ITVI20120043A1 - Volano ad inerzia variabile - Google Patents

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ITVI20120043A1
ITVI20120043A1 IT000043A ITVI20120043A ITVI20120043A1 IT VI20120043 A1 ITVI20120043 A1 IT VI20120043A1 IT 000043 A IT000043 A IT 000043A IT VI20120043 A ITVI20120043 A IT VI20120043A IT VI20120043 A1 ITVI20120043 A1 IT VI20120043A1
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IT
Italy
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radial
fixed
rotating
flywheel
annular
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IT000043A
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English (en)
Inventor
Domenico Tuttolomondo
Original Assignee
Domenico Tuttolomondo
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16FSPRINGS; SHOCK-ABSORBERS; MEANS FOR DAMPING VIBRATION
    • F16F15/00Suppression of vibrations in systems; Means or arrangements for avoiding or reducing out-of-balance forces, e.g. due to motion
    • F16F15/10Suppression of vibrations in rotating systems by making use of members moving with the system
    • F16F15/16Suppression of vibrations in rotating systems by making use of members moving with the system using a fluid or pasty material
    • F16F15/161Suppression of vibrations in rotating systems by making use of members moving with the system using a fluid or pasty material characterised by the fluid damping devices, e.g. passages, orifices
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16FSPRINGS; SHOCK-ABSORBERS; MEANS FOR DAMPING VIBRATION
    • F16F15/00Suppression of vibrations in systems; Means or arrangements for avoiding or reducing out-of-balance forces, e.g. due to motion
    • F16F15/30Flywheels
    • F16F15/31Flywheels characterised by means for varying the moment of inertia

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Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al settore tecnico dei dispositivi per la trasformazione dell’energia ed ha particolarmente per oggetto un volano ad inerzia variabile.
Stato della tecnica
Come à ̈ noto, i volani ad inerzia variabile sono dispositivi destinati ad essere applicati in macchine rotative per immagazzinare energia e per rilasciare la stessa in maniera immediata sotto opportune condizioni.
In particolare, i volani ad inerzia variabile sono utilizzati in macchine o impianti motori in cui non c’à ̈ una richiesta costante di energia.
Generalmente, questi volani sono costituiti da un corpo rotante girevole intono ad un asse centrale calettato su un albero motore e provvisto di una pluralità di masse inerziali scorrevoli radialmente e collegati ad una molla o altro elemento elastico.
In questo modo, al variare della velocità dell’albero di trasmissione e di conseguenza della forza centrifuga, varia anche la posizione radiale delle masse inerziali e di conseguenza il momento di inerzia del volano.
Uno dei principali limiti delle soluzioni note à ̈ rappresentato dal basso rendimento di tali dispositivi dovute in particolare al fatto che la componente centrifuga associata alle masse inerziali à ̈ totalmente persa e non contribuisce a trasmettere potenza all’albero di trasmissione.
Lo stesso inventore della presente invenzione ha progettato un volano ad inerzia variabile che supera in parte tali limiti.
Tale volano presenta un mozzo centrale dal quale si estendono una pluralità di razze radiali unite da un corpo anulare esterno. Su ognuna delle razze à ̈ montata scorrevolmente una massa inerziale vincolata al mozzo mediante una molla e che à ̈ associata ad un pistone agente contro un fluido incomprimibile posto all’interno di un condotto chiuso.
II condotto presenta un tratto radiale associato alla razza radiale ed unito da un tratto a gomito ad un tratto periferico circonferenziale. Il condotto à ̈ chiuso da un lato dal pistone mobile e dall’altro da un setto fisso posto nel tratto periferico.
In questo modo, la componente centrifuga legata al movimento della massa inerziale si trasmette in maniera sostanzialmente completa, data la sostanziale incomprimibilità del fluido, al setto fisso, fornendo una coppia aggiuntiva.
Tale soluzione, pur essendo particolarmente vantaggiosa rispetto alle soluzioni note, si à ̈ dimostrata essere migliorabile.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato à ̈ quello di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, realizzando un volano ad inerzia variabile che abbia caratteristiche di elevata efficienza e relativa economicità.
Uno scopo particolare à ̈ quello di realizzare un volano ad inerzia variabile che consenta di trasmettere all’albero su cui à ̈ calettato una coppia motrice relativamente elevata.
