ITVR940055U1

ITVR940055U1 - Apparecchiatura per lampade a scarica, con accensione e riaccensione istantanea con lampada calda, particolarmente per lampade illuminazio

Info

Publication number: ITVR940055U1
Application number: IT94VR000055U
Authority: IT
Priority date: 1994-09-14
Filing date: 1994-09-14
Publication date: 1996-03-14
Also published as: EP0702506B1; ITVR940055V0; DE69513600D1; DE69513600T2; EP0702506A1; US5814949A

Abstract

Come è noto, le lampade per uso illuminazione a scarica vapori di mercurio, sodio, o miscelate con alogenuri metallici, una volta accese per andare in pressione e conseguente avere la massima emissione, hanno bisogno di circa 3 minuti. Una volta spenta, la lampada ha bisogno di circa 10 minuti per essere nuovamente accesa.Questo è un notevole inconveniente che porta ad interruzioni e ritardi con notevoli inconvenienti specialmente in particolari luoghi o installazioni.Il presente trovato, applicato particolarmente in lampade per uso illuminazione, permette la immediata riaccensione a caldo della lampada, eliminando l'inconveniente del tempo morto dovuto alla necessità di raffreddamento della lampada per la riaccensione, eliminando anche il tempo per rimettere la lampada nuovamente in pressione se l'interruzione è breve.

Description

DESCRIZIONE- MODELLO -DI-UTILITA

APPARECCHIATURA PER LAMPADE A SCARICA, CON

E RIACCERSIONE ISTANTANEA CON,LAMPADA CALDA, PARTICO-LARMENTE PER LAMPADE ILLUMINAZIONE

E' noto che una lampada a scarica con vapori mercurio, sodio o miscelate con alogenuri metallici,;una voltao accese, per andare in pressione ed avere la massima luminosità occorrono circa 3 minuti.

Purtroppo raggiunta la pressione, nel caso di interruzione della tensione di rete occorrono circa IO minuti per permettere la riaccensione. Questo è un notevole inconveniente se vengono impiegate in impianti sportivi o illuminazione di particolari luoghi/es.carceri dove la mancata illuminazione arreca grossi lnconve| nienti . In impianti sportivi molte volte l'illuminazione è temporizzata mediante gettoni e il seguente utilizzatore il più delle volte deve perdere circa 10 minuti attendendo che la lampada si riaccenda.

Il presente trovato, da applicare particolarmente iri lampade a scarica per illuminazione, permette la istantanea riaccensione a lampada calda eliminando gli ln-|convenienti delle forzate pause e attese nel caso di interruzione-dell' alimentazione. Questo tempo "morto"..

è dovuto alla necessità del raffreddamento della lampada per permettere la riaccensione . Questa-riaccensione a-lampada calda e in pressione, ha l'ulteriore vantaggio -di-non dover attendere che la lampada vada in pressione perchè essendo già in questo stato, par tirà con la massima luminosità.

DESCRIZIONE. Nel-disegno allegato, In fig 1 al punti A e B va applicata la tensione alternata di alimenta zione. L'avvolgimento F, che fà da rettore con lo scopo di limitare la corrente della lampada L, con 1 suoi elettrodi dì scarica C e D. All'elettrodo D va collegato il filo E posto all'esterno della Lampada che ha lo scopo di facilitare l'accensione.

Il circuito comprende inoltre la resistenza limitatr ce M, la bobinetta I che protegge il triac Z, il diac N che con i relativi componenti P,Q,R, fanno -innescare ad impulsi il triac Z. In questo modo, ogni lnnes co del triac Z fà scaricare sull'avvolgimento G il condensatore H tenuto sempre in carico- dalla resistenza M. Normalmente per accendere a freddo una lampada a sca-· rica occorrono circa 4 KV. ottenuti con un normale acconditore commerciale. Grazie al reattore-trasformatore- composto dagli avvolgimenti F e G, si ottienq una tensione di circa 30 KV che permette l'accensione a caldo della lampada L evitando forzate pause.

La tensione del condensatore H,-scaricato-ad- impulsi tramite il triac Z sull'avvolgimento G di poche spire,in duce nell'avvolgimento F di tante spire una tensione, molto elevata. La tensione di innesco della lampada. è necessaria solo per pochi istanti dato che.una volta accesa, la tensione di innesco non è più necessaria. Allo scopo di interrompere automaticamente la tensione di innesco appena la lampada è accesa, in serie alla lampada L è inserito il trasfomatorino K. Quando la lampada è innescata passa corrente alternata sull'avvolgimento K1 di poche spire che induce su K2 in salita, una tensione adatta a far funzionare il relè V. Il diodo K3 e condensatore K4 elettrolitico di alta capacità, hanno lo scopo di ritardare l'attrazione del relè V che con i contatti V1 normalmente chiusi, alimenta il cir-v culto innesco Questo ritardo permette di dare una cer-' ta durata agli impulsi innesco per accendere sicuramente la lampada. il termostato T a riarmo manuale serve come sicurezza per interrompere il circuito d'innesco! quando la lampada non funziona sia per l'invecchiamen -to che per rottura della stessa. In questo modo l'ininosco continua a funzionare fino a che la resistenzalimitatrice M surriscaldandosi fà scattare il termostato posto nelle vicinanze di M. Cambiando la lampada fuori uso si riarmerà manualmente il termostato T per- ripristinare il circuito innesco.

