ITUD20120042A1

ITUD20120042A1 - Scambiatore di calore a piastre

Info

Publication number: ITUD20120042A1
Application number: IT000042A
Authority: IT
Inventors: Longhi Giuseppe De; Renato Speranzon
Original assignee: Dl Radiators Spa
Priority date: 2012-03-14
Filing date: 2012-03-14
Publication date: 2013-09-15
Also published as: EP2834582A1; EP2834582B1; DK2834582T3; PL2834582T3; WO2013136152A1; SI2834582T1

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"SCAMBIATORE DI CALORE A PIASTRE"

CAMPO DI APPLICAZIONE

II presente trovato si riferisce ad uno scambiatore di calore a piastre, o radiatore, vantaggiosamente, ma non esclusivamente ad un radiatore avente almeno due piastre. In particolare, il trovato si riferisce ad un radiatore a piastre ed al sistema di distribuzione del calore ad esso applicato.

Ãˆ altresÃ¬ oggetto del presente trovato un elemento di inserimento idoneo a concretizzare il sistema di distribuzione del calore.

STATO DELLA TECNICA

Sono noti scambiatori di calore del tipo a due o piÃ¹ piastre, parallele e non, nelle quali viene immesso un fluido termovettore, quale acqua calda. In ciascuna delle piastre di riscaldamento, normalmente, una pluralitÃ di canali interconnessi fra loro definiscono il passaggio e la distribuzione del fluido

Ãˆ noto anche prevedere mezzi di connessione, quali raccordi, normalmente conformati a "T", i quali sono disposti fra due piastre e collegano fra loro rispettivamente le opportune aperture di ciascuna piastra per distribuire e/o ricevere il fluido.

Sono anche noti scambiatori di calore in cui il fluido termovettore viene fatto circolare prima, o in maggior quantitÃ , in una prima piastra e successivamente nella seconda piastra.

Sono altresÃ¬ noti raccordi che vengono associati alle due piastre e che permettono di definire un percorso obbligato per il fluido sÃ¬ da soddisfare le condizioni di transito voluto.

Sono anche noti raccordi, anche di tipo a "T", nei quali sono ricavati percorsi privilegiati per il transito del fluido attraverso solo alcuni dei tratti del raccordo.

Sono altresÃ¬ noti raccordi di tipo a "T" nei quali sono inseriti inserti che vengono lavorati al fine di ostruire e/o parzializzare il flusso di fluido attraverso una o piÃ¹ direzioni.

I sistemi noti di distribuzione del calore all'interno di uno scambiatore presentano perÃ² problemi sia di costo, sia di regolazione puntuale, sia di controllo voluto del flusso.

CosÃ¬, ad esempio, regolatori di flusso associati all'ingresso dello scambiatore controllano il flusso verso entrambe le piastre ma non garantiscono un controllo puntuale con le esigenze specifiche di questa o di quella piastra.

Un ulteriore inconveniente degli inserti noti Ã ̈ che risultano di difficile posa in opera all'interno dei raccordi e di difficile determinazione del grado di parzializzazione che devono esercitare.

Ãˆ quindi uno scopo del presente trovato il prevedere uno schema di circolazione del fluido riscaldante che garantisca il risultato voluto di distribuzione del calore all'interno di uno scambiatore.

Ãˆ un altro scopo del presente trovato il privilegiare, secondo le esigenze, una parte o l'altra parte dello scambiatore di calore.

Ãˆ pure uno scopo del presente trovato il prevedere un sistema che permetta un controllo puntuale e personalizzato della distribuzione del calore in uno scambiatore .

Ãˆ anche uno scopo del presente trovato il prevedere un sistema semplice, versatile ed economico.

Ãˆ anche uno scopo il prevedere raccordi, ad esempio a "T", personalizzabili, in termini di gestione del flusso, di volta in volta in modo semplice e rapido. Ãˆ, inoltre, uno scopo del presente trovato quello di realizzare un elemento di inserimento che sia semplice, economico da realizzare, di facile applicazione dei raccordi, e che permetta un controllo definito o voluto del flusso.

Un ulteriore scopo del presente trovato Ã ̈ quello di realizzare un elemento di inserimento che sia personalizzabile in funzione delle esigenze specifiche .

Un ulteriore scopo del presente trovato Ã ̈ quello di realizzare un elemento di inserimento che possa essere applicato ad una qualsiasi configurazione di raccordo.

