IT201700012634A1 - Struttura di supporto per sollevare piattaforme di carico, in particolare in porti e cantieri navali - Google Patents

Struttura di supporto per sollevare piattaforme di carico, in particolare in porti e cantieri navali Download PDF

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    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66CCRANES; LOAD-ENGAGING ELEMENTS OR DEVICES FOR CRANES, CAPSTANS, WINCHES, OR TACKLES
    • B66C1/00Load-engaging elements or devices attached to lifting or lowering gear of cranes or adapted for connection therewith for transmitting lifting forces to articles or groups of articles
    • B66C1/10Load-engaging elements or devices attached to lifting or lowering gear of cranes or adapted for connection therewith for transmitting lifting forces to articles or groups of articles by mechanical means
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Description

“STRUTTURA DI SUPPORTO PER SOLLEVARE PIATTAFORME DI CARICO, IN PARTICOLARE IN PORTI E CANTIERI NAVALI”
La presente invenzione è relativa ad una struttura di supporto per sollevare una piattaforma di carico, in particolare in porti e cantieri navali.
Com’è noto, le merci vengono trasportate su nave all’interno di container di forma sostanzialmente parallelepipeda oppure sopra a piattaforme di forma sostanzialmente rettangolare. In particolare, le piattaforme vengono utilizzate quando è necessario trasportare carichi particolarmente lunghi e/o ingombranti, che non possono essere alloggiati nei container.
I porti ed i cantieri navali sono provvisti di dispositivi di sollevamento, quali gru o carriponte, per sollevare i container e le piattaforme e quindi trasferire le merci dalle banchine del porto sulle navi e viceversa. Per quanto riguarda il sollevamento ed il trasferimento delle piattaforme, queste ultime vengono accoppiate ai dispositivi di sollevamento tramite catene.
Queste soluzioni del tipo a catena non sono soddisfacenti, in quanto richiedono consistenti interventi manuali da parte degli operatori, per accoppiare le catene alla piattaforma che deve essere sollevata e per disaccoppiare le stesse catene al termine del trasferimento della piattaforma.
In particolare, le operazioni per agganciare/sganciare la piattaforma al dispositivo di sollevamento possono essere relativamente pericolose per gli operatori, obbligano a posizionare la piattaforma con il relativo carico in una zona che sia facilmente accessibile da parte degli operatori, e necessitano di un tempo relativamente elevato, ad esempio un paio d’ore.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare una struttura di supporto per sollevare una piattaforma di carico, in particolare in porti e cantieri navali, la quale consenta di risolvere gli inconvenienti sopra esposti in modo semplice ed economico e, preferibilmente, sia relativamente robusta e resistente e garantisca la necessaria sicurezza.
Secondo la presente invenzione viene realizzata una struttura di supporto per sollevare una piattaforma di carico, in particolare in porti e cantieri navali, come definita nella rivendicazione 1.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 è una vista in prospettiva dall’alto di una preferita forma di attuazione della struttura di supporto per sollevare una piattaforma di carico, in particolare in porti e cantieri navali, secondo la presente invenzione;
- le figure 2 e 3 sono, rispettivamente, una vista laterale ed una vista dall’alto della struttura di supporto della figura 1;
- le figure da 4 a 6 illustrano, in scala ingrandita, un dettaglio della struttura di supporto della figura 1, in una sequenza che indica come può essere agganciata tale struttura di supporto alla piattaforma di carico; e
- la figura 7 è una sezione secondo la linea VII-VII di figura 6.
In figura 1, il numero di riferimento 1 indica una struttura di supporto per sollevare una piattaforma 2 avente una superficie superiore su cui è disposto un carico o merce 4, in posizione fissa. La piattaforma 2 viene utilizzata per trasportare il carico 4, ad esempio su navi, in particolare quando tale carico 4 ha una lunghezza e/o un volume tali da non poter essere trasportato all’interno di un container. La piattaforma 2 ha una forma in pianta che è sostanzialmente rettangolare ed è di tipo noto, per cui non viene qui descritta in dettaglio.
Le struttura 1 si estende lungo un asse longitudinale orizzontale 6 e termina, alle due estremità longitudinali opposte, con rispettivi elementi a portale 7. Ciascun elemento a portale 7 comprende una traversa 8, che è sostanzialmente orizzontale e trasversale all’asse 6; e due gambe 9, le quali sporgono verso il basso dalle estremità laterali opposte della traversa 8. Le quattro gambe 9 sono preferibilmente rettilinee verticali. La distanza tra le due gambe 9 di ciascun elemento a portale 7 è maggiore della larghezza della piattaforma 2, per cui gli elementi a portale 7 possono essere posizionati a cavallo della piattaforma 2 stessa.