Uno scopo particolare à ̈ quello di realizzare un volano ad inerzia variabile che sfrutti tutte le componenti delle forze che si generano durante la sua rotazione per produrre corrispondenti coppie motrici.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiari in seguito sono raggiunti da un volano ad inerzia variabile, in accordo alla rivendicazione 1, comprendente un corpo discoidale con un mozzo centrale destinato ad essere calettato sull’albero di trasmissione di un impianto motore, una pluralità di razze sostanzialmente radiali atte a supportare e guidare scorrevolmente rispettive masse inerziali, ognuna di dette razze avendo estremità interne fissate a detto mozzo ed estremità esterne reciprocamente unite da un corpo anulare esterno, un circuito oleodinamico associato a detto corpo discoidale e contenente un fluido sostanzialmente incomprimibile, detto circuito comprendendo una pluralità di condotti rotanti solidalmente con detto corpo discoidale ed aventi ognuno un tratto radiale interno associato ad una corrispondente di dette razze e raccordato ad un tratto periferico esterno associato a detto corpo anulare esterno, in cui ognuno di detti condotti rotanti à ̈ chiuso internamente da un primo elemento mobile associato ad una corrispondente massa inerziale ed esternamente da un primo setto fisso alloggiato in detto corpo anulare.
Il volano si caratterizza per il fatto che detto circuito oleodinamico comprende un collettore centrale fluidicamente collegato a detti tratti periferici di detti condotti mediante rispettivi canali rotanti sostanzialmente radiali per consentire il flusso radiale del fluido da detti tratti periferici a detto collettore centrale.
Grazie a questa peculiarità del trovato, il fluido sostanzialmente incomprimibile potrà scorrere dai condotti rotanti al collettore centrale attraverso i canali rotanti producendo una coppia motrice aggiuntiva legata all’insorgenza della forza di Coriolis in seguito all’applicazione del volano in un sistema in movimento.
Forme vantaggiose di realizzazione del trovato sono ottenute in accordo alle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un volano ad inerzia variabile secondo il trovato, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l’aiuto delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 Ã ̈ una vista frontale di un volano secondo il trovato in una particolare condizione operativa;
la FIG. 2 Ã ̈ una vista ingrandita di un particolare del volano della Fig.1 ; la FIG. 3 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano di traccia 3-3 del particolare della Fig. 2;
la FIG. 4 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano di traccia 4-4 del particolare della Fig. 2;
la FIG. 5 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano di traccia 5-5 del particolare della Fig. 2;
la FIG. 6 Ã ̈ una vista ingrandita di un particolare della Fig. 5;
la FIG. 7 Ã ̈ una vista in sezione secondo il piano di traccia 7-7 del particolare della Fig. 2;
la FIG. 8 Ã ̈ una vista parziale in sezione secondo il piano di traccia 8-8 del particolare della Fig. 7;
la FIG. 9 Ã ̈ una vista schematica di un impianto motore provvisto del volano secondo il trovato.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate à ̈ illustrato un volano ad inerzia varabile, indicato globalmente con 1 , applicabile ad una macchina rotante o impianto motore 2 avente un albero di trasmissione 3.
In particolare, il volano à ̈ destinato ad essere applicato all’impianto motore di un veicolo o altro sistema in movimento.
Un esempio di un impianto motore 2 provvisto di uno o più volani ad inerzia variabile 1 secondo il presente trovato à ̈ illustrato nella Fig. 9 e descritto più in dettaglio nel seguito.
Come si osserva in Fig. 1 , il volano 1 comprenderà un corpo discoidale 4 con un mozzo centrale 5 destinato ad essere accoppiato meccanicamente all’albero di trasmissione 3 dell' impianto motore 2, ad esempio mediante un ingranaggio, non illustrato, ed una pluralità di razze 6 sostanzialmente radiali atte a supportare e guidare scorrevolmente rispettive masse inerziali 7.
Ognuna delle masse inerziali 7 sarà vincolata al mozzo 5 mediante una molla di richiamo 8 in modo che la sua distanza radiale dal mozzo 5 vari automaticamente in funzione della velocità di rotazione del corpo discoidale 4 per effetto della forza centrifuga.
