ITUB20154130A1 - Giunto per la trasmissione della coppia e gruppo di trasmissione della coppia comprendente tale giunto - Google Patents

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ITUB20154130A1
ITUB20154130A1 ITUB2015A004130A ITUB20154130A ITUB20154130A1 IT UB20154130 A1 ITUB20154130 A1 IT UB20154130A1 IT UB2015A004130 A ITUB2015A004130 A IT UB2015A004130A IT UB20154130 A ITUB20154130 A IT UB20154130A IT UB20154130 A1 ITUB20154130 A1 IT UB20154130A1
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IT
Italy
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longitudinal axis
joint
coupling element
coupling
driven shaft
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ITUB2015A004130A
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Stefano Speggiorin
Alessandro Levio
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Hydro Mec S P A
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16DCOUPLINGS FOR TRANSMITTING ROTATION; CLUTCHES; BRAKES
    • F16D1/00Couplings for rigidly connecting two coaxial shafts or other movable machine elements
    • F16D1/10Quick-acting couplings in which the parts are connected by simply bringing them together axially
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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    • F16D1/101Quick-acting couplings in which the parts are connected by simply bringing them together axially without axial retaining means rotating with the coupling
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Description

GIUNTO PER LA TRASMISSIONE DELLA COPPIA E GRUPPO DI TRASMISSIONE DELLA COPPIA COMPRENDENTE TALE GIUNTO.
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un giunto per trasmettere la coppia tra un albero motore ed un albero condotto, particolarmente adatto a collegare un motore elettrico ad un riduttore di velocità.
La presente invenzione concerne altresì un gruppo di trasmissione della coppia comprendente il suddetto giunto.
Com’è noto, un riduttore di velocità è un dispositivo di trasmissione della coppia comprendente un albero di ingresso ed un albero di uscita, collegati tra loro tramite una serie di ingranaggi.
Tipicamente, un riduttore di velocità viene impiegato per collegare un motore ad una macchina, in modo da adeguare il numero di giri del motore alle esigenze della macchina.
Il collegamento avviene inserendo l’albero del motore direttamente in un corrispondente foro dell’albero di ingresso del riduttore di velocità e rendendo solidali i due alberi mediante una linguetta e/o serrando l’albero di ingresso sull’albero del motore tramite mezzi a vite.
Il suddetto collegamento diretto presenta un primo inconveniente di richiedere un riduttore di velocità diverso per ciascuna taglia del motore.
Infatti, secondo le normative, due motori di taglie diverse presentano diversi diametri d’albero e, quindi, richiedono due riduttori di velocità diversi, che differiscono tra loro per il diametro del foro dell’albero di ingresso che riceve l’albero del motore.
Di conseguenza, se è necessario sostituire il motore di una macchina preesistente con un motore di taglia diversa è necessario sostituire anche il riduttore di velocità, con conseguente aggravio dei costi.
Un ulteriore inconveniente del suddetto collegamento diretto è il fatto che, in caso di danneggiamento del foro dell’albero di ingresso o della sede per la linguetta, è necessario riparare o sostituire il riduttore di velocità, sostenendo i relativi costi.
Il collegamento diretto presenta l’ulteriore inconveniente di ostacolare la separazione tra il motore ed il riduttore nel caso in cui, in seguito ad un uso prolungato o gravoso del motoriduttore, la linguetta aderisca all’albero di ingresso.
È noto che i suddetti inconvenienti possono venire risolti collegando il motore al riduttore di velocità per mezzo di un giunto intermedio, comprendente un elemento di collegamento interposto tra il motore e l’albero di ingresso del riduttore di velocità.
In questo caso, l’albero di ingresso del riduttore presenta un profilo speciale configurato per accoppiarsi al suddetto elemento di collegamento in modo da poterne ricevere la coppia.
Il collegamento mediante il giunto permette di realizzare diverse taglie dell’elemento di collegamento che, benché provviste su un lato dello stesso profilo di accoppiamento al suddetto albero di ingresso speciale, sul lato opposto presentano profili diversi per accoppiarsi rispettivamente a motori di diverse taglie.
