ITUD20110016A1 - Dispositivo a scala pedonale regolabile per collegare fra loro una piattaforma mobile e un piano fisso di torri d'imbarco e sbarco - Google Patents

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ITUD20110016A1
ITUD20110016A1 IT000016A ITUD20110016A ITUD20110016A1 IT UD20110016 A1 ITUD20110016 A1 IT UD20110016A1 IT 000016 A IT000016 A IT 000016A IT UD20110016 A ITUD20110016 A IT UD20110016A IT UD20110016 A1 ITUD20110016 A1 IT UD20110016A1
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IT
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Giuseppe Veronese
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Happyoung S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01DCONSTRUCTION OF BRIDGES, ELEVATED ROADWAYS OR VIADUCTS; ASSEMBLY OF BRIDGES
    • E01D15/00Movable or portable bridges; Floating bridges
    • E01D15/24Bridges or similar structures, based on land or on a fixed structure and designed to give access to ships or other floating structures

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  • Structural Engineering (AREA)
  • Escalators And Moving Walkways (AREA)
  • Steps, Ramps, And Handrails (AREA)
  • Bridges Or Land Bridges (AREA)
  • Ladders (AREA)

Description

"DISPOSITIVO A SCALA PEDONALE REGOLABILE PER COLLEGARE FRA LORO UNA PIATTAFORMA MOBILE E UN PIANO FISSO DI TORRI
D'IMBARCO E SBARCO
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo a scala pedonale regolabile per collegare fra loro una piattaforma mobile ed un piano fisso di torri d’imbarco e di sbarco che solitamente sono utilizzate per consentire l’accesso di persone a navi da crociera, mercantili, o simili.
In particolare, la piattaforma mobile à ̈ selettivamente posizionabile rispetto ad una struttura fissa della torre per portarla in cooperazione con una pedana o passerella di sbarco/imbarco della nave, ed il presente trovato, permette il collegamento fra la piattaforma mobile ed il piano fisso di scale di emergenza di cui à ̈ solitamente provvista la torre d’imbarco, per consentire il passaggio attraverso esse di persone.
STATO DELLA TECNICA
Sono note torri d'imbarco e sbarco particolarmente per navi da crociera e simili, predisposte per permettere l’accesso ad una nave.
In particolare le toni di imbarco note comprendono una struttura portante che appoggia su ruote che scorrono su rotaie, oppure su carrelli, disposti a terra ed una piattaforma selettivamente posizionabile verticalmente rispetto alla struttura portante per portarsi alla stessa quota dell’apertura della nave che viene raggiunta con una passerella di abbordaggio che solitamente à ̈ associata alla piattaforma stessa e che permette l’accesso all’apertura della nave. Tale passerella à ̈ tipicamente inclinabile rispetto alla piattaforma, che generalmente rimane orizzontale, per raggiungere esattamente l'apertura della nave e seguire le oscillazioni ed i movimenti della nave dovuti alla marea.
Le torri note comprendono, inoltre, almeno un ascensore per il trasporto delle persone da terra fino alla piattaforma.
Tali torri d'imbarco e sbarco hanno il pregio di essere compatte, facilmente movimentabili e posizionabili a diverse quote corrispondenti all’altezza in cui à ̈ disposta l’apertura.
Le torri di imbarco e sbarco sono inoltre provviste di accessi pedonali generalmente dotati di una o più scale di emergenza solidalmente associate alla struttura di supporto, e presentanti una pluralità di pianerottoli che devono essere accessibili, per motivi di servizio od in caso di emergenza, con la piattaforma.
Per rendere accessibili i pianerottoli delle scale di emergenza con la piattaforma à ̈ necessario disporre la piattaforma della torre ad una altezza corrispondente ad uno dei pianerottoli di accesso alle scale di emergenza. Questo presenta l’inconveniente di dover necessariamente disporre la piattaforma ad altezze discrete.