Ogni razza 6 presenterà un’estremità interna 6’ fissata al mozzo 5 ed un’estremità esterna 6†reciprocamente unita alle estremità esterne 6†delle altre razze 6 da un corpo anulare esterno 9.
Inoltre, il volano 1 racchiuderà all’interno del suo corpo discoidale 4 un circuito 10 idraulico o oleodinamico contenente un fluido sostanzialmente incomprimibile, ad esempio non limitativo un olio minerale.
Il circuito 10 comprenderà una pluralità di condotti rotanti 11 solidali con il mozzo 5 ed aventi ognuno un tratto radiale interno 12 associato ad una corrispondente razza 6 e raccordato tramite un tratto curvo 13 , ad esempio a gomito, ad un tratto periferico esterno 14 associato al corpo anulare esterno 9, come più chiaramente illustrato nel dettaglio di Fig. 2.
Preferibilmente, i tratti radiali interni 12 saranno ricavati nelle stesse razze 6 mentre i tratti periferici esterni 14 saranno ricavati all’interno del corpo anulare esterno 9.
Ognuno dei condotti rotanti 11 sarà chiuso internamente da un primo elemento mobile 15 associato ad una corrispondente massa inerziale 7 ed esternamente da un primo setto fisso 16 alloggiato nel corpo anulare 9.
Secondo una caratteristica peculiare del trovato, il circuito oleodinamico 10 comprenderà un collettore centrale 17 fluidicamente collegato ai tratti periferici 14 dei condotti rotanti 11 mediante rispettivi canali rotanti 18 sostanzialmente radiali per consentire il flusso radiale del fluido dai tratti periferici 14 al collettore centrale 17 in seguito alla rotazione del volano 1.
In questo modo, quando il volano 1 à ̈ applicato ad un impianto motore 2 di un veicolo o sistema in movimento, esso sarà soggetto alla forza di Coriolis dovuta allo scorrimento del fluido sostanzialmente incomprimibile dai tratti periferici 14 al collettore centrale 17 e che si genera in conseguenza del fatto che il volano 1 si trova in movimento all’interno di un sistema inerziale.
Di conseguenza, la forza di Coriolis agente su ognuno dei canali radiali 18 contribuirà ad incrementare la coppia motrice trasmessa dal volano 1 all’albero di trasmissione 3.
Preferibilmente, il corpo anulare esterno 9 presenterà una porzione anulare superiore 9†, atta ad essere ancorata ad una parte fissa deirimpianto motore 2, ed una porzione anulare inferiore 9’ mobile e solidale in rotazione alle razze 6 e scorrevole su primi mezzi di guida 19 associati alla porzione superiore fissa 9†.
In particolare, come più chiaramente visibile nelle Figg. 4 e 6, i primi mezzi di guida 19 potranno comprendere una coppia di piste di scorrimento 20 solidali alla porzione anulare inferiore 9’ e che si estendono per tutto il suo sviluppo periferico ed una coppia di flange anulari 21 che si estendono radialmente da parti opposte della porzione anulare superiore 9†per impegnare scorrevolmente rispettive piste 20 con l’interposizione di guarnizioni o fasce elastiche anulari di tenuta 22.
Il fissaggio della porzione anulare superiore 9†ad una parte fissa dell’impianto 2 à ̈ semplicemente schematizzato nelle figure e potrà essere realizzato con qualsiasi mezzo noto, anche in funzione della configurazione dell’impianto 2.
A sua volta, la porzione inferiore mobile 9’ del corpo anulare esterno 9 alloggerà i tratti periferici 14 dei condotti rotanti 11.
Vantaggiosamente, il circuito oleodinamico 10 comprenderà un canale anulare 23 ricavato nella porzione anulare superiore 9†e fluidicamente collegato al collettore centrale 17 mediante una pluralità di canali fissi 24 sostanzialmente radiali.
In particolare, per ogni razza 6, e di conseguenza per ognuno dei condotti chiusi rotanti 11 , sarà previsto un canale radiale fisso 24 ed un corrispondente canale radiale mobile 18.
Inoltre, come visibile in Fig. 7, il collettore centrale 17 comprenderà una porzione superiore 17†destinata ad essere fissata ad una parte non girevole dell’impianto motore 2, in modo da essere essa stesa fissa, ed una porzione inferiore mobile 17’ montata scorrevolmente sulla porzione superiore fissa 17†in modo da poter ruotare solidalmente al mozzo 5.
