ITUD990049A1 - Elemento modulare per vespaio e solaio - Google Patents

Elemento modulare per vespaio e solaio

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ITUD990049A1 IT1999UD000049A ITUD990049A ITUD990049A1 IT UD990049 A1 ITUD990049 A1 IT UD990049A1 IT 1999UD000049 A IT1999UD000049 A IT 1999UD000049A IT UD990049 A ITUD990049 A IT UD990049A IT UD990049 A1 ITUD990049 A1 IT UD990049A1
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"ELEMENTO MODULARE PER VESPAIO E SOLAIO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forma oggetto del presente trovato un elemento modulare per vespaio e solaio come espresso nella rivendicazione principale.
L'elemento modulare secondo il trovato si applica nell'edilizia, per le costruzioni e per le ristrutturazioni sia civili che industriali, al fine di realizzare strutture autoportanti da gettare in opera atte ad assolvere sia la funzione di vespaio per isolare i pavimenti dal terreno sottostante, che quella di solaio per piani intermedi, che ancora per realizzare coperture, pavimenti galleggianti, tetti ventilati, tetti rovesci o altre strutture similari.
STATO DELLA TECNICA
Sono note le strutture, denominate vespai, utilizzate per realizzare basi per pavimenti ed atte a creare un interspazio di isolamento rispetto al terreno sottostante al fine di evitare la risalita di umidità e/o di concentrazioni di gas all'interno degli edifici.
Tali strutture definiscono intercapedini atte a consentire il passaggio di un flusso d'aria e vengono realizzate con elementi modulari costituiti da casseri a perdere dotati di gambe ed associabili uno all'altro ad incastro od in altro modo.
Detti casseri, oltre ad una posa semplice e veloce, consentono di effettuare il getto di calcestruzzo subito dopo la loro posa.
Tali casseri, associati fra loro, definiscono superiormente una superficie sostanzialmente continua che funge da base per il getto di calcestruzzo, ed una pluralità di nervature e fenditure verticali che formano pilastrini uniformemente distribuiti ed atti ad aumentare la capacità di carico del vespaio.
In un gran numero di applicazioni lo strato coprente di calcestruzzo viene rinforzato con una armatura metallica costituita da una rete elettrosaldata e/o da tondini in ferro al fine di ottenere un consolidamento del pavimento.
Detta armatura metallica viene appoggiata sul piano definito dai casseri e poi inglobata nel getto coprente di calcestruzzo.
Nel caso di utilizzo di tondini, non essendo possibile l'ancoraggio di detti elementi ai casseri, detti tondini vengono fissati tra loro con fili metallici, saldatura od altro al fine di evitare che, in fase di stesura del calcestruzzo, essi si spostino dalla loro collocazione originaria.
Ciò provoca dei problemi che limitano il completo e razionale utilizzo di detti vespai con casseri a perdere.
Un altro inconveniente deriva dal fatto che le strutture note realizzate con detti casseri non sono autoportanti e necessitano pertanto di un adeguato sostentamento su un fondo opportunamente consolidato.
Nel caso di cedimento anche parziale del fondo sottostante, l'intera struttura planare costituita dagli elementi modulari fra loro assemblati può fessurarsi, cedere od inclinarsi, con evidenti e pericolose conseguenze sui pavimenti soprastanti.
Inoltre, mancando il requisito dell'autoportanza del solaio finito, gli elementi modulari della tecnica nota non possono essere utilizzati in modo efficace per costituire un solaio autoportante.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere ulteriori vantaggi, la proponente ha studiato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione principale.
Le rivendicazioni secondarie espongono altre caratteristiche dell'idea di soluzione principale. Scopo del presente trovato è quello di realizzare un elemento modulare utilizzabile in strutture autoportanti atte ad essere utilizzate sia al di sotto del piano di base della costruzione, per garantire l'isolamento tra pavimento e terreno sottostante, sia come solaio per i piani intermedi, che ancora come elemento di copertura.
La caratteristica di autoportanza della struttura ottenuta con una pluralità di elementi modulari secondo il trovato garantisce una elevata stabilità della struttura ottenuta, anche in presenza di una superficie di appoggio, o di un terreno di base, parzialmente cedevole.
