativo a compasso e sono condotti, mediante i rispettivi motoriduttori 14.1, 14.2, a spazzare ciascuno un rispettivo arco di circonferenza sostanzialmente prossimo e non superiore a 180°. La disposizione delle parti ed i relativi controlli sono tali che, operativamente, ciascuno di detti organi lineari di spazzolatura 15.1, 16.1 trascina una rispettiva lamina lineare o spatola flessibile 15.3, 16.3, a compiere una oscillazione angolare, di ampiezza non superiore a 180°, lungo una corrispondente delle due semisuperfici laterali interne opposte della detta parete laterale 11, individuate dal piano mediano verticale longitudinale della detta autoclave 10. In particolare, i telai planari 15, 16 portano i rispettivi organi lineari di spazzolatura 15.1, 16.1 ad oscillare in versi reciprocamente convergenti, quando sono condotti in rotazione attorno all'asse X-X dall'alto verso il basso, nella parte inferiore dell'autoclave 10.
Nell'interspazio I del basamento B si protende verso il basso la zona di fondo dell'autoclave 10, dove la parete laterale interna 11 è conformata a canalina longitudinale 20, aperta verso l'interno dell'autoclave 10 ed estesa simmetricamente rispetto al piano mediano verticale longitudinale della autoclave 10 stessa (figg. 3, 5, 9, 12, 14, 16, 17, 18, 19). Si noterà che detta canalina di fondo 20 comunica con l'interno dell'autoclave 10 sostanzialmente per tutta la sua lunghezza.
Detta canalina di fondo 20 presenta sezione trasversale sostanzialmente semicircolare (Figg. 3, 5) e, corrispondentemente comprende una parete laterale 20.1 sostanzialmente semicilindrica, cui corrisponde un asse di simmetria Y-Y parallelo all'asse X-X della parete laterale 11 dell'autoclave 10 (Fig. 9).
Un coperchio frontale 21.1 ed un coperchio dorsale 21.2, chiudono a tenuta detta canalina di fondo 20 (Fig. 9).
Un albero 22, coassiale all'asse Y-Y, è sopportato rotante rispetto ai detti coperchi 21.1, 21.2 mediante rispettive boccole assiali di sopportazione e tenuta 22.1, 22.2, provviste di cuscinetti e corrispondenti mezzi di tenuta contro il trafilamento di liquidi all'esterno dei coperchi medesimi (Fig. 9).
Una estremità assiale 22.3 dell'albero 22 aggetta esternamente al coperchio dorsale 21.2 ed è scomponibilmente accoppiata, mediante un giunto 23.1, con un motoriduttore esterno 23 sopportato rispetto al suolo con albero di uscita ad asse parallelo all'asse Y-Y (Figg. 1, 9). Detto motoriduttore 23 può essere provvisto di mezzi ad inverter per variare la velocità di rotazione. Detto motoriduttore 23 può ruotare nei sensi orario ed antiorario.
Detto albero 22 sopporta un telaio rigido, planare, fisso 24, sostanzialmente contenuto in un piano passante per l'asse Y-Y e conformato essenzialmente a traliccio, il quale si estende radialmente sino in prossimità della superficie interna della parete laterale essenzialmente semicilindrica 20.1 della canalina di fondo 20. Detto telaio planare 24 sopporta, in prossimità della superficie interna della detta parete laterale 20.1, un organo lineare di spazzolatura 24.1 (Figg. 9, 10), fisso ed esteso sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa. Detto organo lineare di spazzolatura 24.1 comprende un regolo lineare 24.2 fisso al detto telaio planare 24, ed una lamina lineare o spatola flessibile 24.3, sopportata mediante detto regolo 24.2 in condizione di quasi contatto rispetto alla superficie interna della detta parete 20.1 e sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa.
