ITVR20000082A1 - Macchina avvolgitrice ad elevata precisione di avvolgimento per pellicole plastiche sottili - Google Patents

Macchina avvolgitrice ad elevata precisione di avvolgimento per pellicole plastiche sottili Download PDF

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Ing Jean Philippie Cl Benigaud
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Uteco Extrusion S P A
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Description

MACCHINA AVVOLGITRICE AD ELEVATA PRECISIONE AVVOLGIMENTO PER PELLICOLE PLASTICHE SOTTILI
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina avvolgitrice ad elevata precisione di avvolgimento, particolarmente adatta per pellicole plastiche sottili.
Il processo di avvolgimento di una pellicola in plastica o in materiali similari attorno ad un perno centrale o mandrino è realizzato da apposite macchine dotate di un dispositivo avvolgitore, il quale è disposto solitamente a valle di un impianto di estrusione per pellicole ed ha il compito di distribuire uniformemente la pellicola in spire sovrapposte intorno al mandrino così da raccoglierla in una bobina.
I dispositivi avvolgitori oggi in uso comprendono, generalmente, una struttura di supporto, un rullo tamburo montato girevole sulla struttura di supporto e comandato da un apposito motore a ruotare attorno al proprio asse principale, un mandrino avente asse di rotazione sostanzialmente orizzontale e parallelo a quello del rullo tamburo, una coppia di slitte atte a supportare da banda opposta il suddetto mandrino e a compiere scorrimenti in direzione ortogonale al suo asse di rotazione per avvicinarlo o allontanarlo rispettivamente verso il o dal rullo tamburo ed una sequenza di rullini di rinvio destinati a trasportare la pellicola dall'impianto di estrusione alla bobina in avvolgimento.
Durante l’intero processo di avvolgimento della pellicola attorno al mandrino, la bobina in corso di formazione viene mantenuta costantemente a contatto con il rullo tamburo e trascinata in rotazione dallo stesso rullo tamburo in modo tale che le rispettive superficie a contatto siano dotate della stessa velocità periferica.
Dato che, nel corso del'avvolgimento, la bobina è destinata ad accrescere il suo diametro, il mandrino che supporta la bobina viene progressivamente allontanato dal rullo tamburo, per mezzo di uno spostamento di arretramento graduale, realizzato solitamente tramite la traslazione delle slitte di supporto del mandrino lungo rispettive guide orizzontali previste su entrambi i lati della struttura di supporto.
Per ottenere una corretta ed uniforme distribuzione della pellicola attorno alla bobina, è inoltre necessario che la pellicola sia mantenuta ad una tensione di avvolgimento, il cui valore deve essere preimpostato in base ai parametri di funzionamento dell'avvolgitore e al tipo di pellicola e mantenuto rigorosamente costante durante l'intero processo di formazione della bobina. Per questo motivo, la pellicola, prima di essere avvolta attorno al mandrino, viene orientata dai rullini di rinvio secondo una inclinazione tale da aderire alla superficie esterna del rullo tamburo almeno per un tratto corrispondente ad un prestabilito arco cosiddetto "di trazione" . L'attrito esistente tra pellicola e rullo tamburo contribuisce infatti a mantenere la pellicola ad una tensione ideale per un corretto avvolgimento della stessa attorno alla bobina.
I dispositivi avvolgitori sopra descritti presentano tuttavia evidenti limiti costruttivi ed operativi, i quali possono compromettere in modo anche irreversibile la qualità dell'avvolgimento di una bobina.
Infatti, il suddetto dispositivo di movimentazione delle bobine soffre principalmente del seguente difetto di carattere operativo: il progressivo aumento del diametro della bobina in avvolgimento ed il conseguente allontanamento di quest'ultima dal rullo tamburo genera spesso attriti cinematici difficilmente controllabili e crescenti al crescere del diametro della bobina, impedendo alla bobina stessa di traslare con un movimento uniforme e con attriti costanti. L'arretramento irregolare del mandrino porta-bobina provoca quindi brusche variazioni della tensione di avvolgimento della pellicola, che si traducono in un inevitabile abbassamento della qualità del prodotto finito. Un avvolgitore provvisto di un siffatto dispositivo di movimentazione della bobina non sembra quindi in grado di garantire un rendimento costante e soddisfacente a causa degli elevati scarti di produzione dovuti ad un livello eccessivamente basso della qualità del prodotto finito. Inoltre, considerando l'elevato costo della pellicola, risulta ancor più evidente quanto gli scarti di produzione possano effettivamente incidere sul costo finale del prodotto.
