ITUB201571303U1 - Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili rispetto ad un piano di appoggio - Google Patents

Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili rispetto ad un piano di appoggio

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ITUB201571303U1
ITUB201571303U1 ITUB2015U071303U ITUB201571303U ITUB201571303U1 IT UB201571303 U1 ITUB201571303 U1 IT UB201571303U1 IT UB2015U071303 U ITUB2015U071303 U IT UB2015U071303U IT UB201571303 U ITUB201571303 U IT UB201571303U IT UB201571303 U1 ITUB201571303 U1 IT UB201571303U1
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IT
Italy
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supporting
leveling
foot
adjustable foot
leveler
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Application number
ITUB2015U071303U
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English (en)
Inventor
Paolo Scudiero
Original Assignee
Scilm Spa
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per MODELLO DI UTILITA’ avente per titolo:
“PIEDINO REGOLABILE PER IL SUPPORTO ED IL LIVELLAMENTO DI MOBILI RISPETTO AD UN PIANO DI APPOGGIO”
DESCRIZIONE
La presente innovazione ha per oggetto un piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili rispetto ad un piano di appoggio ed un dispositivo di regolazione per il livellamento di mobili mediante piedino regolabile rispetto al piano di appoggio.
In particolare, la presente innovazione rientra all’interno del settore dei mobili da arredamento e viene preferibilmente utilizzata per i mobili da cucina destinati ad essere appoggiati a pavimento, che sono definiti anche basi oppure, più genericamente, ad un piano di appoggio.
Tali mobili da cucina sono supportati da una pluralità di piedini che mantengono ciascun mobile in appoggio e distanziato dal pavimento.
Solitamente i piedini di supporto per mobili, in particolare quelli per mobili da cucina, sono costituiti da elementi sostanzialmente cilindrici o prismatici ad assetto verticale e sono regolabili in altezza in modo da aumentare o diminuire la distanza del mobile rispetto al pavimento, regolandone l’assetto allineando i piani di appoggio con le basi adiacenti.
Infatti, una volta assemblati tutti i componenti della cucina, ossia le basi ed i pensili, è necessario regolare il livello di tali componenti in modo da ottimizzare la funzionalità dei componenti e da ottenere il necessario effetto estetico, con l’allineamento orizzontale di tutti i piani.
È pure noto che si sta affermando sempre più tra i cucinieri la tendenza a realizzare mobili con volumetria interna maggiorata ed in particolare l’aumento della volumetria interna è ipotizzabile ed applicabile ai mobili basi intervenendo sull’altezza dei piedini così da mantenere i piani di appoggio ad altezza standard.
Infatti per ottenere questo risultato, non potendo aumentare l’altezza del piano di lavoro per evidenti ragioni ergonomiche, si preferisce abbassare il fondo del mobile base, recuperando l’altezza mediante la riduzione della misura verticale dei piedini di sostegno del mobile stesso.
È pertanto consolidata la recente tendenza all’utilizzo di piedini di supporto a misura ridotta dei mobili base delle cucine, ovvero piedini ad altezza inferiore rispetto al consueto che consentono un aumento della volumetria del mobile.
Inoltre, sempre per aumentare la volumetria interna delle basi delle cucine, alcuni costruttori offrono una variante che prevede, oltre all’aumento dell’altezza con la riduzione dei piedini, un aumento anche della misura di profondità della base, che può essere indicativamente di 5-10 cm.
Il problema che si manifesta in queste condizioni di aumento delle dimensioni dei mobili con una riduzione dell’altezza dei piedini riguarda gli interventi di regolazione manuale dei piedini stessi, in particolare quelli posti sul retro del mobili, che possono risultare molto difficoltosi se non impossibili in quanto il braccio del montatore non è in grado di inserirsi tra la base ed il pavimento per raggiungere i piedini posti sulla zona posteriore della base.
Questa tendenza, genera indubbi vantaggi per l’utente, perché offre mobili con capacità di carico maggiorata anche di 5–7 cm in altezza e/o altrettanti in profondità, con un netto aumento della cubatura, ma per contro può creare alcuni importanti problemi al personale addetto al montaggio delle cucine e per tutte le attività legate alla regolazione e messa in bolla dei mobili stessi.
Infatti se fissare e regolare un piedino di altezza 150 o 120 mm, può essere molto agevole in quanto la notevole altezza consente di introdurre facilmente una mano per raggiungere e regolare anche i piedini posteriori, al contrario la regolazione di piedini di altezze inferiori, ad esempio 50-80 mm, e per di più con profondità maggiorate, può risultare un’operazione molto difficile per i piedini anteriori e impossibile per quelli posteriori perché il palmo della mano non riesce a passare sotto al mobile per intervenire sulla regolazione.
In questa situazione lo scopo della presente innovazione è quello di realizzare un piedino ed un sistema per la regolazione dei piedini che rimedi agli inconvenienti citati.
È in particolare scopo della presente innovazione realizzare un piedino ed un sistema per la regolazione dei piedini che consenta di agevolare il montatore delle basi da cucina durante la fase di allineamento di queste ultime.
