IT201600093081A1 - Sistema per la partizione di ambienti - Google Patents

Sistema per la partizione di ambienti

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IT201600093081A1
IT201600093081A1 IT102016000093081A IT201600093081A IT201600093081A1 IT 201600093081 A1 IT201600093081 A1 IT 201600093081A1 IT 102016000093081 A IT102016000093081 A IT 102016000093081A IT 201600093081 A IT201600093081 A IT 201600093081A IT 201600093081 A1 IT201600093081 A1 IT 201600093081A1
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IT
Italy
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distal
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IT102016000093081A
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Silvio Danesi
Maurizio Sacchi
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Silvio Danesi
Maurizio Sacchi
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    • E04BGENERAL BUILDING CONSTRUCTIONS; WALLS, e.g. PARTITIONS; ROOFS; FLOORS; CEILINGS; INSULATION OR OTHER PROTECTION OF BUILDINGS
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    • E04B2/74Removable non-load-bearing partitions; Partitions with a free upper edge
    • E04B2/82Removable non-load-bearing partitions; Partitions with a free upper edge characterised by the manner in which edges are connected to the building; Means therefor; Special details of easily-removable partitions as far as related to the connection with other parts of the building
    • E04B2/821Connections between two opposed surfaces (i.e. floor and ceiling) by means of a device offering a restraining force acting in the plane of the partition
    • E04B2/824Connections between two opposed surfaces (i.e. floor and ceiling) by means of a device offering a restraining force acting in the plane of the partition restrained elastically at one surface and inelastically at the opposing surface
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Description

SISTEMA PER LA PARTIZIONE DI AMBIENTI
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione è generalmente applicabile nel settore tecnico dell’edilizia civile ed industriale, ed ha particolarmente per oggetto un sistema per la partizione di ambienti.
Stato della Tecnica
Sono noti sistemi atti alla partizione di ambienti tipo "open spaces". Tali sistemi comprendono una struttura di supporto che include uno o più profili longitudinali montati orizzontalmente a soffitto e/o pavimento per uno o più elementi di partizione lastriformi, ad esempio in vetro o cartongesso.
È evidente che i profili debbano avere ingombri, in particolare spessori, particolarmente ridotti in modo da minimizzare l’impatto estetico. A tal fine il profilo, o parte di esso, viene incassato in una apposita sede di un pavimento, soffitto o controsoffitto.
Generalmente sono previsti un profilo longitudinale superiore operativamente collegato con il soffitto ed un profilo longitudinale inferiore operativamente collegato con il pavimento.
L'elemento lastriforme viene quindi successivamente appoggiato a tali profili e fissato agli stessi mediante appositi elementi di fissaggio. In particolare, i bordi dell'elemento lastriforme rimangono interposti tra i rispettivi profili e l’elemento di bloccaggio in modo da vincolare l'elemento lastriforme stesso con la struttura di supporto, definendo così una parete divisoria.
Tali sistemi presentano l’inconveniente, una volta montato l'elemento lastriforme sulla struttura di supporto, di lasciare tutto o la maggior parte dello stesso esterno a vista.
Nel tentativo di superare tali svantaggi, sono stati messi a punto sistemi in cui l’elemento lastriforme viene incollato all’elemento di fissaggio.
Pur consentendo di ottenere una parete di partizione totalmente “pulita”, cioè senza parti a vista, l’incollaggio della lastra all’elemento di fissaggio non garantisce un fissaggio ottimale nel tempo.
Dalla domanda di brevetto GB2520925 è noto un sistema che consente di incassare i profili in una sede ricavata lungo i bordi dell’elemento lastriforme, in modo che gli stessi non siano a vista.
Uno svantaggio di tali sistemi è che la procedura di installazione e di montaggio degli stessi risulta particolarmente difficoltosa.
Tale caratteristica risulta particolarmente svantaggiosa in caso di elementi lastriformi di grandi dimensioni. In tal caso, infatti, i sistemi noti risultano poco sicuri per l’operatore durante le operazioni di montaggio e presentano inoltre una maggiore possibilità di rottura dell'elemento lastriforme stesso.
Inoltre, tali sistemi necessitano della presenza di diversi operatori durante le fasi di montaggio con un evidente aggravio di costi.
Un ulteriore svantaggio di tale noto sistema è che in caso di avvicinamento o allontanamento fra pavimento e soffitto, ad esempio a seguito di vibrazioni strutturali, l’elemento lastriforme viene messo in compressione sui bordi oppure la tenuta meccanica fra lo stesso e il profilo di collegamento si indebolisce.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra illustrati, mettendo a disposizione un sistema per la partizione di ambienti di spiccata efficacia.
Altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un sistema per la partizione di ambienti che consenta un montaggio semplice e rapido delle varie parti di cui è composto.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un sistema per la partizione di ambienti che consenta il montaggio sicuro delle varie parti di cui è composto.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un sistema per la partizione di ambienti che consenta un minimo impiego di manodopera.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un sistema per la partizione di ambienti che consenta di adattarsi a differenti dimensioni dell’ambiente stesso.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un sistema per la partizione di ambienti che consenta di compensare piccole escursioni dell’elemento lastriforme durante il montaggio e/o una volta montato.
Tali scopi, nonché altri che saranno più chiari in seguito, sono raggiunti da un sistema per la partizione di ambienti avente una o più delle caratteristiche qui descritte, illustrate e/o rivendicate.
Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione vantaggiose dell'invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive dell’invenzione, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
le FIGG. 1 e 2 sono una vista in sezione rispettivamente di un primo e un secondo esempio di un sistema di partizione 1;
la FIG.3 è un ingrandimento di alcuni particolari di FIG.1;
la FIG.4 è un ingrandimento di alcuni particolari di un assieme unitario 100;
la FIG.5 è una vista esplosa di un elemento di bloccaggio 80;
le FIGG. 6A, 6B e 6C sono una vista schematica laterale del sistema 1 comprendente mezzi elastici di contrasto 60 in differenti fasi operative;
le FIGG. 7A, 7B e 7C sono una vista schematica laterale del sistema 1 comprendente mezzi di regolazione 50 in differenti fasi operative;
le FIGG.8 e 9 sono una vista rispettivamente laterale ed assonometrica di un esploso di alcuni particolari del sistema 1.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti
Facendo riferimento alle figure citate, si descrive un sistema 1 per la partizione di un ambiente A mediante almeno una parete divisoria 10 la quale potrà comprendere almeno un elemento lastriforme 11. Ad esempio, potranno essere previsti una coppia di elementi lastriformi 11 come mostrato in Fig. 1, oppure potrà essere previsto un solo elemento lastriforme 11 come mostrato in Fig.2.
Nel presente testo si descrive un elemento lastriforme 11 costituito da una lastra di vetro. Tale esempio non è da considerarsi limitativo in quanto la parete divisoria 10 potrà ugualmente essere una parete cieca e/o una parete d’isolamento acustico. In tal caso l’elemento lastriforme 11 potrà ad esempio essere di cartongesso o di materiale fonoassorbente. In ogni caso, l’elemento lastriforme 11 potrà presentare almeno un bordo periferico 12 e una coppia di facce esterne 13, 14.
In modo in sé noto, l’ambiente A potrà comprendere un soffitto C e un pavimento. Più in particolare, il sistema 1 potrà comprendere almeno un profilo di supporto 20 accoppiabile stabilmente al soffitto C.
Sebbene nel proseguo del testo si descriverà un profilo di supporto 20 accoppiato al soffitto C, si comprende che tale profilo di supporto 20 potrà essere ugualmente accoppiato ad un controsoffitto e/o ad una trave senza per questo uscire dall’ambito di tutela della presente invenzione.
Il profilo di supporto 20 potrà avere uno sviluppo sostanzialmente longitudinale in modo da definire un asse X e potrà presentare una porzione 30 accoppiata con il soffitto C e una porzione 40 accoppiata con la lastra 11.
Anche se non rappresentato nelle figure allegate poiché noto, il sistema 1 potrà comprendere un profilo longitudinale inferiore posto in corrispondenza del profilo di supporto 20 che potrà essere accoppiato con il pavimento o con un pavimento sopraelevato e con la lastra 11.
In ogni caso, una volta montato il sistema 1 nell’ambiente A da partizionare, la lastra 11 potrà essere accoppiata con la porzione 40 per rimanere interposta tra il profilo di supporto 20 e il profilo di supporto inferiore e/o il pavimento.
Secondo un aspetto dell’invenzione, la porzione 30 e la porzione 40 potranno essere reciprocamente scorrevoli tra una posizione in cui la loro distanza reciproca d è massima e una posizione in cui la loro distanza reciproca d è minima.
In particolare, la porzione 30 potrà comprendere una coppia di pareti laterali 34, 35 e una parete orizzontale 36 interposta tra le stesse. D’altra parte, la porzione 40 potrà comprendere una coppia di rispettive pareti laterali 44, 45 e una parete orizzontale 46 interposta tra le stesse e affacciata alla parete orizzontale 36.