La porzione superiore fissa 17†del collettore 17 sarà in comunicazione fluidica con i canali radiali fissi 24, mentre la porzione inferiore mobile 17’ sarà in comunicazione fluidica con i canali radiali rotanti 18.
Preferibilmente, come visibile dalle Figg. 3 e 5, ogni condotto rotante 11 comprenderà una coppia di porzioni 11’, 11†reciprocamente sovrapposte e parallele che si estendono radialmente lungo una porzione terminale della rispettiva razza 6.
Una prima 11’ di tali porzioni sarà chiusa internamente dal primo elemento mobile 15 ed esternamente dal primo setto fisso 16.
Una seconda 11†di tali porzioni sarà invece in comunicazione fluidica con un rispettivo canale rotante 18 sostanzialmente radiale mentre sarà fluidicamente isolata rispetto alla corrispondente prima porzione 11’.
Le seconde porzioni 11†dei condotti rotanti 11 presenteranno mezzi valvolari 25 per la loro comunicazione fluidica con il canale anulare 23 ricavato nella porzione anulare superiore fissa 9†del corpo anulare 9.
Nell’esempio della Fig. 4, i mezzi valvolari 25 comprenderanno per ogni condotto 11 una valvola unidirezionale, ad esempio a molla, atta a consentire il flusso nei canali radiali fissi 24 esclusivamente nel verso che va dal collettore 17 al canale anulare esterno 23 ed il flusso nel verso che va dal canale anulare esterno 23 al collettore centrale 17 all’interno dei canali radiali rotanti 18.
In conseguenza della suddivisione dei condotti 11 in due porzioni 11’, 11†sovrapposte, ognuna delle masse inerziali 7 comprenderà un primo 7’ ed un secondo elemento 7†sostanzialmente discoidali reciprocamente vincolati e destinati ad agire sul fluido sostanzialmente incomprimibile presente rispettivamente nella prima 11’ e nella seconda porzione 11†del rispettivo condotto rotante 11.
Come visibile dalla Fig. 8, il secondo elemento sostanzialmente discoidale 7†sarà scorrevole su secondi mezzi di guida 26 solidali con il primo elemento discoidale 7’, in modo che i due elementi discoidali 7’, 7†possano avere un limitato scorrimento reciproco in seguito all’azione della forza centrifuga.
Lo scorrimento relativo del secondo elemento discoidale 7†sul primo elemento discoidale 7’ sarà limitato da un fine corsa, non illustrato, associato agli stessi secondo mezzi di guida 26, che potranno essere costituiti da una guida radiale sagomata solidale al primo elemento discoidale 7’ destinata ad essere impegnata scorrevolmente da un recesso controsagomato 27 ricavato nel secondo elemento discoidale 7†.
A sua volta, ognuno dei primi elementi discoidali 7’ sarà scorrevole su terzi mezzi di guida 28, sostanzialmente simili ai secondi mezzi di guida 26, solidali alla rispettiva razza 6.
Il primo elemento discoidale 7’ sarà solidale ad un secondo elemento mobile 29 sporgente radialmente dallo stesso ed atto ad interagire con un corrispondente primo elemento mobile 15 in corrispondenza di rispettive superfici di contatto 30, 31 reciprocamente affacciate ed inclinate rispetto alla rispettiva razza 6 per trasferire almeno parte della forza centrifuga associata al primo elemento discoidale T alla rispettiva razza 6 e/o al rispettivo primo setto fisso 16.
In particolare le due superfici affacciate 30, 31 saranno sostanzialmente combacianti ed inclinate sostanzialmente a 45°.
Come più chiaramente visibile nel dettaglio di Fig. 2, il condotto 11 avrà un tratto curvo 13 con raggio di curvatura sostanzialmente ad angolo retto e sarà fissato verso l’interno su una rispettiva razza 6 mediante uno spinotto 32.