Un altro inconveniente degli attuali dispositivi avvolgitori si riferisce alla loro difficoltà sia di natura strutturale che operativa di ottenere un valore ideale della pressione di contatto tra rullo tamburo e bobina ma soprattutto nella difficoltà pratica di garantire l'uniformità della pressione stessa su tutta la superficie di contatto e per tutta la durata del processo di avvolgimento della pellicola. Tali difficoltà sono legate alla incapacità dei suddetti dispositivi avvolgitori di correggere alcuni difetti che possono emergere durante il processo di avvolgimento, quali, ad esempio, la mancanza di planarità della superficie laterale della bobina, la sua imperfetta cilindricità, un mancato allineamento tra rullo tamburo e bobina, ecc.
Un altro inconveniente dei dispositivi avvolgitori oggi in uso è dovuto al fatto che consentono un solo tipo di avvolgimento cosiddetto "standard", il quale corrisponde aH'avvolgimento della faccia esterna della "bolla", da cui deriva la pellicola, rivolta verso l'esterno della bobina. Qualora risulti necessario avvolgere una pellicola in modo "rovesciato", ovvero con la faccia esterna della "bolla" rivolta verso l'interno, come nel caso delle pellicole pluristrato, gli attuali avvolgitori abbisognano di interventi radicali ed irreversibili sulla disposizione e sulla struttura dell'intera macchina, richiedendo lunghi tempi di settaggio ed un inevitabile aumento dei costi di produzione.
Il processo di avvolgimento "rovesciato" comporta inoltre problemi di tipo operativo, in particolare durante la fase di taglio della pellicola e di cambio del mandrino. Infatti, poiché in questo caso il dispositivo dedicato al taglio della pellicola viene a trovarsi a valle del mandrino in attesa, la presa del lembo reciso della pellicola da parte del nuovo mandrino risulta spesso imperfetta ed inaffidabile.
Un ulteriore inconveniente dei dispositivi avvolgitori sopra descritti riguarda il sovradimensionamento strutturale del dispositivo di movimentazione della bobina in avvolgimento, il quale è dimensionato, in genere, per supportare e spostare bobine di peso equivalente al volume massimo consentito per una bobina moltiplicato per il peso specifico della pellicola. Poiché le bobine vengono solitamente realizzate di dimensioni inferiori a quella massima consentita, il dispositivo di movimentazione si rivela spesso strutturalmente appesantito ed eccessivamente oneroso dal punto di vista economico.
Scopo principale della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una macchina avvolgitrice in grado di eliminare o sostanzialmente ridurre gli inconvenienti sopra lamentati riferiti agli attuali dispositivi avvolgitori.
Un altro scopo della presente invenzione è che con la suddetta macchina avvolgitrice sia possibile ottenere un valore costante e soprattutto preciso della pressione di contatto tra rullo tamburo e l'intera larghezza delia bobina, così da raggiungere un'elevata qualità di avvolgimento e ridurre i costi legati agli scarti di produzione.
Non ultimo scopo della presente invenzione è che la suddetta macchina sia in grado di eseguire sia lavvolgimento "standard" che l' avvolgimento "rovesciato" senza richiedere radicali e costosi riadattamenti strutturali.
Questi ed altri scopi ancora, che meglio appariranno in seguito vengono raggiunti, da una macchina avvolgitrice per pellicola, nastro o similari comprendente una carcassa di supporto formata da una coppia di spalle portanti laterali, almeno un mandrino sistemabile su detta carcassa di supporto e fungente da perno di avvolgimento per una bobina, almeno un rullo tamburo motorizzato disposto tra dette spal laterali e destinato ad interagire con detta bobina per garantire una predefinita tensione di avvolgimento di detta pellicola su detta bobina e per esercitare contro detta bobina una prestabilita pressione di "impaccaggio" e mezzi di controllo del'avvolgimento di detta pellicola su detta bobina e si caratterizza per il fatto di comprendere mezzi di supporto per detto rullo tamburo montati mobili su detta carcassa di supporto ed atti a consentire spostamenti di avvicinamento e di allontanamento di detto rullo tamburo rispettivamente verso e da detta bobina controllati da detti mezzi di controllo così da mantenere costante sia la tensione di avvolgimento di detta pellicola su detta bobina che la pressione di impaccaggio tra detto rullo tamburo e detta bobina onde ottenere un'elevata qualità di avvolgimento.
