ITVI20120083A1 - Serratura di sicurezza per cancelli ai piani, raggiungibili con piattaforme o cabine munite di rampa mobile - Google Patents

Serratura di sicurezza per cancelli ai piani, raggiungibili con piattaforme o cabine munite di rampa mobile Download PDF

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ITVI20120083A1
ITVI20120083A1 IT000083A ITVI20120083A ITVI20120083A1 IT VI20120083 A1 ITVI20120083 A1 IT VI20120083A1 IT 000083 A IT000083 A IT 000083A IT VI20120083 A ITVI20120083 A IT VI20120083A IT VI20120083 A1 ITVI20120083 A1 IT VI20120083A1
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IT
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ramp
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gate
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IT000083A
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Giovanni Benetton
Roberto Bertoncello
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Maber Costruzioni S R L
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Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato riguarda una serratura di sicurezza da applicare su cancelli ai piani, in corrispondenza dei piani di sbarco, raggiungibili con piattaforme o cabine munite di rampa mobile, secondo la parte generale della rivendicazione 1 .
Come à ̈ ben noto, nei cantieri edili, come in altre attività industriali, dove sono di normale impiego le piattaforme/cabine mobili, le norme di sicurezza sul lavoro prescrivono che l’accesso ai piani di sbarco sia regolato tramite un cancello di sicurezza, il quale si può aprire solamente dopo che la piattaforma/cabina si sia fermata in corrispondenza del piano stesso; analogamente la suddetta piattaforma/cabina non può ripartire se il cancello suddetto non risulta chiuso in modo regolare.
Specificatamente, per le piattaforme o le cabine munite di rampa mobile le norme prevedono che l’apertura del cancello possa avvenire solo dopo che la rampa à ̈ stata correttamente posizionata orizzontalmente sul piano di sbarco e, di contro, il ritiro della suddetta rampa à ̈ possibile solamente dopo la regolare e completa chiusura del cancello medesimo.
Allo stato attuale della tecnica esistono numerosi dispositivi, definiti comunemente con il termine di “serrature†, applicati in corrispondenza del piano di sbarco, che regolano il funzionamento del cancello, in presenza/assenza della rampa di accesso, il tutto essendo conforme alle norme di sicurezza, a garanzia dell’incolumità delle persone.
All’atto pratico i dispositivi del tipo noto (a titolo di esempio si citano i documenti brevettuali GB284374 e FR 2891535), presentano degli inconvenienti, sia costruttivi (complessità nella realizzazione e/o nel montaggio), che di funzionamento (numerosi componenti che richiedono una continua manutenzione), che non ne hanno facilitato la diffusione.
Primo scopo del presente trovato à ̈ la realizzazione di una serratura di sicurezza, in grado di regolare il funzionamento di apertura/chiusura del cancello in assenza/presenza della rampa di accesso, che risulti priva degli inconvenienti manifestati dai prodotti consimili di tipo noto.
Ulteriore scopo del trovato à ̈ la realizzazione di una serratura di sicurezza, come sopra descritta, che risulti di semplice costruzione, di facile montaggio e di minimo ingombro.
In aggiunta, ulteriore specificità del trovato à ̈ la realizzazione di una serratura di sicurezza che abbia un funzionamento automatico di tipo solamente meccanico, ma con la possibilità di inserire un sensore elettrico, al fine di monitorare anche elettricamente la posizione dei meccanismi ed avere così un ulteriore controllo di tutto il sistema.
Tali scopi sono raggiunti con la realizzazione di una serratura composta da una pluralità di meccanismi i quali regolano/controllano Tapertura/chiusura dell’anta in presenza/assenza della rampa di scarico; detti meccanismi di sicurezza comprendendo mezzi atti a regolare il movimento di presenza/assenza della rampa di scarico, mezzi atti a regolare l’apertura/chiusura del cancello e mezzi atti a garantire la sicurezza nelle due condizioni di funzionamento: rampa di scarico abbassata/cancello aperto e rampa di scarico sollevata/cancello chiuso.
Costruttivamente tutto ciò si realizza con una serratura applicata nella parte inferiore de! telaio che sorregge Tanta che comprende, sostanzialmente, un levammo, imperniato in modo folle sul telaio, che impegna la rampa di scarico, un catenaccio, applicato sul montante del telaio, scorrevole verticalmente, che aggancia/sgancia l’anta ed un’asta di controllo dell’ apertura, disposta trasversalmente al di sotto della base del cancello, che blocca la posizione del catenaccio e del levarismo in condizioni di sicurezza.
