IT201600104046A1 - Macchina e procedimento per impacchettare automaticamente prodotti, soprattutto di piccole dimensioni, in scatole preferibilmente tascabili - Google Patents

Macchina e procedimento per impacchettare automaticamente prodotti, soprattutto di piccole dimensioni, in scatole preferibilmente tascabili

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IT201600104046A1
IT201600104046A1 IT102016000104046A IT201600104046A IT201600104046A1 IT 201600104046 A1 IT201600104046 A1 IT 201600104046A1 IT 102016000104046 A IT102016000104046 A IT 102016000104046A IT 201600104046 A IT201600104046 A IT 201600104046A IT 201600104046 A1 IT201600104046 A1 IT 201600104046A1
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IT
Italy
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shaped sheet
rotating member
machine
radial
folding
Prior art date
Application number
IT102016000104046A
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Fiorenzo Draghetti
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Gima Tt S P A
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Description

"MACCHINA E PROCEDIMENTO PER IMPACCHETTARE AUTOMATICAMENTE PRODOTTI, SOPRATTUTTO DI PICCOLE DIMENSIONI, IN SCATOLE PREFERIBILMENTE TASCABILI"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il campo di applicazione del presente trovato è quello delle macchine per impacchettare automaticamente prodotti, soprattutto di piccole dimensioni, come ad esempio i prodotti a base di tabacco, quali capsule, cartucce o simili, oppure prodotti farmaceutici, o altro, in scatole preferibilmente di dimensioni tascabili, come ad esempio le scatole per cartucce per vaporizzatori o inalatori ad esempio di tabacco od altre sostanze (cosiddette cartomizer), oppure per componenti di sigarette tradizionali o sigarette elettroniche, o le scatole di medicinali confezionati in blister, o altro.
STATO DELLA TECNICA
Nel settore delle macchine impacchettatrici automatiche sono note diverse macchine e diversi procedimenti per impacchettare automaticamente prodotti, soprattutto di piccole dimensioni, come ad esempio i prodotti a base di tabacco, quali capsule, cartucce o simili, oppure prodotti farmaceutici, o altro, in scatole preferibilmente di dimensioni tascabili, come ad esempio le scatole per cartucce per vaporizzatori o inalatori ad esempio di tabacco od altre sostanze (cosiddette cartomizer), oppure per componenti di sigarette tradizionali o sigarette elettroniche, o le scatole di medicinali confezionati in blister, o altro.
Una di queste macchine note, e l’associato procedimento, sono divulgati nella domanda di brevetto italiano per invenzione industriale MI2015A000292 depositato il 26.02.2015 a nome della Richiedente. La suddetta macchina nota comprende una ruota per trasferire fogli sagomati, detti sbozzati, da una stazione di ingresso a una stazione di uscita, tra le quali si sviluppa un determinato percorso di trasferimento. In una posizione intermedia tra la stazione di ingresso e quella di uscita è presente una stazione di snervatura e piegamento a cui è associato un dispositivo per la lavorazione degli sbozzati, che comprende una struttura in corpo unico nella quale sono presenti diversi organi di snervatura, di pre-piegatura e di piegatura completa.
La suddetta macchina nota, pur rappresentando una innovazione rispetto alla tecnica delle macchine note prima di essa, ha dei limiti riguardanti la produttività, perché tutte le diverse e complesse operazioni, o fasi, di piegatura devono essere effettuate e realizzate in sequenza sulla, o in associazione alla, singola ruota.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare una macchina, ed un rispettivo procedimento, che permettano di realizzare automaticamente scatole, preferibilmente di dimensioni tascabili, per impacchettare automaticamente prodotti, soprattutto di piccolé'lh inmtensiionii, i in scatole preferibilmente tascabili, che possano superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica.
In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina e mettere a punto un procedimento, che permettano di realizzare automaticamente scatole, preferibilmente di dimensioni tascabili, partendo da fogli piani sagomati, e impacchettare in esse prodotti di dimensioni adeguate a quelle delle scatole, prima della chiusura completa di queste ultime, in cui si possa ottenere una elevata produzione oraria e che al tempo stesso, sia la macchina, sia il procedimento, siano affidabili, sicuri e vantaggiosamente economici. Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questo ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato la macchina e messo a punto il procedimento secondo il presente trovato.
Altre limitazioni e svantaggi di soluzioni e tecnologie convenzionali saranno chiare ad una persona esperta del ramo a seguito della lettura della rimanente parte della presente descrizione con riferimento ai disegni ed alla descrizione delle forme di realizzazione che seguono, sebbene si intenda che la descrizione dello stato della tecnica correlato alla presente descrizione non debba essere considerata un’ammissione che quanto qui descritto sia già noto dallo stato della tecnica anteriore.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, forme di realizzazione si riferiscono ad una macchina per realizzare scatole partendo ognuna da un foglio sagomato avente almeno una pluralità di pareti e di alette e per impacchettare automaticamente prodotti in ognuna delle scatole, durante la realizzazione di queste ultime.
Secondo una forma di realizzazione, la summenzionata macchina comprende almeno un primo organo rotante provvisto di una pluralità di primi elementi radiali di supporto, ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente almeno una parte del foglio sagomato durante la rotazione del primo organo rotante, passando per una prima pluralità di posizioni radiali di lavoro, per cooperare con primi mezzi di piegatura associati al primo organo rotante e configurati per piegare almeno alcune delle pareti e delle alette del foglio sagomato.
Inoltre, la summenzionata macchina comprende un secondo organo rotante provvisto di una pluralità di secondi elementi radiali di supporto, ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente, durante la rotazione del secondo organo rotante, il foglio sagomato dopo che quest’ultimo è stato parzialmente piegato dai primi mezzi di piegatura. Inoltre, il secondo organo rotante è configurato per portarsi in una seconda pluralità di posizioni radiali di lavoro per cooperare con associati secondi mezzi di piegatura, configurati per effettuare altre piegature di pareti e alette del foglio sagomato. Mezzi di trasferimento sono previsti per trasferire selettivamente e in modo sincronizzato ciascun foglio sagomato dal priimo organo rotante al secondo organo rotante.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, i primi elementi radiali di supporto comprendono ognuno un mandrino di tipo rigido, avente sostanzialmente la forma di un parallelepipedo con le dimensioni corrispondenti a quelle dell’ interno di ognuna delle scatole, così che il foglio sagomato possa piegarsi appoggiando sulle superfici esterne del mandrino, senza deformarsi.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, i secondi elementi radiali di supporto comprendono ognuno un contenitore che definisce una cavità avente sostanzialmente la forma di un parallelepipedo con le dimensioni corrispondenti a quelle dell’esterno di ognuna delle scatole, così che sul foglio sagomato possano essere effettuate le suddette altre piegature e che all’interno di ognuna delle scatole in fase di formazione possa essere inserito almeno uno dei prodotti, prima che ognuna delle scatole sia completata e chiusa.
Secondo ancora un’ulteriore forma di realizzazione, il primo organo rotante comprende una prima ruota rotante attorno a un primo asse di rotazione e il secondo organo rotante comprende una seconda ruota rotante attorno a un secondo asse di rotazione, parallelo al primo asse di rotazione. Inoltre, un piano di collegamento passante per i due assi di rotazione definisce sia una determinata posizione radiale di lavoro di ognuno dei primi elementi radiali di supporto, sia una determinata posizione radiale di lavoro di ognuno dei secondi elementi radiali di supporto.
In accordo con un’ulteriore forma di realizzatone, la S determinata posizione radiale di lavoro di ognuno dei primi elementi radiali di supporto corrisponde ad una posizione finale di lavoro di questi ultimi, e la determinata posizione radiale di lavoro di ognuno dei secondi elementi radiali di supporto corrisponde ad una posizione iniziale di lavoro di questi ultimi.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, mezzi di trasferimento sono disposti in corrispondenza del suddetto piano di collegamento, fra la prima ruota e la seconda ruota.
In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione, la macchina comprende, inoltre, una pluralità di organi pressori montati sul primo organo rotante e associati ognuno a uno dei primi elementi radiali di supporto per premere selettivamente una parte del foglio sagomato contro una superficie del corrispondente elemento radiale di supporto. Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, i primi mezzi di piegatura comprendono una prima pluralità di dispositivi di piegatura montati in posizioni fisse su un telaio di supporto della macchina e associati alla prima pluralità di posizioni radiali di lavoro dei primi elementi radiali di supporto.
