ITVR20110092A1 - Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna - Google Patents

Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna Download PDF

Info

Publication number
ITVR20110092A1
ITVR20110092A1 IT000092A ITVR20110092A ITVR20110092A1 IT VR20110092 A1 ITVR20110092 A1 IT VR20110092A1 IT 000092 A IT000092 A IT 000092A IT VR20110092 A ITVR20110092 A IT VR20110092A IT VR20110092 A1 ITVR20110092 A1 IT VR20110092A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
wall
head
structure according
internal
end portion
Prior art date
Application number
IT000092A
Other languages
English (en)
Inventor
Giorgio Tamanini
Original Assignee
Giorgio Tamanini
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Giorgio Tamanini filed Critical Giorgio Tamanini
Priority to IT000092A priority Critical patent/ITVR20110092A1/it
Publication of ITVR20110092A1 publication Critical patent/ITVR20110092A1/it

Links

Classifications

    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F02COMBUSTION ENGINES; HOT-GAS OR COMBUSTION-PRODUCT ENGINE PLANTS
    • F02BINTERNAL-COMBUSTION PISTON ENGINES; COMBUSTION ENGINES IN GENERAL
    • F02B71/00Free-piston engines; Engines without rotary main shaft
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F01MACHINES OR ENGINES IN GENERAL; ENGINE PLANTS IN GENERAL; STEAM ENGINES
    • F01LCYCLICALLY OPERATING VALVES FOR MACHINES OR ENGINES
    • F01L1/00Valve-gear or valve arrangements, e.g. lift-valve gear
    • F01L1/02Valve drive
    • F01L1/04Valve drive by means of cams, camshafts, cam discs, eccentrics or the like

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Combustion & Propulsion (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Feeding And Controlling Fuel (AREA)
  • Temperature-Responsive Valves (AREA)
  • Magnetic Bearings And Hydrostatic Bearings (AREA)