In questo modo è possibile accoppiare uno stesso riduttore di velocità a motori di diverse taglie semplicemente cambiando la taglia dell’elemento di collegamento.
Inoltre, poiché la sede della linguetta appartiene all’elemento di collegamento, eventuali danneggiamenti di tale sede possono venire risolti semplicemente sostituendo l’elemento di collegamento con un altro identico, senza dover intervenire sul riduttore di velocità.
Inoltre, l’eventuale adesione della linguetta alla sede dell’elemento di collegamento non impedisce la separazione del motore dal riduttore di velocità.
Nonostante i suddetti vantaggi, i giunti di tipo noto presentano un certo ingombro, che richiede di aumentare la distanza tra il motore ed il riduttore di velocità rispetto a quella corrispondente ad un collegamento diretto, pregiudicando l’intercambiabilità tra un riduttore di velocità speciale ed un riduttore di velocità standard.
Un ulteriore inconveniente dei giunti di tipo noto è che i loro profili di connessione hanno forme piuttosto complicate, la cui realizzazione è relativamente costosa.
La presente invenzione si prefigge di superare tutti gli inconvenienti sopra menzionati appartenenti ai giunti di tipo noto.
In particolare, è scopo della presente invenzione realizzare un giunto per trasmettere la coppia tra un albero motore ed un albero condotto, in particolare tra l’albero di un motore e l’albero di ingresso di un riduttore di velocità, che presenti un ingombro non superiore a quello di un collegamento diretto tra l’albero motore e l’albero condotto.
È altresì scopo dell’invenzione che il giunto non richieda componenti di supporto diversi da quelli utilizzati per il collegamento diretto.
E’ non ultimo scopo dell’invenzione che il giunto sia realizzabile in modo più economico rispetto ai giunti di tipo noto.
I suddetti scopi sono raggiunti da un giunto realizzato in accordo con la rivendicazione principale.
I suddetti scopi sono altresì raggiunti da un gruppo di trasmissione della coppia comprendente il suddetto giunto, in accordo con la rivendicazione 11 .
Ulteriori caratteristiche di dettaglio dell’invenzione vengono specificate nelle relative rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, poiché il giunto presenta lo stesso ingombro assiale di un collegamento diretto assicura l’intercambiabilità di un gruppo di trasmissione con giunto con un gruppo di trasmissione senza giunto, a parità di diametro dell’albero motore.
Ancora vantaggiosamente, la possibilità di impiegare, per il supporto del giunto, gli stessi componenti utilizzati per il supporto del collegamento diretto, consente di limitare i costi di progettazione, di fabbricazione e di magazzino per il produttore del gruppo di trasmissione.
I suddetti scopi e vantaggi, assieme ad altri che verranno menzionati in seguito, saranno evidenziati durante la seguente descrizione di alcune forme esecutive dell’invenzione, che vengono date a titolo indicativo e non limitativo con riferimento alle tavole di disegno allegate, dove:
- la fig. 1 rappresenta il giunto dell’invenzione, in vista assonometrica; - la fig. 2 rappresenta il giunto di fig. 2, in vista esplosa;
- la fig. 3 rappresenta un componente del giunto di fig. 1 , in vista dall’alto;
- la fig. 4 rappresenta il componente della fig. 3, in vista frontale;
- la fig. 5 rappresenta un altro componente del giunto di fig. 1 , in vista dall’alto;
- la fig. 6 rappresenta il componente il fig. 5, in vista frontale.
II giunto dell’invenzione, complessivamente indicato in fig. 1 con il riferimento 1 , è atto a trasmettere la coppia tra un albero motore 2 ed un albero condotto 3, entrambi indicati in linea tratteggiata.
Preferibilmente, l’albero motore 2 appartiene ad un motore, ad esempio elettrico, non rappresentato nei disegni ma di per sé noto. Ancora preferibilmente, l’albero condotto 3 appartiene ad un riduttore di velocità, non rappresentato nei disegni ma di per sé noto, configurato per trasformare il moto rotatorio dell’albero condotto 3 in un moto rotatorio a velocità diversa di un albero secondario, non rappresentato nei disegni, associato all’albero condotto 3 tramite una serie di ingranaggi.