Inoltre, la piattaforma deve essere portata ad un’altezza che renda possibile l’accesso alla nave tramite la passerella di abbordaggio della piattaforma stessa. In particolare, la passerella di abbordaggio per prima deve adattarsi anche a variazioni di altezza dovute, ad esempio, all’effetto della marea.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo regolabile per collegare fra loro una piattaforma mobile ad un piano fisso, ad esempio un pianerottolo di scale di emergenza, per torri d’imbarco.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di permettere l'accesso continuo alle scale di emergenza, fisse, da qualsivoglia altezza operativa assunta dalla piattaforma mobile di imbarco e sbarco.
Un ulteriore scopo à ̈ quello di realizzare un dispositivo regolabile per collegare fra loro una piattaforma mobile ed un piano fisso che abbia ingombri ridotti e non invasivi per la torre di imbarco, ed al tempo stesso sia sicura e affidabile.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un dispositivo a scala pedonale regolabile per collegare, e consentire il passaggio tra, una piattaforma mobile ed un piano fisso, per torri d'imbarco e sbarco particolarmente per navi da crociera e simili, comprende mezzi di supporto adatti ad essere vincolati in modo fisso a detta piattaforma mobile, i quali supportano inferiormente una pluralità di gradini configurati per essere movimentati in scorrimento a pacco l’uno rispetto all’altro a definire selettivamente in una prima condizione d’uso una scala discendente, in una seconda condizione d’uso una scala ascendente, oppure in una terza condizione d’uso una passerella sostanzialmente orizzontale.
In alcune varianti, i mezzi di supporto comprendono un telaio fisso, attraversabile, su cui à ̈ posto a scorrere un pacco di telai mobili, ciascuno portante nella sua parte inferiore un gradino.
Tali telai mobili sono a loro volta scorrevoli uno sull'altro, mossi da mezzi per il loro spostamento mediante i quali determinare, di volta in volta, detta prima, seconda oppure terza condizione d’uso.
In altre varianti, non à ̈ previsto alcun telaio per i gradini, ed i gradini stessi sono supportati e movimentati da mezzi a leva che ne determinano lo scorrimento reciproco, così come il sollevamento ed abbassamento. In tale variante, risulta vantaggioso prevedere di associare al presente trovato una struttura di copertura dei gradini, amovibile o meno, a definire un tunnel di passaggio sicuro e protetto per i passeggeri.
In alcune varianti, i gradini sono movimentabili in modo proporzionale e collegato gli uni agli altri.
In altre varianti, i gradini od i telai mobili secondo le varianti, sono azionabili in modo non proporzionale, ovvero autonomo ed indipendente l’uno rispetto all’altro, prevedendo cioà ̈ tutte quelle varianti realizzative in cui i gradini od i telai mobili si spostino uno rispetto all'altro in modo non proporzionale, e sostanzialmente in modo autonomo, ad esempio mediante mezzi di spostamento indipendenti per ciascuno dei gradini o telai mobili stessi.
Ciò può essere vantaggioso nel caso in cui il dislivello da superare sia pari, o minore, all’altezza di un gradino, in quanto à ̈ possibile far scorrere, e quindi attivare per il passaggio, un solo gradino, invece che attivare tutti i gradini in modo proporzionale, che potrebbe portare a definire piani di appoggio molto ravvicinati tra loro e quindi pericolosi per i passeggeri.
È chiaro che nell’ambito del presente trovato, per gradino si intende sia l’assieme di piano di appoggio orizzontale ed alzata, sia, in una configurazione più semplice, solamente il piano di appoggio, ovvero un ripiano, in tal caso prevedendo vantaggiosamente opportuni mezzi di trattenimento e sicurezza per impedire la caduta di oggetti o persone.
