CH702043B1 - Protesi completa del ginocchio. - Google Patents

Abstract

È descritto una protesi di ginocchio del tipo tricompartimentale/bicompartimentale per la sostituzione dell’articolazione tra femore e tibia comprendente una componente femorale (F) avente due mezzi di fissazione (2) e una superficie condilica, dove detta superficie è munita di due condili, una componente tibiale (T), munita di una placca atta ad accogliere la parte inferiore dell’inserto (I), ed una componente rotulea. Dette componenti summenzionate hanno una forma tale da articolarsi tra loro; il disegno della superficie condilica presenta una medesima curvatura del profilo trasversale e longitudinale.

Description

[0001] La presente invenzione riguarda il campo delle protesi per articolazioni, e, più in particolare, il suo settore dedicato alle articolazioni artificiali per il ginocchio.

[0002] Come è noto, scopi della protesizzazione sono sia un’eliminazione del dolore causato da una malattia alla articolazione sia la restituzione di una buona mobilità dell’arto in questione; l’articolazione del ginocchio è con l’anca l’articolazione più importante del corpo umano.

[0003] La presente invenzione concerne una protesi di ginocchio di tipo tricompartimentale come definito dal preambolo della rivendicazione 1.

[0004] Agli albori dell’ortopedia la protesizzazione dell’anca con un’articolazione artificiale si è diffusa rapidamente, mentre la protesizzazione del ginocchio ha inizialmente incontrato ostacoli superiori e la sua diffusione è stata più lenta, solo nel 1970 viene realizzata a livello industriale la prima protesi completa di ginocchio.

[0005] Grazie al susseguirsi delle innovazioni negli anni successivi al 1970 la protesi del ginocchio si è evoluta in modo tale da essere diventata una procedura affidabile e tutto sommato con scarsi rischi o controindicazioni. La sostituzione totale dell’articolazione ha trasformato la vita di numerosi pazienti dando loro la possibilità di essere ancora attivi senza o con poco dolore e riacquistando una mobilità accettabile.

[0006] Oggi nei paesi industrializzati la protesizzazione del ginocchio ha raggiunto gli stessi numeri della protesizzazione dell’anca. Anche nel ginocchio la malattia che ha la maggior responsabilità per la degenerazione dell’articolazione è quella dell’artrosi. L’artrosi è una malattia degenerativa che colpisce la cartilagine, provocando lesioni della stessa.

[0007] Come nell’anca anche nel ginocchio è solitamente il dolore che convince il paziente a sottoporsi all’intervento chirurgico, ma se nel passato l’eliminazione del dolore era l’unica aspettativa del paziente oggi le protesi devono essere in grado di soddisfare anche requisiti estetici, di mobilità e di affidabilità. Va sottolineato che le protesi, oggi, si applicano a paziente sempre più giovani e ancora attivi, i quali non si accontentano della sola eliminazione del dolore, ma vogliono riacquistare la stessa funzionalità ed la stessa estetica che avevano prima dell’insorgere della malattia.

[0008] Il ginocchio è la regione anatomica che unisce la coscia e la gamba, le quali compongono l’arto inferiore ed è un’articolazione complessa che presenta: cinque legamenti (due laterali, due crociati ed il legamento rotuleo), due menischi (mediale e laterale) e tre compartimenti ossei (femorale, tibiale e rotuleo).

[0009] Quando tutti e tre i compartimenti ossei vengono protesizzati la protesi viene definita di tipo tricompartimentale, quando la rotula non viene protesizzata la protesi viene definita bicompartimentale, mente quando uno solo dei due condili viene protesizzato la protesi viene definita mono-compartimentale.

[0010] Le caratteristiche principali di una protesi di ginocchio sono la stabilità e la possibilità di un buon grado di flessione. L’importanza della stabilità è evidente: quando si cammina ci si deve sentire sicuri anche senza appoggi esterni. L’importanza della flessione non è così immediata, ma in realtà è altrettanto fondamentale basti pensare che senza un buon grado di flessione è impossibile alzarsi da una sedia o da una poltrona senza doversi aiutarsi con le braccia.

[0011] Le protesi conosciute sono solitamente di natura modulare, attraverso la modularità di una protesi su assicura la possibilità di scelta tra diverse misure per ogni componente così da poter comporre la migliore protesi possibile in relazione alle caratteristiche di ogni singolo paziente.

[0012] L’invenzione viene ora meglio chiarita con riferimento ai disegni allegati che illustrano schematicamente forme preferenziali di realizzazione date solo a tipo esemplificativo ma non limitativo in quanto varianti tecniche o costruttive potranno sempre essere apportate senza uscire dall’ambito della presente invenzione.

[0013] La protesi oggetto dell’invenzione si prefigge come compito; grazie alle sue caratteristiche strutturali, ed in particolare al suo disegno, una maggiore stabilità meccanica ed una maggiore flessibilità in riferimento alle protesi attualmente conosciute. Questi scopi sono raggiunti con le caratteristiche definite nella rivendicazione 1.