Vantaggiosamente, detta macchina comprende almeno una guida di traslazione su ciascuna di dette spalle laterali di detta carcassa di supporto e detti mezzi di supporto per detto rullo tamburo comprendono almeno una coppia di slitte o carrelli montati scorrevoli lungo una rispettiva guida di traslazione, una corrispondente coppia di bracci oscillanti attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale, ciascun braccio essendo montato girevolmente su un rispettivo carrello e destinato a supportare girevolmente un'estremità assiale di detto rullo tamburo, ed almeno un dispositivo di azionamento atto a comandare la traslazione di detti carrelli lungo la rispettiva guida trasversale.
Opportunamente, detti mezzi di controllo comprendono almeno un dispositivo di monitoraggio atto a rilevare spostamenti relativi tra ciascun carrello ed il rispettivo braccio oscillante ed almeno una unità di comando atta a ricevere informazioni dal o da ciascun dispositivo di monitoraggio e a comandare corrispondenti spostamenti di ciascun carrello lungo la o le rispettive guide di traslazione per mantenere detto rullo tamburo nella posizione di lavoro prefissata rispetto a detta bobina.
Ulteriori aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente dalla seguente descrizione dettagliata di un suo esempio attualmente preferito di realizzazione dato a titolo illustrativo e non limitativo con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la FIGURA 1 è una vista in alzato della macchina avvolgitrice secondo il trovato, di cui la parte superiore è in vista frontale mentre la parte inferiore è una vista dall'alto;
la FIGURA 2 illustra una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1, presa lungo la traccia II-II di Figura 1; la FIGURA 3 mostra una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1, in cui è stato raggiunto il diametro (o metratura) desiderato della bobina;
la FIGURA 4 è una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1 ad avvolgimento ultimato ed in fase di recisione della pellicola;
la FIGURA 5 illustra una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1 nella fase di ricezione del nuovo mandrino di avvolgimento da parte dei mezzi di presa;
la FIGURA 6 mostra una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1 durante lo scarico della bobina e il carico di un nuovo mandrino di avvolgimento;
la FIGURA 7 è una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1 nella fase di sistemazione in posizione di lavoro del nuovo mandrino di avvolgimento da parte dei mezzi di presa; e
la FIGURA 8 illustra una vista in sezione della macchina avvolgitrice di Figura 1 preparata per eseguire l’avvolgimento "rovescio".
Negli uniti disegni parti o componenti uguali o simili sono stati contraddistinti con gli stessi numeri di riferimento.
In riferimento dapprima alle Figura 1 e 2, la macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione, indicata con il numero di riferimento 1, è composta da una carcassa di supporto 2 comprendente, di preferenza, una coppia di spalle laterali 3 in fusione di ghisa, ognuna delle quali presenta una porzione verticale 4 ergentesi da un'estremità di un basamento 5 e supportante una porzione a sbalzo 6 estendentesi al di sopra del basamento 5.
In corrispondenza della faccia interna 7 di ciascuna porzione a sbalzo 6 può essere prevista una coppia di guide 8 rettilinee e parallele, sulle quali è montato scorrevole un carrello o slitta 9 destinato, in uso, a compiere escursioni lineari in direzione orizzontale. Ciascun carrello 9 è costituito, di preferenza, da una piastra sagomata 10 dotata sulla faccia esterna rivolta verso la rispettiva spalla laterale 3 di mezzi di accoppiamento 54, ad esempio rotolamento di sfere, atti a scórrere lungo la rispettiva coppia di guide 8 ed in grado di garantire elevata precisione negli spostamenti del rispettivo carrello 9.
Vantaggiosamente, sulla faccia 12 rivolta verso l'interno della macchina 1 di ciascuna piastra 10 è montato un braccio oscillante 13 vincolato alla rispettiva slitta 9 tramite, ad esempio, un giunto rotoidale 11. I due bracci oscillanti 13 possono essere composti da una lastra sagomata 14, la quale risulta libera di oscillare attorno al rispettivo giunto rotoidale 11 disposto, di preferenza, ad un altezza intermedia rispetto alle due guide rettilinee 8 e di compiere, su comando, spostamenti di avvicinamento o di allontanamento rispetto al fronte 17 della macchina 1 per mezzo del rispettivo carrello 9.