In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione, i secondi mezzi di piegatura comprendono una seconda pluralità di dispositivi di piegatura montati in posizioni fisse sul telaio di supporto della macchina e associati alla seconda pluralità di posizioni radiali di lavoro dei secondi elementi radiali di supporto.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, la macchina comprende, inoltre, mezzi di divaricamento, associati al organo e configurati per divaricare temporaneamente una parte delle alette del foglio sagomato prima dell’introduzione di almeno uno dei prodotti in ognuna delle scatole in fase di formazione.
In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione, la macchina comprende, inoltre, mezzi di incollaggio associati sia al primo organo rotante, sia al secondo organo rotante, e configurati per iniettare selettivamente collante su determinate parti del foglio sagomato in associazione ai primi e secondi mezzi di piegatura.
Ulteriori forme di realizzazione si riferiscono anche ad un procedimento per realizzare scatole partendo ognuna da un foglio sagomato avente almeno una pluralità di pareti e di alette, e impacchettare automaticamente prodotti in ognuna delle scatole durante la loro realizzazione.
Secondo una forma di realizzazione, il summenzionato procedimento comprende almeno una prima sequenza di fasi di piegatura in cui viene utilizzato un primo organo rotante provvisto di una pluralità di primi elementi radiali di supporto, ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente almeno una parte del foglio sagomato durante la rotazione del primo organo rotante, passando per una prima pluralità di posizioni radiali di lavoro, per cooperare con primi mezzi di piegatura associati al primo organo rotante configurati per piegare almeno alcune delle pareti e delle alette del foglio sagomato.
Il procedimento comprende, inoltre, una seconda sequenza di fasi di piegatura, realizzate mediante un secondo organo rotante provvisto di una pluralità di secondi elementi radiali di supporto, ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente, durante la rotazione del secondo organo rotante, il foglio sagomato dopo che quest’ultimo è stato parzialmente piegato dai primi mezzi di piegatura durante la prima sequenza di fasi di piegatura. La seconda sequenza di fasi di piegatura prevede che il secondo organo rotante si porti in una seconda pluralità di posizioni radiali di lavoro per cooperare con associati secondi mezzi di piegatura, configurati per effettuare altre piegature di pareti e alette del foglio sagomato. Inoltre, è previsto il trasferimento selettivo e sincronizzato del foglio sagomato dal primo organo rotante al secondo organo rotante mediante mezzi di trasferimento.
Forme di realizzazione si riferiscono altresì ad una scatola contenente prodotti e realizzata mediante un procedimento in accordo con la presente descrizione, partendo da un foglio sagomato avente almeno una pluralità di pareti e di alette.
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi della presente divulgazione saranno meglio compresi con riferimento alla seguente descrizione, alle tavole di disegno e alle annesse rivendicazioni. Le tavole di disegno, che sono integrate e facenti parte della presente descrizione, illustrano alcune forme di realizzazione del presente oggetto e, unitamente alla descrizione, si propongono di descrivere i principi della divulgazione.
I vari aspetti e caratteristiche descritte nella presente descrizione possono essere applicati individualmente, dove possibile. Questi aspetti individuali, ad esempio aspetti e caratteristiche presenti nella descrizione oppure nelle rivendicazioni dipendenti allegate, possono essere oggetto di domande divisionali.
Si fa notare che qualsiasi aspetto o caratteristica che si trovi essere già nota durante la procedura di brevettazione si intende non essere rivendicata ed essere l’oggetto di un disclaimer.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite solamente a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in pianta di un foglio sagomato, detto anche sbozzato, o blank, che definisce lo sviluppo piano di una scatola di dimensioni tascabili, schematizzata in fig. 2, nella quale impacchettare automaticamente prodotti di piccole dimensioni, mediante una macchina e/o utilizzando un procedimento secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista in assonometria di una scatola realizzata con il foglio sagomato di fig. 1 ;
- la fig. 3 è una vista frontale di una macchina secondo il presente trovato;
- la fig. 4 è un particolare ingrandito della macchina di fig. 3;
- la fig. 5 è un particolare della macchina di fig. 3 maggiormente ingrandito rispetto a quello di fig. 4;
- la fig. 6 è un altro particolare della macchina di fig. 3 nella stessa scala di ingrandimento di quella di fig. 5;
- la fig. 7 è un ulteriore particolare della macchina di fig. 3 in una scala di ingrandimento più piccola di quella delle figure 5 e 6;
- la fig. 8 è ancora un altro particolare della macchina di fig. 3 in una scala di ingrandimento più piccola di quella di fig. 7;
- la fig. 9 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 con la sua superficie interna rivolta verso l’alto e in una posizione iniziale, prima che siano iniziate le fasi di piegatura da parte della macchina di fig. 3;
- la fig. 10 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una prima fase di piegatura;
- la fig. 11 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una seconda fase di piegatura;
- la fig. 12 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una terza fase di piegatura;
- la fig. 13 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una prima fase di incollaggio;
- la fig. 14 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una quarta fase di piegatura;
- la fig. 15 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una quinta fase di piegatura;
- la fig. 16 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una sesta fase di piegatura;
- la fig. 17 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una settima fase di piegatura;
- la fig. 18 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una seconda fase di incollaggio;
- la fig. 19 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una ottava fase di piegatura;
- la fig. 20 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una terza fase di incollaggio;
- la fig. 21 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una fase di divaricamento delle parti ai lati dell’apertura di accesso alla scatola in formazione;
- la fig. 22 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una fase di introduzione, durante la quale un prodotto viene inserito nella scatola in formazione;
- la fig. 23 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una nona fase di piegatura, per cominciare a chiudere la scatola con aH’intemo il prodotto;
- la fig. 24 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una decima fase di piegatura, per continuare a chiudere la scatola con aH’intemo il prodotto, piegando una prima parte di una parete laterale;
- la fig. 25 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una undicesima fase di piegatura per continuare a chiudere la scatola con aH’intemo il prodotto, piegando una seconda parte della parete laterale di fig. 24;
- la fig. 26 è una vista in prospettiva e schematica del foglio sagomato di fig. 1 dopo una quarta fase di incollaggio per incollare fra loro le due parti della parete laterale di fig. 24 e sigillare la scatola con all’ interno il prodotto;
- la fig. 27 è una vista in prospettiva e schematica di una scatola completata e chiusa, dopo una dodicesima e ultima fase di piegatura, realizzata con il foglio sagomato di fig. 1 e nella quale è inserito il prodotto confezionato.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.
Si precisa che nella presente descrizione e nelle rivendicazioni i termini, alto, basso, verticale, orizzontale, superiore, inferiore, destra, sinistra, esterno ed interno, con le loro declinazioni, hanno la sola funzione di illustrare meglio il presente trovato con riferimento alle figure dei disegni e non devono essere in alcun modo utilizzati per limitare la portata del trovato stesso, o l’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni. Ad esempio, con il termine orizzontale si vuole indicare un piano che può essere sia parallelo alla linea dell’ orizzonte, sia sub-orizzontale, cioè inclinato, anche di parecchi gradi, ad esempio fino a 15°, rispetto alla linea dell’orizzonte.
Con riferimento alla fig. 1, un foglio sagomato 10, che definisce lo sviluppo piano di una scatola 11 (fig. 2) a forma di parallelepipedo di dimensioni tascabili, nella quale impacchettare automaticamente prodotti di piccole dimensioni, come ad esempio cartucce per vaporizzatori o inalatori ad esempio di tabacco od altre sostanze (cosiddette cartomizer), oppure per componenti di sigarette tradizionali o sigarette elettroniche, capsule di medicinali, o altro, mediante una macchina 12 (fig. 3) secondo il presente trovato, comprende una parete frontale, o anteriore, 13 (figure 1 e 2), di forma sostanzialmente rettangolare, ad esempio di 55 mm per 95 mm, nella quale è ricavata una finestra 14 sostanzialmente rettangolare e provvista di una pellicola trasparente. Il foglio sagomato 10 comprende, inoltre, una parte, in particolare una parete posteriore, 15, avente le dimensioni uguali a quella della parete frontale 13, una prima parete laterale 16 avente ad esempio una larghezza di 15 mm, disposta fra le due pareti 13 e 15 e collegata a queste ultime da una prima cordonatura 17 e, rispettivamente, da una seconda cordonatura 18, che sono configurate per definire gli spigoli laterali di sinistra della scatola 11 (fig. 2), e prime e seconde parti, o pareti, 27a, 27b (fig. 1), le quali, una volta sovrapposte come descritto in dettaglio nel prosieguo, vanno a definire una seconda parete laterale 27, opposta alla prima parete laterale 16, della scatola 11 (fig. 2).
