ITVR20010095A1 - Dispositivo di sicurezza per pressurizzare un involucro a richio di scoppio. - Google Patents

Dispositivo di sicurezza per pressurizzare un involucro a richio di scoppio. Download PDF

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ITVR20010095A1
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Tullio Gonzaga
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Butler Eng & Marketing
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    • B60S5/04Supplying air for tyre inflation
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Description

DISPOSITIVO DI SICUREZZA PER PRESSURIZZARE
UN INVOLUCRO A RISCHIO DI SCOPPIO
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di sicurezza per la pressurizzazione di un involucro a rischio di scoppio, in particolare per il gonfiaggio di pneumatici di veicoli in genere.
Normalmente il gonfiaggio di un pneumatico dopo il montaggio su un cerchione viene eseguito posando la ruota su una piattaforma di appoggio (solitamente la piattaforma girevole di una macchina smontagomme) e immettendo aria compressa nel pneumatico attraverso l’apposita valvola di gonfiaggio.
Siccome le pressioni in gioco possono essere relativamente elevate, se, per un motivo qualsiasi, il pneumatico dovesse scoppiare, verrebbero proiettate verso l'alto parti del pneumatico e, in casi estremi, anche il cerchione stesso, con grave rischio per l'incolumità dell’operatore.
Fin’ora si è tentato di limitare tale rischio ricorrendo a dispositivi quali, ad esempio, le gabbie di gonfiaggio. Si tratta di strumenti di per sè efficaci, ma che presentano l'inconveniente di essere piuttosto ingombranti e di impiego difficoltoso, in quanto bisogna trasferire (di solito manualmente e quindi con un certo sforzo) il pneumatico entro le gabbie. La scarsa praticità di tali dispositivi e soprattutto l’inerzia o dell'operatore lo fanno desistere dall'usarli come dovrebbe, con il risultato pratico che egli resta sovente esposto a gravi rischi per la sua incolumità.
Scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di sicurezza per pressurizzare un involucro, tipicamente un pneumatico di veicolo montato su un cerchione, che proprio grazie al fatto di essere estremamente maneggevole e facile da manovrare non scoraggi l’operatore daN'utilizzarlo per il gonfiaggio di tutti i pneumatici, assicurando così la sua incolumità in ogni circostanza.
Un altro scopo della presente invenzione è che il detto dispositivo di sicurezza costituisca uno strumento di verifica che consenta di poter provare che il detto dispositivo non è stato effettivamente utilizzato durante il gonfiaggio, nel caso si sia verificato lo scoppio di un pneumatico.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di sicurezza per il gonfiaggio di pneumatici che implichi costi di fabbricazione decisamente competitivi rispetto a quelli dei dispositivi di sicurezza attualmente in uso.
Questi ed altri scopi ancora che meglio appariranno in seguito vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, da un dispositivo di sicurezza per pressurizzare un involucro a rischio di scoppio comprendente:
- un corpo tubolare o cilindro;
- un elemento a pistone montato scorrevole e a tenuta entro almeno un tratto interno di detto corpo tubolare;
- almeno uno stelo solidale con detto pistone ed estendentesi fino a , fuoriuscire da una prima estremità di detto corpo tubolare;
- un elemento a fondello anulare, posizionato entro detto corpo tubolare in corrispondenza di detta prima estremità, atto a guidare scorrevolmente detto stelo e a chiudere detto corpo tubolare, così da delimitare con detto pistone una camera anulare interna;
- mezzi di ancoraggio amovibile destinati ad agire in corrispondenza dell'estremità fuoriuscente di detto stelo e atti a vincolare detto stelo ad un supporto;
- almeno un’apertura di entrata ed almeno un’apertura di uscita in detto corpo tubolare ricavata in corrispondenza di detta camera anulare, detta apertura di entrata essendo collegabile, in uso, ad una sorgente di fluido in pressione e detta apertura di scarico essendo collegabile con detto involucro da pressurizzare;
- mezzi di ritenuta in posizione cedevoli per detto corpo tubolare o cilindro cosicché, in caso di scoppio, l’equipaggio formato da detto corpo tubolare e detto elemento a fondello anulare, in seguito ad un urto di scoppio può spostarsi longitudinalmente rispetto detto pistone in contrasto con detti mezzi di ritenuta cedevoli.