I due bracci oscillanti 13 hanno il compito di supportare girevolmente e da banda opposta un rullo tamburo 18 presentante un perno centrale 19 comandato a ruotare da un motore 56 attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale x-x ed un involucro cilindrico 20 rotante solidalmente con il perno centrale 19.
Vantaggiosamente, una coppia di gruppi di supporto 21 previsti sulle facce interne 23 dei basamenti 5 vincolano girevolmente e da banda opposta un mandrino 24 in posizione frontale rispetto al rullo tamburo 18. Poiché i gruppi di supporto 21 sono montati fissi rispetto alla carcassa 2, per iniziare il processo di avvolgimento di una pellicola 25 è necessario far avanzare il rullo tamburo 18 tramite i carrelli 9 fino ad attestarlo contro il mandrino 24 così da esercitare su di esso una pressione di contatto tale da trascinarlo in rotazione. La pellicola 25 proveniente da un estrusore disposto a monte della macchina 1 (e non mostrato in Figura) raggiunge il mandrino 24 seguendo un percorso delimitato da una serie di rullini di rinvio 26 e, nell'ultimo tratto, dal cilindro 20 del rullo tamburo 18, con cui interagisce solamente per un arco di cerchio, detto "di trazione", necessario a trasmettere alla pellicola 25 un sufficiente attrito di traino. Successivamente, la pellicola 25 viene fatta passare attraverso le superficie a contatto del mandrino 24 e del rullo tamburo 18 per poi distribuirsi in spire sovrapposte attorno al mandrino 24 così da formare una bobina 27.
Il progressivo avvolgimento della pellicola 25 sul mandrino 24 comporta un graduale aumento del diametro della bobina 27, la quale, essendo vincolata girevolmente ai supporti 21 delia macchina 1, induce un arretramento del rullo tamburo 18, mantenuto costantemente a contatto con la bobina 27, grazie alla libera oscillazione dei bracci 13 rispetto ai relativi carrelli 9 per mezzo del rispettivo giunto rotoidale 11.
Al fine di ottenere un arretramento uniforme e privo di scatti del rullo tamburo 18, sono vantaggiosamente previsti sulla macchina 1 almeno due dispositivi di monitoraggio 28 (mostrati in Figura 2), ognuno dei quali ha il compito di rilevare le oscillazioni del rispettivo braccio oscillante 13 e di inviare ad una unità di controllo 29 un continuo aggiornamento sulla posizione relativa tra il rispettivo braccio oscillante 13 ed il corrispondente carrello 9.
Il rullo tamburo 18 è dunque destinato ad arretrare in modo' uniforme e controllato rispetto al mandrino 24 fino a quando la bobina 27 raggiunge il diametro o la metratura desiderata.
Ciascun dispositivo di monitoraggio 28 risulta composto, di preferenza, da un ammortizzatore 30 comprendente una molla ed uno smorzatore idraulico disposti in parallelo e vincolato, tramite snodi 3 1, da una parte ad un'appendice 34 estendentesi da ciascun carrello 9 e dall'altra al rispettivo braccio oscillante 13. In questo modo, l'allontanamento dell'asse di rotazione x-x del rullo tamburo 18 dal piano verticale passante per i due giunti rotoidali 11 dei due bracci laterali ed oscillanti 13 viene immediatamente rilevato dai due dispositivi di monitoraggio 28, i quali hanno il compito di informare l'unità di controllo 29 dell'avvenuto arretramento del rullo tamburo 18. L'unità di controllo 29, tramite un software dedicato e personalizzato, provvede quindi ad azionare i motori 35 per far arretrare i carrelli 9 così da riportare il rullo tamburo 18 nella sua posizione di lavoro ideale definita come posizione zero e prossima alla verticale.
Vantaggiosamente, per mezzo dei dispositivi di monitoraggio 28 disposti da banda opposta rispetto al rullo tamburo 18 è possibile non solo controllare l'arretramento del rullo tamburo 18 al crescere del diametro della bobina 27 ma anche correggere eventuali difetti operativi di processo, grazie al fatto che i dispositivi di monitoraggio 28 lavorano in modo indipendente uno dall'altro.
