ITUB20159537A1 - Valvola a piattelli con erogazione a luce variabile per l'alimentazione di una utenza che richiede l'alimentazione in dosi misurate di gas a bassa ed alta pressione e a bassa ed alta temperatura - Google Patents

Valvola a piattelli con erogazione a luce variabile per l'alimentazione di una utenza che richiede l'alimentazione in dosi misurate di gas a bassa ed alta pressione e a bassa ed alta temperatura Download PDF

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ITUB20159537A1 ITUB2015A009537A ITUB20159537A ITUB20159537A1 IT UB20159537 A1 ITUB20159537 A1 IT UB20159537A1 IT UB2015A009537 A ITUB2015A009537 A IT UB2015A009537A IT UB20159537 A ITUB20159537 A IT UB20159537A IT UB20159537 A1 ITUB20159537 A1 IT UB20159537A1
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Description

DESCRIZIONE
Generalità
Esistono molte soluzioni note per l'alimentazione di utenze con quantità dosate di gas. Tali soluzioni sono molto differenti e variegate fra di loro come si può constatare esaminando quanto mette a disposizione il mercato e la letteratura del settore.
Tali soluzioni contribuiscono però a risolvere il problema de\V alimentazione di quantità controllate di gas solo parzialmente; tutte presentano infatti delie imperfezioni, alle quali si è cercato di sopperire con accorgimenti tecnici che però non consentono un campo di applicazione esteso.
Uno di tali sistemi è quello molto diffuso basato su valvole (tosatrici che comprende un otturatore a fungo, mosso da molle di richiamo. L’apertura delle valvole è assicurata da apposito leverismo o dall'azione diretta di una camma che spinge l’otturatore a fungo a comando della valvola dosatrice verso l'apertura.
Questa azione del leverismo sull’otturatore a fungo genera un'azione contrastante all’effetto della molla che tende ad agire nel verso di chiusura deN’otturatore a fungo, come avviene nei meccanismi noti con il nome commerciale di punteria universalmente conosciuti ai tecnici del settore.
Questo sistema commercialmente è indicato con il nome commerciale di valvola dosatrice con otturatore a lungo in moto alternativo comandato da punterie con camme di comando. Prendiamo come esempio questa valvola come valvola dì riferimento, in quanto gli altri sistemi noti sono di fatto riconducibili a questa.
Problemi non risolti nella tecnica nota
Come già accennato, nella tecnica nota si riscontrano problemi non completamente risolti. Tutte le differenti tipologie di valvole presentano infatti problemi e limitazioni. I sistemi noti presentano una limitazione di utilizzazione in presenza di pressione molto elevata ed una temperatura che può variare da quella di tipo criogenico (ad esempio anche -200°C o anche più bassa), fino a temperature elevate (ad esempio anche a 40CTC o anche più elevata).
Un'altra limitazione deriva dalla (1) limitata velocità di intervento. Ciò riduce l'applicabilità tecnica per effetto soprattutto delle continue inversioni di marcia presenti in alcune versioni note.
Le inadeguate ( 2 ) affidabilità e ( 3 ) costanza di comportamento nel tempo provocano fenomeni importanti e non tollerabili di (4) usura e la necessità di frequenti registrazioni delle valvole.
Gli interventi di registrazione sono resi ancora più necessari per via delle notevoli accelerazioni e forze d'inerzia, causate dalle inversioni di marcia dell'otturatore a fungo, necessarie per ottenere il moto desiderato di apertura e chiusura della valvola dosatrice.
Un sistema di questo tipo, quello cioè con un otturatore a fungo che citiamo a titolo di esempio, è caratterizzato anche dalla possibilità di funzionare solo nello stato di otturatore a fungo aperto o nello stato di otturatore a fungo chiuso. Ciò impedisce gli (6) stati intermedi tra i due estremi “ aperto ” e “chiuso” se non ricorrendo a complessi sistemi di leve, quali ad esempio il pentalatero, che non sempre permettono (7) velocità ed affidabilità del sistema come richiesto in tante applicazioni tecniche.
Un problema insito nel sistema che utilizza la valvola dosatrice con otturatore a fungo in moto alternativo comandato da punterie con camme di comando è (8) la pressione del fluido da dosare. Questo sistema funziona bene solo con pressioni basse, ad esempio la pressione atmosferica, o poco più. Quando si hanno alte pressioni il sistema presenta evidenti difficoltà di funzionamento.