Operativamente, nella fase di apertura del cancello, la rampa di scarico, scendendo in prossimità del cancello si impegna sul levarismo facendolo ruotare, in modo da agganciarsi alla suddetta rampa e, nel contempo, da liberare il catenaccio, che viene sollevato dall’operatore per aprire l’anta.
L’apertura dell’anta provoca la rotazione obbligata dell’asta di controllo dell’apertura, che si posiziona in modo che il catenaccio rimane sollevato per l’intera durata dell’apertura dell’anta e, nel contempo, detto catenaccio impedisce al levarismo di sganciarsi dalla rampa, trattenendo la suddetta rampa abbassata, finché l’anta non risulta perfettamente chiusa.
Di contro, nella fase di chiusura del cancello, quando l’operatore richiude l’anta, l’asta di controllo apertura si riporta autonomamente nella posizione iniziale, permettendo al catenaccio di abbassarsi ed agganciare l’anta una volta che questa sia effettivamente chiusa e di svincolare il levarismo che, autonomamente, ritorna nella posizione iniziale, così da permettere alla rampa di scarico di sollevarsi.
All’atto pratico il levarismo si posiziona in modo da bloccare la rampa di scarico abbassata nella fase di apertura del cancello e precisamente, prima che l’operatore sollevi il catenaccio. Allo stesso tempo, il levarismo impedisce alla suddetta rampa di risollevarsi quando il cancello à ̈ ancora aperto poiché, quando il catenaccio à ̈ sollevato, viene impedita la rotazione di detta rampa.
In buona sostanza l’accesso al piano à ̈ garantito solamente in presenza della rampa e detta rampa non può richiudersi senza che il cancello risulti bloccato, il tutto essendo monitorato tramite un sensore elettrico, per completare il sistema di sicurezza.
Queste ed altre caratteristiche del trovato saranno meglio evidenziate nella descrizione di una sua particolare forma di realizzazione, resa a solo titolo di esempio non limitativo, con l’aiuto delle tavole di disegno allegate, dove:
- la fig.l (tav.I) rappresenta una vista prospettica di un cancello chiuso munito della serratura di cui al trovato, con la rampa di scarico alzata;
- la fig.2 (tav.II) rappresenta una vista prospettica del cancello di cui alla fig.l, aperto e con la rampa di scarico abbassata.
- la fig.3 (tav.II!) rappresenta una vista in esploso dei componenti della serratura di cui al trovato;
- la fig.4 (tav.IV) rappresenta una vista prospettica del levarismo presente in detta serratura;
- le figg.5, 6 (tav.V) rappresentano delie viste prospettica dell’asta di controllo di apertura, in due posizioni di lavoro;
- le figg.7, 8 (tav.VI) rappresentano ognuna una vista prospettica in dettaglio dell’estremità dell’asta di controllo dell’ apertura, nelle due posizioni di lavoro, di cui alle figg.5, 6.
- la fig.9 (tav.VlI) rappresenta una vista prospettica posteriore dell’anta a cui à ̈ applicata la serratura secondo il trovato.
Come visibile nelle figg.l e 2, la serratura di cui al trovato, indica complessivamente con il riferimento 100, posizionata alla base del cancello composto dal telaio “T†e dal’anta “A†, del tipo in cui l’accesso ai piani avviene tramite una rampa di scarico “R†, à ̈ costituita da tre distinti meccanismi: un levarismo, indicato complessivamente con il riferimento 10, un catenaccio, indicato complessivamente con il riferimento 20 ed un’asta di controllo dell’ apertura, indicata complessivamente con il riferimento 30, che si completa con un piolo 40, applicato alla base dell’anta stessa.
Come visibile in particolare nelle figg.2, 3 e 4, il levarismo 10 comprende una piastra a bilanciere 1, calettata in modo folle, tramite il perno 2, sulla struttura del telaio ed un piolo 3, montato a sbalzo sul suddetto perno 2 e tale da fungere da appoggio alla rampa quando essa à ̈ abbassata (fig.2).
11 levarismo 10 si completa con un prolungamento superiore 4 della piastra 1 , che ha la funzione di contrastare un accidentale sollevamento della rampa, quando à ̈ abbassata in appoggio sul piolo 3 (fig.2) ed un battente 5, saldato lateralmente su detta piastra 1, che impegna il catenaccio 20, secondo le modalità illustrate di seguito.