Infatti, può accadere che alcuni fattori, quali, ad esempio, una eccessiva quantità di aria all'interno della "foglia tabulare", una variazione di spessore della foglia stessa, l'allineamento non perfetto del bordo della foglia da parte del sistema di guida del bordo, la presenza di pieghe ed altri ancora possano originare una zona non perfettamente planare della superficie della bobina. A seconda di dove si verifica il difetto, durante il processo di avvolgimento e quindi di crescita della bobina i bracci oscillanti 13 possono essere interessati da oscillazioni di ampiezza diversa. Ciascun dispositivo di monitoraggio 28 rileva dunque l'errore di posizione del rispettivo braccio oscillante 13, facendo costante riferimento alla posizione zero corrispondente alla pressione di impaccaggio impostata; Quando il braccio oscillante 13 si allontana dallo zero (set point di lavoro) più della tolleranza consentita, sia in direzione positiva che in quella negativa, l'unità di controllo 29 comanda a ciascun motore 35 di correggere la posizione del rispettivo carrello 9 per riportare nella posizione corretta il braccio oscillante 13, mantenendo in questo modo costante la pressione di impaccaggio lungo tutta la linea di contatto tra la bobina 27 ed il rullo tamburo 18.
I dispositivi di monitoraggio 28 sono vantaggiosamente fissati ad una distanza dall'asse di oscillazione dei bracci 13 tale da garantire una risoluzione angolare nel controllo della posizione dei bracci oscillanti 13 necessaria ad assicurare una elevata sensibilità del sistema cosicché la risposta sia sufficientemente veloce da impedire che l'entità del difetto di planarità cresca oltre un valore non più correggibile.
Un siffatto avvolgitore, a differenza di quelli tradizionali, dunque in grado di controllare la distanza tra i relativi assi di rotazione in modo indipendente su ciascun lato della struttura di supporto 2. Qualora si verifichino difetti di planarità, l'avvolgitore 1 si adatta alla forma della bobina 27, assicurando una pressione costante lungo tutta la linea di contatto tra bobina 27 e rullo tamburo 18, apportando un progressivo aggiustamento ai difetti di planarità evitando gli inconvenienti oggi molto frequenti, quali la realizzazione di bobine non cilindriche, di bobine con bordi disallineati oppure, nel peggiore dei casi, lo "scannocchialamento" della bobina.
Ad entrambe le estremità assiali 15 del rullo tamburo 18 è vantaggiosamente montato coassiale con il perno centrale 19 un equipaggio rotante 33 formato da una coppia di leve 36 comandate da un rispettivo motore 37 a compiere escursioni angolari sincrone attorno all'asse x-x. Le estremità libere 38 delle leve 36 sporgono radialmente rispetto al cilindro 20 del rullo tamburo 18 e sono rispettivamente unite da una coppia di rullini di rinvio 39 aventi asse sostanzialmente parallelo a quello del rullo tamburo 18. Tra i rullini di rinvio 39 sono previsti mezzi di recisione 40 della pellicola 25, quali, ad esempio, una lama, una resistenza elettrica, o altri dispositivi di taglio.
Su ciascuna leva 36 è montato inoltre un collettore 41 avente un'estremità 42 conformata sostanzialmente a. pinza e vincolato a ruotare assieme alla rispettiva leva 36 così da muoversi tra una posizione di riposo (mostrata in Figura 3), una posizione di caricamento di un nuovo mandrino 44 da un magazzino cilindri 55, ad esempio del tipo a catena (mostrata in Figura 4) ed una posizione di scarico del nuovo mandrino 44 sui gruppi di supporto 21 (vedi Figura 6) .
L'estremità a pinza 42 di ciascun collettore 41 è destinata a mantenere le proprie branche 43 aperte quando il collettore 41 si trova in posizione di riposo e a chiuderle quando raggiunge la posizione di caricamento in modo da afferrare una rispettiva estremità assiale di un nuovo mandrino 44 messo a disposizione dal magazzino 55 (vedi Figura 5). Successivamente, entrambi i collettori 41 vengono fatti ruotare in sincronia fino a portare il nuovo, mandrino 44 in corrispondenza dei gruppi di supporto 21; quindi, il mandrino 44, tramite l'apertura delle branche 43, viene scaricato in posizione di lavoro.