Come particolarmente mostrato nelle Figg. 1 e 2, le pareti laterali 34, 35 e le pareti laterali 44, 45 della porzione 40 potranno essere configurate per scorrere reciprocamente le une sulle altre in modo da restare reciprocamente affacciate durante lo scorrimento.
Una volta montato il sistema 1, le porzioni 30, 40 potranno avere una distanza reciproca d predeterminata compresa tra la distanza massima e minima, definendo quindi una posizione operativa delle porzioni 30, 40.
Opportunamente, il sistema 1 potrà comprendere mezzi di regolazione 50 agenti sulle porzioni 30, 40 per variare tale distanza reciproca predeterminata d e cioè variare tale posizione operativa.
Ad esempio, i mezzi di regolazione 50 potranno consentire una variazione della distanza d tra le porzioni 30, 40 dell’ordine di 10-20mm, preferibilmente di circa 15mm.
In questo modo il sistema 1 si potrà adattare a differenti tipologie di ambienti A. Ad esempio, nelle figure 7A, 7B e 7C è mostrato il sistema 1 in cui le porzioni 30, 40 sono in differenti posizioni operative.
In particolare, i mezzi di regolazione 50 potranno comprendere un elemento madrevite 51 solidalmente collegato con la porzione 30 del profilo di supporto 20 e un elemento a vite 52 operativamente collegato con la porzione 40 dello stesso in modo tale che l’avvitamento / lo svitamento della vite 52 rispetto alla madrevite 51 potrà corrispondere a l’avvicinamento / l’allontanamento reciproco delle porzioni 30, 40.
Più in particolare, la porzione 30 del profilo di supporto 20 potrà comprendere un’appendice tubolare 31 estendentesi verso la porzione 40, la quale potrà comprendere una superficie interna filettata definente l’elemento madrevite 51.
La vite 52 potrà essere configurata per essere manovrata da un operatore in modo noto, ad esempio mediante una brugola o cacciavite. In particolare, la vite 52 stessa potrà essere disposta in modo tale da essere accessibile all’operatore anche una volta montato il profilo di supporto 20.
In altre parole, una volta montato quest’ultimo nell’ambiente A, l’operatore potrà agire sulla vite 52 per variare la distanza predeterminata d in modo che la porzione 40 risulti ad una distanza ottimale dal soffitto C definendo così la posizione operativa.
Tale distanza ottimale potrà essere scelta dall’operatore a seconda delle dimensioni della lastra 11 e/o di esigenze di appeal estetico.
Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, una volta definita la posizione operativa delle porzioni 30, 40 (Figg. 7A e 6B), le porzioni 30, 40 potranno essere ancora reciprocamente scorrevoli tra una posizione distale (Fig.6A) e prossimale (Fig.6C).
In questo modo, vantaggiosamente, a seguito di piccoli spostamenti reciproci della lastra 11 e/o del profilo longitudinale 20 e/o del soffitto C e/o pavimento, le porzioni 30, 40 potranno scorrere reciprocamente in modo telescopico così da variare la loro distanza reciproca d in modo da preservare l’integrità del sistema 1 e in particolare della lastra 11. Più in particolare, si potrà evitare che la lastra 11 sia sottoposta ad eccessivi carichi tangenziali con il rischio di danneggiamento o rottura della stessa.
Ad esempio, la variazione della distanza tra le porzioni 30, 40 nelle posizioni distali e prossimali potranno essere dell’ordine di 20mm.
Tali piccoli spostamenti potranno essere causati da operazioni di montaggio e di manutenzione, oppure da vibrazioni indotte a causa di terremoti o lavori in prossimità dell’ambiente A.
Inoltre, le pareti divisorie 10 potranno avere uno sviluppo lungo l’asse X all’interno dell’ambiente A dell’ordine di diversi metri. È noto che i soffitti C e/o le lastre 11 presentano variazioni di dimensioni lungo il loro sviluppo dell’ordine di qualche millimetro.
Le porzioni 30, 40 potranno quindi scorrere tra le posizioni distale e prossimale per compensare tali piccoli spostamenti siano essi di tipo duraturo, come quelli dovuti alle variazioni delle dimensioni sopra descritte che di tipo provvisorio o istantaneo, come quelli dovuti a vibrazioni indotte.