Evidentemente, il giunto 1 può venire impiegato per accoppiare un albero motore 2 ad un albero condotto 3 appartenenti a dispositivi qualsivoglia, anche diversi da quelli sopra descritti.
Come si osserva in particolare nelle figure da 2 a 4, il giunto 1 comprende un primo elemento di accoppiamento 4 che si sviluppa secondo un primo asse longitudinale X, preferibilmente ma non necessariamente in forma di una successione di tratti cilindrici coassiali aventi diametri diversi tra loro.
Il primo elemento di accoppiamento 4 è provvisto ad una prima estremità 4a, corrispondente ad un primo dei suddetti tratti cilindrici, di primi mezzi di vincolo rotazionale 6 che consentono il collegamento all’albero condotto 3 in modo che il primo asse longitudinale X sia coassiale all’asse dell’albero condotto 3 ed in modo da trasmettere la coppia tra i due elementi.
Preferibilmente e come si osserva in fig. 4, i suddetti primi mezzi di vincolo rotazionale 6 comprendono un foro 6a coassiale al primo asse longitudinale X, atto ad accogliere l’albero condotto 3.
Il suddetto foro 6a può venire reso solidale all’albero condotto 3 tramite incastro, mezzi a vite, inserimento per interferenza o qualsivoglia altra tecnica nota.
Vantaggiosamente, questo consente di collegare il primo elemento di accoppiamento 4 all’albero condotto 3 in sostituzione ad un elemento di accoppiamento del tipo utilizzato nella tecnica nota per un collegamento diretto con l’albero motore.
Secondo una variante esecutiva dell’invenzione, il primo elemento di accoppiamento 4 è realizzato come parte integrante dell’albero condotto 3 ed i suddetti primi mezzi di vincolo rotazionale 6 sono ottenuti per mezzo della continuità strutturale tra i suddetti due elementi.
In ogni caso, il primo elemento di accoppiamento 4 è provvisto di una seconda estremità 4b, contrapposta alla suddetta prima estremità 4a e corrispondente ad un secondo dei suddetti tratti cilindrici.
La seconda estremità 4b definisce una superficie cilindrica esterna 7 coassiale al primo asse longitudinale X ed una superficie di estremità 4c ortogonale a tale asse che delimita il primo elemento di accoppiamento 4.
La suddetta superficie cilindrica esterna 7 è configurata per venire accoppiata ad un cuscinetto 15, rappresentato schematicamente in fig. 3, lungo un primo tratto del primo asse longitudinale X.
Più precisamente, la geometria della superficie cilindrica esterna 7, in particolare le tolleranze geometriche e la rugosità, sono compatibili con l’accoppiamento del suddetto cuscinetto 15.
La suddetta seconda estremità 4b comprende anche mezzi di accoppiamento 8 per trasmettere la coppia tra il primo elemento di accoppiamento 4 e l’albero motore 2.
Preferibilmente, il primo elemento di accoppiamento 4 comprende una superficie di battuta 16 ortogonale al primo asse longitudinale X, la quale delimita la suddetta superficie cilindrica esterna 7 sul lato rivolto verso la prima estremità 4a e che definisce una battuta per il montaggio del cuscinetto 15.
La suddetta superficie di battuta 16 può appartenere ad un ulteriore tratto cilindrico del primo elemento di accoppiamento 4, adiacente il suddetto secondo tratto ed avente diametro superiore ad esso.
Secondo l’invenzione, i mezzi di accoppiamento 8 comprendono uno o più recessi 9, 10 definiti sulla superficie cilindrica esterna 7, estendentisi secondo il primo asse longitudinale X dalla superficie di estremità 4c verso la prima estremità 4a lungo almeno una parte del suddetto primo tratto.
Il giunto 1 rappresentato nelle figure mostra due dei suddetti recessi 9 e 10, ma, evidentemente, varianti esecutive dell’invenzione possono prevedere un numero qualsiasi di tali recessi, preferibilmente ma non necessariamente distribuiti in modo uniforme sulla circonferenza della superficie cilindrica esterna 7.