Con il presente trovato si à ̈ messo a punto un dispositivo a scala pedonale di collegamento e passaggio tra una piattaforma mobile e un piano fisso, per torri di imbarco e sbarco, particolarmente per navi da crociera e simili, capace di consentire l'accesso alle scale di emergenza, fisse, da qualsivoglia altezza operativa assunta dalla piattaforma mobile di imbarco e sbarco, grazie ai telai mobili scorrevoli, o indipendentemente uno dall'altro, o coordinatamente e proporzionalmente uno sull'altro, a definire una scala, ascendente o discendente, la cui altezza complessiva à ̈ commisurabile a seconda del dislivello tra la piattaforma mobile e il piano fisso con cui la piattaforma mobile va messa in collegamento.
Inoltre, con il trovato si à ̈ realizzato un dispositivo a scala pedonale e di transito di ingombro limitato, per il quale quindi à ̈ facile ricavare un vano di salita e discesa nella torre d'imbarco di cui sono parte.
In più la variante con i telai del presente trovato à ̈ sicura ed affidabile, in quanto detti telai, sia a cornice che sagomati a U, determinano la realizzazione di un portale che consente un transito sicuro dalla piattaforma mobile al piano fisso.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 illustra una vista laterale schematica di una torre d'imbarco secondo il presente trovato operante su di una banchina;
- la fig. 2 Ã ̈ una vista in pianta di fig.1 ;
- la fig. 3 Ã ̈ una vista prospettica di un dispositivo regolabile secondo il presente trovato;
- la fig. 4 Ã ̈ una vista prospettica di variante di fig. 3;
- la fig. 5 Ã ̈ una vista prospettica del dispositivo di fig. 3, in una sua condizione operativa associata ad una scala;
- la fig. 6 Ã ̈ una vista laterale di fig. 3 in una prima configurazione operativa;
- la fig. 7 Ã ̈ una vista laterale di fig. 3 in una seconda condizione operativa;
- la fig. 8 Ã ̈ una vista laterale di fig. 3 in una terza configurazione operativa;
- la fig. 9 Ã ̈ una rappresentazione schematica di un particolare di fig.3, secondo una variante, nel caso di specie con movimento proporzionale tra i gradini;
- la fig. 10 Ã ̈ una vista laterale di una variante di fig. 9, con movimento indipendente tra i gradini;
- la fig. 11 Ã ̈ una vista in pianta di fig. 10;
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME PREFERENZIALI DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo a scala pedonale regolabile secondo il presente trovato, per collegare fra loro una piattaforma mobile ed un piano fisso di torri di imbarco/sbarco, viene indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 10.
In fig. 1 Ã ̈ esemplificata una piattaforma mobile 11 facente parte di una torre d'imbarco 13, allungata a raggiungere una generica nave 14.
La piattaforma mobile 11 à ̈ configurata per essere movimentata verticalmente, in modo noto, lungo l’altezza della torre d’imbarco 13 ed essere arrestata ad una quota adatta a raggiungere l’apertura di ingresso della nave 14 ove possono transitare in sicurezza i passeggeri da e verso i piani fissi della torre di imbarco 13, che di volta in volta vengono resi disponibili. La piattaforma mobile 11, così come la banchina B, sono serviti da uno o più ascensori 13a, 13b, 13c verticali. Generalmente, à ̈ previsto un encoder associato ai mezzi di movimentazione della piattaforma mobile 11, mediante il quale determinare con precisione il livello a cui si trova la piattaforma mobile 11, ai fini del controllo degli ascensori 13a, 13b, 13c e come meglio spiegato nel prosieguo del dispositivo 10.
La torre d'imbarco 13 Ã ̈ provvista, nell'esempio descritto, di ascensori 13a, 13b e 13c, di collegamento tra la piattaforma mobile 11 e, ad esempio, la banchina B.
Nel caso di specie, gli ascensori 13a, 13b, 13c sono disposti da un lato rispetto alla piattaforma mobile 11 centrale, mentre dall’altro lato sono previste le scale di emergenza, nel caso di specie in numero di una. Dicendo scala di emergenza, non si esclude che, per differenti necessità, tali scale possano essere utilizzate anche in condizioni normali dai passeggeri e/o dal personale addetto alla manutenzione od all’imbarco.
