ITVR20090126A1 - Apparecchiatura di spolvero per spolverare un oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica. - Google Patents

Apparecchiatura di spolvero per spolverare un oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica. Download PDF

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ITVR20090126A1
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IT
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brush
book
carriage
dusting
brushes
Prior art date
Application number
IT000126A
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Massimo Miani
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Oracle S R L
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Description

APPARECCHIATURA DI SPOLVERO PER SPOLVERARE UN OGGETTO DI
FORMA SOSTANZIALMENTE PARALLELEPIPEDA O PRISMATICA
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale al settore della pulitura di oggetti e alle apparecchiature e metodi per effettuare detta pulizia.
In particolare, la presente divulgazione si riferisce ad una apparecchiatura di spolvero per spolverare un oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica; nel caso specifico tale oggetto à ̈ un libro, un quaderno, un fascicolo, un raccoglitore, o simile. Nel seguito si farà quindi riferimento ad una apparecchiatura per spolverare un libro; ciò non va comunque inteso in modo limitativo, poiché quanto descritto nella presente divulgazione può essere applicato anche ad altri oggetti di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica in genere.
È noto il problema della pulitura di libri e simili, i quali, quando sono disposti per un tempo prolungato su mensole in biblioteche, librerie, abitazioni o uffici, vengono ricoperti da polvere. L'eliminazione della polvere accumulatasi à ̈ necessaria per evitare che la polvere e gli agenti patogeni da essa portati instaurino processi di danneggiamento e deterioramento dei libri e della carta; l'eliminazione della polvere à ̈ necessaria anche per assicurare un ambiente salutare e pulito alle persone che frequentano i locali nei quali sono disposti tali libri e che vengono a contatto con i libri stessi.
Oltre ai sistemi di pulitura tramite spolveratura manuale dei libri, lo stato della tecnica comprende anche apparecchiature meccaniche per la pulizia di libri, come ad esempio l'apparecchiatura descritta nel brevetto europeo EP 1407 835 B1.
Tali apparecchiature comprendono generalmente un sistema convogliatore a rulli e/o a cinghie che trasporta orizzontalmente un libro lungo un percorso di pulizia, tra un'apertura di ingresso nell'apparecchiatura e un'apertura di uscita posta su un lato opposto dell'apparecchiatura. In alcune di tali apparecchiature, lungo il percorso di pulizia sono disposte in successione almeno due coppie di spazzole che ruotano su assi paralleli e che, durante il movimento di rotazione, passano su rispettive superfici del libro, spolverandole; sono inoltre previsti sistemi per adattare la distanza tra dette spazzole parallele a seconda delle dimensioni del libro da pulire. Un inconveniente connesso a tali apparecchiature di tecnica nota à ̈ legato alla loro complessità, ad esempio a causa: della necessità di sistemi motori sia per il convogliatore sia per le spazzole; della necessità di prevedere l'adattabilità della distanza tra le spazzole parallele per conformarsi alle dimensioni del libro; della presenza di un sistema convogliatore che deve essere adatto a tutti i tipi di libri, evitando inceppamenti o trascinamenti inefficaci, ed inoltre in alcuni casi deve far compiere una rotazione di 90° al libro.
Tale complessità si riflette inevitabilmente sul costo della apparecchiatura, sulle necessità di manutenzione e sul consumo di energia elettrica; a causa di ciò, tali apparecchiature finora hanno difficilmente trovato applicazione in un contesto domestico o in piccoli uffici.
Un altro inconveniente connesso alle apparecchiature di tecnica nota à ̈ legato al loro notevole ingombro. Infatti le apparecchiature di tecnica nota devono avere una certa lunghezza, a causa della necessità di prevedere un percorso di pulitura che va da un'estremità all'altra dell'apparecchiatura e lungo il quale sono disposte in successione le spazzole; inoltre tali apparecchiature devono avere una rilevante larghezza e altezza, a causa della necessità di prevedere una coppia di spazzole con distanza variabile tra loro, che impone un dimensionamento calcolato sulla dimensione massima possibile del libro aumentata delle dimensioni di due spazzole. Anche per questo tali apparecchiature difficilmente trovano applicazione in un contesto domestico o in piccoli uffici.
Come ulteriore inconveniente connesso alle apparecchiature di tecnica nota, in alcuni casi si à ̈ riscontata una ridotta efficacia di spolvero nel caso di libri molto sporchi e/o piuttosto leggeri. Infatti il singolo passaggio di ciascuna faccia del libro presso una rispettiva spazzola, e ad una velocità relativa tra libro e spazzola che à ̈ prefissata dal sistema convogliatore, può non essere sufficiente ad assicurare uno spolvero efficace se il libro à ̈ molto sporco. Inoltre un libro leggero, sotto l'azione della spazzola, tende a spostarsi in allontanamento dalla spazzola stessa, che a quel punto non svolge adeguatamente la funzione di spolvero.
La presente divulgazione parte quindi dalla posizione del problema tecnico di fornire una apparecchiatura di spolvero per spolverare un oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica, che consenta di ovviare ad almeno uno degli svantaggi sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota e/o che consenta di conseguire ulteriori vantaggi.
Ciò à ̈ ottenuto fornendo una apparecchiatura di spolvero per spolverare un oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica secondo la rivendicazione indipendente 1.
Caratteristiche secondarie del soggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Il soggetto della presente divulgazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Un primo vantaggio consiste nel fatto che, grazie al movimento di va-e-vieni del carrello (cioà ̈ un moto alternato che prevede un percorso di andata dalla prima posizione alla seconda posizione, e un percorso di ritorno dalla seconda posizione alla prima posizione) nella stazione di spolvero, l'utilizzatore (ad esempio, un bibliotecario o un addetto alla pulitura) può far compiere all'oggetto/libro una pluralità di passaggi attraverso la stazione di spolvero e quindi effettuare una spolveratura ripetuta, migliorando così l'efficacia di pulitura nel caso di libri molto impolverati e/o sporchi.
Un altro vantaggio consiste nel fatto che il movimento di va-e-vieni del carrello consente di ridurre la lunghezza del percorso di movimentazione rispetto alla tecnica nota e quindi si può realizzare una apparecchiatura più compatta, cioà ̈ di dimensioni più contenute, che può trovare applicazione anche in abitazioni o in piccoli uffici.
In una forma di realizzazione, il carrello nella prima posizione di ricevimento à ̈ ad una altezza maggiore rispetto ad una altezza del carrello nella seconda posizione di fine corsa. Detta altezza si intende essere misurata rispetto ad un piano di appoggio dell'apparecchiatura, quando quest'ultima à ̈ in una normale condizione di utilizzo. Ciò à ̈ vantaggioso perché la forza di gravità agevola il movimento del carrello, e quindi del libro, tra la prima e la seconda posizione, riducendo la potenza richiesta al sistema di movimentazione del carrello. Inoltre il carrello può supportare il libro sfruttando la forza di gravità, ad esempio prevedendo semplicemente una mensola di supporto, sulla quale il libro appoggia, nella parte inferiore del carrello.