Anche la alta temperatura del fluido da dosare è un altro problema che si riscontra nella tecnologia nota. Con (9) temperature alte o criogeniche i sistemi noti si trovano in difficoltà. Occorrono anche qui accorgimenti tecnici molto difficili da applicare e che comunque non riescono a coprire campi adeguati di temperature e pressioni correlate.
Altra limitazione nei sistemi attuali è la velocità dell'utenza, che deve essere adeguata a quella dell'alimentazione, e non viceversa come obbligano gli attuali sistemi. Ciò limita fortemente le prestazioni e la versatilità delle utenze accoppiabili a queste valvole.
La versatilità si ottiene anche se si ha un sistema che possa dosare il gas con valori di anticipi e ritardi di alimentazione regolabili in condizioni di funzionamento, cosa non possibile con gli attuali sistemi.
Si potrebbero citare anche altri sistemi commerciali disponibili, ma tutti presentano gli stessi difetti
Il nuovo trovato: La valvola a piattelli.
Il nuovo trovato risolve tutti i problemi insiti nella tecnica nota.
Esso consiste in una valvola di nuova concezione denominata “ Valvola a piattelli’ in virtù degli elementi caratteristici che la compongono.
Questa nuova valvola riceve il gas in pressione nella sua camera interna dove sono collocati, nella forma base preferita, in alto il piattello superiore ed in basso il piattello inferiore.
I due piattelli, il superiore e l’inferiore, sono collegati da un albero di compensazione.
Per convenienza i piattelli, l'inferiore ed il superiore sono montati, in una soluzione preferita, in modo tale che il loro asse coincida con quello dell’albero di compensazione.
II piattello superiore rappresenta anche il coperchio superiore della camera intema della valvola e compensa l’effetto di spinta del gas in pressione sul piattello inferiore con una spinta eguale e contraria diretta in senso opposto alla prima, attraverso l’albero di compensazione.
La bocca di erogazione del piattello inferiore, la bocca di erogazione del piattello di erogazione e la bocca di erogazione presente nel fondo della camera interna, quando sono in corrispondenza, formano il canale che provvede all'erogazione del gas all’utenza. Nel piattello inferiore, nel piattello di erogazione e nel fondo inferiore della camera interna sono infatti ricavate la/le bocca/bocche di erogazione .
L'albero di compensazione, ruotando sul suo asse, regola la posizione della bocca di erogazione del piattello inferiore rispetto alla bocca del fóndo inferiore Mia camera interna.
Quando la bocca di erogazione dell piattello inferiore si sovrappone in tutto od in parte alla bocca presente sul fondo della camera interna e quella presente sul piattello di erogazione passa nel suo movimento davanti alla bocca di erogazione del fondo della camera, avviene il passaggio del gas, od in generale del fluido che potrebbe essere liquido, di alimentazione all'utenza.
Le bocche di erogazione possono avere un'ampiezza angolare di erogazione eguali tra loro, oppure ciascuna può avere la propria ampiezza angolare, oppure due bocche possono avere la stessa ampiezza, mentre la terza un'ampiezza diversa.
In una applicazione preferita, ma non limitata a questa, si fa ruotare il piattello di erogazione collegato meccanicamente al proprio albero di comando. L’albero di compensazione come soluzione preferita fa ruotare il piattello inferiore.
Il piattello superiore potrebbe anche non essere calettato all'albero di compensazione. Cioè il piattello superiore potrebbe ruotare oppure non ruotare, rispetto all’albero di compensazione. In questo caso una soluzione, od altre equivalenti, può essere un opportuno spallamento sull’albero di compensazione che permetterebbe in ogni caso di compensare le spinte tra i due piattelli: l’inferiore ed il superiore, attraverso l’albero di compensazione.
Il nuovo trovato include anche la possibilità di un terzo piattello, detto piattello di erogazione e degli antìcipi e dei ritardi , posto sotto il piattello inferiore.
Sul piattello di erogazione è praticata una bocca di erogazione con un'estensione angolare che dipende dal desiderato comportamento di erogazione.
Spostando in avanti o indietro la bocca di erogazione del piattello inferiore rispetto alla bocca di erogazione posta sul fondo della camera interna, si ottiene la variazione dell’angolo di erogazione all’utenza.