Con riferimento alle figg. 2 e 5, due dispositivi secondo il trovato 10 e IOa rispettivamente, sono interposti tra la piattaforma mobile 11 e un corrispondente piano fisso, nella fattispecie due pianerottoli 12 e 12a rispettivamente, di una scala di emergenza 13d anch’essa parte della torre d’imbarco 13. I due dispositivi 10 e IOa sono configurati per essere sempre alla stessa altezza reciproca rispetto alla piattaforma mobile 11 e si associano l’una al pianerottolo 12 e l’altra al pianerottolo 12a, a seconda della quota raggiunta dalla piattaforma mobile 11.
Il dispositivo 10, così come 10a, (fig. 3) comprende, in una forma di realizzazione, un telaio 15, fissato solidalmente con mezzi di fissaggio noti alla piattaforma mobile 11. In particolare, il telaio 15 à ̈ fissato di lato alla piattaforma mobile 11, affacciato verso il rispettivo vano dei pianerottoli 12, 12a.
Al telaio 15 sono associati rispettivamente un primo, un secondo ed un terzo telaio mobile, 16, 17 e 18. In altre forme di realizzazione à ̈ possibile prevedere che il numero di telai mobili sia diverso da tre ad esempio due, o quattro, o più. Ciascuno dei telai mobili 16, 17 e 18, (figg. 3 e da 5 a 8) à ̈ conformato, nel caso di specie, sostanzialmente a cornice e comprende, nella sua parte inferiore, un gradino, rispettivamente 19, 20 e 21.
In altre forme di realizzazione, si può prevedere che i telai riportati nella fig. 4 con i numeri di riferimento 116, 117, 118, siano sostanzialmente aperti superiormente, ovvero conformati sostanzialmente ad U.
In particolare ciascuno dei tre telai mobili 16, 17, 18, e 116, 117, 118 Ã ̈ scorrevole verticalmente rispetto a quello adiacente mediante mezzi di scorrimento 23, che verranno descritti in seguito, per definire fra loro una scala.
I mezzi di scorrimento 23 provvedono inoltre a mantenere fra loro adiacenti i tre telai 16, 17 e 18 nella direzione trasversale a quella di scorrimento.
In particolare i tre telai mobili 16, 17 e 18 possono assumere le configurazioni di scala ascendente (fig. 6), scala discendente (fig. 7), o una passerella sostanzialmente orizzontale (fig. 8).
I dispositivi 10 e 10a di fig. 5 servono alternativamente i pianerottoli 12, 12a a quota differenti affiancati di lato, in cui la distanza tra un pianerottolo 12 ed il pianerottolo 12a lateralmente affiancato à ̈ normalmente la metà della distanza tra due pianerottoli 12 successivi disposti uno sopra Taltro.
Come si vede bene nella fig. 5, nel caso in cui la piattaforma mobile 11 raggiunga la quota del pianerottolo 12a, viene azionato il dispositivo IOa, in quanto l’altro dispositivo 10 si viene a trovare ad una quota intermedia, non utilizzabile, e viceversa nel caso in cui la piattaforma mobile 11 raggiunga la quota del pianerottolo 12, verrà azionato solo il dispositivo 10.
In questo modo, si ha la garanzia che, per ciascun pianerottolo 12, 12a, nonché per le quote intermedie tra un pianerottolo e l’altro, si ha sempre un dispositivo 10, IOa attivabile ed agibile dai passeggeri. In altre parole, a qualsiasi quota si arresti la piattaforma mobile 11, anche quote impreviste intermedie, si rende sempre disponibile un dispositivo 10, IOa che permette il transito dei passeggeri verso i pianerottoli 12, 12a.
Il raggiungimento, da parte della piattaforma mobile 11, di una determinata quota, voluta od imprevista, viene determinato sia mediante il citato encoder associato ai suddetti mezzi di movimentazione della stessa piattaforma mobile 11, sia mediante cooperazione con appositi mezzi sensori di posizione, tipo sensori meccanici, bordi sensibili, sensori a pressione, oppure sensori ottici od altro, i quali intervengono, al raggiungimento di una determinata quota, trasmettendo un opportuno segnale ad un’unità di comando e controllo centrale, non rappresentata, in modo da influenzare di conseguenza il funzionamento di uno o l’altro dispositivo 10, IOa.