Vantaggiosamente, la particolare configurazione del dispositivo di sicurezza fa sì che detta camera anulare contenga, in esercizio, aria in pressione, così da avere un effetto ammortizzante sulla spinta verso l’alto che detto cilindro subisce in seguito ad uno scoppio accidentale dell’involucro.
Ulteriori aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di alcuni suoi esempi di realizzazione specifici ed attualmente preferiti, dati a solo titolo illustrativo ma non limitativo, fatta con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
- la Figura 1 illustra una vista in alzato ed in sezione assiale di un dispositivo di sicurezza secondo la presente invenzione in configurazione di riposo o non utilizzo;
- la Figura 2 è una vista in alzato ed in sezione assiale del dispositivo di sicurezza di Figura 1 in assetto di utilizzo;
- le Figure 3a e 3b mostrano ognuna un particolare delle Figure 1 e 2 in scala ingrandita in una diverso assetto operativo e, più in particolare, la Fig. 3a illustra il dispositivo di sicurezza in assetto di lavoro, mentre la Fig. 3b mostra lo stesso dispositivo in assetto di scoppio;
- la Figura 4 è una vista simile a quella di Figura 1 , ma illustrante il dispositivo di sicurezza in posizione di lavoro per il gonfiaggio di un pneumatico per autoveicolo montato su cerchione;
- la Figura 5 è una vista prospettica parziale in scala ingrandita di un particolare ossia dei mezzi di ritenuta illustrati in Figura 4;
- la Figura 6 illustra una vista in sezione diametrale di un altro esempio di realizzazione del dispositivo dì sicurezza secondo l'invenzione applicato al gonfiaggio di un pneumatico di autoveicolo montato su cerchione; - la Figura 7 illustra i mezzi di ritenuta del dispositivo di sicurezza di Figura 6 in assetto agganciato;
- la Figura 8 mostra i mezzi di ritenuta di Figura 6 in assetto di aggancio o sgancio;
- la Figura 9 è una vista simile a quella di Figura 5, ma illustrante un altro esempio di mezzi di ritenuta;
- le Figure 10a e 10b illustrano ognuna una vista in alzato ed in sezione assiale dei mezzi di ritenuta di Figura 9;
- la Figura 11 mostra un particolare in scala ingrandita di una variante dei mezzi di ritenuta;
- la Figura 12 illustra un'altra variante dei mezzi di ritenuta; e
- la Figura 13 mostra in sezione parziale un'ulteriore variante dei mezzi di ritenuta.
Negli uniti disegni parti o componenti uguali o simili sono stati contraddistinti con gli stessi numeri di riferimento.
Con riferimento dapprima all’esempio di realizzazione illustrato nelle Figure da 1 a 5, si noterà come un dispositivo di sicurezza secondo la presente invenzione, genericamente indicato con 1 , sia costituito da un corpo cavo cilindrico o cilindro 2, di preferenza un tubo in acciaio o lega leggera, entro cui è montato scorrevole un pistone 3, attorno al quale sono ricavate una o più gole anulari per l’accoglimento di altrettante guarnizioni di tenuta 4. Il pistone 3 è dotato di un primo stelo 6, il quale si estende fino a fuoriuscire da una prima estremità 5 del cilindro 2, e presenta una lunghezza minima prestabilita, come sarà spiegato in seguito. Lo stelo 6 comprende due tratti a sezione circolare a diverso diametro: il primo tratto 7, di diametro maggiore, è connesso al pistone 3, mentre il secondo tratto 8, di diametro minore, è collegato al primo tratto 7, preferibilmente con interposizione di un tratto intermedio conico 9.