Si noterà che, con riferimento ad esempio alle viste in sezione delle figure 3, 5 e 14, detto telaio planare 24 ed il rispettivo organo lineare di spazzolatura 24.1 sono provvisti per spazzare un arco di circonferenza sostanzialmente prossimo e non superiore a 180°. In tal modo, detto organo lineare di spazzolatura 24.1 può condurre la rispettiva lamina lineare o spatola flessibile 24.3 a compiere una oscillazione angolare di pari ampiezza lungo sostanzialmente tutta la superficie laterale interna della detta parete laterale semicilindrica 20.1 della canalina di fondo 20.
Secondo la descrizione fornita in quanto precede, le lamine 15.3, 16.3, 24.3 degli organi di spazzolatura sono disposte a contatto con la superficie interna della parete laterale 11 dell'autoclave 10. Tale disposizione è qui definita come disposizione di spazzolatura "strisciante", ossia con contatto rispetto alla detta superficie laterale della parete laterale 11 dell'autoclave 10. Tuttavia, le dette lamine 24.3, 16.3, 15.3 possono, in variante, essere disposte a contatto "quasi radente", ossia fuori contatto rispetto alla detta superficie laterale della parete laterale 11 dell'autoclave 10.
Variante di realizzazione secondo le figure 12, 13, 14, 15, 15A Tale variante di realizzazione riguarda, in particolare, la conformazione dei detti primo e secondo organi lineari di spazzolatura, sopportati alle estremità libere dei detti primo e secondo telai planari oscillanti rispetto all'asse X-X dell'autoclave 10.
Con riferimento alle figure 12, 13, 14, 15, 15A del disegno, relative alla detta variante, i detti primo e secondo organi lineari di spazzolatura sono indicati, rispettivamente, con 15.1', 16.1', mentre i detti primo e secondo telai sono indicati, rispettivamente, con 15' e 16'. Per il resto, nelle dette figure i riferimenti di parti strutturali, simili a quelle illustrate nelle altre figure del disegno dell'autoclave 10, sono invariati.
I detti primo e secondo telai planari 15' e 16' sopportano, in prossimità della superficie interna della detta parete laterale 11 dell'autoclave 10, detti primo e secondo organi lineari di spazzolatura 15.1', 16.1', i quali sono fissi ai detti telai e sono estesi sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa.
Detti primo e secondo organi lineari di spazzolatura 15.1', 16.1' comprendono rispettivi regoli lineari 15.2', 16.2' fissati complanarmente al rispettivo telaio planare 15', 16', sostanzialmente per tutta la lunghezza della parete stessa.
Detti regoli lineari 15.2', 16.2' sono mantenuti a contato quasi radente rispetto alla superficie interna della parete laterale 11 dell'autoclave 10.
Secondo la presente invenzione, gli organi di spazzolatura con relative lamine possono essere sia di tipo strisciante che di tipo quasi radente, ossia detti organi realizzano una spazzolatura a contatto (strisciante) o fuori contatto (quasi radente) rispetto ad una parte almeno della superficie interna della parete laterale dell'autoclave.
Negli esempi illustrati, gli organi 15.2', 16.2', 24.3 sono organi di spazzolatura quasi radente (fig. 12), mentre gli organi 15.3, 16.3 sono organi di spazzolatura strisciante (figg.
3, 4).
Ciascun regolo lineare 15.2', 16.2' sopporta una rispettiva aletta liberamente oscillante 15.1", 16.1", collegata lateralmente al regolo medesimo mediante una rispettiva articolazione cilindrica con perno 15.5', 16.5' ad asse parallelo a detto asse X-X. Dette alette 15.1", 16.1" sono condotte solidalmente con i detti primo e secondo telai planari 15', 16'. In particolare, nell'esempio illustrato, dette alette oscillanti 15.1", 16.1" sono rispettivamente articolate alle facce laterali di detti regoli lineari 15.2', 16.2' che, nella posizione dei telai planari 15', 16' oscillata verso il basso in prossimità della canalina di fondo 20 (figure 15, 15A), sono reciprocamente contrapposte. Mediante questa disposizione, quando i corrispondenti regoli lineari 15.2', 16.2' sono disposti sulla superficie interna della parete laterale 11 in prossimità dei bordi longitudinali della canalina di fondo 20, dette alette oscillanti 15.1", 16.1" sono parzialmente ribaltate per gravità, attorno ai rispettivi perni 15.5', 16.5', con le rispettive estremità libere entro detta stessa canalina 20 e reciprocamente giustapposte di punta (fig. 15) e formano, in tal modo, un coperchio di chiusura superiore della canalina 20 medesima.
