IT201600124234A1 - Kit per la combinazione controllata di principi attivi. - Google Patents

Kit per la combinazione controllata di principi attivi.

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IT201600124234A1
IT201600124234A1 IT102016000124234A IT201600124234A IT201600124234A1 IT 201600124234 A1 IT201600124234 A1 IT 201600124234A1 IT 102016000124234 A IT102016000124234 A IT 102016000124234A IT 201600124234 A IT201600124234 A IT 201600124234A IT 201600124234 A1 IT201600124234 A1 IT 201600124234A1
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kit
bottle
container
compartment
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Salvatore Crugliano
Carlo Frontini
Vincenzo Frascino
Francesco Dardano
Gianfranco Sanseverino
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Salvatore Crugliano
Carlo Frontini
Vincenzo Frascino
Francesco Dardano
Gianfranco Sanseverino
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Description

“KIT PER LA COMBINAZIONE CONTROLLATA DI PRINCIPI ATTIVI”
Descrizione
Settore della tecnica
La presente invenzione si riferisce al settore dei contenitori per uso scientifico. Più in dettaglio la presente invenzione si riferisce al settore dei contenitori da utilizzarsi in generale nei laboratori scientifici, come i laboratori chimici e/o biologici, ed in particolare nel campo medico. Ancor più dettagliatamente la presente descrizione si riferisce ad una peculiare tipologia di contenitori atti ad accogliere sostanze, per uso in campo oftalmologico, che devono essere messe in contatto le une con le altre solo in procinto della loro somministrazione.
Stato dell’arte
È noto che per moltissime applicazioni in campo scientifico, procedure quali, a titolo esemplificativo e non limitativo, la solubilizzazione di una sostanza in un determinato solvente o la miscelazione di due o più sostanze, debbano avvenire in fasi o con tempistiche prestabilite, pena l’inefficacia del loro utilizzo per determinate applicazioni. In campo chimico sono difatti moltissime le procedure sintetiche che impongono che l’aggiunta di un determinato componente ad una miscela o ad una soluzione avvengano dopo che queste ultime siano state preriscaldate o che siano state lasciate a riposo per un intervallo di tempi necessario a far reagire ulteriori componenti (ad esempio previamente aggiunti ad un dato solvente) prima di eseguire l’aggiunta dell’ulteriore determinato componente.
È altresì da considerare che talvolta operazioni come l’inserimento di una sostanza, ad esempio allo stato solido, in una soluzione o la combinazione di due soluzioni diverse, richiedano inoltre di avvenire in peculiari condizioni, ad esempio sotto vuoto o in presenza di atmosfera inerte di azoto o di argon (ad esempio per evitare azioni ossidanti da parte dell’aria), necessitando pertanto del ricorso a sofisticate tecniche di manipolazione e ad altrettanti sofisticati strumenti come quelli che ad esempio caratterizzano le note tecniche e linee di Schlenk. In campo medico, ed in particolare in campo oftalmologico, sono di uso noto e comune dei flaconi monodose per l’instillazione di colliri di varia natura. In base all’obiettivo terapeutico questi colliri possono richiedere di comprendere due o più principi attivi, ammesso che questi ultimi possano mantenersi in soluzione/sospensione acquosa, senza che abbiano luogo fenomeni di precipitazione e scongiurando che gli stessi principi si rendano chimicamente inattivi e quindi inefficaci per la loro specifica applicazione. Tale fenomeno di disattivazione si verifica ad esempio mettendo contemporaneamente in soluzione la fluoresceina sodica e l’ossibuprocaina cloridrato. Tuttavia, l’uso contemporaneo dei due principi attivi in un unico collirio, tipicamente monodose, rappresenterebbe una valida ed auspicabile soluzione per fini diagnostici in oculistica. Una soluzione per l’ottenimento di un collirio comprendente i due principi attivi in modo che vengano somministrati nella loro forma attiva, potrebbe essere fornita ricorrendo all’impiego di noti contenitori dotati di tappo a mandrino e di una membrana impermeabile posta a diaframma inferiormente al tappo a mandrino in modo che quest’ultimo, opportunamente movimentato, possa perforare la detta membrana e mettere in contatto le due sostanze presenti negli scomparti che la detta membrana delimita all’interno del contenitore prima della sua rottura. Tipicamente l’ossibuprocaina cloridrato è da porsi in soluzione acquosa nella porzione inferiore del flacone, ovvero nel volume di spazio sottostante la detta membrana, mentre la fluoresceina può trovarsi adsorbita o poggiata sulla superficie superiore della detta membrana, la cui rottura determinerà il passaggio in soluzione anche della fluoresceina. Soluzioni alternative possono essere ottenute ricorrendo a simili flaconi in cui sono presenti, variamente configurati, due scomparti separati da una membrana che, opportunamente rotta, permette il contatto dei contenuti degli scomparti da essa delimitati. Il tutto con il risultato di ottenere una soluzione, una sospensione, una miscela, un’emulsione o altre formulazioni, comprendenti i due principi attivi, efficacemente pronte per la loro somministrazione.