L'elemento modulare secondo il trovato si caratterizza sostanzialmente per il fatto di consentire, da solo od in combinazione con uno o più analoghi elementi modulari ad esso associati, il posizionamento e l'ancoraggio di elementi strutturali di armatura, quali travi, travetti, tralicci o simili, aventi funzione statica di portanza.
Tali elementi strutturali di armatura, una volta installati in opera ed inglobati nel getto di calcestruzzo, permettono la formazione di una struttura autoportante, che può anche essere a reticolo strutturale, mono o bi-direzionale.
Detta struttura svolge sia una funzione stabilizzante se posta su basi o terreni cedevoli, sia soprattutto la funzione di struttura che si autosostiene per costituire, ad esempio, un solaio per i piani intermedi o per la copertura della costruzione.
La struttura a solaio definita con gli elementi modulari secondo il trovato può essere sia planare, che inclinata, a botte, a cupola, a volta o di altra forma ancora.
L'elemento modulare secondo il trovato consente inoltre un facile e veloce posizionamento di condutture, tubi e cavi, ed un agevole e preciso posizionamento di elementi ausiliari di armatura, ad esempio tondini o ferri longitudinali, che fungono da ulteriore sostegno e rinforzo.
Un altro scopo del trovato è ottenere un elemento modulare che possa essere utilizzato per sostenere od alloggiare elementi accessori funzionali all’installazione, alla predisposizione e/o al funzionamento di reti tecnologiche o di servizi della costruzione ove viene utilizzato.
Ulteriore scopo è quello di ridurre gli spazi necessari all'immagazzinaggio nonché di facilitare e rendere più funzionali sia le operazioni di trasporto che quelle di assemblaggio in opera.
L'elemento modulare secondo il trovato presenta una conformazione definita da gambe inferiori di appoggio e da una superficie superiore sostanzialmente planare.
Detta superficie superiore è definita da un piano di base convesso che si incurva verso il basso in modo da prolungarsi, sugli angoli, nelle dette gambe sostanzialmente senza soluzione di continuità.
La struttura così ottenuta delimita internamente ed inferiormente un volume tale da garantire sia una idonea altezza di isolamento tra la superficie superiore e il pavimento, sia una zona di aerazione destinata alla circolazione di aria.
Secondo il trovato, in una sua prima soluzione,,in corrispondenza di almeno un lato l'elemento modulare presenta le relative gambe, poste ai quattro angoli, collegate fra loro da un arco ribassato rispetto al piano di base della superficie superiore.
Detto arco ribassato, quando accoppiato ad un analogo arco ribassato di un elemento modulare adiacente, definisce una sede di posizionamento atta ad alloggiare un elemento di armatura, quale una trave, un travetto od un traliccio.
Secondo il trovato, detta sede di posizionamento presenta una profondità di almeno 10 centimetri rispetto al punto più alto definito dalla superficie superiore dell'elemento modulare, ciò consentendo il posizionamento di un elemento di armatura avente caratteristiche statiche di portanza strutturale. La conformazione dell'elemento strutturale di armatura può essere scelta a piacere, ad esempio rettangolare, a "T", triangolare od altro.
Accoppiando una pluralità di elementi modulari secondo il trovato fino a realizzare una superficie sostanzialmente continua che definisce la pavimentazione o l'elemento di solaio, viene quindi definita una pluralità di sedi di posizionamento per elementi di armatura.
Detti elementi di armatura, collocati in opera, possono formare una struttura armata la quale, quando inglobata nel getto di calcestruzzo e dopo il consolidamento dello stesso, costituisce una struttura autoportante che collabora a costituire il piano della costruzione, sia esso un piano di base che un piano intermedio.
In un'altra soluzione del trovato, la sede di posizionamento per l'elemento di armatura, trave, travetto o traliccio, è definita da un incavo ribassato di opportune dimensioni ricavato lungo almeno un asse mediano della superficie superiore dell'elemento modulare.
Anche in questo caso, l'accoppiamento di una pluralità di elementi modulari secondo il trovato permette di definire sedi di posizionamento tali da consentire la formazione di un reticolo armato avente funzione strutturale di autoportanza e consolidamento.