Il grande vantaggio è che tale regolazione è possibile anche durante il funzionamento dell'utenza: il piattello di erogazione è infatti comandato da un proprio asse indipendente dall'asse di compensazione.
In una esecuzione preferita l’albero di compensazione e l’albero di comando del piattello di erogazione sono posti concentricamente uno interno all’altro.
Non necessariamente l’albero di compensazione deve essere rìgidamente connesso al piattello inferiore.
Per risolvere eventuali problemi di contatto tra il piattello inferiore ed il piattello di erogazione, si possono usare anche altri sistemi quali, ad esempio, un collegamento meccanico noto detto giunto omocinetico, od altre soluzioni note possibili, che permettono piccoli adattamenti angolari tra l'asse dell’albero di compensazione, l’asse del piattello di erogazione e l’asse del piattello inferiore.
Se si fa ruotare questo piattello inferiore in modo per esempio da spostarsi angolarmente in avanti si prolunga l’effetto di alimentare, per uno spazio angolare più lungo di alimentazione il fluido compresso (gassoso o liquido), all’utenza. E viceversa.
In base alla combinazione delle posizioni delle bocche di erogazione del piattello inferiore e della bocca di erogazione posta sul fondo della cantera interna, con il passaggio della bocca di erogazione del piattello di erogazione si può erogare il fluido (gassoso o liquido) per la durata desiderata dell’erogazione di fluido (gassoso o liquido) all'utenza. L'effetto contrario ottiene viceversa, la riduzione dello spazio angolare in cui avviene l’erogazione del fluido, gas o liquido, all’utenza.
Il piattello inferiore viene dotato della possibilità di spostamenti angolari ed il piattello di erogazione avrà la velocità di rotazione necessaria richiesta dall’erogazione all’utenza, con moto continuo od alternato avanti ed indietro.
È preferito l’uso del moto continuo nello stesso verso per ridurre gli effetti delle ineizie.
Tra la cava del piattello inferiore e la cava del piattello di erogazione si crea un effetto angolo di sfasamento, di modo che l’insieme dei due piattelli, cioè l’Inferiore e quello di regolazione, si comportino come un piattello solo ma a cava di ampiezza angolare utile variabile , in funzione dell’angolo di sfasamento imposto eventualmente anche dall’esterno, durante il funzionamento deH’utenza.
La posizione desiderata si ottiene sostanzialmente facendo spostare angolarmente il piattello inferiore posizionato in corrispondenza della bocca di erogazione dalla camera interna, verso l’utenza. Spostando nel senso di marcia angolarmente il piattello inferiore rispetto alla posizione neutra - cioè la posizione dell’asse di simmetria della cava posta sul piattello inferiore coincidente con l'asse di simmetria della cava che costituisce l’uscita dalla camera interna - si ottiene quindi di prolungare l’aumento dello spazio angolare di erogazione del fluido compresso (gassoso o liquido) di alimentazione all’utenza.
Lo spostamento in avanti dell’angolo nel senso di marcia è chiamato ritardo di chiusura dell’erogazione dei fluido compresso (gassoso o liquido) all’utenza. Questo angolo si misura in gradi geometrici.
Viceversa lo spostamento indietro dell’angolo rispetto al senso di marcia è chiamato antìcipo di chiusura dell’alimentazione all’utenza: questo angolo si misura in gradi geometrici. Analogamente queste definizioni individuano l’angolo di anticipo e di ritardo per l’utilizzo come scarico controllato della valvola a piattelli rappresentata dalia nuova invenzione.
Si può allora dire che questo nuovo trovato, avendo un piattello di erogazione ruotante in sincronia con l’utenza ed un piattello inferiore che rimane sostanzialmente fermo, ma riceve all’uopo un angolo di anticipo o ritardo, è una valvola a piattelli con erogazione a luce variabile..
Esìste anche l’applicazione di questa valvola a piattelli con erogazione a luce variabile per scaricare in modo regolare e controllato un fluido da un'utenza. La valvola è analoga a questa descritta per l’ali mentazione, dosata di un fluido ad una utenza. Si tratta unicamente di variare le luci delle aperture angolari delie bocche di erogazione dei piattello inferiore oltre alla bocca di erogazione del fondo della camera interna, rispetto alla valvola di alimentazione dimensionando tali aperture angolari alle portate di fluido che deve attraversare la valvola.