È ancora scopo della presente innovazione realizzare un piedino ed un sistema per la regolazione dei piedini che consenta di migliorare il livellamento finale delle basi da cucina, in particolare quelle con piano di appoggio ribassato e profondità maggiorata, rispetto ad un piano orizzontale di riferimento.
Gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da un piedino ed un sistema per la regolazione dei piedini secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente innovazione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una attrezzatura per la regolazione dei piedini illustrate negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra, in vista assonometrica, uno dei piedini secondo la presente innovazione in esploso;
- le figure 2 e 3 rappresentano, in vista prospettica frontale, un piedino ed i relativi mezzi di regolazione secondo la presente innovazione in una configurazione operativa rispettivamente a piedino abbassato ed a piedino sollevato ed in estensione;
- le figure 4 e 5 mostrano, in vista prospettica frontale, un piedino ed i relativi mezzi di regolazione secondo la presente innovazione in una configurazione operativa rispettivamente a piedino abbassato ed a piedino sollevato ed in estensione.
Con riferimento alle figure citate è stato globalmente indicato con il numero di riferimento 10 un piedino per l’appoggio di mobili ed i relativi mezzi di regolazione secondo la presente innovazione.
In particolare, il piedino di supporto per mobili è costituito da un corpo 11, comprendente mezzi per il fissaggio alla superficie inferiore del mobile, un livellatore 12 che costituisce il mezzo meccanico di regolazione, ed un disco inferiore 13 che rappresenta l’elemento di appoggio al pavimento.
L’estremità di accoppiamento del corpo 11 del piedino 10 con il mobile comprende profili 11’ e mezzi atti a consentire l’accoppiamento con le basi per mobili più diffuse.
Il livellatore 12 è operativamente collegato ad un sistema di variazione dell’altezza del piede rispetto ad un piano di appoggio (solitamente il pavimento) in modo che agendo sui mezzi di regolazione venga variata l’altezza del piede determinando l’allontanamento o l’avvicinamento tra il corpo 11 ed il disco inferiore 13.
La regolazione dell’altezza del livellatore 12 e del piedino viene effettuata mediante un meccanismo interno che trasforma la rotazione di una vite a brugola 14, posta nella parte inferiore, in sollevamento od abbassamento della testa superiore 15 che è inserita nel corpo 11.
In opera la testa 15 del livellatore 12 è inserita nella rispettiva sede del profilo 11’, mentre l’estremità inferiore del livellatore 12 è inserita in una sede del disco inferiore 13, il quale è costituito da un corpo sostanzialmente anulare aperto nella parte superiore e chiuso in quella inferiore.
Il disco inferiore 13 comprende una scanalatura verticale 16 che consente di accedere alla vite a brugola di regolazione 14 del livellatore mediante un utensile 17 costituito, come visibile nelle figure 4 e 5, da un’asta di idonea lunghezza dotata di manico 18 posto su una estremità e di una chiave di tipo poligonale 19, tipicamente esagonale con bordi arrotondati, nell’estremità opposta, atta a combaciare con la sede della vite a brugola 14 stessa.
Secondo ulteriori forme di realizzazione l’utensile 17 comprende una motorizzazione od è associabile a mezzi motorizzati di azionamento.
La lunghezza dell’utensile 17 è tale da consentire di effettuare queste operazioni con la mano fuori dal mobile e con lo sguardo che controlla i livelli, e quindi si può controllare in continuo l’andamento dell’aggiustamento dell’altezza del mobile, osservando le indicazioni offerte dalla livella.
Il piedino con livellatore è gestibile in modo del tutto analogo ai piedini attualmente installati sui mobili base, ed in particolare la modalità di fissaggio è vantaggiosamente analogo alle esistenti basi in plastica dei piedini che vengono applicate sotto al fondo del mobile base.
Dal punto di vista operativo il fusto del piedino in opera deve essere orientato in modo tale da rivolgere la zona del livellatore dove è ricavata la sede per la chiave a brugola 14 verso la parte anteriore del mobile base.
Una volta ribaltato il mobile base, fissato alle altre basi attigue attraverso specifiche connessioni filettate che giuntano i fianchi, si posiziona la cucina e con l’ausilio dell’utensile 17 prolungato si aggiustano le varie altezze da terra.
La regolazione micrometrica viene eseguita posizionando il terminale dell’utensile 17 con testa a forma di esagono nella rispettiva sede a brugola del piedino, considerando che ogni rotazione dell’attrezzo determina una rispettivo allungamento od accorciamento della distanza tra il piano di fondo del mobile ed il suo piano di appoggio.
L’accoppiamento risulta facile anche per i piedini posti sul retro del mobile, perché è facilitato l’inserimento dell’attrezzo a chiave nella sede predisposta, che è posta in basso: è sufficiente avvicinarsi con l’attrezzo approssimativamente al piedino e poi spingere la sua estremità esagonale che si inserisce nella sede a brugola del livellatore.
Si può notare che la regolazione di detto livellatore 12 è facilitata perché l’attacco di regolazione 14 è posto in basso, radente al pavimento, rendendo più agevole l’inserimento dell’utensile di regolazione nella sede della vite a brugola.