Tuttavia la maggior parte di questi flaconi, che indubbiamente rappresentano delle notoriamente valide soluzioni per l’ottenimento delle suddette formulazioni, mostrano quale principale limite, quello relativo all’impossibilità di preparare la formulazione di interesse in maniera estemporanea, come nel caso in cui sia richiesto utilizzare specifici quantitativi di principio attivo che potrebbero essere diversi da quelli presenti in precursori di formulazioni preconfezionati. Inoltre la maggior parte dei noti flaconi non permette, se non ricorrendo a sofisticate realizzazioni di manufacturing, di comprendere una pluralità di principi attivi ciascuno nel proprio scomparto. Difatti la maggior parte dei detti noti flaconi comprende al più due scomparti. Esempi di contenitori per lo stoccaggio di farmaci posti in scomparti diversi all’interno del medesimo contenitore sono descritti nei seguenti documenti:
il documento JP2009062094 descrive una tipologia di contenitori flessibili e sterili per lo stoccaggio di farmaci e per l’erogazione di miscele di questi. Tali contenitori comprendono delle guarnizioni, separanti i vari componenti del contenitore, che vengono rotte manipolando opportunamente il contenitore, permettendo così di mescolare i componenti.
Il documento WO2015030249 descrive un contenitore per liquidi, tipicamente per colliri, che possono essere scaricati dal detto contenitore anche senza dirigere lo scarico del liquido verso il basso.
Il documento JP2004016318 descrive invece un contenitore multi scomparti per il contenimento di farmaci comprendente un agente essiccante e deossidante. Il documento JP2009160266 descrive invece un contenitore multi scomparti che previene la miscelazione di due tipologie di farmaci inserite in rispettivi scomparti divisi da una partizione.
Scopo della presente domanda di brevetto per invenzione industriale, è quello di proporre un peculiare contenitore, per uso in campo scientifico, e specificatamente oftalmologico, che permette l’introduzione, sia a livello industriale che in modalità estemporanea, di precursori di formulazioni di principi attivi tali da essere messi in contatto gli uni con gli altri in maniera selettiva e, se richiesto, solo in procinto della loro somministrazione.
Descrizione dell’invenzione
La presente descrizione si riferisce ad una nuova ed innovativa tipologia di contenitori da utilizzarsi in campo scientifico ad esempio nei laboratori chimici o biologici ed in campo medico. Più dettagliatamente la presente descrizione si riferisce ad un kit di componenti comprendente almeno un contenitore ed un insieme di ulteriori componenti atti alla realizzazione di un contenitore per il contenimento di più sostanze, tipicamente di principi attivi, in configurazione separata, in modo che ciascun componente sia in un apposito scomparto indipendentemente dalla peculiare formulazione assunta dalla sostanza/principio attivo. Ancor più dettagliatamente, la presente descrizione si riferisce ad un peculiare kit che permette la preparazione estemporanea di formulazioni comprendenti uno o più principi attivi che possono essere miscelati o in generale essere messi in contatto solo quando richiesto, evitando così, ad esempio, che una previa miscelazione delle componenti, ovvero dei principi attivi, possa comportare la disattivazione dei principi stessi che può aver luogo, ad esempio, in seguito ad una loro permanenza relativamente lunga all’interno di un dato solvente. Più dettagliatamente la seguente descrizione farà particolare riferimento ad un kit comprendente delle componenti per la realizzazione di un contenitore per collirio a base di fluoresceina sodica ed ossibuprocaina cloridrato in quanto l’uso dei due principi attivi in un unico collirio risulterebbe utile ai fini diagnostici in oculistica. È dunque di interesse puntualizzare che nel corso della presente descrizione venga dato per scontato che l’utilizzo del kit in oggetto si estenda alla realizzazione di formulazioni comprendenti tantissime altre sostanze o principi attivi di interesse in campo scientifico e non limitatamente al campo medico diagnostico. In generale il detto kit si presta difatti alla realizzazione di svariate formulazioni in campo chimico.