Description

STRUTTURA DI DISLOCATORE, PIÙ IN PARTICOLARE STRUTTURA DI MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA.
La presente invenzione riguarda una struttura di dislocatore, più in particolare una struttura di motore a combustione interna che può essere utilizzata per qualsiasi tipo di applicazione, ad esempio su motociclette o su autoveicoli, nonché un gruppo motore includente una pluralità di strutture di motore.
Sono già stati proposti molti motori a combustione interna, i quali solitamente presentano una struttura complessa, che non consente bassi consumi di carburante e lo sviluppo di un’elevata potenza prodotta. I motori poi in grado di produrre una potenza elevata sin qui proposti sono sempre molto ingombranti e costosi da produrre.
Scopo principale della presente invenzione è quello di fornire una struttura di dislocatore, più in particolare una struttura di motore a combustione interna che consenta di ottenere un’elevata potenza, pur essendo di ingombro limitato.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di motore a combustione interna di grossa cilindrata e basso peso.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di motore a combustione interna che consenta di erogare una potenza più elevata rispetto ai motori tradizionali di pari cilindrata.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di motore a combustione interna, che consenta di variare, anche durante l’uso, la sua cilindrata utile.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di motore a combustione interna che possa essere utilizzata con qualsiasi tipo di carburante, volendo anche con più carburanti contemporaneamente.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una struttura di motore a combustione interna che presenti due o più cilindrate in un volume ridotto.
Questi ed altri scopi ancora, che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di dislocatore comprendente:
- un blocco motore delimitante almeno un cilindro a più pareti laterali a labirinto ed una coppia di testate contrapposte almeno in parte alloggiate nell’almeno un cilindro, cosicché tra le testate e le pareti dell’almeno un cilindro restano delimitati uno spazio intermedio di lavoro ed uno spazio laterale di asservimento, i quali sono in comunicazione tra loro attraverso un’intercapedine anulare;
- un organo a pistone cavo o a tazza montato scorrevole nell’intercapedine anulare attorno ad una delle testate, così da suddividere lo spazio di lavoro in una camera interna al pistone cavo e delimitata da una testata ed in una camera esterna al pistone cavo e delimitata dall’altra testata, le camere essendo destinate ad accogliere un fluido da trattare alimentato alternatamente attraverso la rispettiva testata;
- almeno un albero motore di uscita montato girevole nel blocco motore, - mezzi di trasmissione del moto disposti nello spazio di asservimento e destinati a trasmettere il moto tra il pistone cavo e l’albero di uscita; e
- mezzi valvolari in ciascuna testata preposti ad alimentare alternamente il fluido da trattare alle camere e a scaricare fluido trattato da esse.
Vantaggiosamente, la struttura di dislocatore comprende o è adibibile a struttura di motore a combustione interna, le camere essendo in tal caso destinate a fungere ognuna da camera di scoppio o di combustione per una miscela di fluido combustibile-comburente alimentata alternatamente attraverso la rispettiva testata, mentre i mezzi valvolari in ciascuna testata sono preposti ad alimentare alternamente fluido combustibile-comburente alle camere e a scaricare i gas combusti da esse.
Ulteriori aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente dalla seguente descrizione dettagliata di specifici esempi di realizzazione di una struttura di dislocatore, descrizione fatta con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
- le Figure 1 e 2 sono viste in sezione di una struttura secondo la presente invenzione mostranti ognuna una rispettiva fase di lavoro della struttura;
- la Figura 2a è una vista in scala ingrandita di un particolare di Fig. 1;
- la Figura 3 è una vista simile alla Fig. 1 di un altro esempio di realizzazione di una struttura secondo la presente invenzione;
- la Figura 4 è una vista in sezione di un altro esempio di realizzazione di una struttura secondo la presente invenzione;
- le Figure 5 e 6 sono viste in sezione di pluralità di strutture secondo la presente invenzione collegate insieme;
- la Figura 7 illustra un’applicazione di una pluralità di strutture accoppiate insieme secondo la presente invenzione;
- la Figura 8 è una vista in scala ingrandita di un particolare di Fig. 7;
- la Figura 9 è una vista laterale con parti in trasparenza di un altro esempio di realizzazione di struttura secondo la presente invenzione;
- la Figura 9a è una vista in scala ingrandita di un particolare di Fig. 9;
- la Figura 10 illustra un componente della struttura di Fig. 9;
- la Figura 11 è una vista in sezione di un ulteriore esempio di realizzazione di struttura secondo la presente invenzione;
- la Figura 12 è una vista prospettica con parti in trasparenza di una struttura secondo la Fig. 11;
- la Figura 13 è una vista in sezione di un ulteriore esempio di realizzazione di struttura secondo la presente invenzione;
- la Figura 14 è una vista in sezione di una pluralità di strutture di Fig. 13 accoppiate insieme;
- le Figure 15 e 16 illustrano un meccanismo di azionamento di una o più valvole di controllo di condotti di convogliamento fluidi in una struttura secondo la presente invenzione;
- la Figura 15a è una vista frontale di un particolare di Fig. 15;
- la Figura 15b illustra schematicamente lo spostamento di un componente di azionamento di una valvola in una struttura secondo la presente invenzione;
- le Figure 17 e 18 illustrano varianti del meccanismo di azionamento di Fig. 15;
- la Figura 19 illustra una variante di struttura secondo la presente invenzione dotata di un meccanismo di azionamento secondo le Figg. 15 e 16;
- le Figure 20 e 21 sono viste, rispettivamente, in sezione e frontale di una testata di una struttura di motore secondo la presente invenzione;
- la Figura 22 è una vista frontale della testata di Fig. 20;
- le Figure 23 e 24 illustrano la testata di Figura 20 in rispettive fasi di lavoro; e
- la Figura 25 è una vista prospettica in esploso della testata di Fig. 20.
Negli uniti disegni, parti o componenti uguali o simili sono stati contraddistinti con gli stessi numeri di riferimento.
Con riferimento dapprima alle Figure 1 e 2, si è illustrata una struttura di dislocatore, di preferenza una struttura di motore a combustione interna 1 comprendente un blocco motore 2 che delimita al suo interno uno o più cilindri 4 a più pareti laterali a labirinto, ossia una parete esterna 4e, due fondelli contrapposti 4a e 4b alle estremità della parete esterna 4e, una parete anulare assiale interna 4c, la quale si estende dal fondello 4a per un determinato tratto entro il cilindro 4, ed una parete anulare assiale intermedia 4d, la quale si estende dal fondello opposto 4b fino ad estendersi attorno ad un tratto terminale della parete anulare interna 4c.
In corrispondenza della parete anulare interna 4c, si prevede una testata T1, di preferenza almeno in parte alloggiata entro la parete interna 4c o in un sol pezzo con essa, mentre in corrispondenza della parete anulare intermedia 4d, si prevede una testata T2, di preferenza almeno in parte alloggiata entro la parete anulare intermedia 4d od in un sol pezzo con essa. Le testate T1 e T2 giungono, ad esempio, rasenti all’estremità interna della rispettiva parete anulare 4c, 4d.
Tra le testate contrapposte T1 e T2 e le pareti del cilindro o carter del motore 4 restano delimitati uno spazio intermedio di lavoro SL ed uno spazio laterale di asservimento SA, i quali sono in comunicazione tra loro attraverso un’intercapedine anulare IA delimitata tra la parete interna 4c e la parete intermedia 4d.
Lungo l’intercapedine anulare IA ed attorno alla testata T1 è montato scorrevole un organo a pistone cavo o a tazza 3, il quale suddivide lo spazio di lavoro SL in una camera 6a interna al pistone cavo 3 e delimitata dalla testata T1 ed in una camera 6b esterna al pistone cavo 3 e delimitata dalla testata T2. Le due camere sono destinate ad accogliere un fluido da trattare alimentato alternatamente attraverso la rispettiva testata T 1 , T2. Qualora la struttura di dislocatore sia una struttura di motore, allora le camere 6a e 6b sono destinate a fungere ognuna da camera di scoppio o di combustione per una miscela di fluido combustibile-comburente, tipicamente combustibile-aria, alimentata alternatamene attraverso la rispettiva testata, rispettivamente, T1, T2.