In questo modo, quando il primo elemento discoidale T à ̈ spinto radialmente verso l’esterno dalla forza centrifuga, i due elementi mobili 15, 29 verranno a reciproco contatto e la componente radiale della forza di reazione tra le due superfici di contatto 30, 31 , sostanzialmente corrispondente alla forza centrifuga associata al primo elemento discoidale 7’, data la sostanziale incomprimibilità del fluido, si trasferirà al primo setto fisso 16 generando una coppia motrice in corrispondenza dello stesso.
A sua volta, la componente tangenziale della forza di reazione produrrà un’ulteriore coppia di modulo sostanzialmente pari alla prima e braccio leggermente inferiore, in corrispondenza delle superfici di contatto 30, 31 dei due elementi mobili 15, 29, consentendo di erogare potenze relativamente elevate.
Per incrementare ulteriormente la coppia erogata dal volano 1 , ognuna delle seconde porzioni 11†dei condotti rotanti 11 sarà parzialmente chiusa verso l'interno da un terzo elemento mobile 33 alloggiato nel corrispondente tratto radiale interno 12 e verso l’esterno da un secondo setto fisso 34 alloggiato nel corrispondente tratto periferico anulare 14.
Ognuno dei secondi elementi discoidali 7†sarà solidale ad un quarto elemento mobile 35 sporgente radialmente dallo stesso secondo elemento discoidale 7†ed atto ad interagire con un corrispondente terzo elemento mobile 33 in corrispondenza di rispettive superfici di contatto 36, 37 reciprocamente affacciate ed inclinate rispetto alla rispettiva razza 6.
I terzi 33 ed i quarti elementi mobili 35 saranno sostanzialmente simili rispettivamente ai primi 15 e secondi elementi mobili 29, anch’essi con superfici affacciate 36, 37 sostanzialmente combacianti ed inclinate sostanzialmente a 45°.
In questo modo, si comprimerà il fluido presente all’interno della rispettiva seconda porzione 11†del corrispondente condotto rotante 11 per trasferire almeno parte della forza centrifuga alla rispettiva razza 6 e/o al rispettivo secondo setto fisso 34, in maniera sostanzialmente simile a quanto detto per i primi elementi discoidali T.
La suddivisione di ogni massa inerziale 7 in due elementi discoidali 7’, 7†reciprocamente scorrevoli risulta vantaggiosa poiché la presenza del secondo elemento 7†permette di sostenere la circolazione del fluido all’interno del circuito 10.
Al contrario, la presenza di un unico elemento inerziale non garantirebbe la forza necessaria a consentire tale circolazione, a causa della maggiore contropressione esercitata dal fluido nella porzione inferiore 11’ chiusa del condotto rotante 11.
In Fig. 9 Ã ̈ schematizzato un esempio non limitativo di un impianto motore 2 comprendente un volano ad inerzia variabile 1 secondo il trovato ed applicabile ad un qualsiasi veicolo o sistema di trasporto e/o movimentazione in sostituzione e/o in aggiunta ai comuni mezzi di propulsione e trasmissione del moto.
L’impianto 2 comprenderà, nella sua forma più essenziale, mezzi motori 38 elettricamente alimentati per generare una coppia iniziale di avviamento ed uno o più volani 1 aventi un rispettivo mozzo centrale 5 accoppiato meccanicamente ai mezzi motori 38 per ricevere la coppia iniziale.
Il numero di volani 1 inseribili nell’impianto 2 potrà essere scelto in funzione della potenza che si desidera erogare nonché degli ingombri massimi a disposizione e del peso complessivo limite per l'impianto 2, in funzione della specifica applicazione.
Pertanto il numero di volani 1 non à ̈ assolutamente limitativo del presente trovato e potrà essere previsto un unico volano 1 ovvero una pluralità di volani. In quest’ultimo caso, inoltre, non sarà neppure necessario che i volani siano tutti del tipo ad inerzia variabile e/o in accordo al presente trovato.
Nel seguito, per semplicità si farà riferimento ad un impianto motore 2 avente un unico volano 1 in accordo al presente trovato.
I mezzi motori 38 potranno comprendere un generatore 39, ad esempio una batteria, avente potenza predeterminata sufficiente a generare una coppia di spunto da trasferire ad un motore elettrico di azionamento 40 avente un albero di trasmissione 3 collegato al volano 1.