I recessi 9, 10 consentono la trasmissione della coppia tra il primo elemento di accoppiamento 4 ed un secondo elemento di accoppiamento 5 sviluppato secondo un rispettivo secondo asse longitudinale Y.
Preferibilmente, il secondo elemento di accoppiamento 5 è composto da una successione di tratti cilindrici di diversi diametri e coassiali al secondo asse longitudinale Y.
Come si osserva in fig. 1 , il secondo elemento di accoppiamento 5 comprende, lungo il secondo asse longitudinale Y, una prima estremità 5a provvista di secondi mezzi di vincolo rotazionale 12 per il collegamento all’albero motore 2 in modo che il secondo asse longitudinale Y sia coassiale all’asse dell’albero motore 2 ed in modo da trasmettere la coppia tra i due elementi.
II secondo elemento di accoppiamento 5 comprende inoltre una seconda estremità 5b contrapposta alla precedente e provvista di uno o più corpi aggettanti 13, 14 che sporgono dal secondo elemento di accoppiamento 5 in direzione del secondo asse longitudinale Y.
Ciascuno dei suddetti corpi aggettanti 13, 14 è coniugabile ad un corrispondente recesso 9, 10 del primo elemento di accoppiamento 4 in modo da permettere la trasmissione della coppia tra i due elementi di accoppiamento 4 e 5.
In particolare, i corpi aggettanti 13, 14 sono configurati per venire inseriti nei rispettivi recessi 9, 10 quando i due elementi di accoppiamento 4, 5 vengono disposti con i rispettivi assi longitudinali X, Y tra loro coassiali.
Si comprende che la realizzazione del giunto 1 in due elementi, uno vincolabile all’albero motore 2 e l’altro vincolabile all’albero condotto 3, consente di ottenere tutti i vantaggi dei giunti dell’arte nota descritti in precedenza.
Inoltre, il fatto che i recessi 9, 10 siano ricavati sulla superficie cilindrica esterna 7 che viene accoppiata al cuscinetto 15 e, quindi, si estendano almeno in parte all’interno di quest’ultimo, consente di sfruttare lo spazio interno al cuscinetto per accogliere i corpi aggettanti 13, 14 del secondo elemento di accoppiamento 5.
Questo consente di raggiungere lo scopo di mantenere l’ingombro complessivo del giunto 1 nei limiti di quello corrispondente ad un collegamento diretto, in cui è presente un unico elemento di accoppiamento tra l’albero motore 2 e sull’albero condotto 3.
In particolare, con riferimento ad un riduttore di velocità standard di tipo noto, il giunto 1 è idealmente ottenibile scomponendo il componente del riduttore di velocità che connette l’albero condotto 3 all’albero motore 2 in due parti in corrispondenza del tratto disposto all’interno del cuscinetto 15, le suddette due parti corrispondendo rispettivamente ai due elementi di accoppiamento 4 e 5.
Di conseguenza, l’elemento di accoppiamento 4 può vantaggiosamente venire montato nel riduttore di velocità in sostituzione del suddetto componente, senza necessità di sostituire nessun altro dei componenti del riduttore stesso, compreso il cuscinetto 15.
Si comprende che la forma geometrica sopra descritta è particolarmente semplice, consentendo una riduzione dei costi di produzione del giunto 1 rispetto ai giunti di tipo noto e raggiungendo così un altro scopo dell’invenzione.
Per quanto concerne la forma dei recessi 9, 10, almeno uno di essi presenta una sezione trasversale uniforme secondo una direzione di sviluppo Z perpendicolare al primo asse longitudinale X.
Preferibilmente, sono presenti almeno due dei suddetti recessi 9, 10, reciprocamente contrapposti rispetto ad un piano di riferimento W passante per il primo asse longitudinale X e sviluppati con sezioni uniformi secondo corrispondenti direzioni di sviluppo Z tra loro parallele.
Vantaggiosamente, la suddetta costruzione rende più efficace il trasferimento della coppia attraverso il giunto 1.
In questo caso, i rispettivi corpi aggettanti 13, 14 del secondo elemento di accoppiamento 5 sono contenuti all’interno di un volume cilindrico coassiale al secondo asse longitudinale Y ed avente diametro inferiore rispetto al diametro della superficie cilindrica esterna 7 del primo elemento di accoppiamento 4.