Mediante l’utensile 17 si procede quindi, con l’abbassamento o innalzamento di ciascun piedino, ruotando in senso orario o viceversa.
La lunghezza dell’utensile, consente di effettuare queste operazioni con la mano e lo sguardo fuori dal mobile, e quindi si può controllare in continuo l’andamento dell’aggiustamento dell’altezza del mobile, osservando le indicazioni offerte dalla livella.
Questa operazione, rende più rapida, efficace e precisa l’operazione di livellamento del mobile eseguita da parte del montatore della cucina.
La regolazione dell’altezza dei piedini con accesso solo dall’esterno, evita le problematiche legate alla presenza sempre più diffusa di guide cassetti che non consentono la regolazione dei piedini dall’interno dei mobili base.
Si noti inoltre che questa operazione può essere effettuata indifferentemente con mobile scarico oppure carico, in quanto la regolazione dei piedini è molto demoltiplicata, quindi risulta essere fine e richiede uno sforzo manuale ridotto.
La regolazione dell’altezza dei piedini avviene in modo sicuro e rapido, perché il montatore agisce posizionandosi davanti al mobile, senza dover passare il proprio braccio sotto al mobile stesso.
Il piedino ribassato secondo l’innovazione è concepito secondo criteri di modularità per poter utilizzare il medesimo livellatore 12 e disco 13 su altezze diverse, ad esempio 50-60-80 mm.
Il dispositivo di livellamento è progettato per poter funzionare correttamente anche nel caso in cui si superi il fine corsa meccanico del livellatore.
Infine, questa soluzione costruttiva offre vantaggi ancora più evidenti nel caso di mobili base di cucine con profondità elevata e nel caso di basi d’angolo.
Va inoltre rilevato che la presente innovazione risulta di relativamente facile realizzazione e che anche il costo connesso all’attuazione dell’innovazione risulta molto contenuto.
L’innovazione è stata precedentemente descritta con riferimento ad una sua forma di realizzazione preferenziale. Tuttavia è chiaro che l’innovazione è suscettibile di numerose varianti che rientrano nel proprio ambito, nel quadro delle equivalenze tecniche.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili rispetto ad un piano di appoggio, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un corpo (11) comprendente mezzi per il fissaggio alla superficie inferiore del mobile, - un livellatore (12) regolabile in altezza, - un disco inferiore (13) di appoggio al pavimento e dal fatto che detto livellatore (12) comprende mezzi per la regolazione di precisione azionabili mediante utensili (17) manovrabili dall’esterno del mobile.
  2. 2. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto livellatore (12) comprende una testa (15) inseribile in una rispettiva sede del profilo (11’) di accoppiamento al mobile, ed una estremità inferiore inseribile in una sede del disco inferiore (13).
  3. 3. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto disco inferiore (13) è costituito da un corpo sostanzialmente anulare aperto nella parte superiore e chiuso in quella inferiore.
  4. 4. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di variazione dell’altezza del piedino rispetto ad un piano di appoggio comprendono una sede ad incastro girevole (14) facente parte di un meccanismo inserito in detto livellatore (12), agendo sulla quale viene variata l’altezza del piede determinando l’allontanamento o l’avvicinamento tra il corpo (11) ed il disco inferiore (13).
  5. 5. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sede ad incastro girevole (14) è posta sull’estremità di una vite.
  6. 6. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sede ad incastro girevole (14) è realizzata sull’estremità di una vite con sede del tipo a brugola.
  7. 7. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sede ad incastro girevole (14) di detto livellatore (12) è posta in basso, radente al pavimento.
  8. 8. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la sede della vite di regolazione (14) di detto livellatore (12) è di tipo poligonale tale da favorire l’accoppiamento con la chiave corrispondentemente poligonale dell’utensile (17).
  9. 9. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto utensile (17) è dotato di estremità poligonale (19) del tipo a testa stondata, atta a favorire l’innesto vincolato in detta sede (14).
  10. 10. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità rivolta all’esterno dell’utensile (17) è motorizzata.
  11. 11. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità rivolta all’esterno dell’utensile (17) è associabile ad un avvitatore che consente una regolazione del livellatore (12) facilitata.
  12. 12. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la regolazione del livellatore (12) è ottenuta con un utensile (17) dotato di impugnatura (18) ad azionamento manuale.
  13. 13. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la regolazione di detto livellatore (12) è micrometrica ed eseguibile in qualsiasi momento con mobile vuoto o carico.
  14. 14. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’accesso mediante l’utensile (17) per la regolazione dei piedini (10) avviene inserendo l’utensile (17) dal fronte del mobile stesso.
  15. 15. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la regolazione dell’altezza del piedino viene effettuata mediante livellatore micrometrico (12) inserito all’interno del piedino in plastica.
  16. 16. Piedino regolabile per il supporto ed il livellamento di mobili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità di accoppiamento del corpo (11) del piedino (10) con il mobile comprende profili (11’) e mezzi atti a consentire l’accoppiamento con le basi per mobili più diffuse.
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