Ulteriore variante di realizzazione secondo le figure 18 e 19 Nella presente variante di realizzazione, gli organi lineari di spazzolatura sono indicati con 15.1"', 16.1"', rispettivamente, e sono solidali a telai spaziali indicati rispettivamente con 15"', 16"'. Trattasi di organi di spazzolatura strisciante. Detti organi di spazzolatura sono formati da profilati metallici sostanzialmente ad "L", in sezione trasversale, e sono reciprocamente disposti in modo che, nella posizione di oscillazione a fondo corsa verso il basso dei detti telai, come illustrato nelle figure 18, 19, le porzioni intermedie di detti organi lineari 15.1"', 16.1"' si trovano in reciproco contatto, mentre gli organi stessi si dispongono a copertura della canalina di fondo 20 dell'autoclave 10, a guisa di coperchio della canalina stessa.
Per il resto, si fa rinvio alla descrizione che precede.
Inoltre, l'autoclave 10 comprende dei mezzi 30 di refrigerazione di detta canalina di fondo 20 dell'autoclave stessa (Figg. 1, 3, 5, 16, 17). Detti mezzi di refrigerazione 30 comprendono, ad esempio, un circuito frigorifero 31, del tipo a compressione di fluido, in cui l'evaporazione di un fluido refrigerante avviene all'interno del circuito, in particolare in uno scambiatore di calore. In particolare, delle tubazioni 32 di detti mezzi di refrigerazione 30, percorse dal fluido refrigerante, sono disposte esternamente e longitudinalmente a contatto della superficie esterna della detta canalina di fondo 20.
Con VS nel disegno è indicata una valvola di scarico provvista nella canalina 20 dell'autoclave 10.
Impiego dell'autoclave 10 per l'attuazione del procedimento di produzione di vino spumante secondo l'invenzione
Le fasi essenziali per la produzione di vino spumante sono le seguenti:
- riempimento almeno parziale dell'autoclave con mosto d'uva o vino base;
- fermentazione o rifermentazione del vino;
- eventuale affinamento del vino, e
- sedimentazione delle fecce del vino.
Con riferimento alla descrizione fornita in quanto precede, l'autoclave 10, ad asse orizzontale, è provvista di una canalina 20 longitudinale continua di raccolta delle fecce, aperta verso l'alto e formante il fondo dell'autoclave medesima.
Inoltre, come risulta dalla descrizione che precede, l'autoclave 10 è dotata di un doppio sistema di mescolamento, che permette di intervenire in modo più delicato rispetto ad un agitatore classico montato sulle autoclavi tradizionali. In particolare, l'autoclave 10 comprende:
a) una disposizione comprendente: i motoriduttori reversibili 14.1, 14.2, l'albero 13, le seconde boccole 13.5, 13.6, con relative trasmissioni, i telai planari 15, 16; 15"', 16"' e gli organi lineari di spazzolatura 15.1-15.3, 16.1-16.3; 15.1"', 16.1"' (spazzolatura strisciante) e, in variante, gli organi lineari di spazzolatura 15.1'-15.2', 16.1'-15.2' (spazzolatura quasi radente), e
b) una disposizione comprendente: l'albero 22, il motoriduttore reversibile 23, il telaio planare 24 e l'organo lineare di spazzolatura 24.1-24.3 (spazzolatura strisciante). La disposizione b), quando operativa, permette di fare oscillare, selettivamente in senso orario ed antiorario, attorno all'asse Y-Y l'organo lineare di spazzolatura 24.1-24.3 in prossimità della superficie interna della parete 20.1 della canalina di fondo 20, riportando in sospensione le fecce ivi depositate.