I mezzi di scorrimento 23 (fìgg. 3, 4, 6, 7, 8) provvedono allo spostamento reciproco in modo coordinato, del primo, secondo, e terzo telaio mobile 16, 17 e 18.
In particolare, i mezzi di scorrimento 23 comprendono, su lati contrapposti dei telai mobili 16, 17 e 18, una coppia di attuatori 26, fissati ciascuno con una prima estremità ad un fianco del telaio fisso 15 e all’altra estremità al fianco del primo telaio mobile 16.
A ciascuno dei telai mobili 16, 17 e 18 sono associati elementi a cursore 27, nella fattispecie quattro elementi per ciascun telaio mobile 16, 17, 18, disposti rispettivamente uno superiore ed uno inferiore per ciascuno dei due fianchi, ed ognuno dei quali à ̈ adatto a scorrere in corrispondenti guide 28.
In particolare per il primo telaio mobile 16, le guide 28 sono fissate al telaio 15 e gli elementi a cursore 27 sono associati al suddetto primo telaio mobile 16 e scorrono nelle suddette guide 28.
Per lo scorrimento del secondo telaio 17, invece, le guide 28 sono fissate al primo telaio mobile 16 e gli elementi a cursore 27 sono associati direttamente al secondo telaio 17. Analoga applicazione si ha per il terzo telaio mobile 18, le cui guide sono fissate al secondo telaio mobile 17.
Come ben visibile nelle figg. da 6 a 8, per il movimento coordinato e proporzionale dei telai mobili secondo 17 e terzo 18 a definire una scala, ascendente o discendente o una passerella piana, i mezzi di scorrimento 23 comprendono per ciascun fianco del pacco di telai, due leve 30 e 31, operanti sostanzialmente in parallelo una all'altra, una prima leva 30, di tipo interpotente, avente fulcro 32 sul fianco del telaio fisso 15, e una seconda leva 31, con fulcro 35 sul fianco del terzo telaio mobile 18.
La prima leva 30 comprende una barra piatta avente due sedi conformate sostanzialmente ad asola 33 e 34 (fig. 8), realizzate coassialmente su di un medesimo asse avente direzione radiale rispetto al primo fulcro 32 della prima leva stessa.
Un primo elemento d'aggancio 36 (fig. 8), sporgente lateralmente dal fianco del primo telaio mobile 16 e sagomato sostanzialmente cilindrico, si accoppia alla prima leva 30 mediante una prima asola 33.
Similmente, un corrispondente secondo elemento d'aggancio 37 (fig. 8), sporgente lateralmente dal fianco del secondo telaio mobile 17, à ̈ sagomato sostanzialmente cilindrico per scorrere all'interno della seconda asola 34, così da accoppiarsi anch'esso alla prima leva 30.
Analogamente alla prima leva 30, la seconda leva 31 à ̈ anch’essa comprende una barra piatta avente due aperture ad asola 38 e 39 (fig. 8), realizzate coassialmente su di un medesimo asse avente direzione radiale rispetto al secondo fulcro 35 della seconda leva 31 stessa.
Una prima asola 38 Ã ̈ attraversata da un corrispondente primo elemento d'aggancio 40 (fig. 8), sporgente lateralmente dal fianco del primo telaio mobile 16, e sagomato sostanzialmente cilindrico per scorrere all'interno della prima asola 38.
Similmente, la seconda asola 39 Ã ̈ attraversata da un corrispondente secondo elemento d'aggancio 41 (fig. 8), sporgente lateralmente dal fianco del secondo telaio mobile 17, e sagomato sostanzialmente cilindrico per scorrere all'interno della seconda asola 39.