La struttura 1 comprende, inoltre, quattro dispositivi di aggancio 10 disposti alle estremità inferiori delle gambe 9 I dispositivi 10, come meglio verrà descritto nel seguito, vengono azionati tramite comandi manuali a distanza per accoppiare/disaccoppiare la struttura 1 rispetto alla piattaforma 2. Come mostrato schematicamente nelle figure da 4 a 6, ciascun dispositivo 10 comprende un involucro 11, fisso rispetto alla corrispondente gamba 9; ed un perno 12 che si estende lungo un asse orizzontale 13 ed è mobile rispetto all’involucro 11 sotto l’azione di almeno un attuatore 14. Tale attuatore 14 provoca la traslazione assiale del perno 12 tra una posizione arretrata, preferibilmente interna all'involucro 11 (fig. 4), ed una posizione estratta, in cui il perno 12 sporge lungo l’asse 13 rispetto alla gamba 9 (fig. 5).
Il perno 12 di ciascun dispositivo 10 comprende una testa di estremità 15 avente almeno una porzione che sporge radialmente, rispetto ad una restante parte cilindrica del perno 12. La forma e le dimensioni della testa 15 sono tali da potersi inserire in una corrispondente sede 16, prevista in un blocco di attacco 17 della piattaforma 2, quando il perno 12 trasla nella posizione estratta. In particolare, i blocchi di attacco 17 definiscono i quattro vertici o angoli della piattaforma 2. Preferibilmente, gli assi 13 sono paralleli tra loro ed ortogonali all’asse 6.
Come visibile nelle figure 6 e 7, ciascuna sede 16 ha una apertura 18, il cui bordo superiore 19 impedisce lo sfilamento della parte sporgente della testa 15, dopo che i perni 12 sono stati sollevati e sono andati in battuta contro una parete superiore dei blocchi 17. In vista frontale, il profilo del bordo superiore 19 ha forma semicircolare, nelle piattaforme di tipo standard. Nel particolare esempio illustrato, l’aggancio ed il conseguente effetto “anti-sfilamento” si ottengono grazie all’impegno tra la forma sporgente della testa 15 e la forma del bordo superiore 19. È evidente che, per poter sganciare la testa 15, dopo aver appoggiato la piattaforma 2 su un piano di supporto, è necessario abbassare ulteriormente la struttura 1 di una quantità tale da liberare la testa 16 dal bordo superiore 19, prima di comandare il rientro dei perni 12 nella posizione arretrata.
Secondo una variante non illustrata, la testa 15 ha un forma esterna a T, ossia ha due sporgenze radiali opposte. In questo caso (ed in eventuali altri casi non descritti in dettaglio), l’aggancio ed il conseguente effetto “antisfilamento” si ottengono ruotando il perno 12 di 90° dopo l’inserimento della testa 15 nella sede 16.
Secondo un aspetto preferito della presente invenzione, i dispositivi 10 comprendono rispettivi attuatori 14, che sono distinti tra loro, e come accennato sopra vengono azionati tramite comandi a distanza, senza interventi manuali diretti da parte degli operatori. In particolare, gli attuatori 14 sono di tipo idraulico e sono alimentati tramite un impianto oleodinamico 20 oppure sono definiti da motori elettrici, alimentati ad esempio in corrente continua.
Con riferimento alle figure da 1 a 3, la struttura 1 comprende, inoltre, una pluralità di organi o blocchi di attacco, in particolare in numero di quattro, indicati dal numero di riferimento 24 e configurati in modo da essere agganciati direttamente da rispettivi elementi di aggancio (non illustrati), preferibilmente di tipo standard già noto, facenti parte di un dispositivo di sollevamento, ad esempio una gru o un carroponte. Una volta che gli elementi di aggancio sono stati accoppiati ai blocchi di attacco 24, il dispositivo di sollevamento può essere azionato per sollevare la struttura 1. Quando i perni 12 impegnano le corrispondenti sedi 16, viene sollevata anche la piattaforma 2 con il carico 4.
I blocchi di attacco 24 sono disposti su una superficie superiore degli elementi a portale 7 ai vertici di un rettangolo ideale, dove tali vertici corrispondono alle posizioni degli elementi di aggancio del dispositivo di sollevamento. Preferibilmente, i blocchi di attacco 24 sono disposti sulle estremità laterali delle traverse 8. Nello specifico, i blocchi di attacco 24 sono definiti da elementi scatolati aventi rispettive aperture superiori 25 (fig. 3) in cui si inseriscono verticalmente gli elementi di aggancio del dispositivo di sollevamento.