Il nuovo trovato può trovare vantaggiose applicazioni generali. Un'applicazione preferita è per l’alimentazione e lo scarico del gas, ad alta pressione e temperatura, di alimentazione di un espansore, dove questo gas deriva da gas liquido gassificato, ad alta pressione.
Descrizione di un esempio di applicazione preferita del nuovo trovato ad un espansore alimentato da gas compresso ad atta pressione e temperatura derivante da gas liquido.
In particolare: la descrizione riguarda l'applicazione della valvola a piattelli in una forma preferita con piattello di erogazione ed a luci variabili ad un espansore di gas che deriva da gas liquido in cui si combinano per comodità le due valvole, una di alimentazione e una di scarico, in un unico corpo valvola (13).
Poi più valvole combinate, una di alimentazione ed una di scarico, vengono utilizzate per l’alimentazione di un espansore formato nell’esempio, la cui applicazione si può estendere ad un numero qualsiasi di gruppi, da uno ad una molteplicità. In una forma presa a titolo di esempio si considera un espansore formato da tre gruppi alternativi composti ciascuno da stantuffo biella ed albero a manovella. Dall’albero a manovella esce dal gruppo un mozzo terminale sul quale si riversa l’energia meccanica recuperata nel processo operato sul gas di alimentazione, dall’espansore.
Nella figura [1] si vede la sezione di una Valvola a Piattelli con piattello di erogazione a luce variabile in una forma preferita del nuovo trovato.
(01) è il piattello superiore;
collegato mediante l’albero di compensazione (02);
al piattello inferiore (03).
(04) è il piattello di erogazione,
(05) è il fondo della camera interna (07).
(06) la bocca di erogazione posta sul fondo sul piattello di erogazione e sul piattello inferiore.
Le figure: figura [1a], figura [1 b] e figura [1c], rappresentano lo sviluppo in piano delle sezioni circonferenziali (08) dei due piattelli, l’inferiore (03) e quello di erogazione (04), e della bocca di erogazione (06) posta sul fondo 05 della camera interna verso l’utenza dalla camera interna (07). Sono disegnate così per rendere più diretta la comprensione. Nella figura [1] è indicata con 13 l’ampiezza angolare di una delle bocche di erogazione (06). Ciascuna delle bocche di erogazione degli elementi indicati come piattello inferiore 03 piattello di erogazione 04 fondo della camera interna 05 avrà la propria ampiezza di erogazione.
La condizione di funzionamento è quella preferite di avere il piattello di erogazione (04) in movimento sincronizzato con l’utenza, ed il piattello inferiore (03) dotato solo del piccoli movimenti per modificare la posizione delle bocche di erogazione (06) runa rispetto all’altra come mostrato nelle figure: figura [1a], figura [1b] e figura [1c] dove la bocca di erogazione del piattello inferiore (03) è molto arretrata rispetto alla bocca di erogazione del fondo della camera interna della valvola (05).
Tra il piattello inferiore, il piattello di erogazione e la bocca di erogazione del fondo della camera intema (05). Si vede che con il progredire del movimento l'effetto complessivo rappresentato dalla “bocca di erogazione dalla valvola” si riduce all'ampiezza angolare E01 molto Inferiore alla massima ampiezza angolare potenziale di erogazione EOO che si otterrebbe se la bocca di erogazione del piattello inferiore (03) fosse in posizione come la bocca di erogazione (06) del fondo della camera interna della valvola (05). Tra la figura [1a] e la figura [1c] si vede l’ampiezza angolare E01 che si ha lasciando il piattello inferiore nella posizione tra la posizione di inizio e fine erogazione del gas compresso all’utenza.
Il confronto tra la ampiezza angolare E01 e l’ampiezza angolare EOO mostra nell’esempio come si è ridotta la luce di erogazione durante il funzionamento del trovato.
Le figure: figura [1a] figura [1b] figura [1c] dimostrano come ottenere le variazioni di ampiezza angolare di erogazione regolabili durante il funzionamento del nuovo trovato che utilizza piattelli nella forma preferita cilindrica.
Usando altre forme per la camera interna, i piattelli possono avere altre forme, a titolo di esempio ovoidali od altre semplicemente usando accorgimenti noti ai tecnici del settore.