Nel blocco motore 2 è montato girevole in adatta posizione un albero motore di uscita 8, tipicamente un albero a col d’oca, come è usuale allo stato della tecnica. Qualora la struttura di dislocatore sia una struttura di motore, allora l’albero motore 8 è destinato a ricevere il moto da mezzi di trasmissione del moto, disposti nello spazio di asservimento SA e di preferenza costituiti da una coppia di bielle 9a e 9b disposte diametralmente opposte rispetto all’organo a pistone cavo 3 e aventi una propria estremità articolata ad un rispettivo perno 3a, 3b e l’altra loro estremità articolata all’albero motore 8. I perni 3a e 3b si estendono allineati in direzione diametralmente opposta a partire dall’orlo 3c previsto di preferenza ingrossato del pistone a tazza 3. L’orlo 3c del pistone cavo 3 è disposto nello spazio di asservimento SA, come sarà ulteriormente spiegato in seguito.
In ciascuna testata T1, T2 sono previsti mezzi valvolari 16, 17, di un tipo adatto qualsiasi, preposti ad alimentare alternamente fluido combustibilecomburente, tipicamente combustibile-aria, alla rispettiva camera 6a, 6b e a scaricare i gas combusti da essa.
Il fondello 4a, la testata T1 e la parete interna 4c sono amovibilmente fissati al cilindro 4 del blocco motore per consentire il montaggio-smontaggio del pistone 3.
Sulla superficie esterna del pistone cavo 3 in prossimità della sua parete frontale o fondello si prevedono adatti mezzi di tenuta, tipicamente una o più fasce elastiche o segmenti di tenuta 3d destinate ad assicurare la tenuta per la camera di combustione 6b, ossia tra parete laterale esterna del pistone cavo 3 e la superficie interna della parete intermedia 4d del cilindro 4. Adatti mezzi di tenuta, tipicamente una o più fasce elastiche 3e destinate ad assicurare la tenuta per la camera di combustione 6a, ossia tra parete laterale interna del pistone cavo 3 e a superficie esterna della parete interna 4c del cilindro 4, sono analogamente previsti sulla parete interna 4c.
Possono essere poi previsti elementi raschia-olio 3g, 3h sia tra parete laterale esterna del pistone cavo 3 e la superficie interna della parete intermedia 4d del cilindro 4 che tra parete laterale interna del pistone cavo 3 e la superficie esterna della parete interna 4c del cilindro 4.
Volendo, tra il fondello 4a ed il fronte interno della parete intermedia 4d si estende una coppia di guide rettilinee 5a e 5b sulle quali è montato scorrevole l’orlo ingrossato 3c del pistone 3, il quale risulta così guidato nel suo moto alterno di va e vieni entro il cilindro 4. Con particolare riferimento alla Figura 2a, si noterà come ciascun perno 3a, 3b può presentare un manicotto intermedio 5c montato scorrevole su una rispettiva guida 5a, 5b e due tratti astiformi 5d, 5e estendentesi uno da banda opposta all’altro rispetto al manicotto intermedio 5c, uno 5d vincolato al pistone e l’altro 5e ad una biella 9a, 9b. Il tratto astiforme 5d può ad esempio essere ancorato mediante vite 5f al pistone 3, per consentire lo smontaggio di quest’ultimo.
Nel blocco motore 2 si prevede, come è usuale allo stato della tecnica, uno o più circuiti per la circolazione di un fluido (olio o acqua) di raffreddamento. A tale scopo, la parete interna 4c e la parete intermedia 4d delimitano rispettive intercapedini interne G1 e G2, attraverso le quali viene fatto circolare un adatto fluido di raffreddamento (olio, acqua o appositi liquidi refrigeranti). Olio con funzione sia di raffreddamento che di lubrificazione viene fatto circolare nello spazio ausiliario SA tra l’orlo 3c del pistone 3 ed il fondello 4b e i raschia-olio 3g, 3h.
L’albero motore 8 è, di preferenza, sfalsato rispetto all’asse longitudinale del pistone 3 e del cilindro 4. Tale accorgimento consente, tra l’altro, di alloggiare agevolmente la testata con rispettive valvole ed inoltre un rapido accesso alla zona di alloggiamento della candela/iniettore, per la conduzione di operazioni di manutenzione e montaggio della candela/iniettore. Inoltre, su ciascuna estremità dell’albero motore 8 è calettato un rispettivo volano 8a, preferibilmente costituito da una ruota dentata per la trasmissione del moto ad un gruppo utilizzatore, ad esempio una o più ruote motrici di un autoveicolo.
Nella testata T1 per la camera di combustione 6a e nella testata T2 per la camera di combustione 6b si prevedono, come è usuale in un motore a combustione interna, un condotto 14 di aspirazione o alimentazione di un fluido combustibile ed un condotto 15 per lo scarico dei gas di combustione, ognuno dotato di rispettivo elemento valvolare scorrevole di intercettazione 16, 17 comandabile a spostarsi tra una posizione di apertura ed una di chiusura da un sistema a camme, rispettivamente, 18, 19. Inoltre, in ciascuna testata T1, T2 è insediata o una candela oppure un iniettore 20, come è usuale allo stato della tecnica.
La candela può essere sostanzialmente fissa oppure, come si dirà anche in seguito, può essere spostabile con una rispettiva valvola (nella quale la candela può essere incorporata), e in tal caso potrà essere prevista un’asta telescopica o svolgibile da un rispettivo rocchetto destinata a connettere elettricamente la candela ad un apposito sistema di alimentazione.
La struttura di motore 1 secondo la presente invenzione è vantaggiosamente dotata di un motorino di avviamento 12 (si veda la Figura 12), ad esempio destinato ad ingranare con un ingranaggio 8b calettato sull’albero motore 8.
Il funzionamento della struttura di motore sopra descritta è quanto mai semplice. Si apre dapprima la valvola 16, che intercetta il condotto 14 che mette in comunicazione la prima camera di scoppio 6a con la sorgente di alimentazione di miscela fluido combustibile-aria per alimentare fluido combustibile alla prima camera di scoppio 6a, la quale effettua quindi una fase di aspirazione, nell’altra camera di combustione 6b si apre la valvola 17 (che intercetta il condotto 15) per lo scarico dei gas combusti eventualmente generati da una precedente combustione, scarico provocato dallo spostamento del pistone 3 in direzione e verso indicato dalle frecce A in Fig. 1. Terminata la fase di aspirazione, si chiude la valvola 16 intercettando così il condotto 14 di alimentazione di fluido combustibile alla camera di scoppio 6a ed inizia una corsa di ritorno del pistone 3 in senso opposto (frecce B in Fig. 1), mentre allo stesso tempo si apre la valvola 16 (che intercetta il condotto 14) nella testata T2 per alimentare miscela fluido combustibile-aria alla seconda camera di scoppio 6b (ora in fase di aspirazione). Proseguendo la sua corsa di ritorno, il pistone 3 comprime la miscela combustibile-aria presente nella prima camera di combustione 6a. A fine corsa di ritorno, mediante candela si determina l’accensione e quindi lo scoppio o l’autocombustione nel caso di un iniettore della miscela così compressa nella prima camera di combustione 6a, provocando così il brusco spostamento del pistone 3 nella direzione delle frecce A e contemporaneamente la compressione nella seconda camera di scoppio 6b, determinando una rotazione dell’albero motore 8.
A questo punto, si apre la valvola 17 per mettere in comunicazione la prima camera di scoppio 6a con lo scarico e contemporaneamente si innesca la combustione in modo del tutto analogo nella seconda camera di combustione 6b determinando così un brusco spostamento a ritroso del pistone 3 e così via.
Con riferimento ora alla Fig. 3, si è illustrata una struttura di motore simile a quella delle Figg. 1 e 2, la quale prevede fasce elastiche ausiliarie e raschia-olio 3m, 3n sia sulla superficie interna che su quella esterna del pistone cavo 3 in corrispondenza di suo orlo flangiato 3c. L’orlo 3c del pistone 3, che in uso è disposto nello spazio ausiliario SA, è ingrossato per supportare la coppia di perni 3b e flangiato per supportare le fasce elastiche 3m, 3n.
Inoltre le guide 5a e 5b si estendono a partire dalla parete intermedia 4d, mentre l’orlo 3c del pistone 3 è montato scorrevole sulla loro (delle guide 5a, 5b) estremità libera.
L’orlo flangiato 3c del pistone 3 entro lo spazio ausiliario SA viene a costituire un pistone ausiliario, il quale delimita insieme con le pareti 4 e 4c ed il fondello 4a una terza camera di combustione o scoppio anulare 6c. Nel fondello 4a, che funge da testata per la camera di combustione 6c, si prevedono elementi valvolari 16a e 17a preposti ad intercettare un rispettivo condotto 14a di alimentazione e 15a di scarico, nonché una candela od un iniettore (non mostrati nel disegno) destinati ad agire all’unisono oppure alternatamente.