Nella -fig.2-viene -illustrata- la -modifica-della-lampada L per essere adatta alle nuove esigenze di censlone caldo. Abbiamo la normale lampada L con gli

elettrodi-C e D. Con E viene indicato il filo posto esternamente alla lampada e messo in contatto elettrico con l'elettrodo D. Dato il notevole aumento della sione innesco, specialmente sull'elettrodo C, i terminai della lampada vengono ulteriormente isolati con Latori in ceramica o altro materiale resistente alla tensione e calore. Nella fig. 3 è illustrata realizzazione di una lampada con tubo di protezione esin materiale trasparente adatto a sopportare il calore (es. pìrex o quarzo), per proteggere la lampada* Con L è indicata la lampada con attacchi laterali SI 4 2 (come fig. 2). B1 è un tubo trasparente adatto al calore. C1 e C2 sono due chiusure in ceramica o altro materiale isolante poste ai lati del tubo Bl. che fann da sostegno e centratura della lampada a scarica L.

Al posto di T si può mettere un elemento PTC che ha lo stesso scopo. Dopo poco tempo di funzionamento, questo elemento aumenta di molto il suo valore ohmico, limitando fortemente la tensione al diac N che non darà p

impulsi di accensione. Il particolare tratteggiato 0, di fig. 1 è una vaschetta di materiale plastico su cui sono inseriti gli avvolgimenti F e G. Una volta inser:.ti questi avvolgimenti, si riempie la vaschetta 0,cori resine a 2 componenti che induriscono dopo poche ore Si ottiene così un blocco unico ad alto isolamento Le lampade con attacco standard a vite, denominati E 27 o E40, sono stati costruiti per funzionamento media tensione. Data la notevole tensione per far accendere la lampada a caldo, questi zoccoli non sono adatti perchè scaricano fra i 2 poli. E' stato eliminato questo inconveniente aggiungendo una ghiera Gl in ceramica o altro materiale ad alto isolamento elet trico e del calore come da fig. 4. Questa ghiera Gl aumenta considerevolmente l'isolamento permettendo l'innesco ad alta tensione. Inoltre l'intercapedine G2 della lampada dove escono i fili che vanno allo zoccolo , viene riempita di materiale plastico autoindurente e resitente al calore es. resine o prodotti siliconici. si trasforma cosi una normale lampada adatta per impulsi di accensione di pochi KV, in lampada adatta ad accensione a caldo dove è necessario applicare una ten sione di accensione molto più elevata.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Apparecchiatura per lampada a scarica a riaccen sione a caldo per uso illuminazione caratterizzata dal reattore-trasformatore che ricevendo una scaric sull'avvolgimento G, permette di avere una tensione elevata su F con rapporto in salita, che permette riaccensione a caldo della lampada.
2) Apparecchiatura come da 1) caratterizzata dal irticolare-O, consistente in una vaschetta su cui gli avvolgimenti F e G, riempita di resine per ottenere un forte isolamento elettrico.
3) Apparecchiatura come da 1)2) caratterizzata dal circuito comprendente I,N,P,Q,R,M che innesca ad impulsi il triac Z. Al posto.del triac Z possono essere impiegati altri dispositivi autoinnescanti es. Sidac o scaricatori di tensione in gas.
4) Apparecchiatura come da 1)2)3) caratterizzata dalla lampada elaborata con l'aggiunta di filo esterno E,collegato con l'elettrodo D e isolatori S1 e S2.
5) Apparecchiatura come da 1)2)3)4) caratterizzata dal trasformatore K, diodo K1, condensatore K4 che alimentano il relè V per lo stacco automatico dell'innesco ad accensione della lampada.
6) Apparecchiatura come da 1)2)3)4)5) caratterizzata dal termostato T posto nelle vicinanze di M che interromp e-il -circuito- di-accensione- nel caso di fuori usodella-lampada L. Questo -termostato può essere sostituito-con-elemento- PTC-avente lo stesso scopo.
7) Apparecchiatura come da 1)2)3)4)5)6) caratterizzata dalla protezione Bl, dalle testate CI e C2 in ceramica o altro materiale isolante che fanno da chiusura sostegno e centratura della lampada a scarica L.
8) Apparecchiatura come da 1)2)3)4)5)6)7) caratterizzata dalla ghiera aggiuntiva Gl (fig.4) e dalla intercapedine G2 riempita di resine che permette di modificare una normale lampada a scarica per essere adatta a tensioni molto più elevate.
9) Apparecchiatura come da 1)2)3)4)5)6)7)8) e come descritta e illustrata nella tavola 1.