IT201600083049A1 - Articolo indossabile di protezione includente un corpo a placca - Google Patents

Articolo indossabile di protezione includente un corpo a placca

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Description

ARTICOLO INDOSSABILE DI PROTEZIONE INCLUDENTE UN CORPO A
PLACCA
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale al settore dell’abbigliamento di protezione, vale a dire di abbigliamento destinato alla protezione di un utente, durante un’attività dinamica o una attività lavorativa.
Più in particolare la presente divulgazione riguarda un articolo indossabile di protezione che può essere parte di un indumento, associabile ad un indumento come accessorio, o un accessorio vero e proprio come un guanto o una calzatura per esempio.
E’ nota nel settore dell’abbigliamento sportivo la duplice esigenza di offrire una massima protezione per un utente e al tempo stesso massimo comfort. Spesso le due esigenze mal si conciliano per il fatto che una massima protezione richiede l’impiego di materiali rigidi, o che tendono a conferire una certa rigidità al capo di abbigliamento, e quindi limitare i movimenti del corpo.
In altre parole, le protezioni rigide, quali per esempio placche, per esempio le placche poste in corrispondenza delle zone di articolazione del capo di abbigliamento quali spalle, ginocchia e gomiti (che sono anche le zone per prime esposte a impatti, in caso di caduta), oppure cosiddetti “slider” o saponette, paraschiena o altro tipo di protezione incidono negativamente sul comfort della tuta. Si è spesso evitato l’impiego di placche il più possibili grandi e di rilevanti dimensioni perché di eccessivo ingombro, e tali da conferire eccessiva rigidità all’intero capo di abbigliamento.
La presente divulgazione parte dalla posizione del problema tecnico di fornire un articolo indossabile di protezione che consenta l’impiego di corpi piastriformi o a placca anche di elevate dimensioni senza inficiare eccessivamente il comfort, e/o che consenta di ovviare almeno ad uno degli inconvenienti sopra menzionati e/o che consenta di conseguire ulteriori vantaggi.
Ciò è ottenuto fornendo un articolo secondo la rivendicazione indipendente 1. Caratteristiche secondarie dell'oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, l’articolo indossabile secondo la presente divulgazione include una struttura o regione elastica sovrapposta a, cioè posta su un lato esterno su, un corpo a placca o corpo piastriforme di protezione. In altre parole, si considera una porzione di un articolo indossabile, quale per esempio un indumento o un capo di abbigliamento, come una struttura almeno bistrato includente un primo strato ed un secondo strato direttamente (cioè a contatto diretto) o indirettamente (cioè con ulteriori strati interposti) sovrapposti uno sull’altro, a partire da un lato interno verso l’esterno o viceversa. Per esempio, un primo strato è rivolto verso un lato esterno, vale a dire opposto rispetto ad un lato interno rivolto verso l’utente, ed un secondo strato è più interno rispetto al primo strato, e quindi rivolto verso un utente.
Il primo strato, rivolto verso il lato esterno è uno strato presentante proprietà elastiche ed il secondo strato, più interno rispetto al primo strato, include il corpo a placca o il corpo piastriforme. I due strati sono sovrapposti nel senso dello spessore o altezza della porzione dell’articolo indossabile, cioè nella direzione che va dall’esterno all’interno dell’articolo indossabile. Ne consegue che, guardando dall’esterno l’articolo indossabile, una porzione elastica sovrasta una porzione di corpo a placca o corpo piastriforme, e pertanto l’elasticità dell’articolo indossabile si estende fin sopra alla porzione di corpo a placca o corpo piastriforme.
Questo accorgimento conferisce un elevato vantaggio tecnico in termini di comfort e protezione. Infatti, grazie all’oggetto della rivendicazione indipendente 1 della presente divulgazione, l’articolo indossabile è provvisto di zone o regioni elasticizzate, vale a dire una zona o più zone dell’articolo indossabile sono rese elastiche mediante utilizzo di un materiale presentante proprietà elastiche. Tali zone elastiche o elasticizzate consentono all’articolo indossabile di aderire il più possibile alla anatomia del corpo umano, e garantire anche di conseguenza un posizionamento stabile delle parti rigide presenti sul capo di abbigliamento a ridosso del corpo di un utilizzatore. Al tempo stesso, grazie al fatto che le zone del capo di abbigliamento destinate alle protezioni rigide vengono poste al di sotto di zone elastiche, si possono ottimizzare le funzioni di entrambe le strutture, rigide e elastiche. Il corpo a placca può essere esteso tanto quanto necessario, soprattutto laddove necessario, ed la porzione elastica consentire un adattamento dell’intero articolo indossabile anche in corrispondenza del corpo a placca.