Secondo un'ulteriore soluzione del trovato, le sedi di posizionamento degli elementi di armatura sono definite da un elemento ausiliario conformato ad arco ed a culla che si ancora ai bordi laterali conformati ad arco di due elementi modulari adiacenti.
In tale soluzione, pertanto, gli elementi modulari non si accoppiano direttamente tra loro agganciando i relativi bordi laterali, ma tramite detti elementi ausiliari conformati ad arco ed a culla, i quali svolgono quindi sia la funzione di collegamento reciproco fra gli elementi modulari, sia quella di sede di posizionamento per gli elementi di armatura. Secondo una variante, dette sedi di posizionamento per gli elementi di armatura presentano mezzi o sedi di sostegno ed alloggiamento di tondini o ferri ausiliari aventi la funzione di irrigidire e rinforzare ulteriormente la struttura autoportante costituita dall'insieme degli elementi modulari.
L'elemento modulare secondo il trovato può assumere, in una variante del trovato, una conformazione priva di zone sporgenti e di discontinuità e con angoli tutti positivi in modo da renderlo, nel caso di applicazione per la realizzazione di elementi di solaio, estraibile dopo l'esecuzione ed il consolidamento del getto di calcestruzzo.
Secondo una soluzione del trovato, l'estremità inferiore delle gambe è conformata in modo tale da garantire un appoggio stabile alla superficie di base e consentire agevoli e veloci operazioni di connessione per l'associazione tra loro di due o più elementi modulari secondo il trovato.
Secondo una variante, le estremità inferiori delle gambe presentano mezzi per il fissaggio alla superficie di appoggio quali, ad esempio, fori per viti, chiodi, ribattini, ecc.
Detti mezzi di fissaggio possono inoltre essere utilizzati per il montaggio di eventuali prolunghe impiegate per alzare il piano definito dagli elementi modulari.
Secondo un'ulteriore variante, in corrispondenza della faccia superiore, è presente almeno un foro la cui superficie interna definisce un volume troncoconico o tronco-piramidale.
Secondo una prima variante, detto foro presenta la base minore, chiusa, posta alla stessa quota della base di appoggio dell'elemento modulare.
Secondo un'altra variante, detto foro è posizionato centralmente; secondo una ulteriore variante il trovato presenta due o più fori.
In fase di immagazzinamento almeno un foro consente di sovrapporre ed incastrare temporalmente fra loro più elementi modulari a costituire una pila stabile e facilmente trasportabile.
In fase operativa ante getto in calcestruzzo, l’autonoma capacità di carico risulta essere estremamente superiore.
E' nello spirito del trovato prevedere, in corrispondenza dell'appoggio delle travi, tralicci od altro, dei risalti idonei a tenere la struttura metallica distaccata della superficie dell'elemento modulare, allo scopo di ottenere che detta struttura metallica risulti completamente inglobata nel calcestruzzo .
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Le figure allegate sono fornite a titolo esemplificativo non limitativo e illustrano alcune soluzioni preferenziali del trovato.
Nelle tavole abbiamo che:
- la fig. 1 illustra una vista laterale di due elementi modulari affiancati secondo il trovato;
- la fig. 2a illustra una vista dall'alto di quattro elementi modulari secondo il trovato accoppiati a formare un tratto di pavimentazione o di elemento di solaio autoportante;
- la fig. 2b illustra una variante di fig. 2a con solaio a nervature incrociate;
- la fig. 3 illustra una sezione di una metà di un elemento modulare secondo il trovato in una variante di fig. 1;
- la fig. 4 illustra una vista laterale di un elemento modulare secondo un'altra soluzione del trovato;
- la fig. 5 illustra la vista dall'alto dell'elemento modulare di fig. 4;
- la fig. 6 illustra due elementi modulari secondo un'ulteriore soluzione del trovato accoppiati fra loro.
DESCRIZIONE DELLE REALIZZAZIONI PREFERENZIALI DEL
TROVATO
L'elemento modulare 10 secondo il trovato è illustrato nelle figure allegate in alcune sue soluzioni preferenziali.
Esso presenta sostanzialmente una struttura monoblocco realizzata in materiale plastico, od in altro materiale equivalente, vantaggiosamente di tipo ecologico e/o riciclabile.