In una forma di realizzazione, la stazione di spolvero comprende almeno una spazzola che à ̈ posta tra la prima posizione di ricevimento e la seconda posizione di fine corsa, così che il libro interagisca con essa durante il movimento del carrello. In particolare, nella prima posizione di ricevimento il carrello si trova ad una altezza maggiore rispetto ad una altezza della spazzola.
In una forma di realizzazione la spazzola à ̈ disposta, almeno parzialmente, al di sotto del percorso di movimentazione. In altre parole la spazzola, almeno in parte e in corrispondenza della stazione di spolvero, si trova al di sotto del libro, in modo tale che il libro sia spinto verso la spazzola dalla forza di gravità. Ciò consente di ottenere il contatto tra la spazzola e il libro in modo semplice, eliminando o riducendo la necessità di sistemi mobili di posizionamento della spazzola o di sistemi per esercitare una pressione sul libro.
In una forma di realizzazione, l'apparecchiatura comprende un'imboccatura per consentire il posizionamento del libro sul carrello nella prima posizione di ricevimento, e per consentire il prelevamento del libro dal carrello nella prima posizione di ricevimento. In sostanza, l'utilizzatore inserisce il libro nella apparecchiatura attraverso l'imboccatura, posizionando così il libro sul carrello nella prima posizione di ricevimento, e lo estrae dalla medesima imboccatura al termine dell'operazione di pulitura. Ciò à ̈ vantaggioso perché, a differenza delle apparecchiature di tecnica nota nelle quali il libro entra ed esce in punti spaziali lontani tra loro, consente all'utilizzatore di compiere l'intera operazione di pulitura senza necessità di spostarsi continuamente da una parte all'altra dell'apparecchiatura, o di essere coadiuvato da un collega.
In una forma di realizzazione particolare, l'imboccatura à ̈ disposta in una regione di sommità dell'apparecchiatura. Ciò permette di avvicinare l'imboccatura all'altezza delle mani dell'utilizzatore, consentendogli una posizione di lavoro più comoda. Inoltre, un percorso di movimentazione che si sviluppa prevalentemente con andamento alto-basso permette di realizzare un'apparecchiatura con un limitato ingombro in pianta ed uno sviluppo prevalente in altezza, e quindi di ridurre i problemi di ingombro associati alle apparecchiature di tecnica nota.
In una forma di realizzazione, il percorso di movimentazione à ̈ inclinato rispetto al piano di appoggio, in altre parole il percorso di movimentazione à ̈ posto su un piano che à ̈ inclinato rispetto al piano di appoggio. Ciò consente tra l'altro di conseguire il vantaggio sopra riportato relativamente all'ingombro limitato. Preferibilmente, il percorso di movimentazione non à ̈ perpendicolare al piano di appoggio, in modo che la spazzola si trovi al di sotto del percorso di movimentazione e quindi il libro sia spinto verso la spazzola dalla forza di gravità.
In una forma di realizzazione, il carrello à ̈ associato a mezzi di richiamo che lo richiamano verso la prima posizione di ricevimento; così, quando il carrello à ̈ scarico, esso si trova nella prima posizione ed à ̈ pronto per ricevere un nuovo libro da pulire.
In una forma di realizzazione particolare, i mezzi di richiamo comprendono un contrappeso. Il peso del contrappeso può essere scelto in modo tale da controbilanciare il peso a vuoto del carrello aumentato del peso medio di un libro di medie dimensioni; in questo modo, durante l'operazione di spolvero il sistema carrello+libro+contrappeso à ̈ approssimativamente in equilibrio e dunque sono ridotte la forza e la potenza richieste durante lo spolvero per la movimentazione del carrello e del libro lungo il percorso di movimentazione.
In una forma di realizzazione, al carrello à ̈ associata una maniglia per effettuare una movimentazione manuale del carrello lungo il percorso di movimentazione. Pertanto, il carrello à ̈ fatto muovere direttamente dall'utilizzatore, senza necessità di un motore elettrico apposito e di relativa trasmissione; inoltre l'utilizzatore ha il pieno controllo del numero di passaggi di spolvero da effettuare e della velocità del carrello. Oltre alla semplicità costruttiva, si ottiene quindi una modalità operativa di spolvero che l'utilizzatore può facilmente adattare alle esigenze specifiche.
In una forma di realizzazione, il carrello comprende mezzi prementi atti a mantenere il libro in contatto premente contro la spazzola, cioà ̈ per spingere il libro verso la spazzola. Ciò risulta essere particolarmente vantaggioso nel caso in cui il libro da pulire sia leggero e quindi la forza di gravità non sia sufficiente per spingerlo adeguatamente verso la spazzola. In una forma di realizzazione particolare, i mezzi prementi comprendono una lastra piana associata ad una rimanente porzione del carrello per mezzo di un membro di connessione a parallelogramma articolato; in questo modo la lastra piana non varia la sua inclinazione durante la pressione e rimane parallela alla faccia del libro sulla quale spinge, ottenendo così una spinta uniforme e ben distribuita su tale faccia.
In una forma di realizzazione, l'apparecchiatura comprende mezzi limitatori di posizione per impedire un'interferenza tra libro e spazzola oltre un valore di soglia, cioà ̈ per prevenire un affondamento del libro nella spazzola oltre un certo limite. Ciò à ̈ previsto per evitare che il libro possa essere danneggiato da un eccessivo contatto con la spazzola e quindi da un eccessivo sfregamento, o per evitare che esso possa venire aperto dall'azione della spazzola stessa. In particolare, si à ̈ notato che un valore di soglia ottimale à ̈ dell'ordine di 6 mm, o inferiore a tale valore. In una forma di realizzazione particolare, i mezzi limitatori di posizione comprendono fili o cavi. Ciò à ̈ vantaggioso soprattutto per realizzare mezzi limitatori posti parzialmente all'interno della spazzola, ad esempio che intersecano la spazzola; si à ̈ notato infatti che mezzi limitatori a forma di fili o cavi riducono al minimo il danneggiamento e la piegatura permanente delle setole della spazzola. In una forma di realizzazione, la spazzola ha forma sostanzialmente cilindrica e ruota attorno ad un rispettivo asse di rotazione che à ̈ ortogonale rispetto alla direzione di movimento del carrello nel percorso di movimentazione. Grazie a ciò, la spazzola permette una elevata efficacia di pulitura con un minimo ingombro.
In una forma di realizzazione, la stazione di spolvero comprende due spazzole disposte ad angolo tra loro, in modo tale da spolverare contemporaneamente due facce dell'oggetto che formano spigolo tra loro. In particolare, nel caso di un libro o di un oggetto di forma parallelepipeda, le spazzole sono perpendicolari l'una all'altra, cioà ̈ hanno rispettivi assi che sono perpendicolari tra loro.
