ITUD20110099A1 - Elemento d'arredo quale una libreria, scaffale, scaffalatura, o simile - Google Patents

Elemento d'arredo quale una libreria, scaffale, scaffalatura, o simile Download PDF

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ITUD20110099A1
ITUD20110099A1 IT000099A ITUD20110099A ITUD20110099A1 IT UD20110099 A1 ITUD20110099 A1 IT UD20110099A1 IT 000099 A IT000099 A IT 000099A IT UD20110099 A ITUD20110099 A IT UD20110099A IT UD20110099 A1 ITUD20110099 A1 IT UD20110099A1
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    • A47B2220/09Furniture held together by tension cables

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"ELEMENTO D’ARREDO QUALE UNA LIBRERIA, SCAFFALE, SCAFFALATURA, O SIMILE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad un elemento d’arredo quale una libreria, scaffale, scaffalatura o simile od assimilabile elemento di arredo. In particolare l’elemento d’arredo può essere di tipo modulare, componibile/scomponibile e può assumere diverse configurazioni a seconda delle particolari applicazioni o volute esigenze estetiche da assolvere.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti elementi d’arredo di tipo modulare e componibile per realizzare librerie, scaffalature o simili, i quali, mediante opportuno assemblaggio di una pluralità di loro componenti, di cui base inferiore e superiore, fianchi laterali e ripiani di appoggio, possono assumere diverse configurazioni a seconda delle necessità.
In particolare, le librerie e/o scaffalature note utilizzano un telaio periferico portante a cui sono fissati, mediante elementi di collegamento posti sulle estremità montanti, una pluralità d’elementi d’appoggio e ripiani trasversali realizzati con materiali comuni come legno, truciolare, legno compensato, MDF, oppure materiali plastici, materiali metallici od altro. Possono essere previsti eventuali montanti intermedi che fungono da pannelli divisori.
Ripiani e montanti sono vicendevolmente vincolati mediante mezzi di fissaggio convenzionali quali viti, spine di legno, pioli, chiodi od altri elementi similari che cooperano con corrispondenti sedi d’alloggiamento realizzate nei componenti di cui si discute.
Un inconveniente è che i mezzi di fissaggio impiegati richiedono Γ utilizzo di strumenti dedicati per il loro montaggio ed eventualmente smontaggio. Tali operazioni, inoltre, non sono sempre agevoli e facili da eseguire e pertanto possono richiedere personale specializzato. Inoltre, il più delle volte, tali mezzi di fissaggio rimangono a vista conferendo all’elemento d’arredo un aspetto antiestetico.
Sono pure noti elementi d’arredo in cui i diversi componenti che li costituiscono sono direttamente collegati tra di loro mediante incollaggio, oppure i mezzi di fissaggio, quali spine o tasselli, sono a loro volta incollati ai relativi componenti dell’elemento di arredo.
Tale soluzione, tuttavia, presenta l’inconveniente che l’elemento d’arredo, una volta assemblato, non può più essere smontato senza danneggiarlo. Inoltre, in questo caso i tempi di montaggio possono essere più lunghi rispetto a quelli che utilizzano mezzi di fissaggio come viti o similari.
Un ulteriore inconveniente è rappresentato dal peso dei diversi pannelli e ripiani costitutivi l’elemento d’arredo e ciò rallenta, complica e in alcune circostanze impedisce le necessarie operazioni di montaggio, smontaggio e di movimentazione degli stessi.