Detta struttura monoblocco è definita da una faccia superiore 11 di conformazione convessa e sostanzialmente circolare, presentante nel caso illustrato un centro 12 costituito da una superficie circolare concava.
Nei quattro angoli detta faccia superiore 11 si prolunga verso il basso a costituire quattro gambe 13, rispettivamente 13a, 13b, 13c e 13d (fig. 5). Ciascuna gamba 13 presenta una base 14 dotata di specifici elementi di collegamento 15a e/o 15b, ed eventualmente di fori, non illustrati, per un eventuale fissaggio al terreno od alla superficie di appoggio tramite viti, chiodi od altro. Tali fori possono anche servire per il posizionamento di eventuali prolunghe nel caso si voglia aumentare l’altezza del piano definito dagli elementi 10.
Gli elementi di collegamento 15b sono costituiti da un prolungamento della base di appoggio 14 e sono dotati di un elemento di battuta 16 di conformazione sostanzialmente semicircolare che delimita una superficie di appoggio per i coniugati elementi 15a dell'elemento modulare 10 adiacente.
Anche detti elementi di collegamento 15a costituiscono un prolungamento della base di appoggio 14 ma la loro superficie di appoggio si trova ad una altezza sostanzialmente corrispondente con lo spessore della superficie di appoggio degli elementi 15b.
In questo modo, collegando tra loro più elementi modulari 10 secondo il trovato, gli elementi di collegamento 15a si sovrappongono agli elementi di collegamento 15b.
Nel caso di specie, per consentire ad ogni elemento modulare 10 di accoppiarsi ai quattro elementi modulari 10 adiacenti, le gambe 13a e 13c presentano sia l'elemento di collegamento 15a che il 15b, la gamba 13b presenta due elementi di collegamento 15b ed infine la gamba 13d presenta due elementi 15a, come illustrato in figura 5.
Ognuna delle gambe 13 è raccordata ad una gamba 13 adiacente mediante un arco 19, definente i quattro lati dell'elemento modulare 10, i quali archi 10 hanno anche la funzione di definire la zona di passaggio aria al di sotto del piano definito dalla faccia superiore 11.
Nella soluzione realizzativa delle figg. 1-3, almeno due archi 19 definenti due lati contrapposti dell’elemento modulare 10 sono ribassati rispetto all'altezza della superficie superiore 11 a definire, insieme all’arco ribassato 19 di un coniugato elemento modulare 10 adiacente, una sede di posizionamento 17 per un elemento strutturale di armatura 18, nel caso di specie costituito da una trave rettangolare.
Detta sede di posizionamento 17 è dimensionata, rispetto al livello superiore dell'elemento modulare 10, in modo da poter accogliere un elemento-di armatura 18 idoneo ad assolvere una funzione statica di portanza, dopo l'esecuzione del getto di calcestruzzo per la realizzazione del solaio o del vespaio.
Nella soluzione preferenziale del trovato, la profondità di detta sede di posizionamento 17, dal punto più basso della sede al punto più alto della superficie superiore dell'elemento modulare 10, è di almeno 10 centimetri in modo da consentire il posizionamento di una trave, un travetto od un traliccio avente caratteristiche statiche di portanza strutturale.
Quando gli elementi modulari 10 vengono fra loro assemblati, nella fase di formazione di un piano areato sottostante ad una pavimentazione, ovvero di un elemento di solaio per piano intermedio o per copertura, viene definita una pluralità di sedi 17 che permettono la collocazione in opera di elementi di armatura 18.
Detti elementi di armatura 18, una volta inglobati nel getto di calcestruzzo, costituiscono un reticolo armato mono (fig. 2a) o bi-direzionale a nervature incrociate (fig. 2b) che rende l'intera struttura autoportante e quindi idonea sia al posizionamento su un terreno parzialmente cedevole, sia all ‘utilizzo come solaio autoportante per piano intermedio o per copertura.
Detti elementi di armatura 18 possono cooperare con ferri o tondini longitudinali 21 alloggiati al dì sotto del piano della superficie superiore 11 in opportune scanalature 20 ricavate lungo un asse mediano della superficie 11 stessa.