Come visibile nelle fìgg.1,2 e 3, il catenaccio 20, applicato sul montante del telaio, à ̈ costituito da un palo 21, sul quale à ̈ saldato il chiavistello 22 , munito inferiormente di una aletta 23, che va ad interagire con il battente 5 del levarismo 10 e, all’estremità inferiore, di una spina 24, che va ad interagire con l’albero di comando 30, secondo le modalità illustrate in seguito.
Come visibile nella fig.3, l’asta di controllo dell’ apertura 30 comprende un albero 31 munito, all’estremità rivolta verso la serratura, di una camma 32, sulla quale agisce un elemento elastico di contrasto 33 ed all’estremità opposta di un blocchetto 34, che va ad interagire con un piolo 40, secondo le modalità illustrate in seguito.
Infine, come visibile nella fìg.9 il piolo 40, che costituisce il cardine inferiore dell’anta, comprende un perno 41 , munito di un blocchetto 42, che va ad interagire con il blocchetto 34 dell’asta di controllo apertura 30, secondo le modalità illustrate in seguito.
Operativamente, come visibile in fig. 1, la condizione di sicurezza in assenza della rampa di scarico, ovvero a “cancello chiuso†, à ̈ determinata dal fatto che, con il catenaccio 20 in posizione abbassata, il chiavistello 22 aggancia il piolino dell’anta ed inoltre la aletta 23 si ritrova posizionata al di sotto del battente 5 (vedi dett.H) della piastra a bilanciere 1, che risulta rovesciata verso resterno, ovvero in posizione di disimpegno, così da impedire un accidentale sollevamento del catenaccio e la conseguente possibile apertura accidentale dell’anta.
Di contro, come visibile in fig.2, quando la rampa “R†scende in prossimità del cancello, comprime il piolo 3, con la conseguente rotazione forzata della piastra a bilanciere I (freccia VI ) nella posizione di lavoro, in modo che, a fine corsa, quando la rampa “R†à ̈ totalmente abbassata, in linea con il piano di carico, si realizza la condizione di sicurezza.
Infatti, con la rotazione della piastra a bilanciere 1, il suo prolungamento superiore 4 si posiziona al di sopra della rampa “R†, per impedire un accidentale sollevamento della rampa stessa ed il battente 5, scorrendo sopra la aletta 23, si posiziona frontalmente in modo che, quando l’operatore solleva il catenaccio 20 (freccia V2) , la suddetta aletta 23, sollevata, si va a contrapporre al suddetto battente 5 (vedi dettaglio “K†di fig. 2), così da impedire al bilanciere di riportarsi nella posizione iniziale e quindi da impedire, anche in questo caso, un accidentale sollevamento della rampa, mentre l’anta rimane aperta.
Per mantenere in tale posizione di sicurezza la serratura 100 à ̈ necessario che il catenaccio 20 rimanga necessariamente sollevato per tutto il tempo che l’anta rimane aperta.
Tale condizione (catenaccio sollevato) si realizza automaticamente tramite l’azione dell’asta di controllo apertura 30 la quale, con l’inizio dell’apertura dell’anta, ruota in modo da portare la camma 32, dalla posizione iniziale, con il catenaccio 20 abbassato (vedi fig.5), alla posizione che funge da appoggio alla spina 24 del catenaccio 20 sollevato (vedi fig.6), così da impedire la ricaduta del catenaccio stesso (dettaglio “Z†di fig.2).
Specificatamente, la rotazione dell’asta di controllo 30 inizia con l’apertura dell’anta, che provoca la rotazione del piolo/cardine 40, cosi da modificare la posizione relativa dei due blocchetti, il blocchetto 34, saldato sull’albero 31 del’asta di comando ed il blocchetto 42, saldato sul perno 41 del piolo 40.
All’atto pratico, come visibile nella fig.7, quando l’anta à ̈ chiusa i due blocchetti 34 e 42 sono reciprocamente affiancati, mentre con l’apertura dell’anta (vedi fig.8) e la conseguente rotazione del perno 41 , l’associato blocchetto 42 ruota (vedi freccia V3), spingendo il blocchetto 34, il quale si ribalta, ponendo in rotazione l’albero 31 (vedi freccia V4), determinando la rotazione di 90° della camma 32, presente nell’estremità opposta dell’albero stesso, così da poter ottenere la configurazione finale di blocco del catenaccio sollevato come sopra descritta (vedi fig.6).