Un ulteriore inconveniente è rappresentato dalla difficile e complicata gestione della dismissione dell’elemento d’arredo in quanto i diversi pannelli e ripiani essendo realizzati con materiali lignei, plastici o metallici devono essere conferiti in dedicate strutture per il trattamento degli stessi rendendo meno agevole la fase di dismissione.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un elemento d’arredo, come una scaffalatura o una libreria modulare facilmente personalizzabile secondo le proprie necessità ed esigenze che è dotato di un telaio portante a cui si collegano in modo semplice, robusto e solido i diversi divisori e ripiani. Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un elemento d’arredo in cui tutti i suoi elementi costituenti, cioè pannelli, ripiani, divisori risultano essere facilmente trasportabili e manovrabili da parte di tutte le persone senza precludere all’elemento d’arredo una solidità e robustezza complessiva una volta montati.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di utilizzare un materiale facilmente trattabile e poco ingombrante in modo tale che, una volta dismesso, sia dal punto di vista della movimentazione, sia dal punto di vista dello smaltimento, non debba richiedere particolari oneri.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un elemento d’arredo secondo il presente trovato comprende almeno un telaio periferico portante formato da pannelli portanti periferici reciprocamente connessi che ne definiscono le basi superiore ed inferiore ed i fianchi laterali. I pannelli portanti periferici di almeno una coppia di detti pannelli portanti periferici sono collegati consecutivamente fra loro in corrispondenza di rispettive estremità di connessione mediante elementi, o giunti, di collegamento.
Secondo un aspetto del presente trovato, ciascuno di detti elementi, o giunti, di collegamento comprende almeno un elemento rigido oblungo provvisto di facce adatte ad essere accostate di testa a corrispondenti bordi di dette estremità di connessione di detti pannelli portanti periferici, in posizione interposta tra detti corrispondenti bordi. Dette facce sono provviste di primi mezzi di collegamento e detti bordi presentano coniugati secondi mezzi di collegamento adatti a cooperare per accoppiamento di forma con detti primi mezzi di collegamento, sì da determinare il collegamento stabile almeno di detta coppia di pannelli portanti periferici.
L’elemento d’arredo del presente trovato è, così, facilmente personalizzabile secondo le proprie necessità ed esigenze che è dotato di un telaio portante a cui si collegano in modo semplice, robusto e solido i diversi componenti che formano l’elemento di arredo complessivo.
Con il presente trovato, inoltre, tutti gli elementi costituenti l’elemento di arredo risultano essere facilmente trasportabili e manovrabili senza precludere all’elemento d’arredo una solidità e robustezza complessiva una volta montati.
Secondo una variante vantaggiosa, almeno detti pannelli portanti periferici, ed eventualmente anche detti elementi, o giunti, di collegamento, sono realizzati in cartone ondulato multistrato. Ciò determina un peso molto ridotto dell’elemento di arredo realizzabile, nel contempo garantendo stabilità e robustezza grazie all’ accoppiamento con gli elementi, o giunti, di collegamento previsti.
Inoltre, tale materiale è facilmente trattabile e poco ingombrante in modo tale che, una volta dismesso, sia dal punto di vista della movimentazione, sia dal punto di vista dello smaltimento, non debba richiedere particolari oneri. In accordo con una forma di realizzazione, il telaio periferico portante supporta e posiziona al suo interno una pluralità di pannelli divisori, longitudinali e trasversali, a definire una pluralità di vani di contenimento, e ciascun pannello portante periferico presenta una pluralità d’aperture realizzate sulla superficie del pannello portante periferico affacciata, in uso, verso l’interno del telaio periferico portante per cooperare in accoppiamento con coniugate estremità sagomate di detti pannelli divisori inserite al loro interno. Vantaggiosamente, anche detti pannelli divisori sono realizzati in cartone ondulato multistrato.
In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione, ciascun elemento di collegamento è formato dalla ripetizione lungo una voluta direzione di sviluppo assiale di una pluralità di singoli profili di collegamento di forma planare che presentano ciascuno un corpo centrale avente una forma quadrangolare in pianta coniugata a quella dell’elemento rigido oblungo da ottenere, sì da definire complessivamente detto elemento rigido oblungo comprensivo di dette facce, ed una pluralità di lembi periferici che si estendono da corrispondenti lati del corpo centrale verso l’esterno, sì da definire complessivamente detti primi mezzi di collegamento.