Il corpo a placca può essere previsto preferibilmente in corrispondenza delle zone di articolazione del capo di abbigliamento quali spalle, ginocchia e gomiti che sono anche le zone per prime esposte a impatti, in caso di caduta, oppure cosiddetti “slider” o saponette, paraschiena o altro tipo di protezione. E’ quindi possibile un adattamento dell’articolo indossabile al corpo di un utente indipendente dalla presenza delle porzioni rigidi o a placca.
In una forma di realizzazione, la porzione elastica può essere una porzione di dimensioni maggiori del corpo a placca. La porzione elastica può estendersi senza soluzione di continuità tra una zona adiacente ad un corpo a placca ed una zona che si sovrappone al corpo a placca. La porzione elastica può quindi essere sfruttata tanto in prossimità del corpo a placca, vale a dire intorno al corpo a placca, senza lasciare zone prive di elasticità, quanto sopra il corpo a placca.
Il corpo a placca può essere fissata alla porzione elastica mediante viti o spine, cucitura, pinzatura, o altri elementi di aggancio meccanico, oppure mediante colla o adesivo permanente, senza quindi aderire totalmente lungo tutta la superficie alla sottostante superficie del corpo a placca e consentire quindi una certa mobilità/allungamento della porzione elastica rispetto al corpo a placca. Il fissaggio o ancoraggio del corpo a placca può quindi essere un unico fissaggio, quindi un fissaggio localizzato, oppure una pluralità di ancoraggi.
Si può anche osservare che è quindi identificabile una zona di “lavoro” o zona di “azione” della porzione elastica (sopra al corpo a placca), vale a dire una zona dove la porzione elastica può essere estesa e ritornare in condizione originale al momento del termine della azione di deformazione.
La zona di “lavoro” o zona di “azione” è una zona della porzione elastica non interessata dall’ancoraggio con il corpo a placca, oppure non compresa tra due zone di fissaggio adiacenti. Infatti, dove vi è il fissaggio al corpo a placca, la porzione elastica non può essere deformata e tornare nella porzione originaria al termine della deformazione. La scelta di numero di zone di ancoraggio incide quindi su un rapporto tra una zona di “azione” o di “lavoro” della porzione elastica, ed una estensione del corpo a placca, corrispondente ad una zona complessiva di protezione offerta dal corpo a placca. Il rapporto può essere scelto a seconda delle necessità di comfort e protezione richiesta, e la stabilità complessiva della struttura. Per esempio, il prevedere una unica zona di collegamento o ancoraggio centrale, consente una elevata mobilità della porzione elastica, ma una minore stabilità della struttura, per il fatto che il corpo a placca è più “mobile”. Il prevedere un maggior numero di punti di ancoraggio incide su una maggiore stabilità della struttura ma riduce il campo di lavoro o azione della porzione elastica.
Si osserva che, anche qualora ci fosse una unica zona di fissaggio, e quindi il corpo a placca è meno fissato a, e quindi meno stabile rispetto a, la porzione elastica, grazie al fatto che il corpo a placca è all'interno deH’articolo indossabile, non vi è il rischio che il corpo a placca venga scalzato dall'avicolo indossabile. Infatti, vi è minimo rischio che un elemento esterno si inserisca tra il corpo a placca e la porzione elastica, e tramite forzatura, determini un distacco del corpo a placca rispetto alla porzione elastica.
Si osserva inoltre che l’oggetto della presente divulgazione è tecnicamente particolarmente vantaggioso nell’ambito di alcune forme di realizzazione specifiche nel seguito descritte.
In una forma di realizzazione alternativa, un corpo a placca può essere previsto su un lato esterno della porzione elastica ed un corpo a placca può essere previsto su un lato interno della porzione elastica. La porzione elastica è quindi interposta tra un primo corpo a placca posto su un lato interno ed un secondo corpo a placca posto su un lato esterno. Il secondo corpo a placca disposto sul lato esterno ha preferibilmente una estensione superficiale minore del primo corpo a placca. Il secondo corpo a placca può essere un corpo a placca avente funzione di protezione da abrasione. Tale struttura può essere utile per esempio per proteggere le nocche di una mano in un guanto, o altre zone che richiedono relativamente piccole zone di protezione da abrasione. Le zone di articolazione del guanto possono essere realizzate completamente mediante una porzione elastica, e porzioni a placca di dimensioni rilevanti possono essere poste in corrispondenza delle nocche per garantire una protezione da impatto e un assorbimento di energia soddisfacenti. Sul lato esterno del guanto può essere previsto un piccolo corpo piastriforme, solo in corrispondenza della sommità della nocca, con funzione di protezione da abrasione.
In altre parole, i due corpi a placca si sovrappongono alla porzione elastica, rispettivamente su un lato esterno e su un lato interno, o viceversa. Con l’espressione lato interno o lato esterno si intende un lato che è rivolto rispettivamente verso il corpo di un utente o un lato opposto rispetto a quello dell’utente. I due corpi a placca sono fissati direttamente fra loro o per tramite della porzione elastica. Come detto in corrispondenza delle zone di fissaggio/ancoraggio o nelle zone comprese tra due fissaggi/ancoraggi adiacenti, sono zone di non “lavoro” o di non “azione” della struttura.