Più in dettaglio il kit per la combinazione controllata di sostanze secondo la presente invenzione comprende almeno un contenitore a guisa di un comune dispensatore per colliri avente un corpo cilindrico, rappresentato da una bottiglietta, ed un tappo, che può essere o un comune tappo atto a chiudere per avvitamento o incastro la detta bottiglietta o un comune sistema per l’instillazione di colliri. Una delle caratteristiche essenziali che il detto contenitore deve presentare risiede nel materiale con cui è realizzata la detta bottiglietta, che deve essere un materiale plastico e flessibile in modo da risultare deformabile solo quando venga sollecitato manualmente ed in particolare quando si eserciti una pressione con il pollice e l’indice in modo da poterlo comprimere. Il detto kit comprende ulteriormente una componente amovibile presentante almeno uno scomparto, atta al contenimento di una o più sostanze, o principi attivi, atta ad essere inserita all’interno della detta bottiglietta in modo che le sostanze da questa supportate non vengano in contatto con quelle presenti nella bottiglietta se non quando l’utilizzatore decida che le sostanze presenti nella bottiglietta e quelle contenute nella componente amovibile debbano combinarsi per uno specifico utilizzo. Come nel caso della somministrazione per fini diagnostici di colliri a base di ossibuprocaina e fluoresceina. Come sopra accennato, al fine di rendere la somministrazione delle due sostanze efficace per il fine diagnostico, è importante che le due sostanze vengano messe in contatto solo in procinto della loro somministrazione in quanto la loro permanenza all’interno di una soluzione acquosa per tempi relativamente lunghi potrebbe condurre alla disattivazione dei principi attivi. Al fine di rendere possibile che il contatto tra le sostanze avvenga solo quando l’utente lo richiede, è essenziale che la detta componente amovibile sia realizzata in un materiale fragile, a titolo esemplificativo e non limitativo, in LDPE o polistirene o vetro sottile, in modo tale che i suoi scomparti, profilati a guisa di bolle, possano essere rotti selettivamente comprimendo dall’esterno il contenitore fino a causare la rottura di una determinata bolla con conseguente rilascio della sostanza, inizialmente contenuta nella bolla, all’interno della bottiglietta. Ad esempio, nel caso del detto collirio a base di fluoresceina ed ossibuprocaina, quest’ultima può già trovarsi in soluzione acquosa all’interno della bottiglietta, mentre la fluoresceina sodica può essere presente all’interno dello scomparto a guisa di bolla. La rottura dello scomparto determinerebbe quindi il passaggio in soluzione della fluoresceina sodica, rendendo così la soluzione risultante pronta per il suo utilizzo con entrambi i principi attivi nella loro forma attiva.
Al fine di agevolare la realizzazione del contenitore, il kit comprende ulteriormente una pluralità di membrane, a guisa di foglietti circolari realizzati in materiale impermeabile, ad esempio in film di cera paraffinica, atte ad essere posizionate sul fondo di ciascuno scomparto in modo da evitare, nel caso in cui siano presenti più scomparti, che il contenuto di uno scomparto possa cadere all’interno dello scomparto sottostante, essendo i detti scomparti coassiali e comunicanti. Il kit comprende ulteriormente una pinzetta opportunamente dimensionata per afferrare le dette membrane e per rendere agevole il loro inserimento all’interno degli scomparti a guisa di bolle, come risulterà maggiormente chiaro dalla seguente descrizione delle forme di realizzazione preferite e dall’osservazione delle figure annesse.
Il detto kit per la combinazione controllata di sostanze, può comprendere opzionalmente un piccolo imbuto, anch’esso opportunamente dimensionato, atto ad agevolare l’inserimento della sostanza/principio attivo all’interno di uno specifico scomparto evitando che possa aver luogo la contaminazione dei rimanenti scomparti.
Come più volte ripetuto, e indipendentemente dalla peculiare forma di realizzazione, il detto kit permette vantaggiosamente di eseguire la realizzazione di preparazioni chimiche eseguendo la combinazione delle loro componenti solo quando venga richiesto evitando così che l’utilizzo di preparazioni che già comprendono la specifica combinazione di interesse possano risultare instabili e talvolta inefficaci.