Preferibilmente, il volano 1 sarà accoppiato con il proprio mozzo 5 con l’albero di trasmissione 3 del motore elettrico 40, ad esempio mediante un ingranaggio o similare, coassialmente allo stesso, per ricevere la coppia di spunto.
L’impianto 2 comprenderà inoltre mezzi 41 per la compressione d’aria atti prelevare aria dall’esterno ed a generare in uscita un flusso di aria compressa.
I mezzi di compressione 41 saranno operativamente accoppiati all’asse centrale X del volano 1 per ricevere almeno parzialmente la coppia iniziale di avviamento.
Inoltre, i mezzi di compressione 41 saranno fluidicamente collegati in uscita all’ingresso di un condotto di accelerazione 42 avente un’uscita per un flusso ad alta velocità.
Quest’ultima sarà a sua volta collegata fluidicamente ad una turbina 43 avente una girante 44 calettata su un albero di potenza 45 per ricevere il flusso di aria ad alta velocità e generare una coppia motrice.
L’albero di potenza 45 della girante 44 sarà collegabile ad un’estremità, attraverso un opportuno albero di trasmissione terminale 46, ad un dispositivo utilizzatore dell’impianto motore 2, non illustrato nelle presenti figure.
All’altra estremità, la girante 44 sarà invece meccanicamente collegata all’asse centrale X del volano 1 per trasmettere allo stesso almeno parte della coppia motrice.
II collegamento meccanico tra la turbina 43 e l’asse centrale X del volano 1 potrà essere realizzato secondo un qualsiasi cinematismo, catena cinematica o rinvio meccanico, semplicemente schematizzato ed indicato con 46 in Fig.9, in funzione degli spazi a disposizione e della particolare configurazione scelta per l'impianto 2, in maniera non limitativa.
In questo modo, il volano 1 avente inerzia variabile in funzione della sua velocità angolare, successivamente al suo avviamento per mezzo della coppia motrice fornita dalla girante 44, produrrà una coppia motrice da fornire a sua volta alla girante 43, convertendosi da dispositivo assorbitore di potenza a dispositivo generatore di potenza.
Da quanto sopra descritto appare evidente che il trovato realizza gli scopi prefissati.
Il volano secondo il trovato à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall 'ambito del trovato.
Anche se il volano à ̈ stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un volano ad inerzia varabile applicabile ad un impianto motore (2) avente un albero di trasmissione (3), in cui il volano comprende: - un corpo discoidale (4) con un mozzo centrale (5) destinato ad essere accoppiato all’albero di trasmissione (3) di un impianto motore (2); - una pluralità di razze (6) sostanzialmente radiali atte a supportare e guidare scorrevolmente rispettive masse inerziali (7), ognuna di dette razze (6) avendo estremità interne (6’) fissate a detto mozzo (5) ed estremità esterne (6†) reciprocamente unite da un corpo anulare esterno (9); - un circuito oleodinamico (10) associato a detto corpo discoidale (4) e contenente un fluido sostanzialmente incomprimibile, detto circuito (10) comprendendo una pluralità di condotti rotanti (11) solidali con detto mozzo (5) ed aventi ognuno un tratto radiale interno (12) associato ad una corrispondente di dette razze (6) e raccordato ad un tratto periferico esterno (14) associato a detto corpo anulare esterno (9); in cui ognuno di detti condotti rotanti (11) à ̈ chiuso internamente da un primo elemento mobile (15) associato ad una corrispondente massa inerziale (7) ed esternamente da un primo setto fisso (16) alloggiato in detto corpo anulare (9); caratterizzato dal fatto che detto circuito oleodinamico (10) comprende un collettore centrale (17) fluidicamente collegato a detti tratti periferici (14) di detti condotti rotanti (11) mediante rispettivi canali rotanti (18) sostanzialmente radiali per consentire il flusso radiale del fluido da detti tratti periferici (14) a detto collettore centrale (17) in seguito alla rotazione di detto corpo discoidale (4).
  2. 2. Volano secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto corpo anulare esterno (9) presenta una porzione anulare superiore (9†) atta ad essere ancorata ad una parte fissa dell' impianto motore (2) ed una porzione anulare inferiore mobile (9’) solidale in rotazione a dette razze (6) e scorrevole su primi mezzi di guida (19) associati a detta porzione superiore fissa (9†), detta porzione inferiore mobile (9’) alloggiando detti tratti periferici (14) di detti condotti rotanti (11).