Un elemento a fondello anulare 11 (detto in seguito fondello per semplicità), vantaggiosamente dotato di flangia 12, di preferenza esternamente rivestita di uno strato di materiale morbido 12a, è inserito nel cilindro 2 o è comunque posizionato in modo da occluderne la luce in corrispondenza dell'estremità 5. Il fondello 11 presenta un foro passante 10, nel quale può scorrere a tenuta il tratto 7 dello stelo 6. Il foro 10 è dotato di una o più guarnizioni interne 13 di tenuta, ognuna delle quali è alloggiata in una rispettiva gola anulare ricavata perifericamente al foro 10.
In corrispondenza dell’estremità libera o distale del tratto 8 dello stelo 6, è previsto un elemento di impegno, ad esempio un perno trasversale 14, che costituisce un componente dei mezzi di ritenuta per la realizzazione di una connessione amovibile ad incastro a baionetta (come è meglio mostrato in Figura 5) con un'asola 16, opportunamente sagomata, ad esempio ricavata in una staffa metallica 17 fissata ad un supporto 18 (Fig. 4), che può essere, ad esempio, la piattaforma girevole di una macchina monta-smonta gomme (non mostrata nei disegni).
Secondo una variante costruttiva, l’estremità distale 40 dello stelo 6 è filettata e destinata ad avvitarsi in un foro filettato 40a, ricavato ad esempio in un blocchetto 40b (Fig. 11) riportato sulla piattaforma girevole 18 di una macchina monta-smonta gomme.
Volendo, l'estremità distale 40 dello stelo 6 presenta un foro di testa filettato 40c, nel quale si può avvitare un perno filettato 40d, che si erge dal blocchetto 40b portato dalla piattaforma 18 (Fig. 12).
Il fondello 11 , il pistone 3 delimitano una camera anulare 19 nel cilindro 2, in corrispondenza della quale sono praticate una o più aperture di entrata 21 ognuna collegabile, in uso, ad una sorgente di fluido in pressione (non mostrata, ad esempio un serbatoio d’aria compressa) tramite un apposito condotto di ingresso 22, ed una o più aperture di uscita 23 collegabili, attraverso un apposito condotto di uscita 24, con una valvola di gonfiaggio, genericamente indicata con 24a in Fig. 4, di cui è dotato un pneumatico da gonfiare 32 (montato su un cerchione 20).
Da banda opposta allo stelo 6, il pistone 3 è dotato di un secondo stelo 26, che si estende anch’esso fino a fuoriuscire dall’altra estremità 15 dal cilindro 2, per una lunghezza sufficiente a consentire tutte le manovre del dispositivo, come apparirà meglio in seguito. Lo stelo 26 è vantaggiosamente ingrossato in corrispondenza della propria estremità libera 29 così da costituire un pomolo o manìglia e delimitare uno spallamento di riscontro 29a.
Come è meglio evidenziato nelle Figure 1 e 2, si prevede anche una molla elicoidale 27 avvolta attorno alla porzione fuoriuscente dello stelo 26 e che funge da mezzo cedevole di ritenuta. Più in particolare, la molla 27 può attestarsi contro un traverso 28 fissato in corrispondenza della seconda estremità 15 del cilindro 2 (oppure direttamente contro l’estremità 15) ed è destinata a reagire contro lo spallamento di riscontro 29a del pomolo 29.
In una soluzione alternativa, non illustrata nei disegni, la molla 27 può essere alloggiata all’interno del cilindro 2, dove essa è vincolata, da una parte, allo stelo 26 in prossimità del pistone 3 ed, dall'altra, al cilindro 2 in prossimità della sua estremità 15 oppure al traverso 28, in modo da lavorare in trazione anziché in compressione.
Sullo stelo 6 è montato un elemento anulare cedevole 31 (in seguito denominato “anello” per semplicità) in materiale plasticamente deformabile, quando sia sottoposto ad una pressione di soglia sufficientemente elevata. Nell'esempio illustrato l'anello 31 presenta vantaggiosamente con sezione a “V” ed è di preferenza addossato al pistone 3.
Il dispositivo di sicurezza 1 sopra descritto funziona nel modo seguente.