Tale configurazione di due spazzole disposte ad angolo consente, rispetto alla tecnica nota che prevede una pluralità di coppie di spazzole parallele, di semplificare l'apparecchiatura, poiché non sono richiesti sistemi per variare la distanza tra le spazzole parallele per adattarsi allo spessore del libro; inoltre il numero di spazzole à ̈ ridotto. Si consegue così anche una riduzione di ingombro dell'apparecchiatura.
Scegliendo opportunamente la lunghezza delle due spazzole, l'apparecchiatura viene realizzata in modo tale da poter essere impiegata per un grande intervallo di dimensioni dei libri, senza necessità di adattatori o modifiche. Oltre a ciò, l'operazione di spolvero avviene su due facce alla volta e consente la pulitura dell'intero libro con solo tre fasi, ciascuna riguardante due rispettive facce formanti spigolo.
In una forma di realizzazione, l'inclinazione del percorso di movimentazione e la disposizione delle due spazzole sono tali che, in corrispondenza della stazione di spolvero, il libro à ̈ spinto verso ciascuna delle due spazzole dalla forza di gravità, conseguendo i relativi vantaggi già citati.
In generale, il soggetto della presente divulgazione può consentire di realizzare una apparecchiatura di spolvero che sia più semplice, meno ingombrante, meno costosa, più leggera, più efficace, e/o di più facile utilizzo rispetto alle apparecchiature di tecnica nota; essa può quindi trovare una più vasta applicazione rispetto alle apparecchiature di tecnica nota. Inoltre, grazie al minore ingombro ed anche al minor peso, l'apparecchiatura di spolvero può essere agevolmente trasportata e ad esempio può essere trasportata su ruote imperniate ad una intelaiatura di supporto dell'apparecchiatura.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego del soggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione preferita, presentata a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione del soggetto della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non à ̈ comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 mostra una vista prospettica frontale di una apparecchiatura di spolvero secondo la presente divulgazione;
- la figura 2 mostra una prima vista prospettica laterale dell'apparecchiatura di figura 1;
- la figura 3 mostra una seconda vista prospettica laterale dell'apparecchiatura di figura 1;
- la figura 4 mostra, in una vista prospettica dall'alto, un dettaglio ingrandito dell'apparecchiatura di figura 1;
- la figura 5 mostra una vista prospettica dell'apparecchiatura di figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti, in una prima posizione operativa;
- la figura 6 mostra una vista prospettica dell'apparecchiatura di figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti, in una seconda posizione operativa; - la figura 7 mostra una vista frontale schematica e in trasparenza dell'apparecchiatura di figura 1, in una seconda posizione operativa;
- la figura 8 mostra una vista dall'alto schematica e in trasparenza dell'apparecchiatura di figura 1;
- la figura 9 mostra una prima vista laterale schematica e in trasparenza dell'apparecchiatura di figura 1, in una seconda posizione operativa;
- la figura 10 mostra una seconda vista laterale schematica e in trasparenza dell'apparecchiatura di figura 1, in una prima posizione operativa;
- la figura 11 mostra una vista prospettica di un dettaglio ingrandito dell'apparecchiatura di figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti; - la figura 12 mostra una vista laterale schematica di un dettaglio dell'apparecchiatura di figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti; - la figura 13 mostra il dettaglio di figura 12 durante il funzionamento dell'apparecchiatura;
- la figura 14 mostra una vista frontale schematica del dettaglio di figura 12;
- la figura 15 mostra una vista prospettica di un dettaglio ingrandito dell'apparecchiatura di figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti, in una prima condizione;
- la figura 16 mostra una vista prospettica del dettaglio di figura 15, in una seconda condizione;
- le figure da 17A a 17C mostrano in modo schematico tre fasi successive di spolvero di un oggetto di forma sostanzialmente parallalepipeda mediante una apparecchiatura di spolvero secondo la presente divulgazione.
Con riferimento inizialmente alle figure da 1 a 4, à ̈ illustrata una forma di realizzazione, secondo la presente divulgazione, di una apparecchiatura di spolvero per spolverare un oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica; l'apparecchiatura à ̈ indicata con il numero di riferimento 1.
In particolare, detto oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica à ̈ un libro o simile, indicato con il numero di riferimento 9; à ̈ comunque inteso che al libro 9 può essere sostituito un altro oggetto di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica in genere.
Nello specifico, l'apparecchiatura di spolvero 1 Ã ̈ adatta a spolverare oggetti aventi dimensioni indicativamente comprese, come ordine di grandezza, tra qualche millimetro e qualche decina di centimetri.
L'apparecchiatura 1 comprende un corpo principale 11 di forma scatolare che à ̈ sorretto da una struttura o intelaiatura di supporto 12, eventualmente provvista di ruote 13, che mantiene il corpo principale 11 ad una determinata altezza rispetto ad un piano di appoggio P dell'apparecchiatura 1.
Nella presente divulgazione, i termini "alto", "basso", "sopra", "sotto", "superiore", "inferiore", "sommità", "fondo", "orizzontale", "verticale", "laterale" e simili sono da intendersi in relazione alla posizione e all'orientamento spaziale della apparecchiatura 1 in condizioni di normale utilizzo, come quella mostrata in figura 1 nella quale l'apparecchiatura 1 appoggia sul piano di appoggio P tramite detta intelaiatura di supporto 12.
Il corpo principale 11 comprende un involucro scatolare 15, o carter, ad esempio realizzato in lamiera metallica, che racchiude una camera interna 3 nella quale ha luogo un'operazione di pulitura, cioà ̈ di spolvero, del libro 9.
Una faccia di sommità 15a dell'involucro scatolare 15 presenta una imboccatura o apertura 16 per introdurre il libro 9 nella camera interna 3. Uno scivolo di guida 17 à ̈ fissato in corrispondenza di almeno una parte del perimetro dell'apertura 16 e si estende verso l'alto esternamente alla faccia di sommità 15a. Lo scivolo di guida 17 facilita un utilizzatore nell'introdurre il libro 9 nella camera interna 3 e guida il libro 9 in modo che quest'ultimo entri nella camera interna 3 con una corretta inclinazione e angolazione rispetto ad una direzione verticale.
Lo scivolo di guida 17 ha una sagomatura con intaglio profondo 18 per consentire all'utilizzatore di trattenere agevolmente il libro 9 con una mano fino al suo corretto posizionamento nella camera interna 3.
Una faccia frontale 15b dell'involucro scatolare 15 presenta una finestra 19 protetta da una lastra 20 in materiale trasparente, ad esempio vetro o polimetilmetacrilato. La finestra 19 permette all'utilizzatore di vedere la camera interna 3 e quindi di controllare visivamente l'operazione di pulitura.
Nella faccia frontale 15b sono inoltre realizzate due fessure 22, 23 di forma allungata, preferibilmente con andamento alto-basso e inclinate rispetto alla direzione verticale.