In Figura 4 si sono illustrate due strutture di motore 1 connesse contrapposte l’una rispetto all’altra. Le due strutture di motore presentano i rispettivi pistoni 3, cilindri 4 assialmente allineati e preposti ad azionare un unico albero motore 8, disposto tra le due strutture di motore 1. Tale struttura di motore comprende quattro camere di scoppio, ossia essa costituisce un motore sostanzialmente a quattro cilindrate che, tuttavia, occupa lo spazio di un motore bicilindrico tradizionale. La stessa struttura di motore consente quindi di ottenere uno scoppio durante ciascuna fase del ciclo operativo e quindi un funzionamento ottimale dal punto di vista dell’efficienza con rotazione uniforme dell’albero motore 8.
Più strutture di motore 1 secondo la presente invenzione possono anche essere connesse sostanzialmente tra loro assialmente allineate (si veda la Fig. 5) e i rispettivi pistoni 3 azionano una od una coppia di aste 21, estendentesi longitudinalmente lungo l’intero gruppo di strutture di motore allineate, ad opera di una biella o bielle 9.
In alternativa, si possono accoppiare o connettere in parallelo due o più gruppi di strutture di motore 1 allineate, come illustrato in Fig. 6.
Una pluralità di strutture di motore 1 connesse allineate secondo la presente invenzione può essere tipicamente utilizzata ad esempio in un autoveicolo. Con riferimento in particolare alle Figure 7 e 8, si è illustrata tale applicazione, secondo cui si può prevedere un sistema di aggancio o ancoraggio automatico o rapido, mediante il quale la connessione tra un certo numero di componenti dell’autoveicolo ed altrettanti componenti delle strutture di motore 1, quali i condotti di aspirazione e scarico, dei tubi di alimentazione del fluido combustibile, per l’alimentazione di acqua refrigerante, nonché del radiatore, dell’acceleratore, della frizione, la quale può essere già fissata al cambio, avviene sostanzialmente in modo automatico all’inserimento delle strutture di motore 1 nel rispettivo vano di accoglimento previsto e predisposto nell’autoveicolo.
Secondo una variante illustrata nelle Figure 9 e 10, una struttura di motore 1 secondo la presente invenzione, comprende un albero motore tubolare 8 anziché a col d’oca, sulla cui parete è ricavato un incavo o scanalatura a camma opportunamente sagomata 22. L’estremità libera del pistone o meglio l’elemento astiforme 5e supporta un pattino o rullino segui-camma 23. Il pattino o rullino 23 è destinato ad impegnare a scorrimento l’asola a camma 22, cosicché il moto alternato del pistone 3 e quindi degli elementi astiformi 5e provoca la rotazione dell’albero motore 8. Sull’albero motore 8 può essere fissata una corona dentata 24 destinata ad ingranare con un pignone 25, il quale è calettato su di un albero 27, su cui è calettato un secondo pignone di uscita 26 e su cui è montato un cuscinetto a sfera e un dispositivo paraolio 28. A tal proposito, si comprenderà che l’albero motore 8 sia all'interno di un contenitore o carter ermetico contenente olio. L’albero motore 8 è vantaggiosamente montato girevole su cuscinetti, ad esempio cuscinetti cosiddetti “reggispinta” oppure cuscinetti assiali 29.
Si comprenderà, che anche strutture dotate di albero motore tubolare come quello illustrato in Fig. 9 potrebbero essere connesse contrapposte o allineate come sopra descritto con riferimento a strutture di dislocatore dotate di albero motore a col d’oca.
Con riferimento ora alle Figure 11 e 12, si è illustrata una struttura di motore 1, in cui il cilindro comprende una seconda parete intermedia 4f posta tra la prima parete intermedia 4d e la parete esterna 4e, e il cui il pistone 3 comprende un orlo 3c flangiato e dotato di una parete laterale coassiale 13, la quale a partire dall’orlo flangiato 3c si estende parallelamente alla parete laterale del pistone 3 entro lo spazio ausiliario SA tra la parete esterna 4e e la seconda parete intermedia 4f, mentre le bielle 9a, 9b si estendono tra la prima 4d e la seconda 4f parete intermedia. La parete 13 in corrispondenza della sua estremità prossimale al fondello 4b supporta uno o più anelli elastici: interni 13a destinati a scorrere lungo e contro la seconda parete intermedia 4f, ed esterni 13b destinati a scorrere lungo e contro la parete 4e, cosicché tra fondello 4b, estremità della parete 13, seconda parete intermedia 4f e parete 4e resta delimitata un’ulteriore camera anulare di scoppio 6d. In questo caso, il fondello 4b è configurato a testata per la camera 6d ed alloggia un elemento valvolare 16b scorrevole entro un rispettivo condotto di alimentazione 14b che è destinato ad intercettare, ed un elemento valvolare 17b scorrevole entro un rispettivo condotto di scarico 15b che è destinato ad intercettare, nonché una candela od iniettore (non illustrata in Figura), come è usuale allo stato della tecnica.
La camera di scoppio 6d potrebbe essere predisposta per operare all’unisono con la camera di scoppio 6b o alternatamente ad essa.
In Fig. 13 si è poi illustrata una struttura di motore simile a quella mostrata in Figura 11, ma in cui la parete 13 presenta tratto terminale 13a curvato ad L, mentre il blocco motore delimita una zona di scorrimento di tale estremità leggermente più larga rispetto all’esempio illustrato in Figura 11. Grazie a tali accorgimenti, la camera di combustione 6d risulta più ampia rispetto a quella dell’esempio di realizzazione illustrato in Fig. 11.
Facendo ora riferimento alla Figura 14, si è illustrato un gruppo di motori comprendente una coppia di strutture di motore secondo le Figg. 11 o 13, tra di loro accoppiate. Si possono, ad esempio, prevedere le due strutture di motore montate nel medesimo blocco motore una da banda opposta all’altra rispetto all’albero motore 8, quest’ultimo essendo azionato da rispettive bielle 9, a loro volta azionate da rispettivi pistoni 3.
Sono poi previsti un serbatoio di scarico che funge da scambiatore di calore 33 preposto ad intercettare un condotto di scarico 34, ad esempio a sua volta intercettato da una valvola di non ritorno 34a, proveniente da una prima camera di combustione 6b di una o entrambe le strutture di motore e destinato a riscaldare i gas di scarico convogliati da tale condotto 34. I gas di scarico così riscaldati vengono quindi alimentati, mediante condotto di alimentazione 34b ad un’altra o seconda camera 6c di una delle strutture di motore, cosicché i gas di scarico immessi nella seconda camera di scoppio 6c contribuiscono a spingere il rispettivo pistone. La camera 6c può, a sua volta, essere una camera di scoppio oppure svolgere la funzione di camera di spinta, e, in tal caso, sarà sprovvista di candela/iniettore.
In sostanza, riscaldando i gas di scarico proveniente da una camera di scoppio 6b, si aumenta, per la legge di GAY, la loro pressione e pertanto si coadiuva la spinta o pressione dell’organo a pistone di una struttura di motore.
In una tale struttura di motore, la forza impartita dai gas di scarico derivanti dalla combustione in una prima camera di scoppio 6b ed immessi in una seconda camera di scoppio 6c, determina lo spostamento di un pistone. In tal modo si può ottenere, ad esempio la compressione dell’aria presente in un’altra o terza camera 6d, nella quale non si sia ancora immesso fluido combustibile. La camera 6d può, a sua volta, essere una camera di scoppio oppure svolgere la funzione di camera di compressione, e, in tal caso, sarà sprovvista di candela/iniettore.
Alla luce del funzionamento sopra descritto, si comprenderà come sia possibile far funzionare uno o più pistoni quali compressori d’aria per la produzione di aria in pressione.
Le valvole di apertura/chiusura dei condotti di alimentazione di fluido combustibile e scarico di gas esausti in una struttura di motore possono essere azionati mediante adatti mezzi di azionamento.
Si può inoltre collegare le strutture di motore con un filtro d’aria 35, una marmitta catalitica 36, un serbatoio di accumulo 37 di aria compressa.
Nelle Figure 15 e 15a, si è illustrata una coppia di ghiere, una prima 38a e una seconda ghiera 38b montate girevoli sulla testata di una struttura di motore secondo la presente invenzione, su una parete delle quali è ricavata una rispettiva asola, l’asola 38d su una ghiera 38a essendo sostanzialmente parallela all’asola 38e sull’altra ghiera 38b, entrambe le asole essendo, di preferenza, parallele allo stelo o all’elemento tubolare 44 (di cui si dirà in seguito) della rispettiva valvola.