Vantaggiosamente il detto kit permette inoltre di poter variare parametri quali i volumi, i quantitativi e le concentrazioni delle sostanze di interesse, permettendo di realizzare preparazioni per usi specifici, diversamente da quanto accade con preparazioni già confezionate.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà qui di seguito descritta nelle sue forme di realizzazione preferite ed in riferimento alle figure annesse in cui:
FIGURA 1 mostra una vista prospettica del kit 1 per la combinazione controllata di sostanze/principi attivi secondo la presente invenzione. La figura mostra il kit 1 in una sua peculiare forma di realizzazione in cui il detto kit 1 comprende un contenitore 2 dotato di sistema per l’instillazione di colliri; una componente amovibile 3 presentante almeno uno, nel caso della figura in questione tre, scomparti a guisa di bolle 3’’ per il contenimento in modalità separata di diverse sostanze/principi attivi; una pluralità di membrane 5 da porsi sul fondo degli scompari 3’’ in modo da evitare che il contenuto di uno scomparto cada in quello sottostante; una pinzetta 4 per l’afferraggio delle dette membrane.
FIGURA 2 mostra una vista frontale del contenitore 2 e della sua modalità di utilizzo per l’ottenimento di una preparazione estemporanea comprendente diverse sostanze/principi attivi. Più in dettaglio la figura 2(a) mostra il contenitore 2 con la componente amovibile 3 al suo interno prima che avvenga il rilascio delle sostanze in essa contenuta all’interno del contenitore. Sono inoltre osservabili, per ciascuno scomparto a guisa di bolla 3’’una coppia di incavi 13 atti ad agevolare l’utenza nella rottura di uno specifico scomparto. I detti incavi 13 oltre a fungere da guida per le sporgenze 10 appuntite che inducono la rottura dello scomparto, rappresentano delle porzioni in cui il materiale costituente il detto scomparto è più fragile. La figura 2(b) mostra invece come avviene la rottura di uno degli scomparti a guisa di bolle 3’’ della componente amovibile 3 esercitando una compressione della bottiglietta 6 e dell’azione delle coppie di sporgenze 10 sullo scomparto di interesse.
FIGURA 3 mostra il contenitore 2 del kit 1 in una sua peculiare forma di realizzazione. Più in dettaglio la figura 3(a) mostra che il tappo 7 della bottiglietta 6 è un comune tappo adattabile alla detta bottiglietta 6 per avvitamento o incastro. La detta bottiglietta può inoltre essere dotata di una coda 11 atta a rendere possibile, mediante comune raccordi, l’adattamento del contenitore 2 a pompe da vuoto o a bombole di gas inerte. La figura in questione mostra inoltre la presenza di un imbuto 12 opzionalmente compreso nel kit 1 che può agevolare l’utenza nell’introduzione della sostanza/principio attivo all’interno di uno specifico scomparto.
Descrizione delle forme di realizzazione preferite
Nella sua forma di realizzazione preferita il kit 1 per la combinazione controllata di sostanze oggetto della presente invenzione comprende almeno un contenitore 2, almeno una componente amovibile 3, almeno una pinzetta 4, e almeno una pluralità di membrane 5 rappresentate da foglietti circolari di cera paraffinica. Preferibilmente, ma non limitatamente, il detto kit comprende già le sostanze/principi attivi che si intendono combinare.