In una altra forma di realizzazione, possono essere previsti due corpi a placca parzialmente sovrapposti su un lato interno della porzione elastica. La porzione elastica è fissata, per esempio in un singolo punto o linea/zona di ancoraggio, all’uno dei corpi a placca e in un altro punto o linea/zona di ancoraggio all’altro dei corpi a placca. I due corpi a placca possono quindi scorrere l’uno rispetto all’altro. La zona di lavoro della porzione elastica è quella che riveste i corpi a placca, ed anche quella compresa tra i due punti/zone di ancoraggio. Ne consegue che si ottiene una protezione continua da parte di corpi a placca, con una minima incidenza sulla elasticità dell’intera porzione elastica che potrà essere allungata, per esempio fino a che è garantita una sovrapposizione dei corpi a placca, e quindi una protezione continua da impatto. Il medesimo risultato può essere ottenuto tramite una struttura includente due corpi a placca parzialmente sovrapposti su un lato esterno della porzione elastica ed un corpo a placca su un lato interno in una zona intermedia tra i due corpi a placca esterni, e disponendo opportunamente le zone di ancoraggio.
Può essere prevista anche una combinazione di forme di realizzazione in cui sono presenti due strutture adiacenti includenti ciascuna un corpo a placca previsto su un lato esterno della porzione elastica ed un corpo a placca previsto su un lato interno della porzione elastica. Le due strutture sono disposte in modo tale che i due corpi a placca sono parzialmente sovrapposti su un lato interno della porzione elastica.
Una forma di realizzazione può essere anche quella in cui sono presenti due strutture adiacenti includenti ciascuna un corpo a placca previsto su un lato interno della porzione elastica ed un corpo a placca previsto su un lato esterno della porzione elastica. Le due strutture sono disposte in modo tale che i due corpi a placca sono parzialmente sovrapposti su un lato esterno della porzione elastica. In una altra forma di realizzazione, possono essere previsti due corpi a placca su un lato interno della porzione elastica. In una forma di realizzazione, i due corpi a placca che si trovano dalla medesima parte della porzione elastica sono disposti a distanza l’uno rispetto all’altro in modo che una porzione elastica sia non coperta dai due corpi, o non vi sia sovrapposizione. Un corpo a placca singolo si trova su un lato esterno ed è preferibilmente disposto in posizione intermedia tra i due corpi a placca che si trovano sul lato interno della porzione elastica. Il singolo corpo a placca si sovrappone almeno parzialmente, sostanzialmente a ponte, con i due corpi a placca dall’altra parte. Ne consegue che si ottiene una protezione continua da parte di corpi a placca, con una minima incidenza sulla elasticità dell’intera porzione elastica che potrà essere allungata. L’allungamento è consentito come detto dove non sono presenti zone di ancoraggio.
In una forma di realizzazione, la porzione elastica include un foro ed il corpo a placca include una prima porzione a placca posto su un lato interno della porzione elastica ed una seconda porzione a placca inserita nel foro e sporgente sul lato esterno. La seconda porzione a placca può avere funzione anti-abrasione. La porzione elastica circonda quindi la seconda porzione a placca e può essere fissata alla prima porzione a placca.
Altre combinazioni possono essere previste combinando le forme di realizzazione sopra descritte, e aggiustando opportunamente i punti di fissaggio tra porzione a placca a porzione elastica.
In una forma di realizzazione, la porzione elasticizzata del capo di abbigliamento è una cosiddetta porzione corrugata, nota nel settore. Tale porzione è ottenuta con un procedimento che, per esempio, prevede le seguenti fasi produttive:
- predisporre una pezza in pelle;
- sovrapporre uno strato elastico, in particolare realizzato in tessuto elastico, sulla prima pezza ed avente estensione superficiale inferiore rispetto alla pezza in pelle; - tendere, in condizione sovrapposta, la pezza in pelle e lo strato elastico su un telaio di supporto, in cui lo strato elastico viene deformato elasticamente per essere fissato al telaio;
- realizzare una pluralità di cuciture di forma allungata, affiancate molto vicine e parallele tra loro, in cui ciascuna cucitura unisce trasversalmente la pezza in pelle e lo strato elastico;
- rimuovere dal telaio la pezza in pelle e lo strato elastico. Al momento del distacco dal telaio, lo strato elastico ritorna elasticamente in condizione indeformata e, trascina con sé la pezza in pelle, grazie al vincolo delle cuciture.