In definitiva, con l’anta aperta i due blocchetti 34 e 42 si mantengono reciprocamente sovrapposti e quindi l’intera struttura della serratura 100 rimane bloccata in condizione di sicurezza.
Di contro, quando si deve ritirare la rampa di scarico dal piano, con la chiusura dell’anta il blocchetto 42 rientra, svincolando il blocchetto 34, per cui l’asta di comando 30, per effetto dell’elemento elastico di contrasto 33, che insiste sulla camma 32, ruota in senso opposto e si riporta nella condizione iniziale (vedi fìg.5), che permette l’abbassamento del catenaccio.
All’atto pratico, quando l’anta à ̈ chiusa in condizioni di sicurezza, il catenaccio 20 abbassato, oltre che agganciarsi al chiavistello 22, per tenere chiusa l’anta sblocca anche la posizione della piastra a bilanciere 1 , la quale, grazie al suo baricentro decentrato, per gravità ritorna nella posizione iniziale, (vedi freccia V5 di fig.l), permettendo il sollevamento e l’allontanamento della rampa di scarico.
La posizione della suddetta piastra può essere monitorata elettricamente con l’inserimento di un micro-interruttore in prossimità del piolo, al fine di fornire un’ulteriore sicurezza al sistema.
Sono ovviamente possibili forme di realizzazione anche diverse da quella descritta, con l’impiego di elementi tecnicamente equivalenti, in funzione delle dimensioni e della tipologia di cancello, purché il tutto rientri nel concetto inventivo definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. SERRATURA DI SICUREZZA PER CANCELLI Al PIANI, RAGGIUNGIBILI CON PIATTAFORME O CABINE MUNITE DI RAMPA MOBILE, da applicare su un telaio (T) di un cancello “ai piani†, in corrispondenza dei piani di sbarco, chiusi da un’ anta (A), raggiungibili con piattaforme o cabine munite di rampa mobile di scarico (R), essendo presente una pluralità di meccanismi, i quali regolano/controllano l’apertura/chiusura dell’anta in presenza/assenza della rampa di scarico, detti meccanismi di sicurezza comprendendo mezzi atti a regolare il movimento di presenza/assenza della rampa di scarico, mezzi atti a regolare l’apertura/chiusura del cancello e mezzi atti a garantire la sicurezza nelle due seguenti condizioni di funzionamento: rampa di scarico abbassata/cancello aperto e rampa di scarico sollevata/cancello chiuso, detta serratura di sicurezza (100) caratterizzandosi per il fatto di comprendere tre distinti meccanismi: un levarismo (10), imperniato in modo folle ad un’estremità della base del telaio, che impegna la rampa di scarico, un catenaccio (20), scorrevole verticalmente, applicato sul montante del telaio, che aggancia/sgancia l’anta ed un’asta di controllo dell’ apertura (30), che si completa con un piolo (40), applicato alla base dell’anta, disposta trasversalmente al di sotto della base del cancello, che blocca le posizioni del catenaccio (20) e, conseguentemente, del levarismo (10), in condizioni di sicurezza.
  2. 2. SERRATURA, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che, nella fase di apertura del cancello, la rampa di scarico (R), scendendo in prossimità del cancello, si impegna sul levarismo (10) facendolo ruotare, in modo da agganciarsi alla suddetta rampa e, nel contempo, da liberare il catenaccio(20), che viene sollevato dall’operatore per aprire l’anta, essendo prevista che l’apertura dell’anta (A) provochi la rotazione angolare obbligata dell’asta di controllo (30), che si posiziona in modo che il catenaccio (20) rimane sollevato per l’intera durata dell’apertura dell’anta, nel contempo detto catenaccio (20) impedendo al levarismo (10) di sganciarsi dalla rampa, trattenendo la suddetta rampa abbassata, finché l’anta non risulta perfettamente chiusa.
  3. 3. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il levarismo (10) comprende una piastra a bilanciere (1), calettata in modo folle, tramite un perno (2), sulla struttura del telaio, un piolo (3), montato a sbalzo sul suddetto perno (2) e tale da risultare di appoggio alla rampa quando à ̈ abbassata, un prolungamento superiore (4), della piastra (1), che ha la funzione di contrastare un accidentale sollevamento della rampa, quando à ̈ abbassata in appoggio sul piolo (3) ed un battente (5), saldato lateralmente su detta piastra (1), che impegna il catenaccio (20).