In particolare, una prima fessura 22 Ã ̈ realizzata in una regione periferica laterale della faccia frontale 15b e permette lo scorrimento alto-basso di una prima maniglia 44 o leva di movimentazione; una seconda fessura 23 Ã ̈ realizzata nella lastra 20 in una regione centrale della faccia frontale 15b e permette lo scorrimento alto-basso di una seconda maniglia 84 o leva di spinta.
Nell'esempio, ciascuna maniglia 44, 84 comprende una rispettiva asta 44a, 84a che si estende tra la camera interna 3 e l'esterno, ed una rispettiva terminazione a pomello 44b, 84b esterna alla faccia frontale 15b.
Il corpo principale 11 comprende un cavo elettrico 25 provvisto di spina 25a per l'alimentazione elettrica dell'apparecchiatura 1, interruttori 26 per l'accensione e/o lo spegnimento dell'apparecchiatura 1, e impugnature 27 o maniglie, fissate ad esempio a facce laterali 15c, 15d dell'involucro scatolare 15, per agevolare il trasporto dell'apparecchiatura 1.
Inoltre, à ̈ prevista una porzione tubolare 28 comunicante con una bocchetta 31 o apertura realizzata nell'involucro scatolare 15. La porzione tubolare 28, che nell'esempio à ̈ disposta sul fondo di una faccia laterale 15c, à ̈ adatta ad essere associata ad un tubo di un dispositivo di aspirazione (non mostrato), al fine di effettuare l'aspirazione di aria e polvere dalla camera interna 3.
Le figure 5 e 6 mostrano, in viste schematiche, l'apparecchiatura 1 dalla quale sono state rimosse alcune parti. In particolare sono state rimosse l'intelaiatura di supporto 12 e parte dell'involucro scatolare 15. Le figure 5 e 6 mostrano pertanto i componenti presenti nella camera interna 3.
Nella camera interna 3 à ̈ disposto un carrello 4, comprendente una mensola 41 di supporto per il libro 9, la quale mensola 41 à ̈ associata a mezzi di guida. In particolare, tali mezzi di guida comprendono un corpo cilindrico 43 con un foro longitudinale passante. Grazie a detto foro longitudinale, il corpo cilindrico 43 à ̈ infilato scorrevolmente su un'asta di guida 51, sostanzialmente rettilinea, che si estende tra una regione di sommità e una regione di fondo della camera interna 3. La mensola 41 e il corpo cilindrico 43 sono fissati tra loro in modo da muoversi in modo solidale. L'asta di guida 51, grazie ad opportuni supporti 53, 54 disposti alle sue estremità, à ̈ fissata alla struttura portante del corpo principale 11, ad esempio alla faccia posteriore 15e dell'involucro scatolare 15.
Il carrello 4 à ̈ quindi mobile ed à ̈ atto a compiere un movimento guidato tra una prima posizione di ricevimento (figura 5), nella quale la mensola 41 à ̈ in prossimità dell'imboccatura 16, ed una seconda posizione di fine corsa (figura 6), nella quale la mensola 41 à ̈ in prossimità del fondo 34 della camera interna 3.
In altre parole, il carrello 4 à ̈ mobile con un movimento di va-e-vieni lungo un percorso di movimentazione tra una prima posizione di ricevimento del libro 9 ed una seconda posizione di fine corsa, e ritorno. Il carrello 4 nel percorso di movimentazione ha una direzione di movimento 45 che à ̈ definita dall'asta di guida 51. La mensola 41 si estende sostanzialmente ortogonale alla direzione di movimento 45 lungo il percorso di movimentazione.
Nella prima posizione, essendo la mensola 41 vicina all'imboccatura 16, il carrello 4 à ̈ atto a ricevere un libro 9, che viene introdotto da un utilizzatore fino a quando una faccia inferiore del libro 9 va in battuta sulla mensola 41. A questo punto, il libro 9 appoggia sulla mensola 41 e quindi à ̈ supportato dal carrello 4: può iniziare il procedimento di spolvero, nel corso del quale il libro 9 viaggia insieme al carrello 4 lungo il percorso di movimentazione.
Come mostrato nelle figure da 5 a 10, il carrello 4 nella prima posizione di ricevimento à ̈ ad una altezza h1 dal piano di appoggio P che à ̈ maggiore rispetto ad una altezza h2 dal piano di appoggio P del carrello 4 nella seconda posizione di fine corsa. In sostanza, il movimento del carrello 4 dalla prima posizione alla seconda posizione avviene dall'alto verso il basso.
Inoltre, nell'esempio il percorso di movimentazione ha direzione di movimento 45 che à ̈ inclinata rispetto al piano di appoggio P, ed inoltre à ̈ inclinata rispetto alla direzione verticale ortogonale al piano di appoggio P. Infatti l'asta di guida 51 non à ̈ ortogonale al piano di appoggio P (cioà ̈ al piano orizzontale), ma al contrario presenta una certa inclinazione.
Nell'esempio, l'asta di guida 51, e quindi la direzione di movimento 45, à ̈ inclinata di un angolo 1 di 81 gradi rispetto al piano orizzontale in una vista frontale (figura 7) ed à ̈ inclinata di un angolo 2 di 75 gradi rispetto al piano orizzontale in una vista laterale (figura 9). Pertanto, essa à ̈ complessivamente inclinata di circa 73 gradi rispetto al piano orizzontale, cioà ̈ rispetto al piano di appoggio P.
In altre parole, il percorso di movimentazione à ̈ posto su un piano inclinato rispetto al piano d'appoggio P. Nel presente esempio specifico, il percorso di movimentazione in una vista frontale à ̈ disposto su un primo piano P1 inclinato di un angolo 1 di 81 gradi; in una vista laterale, il percorso di movimentazione à ̈ disposto su un piano P2 inclinato di un angolo 2 di 75 gradi. Le tracce di tali piani P1, P2 sono mostrate in figure 7 e 9, rispettivamente.
Al carrello 4, ed in particolare al corpo cilindrico 43, Ã ̈ associata la prima maniglia 44 che sporge dalla faccia frontale 15b attraverso la prima fessura 22. La prima maniglia 44 Ã ̈ in sostanza una leva di movimentazione, che permette ad un utilizzatore di effettuare una movimentazione manuale del carrello 4 lungo il percorso di movimentazione nella direzione di movimento 45.
Sono inoltre preferibilmente previsti mezzi di richiamo per richiamare il carrello 4 verso la prima posizione di ricevimento. Tali mezzi di richiamo comprendono nell'esempio un contrappeso 55, scorrevolmente associato ad una rispettiva asta di guida 56. Il contrappeso à ̈ ricollegato al carrello 4, ed in particolare al corpo cilindrico 43, tramite una catena 57, o un cavo o simile elemento flessibile. La catena 57 ha una prima estremità associata al carrello 4, una seconda estremità associata al contrappeso 55, ed inoltre à ̈ disposta a cavaliere di una puleggia 58, o di una ruota dentata, imperniata ad un supporto fissato al corpo principale 11.