In accordo con forme di realizzazione del presente trovato, a seconda dell’ utilizzo che ne viene fatto, detti primi mezzi di collegamento sono disposti su almeno due facce consecutive di detto elemento rigido oblungo a definire una conformazione ad “L”, oppure su almeno tre facce consecutive di detto elemento rigido oblungo a definire una conformazione a “T” rovescia, od ancora su quattro facce consecutive di detto elemento rigido oblungo a definire una conformazione a croce.
In alcune varianti di realizzazione, detti primi mezzi di collegamento sono tasselli di collegamento che si estendono trasversalmente dalle facce di detti elementi rigidi oblunghi e detti secondi mezzi di collegamento sono coniugate cavità aperte ricavate all’interno di detti pannelli portanti periferici. Tale soluzione, oltre che migliorare la robustezza dell’ accoppiamento, contribuisce ad alleggerire ulteriormente il peso dei pannelli portanti periferici.
Secondo una forma di realizzazione, l’elemento di arredo comprende tiranti che connettono corrispondenti coppie di elementi, o giunti, di collegamento disposti a vertici opposti del telaio portante periferico. In varianti di tale forma di realizzazione, ciascun elemento di collegamento presenta assialmente un foro passante longitudinale, nel quale alloggiare stabilmente un elemento di ancoraggio per la connessione ad uno corrispondente di detti tiranti
In una variante di realizzazione, l’elemento d’arredo comprende, inoltre, un pannello portante centrale, vantaggiosamente in cartone ondulato multistrato, connesso, superiormente ed inferiormente, mediante una coppia di elementi, o giunti, di collegamento, a due coppie di pannelli portanti periferici, superiori ed inferiori, che giacciono su rispettivi comuni piani di giacitura paralleli, a definire una struttura portante centrale sostanzialmente ad “H” rovescia, in questo modo potendo aumentare agevolmente il volume di contenimento utile. Fa parte del presente trovato anche un metodo per realizzare un elemento d’arredo, vantaggiosamente in cartone ondulato multistrato, comprendente almeno un telaio periferico portante formato da pannelli portanti periferici reciprocamente connessi che ne definiscono le basi superiore ed inferiore ed i fianchi laterali. Tale metodo prevede di collegare consecutivamente fra loro almeno una coppia di detti pannelli portanti periferici in corrispondenza di rispettive estremità di connessione mediante elementi, o giunti, di collegamento.
Secondo un aspetto del presente trovato, il metodo prevede di utilizzare un elemento rigido oblungo provvisto di facce, che definisce ciascuno di detti elementi, o giunti, di collegamento.
Inoltre, il metodo prevede di accostare di testa dette facce a corrispondenti bordi delle estremità di connessione dei pannelli portanti periferici, in posizione interposta tra detti corrispondenti bordi.
Ulteriormente, il metodo prevede di porre in cooperazione per accoppiamento di forma primi mezzi di collegamento previsti su dette facce con coniugati secondi mezzi di collegamento di detti bordi, sì da determinare il collegamento stabile almeno di detta coppia di pannelli portanti periferici.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. la è una vista prospettica di un elemento di arredo secondo il presente trovato;
- la fig. lb è una vista posteriore dell’elemento di arredo di fig. la;
- la fig. 2 è una vista prospettica di una parte dell’elemento di arredo di fig. la; - la fig. 3 è una vista prospettica di un’altra parte dell’elemento di arredo di fig. l a;
- la fig. 4a è una vista prospettica di un’ulteriore parte dell’elemento di arredo di fig. la;
- la fig. 4b è una vista in pianta di un componente della parte di fig. 4a;
- la fig. 5 a è una vista prospettica di una variante della parte di fig. 4a;
- la fig. 5b è una vista in pianta di un componente della parte di fig. 5 a;
- la fig. 6a è una vista prospettica di un’altra variante della parte di fig. 4a; - la fig. 6b è una vista in pianta di un componente della parte di fig. 6a;
- la fig. 7 è una vista prospettica parzialmente sezionata della parte di fig. 4a associata ad un ulteriore componente dell’elemento di arredo di fig. la.