Un ulteriore scopo del presente trovato Ã ̈ quello di realizzare un raccordo per uno scambiatore di calore, comprendente un elemento di inserimento del flusso di fluido transitante avente ingombri ridotti, di facile applicazione e regolazione puntuale.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato Ã ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, un sistema di distribuzione del calore, secondo il presente trovato, viene applicato ad uno scambiatore di calore, vantaggiosamente del tipo avente almeno due piastre di riscaldamento. In particolare, lo scambiatore comprende almeno una prima piastra ed una seconda piastra, di forma quadrilatera, normalmente quadrate, o rettangolari, che sono disposte sostanzialmente parallele e contigue fra loro.

Sia la prima che la seconda piastra sono provviste di una o piÃ¹ aperture, le quali sono opportunamente collegate fra loro ed al circuito termo-idraulico, mediante raccordi, normalmente a "T", in modo che almeno la piÃ¹ parte del fluido caldo venga fatto transitare, in modo voluto e controllato, prima attraverso una piastra e poi attraverso l'altra piastra.

Secondo un primo aspetto del presente trovato, la prima piastra comprende una prima apertura di ingresso del fluido ed una terza apertura di uscita del fluido.

La seconda piastra, invece, Ã ̈ provvista di una terza apertura di ingresso del fluido termovettore ricavata in posizione coniugata a quella della terza apertura della prima piastra, e di una quarta apertura di uscita del fluido termovettore. La terza apertura della prima piastra Ã ̈ collegata alla terza apertura della seconda piastra mediante mezzi di connessione .

Secondo un ulteriore aspetto del trovato, risulta vantaggioso prevedere che la prima e la terza apertura della prima piastra siano ricavate su un primo vertice e, rispettivamente, su un terzo vertice della piastra stessa.

Ãˆ nello spirito del trovato il prevedere che il primo vertice ed il terzo vertice siano diagonalmente contrapposti .

Secondo una variante del trovato, la prima apertura e la terza apertura della prima piastra sono disposte in cooperazione con uno stesso lato della piastra. In accordo con un ulteriore aspetto del trovato, la terza e la quarta apertura della seconda piastra sono ricavate su un terzo vertice e, rispettivamente, su un altro vertice della seconda piastra.

Ãˆ nello spirito del trovato prevedere che la terza apertura e l'altra apertura della seconda piastra siano disposte su uno stesso lato di quest'ultima. Detta terza apertura d'uscita presente nella prima piastra Ã ̈ collegata alla seconda piastra in corrispondenza di un terzo vertice di detta seconda piastra che Ã ̈ disposto in posizione coniugata al terzo vertice della prima piastra.

Secondo una prima variante, il primo vertice, quando lo scambiatore Ã ̈ posto, in uso, con le sue piastre sostanzialmente verticali, Ã ̈ posto in alto.

Secondo un'altra variante, il primo vertice Ã ̈ posto in basso.

In questo modo, il fluido termovettore viene immesso nella prima piastra, riscalda uniformemente la sua superficie e poi entra nella seconda piastra riscaldando anch'essa, per poi uscire.

Secondo una variante del trovato, la prima piastra Ã ̈ provvista, inoltre, di una seconda apertura ricavata su un suo secondo vertice. Questa seconda apertura della prima piastra Ã ̈ collegata, mediante mezzi di connessione, con una seconda apertura presente in un secondo vertice della seconda piastra. Secondo un'ulteriore variante del trovato, la prima piastra Ã ̈ provvista, in un suo quarto vertice, di una quarta apertura collegata, mediante mezzi di connessione, alla quarta apertura della seconda piastra.

In accordo con un'ulteriore variante del trovato, la seconda piastra Ã ̈ provvista, in un suo primo vertice, di una prima apertura collegata mediante mezzi di connessione con la prima piastra.

Vantaggiosamente, ma non necessariamente, i mezzi di connessione, quali raccordi, sono conformati a "T" o sostanzialmente a "T".

In accordo con una forma di realizzazione, la prima piastra Ã ̈ disposta, in uso, rivolta verso la zona piÃ¹ calda mentre la seconda piastra Ã ̈ disposta, in uso, verso una zona piÃ¹ fredda, potendo essere la zona fredda una parete e la zona calda l'ambiente da riscaldare.