In questo caso si ottengono variazioni di velocità del piattello di erogazione raggiungendo un effetto camma. Cioè il passaggio lento della bocca di alimentazione del piattello di erogazione (04) davanti alla bocca di erogazione del piattello inferiore (03) e la bocca di erogazione del fondo della camera interna (05). L’applicazione di cinematismi derivati, come esempio ma non limitativamente, dalla meccanica degli ingranaggi ovoidali, permette di ottenere effetti speciali per regolare il passaggio del fluido attraverso il nuovo trovato.
Le figure: figura [2a], figura [2b], figura [2c], rappresentano invece le posizioni di inizio e fine erogazione spostando il piattello inferiore in avanti nel senso dì rotazione della valvola rispetto alla posizione mostrata nelle figure: figura [1 a] figura [1b] e [1c], tale da porre la bocca di erogazione del piattello inferiore (03) in posizione simmetrica rispetto alla ampiezza (06) della bocca di erogazione del fondo della camera interna della valvola (05). L’ampiezza di regolazione tra inizio erogazione e fine erogazione è indicata in figura [2c] come E02.
Confrontando l’ampiezza E01 e l’ampiezza E02 si vede la variazione regolabile ottenibile con questo gioco di dare anticipi o ritardi al piattello inferiore opportunamente. Si ottiene, come risultato complessivo, l'effetto di una ampiezza angolare variabile di erogazione all’utenza e quindi luci controllate e variabili della valvola.
Per l'impiego della valvola come valvola di scarico dall'utenza si adattano angolarmente le aperture angolari (14) delle diverse bocche di erogazione ciascuna con la propria bocca indicata genericamente (06), ma il principio dell'anticipo e del ritardo permette di avere la luce di scarico variabile a comando.
La figura (3] rappresenta come, in una soluzione preferita, si ottiene la spinta controllata del piattello inferiore (03), il piattello (03) è collegato al piattello (01) mediante l’albero di compensazione (02), contro il piattello di erogazione (04).
Si rende scorrevole assialmente il gruppo formato dal piattello inferiore (03) l’albero di compensazione (02) ed il piattello superiore (01) non portando il gruppo contro uno spallamento e lasciando uno spazio inferiormente e la possibilità di scorrimento verticale come possibilità data dai cuscinetti a rulli (09) od equivalenti come boccole di bronzo sinterizzato autolubrificante od altre soluzioni adatte note ricavabili dalla tecnica nota, come si vede, nella forma preferita in figura (3).
Sempre nella figura [3], la molla (10) è caricata mediante la rondella (11) di spessore calibrato all’uopo od altro equivalente. In questo modo la spinta della molla si scarica sul piattello inferiore (03). Ed il piattello (03) scarica sul piattello di erogazione (04) una spinta in modo controllato.
Nella soluzione preferita per ottenere il massimo della flessibilità il gruppo piattello di erogazione (04) è comandato da un motore Brushless (12) in controllo di frequenza.
Questa soluzione permette una scelta di angolo di anticipo e ritardo secondo le necessità ed anche con valvola in funzione. Il gruppo piattello inferiore (03) albero di compensazione (02) ed il piattello superiore (01) è comandato da un analogo motore Brushless in controllo di frequenza (12).
I due motori Brushless sono sostanzialmente eguali in quanto correlati tra loro per il gioco dei contatti e per le azioni e reazioni corrispondenti.
Anche se il primo motore che comanda il piattello inferiore (03) mantiene fermo il piattello inferiore (03) e gli altri pezzi correlati ed imprime i soli movimenti di anticipo e ritardo su comando. Il piattello di erogazione (04) invece ruota secondo necessità richiesta dal programma tecnologico con cui funziona l’utenza dotando lo stesso piattello di moto alternato avanti ed indietro o, nella versione preferita, continuo nel senso di marcia.
Nella versione preferita poi si usano cinghie dentate e relative pulegge per trasmettere il comando dai motori agli assi di movimento dei piattelli. Cinghie dentate che possono anche essere sostituite da equivalenti come catene o ruote dentate od altri tipi di trasmissione noti.