Una volta sistemato sui gruppi di supporto 21, il mandrino viene ancorato girevolmente in posizione di lavoro tramite una coppia di ganci 50, pronto per il processo di avvolgimento di una nuova bobina. Ciascun gancio 50 è infatti imperniato, ad esempio tramite un perno 16, al rispettivo gruppo di supporto 21 ed è azionato da un attuatore 49, ad esempio un martinetto pneumatico, per ruotare attorno al proprio perno 16 sino ad abbracciare la rispettiva estremità 15 del mandrino 24. Contemporaneamente, i fermi meccanici 52 vengono alzati automaticamente da un attuatore (non mostrato nelle Figure) per contrastare efficacemente la forza esercitata dalla pressione del tamburo 18 sulla bobina 27 in avvolgimento.
La macchina 1 è inoltre dotata di una coppia di organi di supporto e movimentazione 22 della bobina 27, ciascuno comprendente una leva 45 vincolata al rispettivo basamento 5 tramite un perno 46 e presentante un'estremità libera 47 avente uno spallamento frontale 48 (vedi Figure 2 e 7), contro cui sono destinate ad attestarsi le estremità assiali 15 del mandrino 24 in fase di scarico della bobina 27.
Raggiunta la dimensione desiderata per la bobina 27, quest'ultima, per essere scaricata, viene fatta passare dai gruppi di supporto fissi 21, da cui è supportata durante l'intero processo di avvolgimento, alle leve 45, sfruttando la sola forza di gravità dopo la preventiva apertura dei ganci 50 e l'abbassamento dei fermi 52. Vantaggiosamente, le estremità 47 delle leve 45 presentano un piano leggermente inclinato, cosicché quando le leve 45 sono in posizione verticale atte ad accogliere la bobina 27 da scaricare, il mandrino 44 viene spinto dalla forza di gravità versò gli spallamenti 48. Una volta caricata la bobina 27 sulle leve 45, l'unità di controllo 29 comanda ai martinetti pneumatici 51 di far compiere alle rispettive leve 45 escursioni angolari tali da allontanare la bobina 27 dalla zona di lavoro della macchina 1.
Nelle Figure da 3 a 7 sono illustrate alcune fasi di lavorazione relative al taglio della pellicola 25 e allo scarico della bobina 27 dalla macchina 1 al termine di un processo di avvolgimento "standard". Quando la bobina 27 ha raggiunto la metratura desiderata - vedi Figura 3 - l'unità di controllo 29 comanda ai motori 37 di far ruotare in senso antiorario il rispettivo equipaggio rotante 33 in modo tale da sollevare la pellicola 25 dal cilindro 20 del rullo tamburo 18 tramite i rullini di rinvio 39. Dopo che i rullini di rinvio 39 si sono portati a valle del magazzino 55 e che il collettore 41 ha afferrato il nuovo mandrino 44, i mezzi di recisione 40 agiscono sulla pellicola 25 fino a tagliarla (Figura 4). Uno dei due lembi della pellicola 25 viene quindi fatto aderire alla bobina 27 passando attraverso le superficie a contatto della bobina 27 e del rullo tamburo 18 mentre l'altro è costretto ad aderire al nuovo mandrino 44, che nel frattempo è stato appoggiato al cilindro 20 del rullo tamburo 18 da parte del magazzino 55 (Figura 5).
Contemporaneamente, l'unità di controllo 29 provvede ad azionare gli attuatori 49 per svincolare il mandrino 24, che porta la bobina 27, dai ganci 50 e gli attuatori per l'abbassamento dei fermi meccanici 52 cosicché il mandrino 24 con la bobina 27 possa allontanarsi tramite rotolamento dai gruppi di supporto fissi 21 e passare così alle leve di scarico 45. Con la bobina 27 in posizione di scarico, l'equipaggio rotante 33 può proseguire la sua rotazione in senso antiorario fino a portare il collettore 41 nella posizione angolare di scarico del nuovo mandrino 44 sui gruppi di supporto fissi 21. Un avanzamento dei carrelli 9 consente quindi di avvicinare la pinza 42 del collettore 41 ai gruppi di supporto 21 e, tramite l'apertura delle branche 43, di rilasciare il nuovo mandrino 44 (Figura 7).