Secondo una variante, la prima piastra Ã ̈ disposta, in uso, rivolta verso la zona piÃ¹ fredda e la seconda piastra Ã ̈ rivolta verso la zona piÃ¹ calda.

Secondo una variante, tutte e quattro le aperture della prima piastra sono idraulicamente collegate a quelle della seconda piastra, anche se uno o piÃ¹ passaggi idraulici attraverso i mezzi di connessione sono occlusi o parzializzati , incidendo sulla quantitÃ di fluido transitante.

Secondo un'ulteriore variante, per realizzare il sistema di transito controllato del fluido caldo, alcuni mezzi di connessione, siano essi lineari o a "T", presentano almeno uno dei tratti di transito ostruito o parzialmente ostruito da elementi di inserimento.

Secondo una formulazione del trovato, gli elementi di inserimento sono ottenuti da lamiera o da materiale plastico inseribile in uno o nell'altro tratto dei mezzi di connessione, ad esempio a "T", mediante semplice pressione assiale ed ivi restante per dilatazione assiale.

Secondo una variante, gli elementi di inserimento presentano linee di piegatura preimpostate, ad esempio da due a sei, vantaggiosamente tre, per parzializzare il transito del fluido attraverso i mezzi di connessione.

Secondo il trovato, nel caso di mezzi di connessione a "T", l'ottenimento delle pieghe Ã ̈ effettuato a scambiatore assemblato, ed eventualmente in opera, agendo direttamente attraverso un tratto di transito del fluido del raccordo a "T".

Secondo un'ulteriore variante, sono previsti elementi di inserimento con una gamma di fori idonei a parzializzare, in modo voluto e definito, il transito del fluido.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 Ã ̈ una rappresentazione schematica del sistema di distribuzione del calore in accordo con il presente trovato;

- la fig. 2 Ã ̈ una rappresentazione schematica degli elementi di collegamento delle due piastre di uno scambiatore di calore;

- la fig. 3 Ã ̈ una vista in pianta di un elemento di inserimento in accordo con il presente trovato;

- la fig. 4 Ã ̈ una vista in pianta di una prima variante di fig. 3;

- la fig. 5a Ã ̈ una vista in pianta di una seconda variante di fig. 3;

- la fig. 5b Ã ̈ una vista laterale di fig. 5a;

- la fig. 5c Ã ̈ una vista prospettica dell'elemento delle figg. 5a e 5b;

- la fig. 6 Ã ̈ una vista di una variante di fig. 5a;

- la fig. 7 Ã ̈ una vista in sezione dell'elemento di inserimento di fig. 5b, associato ad un raccordo per uno scambiatore.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE

Con riferimento a fig. 1, un sistema di distribuzione del calore, secondo il presente trovato, viene indicato con il numero di riferimento 10, e si applica vantaggiosamente ad uno scambiatore di calore 11 del tipo a piastre. Per tipo a piastre si intende solo che presentano uno sviluppo superficiale.

Lo scambiatore di calore 11, nel caso di specie, comprende due piastre, rispettivamente una prima piastra 12 ed una seconda piastra 13 disposta nel caso specifico parallela e contigua alla prima piastra 12.

Sia la prima 12 che la seconda piastra 13, che possono essere in lamiera o in metallo fuso o presso fuso, sono provviste, o definiscono in modo noto, internamente canali interconnessi fra loro all'interno dei quali viene fatto circolare un fluido caldo, ad esempio acqua.

La prima piastra 12 e la seconda piastra 13 sono provviste ciascuna di una prima superficie 14 che in uso Ã ̈ rivolta verso l'esterno, e di una seconda superficie 15 che, in uso, Ã ̈ rivolta verso l'interno cosicchÃ© le due seconde superfici 15 delle piastre sono affacciate fra loro.

Nel caso di specie, la prima piastra 12 e la seconda piastra 13 hanno forma rettangolare.

Nella seconda superficie 15 della prima piastra 12 e della seconda piastra 13 sono ricavate aperture passanti per la circolazione del fluido.

Nello specifico, le aperture sono ricavate in posizioni coordinate sostanzialmente a quelle dei vertici della prima 12 e della seconda piastra 13, ovvero in corrispondenza rispettivamente di un primo 16a e 116a, di un secondo 16b e 116b, di un terzo 16c e 116c e di un quarto vertice 16d e 116d. Il primo vertice 16a e 116a, posto nel caso di specie in alto, Ã ̈ diagonalmente contrapposto rispetto al terzo vertice 16c e 116c, che Ã ̈ posto, nel caso di specie in basso.