Si procede a posizionare un pneumatico da gonfiare 32, in precedenza montato su un cerchione 20, sulla piattaforma girevole 18 di una macchina monta-smonta gomme. L’operatore procede poi a poggiare il fondello flangiato 11 sopra il foro assiale del cerchione 20 con interposizione del proprio strato morbido 12a, che evita danneggiamenti, quali graffi, al cerchione, e facendo forza sul pomello 29, comprime la molla 27 facendo fuoriuscire lo stelo 6 dal cilindro 2 nella misura necessaria a far penetrare l’estremità distale 40 dello stelo 6 con rispettivo perno 14 neN'asola 16 per portare quest'ultimo in impegno con la staffa 17 oltre l'asola 16. SI fa quindi ruotare di un angolo di circa 90° lo stelo 6 agendo sul pomello 29 così da effettuare un aggancio a baionetta, come illustrato in Figura 5, dopo di che la molla 27 manterrà il caricamento elastico necessario per tenere in trazione l’insieme astiforme 35 (costituito dallo stelo 6, il pistone 3 e lo stelo 26).
Le lunghezze dei tratti 7 e 8 dello stelo 6 sono tali per cui, ad aggancio ultimato tra estremità 40 e staffa 17, il tratto 7 a diametro maggiore dello stelo 6 si è spostato in corrispondenza del foro 10, per cui la camera anulare 19 risulta chiusa e a tenuta in corrispondenza del foro 10 ed il gonfiaggio può avvenire.
Si procede quindi a collegare la camera anulare 19 con la sorgente di fluido in pressione, tramite un condotto flessibile 22, e con la valvola di gonfiaggio 24a del pneumatico 32 tramite il condotto flessibile 24. L’operazione di gonfiaggio può avvenire in modo rapido ed agevole.
Il dispositivo di sicurezza 1 provvede, pertanto, sia all'ancoraggio del cerchione 20 al supporto 18 che al gonfiaggio del pneumatico 32.
In caso di mancato aggancio tra stelo 6 e staffa 17, la molla 27 provoca l’arretramento dello stelo 6 in modo che il tratto 8 si trovi in corrispondenza del foro 10 praticato nel fondello 11 e venga così meno la tenuta, per cui la camera 19 perde, ma, in ogni caso, non sussisterebbe pericolo di scoppio.
In caso dì aggancio corretto e di un'accidentale sovrapressione che causi lo scoppio del pneumatico 32, il cerchione 20 tenderà a sollevarsi o, comunque, a staccarsi dalla piattaforma 18.
L'equipaggio mobile comprendente il cerchione 20, il fondello 11 ed il cilindro 2 subisce quindi un brusco spostamento relativamente all'insieme astiforme 35 (formato dal pistone 3 e dagli steli 6 e 26), ma a tale spostamento si oppone l'azione congiunta della molla 27 e dell’aria in pressione entro la camera anulare 19, che attutisce e smorza l’effetto del colpo di scoppio e contribuisce a trattenere il pneumatico 32 ancorato contro la piattaforma 18.
Al verificarsi dello scoppio del pneumatico 32, l'anello 31 viene schiacciato tra il pistone 3 ed il fondello 11 , rimanendo così permanentemente deformato, come mostrato in Figura 3b, per cui esso costituisce un affidabile testimone che prova se sia stato impiegato o meno il dispositivo di sicurezza 1 per effettuare il gonfiaggio del pneumatico scoppiato 32. Se l’anello 31 risultasse integro dopo lo scoppio, significherebbe che il dispositivo di sicurezza 1 non è stato utilizzato per il gonfiaggio.
Le Figure da 6 a 8 mostra un secondo esempio di realizzazione della presente invenzione che si differenzia dal primo essenzialmente nel sistema di ancoraggio o ritenuta dello stelo 6 al supporto 18. In questo caso, l'insieme astiforme 35 presenta una cavità assiale passante 36, nella quale è possibile inserire un'apposita asta di comando 37 che si estende per tutta la lunghezza della cavità 36 ed è preferibilmente dotata di un ingrossamento o impugnatura 38 esternamente al pomolo 29 od estremità prossimale.