- la fig. 8 è una vista prospettica di un’altra forma di realizzazione dell’elemento di arredo di fig. la.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figg. la - 7 si illustra un elemento d’arredo secondo il presente trovato, indicato con il riferimento numerico 10 in una prima forma di realizzazione di base, realizzato vantaggiosamente in cartone ondulato multistrato. Tale elemento di arredo 10 rappresenta vantaggiosamente un modulo che, ripetuto, è anche utilizzabile per realizzare elementi di 110 modulari, come mostrato in nella fig. 8.
L’elemento d’arredo 10 nella sua configurazione base comprende un telaio periferico portante 12, di forma quadrangolare, nella fattispecie quadrata, anche se potrebbe essere rettangolare, che comprende una pluralità di pannelli portanti periferici 13 connessi tra di loro, in corrispondenza di rispettive estremità di connessione, in modo ortogonale lungo un percorso a cornice chiusa in cui i vari pannelli portanti periferici 13 definiscono base inferiore e superiore e fianchi del telaio periferico portante 12, prevedendo elementi, o giunti, dì collegamento 14, 114, 214 in corrispondenza dei vertici di connessione tra detti pannelli portanti periferici 13.
II telaio periferico portante 12, inoltre, supporta e posiziona, aH’ìnterno della corrispondente cornice definita dai pannelli portanti periferici 13, una pluralità di pannelli divisori 15, longitudinali e trasversali, posizionati in modo ortogonale l’uno con l’altro e disposti al suo interno ed ancorati ad esso definendo ripiani di appoggio orizzontale e pareti divisorie verticali che delimitano così una pluralità di vani di contenimento 17.
L’elemento d’arredo 10 è provvisto, inoltre, di tiranti 18 che collegano a coppie l’uno con l’altro reciproci elementi, o giunti, di collegamento 14, 114, 214 posti in corrispondenza di vertici opposti del telaio periferico portante 12. Tali tiranti 18, di cui si dirà meglio nel prosieguo, pongono in trazione, agendo in direzione diagonale verso il centro, gli elementi di collegamento 14, 114, 214 collocati ai vertici del telaio periferico portante 12 in modo da conferire maggiore rigidità e robustezza allo stesso elemento d’arredo 10.
Ciascuno degli elementi di collegamento 14, 114, 214 è formato da un elemento rigido oblungo 21, nel caso di specie di forma a parallelepipedo allungato, provvisto di facce consecutive 14a, 14b, 14c, 14d che sono accostabili di testa a corrispondenti bordi 22a, 22b di dette estremità di connessione di detti pannelli portanti periferici 13.
Le suddette facce 14a, 14b, 14c, 14d sono provviste di tasselli di collegamento, od altri equivalenti primi mezzi di collegamento, 25a, 25b, 25c, 25d che si estendono verso l’esterno, mentre i suddetti bordi 22a, 22b presentano coniugate cavità, od altri equivalenti secondi mezzi di collegamento, 22 adatte a cooperare per accoppiamento di forma con detti tasselli di collegamento 25a, 25b, 25c, 25d, sì da determinare il collegamento stabile dei pannelli portanti periferici 13.
Ciascun pannello portante periferico 13, come mostrato in fig. 2, presenta una pluralità d’aperture 19 realizzate, nel caso di specie, solo sulla superficie 20 del pannello portante periferico 13 affacciata, in uso, verso l’interno del telaio periferico portante 12 ed aventi tra loro la stessa forma e lunghezza e disposte alla stessa distanza l’una dall’altra lungo l’asse longitudinale del pannello portante periferico 13.
In alcune soluzioni, il pannello portante periferico 13 è realizzato mediante sagomatura e incollaggio di fogli di cartone ondulato e presenta le suddette cavità aperte 22 al suo interno, in corrispondenza di entrambi i bordi 22a, 22b delle estremità di connessione, ricavate nello spessore di quest’ultimo, per la cooperazione con gli elementi di collegamento 14, ai fini del montaggio dell’elemento d’arredo 10.