Il terzo 16c, 116c ed il quarto vertice 16d, 116d presentano un lato in comune che durante l'uso Ã ̈ disposto sostanzialmente orizzontale.

Le aperture della prima piastra 12 sono disposte in posizioni coniugate rispetto alle aperture ricavate sulla seconda piastra 13.

Nello specifico, la prima piastra 12 comprende una prima apertura 17 ricavata in corrispondenza del primo vertice 16a, ed una terza apertura di uscita 18 ricavata in corrispondenza del terzo vertice 16c.

Nel caso illustrato, la prima piastra 12 Ã ̈ provvista di due aperture ausiliarie, rispettivamente una seconda apertura 19 ed una quarta apertura 20 che sono collegate, nel caso di specie, da raccordi a "T" alla seconda piastra 13.

La seconda 19 e la quarta apertura 20 sono ricavate in posizioni contrapposte angolarmente fra loro e rispettivamente in corrispondenza del secondo 16b e del quarto vertice 16d.

Nella seconda superficie 15 della seconda piastra 13 sono ricavate rispettivamente una terza apertura 21, una quarta apertura 22 e due aperture ausiliarie, rispettivamente una prima 23 ed una seconda apertura 24

Nello specifico, la terza apertura 21, o apertura di ingresso, Ã ̈ ricavata in corrispondenza del terzo vertice 116c, ossia in posizione coniugata a quella in cui Ã ̈ disposta la terza apertura di uscita 18 della prima piastra 12.

La quarta apertura di uscita 22 Ã ̈ ricavata in corrispondenza del quarto vertice 116d, mentre la prima 23 e la seconda apertura 24 sono ricavate sostanzialmente in corrispondenza del primo 116a e rispettivamente del secondo vertice 116b.

Nel caso di specie, lo scambiatore di calore 11 comprende, inoltre, un primo raccordo 26 attraverso il quale il fluido viene immesso nello scambiatore 11, un secondo raccordo 27 ed un terzo raccordo 28 che collegano fra loro la prima piastra 12 e la seconda piastra 13, ed un quarto raccordo 29 attraverso il quale il fluido viene scaricato.

Il terzo raccordo 28, o altro raccordo all'uopo attrezzato, puÃ² essere deputato, o anche deputato, alla funzione di sfogare l'aria dallo scambiatore di calore 11.

Il primo raccordo 26 (fig- 2) Ã ̈ provvisto di un primo tratto di ingresso 30 idoneo a permettere il collegamento di un condotto 31 di immissione del fluido caldo. Detto primo raccordo 26 presenta poi un primo tratto di mandata 32a ed un secondo tratto di mandata 32b che si collegano rispettivamente alla prima apertura di ingresso 17 ed alla terza apertura ausiliaria 23, ed un ulteriore tratto 33 al quale sono associati mezzi di regolazione come, ad esempio, una valvola termostatica 34.

Nella parete interna del primo tratto di mandata 32a Ã ̈ inserito un elemento di inserimento 40, riportato schematicamente nelle figg. 1 e 2 in linee tratteggiate .

L'elemento di inserimento 40 puÃ² definire un'ostruzione sostanzialmente totale o parziale del tratto del raccordo in cui viene inserito.

L'ostruzione parziale puÃ² essere del tipo ripartitore voluto del fluido.

Negli esempi rappresentati nelle figg. 3-6, vengono illustrate alcune forme di realizzazione dell'elemento di inserimento 40, il quale Ã ̈ provvisto di feritoie 41, nel caso di specie ad "L", che definiscono alette 42.

Ciascuna delle alette 42 puÃ² essere selettivamente piegata in corrispondenza del suo bordo di collegamento al corpo dell'elemento di inserimento 40 per definire un'apertura 43 (fig. 7) che determina una voluta parzializzazione.

Le alette 42 possono essere ripiegate sia verso la superficie concava dell'elemento di inserimento 40 sia verso la sua superficie convessa (come riportato in linee tratteggiate in fig. 7).

Nel primo caso, l'elemento di inserimento 40 viene inserito all'interno del tratto di mandata 32b per disporsi in corrispondenza con il tratto di ingresso 30 del raccordo 26. Tale disposizione permette all'operatore di ispezionare l'interno del tratto di mandata 32b, attraverso il tratto di ingresso 30, e di piegare le alette 42 verso la parte interna dell'elemento di inserimento 40, ad esempio mediante l'utilizzo di un cacciavite, per definire l'apertura 43.