In pratica, al momento della cucitura lo strato elastico è totalmente deformato; dopo la cucitura e la rimozione dal telaio, ciascuna porzione di strato elastico compresa tra due cuciture successive affiancate ritorna in condizione indeformata, trascinando con sé la pezza in pelle e determinando un corrispondente corrugamento della pezza in pelle; si ha quindi formazione di una pluralità di fitte piegature, o pieghettature, o dossi consecutivi, adiacenti a stretto contatto l'una con l'altra e separate solamente da una rispettiva cucitura.
In pratica, quando si rilasciano la pezza in pelle e lo strato elastico, si ottiene una struttura elasticizzata in cui la pezza in pelle presenta un aspetto corrugato, determinato dal ritorno elastico dello strato elastico con cui la pezza è vincolata. Il corpo a placca può sovrapporsi in tutto o in parte con la porzione corrugata e quindi con la serie di dossi consecutivi.
In una forma alternativa, la porzione elasticizzata è una porzione con una elasticità localizzata, vale a dire presenta singoli dossi o corrugazioni formate da singoli dossi. Più in particolare, lo strato elastico è presente solo e limitatamente a una zona interna della seconda pezza, vale a dire la zona compresa tra una prima zona di fissaggio e una seconda zona di fissaggio. Solo tale zona interna viene deformata elasticamente. La deformazione elastica è quindi confinata in questa zona interna. Pertanto la prima pezza presenta, dopo il rilascio al cessare del tensionamento, in posizione di riposo, in corrispondenza di tale zona interna, un dosso confinato tra la prima zona di fissaggio e la seconda zona di fissaggio, e tratti sostanzialmente piani, quindi privi di dossi, ai fianchi della prima zona di fissaggio e della seconda zona di fissaggio. Una tale struttura elasticizzata è descritta nella domanda di brevetto EP 11161220.6 e nella domanda di brevetto EP15164695.7.
In altre parole, la prima pezza presenta, in una posizione di riposo, una piegatura o gobba, o dosso solamente in corrispondenza della sottostante zona interna della seconda pezza. Mentre direttamente a fianco delle zone di fissaggio è possibile evitare la presenza di dossi.
Il corpo a placca può essere sovrapposto almeno in parte ad uno o più di tali dossi non consecutivi. Alternativamente, il corpo a placca può sovrapporsi completamente ad un singolo dosso.
Il corpo a placca può essere fissato alla porzione elastica tramite una spina, una vite, una graffetta, una cucitura, in modo tale da non intaccare il dosso, o solo una porzione del dosso. La rimanente porzione del dosso può svolgere la propria funzione elastica nonostante la presenza della placca. Simili osservazioni valgono per una sovrapposizione parziale tra il corpo a placca e le una porzione elastica completamente corrugata.
In entrambe le forme di realizzazione, lo strato di pelle o pezza può essere sostituita con un'altra pezza, avente funzione simile di protezione da abrasione. In altre parole, la pezza può essere realizzata anche in altri tessuti, come ad esempio un tessuto non tessuto, o in un tessuto parzialmente elastico.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione dell'oggetto della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
È anche da intendersi che, nell'ambito della presente divulgazione, rientrano tutte le possibili combinazioni delle forme di realizzazione precedentemente indicate e di quelle descritte con riferimento alla seguente descrizione dettagliata.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 mostra una vista frontale di un utente che indossa una tuta da motociclista realizzata secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la figura 2 mostra una vista di un particolare di un ginocchio della tuta di figura 1; - la figura 3 mostra una vista dall’alto di un guanto secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- le figure 4-6 mostrano ciascuna una rispettiva vista in sezione e in forma schematica di una struttura di protezione per un articolo indossabile secondo alcune forme di realizzazione della presente divulgazione;
- la figura 7 mostra una vista in sezione e in forma schematica di una struttura di protezione per un articolo indossabile secondo un’altra forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la figura 8 mostra una vista in sezione e in forma schematica di una struttura di protezione per un articolo indossabile secondo una forma ulteriore di realizzazione della presente divulgazione;
- la figura 9 mostra una vista in sezione e in forma schematica di una struttura di protezione per un articolo indossabile secondo una ancora ulteriore forma di realizzazione della presente divulgazione;
- Le figure 10a -10b mostrano rispettive strutture seconda tecnica nota;
- Le figure 10c-10d mostrano rispettive strutture con una sovrapposizione di porzione elastica e corpo a placca secondo la presente divulgazione e confrontate con le strutture di figure 10a - 10b.