L’estremità distale 40 dello stelo cavo 6 presenta almeno due aperture laterali 33 fungenti da sedi di accoglimento di altrettante alette 39, articolate attorno ad un rispettivo perno trasversale 45 alla parete dello stelo 6. Ciascuna aletta 39 ha forma sostanzialmente a gomito e comprende un primo tratto (corto) 34 ed un secondo tratto (lungo) 35 disposto angolato rispetto al primo, di spessore sostanzialmente uguale a quello della parete dell’estremità cava 40 dello stelo 6 ed in corrispondenza del quale l’aletta è incernierata. L’oscillazione delle alette attorno al proprio perno 45 è limitata, in chiusura, dal contatto fra il tratto corto 34 ed il corpo tubolare dello stelo 6 ed, in apertura, quando le alette 39 vengono ad attestarsi fra loro in corrispondenza delle estremità libere del tratto 34 di ciascuna aletta 39.
La Figura 7, in particolare, mostra l’estremità 40 dello stelo 6 completamente inserita nella staffa 17 e con le alette 39 mantenute in configurazione di apertura da una molla 41 fissata in testa all'estremità 40 oppure al supporto 18 ed agente contro il tratto 34 delle alette 39 in corrispondenza del tratto 34 di ciascuna aletta 39.
In Figura 8 è illustrata la configurazione od assetto di estrazione o disimpegno dell’estremità 40 dalla staffa 17, dove le alette 39 sono comandate in chiusura inserendo l’apposita asta di comando 37 nella cavità 36 della struttura tubolare dell’insieme astiforme 35. L’asta di comando 37 agisce in testa contro il tratto 34 di ciascuna aletta 39, provocandone il ribaltamento e nella rispettiva apertura laterale 33, in contrasto con la forza della molla 41.
A questo punto è possibile inserire od estrarre lo stelo 6, in quanto le alette 39 sono contenute entro l’ingombro dello stelo 6.
Si noti come in questo esempio di realizzazione si possano adottare sezioni trasversali anche diverse da quella circolare per il corpo tubolare 2 e per gli elementi costituenti l'insieme astiforme 35.
Le Figure 9, 10a e 10b mostrano un altro esempio di realizzazione della presente invenzione, nel quale i mezzi di ritenuta od ancoraggio al supporto 18 prevedono che lo stelo 6 presenti un solo diametro esterno e sia predisposto a scorrere a tenuta nel foro 10 del fondello 11. Come illustrato più dettagliatamente nelle Figure 10a e 10b, al posto della staffa 17 si prevede un blocchetto 47, nel quale è ricavato un foro filettato cieco 46, sul cui fondo è insediata una guarnizione 48, in corrispondenza della quale sono praticati uno o più fori di sfiato laterali 49. Lo stelo 6 è internamente cavo (cavità 42) e comunica con la camera anulare 19 attraverso uno o più fori laterali 43 praticati in prossimità del pistone 3. In corrispondenza della sua estremità distale, lo stelo 6 presenta un tratto esternamente filettato 44, per awitarsi nel foro filettato 46 del blocchetto 47 fissato (ad esempio saldato) al supporto 18.
Lo stelo 6 deve essere avvitato completamente nel foro filettato 46 per esercitare la dovuta pressione sulla guarnizione di testa 48, in modo da ostruire a tenuta il passaggio deH’aria in pressione contenuta nella cavità interna 42 dello stelo 6, che è in comunicazione con la camera 19. In caso di mancato avvitamento a fondo dello stelo 6, l’aria in pressione proveniente dalla camera anulare interna 19 attraversa la cavità interna 42 dello stelo 6 ed esce dal o dai condotti o sfiati laterali 49 ricavati nella sede 47, inibendo in tal modo il gonfiaggio del pneumatico 32.
Naturalmente, in questo esempio di realizzazione, lo stelo 6, il pistone 3 ed il corpo tubolare 2 sono necessariamente cilindrici.
Secondo una realizzazione alternativa l’estremità terminale 40 dello stelo cavo 6 può presentare un tratto di filettatura interna di testa, destinato ad avvitarsi su un perno solidale con il supporto 18 e sporgente da esso, attorno al quale è posizionata una guarnizione anulare 48 di attestamento per lo stelo 6 (Fig. 12).