Nel secondo caso, ovvero quando le alette 42 vengono ripiegate verso la superficie convessa dell'elemento di inserimento 40, risulta vantaggioso prevedere che queste ultime vengano ripiegate prima che l'elemento di inserimento 40 venga inserito nel raccordo 26, e quindi quando il raccordo 26 viene solidarizzato con la rispettiva piastra 12, 13.

Le feritoie 41 possono essere tali da creare esse stesse una parzializzazione voluta, oppure, in alternativa, possono essere realizzate non passanti in modo da definire unicamente una linea di indebolimento preferenziale.

In associazione con le feritoie 41, o in sostituzione ad esse, possono essere presenti fori passanti calibrati 44 (figg. 4 e 6) che definiscono la voluta parzializzazione.

L'elemento di inserimento 40, che puÃ² essere in lamiera o in plastica, comprende un corpo circolare realizzato in materiale cedevole elasticamente ed avente dimensioni in pianta di poco superiori rispetto alle dimensioni in sezione del tratto del raccordo nel quale viene inserito. L'elemento di inserimento 40, durante la sua messa in opera, viene inserito nel tratto di raccordo da ostruire o parzializzare mediante pressione assiale, in modo da deformarlo elasticamente ed in modo che si adatti alle dimensioni della sezione del tratto in cui viene inserito .

La deformazione elastica cui Ã ̈ sottoposto l'elemento di inserimento 40 permette di vincolare in modo stabile quest'ultimo alle pareti interne dei tratti di raccordo, evitando un suo scorrimento assiale .

In accordo con una prima forma di realizzazione dell'elemento di inserimento (figg. 5a, 5b, 5c e 6), esso ha una conformazione concava sÃ¬ da definire, con la sua superficie esterna, un invito all'inserimento dell'elemento di inserimento 40 nel tratto del raccordo .

L'elemento di inserimento 40 presenta un bordo circonferenziale 46 che si ancora alla parete interna del tratto di raccordo.

Nell'esempio di fig. 6, sono previsti fori periferici 49 che assolvono alla funzione di lasciar transitare l'aria, favorendo la sua evacuazione.

Secondo una variante realizzativa (figg. 3 e 4), l'elemento di inserimento 40 Ã ̈ sostanzialmente piano ed ottenuto, ad esempio, per tranciatura di una lamiera metallica, ed Ã ̈ provvisto di una pluralitÃ di estensioni radiali 47 che dipartono dal corpo centrale e che, durante l'uso, si vincolano alla superficie interna del tratto di raccordo in cui vengono inserite.

Il prevedere le estensioni radiali 47, che possono essere sostituite dai fori periferici 49, crea il vantaggio di poter sfogare l'aria al livello piÃ¹ alto.

Risulta vantaggioso prevedere che, ciascuna delle estensioni radiali 47 sia provvista di estremitÃ sagomate 48 idonee ad incrementare l'effetto di ancoraggio dell'elemento di inserimento 40 alle pareti del tratto di raccordo.

Le estremitÃ sagomate 48 sono ricavate concave o convesse rispetto al perimetro circonferenziale dell'elemento di inserimento 40, ed in ragione del tipo di materiale costituente il raccordo ed eventualmente della pressione di esercizio.

Il secondo raccordo 27 collega fluidicamente la prima piastra 12 con la seconda piastra 13 in corrispondenza, rispettivamente, della terza apertura di uscita 18 e della terza apertura di ingresso 21.

Il terzo raccordo 28 collega la seconda apertura 19 della prima piastra 12 con la seconda apertura 24 della seconda piastra 13.

II quarto raccordo 29 collega la quarta apertura 20 della prima piastra 12 con la quarta apertura 22 della seconda piastra 13.

Nel caso di specie, il terzo raccordo 28 assolve, o anche assolve, la funzione di scarico dell'aria, mentre il secondo raccordo 27 assolve, o anche assolve, la funzione di svuotamento.

Il secondo 27, il terzo 28 ed il quarto raccordo 29 (fig. 2) sono conformati sostanzialmente a "T" e comprendono ciascuno un primo tratto 35a ed un secondo tratto 35b disposti sostanzialmente allineati assialmente fra loro, ed un terzo tratto 36 ortogonale rispetto al primo 35a ed al secondo tratto 35b

Nel primo tratto 35a del terzo 28 e del quarto raccordo 29 sono inseriti, nella loro superficie interna, i suddetti elementi di inserimento 40 conformati ed aventi le caratteristiche descritte con riferimento alle figg. 3 â€” 6.