Tondini o ferri longitudinali 21 possono essere ugualmente inseriti all ' interno del volume definito dagli elementi di armatura 18.
Nella variante illustrata in fig. 3, l'elemento modulare 10 presenta, sulla superficie esterna dell'arco ribassato 19, mezzi 22 per il sostegno ed il posizionamento di ulteriori tondini o ferri longitudinali 21, che hanno la funzionare di irrigidire e consolidare ulteriormente la struttura autoportante definita dall'insieme di elementi modulari 10.
Nella fig. 3 è illustrata in tratteggio una tubazione 34 che può essere collocata al di sotto della superficie superiore 11.
In tale fig. 3 è illustrato parzialmente anche un pilastrino 30, le cui caratteristiche e la cui funzione saranno spiegate in maggior dettaglio con riferimento alla fig. 6.
Nella variante illustrata in fig. 4, l'elemento modulare 10 presenta, lungo uno dei suoi assi mediani, un incavo definente una sede di posizionamento 17 per un elemento di armatura 18, nel caso di specie un traliccio triangolare.
Accoppiando una pluralità di elementi modulari 10 nel modo illustrato in fig. 2, anche in questo caso si ottiene un reticolo mono o bi-direzionale , costituito da una pluralità di elementi di armatura 18 aventi funzione statica, quali travi, travetti, tralicci, di qualsiasi forma o sezione purché compatibile con la dimensione della sede 17.
Detti elementi di armatura 18 vanno a cooperare con i tondini o ferri 21 inseriti nelle scanalature mediane 20 della superficie superiore 11.
Nel caso illustrato in fig. 4, sulle pareti interne della sede 17 sono presenti mezzi 22 per il sostegno ed il posizionamento di tondini ausiliari di armatura 21.
Detti mezzi 22, cosi come i mezzi 22 illustrati in fig. 3, possono essere anche utilizzati per il posizionamento e la protezione di canalizzazioni o piccole condutture utilizzate per la formazione di reti tecnologiche, ad esempio idrica od elettrica, o di servizi.
Tale utilizzo si rivela particolarmente efficace nel caso di applicazione degli elementi modulari 10 come elementi di solaio per piani intermedi.
Secondo l'ulteriore soluzione illustrata in fig.
6, gli elementi modulari sono di tipo sostanzialmente convenzionale, differenziandosi per il fatto che non vengono collegati reciprocamente tramite accoppiamento diretto dei rispettivi lati, ma mediante un elemento ausiliario 23 di collegamento conformato sostanzialmente ad arco ed a culla.
Detto elemento ausiliario 23 presenta i propri bordi 24 conformati a gancio che si ancorano sui bordi laterali degli elementi modulari 10 su cui si applica e ne seguono l'andamento sostanzialmente fino a livello della superficie di appoggio.
Detto elemento ausiliario 23 ha la funzione di definire una sede 17 per il posizionamento di un elemento di armatura 18, nel caso di specie un travetto a "T".
Come nei casi illustrati in precedenza, quando una pluralità di elementi modulari 10 viene assemblata a formare una struttura sostanzialmente piana avente la dimensione voluta, la presenza di detti elementi ausiliari 23 permette di definire una pluralità-di sedi 17 che costituiscono un reticolo armato avente funzione strutturale.
Nel caso di specie, la base 25 di detti elementi ausiliari 23 presenta sedi per il sostegno ed il posizionamento di ferri di armatura ausiliari 21.
Inoltre , nel caso illustrato solamente per l ' elemento modulare 10 di destra, nella parte sottostante della superf icie superiore 11 sono presenti mezzi 26 di sostegno e posizionamento di condutture o canalizzazione per reti tecnologiche o di servizi.
Detti mezzi 26 possono essere costituiti anche da fori di guida entro cui vengono inserite e sostenute dette condutture o canalizzazioni.
Sempre nella soluzione di fig. 6, sulla faccia superiore 11 in corrispondenza del centro 12, anziché la superficie circolare concava, è presente un foro 35 di sezione circolare, definente, in cooperazione con una parete 31 un elemento cavo a pilastrino di sostegno e rinforzo 30, nel caso di specie a tronco di cono, chiuso inferiormente da una base 33.