Quando gli attuatori 26 si allungano, come da fig. 6, il primo telaio mobile 16 si abbassa, per lo scorrimento tra cursori 27 e guide 28, rispetto al telaio fisso 15, a definire un primo gradino 44.
L'abbassamento del primo telaio mobile 16 comporta la rotazione della prima leva 30, grazie all'interazione tra l'elemento di aggancio 36 e la prima leva 30 mediante la prima asola 33.
II secondo telaio mobile 17, che à ̈ sostanzialmente appeso al primo 16 mediante l'elemento d'aggancio 37 inserito nella seconda asola 34 della prima leva 30, e posto a scorrere sul primo telaio mobile 16 mediante i corrispondenti cursori 27a e guide 28a, proprio per l'accoppiamento della prima leva 30 con il rispettivo elemento d'aggancio 37 mediante la seconda asola 34, si abbassa rispetto al primo telaio mobile 16 di un’altezza proporzionale alla rotazione della prima leva 30.
Contemporaneamente il movimento degli elementi di aggancio 40 e 41 relativi alla seconda leva 31, che si muovono ciascuno in solido rispettivamente con il primo elemento d'aggancio 36 e con il secondo elemento d'aggancio 37 relativi alla prima leva 30, determina l’analoga rotazione della seconda leva 31 stessa, la quale seconda leva 31 portando in estremità, con il fulcro 35, il terzo telaio mobile 18, ne determina un abbassamento proporzionale alla distanza tra secondo fulcro 35 e primo elemento d'aggancio 40, similmente a quanto sopra descritto per la prima leva 30.
In fig. 7 Ã ̈ schematizzata il dispositivo 10 secondo il trovato in una condizione definente una scaletta ascendente.
Nel passaggio da una condizione all'altra, e durante il mantenimento di una selezionata condizione, l'ingombro complessivo, a sporgere orizzontalmente, del dispositivo 10 resta costante, come si vede nelle medesime figg. 6 - 8.
In un’altra forma di realizzazione (fig. 9) del presente trovato, anziché prevedere l’utilizzo del primo, del secondo e del terzo telaio mobile 16, 17, e 18 si può prevedere che il dispositivo 10 comprenda una pluralità di ripiani, nel caso esemplificativo un primo, un secondo ed un terzo gradino, rispettivamente 60, 61, 62 i quali sono fra loro collegati e sostenuti mediante mezzi di supporto, nella fattispecie mezzi a leva 63 selettivamente attuabili da un attuatore idraulico 65.
In tal caso, non à ̈ previsto il telaio 15 fisso, ed i mezzi di supporto, nel caso di specie a leva 63, fungono sia da vincolo solidale alla piattaforma mobile 11, in posizione laterale in modo analogo a quanto mostrato nelle figg. 1 - 8, sia da supporto per la movimentazione dei gradini 60, 61, 62.
Nello specifico, i mezzi a leva 63 sono predisposti per mantenere fra loro adiacenti, nella direzione ortogonale rispetto a quella di scorrimento verticale, il primo, il secondo, ed il terzo gradino 60, 61, e permettono di traslare verticalmente tutti i gradini 60, 61, 62 affinché sporgano tutti di una stessa altezza H. Come meglio spiegato nel prosieguo in merito alle figg. 10 e 11, non à ̈ escluso che tale altezza H possa essere variata in modo differente tra i gradini, secondo le necessità.
I mezzi a leva 63 comprendono una prima asta 66 che à ̈ incernierata attorno al fulcro 32 solidale con un fianco di detto telaio di supporto fisso 15 in una sua posizione intermedia. La prima asta 66 à ̈ inoltre incernierata in prossimità di una sua estremità all’attuatore 65.
Una seconda asta 67 à ̈ infulcrata in prossimità della sua mezzeria al secondo gradino 61 ed un primo elemento di collegamento 69 ed un secondo elemento di collegamento 70 sono infulcrati rispettivamente al primo gradino 60 ed al terzo gradino e provvedono a collegare cinematicamente fra loro la prima e la seconda asta 66 e 67.