La disposizione degli elementi di inserimento 40 nel primo 26, nel terzo 28 e nel quarto raccordo 29 permette di definire un percorso preferenziale del fluido all'interno dello scambiatore 11.

In particolare, il fluido caldo entra attraverso il primo raccordo 26 e provvede a riscaldare la prima piastra 12. Se l'elemento di inserimento 40 del primo raccordo 26 realizza una parzializzazione, la parte voluta del fluido in ingresso viene inviata direttamente anche alla seconda piastra 13.

Il fluido fuoriesce dal secondo raccordo 27 e viene inviato alla seconda piastra 13.

Nel caso in cui l'elemento di inserimento 40 del terzo raccordo 28 realizzi una parzializzazione, la parte voluta del fluido dalla prima piastra 12 viene inviata attraverso la seconda piastra 13 circolando attraverso il terzo raccordo 28 stesso.

Il fluido provvede pertanto a riscaldare anche la seconda piastra 13 e fuoriesce attraverso la quarta apertura 22.

Anche in corrispondenza del quarto raccordo 29 puÃ² essere prevista una parzializzazione , od un'ostruzione del fluido dalla prima piastra 12 verso lo scarico.

Ãˆ chiaro che allo scambiatore di calore a piastre fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.

Ãˆ anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrÃ senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di scambiatore di calore a piastre, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Scambiatore di calore a piastre comprendente almeno una prima piastra (12) ed una seconda piastra (13), di forma sostanzialmente quadrilatera, in ciascuna delle quali Ã ̈ adatto a circolare un fluido termovettore, detta prima piastra (12) e detta seconda piastra (13) essendo entrambe provviste di almeno una apertura (17, 18, 21, 22), detta prima piastra (12) e detta seconda piastra (13) essendo collegate idraulicamente fra loro attraverso detta apertura (17, 18, 21, 22) mediante mezzi di connessione (26, 27, 28, 29), caratterizzato dal fatto che detta prima piastra (12) comprende una prima apertura (17) di ingresso del fluido ed una terza apertura (18) di uscita del fluido, e che detta seconda piastra (13) Ã ̈ provvista di una terza apertura (21) di ingresso del fluido termovettore ricavata in posizione coniugata a quella della terza apertura (18) della prima piastra (12), e di una quarta apertura (22) di uscita del fluido termovettore, detta terza apertura (18) della prima piastra (12) essendo collegata idraulicamente alla terza apertura (21) della seconda piastra (13) mediante mezzi di connessione (27).
2. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima apertura (17) e detta terza apertura (18) della prima piastra (12) sono ricavate su un primo vertice (16a) e, rispettivamente, su un terzo vertice (16c) di quest'ultima, e che detta terza apertura (21) e detta quarta apertura (22) della seconda piastra (13) sono ricavate su un terzo vertice (116c) e, rispettivamente, su un altro vertice (116d) di quest'ultima .
3. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta terza apertura (21) e detta quarta apertura (22) di detta seconda piastra (13) sono disposte su uno stesso lato della seconda piastra (13).
4. Scambiatore di calore come in una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la prima apertura (17) e la terza apertura (18) della prima piastra (12) sono poste diagonalmente opposte.
5. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la prima apertura (17) e la terza apertura (18) della prima piastra (12) sono poste in cooperazione con uno stesso lato della prima piastra (12).
6. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima piastra (12) Ã ̈ provvista, inoltre, di una seconda apertura (19) ricavata su un suo secondo vertice (16b), e che la seconda apertura (19) della prima piastra (12) Ã ̈ collegata mediante mezzi di connessione (28) con una seconda apertura (24) presente in un secondo vertice (116b) della seconda piastra (13).
7. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la prima piastra (12) Ã ̈ provvista, in un suo quarto vertice (16d), di una quarta apertura (20) collegata mediante mezzi di connessione (29) alla quarta apertura (22) della seconda piastra (13).
8. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la seconda piastra (13) Ã ̈ provvista, in un suo primo vertice (116a), di una prima apertura (23) collegata mediante mezzi di connessione (26) con la prima piastra (12).
