ITUD960152A1 - Gruppo di traino per macchine piegatrici - Google Patents

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"GRUPPO DI TRAINO PER MACCHINE PIEGATRICI"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Forma oggetto del presente trovato un gruppo di traino per macchine piegatrici come espresso nella rivendicazione principale.

Detto gruppo di traino si applica alle macchine atte alla piegatura di profilati, particolarmente, ma non esclusivamente di tondi di armatura utilizzati nelle costruzioni edilizie.

Nel seguito, per motivi di praticità espositiva, si farà riferimento alle macchine piegatrici per tondi di armatura potendo comunque il trovato essere applicato anche a macchine piegatrici per altri profilati .

STATO DELLA TECNICA

Sono note le macchine piegatrici per tondi di armatura comprendenti sostanzialmente un gruppo di traino posto a monte della cesoia che precede il gruppo piegatore.

Il gruppo di traino comprende normalmente, oltr ad un dispositivo trascinatore, un dispositivo^ guidafilo avente anche funzione pre-raddrizzante ed uno o più dispositivi raddrizzatori che riconducono il tondo ad una conformazione sostanzialmente rettilinea prima che esso sia sottoposto alla piegatura.

Normalmente le macchine piegatrici presentano almeno due dispositivi raddrizzatori disposti su piani non paralleli, in modo che la correzione delle deformazioni del tondo avvenga almeno rispetto a detti due piani.

I dispositivi raddrizzatori possono essere posti a monte, a valle o sia a monte che a valle rispetto al dispositivo di trascinamento.

Nelle macchine tradizionali il dispositivo di trascinamento è costituito da una o più coppie di rulli, controrotanti e disposti allineati sostanzialmente su un asse ortogonale rispetto all'asse longitudinale del tondo in transito.

I gruppi di traino così configurati si rivelano però non sempre efficienti in fase di trascinamento, anche in relazione alla scarsa aderenza delle superfici dei rulli sul tondo di armatura; detto tondo inoltre è spesso soggetto, anche a causa di detta ridotta aderenza rispetto ai rulli di

possono comportare rilevanti problemi nella successiva piegatura.

Tale tendenza alla rotazione deriva dal fatto che per svolgere l'aspo sul quale è avvolto il filo sono necessarie ingenti forze di compressione esercitate dal dispositivo di trascinamento; se le superfici di aderenza fra tondo e rulli non sono sufficientemente elevate, tali forze di compressione, schiacciando il tondo tra i rulli, tendono a farlo ruotare e torcere longitudinalmente .

Alcune recenti macchine piegatrici hanno adottato dispositivi di trascinamento comprendenti un tamburo rotante centrale cooperante con rulli di diametro inferiore disposti perifericamente a cooperare con una semicirconferenza di detto tamburo.

In questa soluzione il tondo in transito viene forzato a compiere un'inversione di 180° prima di essere sottoposto a piegatura; ciò determina una migliore azione di traino ed un incremento dell'aderenza del tondo al dispositivo di trascinamento, ma per contro comporta lo svantaggio di guidare il tondo da piegare nella sua direzione di provenienza iniziale, rendendo complessa la struttura della macchina.

Un'altra soluzione proposta prevede la doppiai inversione di direzione del tondo in fase di avanzamento, il dispositivo di trascinamento comprendendo due tamburi rotanti, cooperanti con relativi rulli periferici, che obbligano il tondo ad eseguire due successive inversioni di 180° prima di essere sottoposto a raddrizzatura e successivamente a piegatura.

Questo gruppo di traino risulta però notevolmente ingombrante, necessitando inoltre di potenze di azionamento molto elevate, non rivelandosi quindi adattabile ad ogni tipo di macchina piegatrice.

Un altro tipo di gruppo di traino prevede il dispositivo di trascinamento composto da due tamburi rotanti disposti sfalsati e cooperanti con relativi rulli periferici; questa configurazione del dispositivo di trascinamento determina un percorso a doppia ansa lungo il quale viene guidato il tondo da piegare.

La potenza richiesta e l'ingombro dei componenti di trascinamento risultano in questo caso inferiori rispetto alla soluzione precedente, ma per contro si rende necessario l'impiego di uno o più elementi guidafilo nel tratto di percorso compreso tra le due anse, ciò comportando maggiori costi di realizzazione della macchina piegatrice.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere altri ed ulteriori vantaggi la proponente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione principale.

Le rivendicazioni secondarie espongono varianti all'idea di soluzione principale.

Scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di traino che risulti efficace sia in fase di raddrizzatura sia in fase di trascinamento del tondo di armatura, concretizzando un'aderenza maggiorata del dispositivo di trascinamento sullo stesso tondo tale da impedirne la rotazione e la torsione .

ALtro scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo di traino che comporti limitati costi di realizzazione e di esercizio e che presenti ingombri limitati .

Il gruppo di traino secondo il trovato comprende sostanzialmente un dispositivo di trascinamento costituito da un tamburo rotante di grande diametro {almeno 400 mm ) e da almeno una coppia di rulli di contrasto cooperanti con la periferia di detto tamburo rotante.

Secondo il trovato, il dispositivo di trascinamento è posto in posizione vicina al gruppo piegatore e coopera con almeno un dispositivo raddrizzatore, posto immediatamente a monte dello stesso dispositivo di trascinamento; detto dispositivo raddrizzatore è strutturato in modo da determinare, congiuntamente alla posizione del dispositivo di trascinamento, la formazione di un'ansa di ampio raggio (almeno 800 mm) sul tondo di armatura in transito, prima che lo stesso tondo riassuma un andamento sostanzialmente rettilineo in corrispondenza dei rulli finitori posti a monte della cesoia.

Secondo una variante del trovato, detti rulli finitori sono disposti in modo tale da creare una contro-ansa sul tondo di armatura in uscita dal dispositivo di trascinamento.

La formazione di detta/e ansa/e in prossimità del gruppo piegatore, unitamente all'ampia superficie di aderenza determinata sul tondo dal dispositivo di trascinamento, riduce notevolmente la possibilità di una qualsiasi rotazione o torsione assiale del tondo, contribuendo ad un sensibile miglioramento della qualità del prodotto finale.

L'ampio raggio di curvatura delle stesse anse permette di contenere la deformazione del tondo di armatura senza diminuire tuttavia l'efficacia dell'effetto anti-rotazione sullo stesso tondo.

La dimensione maggiorata del tamburo rotante del dispositivo di trascinamento consente di ricavare, sul profilo dello stesso, una sede di contenimento dei tondo più profonda, aumentando l'aderenza del tondo a detto tamburo per una più efficace azione del dispositivo di trascinamento ed una maggiore precisione geometrica delle piegature.

Secondo una variante del trovato, detta sede di contenimento del tondo è definita su una pluralità di placche, realizzate in materiale anti-usura di elevata durezza e resistenza a compressione, montate perifericamente su un corpo centrale costituente la struttura portante del tamburo rotante; ciò consente una riduzione dei costi di realizzazione del dispositivo di trascinamento e quindi più in generale dell'intero gruppo di traino, potendo il corpo centrale del tamburo rotante essere costruito in materiale di minore qualità.

Un ulteriore contenimento dei costi di realizzazione del gruppo di traino secondo il trovato è dovuto alla limitata necessità di elementi guidatilo, essendo i dispositivi raddrizzatori posti a ridosso del dispositivo di trascinamento e questo collocato in prossimità del gruppo piegatore; questa configurazione determina inoltre un sensibile contenimento del volume di ingombro di detto gruppo di traino, consentendo la produzione di macchine piegatrici sensibilmente più compatte.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Le figure allegate sono fornite a titolo esemplif icativo non limitativo ed illustrano una soluzione preferenziale del trovato.

Nella tavola abbiamo che:

- la fig. 1 illustra schematicamente il gruppo di traino per macchine piegatrici secondo il trovato;

- la fig. 2 illustra schematicamente una variante del gruppo di traino di fig. 1;

- la fig. 3 illustra parzialmente una sezione del dispositivo di trascinamento di fig.

2.

DESCRIZIONE DEI DISEGNI

Con riferimento alle figure allegate il numero 10 indica generalmente il gruppo di traino secondo il trovato per macchine piegatrici di profilati 11 nel caso di specie costituiti da tondi di armatura 111. Detto gruppo di traino 10 comprende un dispositivo di trascinamento 12 posto a monte della cesoia 13 ed in una posizione ravvicinata al gruppo piegatore 14. Secondo il trovato, il dispositivo di trascinamento 12 comprende un tamburo rotante 17 di grande diametro (almeno 400 mm, valore preferenziale 700 mm) , realizzato in materiale metallico antiusura con caratteristiche di elevata durezza e resistenza alla compressione, quale ad esempio un acciaio speciale e/o trattato; detto tamburo rotante presenta, sulla sua superficie esterna, un incavo circonf erenziale definente la sede di contenimento 19 del tondo di armatura 111 e coopera perifericamente con coniugati mezzi di compressione 18 comprendenti una pluralità di cilindri di contrasto 18a controrotanti rispetto allo stesso tamburo 17.