[0014] In detti disegni: <tb>La fig. 1<sep>mostra la protesi del ginocchio in una vista laterale, in cui è possibile scorgere la componente femorale F e la componente tibiale T, non è rappresentata la componente rotulea e l’inserto I. <tb>La fig. 2<sep>mostra unicamente la componente femorale F in vista frontale, in detta illustrazione è ben visibile il profilo trasversale dei condili C uniti da una superficie concava Y, inoltre si scorge una parte di un elemento di fissazione 2. <tb>La fig. 3<sep>mostra in vista laterale sempre la componente femorale F, nell’illustrazione è ben visibile il profilo longitudinale della superficie tondeggiante, in particolare dei condili C. <tb>La fig. 4<sep>mostra la componente femorale F in vista posteriore.

[0015] Oggetto dell’invenzione è una protesi di ginocchio di tipo tricompartimentale/bicompartimentale comprendente una componente femorale F che va a sostituire la parte distale dell’osso femorale, una componente tibiale T che va a sostituire la parte prossimale dell’osso tibiale, un inserto I che si interpone tra le due componenti metalliche F e T ed infine una componente rotulea che va a sostituire la superficie di contatto dell’osso rotuleo.

[0016] La componente femorale F è costruita in una lega CrCoMo (Cromo, Cobalto e Molibdeno), metallo duro che garantisce uno strisciamento ottimale sulla superficie superiore dell’inserto I riducendo al minimo l’usura del polietilene.

[0017] La componente femorale F nella sua parte cava che va a contatto con l’osso presenta mezzi di fissazione (fittoni) che fissano detta componente all’osso femorale.

[0018] La componente femorale F nella sua parte esterna che va a contatto con l’inserto in polietilene presenta: due condili C, separati fra loro per permettere di rispettare il legamento crociato posteriore.

[0019] Detti due condili C, lucidati a specchio, hanno la caratteristica di avere lo stesso raggio sia longitudinalmente sia trasversalmente, inoltre essi si inseriscono nelle cavità complementari presenti nell’inserto I in polietilene interposto tra il piatto tibiale e la componente femorale articolando così detta componente femorale F con quella tibiale T.

[0020] La componente femorale F è quindi composta da: una parte interna cava dalla superficie rugosa per mezzo della quale si garantisce un ottimale aggrapaggio all’epifisi femorale mentre la sua superficie esterna è di natura tondeggiante, in particolare presenta due condili C, ed un percorso rotuleo.

[0021] La componente tibiale T è anch’essa costituita da una lega CrCoMo (Cromo, Cobalto e Molibdeno) se si tratta di protesi con piatto mobile, è invece normalmente in lega di titanio in una forma diversa quando si tratta di una protesi a piatto fisso.

[0022] La componente rotulea è in Polietilene ad alta densità per la parte che scorre sulla componente femorale, mentre può essere di metallo per la parte che entra nell’osso rotuleo.

[0023] Tra la componente femorale F e la componente tibiale T è interposto detto inserto I pure in polietilene che è libero di ruotare sul piatto tibiale T quando si realizza una protesi con piatto mobile; oppure è solidale con la tibia quando si realizza una protesi a piatto fisso. Entrambe le forme esecutive sono parte dell’invenzione.

[0024] La componente femorale F presenta inoltre le seguenti caratteristiche strutturali: un raggio di rotazione costante della superficie longitudinale condilica partendo dall’asse verticale t–t rimane costante per 95° verso i condili posteriori CP e per altri 70° verso l’area dell’ estra-estensione.

[0025] Questo permette, utilizzando l’inserto realizzato con lo stesso raggio R, di avere, anche alla massima estensione, la massima superficie di contatto – quindi la massima stabilità – tra i condili femorali e la superficie dell’inserto.

[0026] Un’ulteriore caratteristica della componente femorale è una forma particolare dei due condili posteriori con taglio dell’osso dei due condili posteriori a meno 3 gradi che permette un grado di flessione ben oltre i 120°.

[0027] Preferibilmente, il percorso rotuleo ha un inclinazione che sposa sia le esigenze del femore maschile sia le esigenze del femore femminile.

Claims (5)

1. Protesi (1) di ginocchio per la sostituzione dell’articolazione tra femore e tibia comprendente una componente femorale (F) munita di due condili (C), una componente tibiale (T) munita di un piano su cui ruota un inserto (I), detto inserto (I) presenta delle cavità con profili longitudinali e trasversali aventi un’unica curvatura (R) atta ad accogliere detti due condili (C), detta protesi è caratterizzata dal fatto che detti due condili (C) hanno un raggio costante sia trasversalmente sia longitudinalmente che si estende per almeno 165° longitudinalmente.

2. Protesi (1) di ginocchio secondo la rivendicazione 1, in cui ì due condili (C) sono uniti tra loro da una porzione atta a formare una zona cava (Z) per il passaggio del legamento crociato posteriore.

3. Protesi (1) di ginocchio secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui la parte interna dei due condili (C) presenta un profilo a rientro di –3° rispetto all’asse di un elemento di fissazione (2) atto a permettere di dare una forma alla parte finale dei condili nella loro parte esterna in modo da rendere possibile una flessione.

4. Protesi (1) di ginocchio secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui i fittoni di ancoraggio della componente femorale sono paralleli alla superficie interna dei condili.

5. Protesi (1) di ginocchio secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui una zona concava (Y) presenta un alleggerimento di detti condili.