La disposizione a), quando operativa, permette di fare oscillare, selettivamente in senso orario ed antiorario, attorno all'asse X-X, ad esempio, gli organi lineari di spazzolatura 15.1-15.3, 16.1-16.3, che in tal modo mantengono le fecce in sospensione durante la fermentazione o rifermentazione e/o l'affinamento, e convogliano le stesse verso la canalina 20 a fine lavorazione.
Si noterà che le suddette operazioni di trascinamento e di mescolamento, attuate con il metodo e l'apparecchiatura secondo l'invenzione, interessano una parte almeno delle fecce contenute nell'autoclave.
Durante la presa di spuma, il numero e la durata delle oscillazioni angolari degli organi delle suddette disposizioni dipenderanno dall'andamento della fermentazione, ma generalmente aumenteranno verso fine fermentazione. A questo punto, inizia il periodo di permanenza dello spumante sulle proprie fecce: anche in questa fase vengono fatti oscillare periodicamente gli organi lineari di spazzolatura delle suddette disposizioni a) e b), così da disperdere la feccia di spumantizzazione nella massa. In questo modo viene migliorata l'efficacia dell'affinamento.
Almeno i motori della disposizione a) sono dotati di inverter, poiché nella fase di trascinamento delle fecce è indispensabile effettuare movimenti molto lenti degli organi lineari di spazzolatura.
Effettuando la rifermentazione in autoclave è possibile monitorarne l'andamento quotidianamente, controllandone la temperatura e l'aumento di pressione. L'osservazione della curva di fermentazione e la degustazione permettono di intervenire con aggiunte di nutrienti per lieviti e micro-ossigenazione in qualsiasi momento della fase.
Secondo l'invenzione, a tal fine, l'autoclave 10 è provvista di un dispositivo micro-ossigenatore collegato ad una candela porosa (di per sé nota e non illustrata) per sopperire a carenze di ossigeno durante la fase più critica, ossia quando i lieviti richiedono ossigeno per svolgere una corretta fermentazione, evitando fenomeni di riduzione. Nel metodo classico ciò è impossibile, mentre nel metodo Martinotti-Charmat un arricchimento di ossigeno può avvenire in un momento sbagliato, ovvero durante i travasi e le filtrazioni. In questa fase finale della lavorazione, inoltre, si opera a freddo, condizione che aumenta l'arricchimento di ossigeno ed i rischi di ossidazione. Il procedimento secondo l'invenzione garantisce il perfetto equilibrio ossido-riduttivo, avendo la possibilità di fare la corretta aggiunta di ossigeno nel momento ideale, senza il rischio di arricchimenti in altre fasi.
D’altra parte, il procedimento secondo l’invenzione permette di effettuare le operazioni di presa di spuma e successivo affinamento senza l’impiego di coadiuvanti enologici per la compattazione delle fecce; detti coadiuvanti possono essere eventualmente aggiunti, in caso di necessità, nella fase finale della lavorazione.
Sebbene non sia rappresentato nel disegno allegato, come alternativa alla disposizione b), relativa alla canalina di fondo 20 dell'autoclave 10 per il mescolamento delle fecce, è previsto di poter disporre l'autoclave rotante attorno al proprio asse orizzontale X-X: una rotazione dell'autoclave, ad esempio sino a 180°, attorno a detto asse, riporta in sospensione le fecce depositatesi, ad esempio, nella canalina di fondo 20, e le stesse vengono poi mantenute in agitazione mediante la detta disposizione a). Una rotazione inversa, oppure ulteriore di 180°, riporta l'autoclave nella disposizione di origine.
Ottenuto il risultato voluto dall'affinamento che, con il procedimento secondo l'invenzione, si raggiunge in tempi decisamente più brevi rispetto al metodo classico, si può procedere alla divisione della feccia dal vino limpido.