In un’altra forma di realizzazione (figg. 10 e 11) si può prevedere che l’altezza H dei gradini sia variabile in modo indipendente uno dall’altro.
Con riferimento alle figg. 10 e 11, il dispositivo comprende esemplificativamente due gradini 160 e 161, non escludendo che possano essere anche tre o più, ognuno dei quali à ̈ sostenuto e viene movimentato mediante mezzi di supporto, nella fattispecie ulteriori mezzi a leva 163 comprendenti rispettivamente una coppia di prime aste 166 ed una coppia di seconde asta 167 entrambe infulcrate in fulcri 32 associati ai fianchi del telaio fisso 15 e, con rispettive estremità su lati contrapposti del gradino 160 e del gradino 161. Le estremità opposte delle prime aste e delle seconde aste sono infulcrate alle estremità di rispettivi attuatori 165 i quali a loro volta sono fissati al telaio fisso 15.
Anche in tale soluzione, possono non essere previsti i telai mobili 16, 17, 18 ed il telaio 15 fisso, le cui funzioni sono svolte dai mezzi di supporto di cui sopra, nel caso di specie mezzi a leva 163 che determinano sia il vincolo solidale alla piattaforma mobile 11, in posizione laterale in modo analogo a quanto mostrato nelle figg. 1 - 8, sia il supporto per la movimentazione dei gradini 160, 161.
In questo modo à ̈ possibile ottenere un posizionamento indipendente dei due gradini i quali possono sporgere di altezze diverse fra loro evitando in alcuni casi pericolo di caduta da parte delle persone.
Non à ̈ esclusa la possibilità di combinare la forma di realizzazione della fig. 9 con quella delle figg. 10 e 11.
Possono essere previsti anche ulteriori mezzi di spostamento predisposti per far variare l’altezza dei gradini anche in modo non proporzionale, o proporzionale fra loro.
Tali mezzi di spostamento indipendenti sono da intendersi poter essere di tipo elettrico, o fluidodinamico tipo cilindri idraulici o pneumatici, o di tipo meccanico, o di altra tipologia di equivalente funzionalità.
La soluzione con mezzi di movimentazione indipendenti può risultare preferibile nel caso in cui il dislivello da superare, tra piano fisso e piattaforma mobile, sia pari, o minore all’altezza di un gradino, in quanto à ̈ possibile far scorrere, e quindi attivare per il passaggio, un solo gradino, invece che attivare tutti i gradini in modo proporzionale, che potrebbe portare a definire piani di appoggio verticalmente poco distanti e quindi pericolosi per i passeggeri.
È chiaro che al dispositivo 10 a scala pedonale regolabile fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo a scala pedonale regolabile, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo a scala pedonale regolabile per collegare, e consentire il passaggio tra, una piattaforma mobile (11) ed un piano fisso (12, 12a), per torri d'imbarco e sbarco (13) particolarmente per navi da crociera (14) e simili, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di supporto (15, 63, 163) adatti ad essere vincolati in modo fisso a detta piattaforma mobile (11), i quali supportano inferiormente una pluralità di gradini (19, 20, 21; 60, 61, 62; 160, 161) configurati per essere movimentati in scorrimento a pacco l’uno rispetto all’altro a definire selettivamente in una prima condizione d’uso una scala discendente, in una seconda condizione d’uso una scala ascendente, oppure in una terza condizione d’uso una passerella sostanzialmente orizzontale.
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di supporto comprendono un telaio fisso (15), attraversabile, su detto telaio fisso (15) essendo posto a scorrere un pacco di telai mobili (16, 17, 18), ciascuno portante nella sua parte inferiore un relativo gradino (19, 20, 21), i quali telai mobili (16, 17, 18) sono a loro volta scorrevoli uno sull'altro, mossi da mezzi (23) per il loro spostamento mediante i quali determinare, di volta in volta, detta prima, seconda oppure terza condizione d’uso.