Più in dettaglio, il contenitore 2 del detto kit 1 comprende: un corpo cilindrico a guisa di bottiglietta 6 ed un tappo 7 a guisa di un comune sistema per l’instillazione di colliri. Sulla superficie 6’ interna del fondo della bottiglietta 6 è inoltre riscontrabile un alloggiamento 8 a guisa di vasca circolare atta ad accogliere stabilmente e reversibilmente la detta componente amovibile 3. Il detto alloggiamento 8 è difatti dimensionalmente complementare alla porzione inferiore della detta componente amovibile 3. Più specificatamente quest’ultima comprende un’asticella 3’ cilindrica e internamente cava dalla quale si apre almeno uno scomparto a guisa di bolla 3’’ atto ad accogliere una determinata sostanza. Ad esempio nel caso in cui si intenda preparare un collirio, per uso diagnostico, comprendente una soluzione acquosa a base di fluoresceina sodica e ossibuprocaina, il detto collirio viene preparato inserendo l’ossibuprocaina in soluzione acquosa all’interno della detta bottiglietta 6 e la fluoresceina sodica è all’interno del detto scomparto a guisa di bolla 3’’. La detta fluoresceina sodica può presentarsi allo stato solido oppure già in soluzione acquosa all’interno del proprio scomparto. Solo quando l’utente deciderà che le due sostanze debbano essere combinate, comprimerà manualmente la bottiglietta 6, determinando la rottura dello scomparto a guisa di bolla 3’’ contenente la fluoresceina, ed il rilascio di quest’ultima in soluzione acquosa. Il tutto permettendo di preparare una formulazione estemporanea di principi attivi che risultino efficacemente funzionali per il loro utilizzo, evitando così fenomeni di precipitazione di uno dei due principi o di una loro complessazione e in generale della disattivazione della specifica funzionalità del collirio, che potrebbe aver luogo se il contenitore comprendesse già la fluoresceina sodica in soluzione acquosa di ossibuprocaina. Come suddetto il kit 1 comprende ulteriormente una pluralità di membrane 5 a guisa di foglietti circolari in cera paraffinica atti ad essere afferrati mediante la pinzetta 4, anch’essa compresa nel kit 1, e ad essere posizionati sul fondo di uno scomparto a guisa di bolla 3’’ in modo da evitare che il suo contenuto possa cadere all’interno dello scomparto sottostante passando per la detta asticella 3’ cilindrica e internamente cava. Tipicamente le dette membrane risultano particolarmente utili quando la componente amovibile 3 presenta almeno due dei detti scomparti a guisa di bolle 3’’. Diversamente, nel caso in cui sia presente un solo scomparto a guisa di bolla 3’’, le dette membrane 5 risultano comunque utili per coprire e chiudere l’estremità superiore 3’’’ della componente amovibile 3 evitando, ad esempio, l’accidentale introduzione della soluzione contenuta nella bottiglietta 6 all’interno della detta componente amovibile 3.
Preferibilmente, ma non necessariamente, il kit 1 è tale che la bottiglietta 6 comprenda, sulla sua superficie interna cilindrica, delle coppie di sporgenze appuntite 10 atte ad agevolare l’utente nella rottura di un determinato scomparto a guisa di bolla 3’’. Tipicamente è preferibile che vi siano almeno una coppia, ed in particolare almeno due sporgenze appuntite 10 in corrispondenza di punti diametralmente opposti di ciascuno scomparto a guisa di bolla 3’’ della componente amovibile 3.
Al fine di conferire una maggiore stabilità al posizionamento della detta componente amovibile 3, alcune forme di realizzazione prevedono la presenza di almeno due, preferibilmente di quattro linguette 9 sporgenti dalla superficie cilindrica interna della bottiglietta 6. Le dette linguette sono atte a fornire insieme al detto alloggiamento 8, un ulteriore sostegno alla componente amovibile 3 inserita nella bottiglietta 6.
Ulteriori forme di realizzazione prevedono che il tappo 7 sia un comune tappo adattabile alla bottiglietta 6 per avvitamento o incastro. In queste forme di realizzazione, ma anche in quelle in cui il detto tappo (7) è rappresentato da un comune sistema per l’instillazione di colliri, la bottiglietta 6 del kit 1 può ulteriormente presentare una coda 11 atta all’adattamento di comuni raccordi per il collegamento a delle pompe da vuoto o a delle bombole di gas inerte.
In tutte le sue forme di realizzazione il kit 1 per la combinazione controllata di sostanze, può comprendere opzionalmente un imbuto 12 atto ad agevolare l’utenza nell’inserimento di una data sostanza all’interno di un dato scomparto a guisa di bolla 3’’ evitando la contaminazione di scomparti consecutivi.
In tutte le sue forme di realizzazione il kit 1 secondo la presente invenzione è tale che la bottiglietta 6 del contenitore 2 sia realizzata in materiali plastici polimerici che risultino flessibili sotto l’azione di una compressione manuale, come PE, PP, PET o gomme EPR.