Pertanto, il movimento del carrello 4 verso la seconda posizione di fine corsa corrisponde ad un sollevamento del contrappeso 55, la cui forza peso tende quindi a riportare il carrello 4 verso la prima posizione di ricevimento. Il contrappeso 55 Ã ̈ preferibilmente dimensionato in modo che la sua massa sia tale da circa controbilanciare la massa del carrello 4 scarico, aumentata della massa media di un libro 9 di medie dimensioni.
In sostanza, la prima maniglia 44, l'asta di guida 51 e il contrappeso 55 fanno parte dei mezzi di movimentazione del carrello 4, che sono atti a fare muovere il carrello 4 lungo il percorso di movimentazione con detto movimento di va-e-vieni.
Nella camera interna 3 à ̈ inoltre disposta una stazione di spolvero 6, attraverso la quale il libro 9 viene spostato dal carrello 4. Il libro 9 attraversa la stazione di spolvero 6 durante un movimento del carrello 4 tra la prima posizione di ricevimento e la seconda posizione di fine corsa, e viceversa (cioà ̈, nella corsa di ritorno tra la seconda posizione e la prima posizione).
Si noti che con "fine corsa" non si deve necessariamente intendere una posizione in cui il carrello 4 incontra un arresto meccanico che ne impedisce fisicamente un ulteriore movimento; infatti con "fine corsa" si intende anche una posizione di fine della corsa utile, cioà ̈ una posizione al di là del quale il carrello 4 può muoversi, ma al di là della quale il libro 9 non à ̈ più in attraversamento della stazione di spolvero 6. La stazione di spolvero 6 comprende due spazzole 61, 62 che sono disposte ad angolo tra di loro, così da spolverare contemporaneamente due facce 9a, 9b del libro 9, rispettivamente, le quali due facce 9a, 9b formano tra loro uno spigolo.
Le spazzole 61, 62 si affacciano sulla regione di spazio percorsa dal carrello 4 durante il suo movimento, in modo tale da venire a contatto con le due facce 9a, 9b del libro 9 effettuando così un'azione di spolveratura sulle facce 9a, 9b stesse. Siccome il libro 9 ha forma a parallelepipedo, quindi con facce ortogonali, le spazzole 61, 62 sono disposte perpendicolari l'una all'altra, così da spolverare contemporaneamente, nell'esempio, un piatto di copertina 9a e un taglio 9b.
Le spazzole 61, 62 sono di forma sostanzialmente cilindrica e sono atte a ruotare attorno ad un rispettivo asse di rotazione longitudinale 610, 620. In particolare, le setole delle spazzole 61, 62 sono disposte radialmente rispetto a detto rispettivo asse di rotazione 610, 620.
L'asse di rotazione 610 della prima spazzola 61 à ̈ disposto ad angolo con l'asse di rotazione 620 della seconda spazzola 62; in particolare detto angolo à ̈ un angolo retto e gli assi 610, 620 sono perpendicolari tra loro, quindi le spazzole 61, 62 sono sostanzialmente perpendicolari tra loro.
Si noti comunque che gli assi di rotazione 610, 620 potrebbero non essere complanari, cioà ̈ essi potrebbero essere ad altezze diverse. Il fatto che gli assi di rotazione 610, 620 formino detto angolo e/o che siano perpendicolari va quindi inteso nel senso che ciò si verifica in una vista in proiezione secondo la direzione di movimento 45 (come mostrato in figura 8).
Nell'esempio, la prima spazzola 61 ha lunghezza maggiore rispetto alla seconda spazzola 62 ed à ̈ destinata allo spolvero dei piatti di copertina 91, 92 del libro 9; essa à ̈ quindi disposta sostanzialmente parallela ad un lato lungo dell'imboccatura 16, nell'esempio à ̈ parallela alla faccia frontale 15b dell'involucro scatolare 15. Inoltre il suo asse di rotazione 610 à ̈ ortogonale rispetto alla direzione di movimento 45 del carrello 4 nel percorso di movimentazione e pertanto, in una vista frontale (figura 7), forma un angolo 1 con la direzione verticale.
Nell'esempio, la seconda spazzola 62 ha lunghezza minore rispetto alla prima spazzola 61 ed à ̈ destinata allo spolvero dei tagli 94, 95, 96 del libro 9; essa à ̈ quindi disposta sostanzialmente parallela ad un lato corto dell'imboccatura 16, nell'esempio à ̈ parallela alla faccia laterale 15c dell'involucro scatolare 15. Inoltre il suo asse di rotazione 620 à ̈ ortogonale rispetto alla direzione di movimento 45 del carrello 4 nel percorso di movimentazione e pertanto, in una vista laterale (figura 9), forma un angolo 2 con la direzione verticale.
Nell'esempio, le spazzole 61, 62 hanno un diametro di 16 cm ed una lunghezza di 40 cm e di 11 cm, rispettivamente. Nell'esempio, le setole delle spazzole 61, 62 hanno diametro di 0,3 mm e sono realizzate in crine di cavallo e/o in materiale sintetico.
Le spazzole 61, 62 sono preferibilmente disposte in modo da essere interposte, almeno parzialmente, tra la regione di spazio percorsa dal carrello 4 durante il suo movimento (cioà ̈ il percorso di movimentazione) e il piano di appoggio P. In altre parole, le spazzole 61, 62 sono almeno parzialmente al di sotto del percorso di movimentazione (o meglio, al di sotto di un rispettivo piano P1, P2 sul quale à ̈ posto il percorso di movimentazione) e si affacciano su tale regione di spazio in corrispondenza delle sue facce P1, P2 rivolte verso il piano di appoggio P.
In altre parole ancora, le spazzole 61, 62 sono disposte in modo tale che, in corrispondenza della stazione di spolvero 6, il libro 9 si trovi al di sopra di esse, cioà ̈ sia spinto verso le spazzole 61, 62 dalla forza di gravità (o meglio, da una componente di forza di gravità, la quale componente à ̈ ortogonale alla direzione di movimento 45 del carrello 4 nel percorso di movimentazione).
Le spazzole 61, 62 sono preferibilmente disposte in prossimità dell'imboccatura 16 e sono imperniate alla struttura del corpo principale 11, ad esempio grazie ad appositi cuscinetti a sfera (non mostrati); esse sono poste in rotazione attorno ai rispettivi assi 610, 620 da un sistema motore schematicamente mostrato in figura 11.
Nell'esempio il sistema motore comprende un motore elettrico 65, alimentato tramite il cavo elettrico 25 e controllato dagli interruttori 26, e un sistema di trasmissione a cinghie 66a, 66b e pulegge 67a, 67b, 67c, 67d, 67e, 67f. La realizzazione di tale sistema di trasmissione à ̈ sostanzialmente alla portata del tecnico del ramo e quindi esso non viene ulteriormente descritto. In ogni caso, altri sistemi di trasmissione o altri sistemi motori alla portata del tecnico del ramo sono ugualmente possibili.