Opportunamente, potranno inoltre essere previsti mezzi elastici di contrasto 60 agenti sulle porzioni 30, 40 del profilo di supporto 20 per mantenere le porzioni 30, 40 nella posizione operativa interposta tra le posizioni distale e prossimale.
Inoltre, i mezzi elastici di contrasto 60 potranno favorire il ritorno delle porzioni 30, 40 alla posizione operativa quando la sollecitazione cessa. Tale caratteristica potrà risultare particolarmente vantaggiosa nel caso di piccoli spostamenti multipli di breve durata, come nel caso di terremoti.
Opportunamente, come particolarmente spiegato nel seguito, i mezzi di regolazione 50 e i mezzi elastici di contrasto 60 potranno essere configurati in modo da operare sinergicamente, così da migliorare l’escursione reciproca delle porzioni 30, 40 e/o minimizzare gli ingombri.
In questo modo il sistema 1 potrà essere particolarmente sicuro. In particolare, potrà essere evitato che la lastra 11 si disaccoppi dalla porzione 40 e cada in seguito a piccoli spostamenti durante le fasi di montaggio e/o durante un sisma rischiando così di ferire l’operatore e/o utenti dell’ambiente A.
Inoltre, grazie alle caratteristiche sopra descritte, si potrà quindi montare la parete divisoria 10 senza ulteriori interventi di regolazione sul sistema 1 rendendo quindi le operazioni di montaggio semplici e veloci.
I mezzi elastici di contrasto 60 potranno comprendere almeno una molla, preferibilmente una coppia di molle 61, 62 le quali potranno essere configurate in modo tale da essere contrapposte così che all’estensione di una corrisponda la compressione dell’altra e viceversa.
Più in dettaglio, la molla 61 potrà essere operativamente collegata con le porzioni 30, 40, e potrà essere configurata in modo tale da essere allungata quando le porzioni 30, 40 sono in una tra le posizioni distale e prossimale e in modo tale da essere compressa quando le porzioni 30, 40 sono nell’altra tra le posizioni distale e prossimale.
D’altra parte la molla 62 potrà essere operativamente collegata con le porzioni 30, 40, e potrà essere configurata in modo tale da essere compressa quando le porzioni 30, 40 sono in una tra le posizioni distale e prossimale e in modo tale da essere allungata quando le porzioni 30, 40 sono nell’altra tra le posizioni distale e prossimale.
Eventualmente, le molle 61, 62 potranno essere sostanzialmente uguali e disposte in modo tale che in corrispondenza della posizione operativa le stesse siano sostanzialmente scariche e/o in equilibrio tra loro.
Come particolarmente illustrato nelle Figg. 8 e 9, potrà essere previsto un elemento tubolare 32 il quale potrà comprendere una coppia di risalti anulari 33, 33’ disposti alle estremità dello stesso elemento tubolare 32 per fare da contrasto alle molle 61, 62.
D’altra parte, la parete orizzontale 46 della porzione 40 potrà comprendere una faccia superiore 47 affacciata alla parete orizzontale 36 della porzione 30 e una faccia inferiore 47’ opposta.
Opportunamente, la parete orizzontale 46 potrà comprendere un foro passante 46’ per l’elemento tubolare 32 in modo che una volta inserito l’elemento tubolare 32 nel foro passante 46’ i risalti anulari 33, 33’ siano da parti opposte rispetto alla parete orizzontale 46 stessa.
In particolare, la molla 61 potrà restare interposta tra il risalto anulare 33 e la faccia superiore 47 mentre la molla 62 potrà restare interposta tra la faccia inferiore 47’ e il risalto anulare 33’.
Come mostrato nelle figure allegate, uno dei risalti anulari 33’ potrà essere deformabile in modo da facilitare l’inserimento elemento tubolare 32 nel foro passante 46’ e sfavorirne il disinserimento.
Si comprende quindi che la parete orizzontale 46 e l’elemento tubolare 32 potranno scorrere reciprocamente, mentre la porzione 40 potrà essere mantenuta nella posizione operativa grazie alle molle 61, 62.
Ad esempio, quando le porzioni 30, 40 sono nella posizione prossimale, la parete orizzontale 46 potrà essere prossima al risalto anulare 33 e la molla 61 potrà essere compressa, e quando le porzioni 30, 40 sono nella posizione distale, la parete orizzontale 46 potrà essere prossima al risalto anulare 33’ e la molla 62 potrà essere compressa.
Vantaggiosamente, anche l’appendice tubolare 31 potrà essere passante attraverso il foro passante 46’, e l’elemento tubolare 32 potrà essere disposto coassialmente alla stessa appendice tubolare 31 per scorrere sulla stessa.