Il foglio sagomato 10 comprende, inoltre, una parete inferiore 19 (fig.
1), collegata alla parete posteriore 15 da una terza cordonatura 20, ed una prima aletta 21 collegata alla parete inferiore 19 da una quarta cordonatura 22. Le cordonature 20 e 22 sono configurate per definire gli spigoli inferiori della scatola 1 1 (fig. 2).
Il foglio sagomato 10 comprende anche una parete superiore 23 (fig.
1), collegata alla parete posteriore 15 da una quinta cordonatura 24, ed una seconda aletta 25 collegata alla parete superiore 23 da una sesta cordonatura 26. Le cordonature 24 e 26 sono configurate per definire gli spigoli superiori della scatola 11 (fig. 2). La prima parte 27a (fig. 1) che definisce la seconda parete laterale 27 della scatola 1 1 (fig. 2) è collegata alla parete posteriore 15 da una settima cordonatura 28, e la seconda parte 27b (fig. 1) che definisce la seconda parete laterale 27 (fig. 2) è collegata alla parete frontale 13 da una ottava cordonatura 29. La suddetta seconda parte 27b (fig. 1) della seconda parete laterale 27 (fig.
2) è a sua volta suddivisa da alcune fustellature in modo da formare un lembo centrale 27b-c (fig. 1) e due lembi laterali 27b-l. La prima parte 27a della seconda parete laterale 27 (fig. 2) è provvista centralmente di un taglio 30 (fig. 1) configurato per accogliere un dente centrale formato nel lembo centrale 27b-c, per esempio dopo che la scatola 11 è stata aperta per la prima volta dall’ utilizzatore.
La prima apertura della scatola 11 da parte dell’ utilizzatore può essere effettuata sollevando e separando la seconda parte 27b dalla prima parte 27a della seconda parete 27 e aprendo così la parete frontale 13, la quale rappresenta di fatto il coperchio della scatola 11, mediante rotazione attorno alla prima cordonatura 17, che funge quindi da cerniera. Mediante tale azione, si ha la rottura della fustellatura che definisce i due lembi laterali 27b-l, i quali rimangono incollati alla prima parte 27a della seconda parete laterale 27, mentre la rimanente porzione della seconda parte 27b viene tirata e sollevata dall’utilizzatore come sopra descritto. Un’aletta inferiore 31 è collegata alla parte inferiore della parete frontale 13 lungo un bordo inferiore 32 ed un’aletta superiore 33 è collegata alla parte superiore della parete frontale 13 lungo un bordo superiore 34.
Inoltre, due prime piccole alette 35 e 36 sono collegate ai due lati minori della prima parete laterale 16 da una nona cordonatura 37 posta in basso e, rispettivamente, da una decima cordonatura 38 posta in alto, e sono configurate per essere ripiegate di 90° verso la stessa prima parete laterale 16 e incollate una alla parete inferiore 19 e l’altra, rispettivamente, alla parete superiore 23. Infatti, due tagli 39 e 40 sono presenti fra le due prime piccole alette 35 e 36 e, rispettivamente, la parete inferiore 19 e la parete superiore 23.
Una terza piccola aletta 41 è collegata da un’undicesima cordonatura 42 ad un lato minore della parete inferiore 19 (quello a sinistra in fig. 1) ed è configurata per essere ripiegata di 90° verso la stessa parete inferiore 19 e incollata alla parte inferiore della prima parte 27a della seconda parete laterale 27. Infatti, un taglio 43 è presente fra la terza piccola aletta 41 e la parte inferiore della prima parte 27a della seconda parete laterale 27.
Una quarta piccola aletta 44 è collegata da una dodicesima cordonatura 45 ad un lato minore della parete superiore 23 ed è configurata per essere ripiegata di 90° verso la stessa parete superiore 23 e incollata alla parte superiore della prima parte 27a della seconda parete laterale 27. Infatti, un taglio 46 è presente fra la terza piccola aletta 44 e la parte superiore della prima parte 27a della seconda parete laterale 27. La macchina 12 (fig. 3) comprende un telaio di supporto 50 configurato per essere appoggiato su un piano d’appoggio PI, costituito, per esempio, da un pavimento. Sul telaio di supporto 50 sono montate girevoli una prima ruota 51, avente un primo asse di rotazione XI, ad esempio orizzontale, ed una seconda ruota 52, disposta più in basso e avente un secondo asse di rotazione X2 parallelo al primo asse di rotazione XI .
Per il primo asse di rotazione XI passa un primo piano di lavoro P2, per esempio orizzontale, mentre per il secondo asse di rotazione X2 passa un secondo piano di lavoro P3, parallelo al primo piano di lavoro P2 e posto più in basso del primo, ad esempio ad una distanza compresa fra circa 800 mm e circa 1.000 mm dal piano d’appoggio PI, per permettere ad un operatore U di operare sul secondo piano di lavoro P3, stando in piedi in condizioni di sicurezza.
Fra i due assi di rotazione XI e X2 passa un piano di collegamento P4 che è inclinato di un angolo a (fig. 4), ad esempio di circa 60°, rispetto al secondo piano di lavoro P3. La distanza fra i due assi di rotazione XI e X2, nell’esempio qui fornito, è di circa 430 mm.
La macchina 12 comprende anche un magazzino 53 (figure 3, 4 e 5) disposto a monte della prima ruota 51 , ossia sulla destra della stessa e di poco più in alto rispetto al primo piano di lavoro P2. Il magazzino 53 è configurato per tenere impilata verticalmente, oppure inclinata di circa 15° verso destra, una pluralità di fogli sagomati 10.
Associato alla parte inferiore del magazzino 53 è presente un dispositivo di prelievo 54, di tipo noto in sé, per esempio del tipo descritto nella sopra citata domanda di brevetto italiano per invenzione industriale MI2015A000292, il quale è configurato per prelevare dal basso un foglio sagomato 10 alla volta, posizionarlo sostanzialmente sul primo piano di lavoro P2, o leggermente al di sopra di esso, e consegnarlo ad un associato primo dispositivo di traslazione 55, anch’esso di tipo noto in sé. Il primo dispositivo di traslazione 55 è configurato per traslare il foglio sagomato 10 prelevato dal magazzino 53 verso la prima ruota 5 1 , mantenendolo parallelo al primo piano di lavoro P2.
La macchina 12 comprende anche un primo nastro trasportatore 56 (figure 3, 4 e 8) disposto a monte della seconda ruota 52, ossia sulla sinistra della stessa e di poco più basso rispetto al secondo piano di lavoro P3. Il primo nastro trasportatore 56 è configurato per trasportare selettivamente una pluralità di prodotti A (fig. 3) da una stazione di caricamento, non rappresentata nei disegni, verso la seconda ruota 52, come sarà più avanti descritto in dettaglio. Il movimento del primo nastro trasportatore 56 è indicato dalle frecce FI nelle figure 4 e 8.
La prima ruota 51 comprende una pluralità di bracci radiali 57, che nell’esempio qui fornito sono dodici, essendo ciascuno distante angolarmente di 30° da quello adiacente.
Nella parte più periferica di ogni braccio radiale 57 è presente un organo di supporto, o mandrino, 58 (figure 4, 5, 6 e 7) di tipo rigido, avente una sezione trasversale a forma di L e sagomato in modo da definire una superfìcie piana di appoggio 59 (fig. 5) ed un gradino interno 60. La superficie piana di appoggio 59 ha le dimensioni della parete posteriore 15 del foglio sagomato 10, che nell’esempio qui fornito sono 55 mm per 95 mm. Lo spessore di ciascun mandrino 58 è uguale alla larghezza della prima parete laterale 16 del foglio sagomato 10, che nell’esempio qui fornito è di 15 mm. Pertanto, ciascun mandrino 58 ha sostanzialmente la forma e le dimensioni dell’interno della scatola 11 da realizzare.
La prima ruota 5 1 è configurata per ruotare incrementalmente, passo a passo, in un primo senso di rotazione SRI, che nella fattispecie è antiorario, attorno al primo asse di rotazione XI, con incrementi, o passi, angolari di 30°, in modo che ciascun mandrino 58 possa passare da una posizione iniziale di lavoro, in cui esso è complanare al primo piano di lavoro P2 e rivolto verso il primo dispositivo di traslazione 55, ossia a destra in fig. 3, ad una posizione finale di lavoro, in cui esso è complanare al piano di collegamento P4 e rivolto verso la seconda ruota 52, passando da altre sette posizioni di lavoro, distanti angolarmente 30° una dall’altra, per cui le posizioni di lavoro di ciascun mandrino 58 sono nove. Pertanto, ciascun mandrino 58, nell’esempio qui fornito, ha tre posizioni non operative, fra il piano di collegamento P4 e il primo piano di lavoro P2, nel senso di rotazione SRI, nelle quali non c’è alcun foglio sagomato 10 ad esso associato.