Questa delicata fase del procedimento viene eseguita nel seguente modo:
- si sospende la movimentazione periodica della feccia, mediante le disposizioni a) e/o b), posizionando gli organi lineari di spazzolatura 15.1-15.3, 16.1-16.3 (15.1', 15.1"; 16.1', 16.1"; 15.1"', 16.1"') nella parte alta dell'autoclave 10 e l'organo lineare di spazzolatura 24.1 nella parte bassa della canalina di fondo 20, lasciando così il tempo alla feccia di depositarsi sul fondo e sulle pareti dell'autoclave 10. La canalina di fondo 20 è leggermente inclinata verso la valvola di scarico VS, per favorire la divisione della frazione limpida da quella torbida nella fase di imbottigliamento. Inoltre, l'inclinazione garantisce il perfetto svuotamento della vasca in fase di lavaggio;
- una volta ottenuta una sedimentazione compatta sul fondo dell'autoclave 10, gli organi lineari di spazzolatura 15.1-15.3, 16.1-16.3 (15.1', 15.1"; 16.1', 16.1"; 15.1"', 16.1"') vengono fatti oscillare, con movimento lento, attorno all'asse X-X, in modo che portino il deposito delle fecce verso la canalina di raccolta 20 sul fondo dell'autoclave 10. Tale movimento viene compiuto più volte (dopo avere riportato gli organi lineari di spazzolatura 15.1-15.3, 16.1-16.3 (15.1', 15.1"; 16.1', 16.1"; 15.1"', 16.1"') nella parte alta dell'autoclave 10 e l'organo lineare di spazzolatura 24.1 nella parte bassa della canalina di fondo 20), aumentando di volta in volta la ampiezza dello spostamento angolare degli organi di spazzolatura delle fecce attorno all'asse X-X, a partire dall’alto verso il basso, fino alla completa divisione del vino spumante limpido dal deposito. Per migliorare la compattazione delle fecce, la canalina di fondo 20 è dotata dei detti mezzi di raffreddamento 30, 31, 32: essi consentono di congelare solamente il deposito, così da avere una sicurezza ulteriore della divisione dalla parte limpida. L'operazione è paragonabile al dégorgement del metodo classico;
- quando tutto il deposito è nella canalina di fondo 20, gli organi lineari di spazzolatura 15.1", 16.1", 15.1"', 16.1"' (secondo la variante delle figg. 12-15A, 18, 19) si dispongono a guisa di coperchio, in modo da isolare la parte limpida da quella torbida.
L'autoclave è fornita di una o più valvole (non illustrate) per lo scarico di vino limpido durante l'imbottigliamento.
Ottenuto così uno spumante limpido, si può procedere direttamente all'imbottigliamento isobarico facendo le dovute aggiunte di pre-imbottigliamento (nel metodo classico è la liqueur d'expédition).
Le aggiunte possono essere fatte prima del riempimento isobarico dello spumante (pre-evacquazione, aggiunta di liqueur, riempimento, rasatura, tappatura), durante il riempimento (mediante l'utilizzo di dosatori in condotta), o dopo il riempimento (pre-evacquazione, riempimento, aggiunta di liqueur, rasatura, tappatura).
Per essere sicuri della limpidezza del vino in imbottigliamento, in uscita dall'autoclave 10 viene installato un torbidimetro in linea collegato ad una elettro-valvola che blocca il flusso di vino in caso di torbidità.
Il procedimento secondo l'invenzione permette di ottenere un vino spumante a lenta rifermentazione con un affinamento sulle fecce di efficacia maggiore rispetto al metodo classico; si può seguire l'andamento della rifermentazione in ogni momento con la possibilità di intervenire qualora vi fossero problemi, siano essi dovuti a carenza di ossigeno o di sostante nutritive. A differenza del metodo Martinotti-Charmat non si sottopone il prodotto a pratiche stressanti come centrifugazioni e filtrazioni e si passa direttamente dall'autoclave di rifermentazione all'imbottigliamento, che garantisce qualità migliore e maggiore longevità con un minore impiego di SO2.