Ciascun pannello divisorio 15 (fig. 3), realizzato vantaggiosamente con sagomatura e incollaggio di fogli di cartone ondulato, presenta ad entrambe le estremità sporgenze sagomate 23 di forma e dimensione coniugata alle aperture 19 realizzate nel pannello portante periferico 13 in modo tale che si possono innestare al loro interno per costituire l’elemento d’arredo 10.
Su uno dei due lati maggiori del pannello divisorio 15 sono ricavati tagli trasversali 24 aventi larghezza sostanzialmente pari allo spessore del pannello divisorio 15 e una lunghezza sostanzialmente pari a metà della larghezza del pannello divisorio 15 e disposti alla stessa distanza gli uni dagli altri. Tali tagli trasversali 24 sono ricavati per permettere la connessione del corrispondente pannello divisorio 15 con gli altri analoghi pannelli divisori 15, vantaggiosamente mediante un incastro di tipo pettine, in modo da definire i vani 17. Ciascun elemento di collegamento 14, 114, 214 utilizzato per connettere reciprocamente i pannelli portanti periferici 13 che andranno a costituire, una volta connessi, il telaio periferico portante 12 dell’elemento d’arredo 10 di fìg. la, lb, è formato dalla ripetizione lungo una voluta direzione di sviluppo assiale di una pluralità di singoli profili di collegamento 25, 125, 225 di forma planare ed ottenuto da un foglio di cartone ondulato. I profili di collegamento 25, 125, 225 ripetuti sono accostati, pressati ed incollati a definire la struttura rigida e robusta degli elementi di collegamento 14, 114, 214, includendo in particolare i tasselli di collegamento 25a, 25b, 25c, 25d.
Ciascun profilo di collegamento 25, 125, 225 comprende, nella fattispecie, un corpo centrale 28 avente una forma quadrangolare in pianta coniugata a quella dell’elemento rigido oblungo 21 da ottenere, sì da definire complessivamente dette facce 14a, 14b, 14c, 14d, vantaggiosamente un foro centrale 29a ed una pluralità di lembi periferici 27 che si estendono da corrispondenti lati del corpo centrale 28 verso l’esterno sì da definire complessivamente detti tasselli di collegamento 25a, 25b, 25c, 25d. La sagomatura di tali profili di collegamento 25, 125, 225, comprendendo corpo centrale 28, foro centrale 29a e lembi periferici 27, può essere vantaggiosamente realizzata mediante taglio di precisione assistito al computer, ad esempio tramite un plotter di precisione.
La ripetizione di tali profili di collegamento 25, 125, 225 viene eseguita in modo tale che l’orientamento delle ondulazioni di due profili di collegamento 25 consecutivi siano disposte ortogonalmente le une rispetto le altre, permettendo così d’aumentare la robustezza e la solidità dell’intero elemento di collegamento 14, 114, 214. Inoltre, Γ allineamento dei fori centrali 29a determina, complessivamente, un foro passante 29 assiale attraverso l’elemento rigido oblungo 21 dell’elemento di collegamento 14, 114, 214 finale, di cui si dirà meglio nel prosieguo della descrizione.
Nelle figg. 4a e 4b è rappresentata una prima variante di realizzazione, indicata con il riferimento numerico 14, di detti elementi di connessione, in cui il profilo di collegamento 25 comprende due lembi periferici 27 che si estendono, sostanzialmente a 90° uno rispetto all’altro, da due lati consecutivi del corpo centrale 28, a definire una configurazione sostanzialmente ad “L”. In questo modo, l’elemento di connessione 14 è formato da due tasselli 25a, 25b sostanzialmente a 90° che si estendono da due facce 14a, 14b consecutive dell’elemento rigido oblungo 21. Tale prima variante di realizzazione è utile per connettere due pannelli portanti periferici 13 giacenti su piani di giacitura ortogonali fra loro, per realizzare un elemento di arredo come in fìg. 1.