- Le figure 11a - 11 b mostrano rispettive strutture seconda tecnica nota;
- Le figure 11c - 11 d mostrano rispettive strutture con una sovrapposizione di porzione elastica e corpo a placca secondo la presente divulgazione e confrontate con le strutture di figure 11 a-11 b;
- le figure 12- 13 mostrano ulteriori viste in sezione e in forma schematica di rispettive strutture di protezione per un articolo indossabile secondo corrispondenti forme di realizzazione della presente divulgazione;
- la figura 14 mostra in forma schematica una porzione di una giacca da moto in forma schematica includente alcuni corpi a placca secondo tecnica nota;
- la figura 15 mostra in forma schematica una porzione di una giacca da moto in forma schematica secondo la presente divulgazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento inizialmente alle figure allegate, con il numero di riferimento 1, 100 è indicato un articolo indossabile protettivo. L’articolo indossabile protettivo 1 è una tuta da motociclista. L’articolo indossabile protettivo 100 è un guanto di protezione. L’articolo indossabile protettivo 1 di figura 1 è anche associato ad un guanto.
Secondo la presente divulgazione con il termine “articolo indossabile di protezione” si può intendere un qualsiasi articolo o parte di articolo che può essere indossato da un utente. Per esempio può trattarsi di una tuta da moto, una giacca da moto, un guanto, un paraschiena o altro articolo indossabile.
L’articolo indossabile di protezione 1, 100 può essere provvisto di una struttura elasticizzata e di protezione 10, 11, 12, 13, 14, 15 come quelle indicate a titolo di esempio nelle figure da 4 a 9 e da 12 a 13, o nella forma di realizzazione di figura 15.
Le strutture elasticizzate 10, 11, 12, 13, 14, 15 sono accomunate da medesime caratteristiche strutturali. In particolare ciascuna struttura elasticizzata comprende una porzione elasticizzata o porzione elastica 2 e un corpo a placca 3, in cui la porzione elastica o porzione elasticizzata 2 si sovrappone al corpo a placca 3. Le strutture elasticizzate 10, 11, 12, 13, 14, 15 si distinguono tra loro solamente per la rispettiva disposizione di una porzione elastica 2 ed il numero di corpi a placca 3.
Nell’ambito della presente divulgazione, con l’espressione “porzione elastica” si intende una porzione o pezza, normalmente corrispondente ad una porzione di indumento o altro articolo indossabile, realizzata in un tessuto o materiale elastico, ed esteso su una superficie almeno bidimensionale, vale a dire un materiale che una volta sottoposto a deformazione o allungamento o estensione, è in grado di ritornare autonomamente in condizione originale, di minore estensione sotto l’azione di una forza elastica.
Nell’ambito della presente divulgazione, con l’espressione “porzione elasticizzata” si intende una porzione che è stata resa elastica mediante accoppiamento di una pezza, per esempio una pezza in pelle ed uno strato elastico sottostante, o un filo elastico. Tali porzioni elasticizzate sono cosiddette porzioni corrugate che presentano dossi continui e adiacenti, o dossi isolati. Porzione elastica o porzione elasticizzata possono essere utilizzati in modo equivalente e interscambiabile neN’ambito della presente divulgazione.
Nell’ambito della presente divulgazione, con l’espressione un “corpo a placca”, “porzione a placca”, “porzione piastriforme” o “corpo piastriforme”, o “corpo a piastra” si intende indistintamente un corpo rigido o semirigido, oppure anche un corpo espanso, che può avere varie funzioni di protezione nell’ambito del settore dell’abbigliamento protettivo, quale funzione di assorbimento di energia, protezione da abrasione e/o con funzione anti-penetrazione. Il corpo a placca può essere anche uno strato protettivo, o una lamina in materiale di rinforzo, che viene sovrapposto alla porzione elastica.
Tale numero e disposizione non incide sul concetto inventivo alla base della presente divulgazione, vale a dire il fatto di sfruttare una zona elastica o elasticizzata fino in corrispondenza del corpo a placca e anche in coincidenza del corpo a placca 3.
La sovrapposizione tra porzione elastica e corpo a placca corrisponde preferibilmente ad almeno il 10% del corpo a placca, o superiore al 10%, dell’estensione superficiale del corpo a placca. Si tratta pertanto di una elevata sovrapposizione, che va oltre un semplice margine di cucitura tra una zona elastica ed un corpo a placca. La sovrapposizione non va quindi intesa come una sovrapposizione casuale per cucitura.
Nel seguito della descrizione, per semplicità espositiva si farà riferimento principalmente alla struttura elasticizzata 10, fermo restando che le medesime considerazioni possono essere estese alle altre strutture elasticizzate 11, 12, 13, 14, 15. Eventuali differenze e ulteriori caratteristiche specifiche delle altre forme di realizzazione verranno descritte puntualmente per le strutture elasticizzate 11, 12, 13, 14, 15.
Nello specifico, la struttura elasticizzata 10, 11, 12, 13, 14, 15 è particolarmente adatta per essere impiegata in un indumento o altro accessorio indossabile, come ad esempio una tuta da motociclista, in particolare in zone dell'indumento in cui è richiesta una particolare aderenza dell'indumento ad una zona del corpo, soprattutto in corrispondenza di zone di articolazione.