L’estremità 39a di uno o più braccetti oscillanti 39 è fissata in posizione, ad esempio alla testata. Si prevede poi un componente anulare 40 montato scorrevole a cavallo del braccetto oscillante e presentante una coppia di codoli 40a, 40b, uno montato scorrevole in un’asola della seconda ghiera 38b e l’altro montato scorrevole in un’asola o scanalatura opportunamente sagomata 41 ricavata su una ghiera interna 42, montata girevole e meccanicamente connessa all’albero motore 8, 80 della struttura di motore o ad un componente 42a (ingranaggio) ad esso connesso, cosicché il funzionamento del motore (rotazione dell’albero motore) determina un incremento o decremento della velocità di rotazione della ghiera interna 42.
Si prevede poi un blocchetto cavo 43, montato scorrevole a cavallo del braccetto oscillante 39, e supportante un rullino 43d scorrevole nell’asola 38d ricavata nella ghiera 38a. Il blocchetto 43 è collegato, ad esempio mediante un’asta 43a allo stelo o alla parete tubolare di una valvola di una struttura di motore secondo la presente invenzione. La ghiera 38a può essere poi connessa meccanicamente all’acceleratore dell’autovettura cosicché accelerando/decelerando, la ghiera 38a tramite l’asola 38d determina lo spostamento del blocchetto 43 sul braccetto oscillante 39. In alternativa, lo spostamento del blocchetto cavo 43 può essere comandato mediante adatti mezzi di controllo elettronico, ad esempio un potenziometro o un motore passo passo.
Si possono inoltre prevedere mezzi elettronici di spostamento del componente anulare 40. Come variante, è possibile non prevedere la seconda ghiera 38b, e in tal caso l’asola 38e potrebbe essere ricavata direttamente nella testata.
Con una tale strutturazione, viene dapprima messo in moto il motore mediante un motorino di avviamento, il che determina, tra l’altro, una rotazione della ghiera 42; a questo punto accelerando, si comanda lo spostamento del dispositivo di regolazione della portata di alimentazione di fluido da trattare alle camere e si sposta, facendo ruotare o meccanicamente o per mezzo di dispositivi elettronici, potenziometri o motori passo passo la ghiera 38a, che nel caso di accelerazione sposta il blocchetto 43 verso il componente anulare 40 e nel caso di decelerazione lo porta verso la cerniera o estremità 39a del braccetto 39. Accelerando, il dispositivo di regolazione immette più carburante, e le valvole 16, 17, grazie allo spostamento imposto al blocchetto 43 dalla ghiera 38a e dal braccetto oscillante 39, che si inclina a seguito dello scorrimento del codolo 40b del componente anulare 40 nella scanalatura 41, subiscono spostamenti maggiori determinando una maggiore entrata di aria, di conseguenza il motore aumenta di giri, e quindi la ghiera 42, che è connessa tramite ingranaggi all’albero motore aumenta anch’essa di giri velocizzando le oscillazioni del braccetto 39 e, di conseguenza, velocizza l’apertura o chiusura della rispettiva valvola. Decelerando avviene naturalmente il contrario, vale a dire si immette meno carburante, le valvole aprono meno e la ghiera 42 gira più lentamente rallentando le oscillazioni del codolo 40a e, di conseguenza, rallentando anche la movimentazione di apertura e chiusura della rispettiva valvola. La ghiera 38b, invece, regola, solo nel caso fosse richiesto da particolari condizioni di funzionamento (ad esempio dalla centralina elettronica), dal costruttore, o per particolari rese del motore in condizioni per esempio di gara per maggiori o minori prestazioni, un anticipo o un ritardo dell’apertura o chiusura delle valvole.
Lo spostamento del blocchetto cavo 43 per mezzo della rotazione della ghiera 38a sul braccio oscillante invece, ad opera sempre dell’acceleratore oppure mediante comando elettronico, consente di regolare la corsa o spostamento della valvola e quindi l’entità dell’apertura/chiusura del rispettivo condotto.
Spostando poi il componente anulare 40 (ad esempio comandando la rotazione della ghiera 38b), come suddetto, sul braccio oscillante 39 mediante apposito comando elettronico o meccanico, si può poi determinare l’anticipo o il posticipo di apertura della rispettiva valvola.
Il braccetto oscillante 39 è di preferenza connesso, tramite l’asta 43a vincolata, di preferenza incernierata al blocchetto 43, ad un elemento tubolare 44 che è posto esternamente ma coassiale al condotto intercettato dalla valvola 16, 17. La struttura di motore può poi essere dotata di elementi a lamierino frangivento 45 montati in corrispondenza della porzione di connessione dell’elemento tubolare allo stelo della valvola 16, 17 e destinati ad impedire o attutire eventuali turbolenze che potrebbero essere provocate dall’ingresso di aria o dalla fuoriuscita di gas di scarico.
La valvola 16 o 17 risulta così montata scorrevole unitamente al blocchetto 43 in un condotto, che presenta due pareti tubolari fisse esterne 14a, 14b sostanzialmente allineate e coassiali e delimitanti un’intercapedine anulare in cui si estendono trasversalmente staffe 44a di connessione tra l’elemento tubolare 44 e lo stelo della valvola 16 o 17 o il componente tubolare che supporta la valvola illustrata in Fig. 15. Si prevedono poi fasce elastiche 44b tra pareti delle parti tubolari 14a e 14b e l’elemento tubolare 44.
Tale struttura può poi essere montata in un carter o struttura a sé stante, ermeticamente chiusa e presentante al suo interno olio lubrificante. Più in particolare, l’olio è previsto esternamente alle pareti tubolari fisse 14a, 14b.
Si può poi peraltro, prevedere un elemento elastico di richiamo, quale una molla 16c, montata sulla valvola o sull’asta 43a destinata ad agevolare la chiusura della rispettiva valvola.
Con riferimento alle Figure 16, si è illustrata una variante in cui al posto della ghiera 38b con la rispettiva asola e componente anulare 40 nonché della ghiera 42 si prevede una camma 38c.
È possibile poi prevedere anche una coppia di braccetti oscillanti (si vedano Figure 17 e 18), con la rispettiva guida e perno, montati sulla testata e ciascuno destinato a comandare la traslazione di una rispettiva valvola, cosicché azionando l’acceleratore dell’autovettura o autoveicolo si comanda la traslazione, tramite la rotazione delle rispettive ghiere, relativa di più braccetti oscillanti e quindi l’apertura/chi usura di più valvole.
Con una struttura di motore secondo la presente invenzione è possibile, tra l’altro sfruttare il fenomeno della autocombustione regolando opportunamente la pressione e la temperatura all’interno delle camere di scoppio. Grazie a tale accorgimento la struttura di motore potrebbe non comprendere candele o iniettori 20.
Peraltro, grazie ad un sistema di controllo per una valvola secondo la presente invenzione, ad esempio come quello sopra descritto, quando l’utilizzatore toglie il piede dall’acceleratore, la ghiera 38a ruota a ritroso portando il blocchetto 43 a ridosso dell’estremità 39a del braccetto 39, cosicché anche se il motore continua, per inerzia a girare, la valvola di intercettazione intercettata dallo stelo connesso al blocchetto 43 rimane chiusa. Ciò consente di poter gestire o controllare, ed eventualmente smorzare come desiderato l’autocombustione generata in precedenza.
Grazie al sistema di controllo di una valvola sopra descritto è possibile controllare opportunamente e progressivamente l’apertura della valvola, potendo, tra l’altro fungere anche da freno motore, ad esempio comandando un’opportuna chiusura del condotto di scarico, mentre viene interrotta l’alimentazione di fluido combustibile, il che determina un rallentamento od ostacola il moto del pistone e quindi dell’albero motore.
Con particolare riferimento alla Figura 15b, si sono illustrate le posizioni sequenziali che può assumere un blocchetto 43 sul braccetto oscillante 39 e quindi l’asta 43a e la rispettiva valvola durante le fasi di frenatura, ad esempio di un automezzo.
Allorché il blocchetto 43 è nel punto A, vale a dire in corrispondenza dell’estremità 39a del braccetto 39, la valvola, connessa al blocchetto 43 è sostanzialmente chiusa.
Agendo sul dispositivo di regolazione (ad esempio accelerando mediante acceleratore) della portata di fluido da trattare nelle camere, si comanda la rotazione della ghiera 38a e quindi lo spostamento del blocchetto 43 sul braccetto fino, ad esempio al punto D.
Successivamente agendo sul dispositivo di regolazione così da provocare una rotazione a ritroso della ghiera 38a, si determina lo spostamento a ritroso del blocchetto 43.