Al fine di promuovere lo scorrimento dell’elemento tubolare 32 rispetto l’appendice tubolare 31, potrà essere previsto un tappo 55 accoppiato con l’elemento tubolare 32 stesso, i quali potranno essere reciprocamente configurati per essere accoppiati a scatto mediante un sistema maschio-femmina di tipo noto.
Eventualmente, come mostrato nelle figure allegate il tappo 55 potrà essere costituito da due pezzi tra loro accoppiati.
In ogni caso, il tappo 55 potrà comprendere una parete laterale cilindrica 56 disposta coassialmente alla vite 52 in corrispondenza della sua testa 53. In particolare, tale parete laterale cilindrica 56 potrà avere un’estremità libera 57 sostanzialmente ricurva per interagire con il risalto anulare 33’ dell’elemento tubolare 32 in modo da accoppiarsi a scatto con quest’ultimo.
Si comprende che una volta accoppiati questi ultimi, la molla 62 potrà restare interposta tra l’estremità ricurva 57 e la faccia 47’ della parete orizzontale 46 in modo che queste ultime facciano da superficie di battuta per la molla 62 stessa.
Grazie a tali caratteristiche, all’atto dell’avvitamento / dello svitamento della vite 52 rispetto la madrevite 51 per variare la posizione operativa delle porzioni 30, 40 come sopra descritto, l’elemento tubolare 32 potrà scorrere rispetto l’appendice tubolare 31. In particolare, la testa 53 della vite 52 potrà quindi rimanere interposta tra l’elemento tubolare 32 e il tappo 55.
In questo modo, all’atto dell’avvitamento della vite 52, la testa 53 di quest’ultima potrà andare in battuta con l’elemento tubolare 32 per promuoverne l’avvicinamento verso la porzione 30. D’altra parte, all’atto dello svitamento, la testa 53 della vite 52 insisterà sul tappo 55 per promuoverne l’allontanamento. In particolare, l’estremità 57 del tappo 55 potrà andare in battuta con il risalto anulare 33’ così da promuovere l’allontanamento dell’elemento tubolare 32 dalla porzione 30.
Opportunamente, come particolarmente mostrato nelle Figg. 1, 2 e 3, in seguito all’avvicinamento o all’allontanamento della lastra 11 rispetto al soffitto C, la prima potrà rimanere sempre accoppiata alla porzione 40 del profilo di supporto 20.
Allo scopo, la porzione 40 potrà comprendere almeno una sede 41 per il collegamento del profilo di supporto 20 con la lastra 11.
Come particolarmente illustrato in Fig. 3, potrà essere inoltre previsto almeno un profilo di collegamento 70 il quale potrà comprendere un’estremità 71 solidalmente accoppiabile con la lastra 11 e un’estremità 72 amovibilmente impegnabile con la sede 41 in modo da montare / smontare la parete divisoria 10 su / da il profilo di supporto 20.
In particolare, l’estremità 71 del profilo di collegamento 70 potrà comprendere un elemento maschio 73, mentre il bordo periferico 12 della lastra 11 potrà comprendere un corrispondente elemento femmina 15.
Più in dettaglio, il bordo periferico 12 potrà comprendere una concavità longitudinale 15 definente l’elemento femmina la quale potrà avere una forma tale per cui l’elemento maschio 73 una volta impegnato con l’elemento femmina 15 si trovi interposto fra le facce esterne 13, 14 della lastra 11.
La concavità longitudinale 15 potrà presentare una coppia di pareti laterali longitudinali 16 tra loro affacciate, mentre l’elemento maschio 73 potrà comprendere una corrispondente coppia di pareti laterali 74 destinate a rimanere affacciate alle pareti laterali 16.
Anche se non mostrato nelle figure allegate, si comprende che l’estremità 71 potrà comprendere l’elemento femmina 15, mentre il bordo periferico 12 potrà comprendere l’elemento maschio 73, senza per questo uscire dagli scopi della presente invenzione.
Opportunamente, il sistema 1 potrà comprendere almeno un elemento elastomerico 90 interposto tra gli elementi femmina e maschio 15, 73 e più in particolare, tra le coppie di pareti laterali longitudinali 16, 74 dei rispettivi elementi femmina e maschio 15, 73.
L’elemento elastomerico 90 potrà quindi essere configurato per deformarsi all’atto dell’accoppiamento fra l’estremità 71 del profilo di collegamento 70 e la lastra 11 così da accoppiare stabilmente per attrito questi ultimi per formare un assieme unitario 100. In Fig. 4 è mostrato un esempio di tale assieme unitario 100.