Nelle fìgg. 5a e 5b è rappresentata una seconda variante di realizzazione, indicata con il riferimento numerico 114, di detti elementi di connessione, in cui il profilo di collegamento 125 comprende tre lembi periferici 27 che si estendono, sostanzialmente a 90° uno rispetto all’altro, da tre lati consecutivi del corpo centrale 28, a definire una configurazione sostanzialmente ad “T” rovescia. In questo modo, l’elemento di connessione 114 è formato da tre tasselli 25a, 25b, 25c sostanzialmente a 90° l’uno con l’altro, che si estendono da tre facce 14a, 14b, 14c consecutive dell’elemento rigido oblungo 21. Tale seconda variante di realizzazione è utile per connettere tre pannelli portanti periferici 13 di cui due giacenti su un comune piano di giacitura ed un terzo disposto centrale in posizione ortogonale, ad esempio per realizzare elementi di arredo definiti dalla ripetizione di due elementi di arredo simili a fig. 1 , come meglio spiegato in relazione a fig. 8.
Nelle figg. 6a e 6b è rappresentata una terza variante di realizzazione, indicata con il riferimento numerico 214, di detti elementi di connessione, in cui il profilo di collegamento 225 comprende quattro lembi periferici 27 che si estendono, sostanzialmente a 90° uno rispetto all’altro, da quattro lati consecutivi del corpo centrale 28, a definire una configurazione sostanzialmente a croce. In questo modo, l’elemento di connessione 214 è formato da quattro tasselli 25a, 25b, 25c, 25d sostanzialmente a 90° l’uno con l’altro, che si estendono da quattro facce 14a, 14b, 14c, 14d consecutive dell’elemento rigido oblungo 21. Tale terza variante di realizzazione è utile per connettere quattro pannelli portanti periferici 13 di cui due giacenti su un comune primo piano di giacitura ed altri due giacenti su un comune secondo piano di giacitura in posizione ortogonale al primo piano di giacitura ad esempio per realizzare elementi di arredo definiti dalla sostanziale ripetizione di quattro elementi di arredo simili a fig. 1, di cui due inferiori e due superiori. Ciascun elemento di collegamento 14, 114, 214, definito dalla ripetizione dei profili di collegamento 25, 125, 225, ha una dimensione e conformazione tale che gli elementi rigidi oblunghi 21 ed i tasselli 25a, 25b, 25c, 25d così ottenuti sono di forma coniugata, rispettivamente in estensione longitudinale ed in profondità, alle cavità aperte 22 di ogni pannello portante periferico 13 che costituisce il telaio portante periferico 12 dell’elemento d’arredo 10, 110.
Come si vede nelle figg. 4a, 5a, 6a, ciascun elemento di collegamento 14, 114, 214 prevede che l’elemento rigido oblungo 21 sia provvisto, in testa ed in coda, di un elemento di livellamento 28a, di forma sostanzialmente uguale od assimilabile alla forma in pianta del corpo centrale 28 del profilo di collegamento 25, 125, 225, includendo un analogo foro centrale 29a.
Tale elemento di livellamento 28a, che viene applicato mediante incollaggio nella medesima operazione di incollaggio della pluralità di profili di collegamento 25, 125, 225, ha uno spessore sostanzialmente pari allo spessore delle pareti che delimitano la cavità aperte 22 del pannello portante periferico 13 in cui viene inserito per accoppiamento di forma un relativo tassello 25a, 25b, 25c, 25d di un corrispondente elemento di collegamento 14, 114, 214. In questo modo, l’elemento di livellamento 28a definisce una conformazione dell’elemento di collegamento 14, 114, 214 sostanzialmente a filo con tali pareti della cavità aperte 22, determinando una continuità sostanziale di superficie nella zona di interconnessione dei pannelli portanti periferici 13, in modo da migliorare l’effetto estetico complessivo.
Ciascun elemento di collegamento 14, 114, 214 presenta assialmente un foro passante 29 assiale lungo l’elemento rigido oblungo 21, ottenuto dall’allineamento dei suddetti fori centrali 29a grazie all’operazione di incollaggio dei profili di collegamento 25, 125, 225 e degli elementi di livellamento 28a di testa e coda, nel quale alloggiare stabilmente un elemento di ancoraggio 30 (fig. 7), nel caso di specie di forma cilindrica, che funge da mezzo strutturale a cui può essere connesso uno corrispondente dei citati tiranti 18, in modo da poterli disporre incrociati in trazione per dare rigidità e struttura al telaio portante periferico 12.