È possibile inoltre ottenere il funzionamento da freno motore, prevedendo che il blocchetto rimanga in posizione intermedia tra un punto C e un punto B, il punto corrispondendo ad una apertura minima della valvola tale da consentire lo sfiato sufficiente ad evitare rotture del motore a causa di una pressione eccessiva.
Il freno motore è sostanzialmente connesso al sistema frenante dell’autoveicolo e viene inserito meccanicamente o per mezzo di dispositivo elettronico, ad esempio per mezzo del pedale e, naturalmente, solo nel caso in cui l’autoveicolo sia in movimento oppure superata una determinata velocità. Il freno motore può anche essere azionato mediante un dispositivo separato, quale un pulsante a pedale, come avviene nei camion; in tal caso invece di agire mediante una valvola ausiliaria posta sul condotto di scarico, è la stessa valvola di scarico che consente di ottenere un freno motore.
Quando invece la struttura di motore è spenta, se si mantiene il blocchetto 43 in posizione A, un dispositivo come quello sopra descritto svolge la funzione di antifurto, in quanto anche comandando l’escursione della ghiera 42, il motore non si accende per mancanza di aria.
In Fig. 17 si è illustrato un esempio di realizzazione in cui la candela 20 è montata fissa tra i condotti di aspirazione e scarico, mentre in Fig. 18 è mostrata una variante in cui la candela 20 è montata mobile e sostanzialmente solidale e incorporata alla valvola 16 destinata ad intercettare il condotto di aspirazione.
Secondo l’esempio di realizzazione di Fig. 19, una struttura di motore in accordo con la presente invenzione può comprendere un cilindro 4g montato mobile nel gruppo motore e destinato a spostare una rispettiva biella 90, a sua volta connessa ad un rispettivo albero motore 80; ad esempio, la biella 90 è vincolata ad uno od a una coppia di dischi a volano 80a, montati sull’albero motore 80.
Con una tale struttura di motore, come si comprenderà si ottiene il doppio dei giri rispetto ad un motore tradizionale, nello stesso arco di tempo. Peraltro, lo spazio occupato dagli alberi motori è inferiore a quello degli alberi motori di un motore tradizionale.
Le Figure da 20 a 25 illustrano una testata Τ1 o T2 per una struttura di motore secondo la presente invenzione.
Tale testata Τ1 o T2 comprende due o più condotti 48, 49, uno presentante porzione terminale 48a interna alla porzione terminale 49a esterna dell’altro, tali porzioni terminali 48a, 49a essendo inoltre tra loro coassiali. Le porzioni terminali 48a, 49a sono a ridosso di una camera di scoppio 6a, 6b, 6c o 6d.
Sulla porzione terminale 48a è poi montato scorrevole un primo elemento di chiusura 50 dotato di una parete di base 50a e una parete laterale 50b impegnabile con la parete laterale della porzione terminale 48a e dotata di aperture o finestre passanti 51 angolarmente distribuite. Il primo elemento di chiusura 50 è montato scorrevole sulla porzione terminale 48a tra una posizione di chiusura, in cui la parete di base 50a è in attestamento sull’estremità libera della porzione terminale 48a e crea una tenuta con essa, con la parete laterale 50b essendo totalmente inserita nella porzione terminale 48a, ed una posizione di apertura, in cui il primo elemento di chiusura 50 è parzialmente disinserito dalla porzione terminale, la parete di base 50a essendo quindi a distanza dall’estremità libera della porzione terminale 48a. Nella posizione di apertura, la parete laterale 50b si protende quindi oltre la porzione terminale 48a, così da mettere la camera di scoppio 6a, 6b, 6c e 6d in comunicazione di fluido con l’interno del condotto 48, ciò grazie alle aperture 51. Un fluido può quindi essere convogliato dal condotto 48 alla camera di scoppio 6a, 6b, 6c e 6d (fluido di alimentazione) o viceversa (fluido di scarico).
Sulla porzione terminale 49a è invece montato scorrevole un secondo elemento di chiusura 52 dotato di una parete di base anulare 53a e una coppia di parete laterali 53b impegnabili con le pareti laterali della porzione terminale 49a una o entrambe tali pareti laterali 53b essendo dotata di aperture o finestre passanti 54 angolarmente distribuite.
Il secondo elemento di chiusura 53 è montato scorrevole sulla porzione terminale 49a tra una posizione di chiusura, in cui la parete di base 53a è in attestamento sull’estremità libera della porzione terminale 49a e crea una tenuta con essa, con le pareti laterali 53b essendo inserite nella porzione terminale 49a, ed una posizione di apertura, in cui il secondo elemento di chiusura 53 è parzialmente disinserito dalla porzione terminale, la parete di base 53a essendo quindi a distanza dall’estremità libera della porzione terminale 49a. Nella posizione di apertura, le pareti laterali 53b si protendono quindi oltre la porzione terminale 49a, cosicché la camera di scoppio 6a, 6b, 6c e 6d è in comunicazione di fluido con l’interno del condotto 49 grazie alle aperture 54. Un fluido può quindi essere convogliato dal condotto 49 alla camera di scoppio 6a, 6b, 6c e 6d (fluido di alimentazione) o viceversa (fluido di scarico).
Con una tale testata, come si può comprendere, è possibile realizzare condotti di alimentazione e scarico molto ampi, certamente molto più ampi delle soluzioni tradizionali.
Si comprenderà come il sistema illustrato e descritto con riferimento alle Figure 15, 15a, 15b, 16, 17 o 18 potrebbe essere adattato al controllo di una testata Τ1 o T2 come ora descritto con riferimento alle Figure 20-25.
Come si avrà modo di appurare, la presente invenzione risolve gli scopi preposti in quanto è possibile ottenere una buona potenza, addirittura ottenendo una cilindrata pressoché doppia, in uno spazio e peso corrispondente sostanzialmente a quello di un motore tradizionale.
Peraltro, una struttura di motore può essere utilizzata con qualsiasi fluido combustibile, ed è possibile alimentare in una camera di combustione un primo fluido combustibile e un altro combustibile nell’altra, ottenendo un motore in grado di essere alimentato contemporaneamente con differenti combustibili, ad esempio diesel e benzina.
Peraltro, la cilindrata può essere variata anche durante l’uso, comandando o meno la combustione in tutte le camere di scoppio.
Come si comprenderà, tutte le considerazioni sopra fatte con riferimento ad una struttura di motore sono applicabili ad una struttura di dislocatore in genere, quale un compressore d’aria oppure una pompa per gas o liquidi.
La struttura di motore sopra descritta è suscettibile di numerose modifiche e varianti entro l’ambito di protezione definito dal tenore delle rivendicazioni.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di dislocatore comprendente: - un blocco motore (2) delimitante almeno un cilindro (4) a più pareti laterali a labirinto ed una coppia di testate contrapposte (T 1 , T2) almeno in parte alloggiate in detto almeno un cilindro (4), cosicché tra le testate (T 1 , T2) e le pareti di detto almeno un cilindro (4) restano delimitati uno spazio intermedio di lavoro (SL) ed uno spazio laterale di asservimento (SA), i quali sono in comunicazione tra loro attraverso un’intercapedine anulare (IA); - un organo a pistone cavo o a tazza (3) montato scorrevole in detta intercapedine anulare (IA) attorno ad una di dette testate (T 1 , T2), così da suddividere lo spazio di lavoro (SL) in una camera (6a) interna al pistone cavo (3) e delimitata da una testata (T1) ed in una camera (6b) esterna al pistone cavo (3) e delimitata dall’altra testata (T2), dette camere (6a, 6b) essendo destinate ad accogliere un fluido da trattare alimentato alternatamente attraverso la rispettiva testata (T1, T2); - almeno un albero motore di uscita (8, 80) montato girevole in detto blocco motore (2), - mezzi di trasmissione del moto disposti in detto spazio di asservimento (SA) e destinati a trasmettere il moto tra detto pistone cavo (3) e detto albero di uscita (8, 80); e - mezzi valvolari (16, 17) in ciascuna testata (T1, T2) preposti ad alimentare alternamente detto fluido da trattare alle camere (6a, 6b) e a scaricare fluido trattato da esse.
  2. 2. Struttura di dislocatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una struttura di motore a combustione interna e dal fatto che dette camere (6a, 6b) sono destinate a fungere ognuna da camera di scoppio o di combustione per una miscela di fluido combustibile-comburente alimentata alternatamente attraverso la rispettiva testata (T 1 , T2); e dal fatto che detti mezzi valvolari (16, 17) in ciascuna testata (T 1 , T2) sono preposti ad alimentare alternamente fluido combustibile-comburente a dette camere (6a, 6b) e a scaricare i gas combusti da esse.