Lungo l’elemento a pilastrino 30 sono presenti uno o più solchi 32a, 32b sulla parete 31 che permettono una facile separazione del solo tratto inferiore 30a od anche di un tratto intermedio 32b dall'elemento a pilastrino 30. Detti tratti inferiore 30a od intermedio 30b, una volta staccati, vengono inseriti entro il foro 35 e, fungendo da tappo, consentono di evitare il riempimento del suddetto pilastrino.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Elemento modulare per solaio o vespaio utilizzato in strutture autoportanti atte ad assolvere o la funzione di isolamento dei pavimenti dal terreno sottostante o quella di solaio per piani intermedi, coperture, pavimenti galleggianti, tetti ventilati o rovesci, detto elemento modulare presentando una superficie superiore (11) e gambe di sostegno (13), detta superficie superiore (11) presentando almeno una scanalatura mediana (20) per l'alloggiamento di ferri o tondini longitudinali (21), una pluralità di detti elementi modulari essendo abbinabili per realizzare una struttura sostanzialmente continua, caratterizzato dal fatto che definisce, da solo od in combinazione con uno o più analoghi elementi modulari (10) ad esso associati, una sede (17) per il posizionamento e l'ancoraggio di un elemento strutturale di armatura (18), quale una trave, un travetto od un traliccio, avente una dimensione tale da assolvere una funzione statica di portanza, detti elementi strutturali-di armatura (18), una volta installati in opera ed inglobati nel getto di calcestruzzo, permettendo la formazione di una struttura armata autoportante, 2 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la sede di posizionamento (17) presenta una profondità, misurata dal suo punto più basso al punto più alto della superficie superiore (11), di almeno 10 centimetri in modo da permettere il posizionamento di un elemento di armatura (18) avente caratteristiche statiche di portanza strutturale. 3 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il reticolo armato è di tipo monodirezionale. 4 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il reticolo armato è a nervature incrociate. 5 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta, in corrispondenza di almeno un lato, un arco (19) ribassato rispetto al piano di base della superficie superiore (11), detto arco ribassato (19), quando accoppiato ad un analogo arco ribassato (19) di un elemento modulare (10) adiacente, definendo detta sede (17) di posizionamento ed ancoraggio di almeno un elemento di armatura (18). 6 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è idoneo a cooperare con un elemento ausiliario (23) di collegamento conformato sostanzialmente ad arco ed a culla, detto elemento ausiliario (23) presentando bordi laterali (24) conformati a gancio atti ad essere agganciati agli archi (19) di due elementi modulari (10) adiacenti a definirne il collegamento reciproco e definendo la sede (17) di posizionamento ed ancoraggio di almeno un elemento di armatura (18). 7 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta, lungo uno dei suoi assi mediani, un incavo definente detta sede (17) di posizionamento ed ancoraggio di almeno un elemento di armatura (18). 8 - Elemento modulare come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'elemento di armatura (18) è costituito da una trave, un travetto od un traliccio di forma rettangolare, triangolare, a "T" od altra forma voluta. 9 - Elemento modulare come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in cooperazione con dette sedi (17) di posizionamento ed ancoraggio di elementi di armatura (18) sono presenti mezzi o sedi (22) di sostegno e posizionamento di tondini o ferri ausiliari. 10 - Elemento modulare come alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la base (25) dell'elemento ausiliario (23) presenta sedi per il sostegno ed il posizionamento di ferri o tondini longitudinali (21). 11 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta, al di sotto della superficie superiore (11), mezzi o fori (26) di sostegno e posizionamento di condutture o canalizzazioni per reti tecnologiche o di servizi. 12 - Elemento modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la superficie superiore (11) presenta inferiormente almeno un elemento a pilastrino (30) di sostegno e rinforzo. 13 - Elemento modulare come alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che l'elemento a pilastrino (30) di sostegno e rinforzo è aperto superiormente e presenta almeno una zona preferenziale di pre-rottura (32) a definire almeno un sottoelemento (30a) staccabile dall'elemento modulare (10) ed inseribile per incastro quale tappo di chiusura per detto elemento (30). 14 - Elemento modulare sostanzialmente come descritto ed illustrato negli annessi disegni.
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