Preferibilmente, le spazzole 61, 62 ruotano alla medesima velocità angolare, ad esempio di 180 giri/min, e il loro verso di rotazione à ̈ quello mostrato nelle figure; in sostanza, le porzioni di spazzole 61, 62 che si affacciano sulla regione di spazio percorsa dal carrello 4 si muovono nello stesso verso di movimento del carrello 4 dalla prima posizione alla seconda posizione, cioà ̈ dall'alto verso il basso.
Sono previsti anche mezzi limitatori di posizione, per impedire che il libro 9 affondi nelle spazzole 61, 62 oltre un valore di soglia. In altre parole, à ̈ necessario limitare l'interferenza K tra le setole delle spazzole 61, 62 e il libro 9, perché una eccessiva lunghezza di setola agente sulle facce del libro 9 potrebbe sia portare ad un danneggiamento del libro 9 stesso, sia causare una eccessiva usura e/o un rapido deterioramento delle spazzole 61, 62.
L'interferenza K à ̈ qui definita come la distanza tra il piano Pt tangente alle setole della spazzola parallelamente alla direzione di movimento 45, e il piano P1, P2 sul quale giace la faccia del libro 9 spolverata dalla spazzola stessa, la quale faccia à ̈ in avvicinamento all'asse di rotazione della spazzola (figure 12 e 13).
Nel caso della seconda spazzola 62, che agisce sul taglio 9b, detti mezzi limitatori comprendono elementi piani, come ad esempio lamierini metallici, posti in prossimità della spazzola 62, prima e dopo di essa. In particolare sono previsti un primo elemento piano 69a posto tra l'imboccatura 16 e la seconda spazzola 62, ed un secondo elemento piano 69b posto tra la seconda spazzola 62 e la regione di fondo della camera interna 3. Tali elementi piani 69a, 69b definiscono pertanto un piano P1 sul quale può scorrere il taglio 9b da spolverare del libro 9 e impediscono che il libro 9 si avvicini all'asse di rotazione 620 oltre il limite stabilito. Nell'esempio, il primo elemento piano 69a fa parte dello scivolo di guida 17.
Nel caso della prima spazzola 61, che agisce sul piatto di copertina 9a, detti mezzi limitatori comprendono analogamente un elemento piano 69c tra l'imboccatura 16 e la prima spazzola 61, il quale elemento piano 69c fa parte dello scivolo di guida 17. Tra la prima spazzola 61 e la regione di fondo della camera interna 3 à ̈ invece prevista una pluralità di file parallele di piccoli rulli 71, ad esempio di diametro 12 mm, i quali sono girevolmente imperniati a montanti 72 in modo tale che gli assi di rotazione 710 dei rulli 71 siano paralleli all'asse di rotazione 610 della prima spazzola 61 e ortogonali alla direzione di movimento 45 del carrello 4 nel percorso di movimentazione.
Durante il passaggio del libro 9, il piatto di copertina 9a di questo appoggia sui rulli 71 i quali, essendo liberi di ruotare, sono posti in rotazione e accompagnano il movimento del libro 9 riducendo al minimo il rischio di danneggiamento del piatto di copertina 9a, che potrebbe invece verificarsi in caso di strisciamento prolungato contro una superficie continua. In sostanza, un piano P2 tangente alle superfici dei rulli 71 (oltre che all'elemento piano 69c) definisce il massimo avvicinamento del libro 9 all'asse di rotazione 610 della spazzola 61.
Inoltre, nella regione tra l'elemento piano 69c e i rulli 71, cioà ̈ proprio in corrispondenza della prima spazzola 61, sono disposti ulteriori mezzi limitatori di posizione, in particolare fili o cavi 75, che sono tesi ad esempio tra l'elemento piano 69c e i montanti 72. Tali mezzi limitatori di posizione sono disposti parallelamente gli uni agli altri e ortogonalmente all'asse di rotazione 610 della prima spazzola 61, come mostrato in figura 14. Nell'esempio vengono impiegati cavi metallici 75 di diametro 1 mm.
Ciò si rende necessario perché, nel caso di un libro 9 con copertina flessibile e che sia posto con il dorso 93 in appoggio sulla mensola 41, la prima spazzola 61 tende a far aprire il libro 9, in quanto le setole della prima spazzola 61 agganciano il bordo della copertina 91 in corrispondenza del taglio 96 e lo trascinano in direzione di apertura. Per evitare questo fenomeno, che altrimenti può portare a danneggiamenti, si dispongono detti cavi 75 che, anche all'interno della prima spazzola 61, definiscono un limite oltre il quale il libro 9 o sue parti non possono andare, cioà ̈ implementano un valore di soglia Ks dell'interferenza del libro 9 con la prima spazzola 61.
In particolare, si à ̈ verificato che un valore di soglia Ks ottimale à ̈ di 6 mm, o eventualmente inferiore a tale valore.
Il carrello 4 comprende inoltre mezzi prementi 8 atti a mantenere il libro 9 in contatto premente contro le spazzole; tali mezzi prementi 8 permettono di spingere il libro 9 verso le spazzole, in particolare verso la prima spazzola 61. Ciò si rende necessario soprattutto nel caso di un libro 9 piuttosto leggero, per il quale la forza di gravità non à ̈ sufficiente ad assicurare che il libro 9 rimanga contro le spazzole 61, 62 e quindi lo spolvero potrebbe essere meno efficace.
Pertanto, i mezzi prementi 8 possono essere azionati dall'utilizzatore nel caso in cui ne rilevi la necessità.
In particolare, i mezzi prementi 8 comprendono una lastra piana 81, ad esempio realizzata in materiale trasparente come vetro o polimetilmetacrilato, che à ̈ associata alla rimanente parte del carrello 4 per mezzo di uno snodo atto a consentirne il movimento. La lastra piana 81 à ̈ disposta parallela alla prima spazzola 61 e in relazione distanziata da essa, così che rimanga definita una intercapedine per accogliere il libro 9, e si estende dalla mensola 41 verso l'imboccatura 16. In particolare, quando il carrello 4 si trova nella prima posizione di ricevimento, la lastra piana 81 sporge dall'imboccatura 16 e, con lo scivolo di guida 17, definisce un alloggiamento per l'inserimento del libro 9.
La lastra piana 81 presenta anch'essa una sagomatura con intaglio profondo 82, che à ̈ analogo all'intaglio 18 dello scivolo di guida 17 e che svolge la medesima funzione.
La lastra piana 81 à ̈ sostanzialmente perpendicolare alla mensola 41 ed à ̈ parallela alla direzione di movimento 45; pertanto, la lastra piana 81 à ̈ parallela al rispettivo piatto di copertina 9c del libro 9 e, quando vengono azionati i mezzi prementi 8, à ̈ in grado di esercitare una azione di pressione e di spinta uniforme sul piatto di copertina 9c stesso. Inoltre, grazie all'attrito che si instaura tra la lastra piana 81 e il piatto di copertina 9c, si impedisce anche che un libro 9 leggero possa essere spostato in allontanamento dalla seconda spazzola 62.