Lo scarico della bobina 27 avviene tramite la rotazione delle leve 45 attorno al rispettivo perno 46 comandata dai rispettivi martinetti pneumatici 51, i quali provvedono a riportare le leve 45 in pòsizione verticale una volta avvenuto lo scarico della bobina 27 (Figure 6 e 7).
Come illustrato in Figura 8, con la macchina avvolgitrice 1 è inoltre possibile eseguire ravvolgimento "rovescio" della pellicola 25 attorno al mandrino 24. In tal caso la pellicola 25 segue un percorso differente: essa infatti viene fatta passare sul rullino di rinvio 53 per aderire successivamente alla superficie 20 del rullo tamburo 18 in posizione sottostante, anziché sovrastante, all'asse di rotazione x-x. Vantaggiosamente, il mandrino 24 ed il rullo tamburo 18 ruotano in senso contrariò rispetto al senso adottato durante l'avvolgimento "standard" ed il cambio bobina segue una procedura "speculare" rispètto a quella standard. Infatti, l'equipaggio rotante 33 viene preferibilmente posizionato rispetto al rullo tamburo 18 con i rullini di rinvio 39 rivolti verso l'alto, ossia orientato dalla parte del rullo tamburo 18 non interessata, in uso, ad interagire con la pellicola 25. Al termine dell'avvolgimento della bobina 27, la fase di taglio e di cambio della bobina avviene come di seguito specificato: l'equipaggio 33 ruota in senso orario (secondo la vista di Figura 8) fino ad interagire, tramite i rullini di rinvio 29, con la pellicola 25 e a sollevare la pellicola stessa dal cilindro 20 del rullo tamburo 18. Un secondo magazzino cilindri (non indicato nelle Figure) provvede a caricare dal basso un nuovo mandrino 44 sul collettore 41, il quale afferra il nuovo mandrino 44 mediante la chiusura delle branche 43 delle pinze 42, bloccandolo girevolmente a contatto con la pellicola 25 e quindi con il tamburo 18 per essere trascinato in rotazione.
A questo punto, i mezzi di recisione 40 provvedono a tagliare pellicola 25, il cui lembo a monte del dispositivo di taglio 40 aderisce al nuovo mandrino 44, dando successivamente inizio all'avvolgimento di una nuova bobina.
Terminata la fase di caricamento del nuovo mandrino 44 dal magazzino cilindri, l'equipaggio rotante 33 ruota in senso orario fino a portare il collettore 41 nella posizione angolare adatta allo scarico del nuovo mandrino 44 sui gruppi di supporto 21; lo scarico avviene dopo che i carrelli 9, che supportano i bracci oscillanti 13 e quindi il tamburo 18, avanzano fino a consentire al collettore 41 di depositare il nuovo mandrino 44 sui gruppi di supporto 21.
La macchina avvolgitrice sopra descritta è suscettibile di numerose modifiche e varianti entro Lambito protettivo definito dal tenore delle rivendicazioni.
I materiali nonché le dimensioni possono essere vari a seconda delle esigenze.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina avvolgitrice per pellicola, nastro o similari comprendente una carcassa di supporto formata da una coppia di spalle portanti laterali, almeno un mandrino sistemabile su detta carcassa di supporto e fungente da perno di avvolgimento per una bobina, almeno un rullo tamburo motorizzato disposto tra dette spalle laterali e destinato ad interagire, in uso, con detta bobina per garantire una predefinita tensione di avvolgimento di detta pellicola su detta bobina e per esercitare contro detta bobina una prestabilita pressione di "impaccaggio" e mezzi di controllo dell’avvolgimento di detta pellicola su detta bobina, detta macchina avvolgitrice essendo caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di supporto per detto rullo tamburo montati mobili su detta carcassa di supporto ed atti a consentire spostamenti di avvicinamento e di allontanamento di detto rullo tamburo rispettivamente verso e da detta bobina controllati da detti mezzi di controllo per mantenere costante sia la tensione di avvolgimento di detta pellicola su detta bobina che la pressione di "impaccaggio" tra detto rullo tamburo e detta bobina ed ottenere un'elevata qualità di avvolgimento.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una guida di traslazione su ciascuna di dette spalle laterali di detta carcassa di supporto e dal fatto che detti mezzi di supporto per detto rullo tamburo comprendono almeno una coppia di slitte o carrelli montati scorrevoli lungo una rispettiva guida di traslazione, una corrispondente coppia di bracci oscillanti attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale, ciascun braccio essendo montato girevolmente su un rispettivo carrello e destinato a supportare girevolmente un'estremità assiale di detto rullo tamburo, ed almeno un dispositivo di azionamento atto a comandare la traslazione di detti carrelli lungo la rispettiva guida trasversale.