9. Scambiatore di calore come nelle rivendicazioni 2 e 8, caratterizzato dal fatto che il primo vertice (16a, 116a) della prima piastra (12) e della seconda piastra (13) Ã ̈ posto nella parte alta di queste ultime.
10. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (26, 27, 28, 29) sono conformati a raccordo a "T".
11. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (26, 27, 28, 29) comprendono almeno due tratti di transito (32a, 32b, 35a, 35b) del fluido, posti sostanzialmente in continuitÃ fra loro, ed almeno uno dei quali coopera con un elemento di inserimento (40).
12. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto elemento di inserimento (40) intercetta il fluido.
13. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detto elemento di inserimento (40) presenta mezzi di parzializzazione (41, 42) del fluido.
14. Elemento di inserimento per tratti di transito (32a, 32b, 35a, 35b) di mezzi di connessione (26, 27, 28, 29), caratterizzato dal fatto che comprende un corpo di forma coniugata a quella del tratto di transito (32a, 32b, 35a, 35b) nel quale Ã ̈ adatto ad essere inserito, ed Ã ̈ idoneo ad intercettare un fluido transitante in detto tratto di transito (32a, 32b, 35a, 35b), e che comprende una o piÃ¹ linee di piegatura (41) preimpostate.
15. Elemento di inserimento come nella rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che dette linee di piegatura definiscono feritoie (41) passanti, idonee a definire esse stesse una parzializzazione del flusso.
16. Elemento di inserimento nella rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che detto elemento di inserimento (40) Ã ̈ provvisto di almeno un foro calibrato (41, 44) idoneo a parzializzare in modo voluto e definito il transito di detto fluido.
17. Elemento di inserimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 16, caratterizzato dal fatto che detto elemento di inserimento (40) comprende un corpo circolare realizzato in materiale inseribile elasticamente nel tratto di transito (32a, 32b, 35a, 35b).
18. Elemento di inserimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 17, caratterizzato dal fatto che presenta perifericamente estensioni radiali (47) e/o fori periferici (49).
19. Procedimento di inserimento di un elemento di inserimento in un tratto di transito (32a, 32b, 35a, 35b) di un mezzo di connessione (26, 27, 28, 29), caratterizzato dal fatto che detto elemento di inserimento (40) Ã ̈ provvisto di un corpo nel quale sono presenti alette (42) definite da linee di piegatura (41) preimpostate, detto corpo venendo posizionato all'interno di detto tratto di transito (32a, 32b, 35a, 35b) in modo che dette alette (42) siano azionabili dall'esterno attraverso detto tratto di transito (32a, 32b, 35a, 35b) del mezzo di connessione (26, 27, 28, 29).
20. Piastra per scambiatore di calore (11) avente almeno due piastre (12, 13), caratterizzata dal fatto che costituisce una prima piastra (12) e presenta almeno due aperture (17, 18) ricavate diametralmente contrapposte, e cooperanti con i rispettivi vertici (16a, 16c).
21. Piastra per scambiatore di calore (11) avente almeno due piastre (12, 13), caratterizzata dal fatto che costituisce una seconda piastra (13) e presenta almeno due aperture (21, 22) poste sullo stesso lato in cooperazione con i vertici (116c, 116d) definiti da detto lato.
22. Procedimento di distribuzione del calore in uno scambiatore di calore (11) a piastre, in cui un fluido termovettore viene fatto circolare da almeno una prima piastra (12) verso una seconda piastra (13) dello scambiatore di calore (11), detta prima piastra (12) e detta seconda piastra (13) avendo forma sostanzialmente quadrilatera e ciascuna di esse essendo provvista di almeno una apertura (17, 18, 21, 22), dette aperture (17, 18, 21, 22) essendo collegate idraulicamente fra loro mediante mezzi di connessione (26, 27, 28, 29), caratterizzato dal fatto che detto fluido entra in detta prima piastra (12) attraverso una sua prima apertura (17) di ingresso e fuoriesce attraverso una sua terza apertura (18) di uscita, che detto fluido termovettore viene fatto circolare attraverso detti mezzi di connessione (27) collegati a detta terza apertura (18) per entrare nella seconda piastra (13) attraverso una sua terza apertura (21) ricavata in posizione coniugata a quella della terza apertura (18) della prima piastra (12), e che detto fluido fuoriesce da detta seconda piastra (13) attraverso una quarta apertura (22).