In particolare, come visibile dalle figure, la porzione elastica 2 della struttura elasticizzata 10, 11, 12, 13, 14, 15 include una prima pezza 15, nell'esempio realizzata in pelle, la quale quando è in opera o in uso in una tuta da motociclista è rivolta su un lato esterno o esposto, e include inoltre una seconda pezza 16 realizzata in materiale elastico, nell'esempio realizzate in tessuto elastico, la quale è disposta in uso o in opera su un lato interno, nascosto alla vista.
Ancor più in particolare, la prima pezza 15 è sovrapposta e fissata a ciascuna seconda pezza 16 in corrispondenza di una prima zona di fissaggio 17 ed una seconda zona di fissaggio 18 adiacente e, per esempio contrapposta, alla prima zona di fissaggio 16. Le zone di fissaggio sono cuciture.
La prima pezza 15 e la seconda pezza 16 formano una struttura corrugata di tipo sostanzialmente noto, che funge da porzione elasticizzata 2. Secondo un aspetto della presente divulgazione, la struttura elasticizzata 10 include il corpo a placca 3, per esempio una piastra in titanio o in altro materiale resistente a abrasione e penetrazione.
Il corpo a placca 3 è fissato mediante viti di fissaggio o piccole spine 25 alla porzione elastica 2. Alternativamente il corpo a placca 3 è incollato o cucito alla porzione elastica 2. Il corpo a placca 3 e le prima pezza 15 e seconda pezza 16 formano una struttura a tre strati sovrapposti.
Le spine 25 definiscono punti (per esempio punti di cucitura) o linee o zone di ancoraggio o fissaggio (per esempio linee di cucitura) del corpo a placca alla porzione elastica 2. Il corpo a placca 3 è almeno parzialmente posto su un lato interno della porzione elastica verso il corpo di un utilizzatore, dalla parte opposta rispetto ad un lato a vista.
Nella struttura elasticizzata 11 di figura 7, una coppia di corpi a placca sono previsti su un lato interno della porzione elastica. In altre parole i due corpi a placca si sovrappongono alla porzione elastica 2, rispettivamente su un lato interno. I due corpi a placca sono disposti parzialmente sovrapposti quando la porzione elastica è in condizione di riposo. Ciascun corpo a placca 3 è fissato con un unico punto di fissaggio 25, o una linea di fissaggio (cucitura per esempio) alla porzione elastica 2. Ne consegue che in caso di allungamento e estensione della porzione elastica 2, i corpi elastici possono scorrere l’uno rispetto all’altro. L’elasticità e la sovrapposizione possono essere coordinate in modo che una massima estensione corrisponda ad una minima sovrapposizione tra i corpi a placca 3.
Nelle figure 8 viene presentata una soluzione in cui è prevista una ulteriore placca esterna fissata sulla porzione elastica 2. Il corpo a placca 103 esterno è più piccolo di un corpo a placca 3 interna. Il corpo a placca 103 esterno può essere un corpo adatto per una protezione da abrasione, come per esempio sulla nocca di una mano. I due corpi a placca 3, 103 sono uniti mediante cuciture, identificate.
Può essere prevista una combinazione delle forme di realizzazione di figura 7 e figura 8, in cui un ulteriore corpo a placca è posto esternamente sopra alla zona di sovrapposizione dei due corpi a placca interni.
Una soluzione simile viene proposta in figura 9 dove è previsto un unico corpo a placca 3 avente una prima porzione a placca 303 ed una seconda porzione a placca 403 che sporge verso l’esterno. In particolare, la porzione elastica include un foro 26 ed il corpo a placca 3 include la porzione a placca 303 posta su un lato interno della porzione elastica ed la seconda porzione a placca 403 inserita nel foro 26 e sporgente sul lato esterno. La seconda porzione a placca 403 può avere funzione anti-abrasione. La porzione elastica 2 circonda quindi la seconda porzione a placca e può essere fissata alla prima porzione a placca.
In tutte le forme di realizzazione, si ottiene, come detto uno sfruttamento massimo di elasticità, nonostante la presenza del corpo a placca.
Inoltre nelle forme di realizzazione illustrate, si ottiene il vantaggio tecnico di poter sfruttare al massimo una estensione della porzione elastica pur mantenendo una superficie continua di protezione offerta dal corpo a placca disposto all'interno. Infatti, si ottiene una protezione continua da parte di corpi a placca, senza però incidere sulla elasticità dell’intera porzione elastica che potrà essere allungata nonostante la protezione continua offerta dai corpi a placca. Infatti, l’elasticità della porzione elastica e l’entità della sovrapposizione può essere correlata per essere certi che nonostante una estensione/allungamento della porzione elastica possa essere garantita una protezione tramite i corpi a placca.