Sulla prima ruota 51, in corrispondenza di ciascun mandrino 58, è presente un organo pressore 61 (fig. 5), avente una superficie di pressione 62 rivolta verso la superficie piana di appoggio 59 del mandrino 58 e una aletta inclinata 63 configurata per cooperare con la prima parte 27a della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 e spingerla nell’incavo formato dal gradino interno 60.
Ciascun organo pressore 61 è associato ad un organo di comando di tipo noto, ad esempio elettromagnetico, o fluidodinamico, non rappresentato nei disegni, ma facilmente ipotizzabile per una persona esperta del ramo, disposto all’interno della prima ruota 51. Tale organo di comando è configurato per muovere selettivamente l’organo pressore 61 fra una posizione di riposo (tratteggiata in fig. 5), in cui quest’ultimo è distanziato dal corrispondente mandrino 58, ad una posizione operativa (rappresentata a tratto continuo in fig. 5), in cui esso preme la superficie interna della parete posteriore 15 del foglio sagomato 10 contro la superfìcie piana di appoggio 59 del mandrino 58 e contemporaneamente, con la sua aletta inclinata 63, piega di circa 45° la prima parte 27a della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (prima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 10). In particolare, ciascun organo pressore 61 (fig. 5) è configurato per essere portato, nella prima fase di piegatura, nella suddetta posizione operativa subito dopo che la parete posteriore 15 di un foglio sagomato 10, con la superficie interna rivolta verso il basso, è stata disposta dal primo dispositivo di traslazione 55 sopra la superficie piana di appoggio 59 del mandrino 58, mentre quest’ultimo è fermo nella sua posizione iniziale di lavoro, e per essere poi mantenuto in tale posizione operativa fino a quando lo stesso mandrino 58 arriva nella sua posizione finale di lavoro, ossia parallelo al piano di collegamento P4 e rivolto verso la seconda ruota 52, come sarà più avanti descritto in dettaglio nel corso dell’illustrazione del funzionamento della macchina 12.
La macchina 12, in corrispondenza di una prima posizione di lavoro di ciascun mandrino 58, ossia quando quest’ultimo si trova su un primo piano radiale PR1 passante per il primo asse di rotazione XI, che è spostato angolarmente di 30° nel senso di rotazione SRI rispetto al primo piano di lavoro P2, comprende un meccanismo di sollevamento 64, che a sua volta comprende un braccio 65 rotante attorno ad un perno 66, fissato sul telaio di supporto 50. Il braccio 65 è provvisto di un dente 67 configurato per cooperare con la parte inferiore del foglio sagomato 10. In particolare, il braccio 65 è comandato da un corrispondente organo di comando di tipo noto, ad esempio un attuatore elettrico, non rappresentato nei disegni, ma facilmente ipotizzabile per una persona esperta del ramo, ed è configurato per ruotare e portare selettivamente il suo dente 67 da una posizione di riposo (tratteggiata in fig. 5), in cui il suo dente 67 è al di sotto del primo piano radiale PR1, ad una posizione operativa (rappresentata a tratto continuo in fig. 5), in cui il suo dente 67 è al di sopra dello stesso primo piano radiale PR1 e solleva la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 fino a portarla contro un tegolo ricurvo 68, fissato sul telaio di supporto 50 (seconda fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 11).
La macchina 12 (fig. 4), in corrispondenza di una seconda posizione di lavoro di ciascun mandrino 58, quando quest’ultimo si trova sul piano di collegamento P4, ma dalla parte opposta rispetto alla ruota 52 (fig. 4), ossia spostato angolarmente di 30° in senso antiorario rispetto al primo piano radiale PR1, comprende due primi dispositivi di incollaggio 69, montati sul telaio di supporto 50 e dei quali solo uno è visibile nei disegni, essendo allineati uno davanti all’altro su uno stesso piano trasversale.
Il tegolo ricurvo 68 (figure 4 e 5) funge da organo di piegatura. Infatti quest’ultimo, con la rotazione di 30° della prima ruota 51, che porta ciascun mandrino 58 dalla prima posizione di lavoro alla seconda posizione di lavoro, causa la piegatura a 90° della prima parete laterale 16 del foglio sagomato 10, insieme alle associate parete frontale 13 e seconda parte 27b della seconda parete laterale 27, rispetto alla cordonatura 18, verso la parete posteriore 15 (terza fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 12).
I due dispositivi di incollaggio 69 sono di tipo noto, per esempio del tipo in grado di iniettare rapidamente collante C a presa rapida, e sono configurati per iniettare il collante C sulla parte esterna delle due prime piccole alette 35 e 36 (prima fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 13), che si trovano da parti opposte rispetto alla prima parete laterale 16 del foglio sagomato 10 mentre questa è ferma contro la superficie piana più esterna del mandrino 58 (fig. 5).
Associati ai due primi dispositivi di incollaggio 69 è presente un primo dispositivo di piegatura 70 (figure 3, 4 e 5), che a sua volta comprende un braccio 71 (fig. 6) rotante attorno ad un perno 72 fissato sul telaio di supporto 50. Il braccio 71 ad una sua estremità è provvisto di una testa 73 avente una forcella terminale provvista di due denti 74 e 75 distanti fra loro in senso trasversale di un valore di poco superiore all’altezza della prima parete laterale 16 del foglio sagomato 10, che corrisponde anche alla larghezza del mandrino 58 in senso trasversale. Il primo dispositivo di piegatura 70 è configurato per cooperare con le due prime piccole alette 35 e 36 del foglio sagomato 10 e piegarle di 90° verso i fianchi del mandrino 58, ossia verso la stessa prima parete laterale 16 del foglio sagomato 10 (quarta fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 14). In particolare, il braccio 71 è comandato da un corrispondente organo di comando di tipo noto, ad esempio un attuatore elettrico, non rappresentato nei disegni, ma facilmente ipotizzabile per una persona esperta del ramo, ed è configurato per ruotare e portare selettivamente la testa 73 da una posizione di riposo, in cui i due suoi denti 74 e 75 sono leggermente distanti dal mandrino 58 (posizione rappresentata in fig. 6), ad una posizione operativa più abbassata, in cui i due denti 74 e 75 si trovano da parti opposte rispetto a quest’ultimo e premono, rispettivamente, le due prime piccole alette 35 e 36 del foglio sagomato 10 contro i fianchi dello stesso mandrino 58. Inoltre, la macchina 12, in corrispondenza di un settore angolare di 60° che va dal piano di collegamento P4 a un secondo piano radiale PR2 passante per il primo asse di rotazione XI, comprende un primo dispositivo di guida e piegatura 76 fissato al telaio di supporto 50. Il suddetto settore angolare di 60° comprende una terza e una quarta posizione di lavoro di ciascun mandrino 58. Il primo dispositivo di guida e piegatura 76 comprende a sua volta una parete esterna ricurva 77 e due pareti laterali 78 parallele fra loro, fra le quali passano con leggero gioco i mandrini 58 e gli associati fogli sagomati 10. Le due pareti laterali 78 fungono da elementi di piegatura; esse sono infatti configurate per piegare di 90° verso il mandrino 58 che passa fra di esse, da un lato la parete inferiore 19 del foglio sagomato 10 e l’associata prima aletta 21 e dall’altro lato la parete superiore 23 e l’associata seconda aletta 25 (quinta fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 15). In questo modo, la parete inferiore 19 viene anche incollata alla piccola aletta 35 e la parete superiore 23 viene anche incollata alla piccola aletta 36. La parete esterna ricurva 77 ha la funzione di mantenere il foglio sagomato 10 piegato e incollato come fin qui descritto, contrastando la forza centrifuga generata dalla rotazione della prima ruota 5 1.
Inoltre, la macchina 12, in corrispondenza di un terzo piano radiale PR3 (fig. 6) passante per il primo asse di rotazione XI, che è spostato angolarmente di 30° nel senso di rotazione SRI rispetto al secondo piano radiale PR2, e nel quale ciascun mandrino 58 si trova nella sua quinta posizione di lavoro, comprende sia un secondo dispositivo di piegatura 79, sia un terzo dispositivo di piegatura 80, diversi fra loro ma entrambi di tipo noto in sé.