  3. 3. Macchina secondo al rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto di comprendere un giunto rotoidale ad asse sostanzialmente orizzontale previsto tra ciascun braccio oscillante ed il rispettivo carrello e destinato a vincolare girevolmente ciascun braccio oscillante al rispettivo carrello.
  4. 4. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di controllo comprendono almeno un dispositivo di monitoraggio atto a rilevare spostamenti relativi tra ciascun carrello ed il rispettivo braccio oscillante ed almeno una unità di comando atta a ricevere informazioni dal o da ciascun dispositivo di monitoraggio e a comandare corrispondenti spostamenti di ciascun carrello lungo la o le rispettive guide di traslazione per mantenere detto tamburo nella posizione di lavoro prefissata rispetto a detta bobina.
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che il o ciascun dispositivo di monitoraggio comprende almeno un ammortizzatore presentante un'estremità vincolata girevolmente ad un carrello e l'altra estremità vincolata girevolmente al rispettivo braccio oscillante tramite mezzi di snodo.
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dai fatto che il o ciascun ammortizzatore comprende almeno una molla ed almeno uno smorzatore idraulico disposti in parallelo.
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzata dal fatto che il o ciascun ammortizzatore è fissato al rispettivo braccio oscillante ad una distanza relativamente elevata da detto giunto rotoidale per migliorare la risoluzione del o di ciascun dispositivo di monitoraggio tramite la rilevazione di spostamenti discreti anche in occasione di lievi oscillazioni del rispettivo braccio oscillante nei confronti del rispettivo carrello.
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere organi di sostegno e movimentazione di detta bobina montati mobili su dette spalle laterali ed atti a mantenere detta bobina in una posizione di lavoro fissa rispetto a detta carcassa di supporto durante lavvolgimento di detta pellicola, a muovere detta bobina, ad avvolgimento ultimato, da detta posizione di lavoro ad una posizione di scarico e a riposizionarsi in detta posizione di lavoro per il caricamento di un nuovo mandrino.
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti organi di sostegno e movimentazione di detta bobina comprendono almeno una leva vincolata a compiere escursioni angolari controllate rispetto a detta carcassa attorno ad un perno ad asse sostanzialmente orizzontale ed almeno un rispettivo attuatore lineare atto a comandare escursioni angolari di detta leva per spostarla tra detta posizione di lavoro e detta posizione di scarico di detta bobina.
  10. 10. Macchina secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto attuatore lineare è un martinetto pneumatico.
  11. 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di taglio imperniato coassialmente con detto rullo tamburo ed azionabile da detta unità di comando per eseguire la recisione di detta pellicola al termine della fase di avvolgimento.
  12. 12. Macchina secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di taglio risulta girevole sia in senso orario che in senso antiorario per permettere la recisione di detta pellicola sia in caso di avvolgimento "standard" che di avvolgimento "rovescio".
  13. 13. Macchina secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di taglio comprende almeno un coppia di rullini di rinvio destinati a disporsi tra detto rullo tamburo e detta pellicola così da sollevare detta pellicola da detto rullo tamburo e mezzi di recisione atti a tagliare detta pellicola in prossimità di detti rullini.
  14. 14. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un magazzino mandrini avente un'estremità prossima a detto rullo tamburo e mezzi di presa di un mandrino montati su detto dispositivo di taglio e rotanti con esso in modo da prelevare un mandrino da detto magazzino mandrini e disporlo in posizione di lavoro durante la fase di recisione di detta pellicola da parte di detto dispositivo di taglio.
  15. 15. Macchina secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa comprendono un collettore dotato in corrispondenza dell'estremità libera di una pinza dotata di branche ed atta a prelevare un nuovo mandrino da detto magazzino mandrini.
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