Vantaggiosamente, gli elementi a portale 7 definiscono parte di rispettivi telai 27, i quali sono scorrevoli l’uno rispetto all’altro lungo l’asse 6 in modo da variare la lunghezza della struttura 1. In particolare, la struttura 1 comprende un telaio intermedio di guida 28, mentre i telai 27 comprendono rispettive coppie di longheroni 29. I longheroni 29 sono fissati alle traverse 8, sono paralleli all’asse 6 e scorrono longitudinalmente in elementi tubolari 30 facenti parte del telaio 28. La traslazione dei telai 27 viene ottenuta tramite il dispositivo di sollevamento, il quale è motorizzato in modo noto e non illustrato per poter avvicinare ed allontanare i propri elementi di aggancio lungo l’asse 6.
Con riferimento alla figura 3, il telaio 28, inoltre, comprende almeno due traverse 31 fissate agli elementi tubolari 30 e, preferibilmente, almeno due canaline 33, le quali sono disposte al di sotto o al di sopra degli elementi tubolari 30, in posizioni relative fisse, e hanno dimensioni e forma tali da poter essere impegnate da una forca di un muletto (non illustrato).
Indipendentemente dalla tipologia degli attuatori 14, la struttura 1 è dotata di almeno una antenna per ricevere segnali di comando emessi da un operatore tramite un telecomando 22 (fig. 4), per azionare gli attuatori 14 stessi e provocare lo spostamento dei perni 12 a distanza.
Nell’esempio schematicamente illustrato, l’antenna è prevista su una centralina oleodinamica 34 (schematicamente illustrata), la quale fa parte dell’impianto 20, è supportata dal telaio 28 ed è connessa con gli attuatori 14 tramite tubazioni 35 per alimentare olio in risposta ai comandi a distanza. Nel caso in cui gli attuatori 14 sono motori elettrici, l’impianto 20 è sostituito da un impianto elettrico gestito da una unità elettronica, di tipo PLC ad esempio, installata sempre sul telaio 28 e comandata anch’essa a distanza. In alternativa, ciascun attuatore 14 è dotato di una rispettiva antenna.
In ogni caso, l’alimentazione elettrica è data preferibilmente da un pacco batterie montato sul telaio 28.
Preferibilmente, almeno un elemento di spallamento 36 è previsto per ciascun elemento a portale 7. L’elemento 36 ha una forma preferibilmente a piastra, è fissato all’estremità inferiore di una delle due gambe 9 oppure ad un corrispondente involucro 11 e sporge orizzontalmente in direzione traversale all’asse 6 verso l’altra gamba 9. In questo modo, L’elemento 36 va in battuta contro l’estremità della piattaforma 2 per definire con precisione una posizione di centraggio del perno 12 rispetto alla sede 16. In particolare, per accoppiare la struttura 1 alla piattaforma 2, gli elementi a portale 7 vengono posizionati ad una distanza maggiore della lunghezza della piattaforma 2, vengono poi disposti a cavallo della piattaforma 2, e vengono infine avvicinati longitudinalmente dal dispositivo di sollevamento fino a portare gli elementi 36 in battuta contro le estremità opposte della piattaforma 2. Una volta ottenuto questo appoggio, i perni 12 vengono traslati nella posizione estratta azionando il telecomando 22, per impegnare le teste 15 nelle sedi 16 e quindi poter procedere al sollevamento della piattaforma 2.
Secondo una variante non illustrata, le due gambe 9 di ciascun elemento a portale 7 sono disposte ad una distanza minore della larghezza della piattaforma 2, gli assi 13 sono paralleli all’asse 6 ed i perni 12 vanno ad impegnare aperture 18 disposte su bordi frontali opposti della piattaforma 2 (e non sui bordi laterali come nella soluzione illustrata). In tal caso, le estremità inferiori delle gambe 9 e/o gli involucri 11 definiscono elementi di spallamento, senza necessità di elementi aggiuntivi.
Da quanto precede risulta che la struttura 1 evita l’utilizzo di catene e consente di limitare gli interventi diretti degli operatori nelle operazioni di accoppiamento e disaccoppiamento della piattaforma 2 al dispositivo di sollevamento. Infatti, il comando e l’attuazione che provocano gli spostamenti dei perni 12 permettono di agire a distanza, nella massima sicurezza e velocità. Eventuali interventi manuali potrebbero essere necessari solamente per il posizionamento relativo della struttura 1 rispetto alla piattaforma 2. Tuttavia, anche in questo caso gli interventi sono minimi, in quanto gli elementi di spallamento 36 aiutano a trovare il preciso centraggio dei perni 12 prima del loro azionamento.