In questo modo, una volta che l’assieme unitario 100 è montato sul profilo di supporto 20, la lastra 11 potrà essere sostenuta in corrispondenza della sua parte superiore senza la necessità di ulteriori supporti nella sua parte inferiore.
Più in dettaglio, l’elemento elastomerico 90 potrà comprendere una coppia di pareti longitudinali 91 destinate a restare interposte fra le coppie di pareti laterali longitudinali 16, 74 degli elementi femmina e maschio 15, 73.
Opportunamente per favorire l’attrito tra queste ultime, l’elemento elastomerico 90 potrà comprendere una pluralità di alette 92 che si estendono trasversalmente rispetto alle pareti longitudinali 91 per andare a contatto con la coppia di pareti laterali longitudinali 16 facendo attrito contro le stesse.
In particolare, le alette 92 potranno presentare una forma convergente verso la coppia di pareti longitudinali 91 in modo da favorire l’inserimento dell’elemento elastomerico 90 nella concavità longitudinale 15 e da sfavorirne il disinserimento dalla stessa.
Inoltre, l’elemento elastomerico 90 potrà comprendere una pluralità di scanalature 95 destinate a rimanere affacciate alle pareti laterali longitudinali 74 dell’elemento maschio 73, il quale potrà comprendere delle corrispondenti scanalature 75 destinate ad interagire con le scanalature 95 in modo da aumentare la tenuta meccanica fra l’elemento maschio 73 e l’elemento elastomerico 90 una volta accoppiati.
Grazie a queste caratteristiche, la tenuta meccanica dell’assieme unitario 100 potrà essere particolarmente elevata. Ad esempio, potrà sorreggere l’intero peso della lastra 11 una volta che l’assieme unitario 100 è montato sul profilo di supporto 20.
Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, l’elemento elastomerico 90 potrà essere dimensionato in modo che una volta interposto tra l’elemento lastriforme 11 e il profilo di collegamento 70 questi ultimi restino reciprocamente spaziati.
In questo modo l’elemento elastomerico 90 potrà svolgere anche una funzione di guarnizione e/o isolante così che la parete divisoria 10, e più in generale il sistema 1, abbia caratteristiche di isolamento acustico.
L’estremità 72 del profilo di collegamento 70 e la sede 41 della porzione 40 sono reciprocamente configurate in modo tale che una volta reciprocamente impegnate sia consentito lo scorrimento reciproco lungo una direzione sostanzialmente parallela a quella definita dall’asse X.
In questo modo, l’operatore potrà dapprima accoppiare l’elemento maschio 73 e femmina 15 con l’interposizione dell’elemento elastomerico 90 per definire l’assieme unitario 100, successivamente impegnare quest’ultimo con la sede 41 in modo che il profilo di supporto 20 sorregga la lastra 11 ed infine movimentare quest’ultima lungo tale direzione sostanzialmente parallela all’asse X per posizionare la lastra 11 nella posizione desiderata.
Eventualmente, si potrà dapprima accoppiare l’elemento elastomerico 90 con l’elemento maschio 73 e successivamente inserirei questi ultimi nella sede femmina 15. In particolare, come mostrato in Fig. 4, grazie alla configurazione reciproca dell’elemento elastomerico 90 e dell’elemento maschio 73 l’accoppiamento tra questi ultimi potrà essere particolarmente rapido.
In generale, grazie a tali caratteristiche, il montaggio dell’assieme unitario 100 potrà essere particolarmente veloce e semplice.
Eventualmente, il sistema 1 potrà comprendere almeno un elemento di bloccaggio 80 destinato ad agire sul profilo di supporto 20 e sul profilo di collegamento 70 per mantenere l'impegno reciproco della sede 41 e dell’estremità 72 una volta che queste ultime sono reciprocamente impegnate.
L’elemento di bloccaggio 80 potrà essere amovibilmente accoppiato a scatto con il profilo di supporto 20 in modo da consentire l'impegno / il disimpegno selettivo della sede 41 della porzione 40 e dell’estremità 72 del profilo di collegamento 70.
Ad esempio, come mostrato in Fig. 3, l’elemento di bloccaggio 80 potrà essere sagomato in modo da occupare lo spazio della sede 41 non occupata dall’estremità 72 in modo tale che quest’ultima non si possa disinserire dalla prima.