La lastra piana 81 viene spostata in avvicinamento alla prima spazzola 61 grazie a detta seconda maniglia 84, che sporge dalla faccia frontale 15b attraverso la seconda fessura 23. La seconda maniglia 84 Ã ̈ in sostanza una leva di spinta, che permette ad un utilizzatore, esercitando una spinta su di essa, di spingere la lastra piana 81 e quindi il libro 9 verso la prima spazzola 61.
Nell'esempio, per far sì che la lastra piana 81 compia un movimento di traslazione rimanendo sostanzialmente perpendicolare alla mensola 41 e parallela alla direzione di movimento 45, la lastra piana 81 à ̈ associata alla rimanente porzione del carrello 4 per mezzo di un membro di connessione a parallelogramma articolato 86 o a pantografo.
In particolare, un primo lato superiore 86a del parallelogramma articolato 86 à ̈ rigidamente fissato alla lastra piana 81 per mezzo di una staffa 86g, mentre un secondo lato inferiore 86b, opposto al primo lato superiore 86a, à ̈ fissato ad un braccetto 89 che si estende dalla mensola 41. In questo modo, poiché i due lati 86a e 86b rimangono sempre paralleli, l'inclinazione della lastra piana 81 rispetto alla mensola 41 non varia durante l'azionamento dei mezzi prementi 8.
Tra gli altri lati paralleli del parallelogramma articolato 86, cioà ̈ tra il terzo lato 86c e il quarto lato 86d, à ̈ disposta una molla 87. La seconda maniglia 84 à ̈ ad esempio associata a detto terzo lato 86c del parallelogramma articolato 86.
La molla 87 viene sottoposta ad allungamento, e quindi a tensionamento, quando la lastra piana 81 viene spinta in avvicinamento verso la prima spazzola 61. In altre parole, la molla 87 in condizione di riposo (figura 15) mantiene la lastra piana 81 alla massima distanza possibile dalla prima spazzola 61, in modo tale che lo spazio di intercapedine a disposizione per il libro 9 sia massimo e quindi anche lo spessore ammissibile per il libro 9 sia massimo.
Se il libro 9 à ̈ pesante, la forza di gravità à ̈ sufficiente a spingerlo contro le spazzole 61, 62 e non c'à ̈ quindi necessità di utilizzare i mezzi prementi 8.
Se il libro 9 Ã ̈ leggero, l'utilizzatore spinge la seconda maniglia 84, facendo andare la lastra piana 81 in battuta contro il piatto di copertina 9c del libro 9 e premendo l'altro piatto di copertina 9a contro la prima spazzola 61; la molla 87 viene posta in condizione tensionata (figura 16). L'utilizzatore mantiene la pressione sulla seconda maniglia 84 fino al termine dell'operazione di pulitura.
Al termine dell'operazione l'utilizzatore rilascia la seconda maniglia 84; la molla 87 riporta la lastra piana 81 nella condizione iniziale, cioà ̈ in allontanamento dalla prima spazzola 61 e dal libro 9, facilitando il prelevamento del libro 9 e ponendosi già in posizione per una nuova operazione.
Passiamo ora a descrivere le modalità di impiego dell'apparecchiatura di spolvero 1. Il carrello 4, grazie all'azione del contrappeso 55, à ̈ inizialmente nella prima posizione di ricevimento, cioà ̈ in prossimità dell'imboccatura 16.
L'utilizzatore collega un dispositivo di aspirazione alla porzione tubolare 28 e aziona sia il dispositivo di aspirazione, sia il motore elettrico 65 tramite gli interruttori 26, ponendo in rotazione le spazzole 61, 62 attorno ai loro rispettivi assi 610, 620.
L'utilizzatore introduce un libro 9, o altro oggetto, attraverso l'imboccatura 16, fino a quando una faccia del libro 9 rivolta verso il fondo (ad esempio il taglio laterale 96, o il dorso 93) va in battuta sulla mensola 41 del carrello 4; si à ̈ così realizzato il posizionamento del libro 9 sul carrello 4. Nell'esempio mostrato in figura 17A, il libro 9 à ̈ introdotto in modo che il primo piatto di copertina 91 sia rivolto verso la prima spazzola 61 e il taglio superiore 94 sia rivolto verso la seconda spazzola 62; queste facce vengono spolverate e pulite nella prima fase descritta di seguito.
Se il libro 9 à ̈ pesante, il suo stesso peso contrasta il contrappeso 55 e fa muovere il carrello 4 verso la seconda posizione di fine corsa; altrimenti, l'utilizzatore fa scorrere nella prima fessura 22 la prima maniglia 44, portandola verso il basso insieme al carrello 4 al quale à ̈ fissata.
Durante questo movimento, il carrello 4 e il libro 9 attraversano la stazione di spolvero 6, nella quale le spazzole 61, 62 entrano in contatto con le due facce 91, 94 del libro 9 e le spolverano.
A questo punto, l'utilizzatore muove la prima maniglia 44 verso l'alto, riportando il carrello 4 verso la prima posizione. La stazione di spolvero 6 viene nuovamente attraversata dal libro 9, quindi con un ulteriore passaggio di spolvero. Nel caso in cui il libro 9 sia particolarmente sporco, l'utilizzatore può ripetere più volte il movimento del carrello 4 tra la prima posizione e la seconda posizione, e viceversa, in modo da implementare ulteriori passaggi del libro 9 attraverso la stazione di spolvero 6.
La polvere rimossa dal libro 9 si raccoglie sul fondo 34 della camera interna 3, grazie alla forza di gravità e alla direzione di rotazione delle spazzole 61, 62, che spingono la polvere verso il basso. Il fondo 34 della camera interna 3 presenta superfici inclinate verso un avvallamento o canale di raccolta 35, su un lato del quale à ̈ realizzata detta bocchetta 31 collegata alla porzione tubolare 28. Ciò favorisce l'accumulo della polvere in corrispondenza dell'avvallamento 35 e la sua rimozione attraverso la bocchetta 31 ad opera del dispositivo di aspirazione.
Quando lo spolvero delle due facce 91, 94 Ã ̈ terminato, l'utilizzatore riporta il carrello 4 nella prima posizione di ricevimento e preleva il libro 9 dal carrello 4, ancora attraverso l'imboccatura 16.