  4. 4. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il catenaccio (20) à ̈ costituito da un palo (21), munito di chiavistello (22), munito inferiormente di una aletta (23), che va ad interagire con il battente (5) del levarismo (10) e, all’estremità inferiore, da una spina (24,) che va ad interagire con l’albero di comando apertura (30).
  5. 5. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’asta di controllo apertura (30) comprende un albero (31) munito, all’estremità dove à ̈ presente il levarismo (10), di una camma (32), sulla quale agisce un elemento elastico di contrasto (33) ed, all’estremità opposta, di un blocchetto (34), che va ad interagire con un piolo (40), che funge da cardine inferiore dell’anta ed à ̈ costituito da un perno (41), munito di un blocchetto (42), che va ad interagire con il suddetto blocchetto (34) dell’asta di controllo.
  6. 6. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la condizione di sicurezza del cancello chiuso, in assenza della rampa di scarico, à ̈ ottenuta con un catenaccio (20) in posizione abbassata, in modo che il chiavistello (22) aggancia il piotino dell’anta e un’ aletta (23) si ritrova posizionata al di sotto del battente (5) della piastra a bilanciere (1), che risulta rovesciata verso Γ esterno, in posizione di non impegno, così da impedire un accidentale sollevamento del catenaccio e la conseguente possibile apertura accidentale dell’anta stessa.
  7. 7. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, quando la rampa scende in prossimità del cancello, essa comprime il piolo (3), con la conseguente rotazione forzata della piastra a bilanciere (1) nella posizione di lavoro, in modo che, a fine corsa, quando la rampa à ̈ totalmente abbassata, in linea con il piano di carico, il prolungamento superiore (4) si posiziona al di sopra della rampa, per impedire un accidentale sollevamento della rampa stessa ed il battente (5), scorrendo sopra la aletta (23), si posiziona frontalmente in modo che, quando Toperatore solleva il catenaccio (20), la suddetta aletta (23), sollevata, si va a contrapporre al suddetto battente (5), cosi da impedire al bilanciere (1) di riportarsi nella posizione iniziale e da impedire quindi, anche in questo caso, un accidentale sollevamento della rampa, quando l’anta à ̈ aperta.
  8. 8. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata che il catenaccio (20) rimane necessariamente sollevato per tutto il tempo che Tanta risulta aperta tramite l’azione dell’asta di controllo apertura (30) la quale, con l’inizio delTapertura dell’anta, ruota in modo da portare la camma (32), dalla posizione iniziale, quando il catenaccio (20) à ̈ abbassato, alla posizione che funge da appoggio alla spina (24) del catenaccio (20) sollevato, così da impedire la ricaduta del catenaccio stesso, detta rotazione dell’asta di controllo (30) iniziando con Tapertura dell’anta, che provoca la rotazione del piolo/cardine (40), cosi da modificare la posizione relativa dei due blocchetti, il blocchetto (34), saldato sull’albero (31) dell’asta di comando ed il blocchetto (42), saldato sul perno (41) del piolo (40).
  9. 9. SERRATURA, secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che quando l’anta à ̈ chiusa i due blocchetti (34,42) sono reciprocamente affiancati, mentre con l’apertura dell’anta e la conseguente rotazione del perno (41) l’associato blocchetto (42) ruota, spingendo il blocchetto (34) il quale si ribalta, ponendo in rotazione l’albero (31) con la conseguenza della rotazione di 90° della camma (32), presente nell’estremità opposta dell’albero stesso, che va a trattenere sollevato il catenaccio (20), il quale, tramite la sua aletta (23), che contrasta il battente (5) del levarismo ( 10), pone in sicurezza la serratura.
  10. 10. SERRATURA, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, quando si deve ritirare la rampa di scarico dal piano, con la chiusura completa dell’anta, il blocchetto (42) rientra, svincolando il blocchetto (34), per cui l’asta di comando (30), per effetto dell’elemento elastico di contrasto (33) che insiste sulla camma (32), ruota e si riporta nella condizione che permette l’abbassamento del catenaccio (20) il quale oltre che agganciarsi al chiavistello (22), per tenere chiusa l’anta, sblocca anche la posizione della piastra bilanciere (1), la quale, grazie al suo baricentro decentrato, per gravità ritorna nella posizione iniziale, permettendo il sollevamento e l’allontanamento della rampa di scarico.
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