In particolare, il secondo dispositivo di piegatura 79 comprende, ad esempio, una coppia di bracci laterali 8 1 disposti su un piano parallelo al terzo piano radiale PR3 e appena al di sopra della superficie del mandrino 58 opposta alla superficie piana di appoggio 59 di quest’ultimo. I due bracci laterali 81 sono imperniati su un perno 82 di un organo di comando 83 fissato sul telaio di supporto 50. L’organo di comando 83 è di tipo noto ed è configurato per portare i bracci laterali 81, selettivamente ed insieme, da una posizione di riposo, nella quale si trovano distanti dai fianchi del mandrino 58, ad una posizione operativa, nella quale si trovano al di sopra del mandrino 58, in modo da piegare insieme la prima aletta 21 e la seconda aletta 25 del foglio sagomato 10 di 90° verso la parete posteriore 15 e rendere così le alette 21 e 25 parallele a quest’ultima (sesta fase di piegatura illustrata schematicamente in fìg. 16).
Il terzo dispositivo di piegatura 80 comprende, ad esempio, un braccio 84 (fig. 6) rotante attorno ad un perno 85 fissato sul telaio di supporto 50. II braccio 84 è provvisto di una paletta 86 configurata per cooperare con la parete frontale 13 del foglio sagomato 10 e spingerla verso il terzo piano radiale PR3. Il braccio 84 è comandato da un corrispondente organo di comando di tipo noto, ad esempio un attuatore elettrico, non rappresentato nei disegni, ma facilmente ipotizzabile per una persona esperta del ramo, ed è configurato per ruotare e portare selettivamente la sua paletta 86 da una posizione di riposo, in cui quest’ ultima è spostata verso sinistra, distante dal mandrino 58, ad una posizione operativa, in cui la stessa paletta 86 è al di sopra di quest’ultimo e spinge verso il mandrino 58 la parete frontale 13 del foglio sagomato 10 (settima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 17), portandola così al di sopra delle due alette 21 e 25 appena piegate dal secondo dispositivo di piegatura 79. Insieme alla parete frontale 13 vengono ovviamente abbassate anche l’aletta inferiore 31 e l’aletta superiore 33, come pure la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10.
La macchina 12, inoltre, in corrispondenza del piano di collegamento P4 (fig. 7), là dove ciascun mandrino 58 si trova nella sua posizione finale di lavoro, ossia rivolto verso la seconda ruota 52, comprende un secondo dispositivo di traslazione 87, analogo al primo dispositivo di traslazione 55 e montato sul telaio di supporto 50. Il secondo dispositivo di traslazione 87 è configurato per traslare il foglio sagomato 10, che sta già prendendo la forma della scatola 11, verso la seconda ruota 52, mantenendolo parallelo al piano di collegamento P4.
Due secondi dispositivi di incollaggio 88, analoghi ai primi dispositivi di incollaggio 69, sono montati sul telaio di supporto 50 fra le due ruote 51 e 52, in corrispondenza del piano di collegamento P4. I due secondi dispositivi di incollaggio 88 sono configurati per iniettare selettivamente collante C sull’aletta inferiore 31 e sull’aletta superiore 33 del foglio sagomato 10, e più precisamente sulle superile! di queste ultime rivolte verso la parete inferiore 19 e, rispettivamente,
23 (seconda fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 18). La seconda ruota 52 comprende una pluralità di contenitori, o tasche 91 (fig. 8), che nell’esempio qui fornito sono dodici, essendo ciascuno distante angolarmente di 30° da quello adiacente.
Ciascun contenitore 91 comprende due pareti parallele fra loro che definiscono una cavità 92 a forma di parallelepipedo, ma aperta sui lati minori, e configurata per ricevere il foglio sagomato 10, parzialmente ripiegato, come sopra illustrato, proveniente dalla prima ruota 51 e traslato dal secondo dispositivo di traslazione 87. Le dimensioni di ciascuna cavità 92 sono sostanzialmente uguali a quelle della scatola 11 da realizzare, che nell’esempio qui fornito sono 55 mm x 95 mm x 15 mm.
Anche la prima ruota 52 è configurata per ruotare incrementalmente, passo a passo, in sincronismo con la prima ruota 51, in un secondo senso di rotazione SR2, che nella fattispecie è anch’esso antiorario, attorno al secondo asse di rotazione X2, con incrementi, o passi, angolari di 30°. In questo modo ciascun contenitore 91 può passare da una posizione iniziale di lavoro, in cui esso è complanare al piano di collegamento P4 e rivolto verso la prima ruota 51, ad una posizione finale di lavoro in cui esso, dopo una rotazione di 300° nel senso di rotazione SR2, è complanare al secondo piano di lavoro P3 e rivolto verso sinistra, passando da altre nove posizioni di lavoro intermedie, distanti angolarmente 30° una dall’altra. Pertanto, ciascun contenitore 91, ha undici posizioni di lavoro ed una sola posizione non operativa, nella quale non c’è al suo interno alcun foglio sagomato 10, o scatola 11, ossia fra il secondo piano di lavoro P3 e il piano di collegamento P4, nel senso di rotazione SR2.
La rotazione delle due ruote 51 e 52 è comandata selettivamente da organi di comando di qualsiasi tipo noto e non rappresentati nei disegni, per esempio motori elettrici di tipo passo a passo.
Inoltre, la macchina 12, in corrispondenza di un settore angolare di 300°, che nel senso di rotazione SR2 va dal piano di collegamento P4 al secondo piano di lavoro P3, comprende un secondo dispositivo di guida e piegatura 93 fissato al telaio di supporto 50. Il secondo dispositivo di guida e piegatura 93 comprende a sua volta due pareti laterali 94 e 95 parallele fra loro, fra le quali passano con leggero gioco i contenitori 91 e gli associati fogli sagomati 10. Le due pareti laterali 94 e 95 fungono da elementi di piegatura; esse infatti sono configurate per piegare di 90° verso la cavità 92 del contenitore 91 che passa fra di esse, rispettivamente l’aletta inferiore 31 e l’aletta superiore 33 del foglio sagomato 10 (ottava fase di piegatura illustrata schematicamente in fig.
19). In questo modo, l’aletta inferiore 31, già provvista di collante C, viene incollata alla parete inferiore 19 e l’aletta superiore 33, anch’essa già provvista di collante C, viene incollata alla parete superiore 23.
Inoltre, la macchina 12, in corrispondenza di un quarto piano radiale PR4 (fig. 8) passante per il secondo asse di rotazione X2 e che è spostato angolarmente di 60° nel senso di rotazione SR2 rispetto al piano di collegamento P4, comprende due terzi dispositivi di incollaggio 96, montati sul telaio di supporto 50 e dei quali solo uno è visibile nei disegni, essendo i due terzi dispositivi di incollaggio 96 allineati uno davanti all’altro su uno stesso asse trasversale X3 parallelo ai due assi di rotazione XI e X2. 1 due terzi dispositivi di incollaggio 96 sono anch’essi analoghi ai primi dispositivi di incollaggio 69 e sono configurati per iniettare collante C sulla parte esterna della terza piccola aletta 41 e della quarta piccola aletta 44 del foglio sagomato 10 (terza fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 20).
La macchina 12, inoltre, in corrispondenza di un quinto piano radiale PR5 (fig. 8) passante per il secondo asse di rotazione X2 e che è spostato angolarmente di 30° nel senso di rotazione SR2 rispetto al quarto piano radiale PR4, comprende un dispositivo divaricatore 97, montato sul telaio di supporto 50. Il dispositivo divaricatore 97 comprende a sua volta un braccio 98 (figure 4 e 8) rotante attorno ad un perno 99 fissato sul telaio di supporto 50. Il braccio 98 è provvisto di una testa sagomata 100 configurata per cooperare sia con la prima parte 27a e con la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27, sia con le due piccole alette 41 e 44 contrapposte fra loro del foglio sagomato 10 (figure 1 e 21). Il braccio 98 è comandato da un corrispondente organo di comando di tipo noto, ad esempio un attuatore elettrico, non rappresentato nei disegni, ma facilmente ipotizzabile per una persona esperta del ramo, ed è configurato per ruotare e portare selettivamente la sua testa sagomata 100 da una posizione di riposo, in cui quest’ultima è spostata verso sinistra, distante dal contenitore 91, ad una posizione operativa, in cui la stessa testa sagomata 100 è con la sua parte terminale leggermente alfintemo della scatola 1 1 che si sta formando con il foglio sagomato 10 (fig. 8) per divaricare contemporaneamente verso l’esterno si a l la priima parte 27a della seconda parete laterale 27, sia la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27, sia la terza piccola aletta 41, sia la quarta piccola aletta 44 (fase di divaricamento illustrata schematicamente in fig. 21).