L’accoppiamento a scatto potrà essere realizzato mediante un sistema maschiofemmina. In particolare, la sede 41 potrà comprendere un elemento maschio, mentre l’elemento di bloccaggio 80 potrà comprendere il corrispondente elemento femmina.
Opportunamente, l’elemento di bloccaggio 80 potrà comprendere una copertina sagomata 82 destinata a rimanere a vista una volta accoppiata con la sede 41 e un elemento plastico 83 sostanzialmente a “C” definente l’elemento femmina.
La copertina sagomata 82 e l’elemento plastico 83 potranno essere anch’essi reciprocamente accoppiabili a scatto.
In questo modo, l’operato potrà dapprima accoppiare l’elemento plastico 83 con l’elemento maschio della sede 41 e successivamente accoppiare la copertina sagomata 82 con l’elemento plastico 83.
Opportunamente, la copertina sagomata 82 potrà essere configurata in modo tale che una volta accoppiata con la sede 41 la stessa e il profilo 20 presentino esternamente una continuità visiva.
Inoltre, l’elemento di bloccaggio 80 potrà comprendere una porzione ricurva 81 agente sul profilo di collegamento 70 per impedire lo scorrimento reciproco lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare all’asse X del profilo di collegamento 70 stesso e della porzione 40 del profilo di supporto 20. In questo modo potrà essere evitato il rischio che la lastra 11 cada.
Preferibilmente, come mostrato in Fig. 3, la copertina sagomata 83 potrà comprendere tale porzione ricurva 81 la quale potrà agire sull’estremità 71 del profilo di collegamento 70 stesso.
In questo modo il sistema 1 potrà risultare particolarmente sicuro.
Opportunamente, l’elemento di bloccaggio 80 potrà scorrere solidalmente alla porzione 40 del profilo di supporto 20 in modo da non ostacolare i mezzi di regolazione 50 e/o i mezzi elastici di contrasto 60.
Inoltre, grazie alle caratteristiche sopra descritte, l’operatore potrà realizzare in un primo momento l’assieme unitario 100 formato dalla lastra 11, l’elemento elastomerico 90 e il profilo di collegamento 70. Tale operazione potrà essere eseguita nell’ambiente A oppure, vantaggiosamente, potrà essere eseguita in un luogo differente e solo successivamente si potrà trasportare l’assieme unitario 100 nell’ambiente A.
D’altra parte, in un qualsiasi momento l’operatore potrà montare il profilo di supporto 20 al soffitto C e definire la posizione operativa mediante i mezzi di regolazione 50.
Operativamente, quindi, l’operatore potrà avvicinare l’assieme unitario 100 al profilo di supporto 20 fino a quando l’estremità 72 del primo impegni la sede 41 del secondo così che il profilo di supporto 20 sostenga l’intero assieme unitario 100.
Quest’ultimo viene quindi movimentato lungo l’asse X fino al raggiungimento della posizione desiderata. Una volta individuata tale posizione, l’inserimento dell’elemento di bloccaggio 80 bloccherà in maniera stabile l’assieme unitario 100 al profilo di supporto 20.
Nel caso vi siano stati degli errori nella regolazione oppure l’assieme unitario 100 e/o il profilo di supporto 20 presentano delle irregolarità, i mezzi elastici di contrasto 60 potranno agire automaticamente come sopra descritto per compensare tali irregolarità evitando sia danneggiamento del sistema 1 che il fermo delle operazioni di montaggio stesse.
Sebbene si sia descritto un profilo di supporto 20 avente la porzione 40 comprendente una sede 41 per una rispettiva lastra 11 (Fig.2), si comprende che la porzione 40 potrà avere un’altra sede 41 per accoppiarsi con una rispettiva lastra 11 in modo analogo a quanto sopra descritto (Fig.1).
Inoltre, come particolarmente mostrato nelle Figg.1 e 2, il sistema 1 potrà prevedere una copertina di rifinitura 85 per occultare alla vista il profilo di supporto 20 così da migliorare ulteriormente l’appeal estetico del sistema 1.