Osservando le figure si può osservare che è identificabile una zona di “lavoro” o di “azione” della porzione elastica ai lati dei punti di ancoraggio 25. Le zone comprese tra punti di ancoraggio 25 sono zone di “non lavoro” della porzione elastica 2. Nelle figure 4-6 sono poste a confronto differenti aree di “non lavoro” che dipendono dalla distanza dei punti di ancoraggio 25. Maggiore è la distanza tra i punti di ancoraggio 25 maggiore è la stabilità della struttura ottenuta e minore l’elasticità.
Nelle figure 12 e 13 sono illustrate ulteriori strutture 14 e 15 ottenute dalle forme di realizzazione di figure 8 e 9 rispettivamente in cui sono visibili ulteriori sovrapposizioni tra i corpi a placca 3. In particolare, con riferimento a figura 12, è previsto un primo corpo includente, in pezzo unico, la seconda porzione a placca 403 sporgente e la prima porzione a placca 303. E’ inoltre previsto un secondo corpo includente, in pezzo unico, la seconda porzione a placca 403 sporgente e la prima porzione a placca 303. Le due prime porzioni a placca 303 sono sovrapposte in corrispondenza di una zona intermedia 30 di porzione elastica 2. Con riferimento alla forma di realizzazione di figura 13, una prima struttura include un primo corpo a placca 3 ed un sovrastante secondo corpo a placca 103 unito ad esso tramite punti di ancoraggio 25. Una seconda struttura include un primo corpo a placca 3 ed un sovrastante secondo corpo a placca 103 unito ad esso tramite punti di ancoraggio 25. I due primi corpi a placca 3 sono sovrapposti in corrispondenza di una zona intermedia 30 di porzione elastica 2 e possono scorrere l’uno rispetto all’altro.
Tutte le forme di realizzazione qui descritte dimostrano che grazie alla presente divulgazione, a parità di protezione mediante corpo a placca, si ottengono zone con maggiore elasticità, poiché l’elasticità si può estendere anche sopra al corpo a placca che si trova al di sotto della porzione elastica. In figura 14 è possibile osservare che un’eventuale elasticità può essere confinata solo in una zona intermedia tra le placche P. Rispetto alla tecnica nota, è possibile ottenere una elevata elasticità e che non rimangono zone scoperte qualora i due corpi a placca 3 vengono allontanati reciprocamente. Tale soluzione è particolarmente adeguata per zone di articolazione o per la schiena, dove, per conformità anatomica, le placche possono essere indotte ad una separazione reciproca durante un movimento.
Un confronto è possibile dalle figure 10A-10D e dalle figure 11A-11D. In particolare figure 10A e 10B mostrano una vista da sopra e da sotto rispettivamente di una struttura elasticizzata secondo la arte nota. Le figure 10C e 10D mostrano una vista da sopra e da sotto rispettivamente di una struttura elasticizzata secondo la forma di realizzazione di figura 9.
Nella forma di realizzazione secondo l’arte nota di figure 10A, 10B la struttura elasticizzata include una porzione elastica 2 con un foro dove è fissato un corpo a placca 3. Il corpo a placca 3 è fissato lungo un bordo ad una porzione elastica 2. La soluzione di figura 10C e 10D corrisponde, come detto, alla forma di realizzazione di figura 9, in cui una porzione 403 di minore estensione è inserita e cucita in un foro realizzato nella porzione elastica 2. La porzione 403 forma pezzo unico con un corpo a placca 3 sottostante. Dal confronto con l’arte nota, si evidenzia come, a parità di superficie di protezione offerta dal corpo a placca 3, la porzione elastica 2 sia molto più ampia nella soluzione della presente divulgazione di figure 10C e 10D.
In relazione alle figure 11A-11D, si osserva che le figure 11A e 11 B mostrano strutture di arte nota dove due placche adiacenti sono fissate a rispettive porzioni elastiche 2. Le placche sono disposti in rispettivi fori realizzati nelle porzioni elastiche 2 e ivi le placche sono cucite. Le figure 11C-11D mostrano la forma di realizzazione di figura 12. Anche da questo confronto, emerge che a parità di area di protezione offerto dai corpi a placca, maggiore è la zona elastica.
II vantaggio tecnico offerto è evidente anche dal confronto tra la figura 14 e figura 15 che rappresentano le strutture elasticizzate di figure 11A-11D applicate alla manica di una giacca.
E’ da notare che simili risultati possono essere ottenuti utilizzando come porzione elasticizzata quella descritta nella domanda di brevetto EP 11161220.6 e nella domanda di brevetto EP15164695.7.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Articolo indossabile di protezione (10, 100) atto ad essere indossato da un utente e presentante un lato interno atto ad essere rivolto verso l’utente, in cui l'articolo indossabile include un corpo a placca o corpo a piastra (3) ed una porzione elastica o porzione elasticizzata (2), detto corpo a placca o corpo a piastra (3) e detta porzione elastica o porzione elasticizzata (2) essendo almeno parzialmente sovrapposti a formare una struttura multistrato, in cui detto corpo a placca o a piastra (3) è disposto su un lato interno dell’articolo indossabile di protezione rispetto alla porzione elastica o porzione elasticizzata (2).