La macchina 12, inoltre, al di sopra del primo nastro trasportatore 56, vicino alla seconda ruota 52, comprende un terzo dispositivo di traslazione 101 (fig. 8), anch’esso analogo al primo dispositivo di traslazione 55 e montato sul telaio di supporto 50. Il terzo dispositivo di traslazione 101 è configurato per traslare un prodotto A alla volta dall’estremità di destra del primo nastro trasportatore 56 aH’intemo del foglio sagomato 10, che sta già prendendo la forma della scatola 11, quando il corrispondente contenitore 91 si trova in una sua quarta posizione di lavoro, che è spostata angolarmente di 30° nel senso di rotazione SR2 rispetto al quinto piano radiale PR5, per cui il contenitore 91 è complanare al secondo piano di lavoro P3. In sostanza, il terzo dispositivo di traslazione 101 trasla il prodotto A dal primo nastro trasportatore 56 fino a introdurlo all’ interno della scatola 11 che si sta formando (fase di introduzione illustrata schematicamente in fig. 22). Inoltre, sul telaio di supporto 50, in corrispondenza del terzo dispositivo di traslazione 101, sono montati anche un quarto dispositivo di piegatura 102, al di sotto del primo nastro trasportatore 56, e un quinto dispositivo di piegatura 103, al di sopra del primo nastro trasportatore 56. Il quarto dispositivo di piegatura 102 è sostanzialmente analogo al secondo dispositivo di piegatura 79 e comprende, ad esempio, una coppia di bracci laterali 104 disposti su un piano perpendicolare al secondo piano di lavoro P3. I due bracci laterali 104 sono imperniati su un perno 105 di un organo di comando 106 fissato sul telaio di supporto 50. L’organo di comando 106 è di tipo noto ed è configurato per portare i due bracci laterali 104, selettivamente ed insieme, da una posizione di riposo, nella quale si trovano distanziati fra loro per permettere il passaggio del prodotto A dal primo nastro trasportatore 56 all’ interno del foglio sagomato 10, ad una posizione operativa, nella quale si trovano fra loro avvicinati, in modo da piegare insieme la terza piccola aletta 41 e la quarta piccola aletta 44 del foglio sagomato 10, precedentemente provviste del collante C, di 90° verso l’interno e rendere così le stesse alette 41 e 44 parallele alla prima parete laterale 16 (nona fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 23).
Il quinto dispositivo di piegatura 103 è analogo al terzo dispositivo di piegatura 80 e comprende, ad esempio, un braccio 107 rotante attorno ad un perno 108 fissato sul telaio di supporto 50. Il braccio 107 è provvisto di una paletta 109 configurata per cooperare con la prima parte 27a della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10, che si trova in posizione divaricata verso l’alto, e spingerla verso il basso, fino a portarla in posizione verticale. Il braccio 107 è comandato da un corrispondente organo di comando di tipo noto, ad esempio un attuatore elettrico, non rappresentato nei disegni, ma facilmente ipotizzabile per una persona esperta del ramo, ed è configurato per ruotare e portare selettivamente la sua paletta 109 da una posizione di riposo, in cui quest 'ultima è sollevata e distante dal secondo piano di lavoro P3, ad una posizione operativa, in cui la stessa paletta 109 è abbassata e piega verso il basso la suddetta prima parte 27a della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10, che si trovava divaricata verso l’alto (decima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 24), portandola così al di sopra della prima piccola aletta 41 e della quarta piccola aletta 44 appena piegate dal quarto dispositivo di piegatura 102. In questo modo, la terza piccola aletta 41 e quarta piccola aletta 44, già provviste di collante C, vengono incollate alla prima parte 27a della seconda parete laterale 27. Una prima parete circolare 110 (fig. 8), coassiale al secondo asse di rotazione X2, è montata fissa sul telaio di supporto 50 appena al di sotto della parte sinistra della seconda ruota 52 e si sviluppa per un settore circolare di circa 90°, che, partendo dal secondo piano di lavoro P3, nel senso di rotazione SR2, arriva ad un sesto piano radiale PR6, nel quale ciascun contenitore 9 1 si trova in una settima posizione di lavoro.
La funzione della prima parete circolare 110 è quella di piegare la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10, che si trovava divaricata verso il basso (undicesima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 25), mentre la seconda ruota 52 ruota e porta il corrispondente contenitore 91 dalla sua quarta posizione di lavoro alla sua settima posizione di lavoro.
Inoltre, sul telaio di supporto 50, in corrispondenza della fine della prima parete circolare 110 (fig. 8), ossia sostanzialmente sul sesto piano radiale PR6, in una posizione fissa è montato un quarto dispositivo di incollaggio 111, configurato per iniettare collante C fra le due parti 27a e 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (quarta fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 26) mentre il corrispondente contenitore 9 1 è nella sua posizione
Una seconda parete circolare 112 (fig. 8), anch’essa coassiale al secondo asse di rotazione X2, è montata fissa sul telaio di supporto 50 appena al di sotto della parte destra della seconda ruota 52 e si sviluppa per un settore circolare di circa 90°, che partendo dal sesto piano radiale PR6, nel senso di rotazione SR2, arriva al secondo piano di lavoro P3. La funzione della seconda parete circolare 112 è quella di mantenere piegata la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10, in modo che risulti incollata alla prima parte 27a della stessa seconda parete laterale 27, per completare la realizzazione della scatola 11 con all’ interno il prodotto A (dodicesima e ultima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 27). Tra la prima parete circolare 1 10 e la seconda parete circolare 1 12 è presente un’apertura, o interruzione, 110a, prevista per consentire l’incollaggio delle due parti 27a e 27b, come descritto in dettaglio nel prosieguo.
Sul telaio di supporto 50, inoltre, in corrispondenza della fine della seconda parete circolare 112 (fig. 8), è montato un dispositivo di espulsione 113, configurato per espellere selettivamente la scatola 11 dal corrispondente contenitore 91 che si trova nella sua posizione finale di lavoro, complanare al secondo piano di lavoro P3.
In particolare, il dispositivo di espulsione 113 comprende una coppia di ruote di prelievo 114, delle quali solamente una è visibile nei disegni, essendo allineate una davanti all’altra.
Le due ruote di prelievo 114 sono configurate per contattare l’aletta inferiore 31 e l’aletta superiore 33 del foglio sagomato 10, che ora formano rispettivamente la superficie superiore e quella inferiore della scatola 11 , e che in questa posizione si trovano in corrispondenza delle aperture laterali della cavità 92 del contenitore 91.
Ciascuna ruote di prelievo 114 è montata all’estremità superiore di un albero verticale 115 girevole selettivamente ad opera di un organo di comando 116 di tipo noto, per esempio un motore elettrico.
A valle del dispositivo di espulsione 113 è presente un secondo nastro trasportatore 117 (fig. 3), configurato per convogliare all’ esterno dalla macchina 12 le scatole 11 già confezionate, nella direzione di movimento indicata dalla freccia F2 (fig. 4).
I diversi componenti elettromeccanici della macchina 12 sono controllati e comandati da un processore programmabile di tipo noto e non rappresentato nei disegni, che può essere disposto, per esempio, all’interno di un vano 118 (fig. 3).
Il funzionamento della macchina 12 fin qui descritta, che definisce anche il procedimento per realizzare automaticamente le scatole 1 1 , partendo da fogli sagomati 10, e impacchettare al loro interno i prodotti A è il seguente.
Verrà di seguito descritto il ciclo di un singolo foglio sagomato 10, anche se la macchina 12 consente di processare contemporaneamente, una pluralità di fogli sagomati. Infatti, sulle due ruote 51 e 52 possono essere presenti nei diversi mandrini 58 e contenitori 91 fino a diciotto fogli sagomati 10, per produrre e confezionare molteplici scatole 11 all’ora.
Un foglio sagomato 10 è prelevato dal magazzino 53 (figure 3, 4 e 5) e traslato sul mandrino 58, che si trova sul primo piano di lavoro P2 e che nel prosieguo della spiegazione del funzionamento sarà chiamato “il mandrino 58”. Qui dall’organo pressore 61 viene effettuata la piegatura della prima parte 27a della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (prima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 10).