Da quanto sopra descritto, è evidente che l'invenzione raggiunge gli scopi prefissatisi. L’invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito di tutela del trovato definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un sistema per la partizione di un ambiente (A) che include un soffitto (C) mediante almeno una parete divisoria (10) comprendente almeno un elemento lastriforme (11), il sistema comprendendo: - almeno un profilo di supporto longitudinale (20) definente un asse (X) avente una prima porzione (30) solidalmente accoppiabile con il soffitto (C) e una seconda porzione (40) solidalmente accoppiabile con l’almeno un elemento lastriforme (11), detta prima porzione (30) e detta seconda porzione (40) essendo reciprocamente scorrevoli tra una posizione distale e una posizione prossimale; - mezzi elastici di contrasto (60) agenti su detta prima e detta seconda porzione (30, 40) per mantenere queste ultime in una posizione operativa interposta tra dette posizioni distale e prossimale.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi elastici di contrasto (60) comprendono almeno una prima molla (61) operativamente collegata con dette prima e seconda porzione (30, 40), detta almeno una prima molla (61) essendo configurata in modo tale da essere allungata quando dette prima e seconda porzione (30, 40) sono in una tra dette posizione distale e prossimale e in modo tale da essere compressa quando dette prima e seconda porzione (30, 40) sono nell’altra tra dette posizione distale e prossimale.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi elastici di contrasto (60) comprendono almeno una seconda molla (62) operativamente collegata con dette prima e seconda porzione (30, 40), detta almeno una seconda molla (62) essendo configurata in modo tale da essere compressa quando dette prima e seconda porzione (30, 40) sono in una tra dette posizione distale e prossimale e in modo tale da essere allungata quando dette prima e seconda porzione (30, 40) sono nell’altra tra dette posizione distale e prossimale.
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui detta prima porzione (30) di detto almeno un profilo di supporto longitudinale (20) comprende un’appendice tubolare (31) estendentesi verso detta seconda porzione (40), quest’ultima comprendendo una parete orizzontale (46) avente un foro passante (46’) per detta appendice tubolare (31), il sistema comprendendo inoltre un elemento tubolare (32) coassiale a detta appendice tubolare (31) comprendente un primo e un secondo risalto anulare (33, 33’) in corrispondenza delle sue estremità destinati a rimanere affacciati a detta parete orizzontale (46) da parti opposte rispetto alla stessa, detta almeno una prima molla (61) essendo destinata ad essere interposta tra detto prima risalto anulare (33) e detta parete orizzontale (46), detta almeno una seconda molla (62) essendo destinata ad essere interposta tra detta parete orizzontale (46) e detto secondo risalto anulare (33’).
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, in cui in corrispondenza di detta posizione operativa dette almeno una prima molla (61), rispettivamente detta almeno una prima e almeno una seconda molla (61, 62) sono scariche.
  6. 6. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui in corrispondenza di detta posizione operativa dette prima e seconda porzione (30, 40) di detto almeno un profilo longitudinale (20) presentano una distanza reciproca predeterminata (d), il sistema comprendendo inoltre mezzi di regolazione (50) agenti su dette prima e seconda porzione (30, 40) per variarne detta distanza reciproca predeterminata (d).
  7. 7. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di regolazione (50) comprendono un elemento madrevite (51) solidalmente accoppiato con una tra detta prima e seconda porzione (30, 40) di detto almeno un profilo di supporto longitudinale (20) e un elemento a vite (52) operativamente accoppiato con l’altra di tra detta prima e seconda porzione (30, 40) dello stesso in modo tale che l’avvitamento/svitamento reciproco di detti elementi a vite (52) e madrevite (51) corrisponda l’avvicinamento/l’allontanamento di detta prima porzione (30) e seconda porzione (40) di detto almeno un profilo di supporto longitudinale (20).
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui detta appendice tubolare (31) comprende una superficie interna filettata (51) definente detto elemento madrevite, detto elemento a vite (52) essendo accoppiato con detto elemento tubolare (32) e con detta seconda porzione (40) di detto almeno un profilo di supporto (20) in modo che all’atto dell’avvitamento/dello svitamento di detto elemento a vite (52), detto elemento tubolare (32) scorra lungo detta appendice tubolare (31).
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione precedente, comprendente un tappo (55) solidalmente accoppiato con detto elemento tubolare (32) a scatto, detto elemento a vite (52) comprendendo una porzione di testa (53) destinata a rimanere interposta tra detto tappo (55) e detto elemento tubolare (32) in modo che la stessa porzione di testa (53) vada in battuta contro detto elemento tubolare (32) all’atto dell’avvitamento di detto elemento a vite (52) e vada in battuta contro detto tappo (55) all’atto dello svitamento dello stesso elemento a vite (52).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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FR2286926A1 (fr) * 1974-10-02 1976-04-30 Dynamit Nobel Ag Cloison mobile a double panneau
US4103463A (en) * 1976-09-28 1978-08-01 Panelfold Doors, Inc. Portable wall system

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