Nel caso di specie di fig. 7, l’elemento di ancoraggio 30 è dimensionato con lunghezza maggiore dell’elemento di fissaggio 14, 114, 214 e presenta ad un’estremità 32 sporgente dallo stesso un foro di fissaggio 33 trasversale all’asse dell’elemento di ancoraggio 30 stesso, nel caso di specie realizzato passante, per il collegamento di un coniugato elemento di fissaggio, quale una spina, perno o piolo, 34 posto ad un’estremità dell’associato tirante 18. Il tirante 18, tipicamente realizzato in acciaio, oppure altro materiale simile od assimilabile, è dimensionato in lunghezza in modo correlato con le dimensioni da vertice a vertice del telaio portante periferico 12 e sezione trasversale adeguata, sì che, quando fissato all’elemento di ancoraggio 30, il tirante 18 stesso viene posto alla voluta trazione necessaria a dare stabilità e rigidità al telaio portante periferico 12 stesso.
In fig. 8 è rappresentata una variante di realizzazione del presente trovato, identificata dal numero di riferimento 110, che rappresenta un elemento di arredo di volume di contenimento doppio rispetto a quanto rappresentato in fig 1, realizzato vantaggiosamente in cartone ondulato multistrato. Tale elemento di arredo 110 è ottenuto sostanzialmente accostando ed unendo lateralmente due moduli di elementi di arredo simili a quanto illustrato in fig. 1, con la previsione che, all’ interfaccia tra i due moduli, vi sia un singolo e comune pannello portante centrale 113 connesso superiormente ed inferiormente, assieme ad altre due coppie di pannelli portanti periferici 13 paralleli, superiori ed inferiori, dell’uno e dell’altro modulo, a corrispondenti elementi di collegamento 114 come rappresentati in fig. 5a, in modo da definire una struttura centrale sostanzialmente ad “H” rovescia, mentre le connessioni tra i rimanenti pannelli portanti periferici 13 sono dello stesso tipo già descritto con riferimento alle figg. la - 7.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento d’arredo comprendente almeno un telaio periferico portante (12) formato da pannelli portanti periferici (13) reciprocamente connessi che ne definiscono le basi superiore ed inferiore ed i fianchi laterali, i pannelli portanti periferici (13) di almeno una coppia di detti pannelli portanti periferici (13) essendo collegati consecutivamente fra loro in corrispondenza di rispettive estremità di connessione mediante elementi di collegamento (14, 114, 214), caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti elementi di collegamento (14, 114, 214) comprende almeno un elemento rigido oblungo (21) provvisto di facce (14a, 14b, 14c, 14d) adatte ad essere accostate di testa a corrispondenti bordi (22a, 22b) di dette estremità di connessione di detti pannelli portanti periferici (13), in posizione interposta tra detti corrispondenti bordi (22a, 22b), dette facce (14a, 14b, 14c, 14d) essendo provviste di primi mezzi di collegamento (25a, 25b, 25c, 25d) e detti bordi (22a, 22b) presentando coniugati secondi mezzi di collegamento (22) adatti a cooperare per accoppiamento di forma con detti primi mezzi di collegamento (25a, 25b, 25c, 25d), sì da determinare il collegamento stabile almeno di detta coppia di pannelli portanti periferici (13).
  2. 2. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno detti pannelli portanti periferici (13), ed eventualmente anche detti elementi di collegamento (14, 114, 214), sono realizzati in cartone ondulato multistrato.
  3. 3. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il telaio periferico portante (12) supporta e posiziona al suo interno una pluralità di pannelli divisori (15), longitudinali e trasversali, a definire una pluralità di vani di contenimento (17), ciascun pannello portante periferico (13) presentando una pluralità d’aperture (19) realizzate sulla superficie (20) del pannello portante periferico (13) affacciata, in uso, verso l’interno del telaio periferico portante (12) per cooperare in accoppiamento con coniugate estremità sagomate (23) di detti pannelli divisori (15) inserite al loro interno.