  3. 3. Struttura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trasmissione del moto comprendono almeno un organo a biella (9) avente un’estremità imperniata a detto organo a pistone (3) e l’altra sua estremità cinematicamente connessa a detto albero motore (8), cosicché il moto alterno dell’organo a pistone (3) provoca la rotazione di detto albero motore (8) o viceversa.
  4. 4. Struttura secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trasmissione del moto comprendono una coppia di bielle (9a, 9b), disposte diametralmente opposte rispetto a detto organo a pistone cavo (3).
  5. 5. Struttura secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto di comprendere che detto albero motore (8) è tubolare e presenta almeno un incavo a camma opportunamente sagomata (22) e detto organo a pistone (3) supporta un pattino o rullino segui-camma (23) destinato ad impegnarsi a scorrimento in un rispettivo incavo a camma (22).
  6. 6. Struttura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che detto albero motore (8) è sfalsato rispetto all’asse longitudinale di detto organo a pistone (3).
  7. 7. Struttura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto cilindro (4) comprende una parete esterna (4e), due fondelli contrapposti (4a, 4b) alle estremità di detta parete esterna (4e), una parete anulare assiale interna (4c), la quale si estende da un fondello (4a) per un determinato tratto entro detto cilindro (4), ed una parete anulare assiale intermedia (4d), la quale si estende dal fondello opposto (4b) fino ad estendersi attorno ad un tratto terminale della parete anulare interna (4c).
  8. 8. Struttura secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che in corrispondenza di detta parete anulare interna (4c), si prevede una prima testata (T1), mentre in corrispondenza di detta parete anulare intermedia (4d), si prevede l’altra testata (T2)
  9. 9. Struttura secondo la rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che detto cilindro comprende una seconda parete intermedia (4f) posta tra detta prima parete intermedia (4d) e detta parete esterna (4e), mentre detto organo a pistone (3) comprende un orlo (3c) flangiato e dotato di una parete laterale coassiale (13), la quale a partire dall’orlo flangiato (3c) si estende parallelamente ad una parete laterale interna di detto organo a pistone (3) entro detto spazio laterale di asservimento (SA) tra una parete esterna (4e) e detta seconda parete intermedia (4f) di detto cilindro, cosicché tra un fondello (4b) di detto cilindro (4), estremità di detta parete coassiale (13), seconda parete intermedia (4d) e parete esterna (4e) di detto cilindro è delimitata un’ulteriore camera anulare (6d).
  10. 10. Struttura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una valvola (16, 17) di intercettazione di un condotto di aspirazione (14) o scarico (15) destinato ad asservire detta camera (6a, 6b, 6c, 6d) e dal fatto di comprendere: - almeno un braccetto oscillante (39) collegato a detta valvola (16, 17); - un componente anulare (40) montato a cavallo di detto braccetto oscillante (39) e presentante una coppia di codoli (40a, 40b), uno (40a) montato scorrevole in almeno un’asola parallela allo stelo o all’elemento tubolare (44) della rispettiva valvola e ricavata in almeno una seconda ghiera (38b) oppure nella testata di detto motore e l’altro (40b) montato scorrevole in un’asola opportunamente sagomata (41) ricavata su una ghiera interna (42) montata girevole e meccanicamente connessa all’albero motore della struttura di motore, cosicché il funzionamento del motore determina un incremento o decremento della velocità di rotazione di detta ghiera interna (42).
  11. 11. Struttura secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una prima ghiera (38a), delimitante una rispettiva asola (38d), sostanzialmente parallela allo stelo o all’elemento tubolare (44) della rispettiva valvola; e dal fatto di comprendere un blocchetto cavo (43), montato scorrevole a cavallo di detto braccetto oscillante (39), e supportante un rullino (43d) scorrevole nell’asola (38d) ricavata nella prima ghiera (38a), lo spostamento del blocchetto cavo (43) su detto braccio oscillante (39) potendo essere comandato ad opera di acceleratore oppure mediante comando elettronico, potenziometro o motore passo-passo così da ottenere una regolazione della corsa o spostamento di detta valvola e quindi l’entità dell’apertura/chiusura del rispettivo condotto.
  12. 12. Struttura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere una testata (T1, T2) comprendente due o più condotti (48, 49), uno presentante porzione terminale (48a) interna alla porzione terminale (49a) esterna dell’altro, tali porzioni terminali (48a, 49a) essendo tra loro coassiali e a ridosso di una camera (6), e dal fatto che sulla porzione terminale interna (48a) è montato scorrevole un primo elemento di chiusura (50) dotato di una parete di base (50a) e una parete laterale (50b) impegnabile con la parete laterale della porzione terminale interna (48a) e dotata di aperture o finestre passanti (51) angolarmente distribuite, detto primo elemento di chiusura (50) essendo montato scorrevole sulla porzione terminale interna (48a) tra una posizione di chiusura, in cui la rispettiva parete di base (50a) è in attestamento sull’estremità libera della porzione terminale interna (48a) e crea una tenuta con essa, con la parete laterale (50b) essendo inserita nella porzione terminale (48a), ed una posizione di apertura, in cui detto primo elemento di chiusura (50) è parzialmente disinserito dalla rispettiva porzione terminale (48a), la parete di base (50a) essendo quindi a distanza dall’estremità libera della porzione terminale interna (48a), e dal fatto che sulla porzione terminale esterna (49a) è montato scorrevole un secondo elemento di chiusura (52) dotato di una parete di base anulare (53a) e una coppia di pareti laterali (53b) impegnabili con le pareti laterali della porzione terminale esterna (49a), almeno una di tali pareti laterali (53b) essendo dotata di aperture o finestre passanti (54) angolarmente distribuite, detto secondo elemento di chiusura (53) essendo montato scorrevole sulla porzione terminale esterna (49a) tra una posizione di chiusura, in cui la rispettiva parete di base (53a) è in attestamento sull’estremità libera della porzione terminale esterna (49a) e crea una tenuta con essa, con le rispettive pareti laterali (53b) essendo inserite nella porzione terminale esterna (49a), ed una posizione di apertura, in cui detto secondo elemento di chiusura (53) è parzialmente disinserito dalla porzione terminale, la rispettiva parete di base (53a) essendo quindi a distanza dall’estremità libera della porzione terminale esterna (49a).
  13. 13. Struttura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere una struttura di compressione d’aria oppure una struttura di pompa per gas o liquidi.
  14. 14. Gruppo di strutture, caratterizzato dal fatto di comprendere due strutture (1) secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni quando dipendente dalla rivendicazione 2, connesse allineate o contrapposte l’una rispetto all’altra, dette due strutture presentando i rispettivi pistoni (3), cilindri (4) assialmente allineati o contrapposti e preposti ad azionare un unico albero motore (8), disposto tra le due strutture (1).
  15. 15. Gruppo di strutture comprendente una coppia di strutture secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 12 quando dipendente dalla 2, tra di loro connesse, caratterizzato dal fatto di comprendere: - uno scambiatore di calore (33) preposto ad intercettare un condotto di scarico (34) proveniente da una prima camera di combustione (6b) e destinato a riscaldare i gas di scarico convogliati da tale condotto (34) ed ad alimentarli ad un’altra o seconda camera (6c), cosicché i gas di scarico immessi nella seconda camera (6c) contribuiscono a spingere il rispettivo pistone.
  16. 16. Metodo di funzionamento di un gruppo di strutture secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che durante ciascuna fase di funzionamento si determina lo scoppio in una rispettiva camera.
IT000092A 2011-05-05 2011-05-05 Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna ITVR20110092A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000092A ITVR20110092A1 (it) 2011-05-05 2011-05-05 Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000092A ITVR20110092A1 (it) 2011-05-05 2011-05-05 Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITVR20110092A1 true ITVR20110092A1 (it) 2012-11-06