La componente amovibile 3 è invece realizzata o in materiali termoplastici aventi spessore e fragilità tali da rendere possibile la rottura dello scomparto anche sotto l’effetto di una blanda sollecitazione meccanica come quella esercitata dalle dette sporgenze 10 appuntite in seguito all’azione della pressione esercitata dall’utente sulle pareti del contenitore 2. Materiali adatti possono essere, a titolo esemplificativo e non limitativo LDPE o polistirene. In alternativa la detta componente amovibile 3 può essere realizzata in vetro sottile.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Kit (1) per la combinazione controllata di sostanze/principi attivi, detto kit (1) comprendendo: almeno due sostanze/principi attivi, almeno un contenitore (2), almeno una componente amovibile (3) almeno una pinzetta (4), e almeno una pluralità di membrane (5) rappresentate da foglietti circolari di cera paraffinica, detto contenitore (2) comprendendo una bottiglietta (6) ed un tappo (7), detto kit (1) essendo caratterizzato dal fatto che sulla superficie (6’) interna del fondo di detta bottiglietta (6) è riscontrabile un alloggiamento (8) a guisa di vasca circolare atta ad accogliere stabilmente e reversibilmente la detta componente amovibile (3), detto alloggiamento (8) essendo dimensionalmente complementare alla porzione inferiore della detta componente amovibile (3), quest’ultima comprendendo un asticella (3’) cilindrica e internamente cava dalla quale si apre almeno uno scomparto a guisa di bolla (3’’) atto ad accogliere una determinata sostanza, detta bottiglietta (6) essendo realizzata in materiale polimerico flessibile mediante compressione manuale, detto materiale essendo PE, PP, PET o EPR, detta componente amovibile (3) essendo realizzata in un materiale fragile, detto materiale essendo polistirene o LDPE o vetro o simili, detta bottiglietta presentando sulla sua superficie cilindrica interna tante coppie di sporgenze appuntite (10) quanti sono gli scomparti a guisa di bolla (3’’) della detta componente amovibile (3), dette coppie di sporgenze appuntite (10) essendo atte ad agevolare l’utenza nella rottura di un determinato scomparto a guisa di bolla (3’’), detta rottura determinando il rilascio nella bottiglietta (6), previamente riempita di una determinata sostanza/principio attivo, delle sostanza/e e/o principio/i attivo compresi in detto scomparto/i a guisa di bolla (3’’).
  2. 2. Kit (1) secondo la precedente rivendicazione in cui sulla superficie cilindrica interna della bottiglietta (6) del contenitore (2), sono riscontrabili almeno due linguette (9) sporgenti da detta superficie cilindrica interna della bottiglietta (6), dette linguette (9) essendo sono atte a fornire insieme all’ alloggiamento (8) un ulteriore sostegno alla componente amovibile (3) inserita nella bottiglietta (6), detta componente amovibile (3) presentando per ciascuno dei suoi scomparti a guisa di bolla (3’’) una coppia di incavi (13) in corrispondenza delle dette coppie di sporgenze (10) appuntite.
  3. 3. Kit (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente ulteriormente un imbuto (12) atto ad agevolare l’utenza nell’inserimento di una data sostanza all’interno di un dato scomparto a guisa di bolla (3’’), detto imbuto (12) evitando la contaminazione di scomparti consecutivi.
  4. 4. Kit (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui il tappo (7) della bottiglietta (6) del contenitore (2) è rappresentato da un sistema per l’instillazione di colliri.
  5. 5. Kit (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui il tappo (7) della bottiglietta (6) del contenitore (2) è un comune tappo atto ad adattarsi alla bottiglietta (6) per avvitamento e/o incastro.
  6. 6. Kit (1) secondo la rivendicazione 4 in cui le sostanze/principi attivi comprendono ossibuprocaina cloridato e fluoresceina sodica, detta ossibuprocaina cloridrato essendo da porsi in soluzione acquosa nella bottiglietta (6) del contenitore (2), detta fluorescina sodica essendo da porsi in almeno uno scomparto a guisa di bolla (3’’) della componente amovibile allo stato solido oppure già in soluzione acquosa (3).
  7. 7. Kit (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5 in cui la bottiglietta (6) comprende una coda (11) atta all’adattamento di comuni raccordi per il collegamento a delle pompe da vuoto o a delle bombole di gas inerte.
  8. 8. Uso del kit (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni per la preparazione estemporanea di formulazioni di sostanze principi/attivi.
  9. 9. Uso del kit (1) secondo la rivendicazione (6) per la preparazione estemporanea di un contenitore (2) comprendente un collirio a base di ossibuprocaina cloridrato e fluoresceina sodica.
  10. 10. Kit (1) secondo la precedente rivendicazione per l’uso in un metodo diagnostico in campo oculistico.
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