  4. 4. Elemento d’arredo come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti pannelli divisori (15) sono realizzati in cartone ondulato multistrato.
  5. 5. Elemento d’arredo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun elemento di collegamento (14, 114, 214) è formato dalla ripetizione lungo una voluta direzione di sviluppo assiale di una pluralità di singoli profili di collegamento (25, 125, 225) di forma planare che presentano ciascuno un corpo centrale (28) avente una forma quadrangolare in pianta coniugata a quella dell’elemento rigido oblungo (21) da ottenere, sì da definire complessivamente detto elemento rigido oblungo (21) comprensivo di dette facce (14a, 14b, 14c, 14d), ed una pluralità di lembi periferici (27) che si estendono da corrispondenti lati del corpo centrale (28) verso l’esterno, sì da definire complessivamente detti primi mezzi di collegamento (25a, 25b, 25c, 25d).
  6. 6. Elemento d’arredo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di collegamento (25a, 25b, 25c, 25d) sono disposti su almeno due facce (14a, 14b) consecutive di detto elemento rigido oblungo (21) a definire una conformazione ad “L”, oppure su almeno tre facce (14a, 14b, 14c) consecutive di detto elemento rigido oblungo (21) a definire una conformazione a “T” rovescia, od ancora su quattro facce (14a, 14b, 14c, 14d) consecutive di detto elemento rigido oblungo (21) a definire una conformazione a croce.
  7. 7. Elemento d’arredo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di collegamento sono tasselli di collegamento (25a, 25b, 25c, 25d) che si estendono trasversalmente dalle facce (14a, 14b, 14c, 14d) di detti elementi rigidi oblunghi (21) e detti secondi mezzi di collegamento sono coniugate cavità aperte (22) ricavate all’interno di detti pannelli portanti periferici (13).
  8. 8. Elemento d’arredo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende tiranti (18) che connettono corrispondenti coppie di elementi di collegamento (14, 114, 214) disposti a vertici opposti del telaio periferico portante (12), ciascun elemento di collegamento (14, 114, 214) presentando assialmente un foro passante (29), nel quale alloggiare stabilmente un elemento di ancoraggio (30) per la connessione ad uno corrispondente di detti tiranti (18).
  9. 9. Elemento d’arredo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, un pannello portante centrale (113) connesso, superiormente ed inferiormente, mediante una coppia di elementi di collegamento (114), a due coppie di pannelli portanti periferici (13), superiori ed inferiori, che giacciono su rispettivi comuni piani di giacitura paralleli, a definire una struttura portante centrale sostanzialmente ad “H” rovescia.
  10. 10. Metodo per realizzare un elemento d’arredo comprendente almeno un telaio periferico portante (12) formato da pannelli portanti periferici (13) reciprocamente connessi che ne definiscono le basi superiore ed inferiore ed i fianchi laterali, che prevede di collegare consecutivamente fra loro almeno una coppia di detti pannelli portanti periferici (13) in corrispondenza di rispettive estremità di connessione mediante elementi di collegamento (14, 114, 214), caratterizzato dal fatto che prevede di utilizzare un elemento rigido oblungo (21) provvisto di facce (14a, 14b, 14c, 14d) che definisce ciascuno di detti elementi di collegamento (14, 114, 214), di accostare di testa dette facce (14a, 14b, 14c, 14d) a corrispondenti bordi (22a, 22b) di dette estremità di connessione di detti pannelli portanti periferici (13), in posizione interposta tra detti corrispondenti bordi (22a, 22b) e di porre in cooperazione per accoppiamento di forma primi mezzi di collegamento (25 a, 25b, 25c, 25d) previsti su dette facce (14a, 14b, 14c, 14d) con coniugati secondi mezzi di collegamento (22) di detti bordi (22a, 22b), sì da determinare il collegamento stabile almeno di detta coppia di pannelli portanti periferici (13).
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