Secondo un’altra realizzazione illustrata in Fig. 13, si può prevedere un aggancio a baionetta fra stelo cavo 6 e staffa 17. Costruttivamente, l'estremità 40 dello stelo 6 è dotata di una testa trasversale atta ad attraversare l’asola 16 (come in Figura 5), ma interessata da uno o più condotti o sfiati laterali 49 sfocienti da banda opposta alla staffa di supporto 17 in corrispondenza dì una o più guarnizioni 49a posizionate in un'apposita sede ricavata nella staffa 17, così da assicurare che la tenuta si abbia solo con l’attestamento di detta testa trasversale contro le guarnizioni 49a.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di sicurezza per la pressurizzazione di un involucro a rischio di scoppio (32) comprendente: - un corpo tubolare (2); - un elemento a pistone (3) montato scorrevole e a tenuta entro almeno un tratto interno di detto corpo tubolare (2); - almeno uno stelo (6) solidale con detto pistone (3) ed estendentesi fino a fuoriuscire da una prima estremità (5) di detto corpo tubolare (2); - un elemento a fondello anulare (11), posizionato entro detto corpo tubolare (2) o in corrispondenza di detta prima estremità (5) ed atto a guidare scorrevolmente detto stelo (6) e a chiudere detto corpo tubolare (2) così da delimitare con esso e con detto pistone (3) una camera anulare (19); - mezzi di ancoraggio amovibili (14; 39; 44) destinati ad agire in corrispondenza dell'estremità fuoriuscente di detto stelo (6) e atti a vincolare detto stelo (6) ad un supporto (18); - almeno un'apertura di entrata (21) ed almeno un'apertura di uscita (23) ricavate in detto corpo tubolare (2) in corrispondenza di detta camera anulare (19), detta apertura di entrata (21) essendo collegabile, in uso, ad una sorgente di fluido in pressione e detta apertura di uscita (23) essendo collegabile con detto involucro da pressurizzare (32); e - mezzi cedevoli di ritenuta in posizione (19, 27) per detto pistone (3), cosicché, in caso di scoppio, l’equipaggio formato da detto corpo tubolare (2) e detto elemento a fondello anulare (11), in seguito ad un urto di scoppio può spostarsi longitudinalmente rispetto detto pistone (3) in contrasto con detti mezzi di ritenuta cedevoli (19,27).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto stelo (6) comprende un primo tratto (7) a diametro maggiore disposto adiacente a detto elemento a pistone (3) ed un secondo tratto (8) a diametro minore, detto primo tratto (7) essendo destinato a scorrere a tenuta attraverso detto fondello (11), onde assicurare la tenuta di detta camera anulare (19) quando detto secondo tratto (8) è sufficientemente fuoriuscito da detto fondello (11).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che tra detto primo tratto (7) e detto secondo tratto (8) di detto stelo (6) si prevede un tratto intermedio (9) sostanzialmente conico.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detto stelo (6) è cavo e presenta almeno un’apertura (43) di comunicazione con detta camera anulare (19) in prossimità di detto pistone (3) e dal fatto di comprendere una sede di accoglimento per detto stelo (6), dotata di una guarnizione (48) di attestamento a tenuta per detto stelo (6) quando detto stelo (6) è vincolato a detto supporto (18).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritenuta comprendono almeno un elemento maschio (14) od una apertura femmina su detto stelo (6) e un elemento femmina (16) od un oggetto maschio su detto supporto (18), così da consentire un ancoraggio a baionetta.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritenuta comprendono un tratto terminale filettato (44) di detto stelo (6) ed una filettatura (46) in o su un organo (47) di awitamento per detto tratto terminale filettato (44) solidale a detto supporto (18).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto organo di avvitamento (47) comprende almeno un canale di sfiato (49).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 (quando non dipendente dalla rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che detto tratto terminale (44) è esternamente filettato.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 (quando non dipendente dalla rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che detto stelo (6) presenta un foro di testa filettato destinato ad avvitarsi su un perno filettato ergentesi da detto supporto (18).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 5 (quando dipendente dalla rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che detto elemento maschio (14) di detto stelo (6) comprende almeno un condotto laterale sfociante da banda opposta a detto supporto (18) in corrispondenza di detta almeno una guarnizione (48), ed una staffa (17), solidale con detto supporto (18), nella quale è ricavata una sede per ciascuna guarnizione (48), così da assicurare la tenuta solo con l’attestamento di detto elemento maschio (14) contro la o ciascuna guarnizione (49a).