Una versione meccanica, equivalente all’uso dei motori, e che quindi può essere una alternativa ai motori Brushless ad uno od a più od a tutti, è quella di trasmettere il moto alle pulegge di comando degli alberi che movimentano il piattello di erogazione 04 utilizzando un semplice rinvio d’angolo principale. Rinvio d’angolo che preleva il moto dall’utente stesso trasmesso alla valvola direttamente. Invece il comando del gruppo piattello inferiore (03) albero di compensazione (02) e piattello superiore (01) viene comandato da un comando che modifica la posizione del gruppo anche con un comando diretto, quando necessario, per modificare anticipi e ritardi. Magari anche semplicemente con l’azione di un meccanismo a leverismo comandabile.
Questa Valvola a Piattelli con piattello di erogazione a luce variabile come spiegato può essere impiegata vantaggiosamente non solo per l'alimentazione con gas dell'utenza ma anche per:
permettere lo scarico del gas esausto dall'utenza stessa;
regolare l'alimentazione di liquidi e scarico di liquidi;
combinazioni delle varie applicazioni, alimentazione e scarico,
sia nella versione alimentazione che di scarico.
In tutti i casi :
la combinazione di piattelli fissi e mobili, ciascuno munito di una bocca di erogazione, ciascuna di ampiezza angolare propria o eguale a tutte le altre, contenuti nella camera interna del corpo valvola, e la bocca di erogazione del fondo della camera interna permette di modificare lo spazio complessivo angolare lungo il quale si può alimentare una utenza o permettere lo scarico dall’utenza con la stessa valvola di alimentazione che svolge le due funzioni.
Questa valvola può altresì essere combinata con altre a piattelli o di altro tipo, formando valvole combinate come ad esempio valvola di alimentazione combinata con valvola di scarico.
Esempi di combinazione possono essere, a titolo di esempio ma non limitatamente, una o più di erogazione ed una o più di scarico: tutte a piattelli od almeno una a piattelli e le altre di altro tipo
Presentiamo a titolo di esempio una applicazione preferita ad una utenza rappresentata da un sistema formato da un espansore che comprende uno o più sistemi alternativi ciascuno di tipo stantuffo bielle ed albero a manovella combinati tra loro il cui movimento consente l’espansione del gas e la raccolta dell'energia meccanica raccolta ad un mozzo terminale dell’espansore e come risultato dell’espansione del gas di alimentazione. L’espansore può essere anche di tipo rotativo volumetrico od a flusso come un tecnico del settore può fare ricevendo l'insegnamento dal nuovo trovato.
La figura [4a], la figura [4b] e la figura [4c] rappresentano a titolo esplicativo, ma non limitatamente a questo, un espansore volumetrico a tre cilindri (l’espansore volumetrico non è disegnato perché noto) dove nella figura 4a si vede come si può combinare una valvola di alimentazione ed una di scarico in una versione preferita.
Questa valvola è a sua volta combinabile mettendone altre tre eguali affiancate come illustrato a titolo esemplificativo in figura [4a], figura [4b] e figura [4c]. Queste valvole potrebbero anche essere combinate in modo da avere un corpo valvola unico (13) e comune alle tre valvole singole, combinate come si consta nelle figure [4a], [4b] e [4c], Si vede poi come si combinano i collegamenti cinematici.
Per un sistema volumetrico rotativo la combinazione delle valvole sarà diversa, ma un tecnico del settore, scelto il tipo di espansore rotativo, saprà ricevere l’insegnamento e combinare le valvole come richiesto dal sistema. Tutto compreso nell’ambito del nuovo trovato.
Nell’esempio di figura [4a], figura [4b], figura [4c], si utilizzano motori Brushless per avere una applicazione molto flessibile ed inseribile in un sistema anche completamente automatizzato. L’uso del sistema meccanico come indicato per la singola valvola può essere applicato anche con una utenza che comprende un solo elemento ma anche più elementi combinati tra loro.