La perdita di CO2 è minore rispetto al metodo Martinotti-Charmat, mentre la manodopera impiegata risulta inferiore rispetto ad entrambi i metodi sopraccitati.
Si può così ottenere un vino spumante di qualità migliore rispetto al metodo Martinotti-Charmat con caratteristiche organolettiche simili a quelle del metodo classico ma in tempi minori.
L'apparato oggetto della presente invenzione permette di attuare in modo semplice, sicuro ed efficace il metodo sopra specificato ed oggetto delle rivendicazioni seguenti.
Come risulta da quanto precede, la presente invenzione permette di conseguire in modo semplice e vantaggioso gli scopi esposti nell’introduzione.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la produzione di vino spumante in una autoclave presentante una parete laterale essenzialmente cilindrica ad asse essenzialmente orizzontale e una zona di fondo dell'autoclave lungo detta parete laterale, in cui si depositano le cosiddette fecce del vino, comprendente le fasi di: - riempimento almeno parziale dell'autoclave con mosto d'uva o vino base; - fermentazione o rifermentazione del vino, e - sedimentazione delle fecce del vino, caratterizzato dal fatto che comprende, almeno durante la detta fase di sedimentazione delle fecce del vino, almeno un'operazione di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce all'interno di detta autoclave, dall'alto verso il basso, spostando le fecce medesime lungo una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale, almeno verso detta zona di fondo dell'autoclave. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta operazione di trascinamento viene eseguita contemporaneamente su due superfici interne di detta parete laterale, da parti opposte rispetto al piano mediano verticale longitudinale della detta autoclave. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 e/o 2, caratterizzato dal fatto che detta operazione di trascinamento viene ripetuta più volte, aumentando di volta in volta l'ampiezza angolare, rispetto a detto asse dell'autoclave, dello spostamento delle dette fecce, dall'alto verso il basso. 4. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di affinamento del vino, caratterizzato dal fatto che comprende, durante la detta fase di affinamento del vino, almeno un'operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce spostandole, almeno dall'alto verso il basso, lungo una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale dell'autoclave, almeno verso detta zona di fondo dell'autoclave. 5. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di affinamento del vino, caratterizzato dal fatto che comprende, durante la fase di affinamento del vino, almeno un'operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce spostandole, dal basso verso l'alto, lungo una parte almeno della superficie interna della detta parete laterale dell'autoclave. 6. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona di fondo dell'autoclave viene provvista di una canalina aperta verso l'interno dell'autoclave ed estesa sostanzialmente parallelamente a detto asse di detta parete laterale dell'autoclave. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 6 comprendente una fase di affinamento del vino, caratterizzato dal fatto che comprende, durante la fase di affinamento del vino, almeno una operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce, eseguita spostando le fecce stesse, dal basso verso l'alto, in detta zona di fondo dell'autoclave conformata a canalina. 8. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce del vino, viene eseguita mediante mezzi di spazzolatura quasi radente, rispettivamente spazzolatura strisciante rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale di detta autoclave. 9. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 6 e/o 7, caratterizzato dal fatto che detta operazione di mescolamento, rispettivamente di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce viene eseguita mediante mezzi di spazzolatura quasi radente, rispettivamente spazzolatura strisciante rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta zona di fondo dell'autoclave conformata a canalina. 10. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni da 6 a 9, caratterizzato dal fatto che detta operazione di trascinamento di una parte almeno delle dette fecce del vino, viene eseguita mediante mezzi di spazzolatura quasi radente, rispettivamente spazzolatura strisciante rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale di detta autoclave, e dal fatto che detti mezzi di spazzolatura, nella detta fase di sedimentazione delle fecce, vengono disposti in corrispondenza di detta zona di fondo dell'autoclave conformata a canalina e chiudono superiormente la canalina medesima. 11. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una fase di refrigerazione di detta zona di fondo dell'autoclave e di congelamento almeno parziale delle dette fecce depositate in detta stessa zona di fondo dell'autoclave. 12. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un'operazione di rotazione, almeno parziale, di detta autoclave attorno a detto asse della parete laterale di detta autoclave, in cui dette fecce del vino vengono mescolate all'interno dell'autoclave. 13. Apparecchiatura (10') per la produzione di vino spumante, mediante il procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un'autoclave (10) presentante una parete laterale (11) essenzialmente cilindrica ad asse (X-X) essenzialmente orizzontale e una zona di fondo (20, 20.1) dell'autoclave, in cui si depositano le cosiddette fecce del vino, caratterizzata dal fatto che comprende dei primi mezzi di trascinamento (15, 16; 15', 16'; 15"', 16"'; 15.1, 16.1; 15.1', 16.1'; 15.2, 16.2; 15.2', 16.2'; 15.1", 16.1"; 15.3, 16.3; 15.4, 16.4; 15.5, 16.5; 15.1"', 16.1"') di una parte almeno delle dette fecce all'interno di detta autoclave, almeno dall'alto verso il basso dell'autoclave stessa, i quali spostano dette fecce lungo una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale (11), almeno verso detta zona di fondo (20, 20.1) dell'autoclave. 14. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che comprende dei mezzi di comando in oscillazione (13, 13.1, 13.2, 13.3, 13.4, 13.5, 13.6, 13.7, 14.1, 14.2, C1, C2) di detti primi mezzi di trascinamento (15, 16; 15', 16'; 15"', 16"'; 15.1, 16.1; 15.1', 16.1'; 15.2, 16.2; 15.2', 16.2'; 15.1", 16.1"; 15.3, 16.3; 15.4, 16.4; 15.5, 16.5; 15.1"', 16.1"'), in un primo ed in un secondo verso di rotazione attorno a detto asse (X-X) di detta parete laterale (11), e dal fatto che detti primi mezzi di trascinamento comprendono degli organi di trascinamento (15, 16; 15', 16'; 15"', 16"'; 15.1, 16.1; 15.1', 16.1'; 15.2, 16.2; 15.2', 16.2'; 15.1", 16.1"; 15.3, 16.3; 15.4, 16.4; 15.5, 16.5; 15.1"', 16.1"') di una parte almeno di dette fecce, i quali, quando detti mezzi di comando controllano l'oscillazione di detti primi mezzi di trascinamento in detto primo verso di rotazione attorno a detto asse (X-X), spostano dette fecce contemporaneamente su due superfici interne di detta parete laterale (11), da parti opposte rispetto al piano mediano verticale longitudinale di detta parete laterale (11), dall'alto verso il basso in detta autoclave. 15. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 13 e/o 14, caratterizzata dal fatto che comprende dei mezzi di comando in oscillazione (13, 13.1, 13.2, 13.3, 13.4, 13.5, 13.6, 13.7, 14.1, 14.