  11. 11. Dispositivo secondo le rivendicazioni 4 e 6 o 7, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento a blocchetto (47) fissato a detto supporto (18) e presentante un foro, nel quale è ricavata detta filettatura (46) e dal fatto che detto foro comunica con detti canali di sfiato (49), così da assicurare la tenuta solo con l’attestamento di detto elemento maschio (14) contro la o ciascuna guarnizione (48).
  12. 12. Dispositivo secondo le rivendicazioni 4 e 6, caratterizzato dal fatto che detto tratto terminale (44) presenta un foro di testa filettato e dal fatto che detta filettatura (40b) è ricavata su un perno ergentesi da detto supporto (18), attorno al quale è posizionata detta guarnizione (48), così da assicurare la tenuta solo con l’attestamento di detto tratto terminale (40d) contro detta almeno una guarnizione (48).
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto di comprendere una cavità longitudinale ininterrotta (36), delimitata da detto primo stelo (6) e detto pistone (3), un'asta di comando (37), almeno coestensiva con detta cavità (36), montata scorrevolmente entro di essa e fuoriuscente da detto pistone (3), un’apertura di inserimento per l'estremità distale (40) di detto stelo (6) ricavata in detto supporto (18) e mezzi espandibili di ancoraggio (39) comandabili tramite detta asta di comando (37) e disposti in corrispondenza di detta estremità (40).
  14. 14. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo stelo (26) estendentesi da detto pistone (3) da banda opposta rispetto detto primo stelo (6).
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detto secondo stelo (26) è dotato esternamente a detto corpo tubolare (2) di mezzi di comando manuale (29).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto di comprendere una cavità longitudinale ininterrotta (36), delimitata da detto primo stelo (6), detto pistone (3) e detto secondo stelo (26), un'asta di comando (37), almeno coestensiva con detta cavità (36), montata scorrevolmente entro di essa e fuoriuscente da detto secondo stelo (26), un'apertura di inserimento per l'estremità distale (40) di detto stelo (6) ricavata in detto supporto (18) e mezzi espandibili di ancoraggio (39) comandabili tramite detta asta di comando (37) e disposti in corrispondenza di detta estremità (40).
  17. 17. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi cedevoli di ritenuta comprendono l’aria in pressione contenuta in detta camera anulare interna (19).
  18. 18. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi cedevoli di ritenuta comprendono mezzi elastici di ritenuta (27).
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione 18 (quando dipendente dalla rivendicazione 14 o 15), caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici di ritenuta comprendono una molla elicoidale (27) disposta attorno a detto secondo stelo (26) e destinata ad agire tra detto secondo stelo (26) e detto corpo tubolare (2).
  20. 20. Dispositivo secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici di ritenuta comprendono una molla elicoidale (27) disposta attorno a detto secondo stelo (26), internamente a detto corpo tubolare (2) e, da una parte, vincolata ad esso e , dall’altra, a detto secondo stelo (26) o a detto pistone (3), in modo da lavorare a trazione.
  21. 21. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 20 (quando non dipendenti dalla rivendicazione 6 o 7), caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici di ritenuta (27) fungono da mezzi di caricamento elastico.
  22. 22. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di memoria a testimone (31) montato su detto primo stelo (6) in prossimità di detto pistone (3), in materiale plasticamente deformabile in seguito ad urto oltre una predeterminata soglia di pressione.
  23. 23. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto fondello (11), è disposto in corrispondenza di detta prima estremità (5) di detto corpo tubolare (2) e presenta una flangia (12) che funge da appoggio e attestamento.
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