Ovviamente alia utenza, al metodo ed alla applicazione del nuovo trovato ad un espansore sopra descritti, un tecnico del ramo per soddisfare contingenti e specifiche esigenze potrà apportare numerose modifiche e varianti, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione deli’invenzione, quale definita dalle rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI (1) Valvola a Piattelli con Piattello di erogazione a luce variabile che comprende una combinazione di un piattello con funzione di erogatore ed almeno un piattello inferiore ed un piattello superiore collegati da un albero di compensazione tali da equilibrare spinte generate dal gas compresso contenuto nella camera interna alla valvola e capaci di modificare le dimensioni dell’angolo di erogazione o di scarico della valvola attraverso le posizioni angolari assunte dai piattelli durante il funzionamento. (2) Valvola a Piattelli con Piattello di erogazione a luce variabile che comprende una combinazione di un piattello con funzione di erogatore ed almeno un piattello inferiore ed un sistema di compensazione delle spinte diversi da un piattello, noti, collegati da un albero di compensazione tali da equilibrare spinte generate dal gas compresso contenuto nella camera intenta alla valvola e comunque nel complesso capaci di modificare le dimensioni dell’angolo di erogazione o di scarico della valvola attraverso le posizioni angolari assunte dai piattelli durante il funzionamento. (3) Valvola a Piattelli con Piattello di erogazione a luce variabile che comprende una combinazione di un piattello con funzione di erogatore ed almeno un piattello inferiore ed un piattello superiore collegati da un albero di compensazione tali da equilibrare spinte generate dal gas compresso contenuto nella camera interna alla valvola e capaci di modificare le dimensioni dell’angolo di erogazione o di scarico della valvola attraverso le posizioni angolari assunte dai piattelli durante il funzionamento. (4) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile che comprende la trasmissione meccanica di comando del piattello di erogazione e la trasmissione meccanica di comando del piattello inferiore al motore di comando. (5) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile che comprende la trasmissione meccanica di comando dei piattelli che trasmette il moto meccanico prelevato direttamente dall’utenza stessa alimentata alla valvola. (6) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile dove il gruppo piattello inferiore, piattello superiore ed albero di compensazione sono comandati da motore che controlla e permette di modificare gli angoli di anticipo e di ritardo anche durante il funzionamento del sistema. (7) Valvola a Piattelli con Piattello di erogazione a luce variabile in cui il piattello di erogazione ruota in moto sincronizzato con l’utenza ed il piattello inferiore mantiene una posizione angolare rispetto alla bocca di erogazione posta sul fondo della camera interna, un angolo di sfasamento tra loro nel senso di generare l’effetto complessivo di una regolazione dello spazio angolare di alimentazione o di scarico. (8) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile in cui il piattello di regolazione ruota secondo il programma di alimentazione richiesto dall’utenza ed il piattello inferiore sostanzialmente riceve solo un moto per raggiungere la posizione che permette di ottenere l’effetto di una variazione dell’angolo di erogazione aH'utenza, in aumento o in riduzione. (9) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile in cui il piattello inferiore viene mantenuto nella stessa posizione durante il funzionamento della valvola e tale posizione viene modificata solo attraverso un comando con utente in funzionamento. {10) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile in cui il piattello inferiore viene mantenuto in posizione ma richiede l’arresto del funzionamento dell’utenza per modificare da fermo tale posizione. {11) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile di alimentazione ad una utenza che può essere affiancata ad una Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile attrezzata per svolgere la funzione di scarico e le due valvole lavorano quindi in tandem ed in sincronia con l’utenza. {12) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile di alimentazione ad una utenza che può essere combinata ad una Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile attrezzata per svolgere la funzione di scarico e le due valvole lavorano in tandem e le due valvole sono collegate tra loro. (13) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile di alimentazione ad una utenza che può essere combinata ad una Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile attrezzata per svolgere la funzione di scarico e le due valvole lavorano in tandem e le due valvole sono collegate tra loro rigidamente perché montate su un unico corpo valvola. (14) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile di alimentazione ad una utenza che comprende una pluralità di alimentazioni e almeno una valvola è una valvola a piattelli con erogazione a luci variabili.. (15) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile di alimentazione ad una utenza che comprende una od una pluralità di alimentazioni ed almeno uno scarico, e dove fra tutte almeno una fra tutte è una Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile . (16) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile in cui si combina questa valvola con una od altre a piattelli o di altro tipo ciascuna con la propria funzione di alimentazione o di scarico. (17) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile che permette il funzionamento in erogazione od in scarico per fluidi liquidi o gassosi. (18) Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile che permette il funzionamento in erogazione singola o combinata con altre, dove almeno una è una Valvola a Piattelli con erogazione a luce variabile che permette il funzionamento in erogazione e/od in scarico per fluidi liquidi o gassosi, di alimentazione e scarico, dove le diverse valvole son anche di tipo diverso e di alimentazione o scarico per fluidi liquidi o gassosi.
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US20130032743A1 (en) * 2011-07-19 2013-02-07 Lightsail Energy Inc. Valve

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