Si fa quindi ruotare la prima ruota 51 di 30° nel primo senso di rotazione SRI, portando così il mandrino 58 nella sua prima posizione di lavoro complanare al primo piano radiale PR1 (fig. 5). Qui il dispositivo di sollevamento 64 effettua il sollevamento e la parziale piegatura della seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (seconda fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 11).
Si fa quindi ruotare la prima ruota 51 (fig. 5) di altri 30° nel primo senso di rotazione SRI, portando così il mandrino 58 nella sua seconda posizione di lavoro complanare al piano di collegamento P4. Ciò causa la piegatura della prima parete laterale 16 e della parete frontale 13 del foglio sagomato 10 ad opera del tegolo ricurvo 68 (terza fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 12). Inoltre, in questa seconda posizione di lavoro del mandrino 58, vengono attuati i due primi dispositivi di incollaggio 69, che iniettano collante C sulla prime piccole alette 35 e 36 del foglio sagomato 10 (prima fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 13), e subito dopo il primo dispositivo di piegatura 70, che piega le medesime prime piccole alette 35 e 36 (quarta fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 14).
Con altri tre passi successivi di 30° ciascuno si fa quindi ruotare la prima ruota 51 di altri 90° nel primo senso di rotazione SRI, portando così il mandrino 58 (fig. 6) nella sua quinta posizione di lavoro, in cui è complanare al terzo piano radiale PR3. Tale rotazione causa la piegatura della parete inferiore 19 e della parete superiore 23 del foglio sagomato 10 ad opera delle due pareti laterali 78 (quinta fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 15). In questa quinta posizione di lavoro del mandrino 58, viene attuato prima il secondo dispositivo di piegatura 79, che piega la prima aletta 21 e la seconda aletta 25 del foglio sagomato 10 (sesta fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 16), e poi il terzo dispositivo di piegatura 80, che piega la parete frontale 13 del foglio sagomato 10 (settima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 17).
Con altri tre passi successivi di 30° ciascuno si fa quindi ruotare la prima ruota 51 di altri 90° nel primo senso di rotazione SRI, portando così il mandrino 58 (fig. 7) nella sua posizione finale di lavoro, in cui è complanare al piano di collegamento P4 e rivolto verso la seconda ruota 52. In questa posizione del mandrino 58 viene attuato il secondo dispositivo di traslazione 87 che effettua la traslazione del foglio sagomato 10 dal mandrino 58 alla cavità 92 del contenitore 91 che si trova in quel momento sul medesimo piano di collegamento P4 e che nel prosieguo della spiegazione del funzionamento sarà chiamato “il contenitore 91”. Durante tale traslazione vengono anche attuati i due secondi dispositivi di incollaggio 88, che iniettano collante C sull’aletta inferiore 31 e sull’aletta superiore 33 del foglio sagomato 10 (seconda fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 18).
Mentre la prima ruota 51 (fig. 7) viene ulteriormente fatta ruotare con incrementi angolari di 30° nel primo senso a riportare il mandrino 58 nella sua posizione iniziale di lavoro sul primo piano di lavoro P2, dopo una rotazione di 120°, per ricominciare un altro ciclo uguale a quello fin qui descritto, la seconda ruota 52 (fig. 8) viene fatta ruotare in sincronismo e alla stessa velocità angolare della prima ruota 51, anch’essa con incrementi angolari di 30° nel secondo senso di rotazione SR2.
La seconda ruota 52, con due passi successivi di 30° ciascuno, viene fatta ruotare di 60° nel secondo senso di rotazione SR2, portando così il contenitore 9 1 nella sua seconda posizione di lavoro, in cui è complanare al quarto piano radiale PR4. Tale rotazione causa la piegatura dell’aletta inferiore 31 e dell’ aletta superiore 33 del foglio sagomato 10 ad opera delle due pareti laterali 94 e 95 (ottava fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 19). In tale seconda posizione di lavoro del contenitore 91 vengono anche attuati i due terzi dispositivi di incollaggio 96, che iniettano collante C sulla parte esterna della terza piccola aletta 41 e della quarta piccola aletta 44 del foglio sagomato 10 (terza fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 20).
La seconda ruota 52 viene quindi fatta ruotare di un altro passo di 30° nel secondo senso di rotazione SR2, portando così il contenitore 91 nella sua terza posizione di lavoro, in cui è complanare al quinto piano radiale PR5. In questa posizione viene attuato il dispositivo divaricatore 97 che divarica le quattro parti del foglio sagomato 10 che definiscono la chiusura della scatola 11 che si sta formando, ossia la prima parte 27a e la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27, nonché la terza piccola aletta 41 e la quarta piccola aletta 44 (fase di divaricamento illustrata schematicamente in fig. 21). Questa fase di divaricamento è molto utile per permettere inserimento facilitato e senza alcun inceppamento del prodotto A all’ interno della scatola 11 che si sta formando.
La seconda ruota 52 (fig. 8) viene quindi fatta ruotare di un altro passo di 30° nel secondo senso di rotazione SR2, portando così il contenitore 91 nella sua quarta posizione di lavoro, in cui è complanare al secondo piano di lavoro P3. In questa posizione del contenitore 91 viene attuato prima il terzo dispositivo di traslazione 101 che trasla un prodotto A dal primo nastro trasportatore 56 fino a introdurlo alTintemo della scatola 11 che si sta formando (fase di introduzione illustrata schematicamente in fig. 22), poi si attua il quarto dispositivo di piegatura 102 (fig. 8), che piega la terza piccola aletta 41 e la quarta piccola aletta 44 del foglio sagomato 10 (nona fase di piegatura illustrata schematicamente in fig.
23), e poi si attua il quinto dispositivo di piegatura 103 che piega verso il basso la prima parte 27a della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (decima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig.
24).
Con altri tre passi successivi di 30° ciascuno si fa quindi ruotare la seconda ruota 52 di altri 90° nel secondo senso di rotazione SR2, portando così il contenitore 91 (fig. 8) nella sua settima posizione di lavoro, in cui è complanare al sesto piano radiale PR6. Tale rotazione causa la piegatura della seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (decima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 24) ad opera della prima parete circolare 110 (undicesima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 25). Tra la prima parete circolare 110 e la seconda parete circolare 112, essenzialmente in corrispondenza della sua settima posizione di lavoro, è presente la summenzionata apertura, o interruzione, 11 Oa, tale per cui la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 non è più mantenuta piegata e tende elasticamente a riaprirsi temporaneamente. Tale temporanea riapertura della seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 concretizza l’opportunità di erogare il collante C verso la prima parte 27a della seconda parete laterale 27, per l’incollaggio con la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27, in particolare ad esempio con i lembi laterali 27b-l della seconda parte 27b della seconda parete laterale 27. Infatti, con il contenitore 91 (fig. 8) presente nella sua settima posizione di lavoro, è possibile attuare il quarto dispositivo di incollaggio 111, che inietta collante C verso la prima parte 27a della seconda parete laterale 27, coordinatamente alla posizione dei lembi laterali 27b-l della seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 del foglio sagomato 10 (quarta fase di incollaggio illustrata schematicamente in fig. 26). Proseguendo la rotazione della seconda ruota 52, la seconda parte 27b della seconda parete laterale 27 incontra la seconda parete circolare 112 che ne ribadisce la piegatura, chiudendola sulla prima parte 27a della seconda parete laterale 27 e permettendo così di concretizzare l’incollaggio (dodicesima e ultima fase di piegatura illustrata schematicamente in fig. 27). L’incollaggio della prima parte 27a con la seconda parte 27b definisce la seconda parete 27 della scatola 11.
Quindi, con altri tre passi successivi di 30° ciascuno, si fa ruotare la seconda ruota 52 di altri 90° nel secondo senso di rotazione SR2, portando così il contenitore 91 nella sua posizione finale di lavoro, in cui è complanare al secondo piano di lavoro P3, verso il secondo nastro trasportatore 117.
La scatola 11 è ora completata. Si attua quindi il dispositivo di espulsione 113, che tramite le ruote di prelievo 114 fanno fuoriuscire la scatola 11 dal contenitore 91 e la depongono sul secondo nastro trasportatore 117.
Il contenitore 91, liberato dal suo contenuto, con altre due rotazioni successive della seconda ruota 52 di 30° ciascuna, nel secondo senso di rotazione SR2, si riporta nella sua posizione iniziale di lavoro, complanare al piano di collegamento P4, di fronte alla prima ruota 51, per iniziare un nuovo ciclo.