Il fatto di rendere regolabile la lunghezza della struttura 1 lungo l’asse 6 consente di adattare la struttura 1 stessa a possibili diverse lunghezze delle piattaforme 2, oltre che a portare in appoggio gli elementi di spallamento 36 contro i blocchi di attacco 17 durante il posizionamento dei perni 12 prima del loro azionamento.
Per di più, la struttura 1 è relativamente robusta e può essere ulteriormente irrigidita tramite nervature interne e/o tramite la sovrapposizione di opportune piastre, saldate all’interno o all’esterno degli elementi scatolati che formano i telai 27,28, come ad esempio le piastre indicate dal numero di riferimento 37 disposte lungo la parte superiore delle gambe 9 in figura 2.
Da quanto precede appare, infine, evidente che alla struttura 1 descritta con riferimento alle figure allegate possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate. In particolare, la struttura 1 potrebbe comprendere un unico telaio di lunghezza fissa; e/o i telai 27 e 28 potrebbero essere costituiti da elementi diversi da quelli mostrati a titolo di esempio; e/o la traslazione dei perni 12 potrebbe essere ottenuta tramite attuatori di tipologia diversa da quella menzionata sopra; o i perni 12 potrebbero essere sostituiti da elementi mobili aventi forme diverse e/o traiettorie di moto diverse da quelle indicate sopra.
La struttura 1 è adatta a piattaforme di tipo standard per porti e cantieri navali, ma può essere utilizzata per sollevare carichi con forma e dimensioni diverse.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Struttura di supporto (1) per sollevare una piattaforma di carico, in particolare in porti e cantieri navali, la struttura di supporto estendendosi lungo un asse longitudinale orizzontale (6) e comprendendo; - due elementi a portale (6) disposti alle estremità longitudinali opposte della struttura di supporto e comprendenti, ciascuno, una relativa traversa (8) ed una relativa coppia di gambe (9); le dette gambe (9) sporgendo verso il basso da estremità laterali opposte delle dette traverse (8); - mezzi di attacco (24) configurati in modo da essere agganciati da un dispositivo di sollevamento; - quattro dispositivi di aggancio (10) disposti alle estremità inferiori delle dette gambe (9) e comprendenti rispettivi elementi mobili (12), azionati da almeno un attuatore (14) in risposta a comandi manuali a distanza per impegnare/disimpegnare corrispondenti blocchi di attacco (17) previsti sulla detta piattaforma di carico (2). 2.- Struttura di supporto secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una antenna per ricevere segnali a distanza che sono emessi da un telecomando in risposta a detti comandi manuali. 3.- Struttura di supporto secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti elementi mobili sono definiti da rispettivi perni (12), che si estendono lungo rispettivi assi orizzontali (13) e sono mobili lungo detti assi orizzontali (13) sotto l’azione di detto attuatore (14). 4.- Struttura di supporto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti assi orizzontali (13) sono ortogonali a detto asse longitudinale (6). 5.- Struttura di supporto secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto che ciascun detto perno (12) comprende una parte cilindrica ed una testa di estremità che sporge radialmente rispetto a detta parte cilindrica ed è atta ad impegnare/disimpegnare il rispettivo blocco di attacco (17). 6.- Struttura di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti dispositivi di aggancio (10) comprendono rispettivi attuatori (14), ciascuno dei quali aziona il corrispondente elemento mobile (12). 7.- Struttura di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di attacco comprendono quattro blocchi di attacco (24) disposti ai vertici di un rettangolo su una superficie superiore dei detti elementi a portale (7). 8.- Struttura di supporto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti elementi a portale (7) costituiscono parte di rispettivi telai di estremità (27), che sono mobili l’uno rispetto all’altro lungo detto asse longitudinale (6) in modo da regolare la distanza tra detti elementi a portale (7) lungo detto asse longitudinale (6). 9.- Struttura di supporto secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto di comprendere un telaio intermedio di guida (28); detti telai di estremità (27) comprendendo rispettive coppie di longheroni (29), i quali sono fissati alle dette traverse (8), sono paralleli a detto asse longitudinale (6) e sono guidati da detto telaio intermedio di guida (28). 10.- Struttura di supporto secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzata dal fatto almeno un elemento di spallamento (36) è previsto, per ciascun detto elemento a portale (7), in corrispondenza dell’estremità inferiore di una delle due gambe (9) e sporge verso l’altra gamba (9), in modo tale da andare in battuta contro detto blocco di attacco (17) durante un avvicinamento longitudinale dei due elementi a portale (7).
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