Vantaggiosamente, la suddetta configurazione assicura la presenza di un gioco radiale tra i corpi aggettanti 13, 14 ed il cuscinetto 15, così da facilitare l’accoppiamento tra di essi.
Evidentemente, le superfici che delimitano lateralmente i corpi aggettanti 13, 14 possono anche coincidere con la superficie del suddetto volume cilindrico, che in tal caso può coincidere con la superficie esterna di uno dei tratti cilindrici che compongono il secondo elemento di accoppiamento 5.
A titolo puramente indicativo, il suddetto volume cilindrico presenta un diametro di alcuni decimi di millimetro inferiore rispetto al diametro della superficie cilindrica esterna 7.
Preferibilmente, i suddetti due recessi 9, 10 sono allineati secondo una direzione di sviluppo Z comune e presentano la stessa sezione trasversale.
Vantaggiosamente, questo consente di ottenere entrambi i recessi 9, 10 tramite un’unica operazione di asportazione di materiale, ad esempio una fresatura.
La suddetta fresatura consente di realizzare un unico intaglio rettilineo esteso sull’intero diametro della superficie cilindrica esterna 7, le cui estremità contrapposte definiscono rispettivamente i due recessi 9 e 10.
Pertanto, vantaggiosamente, la suddetta costruzione permette di realizzare il primo elemento di accoppiamento 4 in modo semplice per lavorazione meccanica, senza necessità di impiegare attrezzature per 10 stampaggio.
Evidentemente, il vantaggio appena evidenziato è ottenibile anche con un numero maggiore di recessi 9, 10, allineati a due a due secondo rispettive direzioni di sviluppo Z in accordo con quanto descritto in precedenza.
11 suddetto vantaggio è ottenibile anche per un secondo elemento di accoppiamento 5 configurato per accoppiarsi ad un primo elemento di accoppiamento 4 con due recessi allineati 9, 10 del tipo sopra descritto.
Infatti, i due rispettivi corpi aggettanti 13 e 14 possono venire ottenuti asportando le due zone laterali ai corpi aggettanti 13, 14 stessi tramite due fresature.
La possibilità di ottenere uno o entrambi gli elementi di accoppiamento 4, 5 per lavorazione meccanica consente di realizzarli direttamente da una barra in acciaio inossidabile, in modo da estendere l’impiego del giunto 1 ad applicazioni che richiedono particolare resistenza alla corrosione e/o frequenti lavaggi.
Preferibilmente ma non necessariamente, la sezione trasversale di ciascun recesso 9, 10 è rettangolare, così che ciascun recesso sia delimitato da due superfici parallele contrapposte.
Vantaggiosamente, la suddetta forma rettangolare dei recessi 9, 10 assicura la trasmissione della coppia anche in presenza di piccole variazioni nella posizione assiale reciproca dei due elementi di accoppiamento 4 e 5.
Per quanto concerne i secondi mezzi di vincolo rotazionale 12 tra il secondo elemento di accoppiamento 5 e l’albero motore 2, preferibilmente essi comprendono un foro passante 11, coassiale al secondo asse longitudinale Y ed atto ad accogliere l’albero motore 2, e mezzi di collegamento disposti all’interno del foro passante 11 per trasmettere la coppia tra l’albero motore 2 ed il foro passante 11 stesso.
Preferibilmente, i suddetti mezzi di collegamento comprendono una sede 12a per una linguetta, estendentesi per l’intera lunghezza del secondo elemento di accoppiamento 5 secondo la direzione del secondo asse longitudinale Y e lungo uno dei suddetti corpi aggettanti 13, 14.
Vantaggiosamente, la suddetta configurazione consente di utilizzare una linguetta di dimensioni standard mantenendo, al contempo, la lunghezza del secondo elemento di accoppiamento 5 nei limiti di quella corrispondente ad un collegamento diretto, poiché la linguetta viene accolta in parte all’interno del cuscinetto 15.