E chiaro che le diverse fasi operative sopra descritte avvengono contemporaneamente sui diversi mandrini 58 e nei diversi contenitori 91, per cui la produzione oraria della macchina 12 è molto elevata.
È chiaro, inoltre, che alla macchina 12 e al relativo procedimento fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti e/o di fasi, senza per questo uscire daH’ambito del presente trovato.
E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad un esempio specifico di realizzazione, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di macchine e/o di procedimenti per impacchettare automaticamente prodotti di piccole dimensioni in scatole tascabili, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni allegate e quindi tutte rientranti neH’ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per realizzare scatole (11) partendo ognuna da un foglio sagomato (10) avente almeno una pluralità di pareti (13, 15, 16, 19, 23, 27a, 27b) e di alette (21, 25, 31, 33, 35, 36, 41, 44) e per impacchettare automaticamente prodotti (A) in ognuna di dette scatole (11) durante la realizzazione di queste ultime, caratterizzata dal fatto che detta macchina (12) comprende: - almeno un primo organo rotante (51) provvisto di una pluralità di primi elementi radiali di supporto (58) ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente almeno una parte (15) di detto foglio sagomato (10) durante la rotazione di detto primo organo rotante (51) passando per una prima pluralità di posizioni radiali di lavoro, per cooperare con primi mezzi di piegatura associati a detto primo organo rotante (51) configurati per piegare almeno alcune di dette pareti (13, 16, 19, 23, 27a) e alette (21, 25, 35, 36) di detto foglio sagomato (10); - un secondo organo rotante (52) provvisto di una pluralità di secondi elementi radiali di supporto (91) ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente, durante la rotazione di detto secondo organo rotante (52), detto foglio sagomato (10) dopo che quest’ultimo è stato parzialmente piegato da detti primi mezzi di piegatura; in cui detto secondo organo rotante (52) è configurato per portarsi in una seconda pluralità di posizioni radiali di lavoro per cooperare con associati secondi mezzi di piegatura configurati per effettuare altre piegature di dette pareti (13, 15, 16, 19, 23, 27b) e alette (31, 33, 41, 44) di detto foglio sagomato (10); ed in cui mezzi di trasferimento (87) sono previsti per trasferire selettivamente e in modo sincronizzato detto foglio sagomato (10) da detto primo organo rotante (51) a detto secondo organo rotante (52).
  2. 2. Macchina come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi elementi radiali di supporto comprendono ognuno un mandrino (58) di tipo rigido, avente sostanzialmente la forma di un parallelepipedo con le dimensioni corrispondenti a quelle dell’ interno di ognuna di dette scatole (11), così che detto foglio sagomato (10) possa piegarsi appoggiandosi sulle superfici esterne di detto mandrino (58), senza deformarsi.
  3. 3. Macchina come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti secondi elementi radiali di supporto comprendono ognuno un contenitore (91) che definisce una cavità (92) avente sostanzialmente la forma di un parallelepipedo con le dimensioni corrispondenti a quelle dell’ esterno di ognuna di dette scatole (11), così che su detto foglio sagomato (10) possano essere effettuate dette altre piegature e che all’ interno di ognuna di dette scatole (11) in fase di formazione possa essere inserito almeno uno di detti prodotti (A) prima che ognuna di dette scatole (11) sia completata e chiusa.
  4. 4. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto primo organo rotante comprende una prima ruota (51) rotante attorno a un primo asse di rotazione (XI) e che detto secondo organo rotante comprende una seconda ruota (52) rotante attorno a un secondo asse di rotazione (X2), parallelo a detto primo asse di rotazione (XI), e che un piano di collegamento (P4) passante per detti due assi di rotazione (XI, X2) definisce sia una determinata posizione radiale di lavoro di ognuno di detti primi elementi radiali di supporto (58), sia una determinata posizione radiale di lavoro di ognuno di detti secondi elementi radiali di supporto (91).
  5. 5. Macchina come nella rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta determinata posizione radiale di lavoro di ognuno di detti primi elementi radiali di supporto (58) corrisponde ad una posizione finale di lavoro di questi ultimi, e che detta determinata posizione radiale di lavoro di ognuno di detti secondi elementi radiali di supporto (91) corrisponde ad una posizione iniziale di lavoro di questi ultimi.
  6. 6. Macchina come nella rivendicazione 4 o 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trasferimento (87) sono disposti in corrispondenza di detto piano di collegamento (P4) fra detta prima ruota (51) e detta seconda ruota (52).
  7. 7. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende, inoltre, una pluralità di organi pressori (61) montati su detto primo organo rotante (51) e associati ognuno a uno di detti primi elementi radiali di supporto (58) per premere selettivamente una parte (15) di detto foglio sagomato (10) contro una superficie del corrispondente elemento radiale di supporto (58).
  8. 8. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di piegatura comprendono una prima pluralità di dispositivi di piegatura (64, 68, 70, 76, 79, 80) montati in posizioni fisse su un telaio di supportoA(50) di detta macchina (12) e associati a detta prima pluralità di posizioni radiali di lavoro di detti primi elementi radiali di supporto (58).
  9. 9. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di piegatura comprendono una seconda pluralità di dispositivi di piegatura (93, 102, 103) montati in posizioni fisse su un telaio di supporto (50) di detta macchina (12) e associati a detta seconda pluralità di posizioni radiali di lavoro di detti secondi elementi radiali di supporto (91).
  10. 10. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende, inoltre, mezzi di divaricamento (97), associati a detto secondo organo rotante (52) e configurati per divaricare temporaneamente sia parti (27a, 27b) di una parete laterale (27) della scatola (11), sia dette alette (41, 44) prima dell’ introduzione di almeno uno di detti prodotti (A) in ognuna di dette scatole (11).
  11. 11. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende, inoltre, mezzi di incollaggio (69, 88, 96, 111), associati a detto primo organo rotante (51) e a detto secondo organo rotante (52) e configurati per iniettare selettivamente collante (C) su determinate parti di detto foglio sagomato (10) in associazione a detti primi e secondi mezzi di piegatura.
  12. 12. Procedimento per realizzare scatole (11) partendo ognuna da un foglio sagomato (10) avente almeno una pluralità di pareti (13, 15, 16, 19, 23, 27a, 27b) e di alette (21, 25, 31, 33, 35, 36, 41, 44) e per impacchettare automaticamente prodotti (A) in ognuna di dette scatole (11) durante la realizzazione di queste ultime, caratterizzato dal fatto che detto procedimento comprende: - almeno una prima sequenza di fasi di piegatura in cui viene utilizzato un primo organo rotante (51) provvisto di una pluralità di primi elementi radiali di supporto (58), ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente almeno una parte (15) di detto foglio sagomato (10) durante la rotazione di detto primo organo rotante (51) passando per una prima pluralità di posizioni radiali di lavoro, per cooperare con primi mezzi di piegatura associati a detto primo organo rotante (51) configurati per piegare almeno alcune di dette pareti (13, 16, 19, 23, 27a) e alette (21, 25, 35, 36) di detto foglio sagomato (10); - una seconda sequenza di fasi di piegatura realizzate mediante un secondo organo rotante (52) provvisto di una pluralità di secondi elementi radiali di supporto (91), ognuno dei quali è configurato per supportare e trattenere temporaneamente, durante la rotazione di detto secondo organo rotante (52), detto foglio sagomato (10) dopo che quest’ultimo è stato parzialmente piegato da detti primi mezzi di piegatura durante detta prima sequenza di fasi di piegatura; in cui detta seconda sequenza di fasi di piegatura prevede che detto secondo organo rotante (52) si porti in una seconda pluralità di posizioni radiali di lavoro per cooperare con associati secondi mezzi di piegatura configurati per effettuare altre piegature di dette pareti (13, 15, 16, 19, 23, 27b) e alette (31, 33, 41, 44) di detto foglio sagomato (10), in cui detto foglio sagomato (10) viene trasferito in modo selettivo e sincronizzato da detto primo organo rotante (51) a detto secondo organo rotante (52) mediante mezzi di trasferimento (87).
  13. 13. Scatola (11) contenente prodotti (A) realizzata mediante un procedimento in accordo con la rivendicazione 12, partendo da un foglio sagomato (10) avente almeno una pluralità di pareti (13, 15, 16, 19, 23, 27a, 27b) e di alette (21, 25, 31, 33, 35, 36, 41, 44).
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