  3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (23) per lo spostamento dei telai mobili (16, 17, 18) comprendono almeno un attuatore (26), fissato da una parte ad un fianco del telaio fisso (15) e dalla parte opposta sul fianco di un primo telaio mobile (16), detto primo telaio mobile (16) essendo posto a scorrere sul telaio fisso (15) per mezzo di una pluralità di cursori (27), disposti su ciascun fianco, inferiormente e superiormente, posti a scorrere su corrispondenti guide (28), i cursori (27) essendo solidali al primo telaio mobile (16), mentre le guide (28) sono fissate al telaio fisso (15) per mezzo di analoghi cursori (27a, 27b) e analoghe guide (28a, 28b), il secondo telaio mobile (17) essendo atto a scorrere sul primo telaio mobile (16), e il terzo telaio mobile (18) essendo atto a scorrere sul secondo telaio mobile (17).
  4. 4. Dispositivo come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che per il movimento coordinato e proporzionale di un secondo (17) ed un terzo (18) di detti telai mobili a definire una scala, ascendente o discendente o una passerella piana, detti mezzi (23) comprendono, per ciascun fianco del pacco di telai, leve (30, 31) operanti sostanzialmente in parallelo una all'altra, una prima leva (30), di tipo interpotente, avente fulcro (32) sul fianco del telaio fisso (15), e una seconda leva (31), con fulcro (35) sul fianco del terzo telaio mobile (18), detta prima leva (30) comprendendo una barra piatta avente due aperture ad asola (33, 34), realizzate coassialmente su di un medesimo asse avente direzione radiale rispetto al primo fulcro (32) della prima leva (30), una prima asola (33) essendo attraversata da un corrispondente primo elemento d'aggancio (36), sporgente lateralmente dal fianco del primo telaio mobile (16), e sagomato sostanzialmente cilindrico per scorrere all'interno della prima asola (33), la seconda asola (34) essendo attraversata da un corrispondente secondo elemento d'aggancio (37), sporgente lateralmente dal fianco del secondo telaio mobile (17), e sagomato sostanzialmente cilindrico per scorrere all'interno della seconda asola (34), detta seconda leva (31 ) comprendendo una barra piatta avente due aperture ad asola (38, 39), realizzate coassialmente su di un medesimo asse avente direzione radiale rispetto al secondo fulcro (35) della seconda leva (31), una prima asola (38) di detta seconda leva (31) essendo attraversata da un corrispondente primo elemento d'aggancio (40), sporgente dal fianco del primo telaio mobile (16), e una seconda asola (39) essendo attraversata da un corrispondente secondo elemento d'aggancio (41), sporgente lateralmente dal fianco del secondo telaio mobile (17).
  5. 5. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detti telai (15, 16, 17, 18) sono di tipo chiuso, ovvero a cornice.
  6. 6. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detti telai (115, 116, 117, 118) sono di tipo aperto, ovvero sagomati a U.
  7. 7. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nel passaggio da una di dette condizioni d’uso all’altra, e durante il mantenimento di una selezionata di dette condizioni, l'ingombro complessivo, a sporgere orizzontalmente, resta costante.
  8. 8. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto comprendono mezzi a leva (63) atti a collegare e sostenere gradini (60, 61, 62) configurati come ripiani indipendenti, detti mezzi a leva (63) essendo predisposti per mantenere fra loro adiacenti, nella direzione ortogonale rispetto a quella di scorrimento verticale, i gradini (60, 61, 62) e permetterne la traslazione verticale affinché sporgano.
  9. 9. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti gradini (160, 161) sono movimentabili uno rispetto all’altro in modo autonomo ed indipendente mediante mezzi di spostamento (165) indipendenti per ciascun gradino (160, 161).
  10. 10. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti telai mobili (16, 17, 18) sono atti a spostarsi uno rispetto all'altro in modo non proporzionale, e sostanzialmente in modo autonomo, mediante mezzi di spostamento (165) indipendenti per ciascuno dei telai mobili stessi,
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