Secondo una variante del trovato illustrata nelle figg. 2 e 3, il tamburo rotante 17 è costituito da un corpo centrale 17a, associato all'asse di rotazione, realizzato in materiale non specifico, sul quale sono montate radialmente una pluralità di placche 17b, realizzate in materiale anti-usura di elevata durezza e resistenza alla compressione sulle quali viene ricavata la sede di conteniment o 19 del tondo di armatura.

L’avanzamento del tondo di armatura 111 avviene per effetto della controrotazione del tamburo rodante 17 e dei cilindri di contrasto 18a i quali spingono il tondo di armatura 111 contro lo stesso tamburo rotante 17 accentuando la condizione di intierferenza tra questo e detto tondo 111.

Secondo il trovato, il diametro maggiorato del tamburo rotante 17 consente di ricavare una profonda sede di contenimento 19 del tondo di armatura 111, incrementando l'entità della superficie di contatto 17c e quindi le condizioni di aderenza tra lo stesso tamburo rotante 17 ed il tondo di armatura 111.

Il dispositivo di trascinamento 12 coopera con uno o più dispositivi raddrizzatori 15, 16, nel caso di specie posizionati a monte dello stesso su due piani non paralleli, ad esempio ortogonali uno all'altro, aventi funzione di ripristinare la rettilineità del tondo di armatura 111 proveniente dall’aspo rotante. Secondo il trovato, almeno un dispositivo raddrizzatore 16 è collocato a monte ed a ridosso del tamburo rotante 17 essendo disposto in modo tale, rispetto a detto dispositivo di trascinamento 12, da determinare sul tondo 111 la formazione d un'ansa 20 di ampio raggio (almeno 800 min, valor preferenziale 1000 mm) estendentesi sostanzialmente dal dispositivo raddrizzatore 16 al dispositivo di trascinamento 12 .

Le posizioni dei cilindri di contrasto 18a e dei rulli finitori 21, disposti allineati su un piano sostanzialmente tangente superiormente il tamburo 17, portano il tondo di armatura 111 ad un andamento nuovamente rettilineo prima della fase finale di piegatura.

Secondo la variante del trovato illustrata in fig.

2, i rulli finitori 21 sono disposti non allineati al piano tangente superiormente il tamburo rotante 17 e cooperano con almeno uno dei cilindri di contrasto 18a determinando, sul tondo 111 a valle del dispositivo di trascinamento 12, la formazione di una contro-ansa 120 riconducendo successivamente detto tondo 111 ad un andamento sostanzialmente rettilineo prima che lo stesso giunga al gruppo piegatore 14.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1 - Gruppo di traino per macchine piegatrici di profilati (11), in particolare di tondi di armatura (111), detto gruppo di traino comprendendo almeno un dispositivo di trascinamento posto a monte della cesoia (13) e del gruppo piegatore (14), un gruppo di rulli finitori (21) disposti tra il dispositivo di trascinamento ed il gruppo piegatore (14) ed almeno un dispositivo raddrizzatore (16) posto a monte del dispositivo di trascinamento, detto dispositivo di trascinamento comprendendo almeno un tamburo rotante, presentante perifericamente una sede di contenimento (19) del profilato (11), detto tamburo rotante cooperando perifericamente con coniugati mezzi di compressione (18) comprendenti cilindri di contrasto (18a) controrotanti rispetto ad esso, caratterizzato dal fatto che il tamburo rotante (17) del dispositivo di trascinamento (12) è di diametro almeno pari a 400 mi ed è collocato a ridosso del gruppo piegatore (14) in posizione immediatamente antecedente i rulli finitori (21), detto tamburo rotante (17) cooperando con l'almeno un dispositivo raddrizzatore (16) posto immediatamente a monte di detto dispositivo di trascinamento (12) a determinare una deformazione ad ansa (20) del profilato (11) in transito, detta ansa (20) presentando un raggio almeno pari a 800 mm. 2 - Gruppo di tram o come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i rulli finitori (21) ed almeno uno dei cilindri di contrasto (18a) definiscono sul profilato (11) in uscita dal tamburo rotante (17) una contro-ansa (120). 3 - Gruppo di traino come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il tamburo rotante (17) è costituito da un corpo centrale (17a) associato all'asse di rotazione e da una pluralità di placche (17b) disposte perifericamente a detto corpo centrale (17a) e realizzate in materiale anti-usura con caratteristiche di elevata durezza e resistenza alla compressione, dette placche (17b) definendo la sede di contenimento (19) del profilato (11).