  2. 2. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione elastica (2) o porzione elasticizzata (2) è una porzione a vista.
  3. 3. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la porzione elasticizzata (2) include una pezza (15) ed almeno un elemento elastico (16), detta pezza (12) essendo sovrapposta e fissato a detto elemento elastico in corrispondenza di almeno una prima zona di fissaggio (17) e di almeno una seconda zona di fissaggio (18), in cui l’elemento elastico presenta una zona interna compresa tra la prima zona di fissaggio (17) e la seconda zona di fissaggio (18), in cui detta porzione elasticizzata (2) è atta ad assumere una posizione tensionata ed una posizione di riposo, in cui, in detta posizione tensionata, la pezza (15) è in una condizione almeno parzialmente tesa e la zona interna dell’elemento elastico (16) è in una condizione di deformazione elastica, ed in cui, in detta posizione di riposo, la pezza (15) presenta un dosso compreso tra la prima zona di fissaggio (17) e la seconda zona di fissaggio (18).
  4. 4. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo la rivendicazione 3, in cui la prima pezza (12) corrisponde ad un primo strato, l’elemento elastico corrisponde ad un secondo strato e detto corpo a placca o corpo a piastra corrisponde ad un terzo strato della struttura multistrato, detti strati essendo sovrapposti in una direzione di spessore di detto articolo indossabile di protezione.
  5. 5. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo a placca o corpo a piastra (3, 103, 203, 403) è posto a contatto sul lato interno di detta porzione elastica o porzione elasticizzata (2).
  6. 6. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo a placca o corpo a piastra (3, 103, 203, 403) ha funzione di protezione, quale funzione di assorbimento di energia, protezione da abrasione e/o funzione anti-penetrazione, o funzione di rinforzo.
  7. 7. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo a placca (3) è fissato alla porzione elastica (2) in almeno una zona di ancoraggio, in cui detta zona di ancoraggio occupa uno area minore ad un’area superficiale di detto corpo a placca (3) a definire una area di “lavoro” o di “azione” della porzione elastica, detta area di “lavoro” o di “azione” essendo libera da o priva di, alcun ancoraggio.
  8. 8. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, la porzione elastica (2) copre completamente il corpo a placca (3).
  9. 9. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, la porzione elastica (2) è una porzione di dimensioni maggiori del corpo a placca (3), e presenta zone elastiche che sporgono rispetto al corpo a placca (3).
  10. 10. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una coppia di corpi a placca (3, 103, 203, 403) disposti parzialmente sovrapposti su un lato interno di detta porzione elastica (2) in cui detta porzione elastica si estende si sovrappone parzialmente su entrambi i corpi a placca (3, 103, 203, 403).
  11. 11. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo a placca è un primo corpo a placca e detto articolo indossabile di protezione comprende un secondo corpo a placca posto su un lato opposto esterno di detta porzione elastica (2) e sovrapposto al primo corpo a placca (3), in modo tale che la porzione elastica è interposta tra un primo corpo a placca (3) posto su un lato interno ed un secondo corpo a placca (103) posto su un lato esterno; il cui il secondo corpo a placca (103) ha una estensione superficiale minore rispetto al primo corpo a placca (3).
  12. 12. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo la rivendicazione 11, comprendente due strutture a placca adiacenti includenti ciascuna un primo corpo a placca (3) disposto su un lato interno della porzione elastica ed un secondo corpo a placca (103) previsto su un lato interno della porzione elastica, in cui i due primi corpi a placca delle due strutture sono parzialmente sovrapposti su un lato interno della porzione elastica (2) e detta porzione elastica (2) è sovrapposta ad una zona di sovrapposizione (30) tra i due primi corpi a placca (3).
  13. 13. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione elastica (2) o porzione elasticizzata include un foro (26), detto corpo a placca include una prima porzione di corpo a placca (303) posta sul lato interno ed una seconda porzione (403) di corpo a placca che è accolta nel foro (26) ed è esposta su un lato esterno della porzione elastica o porzione elasticizzata (2), in cui detta porzione elastica o porzione elasticizzata (2) circonda la seconda porzione del corpo a placca e si sovrappone alla prima porzione a placca (303).
  14. 14. Articolo indossabile di protezione (10, 100) secondo la rivendicazione 13, comprendente due di detti corpi a placca, in cui le due prime porzioni a placca (303) sono parzialmente sovrapposte su un lato interno della porzione elastica (2) e detta porzione elastica (2) è sovrapposta ad una zona di sovrapposizione tra le due prime porzioni a placca (3).
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