A tal fine, la seconda estremità 4b del primo elemento di accoppiamento 4 comprende preferibilmente un foro 17 coassiale al primo asse longitudinale X per accogliere l’estremità dell’albero motore 2.
Il suddetto foro 17 consente di accogliere l’estremità dell’albero motore 2 che potrebbe sporgere dal foro passante 11 del secondo elemento di accoppiamento 5 verso la seconda estremità 5b di quest’ultimo qualora l’accoppiamento avvenisse tramite la suddetta linguetta.
Preferibilmente, il foro 17 si estende lungo il primo asse longitudinale X per l’intera lunghezza dei recessi 9, 10.
Preferibilmente, il suddetto foro 17 presenta un diametro superiore rispetto al diametro del foro passante 11 , in modo tale da facilitare l’inserimento dell’albero motore 2.
In virtù del suddetto foro 17, la seconda estremità 4b assume la forma di una parete cilindrica interrotta dai recessi 9, 10, come si osserva in fig. 2.
Secondo una variante esecutiva non rappresentata nei disegni, i suddetti mezzi collegamento tra il foro passante 11 e l’albero motore 2 comprendono una porzione deformabile del secondo elemento di accoppiamento 5, configurata per consentire la riduzione del diametro del foro passante 11 stesso.
La suddetta porzione deformabile è inoltre provvista di mezzi a vite azionabili per causare la riduzione di diametro del suddetto foro passante 11.
Quest’ultima variante esecutiva, che può venire impiegata anche in combinazione con quella precedente, consente di applicare il giunto 1 ad alberi motore senza impiegare una linguetta, oppure impiegando una linguetta di lunghezza inferiore a quella standard per un dato diametro dell’albero motore 2.
Come anticipato, il suddetto giunto 1 è particolarmente adatto all’impiego in un gruppo di trasmissione della coppia tra un albero condotto 3 ed un albero motore 2.
In particolare, il primo elemento di accoppiamento 4 del giunto 1 è associato all’albero condotto 3 ed è supportato da un cuscinetto 15 accoppiato alla corrispondente superficie cilindrica esterna 7 lungo il suddetto primo tratto del primo asse longitudinale X.
Preferibilmente, il suddetto gruppo di trasmissione della coppia è un riduttore di velocità, di cui l’albero condotto 3 costituisce l’albero di ingresso.
Per quanto finora detto, si comprende che il giunto sopra descritto raggiunge tutti gli scopi prefissati.
In particolare, il fatto che i recessi del primo elemento di accoppiamento siano ricavati all’interno della superficie cilindrica esterna che supporta il cuscinetto consente di ottenere un giunto di ingombro non superiore a quello corrispondente ad un collegamento diretto tra l’albero motore e l’albero condotto.
Di conseguenza, il giunto si adatta a venire supportato dagli stessi componenti, in particolare il cuscinetto, utilizzati per il collegamento diretto.
Inoltre, la particolare configurazione del giunto consente di ottenerlo economicamente anche con una lavorazione meccanica.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Giunto (1 ) per la trasmissione della coppia tra un albero motore (2) ed un albero condotto (3), comprendente un primo elemento di accoppiamento (4) sviluppato secondo un primo asse longitudinale (X) tra: - una prima estremità (4a) provvista di primi mezzi di vincolo rotazionale (6) per il collegamento a detto albero condotto (3) in modo che detto primo asse longitudinale (X) sia coassiale all’asse di detto albero condotto (3); - una seconda estremità (4b) contrapposta a detta prima estremità (4a), che definisce una superficie di estremità (4c) ortogonale a detto primo asse longitudinale (X) e delimitante detto primo elemento di accoppiamento (4) ed una superficie cilindrica esterna (7) coassiale a detto primo asse longitudinale (X) e configurata per accoppiarsi ad un cuscinetto (15) lungo un primo tratto di detto primo asse longitudinale (X); detto giunto (1 ) comprendendo mezzi di accoppiamento (8) appartenenti a detta seconda estremità (4b) per trasmettere la coppia tra detto primo elemento di accoppiamento (4) e detto albero motore (2) ; caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento (8) comprendono uno o più recessi (9, 10) definiti su detta superficie cilindrica esterna (7) ed estendentisi secondo detto primo asse longitudinale (X) da detta superficie di estremità (4c) verso detta prima estremità (4a) per almeno una parte di detto primo tratto.