Nella seconda fase (figura 17B), il libro 9 viene reinserito, ruotato di 180 gradi rispetto alla prima fase, attraverso l'imboccatura 16 in modo che il secondo piatto di copertina 92 sia rivolto verso la prima spazzola 61 e il taglio inferiore 94 sia rivolto verso la seconda spazzola 62; queste facce 92, 94 vengono spolverate e pulite nella seconda fase, che procede in modo analogo alla prima fase sopra descritta. Nella terza fase (figura 17C), il libro 9 viene reinserito, ruotato di 90 gradi rispetto alla prima fase, attraverso l'imboccatura 16 in modo che il primo piatto di copertina 91 (o in alternativa il secondo piatto di copertina 92) sia rivolto verso la prima spazzola 61 e il taglio laterale 96 sia rivolto verso la seconda spazzola 62; queste facce 91, 96 vengono spolverate e pulite nella terza fase, che procede in modo analogo alla prima fase sopra descritta. In particolare, il primo piatto di copertina 91 viene ulteriormente spolverato rispetto alla spolveratura nel corso della prima fase. Al termine della terza fase, il libro 9 à ̈ prelevato dal carrello 4 e l'operazione di pulitura à ̈ terminata.
Abitualmente non si procede allo spolvero del dorso 93, perché quest'ultimo potrebbe essere danneggiato dall'azione delle spazzole (ad esempio, potrebbero staccarsi le etichette identificative con i riferimenti bibliografici) e comunque à ̈ una parte che solitamente richiede una pulizia molto meno frequente rispetto alle altre facce del libro 9. In ogni caso, se fosse necessaria anche la spolveratura del dorso 93, questa potrebbe essere eseguita in una quarta fase nella quale il libro 9 à ̈ introdotto ruotato di 180 gradi rispetto alla terza fase, in modo che il dorso 93 sia affacciato sulla seconda spazzola 62 e il secondo piatto di copertina 92 sia affacciato sulla prima spazzola 91.
Come già detto, se il libro 9 à ̈ leggero, l'utilizzatore durante le fasi descritte spinge la seconda maniglia 84 per premere la lastra piana 81 contro il libro 9 e quest'ultimo contro la prima spazzola 61. In questo caso l'utilizzatore muove il carrello 4 lungo il percorso di movimentazione tenendo con una mano la prima maniglia 44 e con l'altra mano la seconda maniglia 84.
Il soggetto della presente divulgazione à ̈ stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura di spolvero (1) per spolverare un oggetto (9) di forma sostanzialmente parallelepipeda o prismatica, in particolare un libro, comprendente una stazione di spolvero (6), un carrello (4) e mezzi di movimentazione (44, 51, 55) atti a muovere il carrello (4) con un movimento di va-e-vieni lungo un percorso di movimentazione tra una prima posizione di ricevimento dell'oggetto (9) ed una seconda posizione di fine corsa, in cui il carrello (4) Ã ̈ atto a spostare l'oggetto (9) attraverso la stazione di spolvero (6) in un movimento tra la prima posizione di ricevimento e la seconda posizione di fine corsa, e viceversa.
  2. 2. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 1, in cui, rispetto ad un piano di appoggio (P) dell'apparecchiatura (1), il carrello (4) nella prima posizione di ricevimento à ̈ ad una altezza (h1) maggiore rispetto ad una altezza (h2) del carrello (4) nella seconda posizione di fine corsa.
  3. 3. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 2, in cui il percorso di movimentazione à ̈ posto su un piano (P1, P2) inclinato rispetto al piano di appoggio (P).
  4. 4. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, comprendente mezzi di richiamo (55, 57) per richiamare il carrello (4) verso la prima posizione di ricevimento.
  5. 5. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 4, in cui i mezzi di richiamo comprendono un contrappeso (55).
  6. 6. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, comprendente una imboccatura (16) per consentire un posizionamento dell'oggetto (9) sul carrello (4) nella prima posizione di ricevimento, e per consentire un prelevamento dell'oggetto (9) dal carrello (4) nella prima posizione di ricevimento.
  7. 7. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 6, in cui l'imboccatura (16) à ̈ disposta in una regione di sommità (15a) dell'apparecchiatura (1).
  8. 8. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui i mezzi di movimentazione comprendono una maniglia (44) associata al carrello (4) per effettuare una movimentazione manuale del carrello (4) lungo il percorso di movimentazione.
  9. 9. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui la stazione di spolvero (6) comprende almeno una spazzola (61, 62) e il carrello (4) comprende mezzi prementi (8, 81) atti a mantenere l'oggetto (9) in contatto premente contro detta almeno una spazzola (61, 62).
  10. 10. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 9, in cui i mezzi prementi (8, 81) comprendono una lastra piana (81) associata ad una rimanente porzione (41) del carrello (4) per mezzo di un membro di connessione a parallelogramma articolato (86).
  11. 11. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui la stazione di spolvero (6) comprende almeno una spazzola (61, 62), l'apparecchiatura (1) comprendendo inoltre mezzi limitatori di posizione (69a, 69b, 69c, 71, 75) per impedire una interferenza (K) dell'oggetto (9) con detta almeno una spazzola (61, 62) oltre un valore di soglia (Ks).
  12. 12. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 11, in cui detto valore di soglia (Ks) Ã ̈ inferiore o uguale a 6 mm.
  13. 13. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui i mezzi limitatori di posizione (69a, 69b, 69c, 71, 75) comprendono fili o cavi (75).
  14. 14. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 13, in cui la stazione di spolvero (6) comprende almeno una spazzola (61, 62), detta almeno una spazzola (61, 62) essendo disposta almeno parzialmente al di sotto del percorso di movimentazione, la disposizione di detta almeno una spazzola (61, 62) essendo atta a far sì che, in corrispondenza della stazione di spolvero (6), l'oggetto (9) sia spinto verso detta almeno una spazzola (61, 62) dalla forza di gravità.
  15. 15. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 14, in cui detta almeno una spazzola (61, 62) ha forma sostanzialmente cilindrica ed à ̈ atta a ruotare attorno ad un asse di rotazione (610, 620), detto asse di rotazione (610, 620) essendo ortogonale rispetto ad una direzione di movimento (45) del carrello (4) nel percorso di movimentazione.
  16. 16. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 15, in cui la stazione di spolvero (6) comprende due spazzole (61, 62) disposte ad angolo ( ) tra loro, in modo tale da spolverare contemporaneamente due facce (9a, 9b; 91, 94; 92, 95; 91, 96) dell'oggetto (9) che formano spigolo tra loro.
  17. 17. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 16, in cui le due spazzole (61, 62) hanno forma sostanzialmente cilindrica e sono atte a ruotare attorno ad un rispettivo asse di rotazione (610, 620), l'asse di rotazione (610) di una prima spazzola (61) formando detto angolo ( ) con l'asse di rotazione (620) di una seconda spazzola (62).
  18. 18. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 16 o 17, in cui le due spazzole (61, 62) hanno assi (610, 620) sostanzialmente perpendicolari tra loro, detto angolo ( ) essendo un angolo retto.
  19. 19. Apparecchiatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 18, in cui ciascuna delle due spazzole (61, 62) à ̈ disposta almeno parzialmente al di sotto del percorso di movimentazione, la disposizione delle due spazzole (61, 62) essendo atta a far sì che, in corrispondenza della stazione di spolvero (6), l'oggetto (9) sia spinto verso ciascuna delle due spazzole (61, 62) dalla forza di gravità.
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