  2. 2, C1, C2) di detti primi mezzi di trascinamento (15, 16; 15', 16'; 15"', 16"'; 15.1, 16.1; 15.1', 16.1'; 15.2, 16.2; 15.2', 16.2'; 15.1", 16.1"; 15.3, 16.3; 15.4, 16.4; 15.5, 16.5; 15.1"', 16.1"'), in un primo ed in un secondo verso di rotazione attorno a detto asse (X-X) di detta parete laterale (11), e dal fatto che detti primi mezzi di trascinamento comprendono degli organi di trascinamento (15, 16; 15', 16'; 15"', 16"'; 15.1, 16.1; 15.1', 16.1'; 15.2, 16.2; 15.2', 16.2'; 15.1", 16.1"; 15.3, 16.3; 15.4, 16.4; 15.5, 16.5; 15.1"', 16.1"') di una parte almeno di dette fecce, i quali, quando detti mezzi di comando controllano l'oscillazione di detti primi mezzi di trascinamento in detto secondo verso di rotazione attorno a detto asse (X-X), spostano dette fecce contemporaneamente su due superfici interne di detta parete laterale (11), da parti opposte rispetto al piano mediano verticale longitudinale della detta autoclave, dal basso verso l'alto in detta autoclave. 16. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 13, 14 e/o 15, caratterizzata dal fatto che comprende detta zona di fondo (20) dell'autoclave conformata a canalina (20.1), aperta verso l'interno dell'autoclave ed estesa sostanzialmente parallela a detto asse (X-X) di detta parete interna (11). 17. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che comprende dei secondi mezzi di trascinamento (22, 22.1, 22.2, 24, 24.1, 24.2, 24.3) di una parte almeno delle dette fecce provvisti in detta zona di fondo (20) dell'autoclave conformata a canalina (20.1) e dei secondi mezzi di comando in oscillazione (23, 23.1) di detti secondi mezzi di trascinamento attorno ad un asse (Y-Y) essenzialmente parallelo a detto asse (X-X) di detta parete laterale (11) dell'autoclave, in cui detti secondi mezzi di trascinamento, quando controllati in oscillazione mediante detti secondi mezzi di comando, spostano dette fecce, almeno dal basso verso l'alto, a partire da detta zona di fondo (20) dell'autoclave conformata a canalina (20.1). 18. Apparecchiatura (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 13 a 17, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di trascinamento (15, 16; 15.1, 16.1; 15.2, 16.2; 15.3, 16.3; 15.4, 16.4; 15', 16'; 15.1', 16.1'; 15.2', 16.2'; 15.5, 16.5; 15.1", 16.1"; 15"', 16"'; 15.1"', 16.1"') e detti secondi mezzi di trascinamento (22, 22.1, 22.2, 24, 24.1, 24.2, 24.3) comprendono almeno un rispettivo organo di spazzolatura quasi radente (15.2', 16.2'), rispettivamente di spazzolatura strisciante (15.3, 16.3; 15.1"', 16.1"'; 24.3) rispetto ad una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale (11) di detta autoclave, rispettivamente di detta zona di fondo (20) conformata a canalina (20.1). 19. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che detto almeno un rispettivo organo di spazzolatura (15.3, 16.3) di una parte almeno della superficie interna di detta parete laterale (11) dell'autoclave è supportato mediante un corrispondente telaio (15, 16) di detti mezzi di trascinamento rotante rispetto a detto asse (X-X) ed è montato oscillante (16.4) rispetto a detto stesso telaio attorno un asse parallelo a detto asse (X-X), in modo da assumere, rispettivamente, una posizione operativa di spazzolatura di una parte almeno della superficie interna della parete laterale (11) di detta autoclave durante una oscillazione di detti di trascinamento dall'alto verso il basso, ed una posizione non operativa durante una oscillazione inversa di detti stessi mezzi di trascinamento dal basso verso l'alto. 20. Apparecchiatura (10) secondo le rivendicazioni 14 e 19, caratterizzata dal fatto che comprende una coppia di telai rotanti (15', 16'; 15"', 16"') rispetto a detto asse (X-X) di detta parete laterale (11), portanti rispettivi organi di spazzolatura (15.1', 16.1'; 15.2', 16.2'; ; 15.1"', 16.1"'), i quali, quando detti rispettivi organi di spazzolatura sono disposti in corrispondenza di detta zona di fondo (20) dell'autoclave conformata a canalina (20.1), si dispongono in contatto reciproco e formano un coperchio superiore della canalina medesima. 21. Apparecchiatura (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 13 a 20, caratterizzata dal fatto che comprende dei mezzi (30) di refrigerazione di detta zona di fondo (20, 20.1) dell'autoclave (10), i quali congelano almeno parzialmente dette fecce depositate in detta stessa zona di fondo. 22. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni da 13 a 20, caratterizzata dal fatto che detta autoclave è supportata rotante attorno a detto asse di detta parete laterale dell'autoclave e dal fatto che comprende dei mezzi di trascinamento in rotazione attorno a detto stesso asse.
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FR2755974A3 (fr) * 1996-11-20 1998-05-22 Brau Pellisa Pablo Cuve de vinification

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