Family

ID=44554408

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT000092A ITVR20110092A1 (it) 2011-05-05 2011-05-05 Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna

Country Status (1)

Country Link
IT (1) ITVR20110092A1 (it)

Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB249622A (en) * 1925-01-10 1926-04-01 William Henry Harris Improvements in or relating to double-acting internal-combustion engines
US1635742A (en) * 1926-07-02 1927-07-12 Craigon Adam Internal-combustion engine
DE102005039609A1 (de) * 2004-08-25 2006-07-13 Iskakov, Erik, Dipl.-Ing. Motor mit einem oder mehreren Hubkolben sowie Verfahren zum Betrieb desselben

Patent Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB249622A (en) * 1925-01-10 1926-04-01 William Henry Harris Improvements in or relating to double-acting internal-combustion engines
US1635742A (en) * 1926-07-02 1927-07-12 Craigon Adam Internal-combustion engine
DE102005039609A1 (de) * 2004-08-25 2006-07-13 Iskakov, Erik, Dipl.-Ing. Motor mit einem oder mehreren Hubkolben sowie Verfahren zum Betrieb desselben

Similar Documents

Publication Publication Date Title
US5025756A (en) Internal combustion engine
ITTO20070841A1 (it) Motore per motociclo
WO2018138947A1 (ja) 対向ピストン型エンジン
JP2022511001A (ja) ピストンロッド及びフリーピストンエンジン
ITMI20111828A1 (it) Motore a combustione interna, di tipo rotativo, ad alto rendimento.
US4407240A (en) Opposed piston internal combustion engine with special scavenging means
JP2011514479A (ja) 内燃エンジン
ITVR20110092A1 (it) Struttura di dislocatore, piu' in particolare struttura dimotore a combustione interna
US4515113A (en) Swash plate engine
US4557232A (en) Swash plate engine
JP2009180193A (ja) 内燃機関
ITTO20070835A1 (it) Unita motrice per un piccolo veicolo.
US3340858A (en) Thermal engine
CN202091040U (zh) 发动机
CN104963766B (zh) 圆筒式组合发动机
RU2592149C1 (ru) Паровой двигатель
JP6656614B2 (ja) 対向ピストン型エンジン
US1881789A (en) Internal combustion engine
ITBO20010092A1 (it) Dispositivo elettroidraulico per l'azionamento delle valvole di un motore a scoppio
RU2617519C1 (ru) Двигатель внутреннего сгорания
US20020032092A1 (en) Combination of flywheel and cylinder internal combustion engine with dynamotor, clutch and transmission
ES2248009T3 (es) Dispositivo de transmision y vehiculo a motor.
JP6126282B2 (ja) エンジン及び圧縮機
US1335764A (en) Internal-combustion engine
IT201800005066A1 (it) Motore a pistoni solidali su ciclo a due tempi