  2. 2) Giunto (1 ) secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti uno o più recessi (9, 10) presenta una sezione trasversale uniforme secondo una direzione di sviluppo (Z) perpendicolare a detto primo asse longitudinale (X).
  3. 3) Giunto (1 ) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento (8) comprendono due di detti recessi (9, 10), reciprocamente contrapposti rispetto ad un piano di riferimento (W) passante per detto primo asse longitudinale (X) e sviluppati secondo corrispondenti direzioni di sviluppo (Z) tra loro parallele.
  4. 4) Giunto (1 ) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti due recessi (9, 10) presentano sezioni trasversali tra loro uguali e sono allineati secondo una direzione di sviluppo (Z) comune.
  5. 5) Giunto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di vincolo rotazionale (6) comprendono un foro (6a) coassiale a detto primo asse longitudinale (X) ed atto ad accogliere detto albero condotto (3).
  6. 6) Giunto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo elemento di accoppiamento (5) sviluppato secondo un secondo asse longitudinale (Y) tra: - una prima estremità (5a) provvista di secondi mezzi di vincolo rotazionale (12) per il collegamento a detto albero motore (2) in modo che detto secondo asse longitudinale (Y) sia coassiale all’asse di detto albero motore (2); - una seconda estremità (5b) contrapposta a detta prima estremità (5a), provvista di uno o più corpi aggettanti (13, 14) che sporgono da detto secondo elemento di accoppiamento (5) in direzione di detto secondo asse longitudinale (Y), ciascuno coniugabile ad un corrispondente recesso (9, 10) di detta pluralità di recessi (9, 10) per vincolare girevolmente detto secondo elemento di accoppiamento (5) a detto primo elemento di accoppiamento (4) quando detto primo elemento di accoppiamento (4) e detto secondo elemento di accoppiamento (5) vengono disposti con i rispettivi assi longitudinali (X, Y) coassiali.
  7. 7) Giunto (1 ) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti uno o più corpi aggettanti (13, 14) è completamente contenuto all’interno di un volume cilindrico coassiale a detto secondo asse longitudinale (Y) ed avente diametro inferiore rispetto al diametro di detta superficie cilindrica esterna (7).
  8. 8) Giunto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di vincolo rotazionale (12) comprendono un foro passante (1 1 ), coassiale a detto secondo asse longitudinale (Y) ed atto ad accogliere detto albero motore (2), e mezzi di collegamento disposti all’interno di detto foro passante (11 ) per trasmettere la coppia tra detto albero motore (2) e detto foro passante (11 ).
  9. 9) Giunto (1 ) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento comprendono una sede per una linguetta (12a), che si estende per l’intera lunghezza di detto secondo elemento di accoppiamento (5) secondo la direzione di detto secondo asse longitudinale (Y) e lungo uno di detti uno o più corpi aggettanti (13, 14).
  10. 10) Giunto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 8 o 9, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento comprendono una porzione deformabile di detto secondo elemento di accoppiamento (5), configurata per consentire la riduzione del diametro di detto foro passante (11 ), detta porzione deformabile essendo provvista di mezzi a vite azionabili in modo da causare detta riduzione di diametro.
  11. 11 ) Gruppo di trasmissione della coppia tra un albero condotto (3) ed un albero motore (2), caratterizzato dal fatto di comprendere un giunto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto primo elemento di accoppiamento (4) di detto giunto (1 ) essendo associato a detto albero condotto (3) ed essendo presente un cuscinetto (15) accoppiato a detta superficie cilindrica esterna (7) lungo detto primo tratto di detto primo asse longitudinale (X).
  12. 12) Gruppo di trasmissione secondo la rivendicazione 1 1 , caratterizzato dal fatto che detto primo elemento di accoppiamento (4) è fissato a detto albero condotto (3).
  13. 13) Gruppo di trasmissione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detto albero condotto (3) appartiene ad un riduttore di velocità. Per incarico.
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