  3. 3. Volano secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto circuito oleodinamico (10) comprende un canale anulare (23) ricavato in detta porzione anulare superiore (9†) e fluidicamente collegato a detto collettore centrale (17) mediante una pluralità di canali fissi (24) sostanzialmente radiali.
  4. 4. Volano secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto collettore centrale (17) comprende una porzione superiore fissa (17†) in comunicazione fluidica con detti canali radiali fissi (24) ed una porzione inferiore mobile (17’) montata scorrevolmente su detta porzione superiore fissa (17†) ed in comunicazione fluidica con detti canali radiali rotanti (18).
  5. 5. Volano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ognuno di detti condotti rotanti (11) comprende una coppia di porzioni (11', 11†) reciprocamente sovrapposte e parallele, una prima (11’) di dette porzioni essendo chiusa internamente da detto primo elemento mobile (15) ed esternamente da detto primo setto fisso (16) ed una seconda (11†) di dette porzioni essendo in comunicazione fluidica con un rispettivo di detti canali rotanti (18) sostanzialmente radiali.
  6. 6. Volano secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che dette seconde porzioni (11†) di detti condotti rotanti (11) presentano mezzi valvolari (25) per la loro comunicazione fluidica con detto canale anulare (23) di detta porzione anulare superiore fissa (9†) di detto corpo anulare esterno (9), detti mezzi valvolari (25) essendo unidirezionali ed atti a consentire il flusso in detti canali radiali fissi (24) esclusivamente nel verso che va da detto collettore (17) a detto canale anulare esterno (23).
  7. 7. Volano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ognuna di dette masse inerziali (7) à ̈ vincolata a detto mozzo (5) mediante una molla di richiamo (8) in modo che la sua distanza radiale da detto mozzo (5) vari automaticamente in funzione della velocità di rotazione di detto corpo discoidale (4).
  8. 8. Volano secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che ognuna di dette masse inerziali (7) comprende un primo elemento sostanzialmente discoidale (7’) solidale ad un secondo elemento mobile (29) atto ad interagire con un corrispondente primo elemento mobile (15) in corrispondenza di rispettive superfici di contatto (30, 31) reciprocamente affacciate ed inclinate rispetto alla rispettiva di dette razze (6) per comprimere il fluido presente all’interno di una rispettiva prima porzione (11’) del corrispondente condotto rotante (11).
  9. 9. Volano secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che ognuna di dette seconde porzioni (11†) di detti condotti radiali (11) à ̈ parzialmente chiusa verso l’interno da un terzo elemento mobile (33) alloggiato nel corrispondente tratto radiale (12) e verso l’esterno da un secondo setto fisso (34) alloggiato nel corrispondente tratto periferico anulare (14).
  10. 10. Volano secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che ognuna di dette masse inerziali (7) comprende un secondo elemento sostanzialmente discoidale (7†) scorrevole su secondi mezzi di guida (26) solidali con detto primo elemento discoidale (7’), detto secondo elemento discoidale (7†) avendo un quarto elemento mobile (35) sostanzialmente radiale atto ad interagire con un corrispondente terzo elemento mobile (33) in corrispondenza di rispettive superfici di contatto (36, 37) reciprocamente affacciate ed inclinate rispetto alla rispettiva di dette razze (6) per comprimere il fluido presente all’interno della rispettiva seconda porzione (11†) del corrispondente condotto rotante (11)
IT000043A 2012-02-27 2012-02-27 Volano ad inerzia variabile ITVI20120043A1 (it)

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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE2264974A1 (de) * 1972-03-24 1975-10-09 Krupp Gmbh Hydraulische vorrichtung zum daempfen von gegenlaeufigen drehbewegungen zweier seilrollen o.dgl.
DE202005019523U1 (de) * 2005-12-14 2006-03-30 Neubacher, René Schwungrad mit variablem Trägheitsmoment
US20090320640A1 (en) * 2008-06-30 2009-12-31 Christopher Mark Elliott Variable inertia flywheel
WO2011018469A1 (de) * 2009-08-14 2011-02-17 Alexander-Leonhard Rager Zentrifugalbremse mit drehmomentspeicherung

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