ITUB20153910A1 - Adattatore oftalmico e relativo kit per apparecchio nebulizzatore portatile a mesh vibrante - Google Patents

Adattatore oftalmico e relativo kit per apparecchio nebulizzatore portatile a mesh vibrante Download PDF

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ITUB20153910A1
ITUB20153910A1 ITUB2015A003910A ITUB20153910A ITUB20153910A1 IT UB20153910 A1 ITUB20153910 A1 IT UB20153910A1 IT UB2015A003910 A ITUB2015A003910 A IT UB2015A003910A IT UB20153910 A ITUB20153910 A IT UB20153910A IT UB20153910 A1 ITUB20153910 A1 IT UB20153910A1
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IT
Italy
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ophthalmic
adapter
mesh
fluid passage
ophthalmic adapter
Prior art date
Application number
ITUB2015A003910A
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Inventor
Riccardo Abate
Original Assignee
Flaem Nuova Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61HPHYSICAL THERAPY APPARATUS, e.g. DEVICES FOR LOCATING OR STIMULATING REFLEX POINTS IN THE BODY; ARTIFICIAL RESPIRATION; MASSAGE; BATHING DEVICES FOR SPECIAL THERAPEUTIC OR HYGIENIC PURPOSES OR SPECIFIC PARTS OF THE BODY
    • A61H35/00Baths for specific parts of the body
    • A61H35/02Baths for specific parts of the body for the eyes
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F9/00Methods or devices for treatment of the eyes; Devices for putting-in contact lenses; Devices to correct squinting; Apparatus to guide the blind; Protective devices for the eyes, carried on the body or in the hand
    • A61F9/0008Introducing ophthalmic products into the ocular cavity or retaining products therein

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Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad un apparecchio nebulizzatore di tipo portatile a mesh vibrante, ad un adattatore oftalmico e ad un relativo kit per impiegare detto apparecchio nebulizzatore in operazioni di lavaggio oculare.
Il suddetto apparecchio nebulizzatore trova utile applicazione nel settore medicale, in particolare nel settore delloftalmologia.
Arte nota
Tradizionalmente, la somministrazione dei farmaci in sede oculare avviene in forma di gocce rilasciate da appositi dosatori.
In tempi recenti, si è però individuata la vantaggiosa possibilità di nebulizzare il farmaco da somministrare in corrispondenza dellocchio del paziente, realizzando un lavaggio oculare con la soluzione farmacologica prescritta. Le particelle micrometriche derivanti dalla nebulizzazione vengono infatti assorbite con maggior facilità dal Tonchio umano rispetto alle gocce tradizionali.
Per realizzare il suddetto lavaggio oculare, si impiega oggi un dispositivo di erogazione portatile strutturato ad L, con pompetta ad azionamento manuale annidata nellimpugnatura e un condotto d’erogazione piegato a 90° verso il globo oculare.
Pur rispondendo alle esigenze del settore, i dispositivi del tipo sopra detto presentano lo svantaggio di un sistema di azionamento manuale relativamente disagevole per Tutilizzatore, oltreché una specificità d’uso eccessiva che attribuisce al dispositivo la soia funzione di lavaggio oculare.
Il problema tecnico alla base della presente invenzione è, pertanto, quello di escogitare un dispositivo che consenta di realizzare in modo più efficiente le operazioni di lavaggio oculare sopra dette, possibilmente integrandole ad altre funzioni terapeutiche del dispositivo stesso.
Sommario dell'invenzione
Il suddetto problema tecnico è risolto da un adattatore oftalmico che permette di utilizzare un apparecchio nebulizzatore portatile, preferibilmente de) tipo a mesh vibrante, per le suddette operazioni di lavaggio oculare.
L'adattatore oftalmico, che definisce al suo interno un passaggio di fluido esteso fra un’apertura d’ingresso prossimale e un’apertura d’uscita distale, è rimovibilmente associabile ad un apparecchio nebulizzatore portatile, con l’apertura d’ingresso posta in continuità di flusso con una bocca di erogazione di detto apparecchio nebulizzatore, l’apertura d’uscita essendo predisposta per essere posta in corrispondenza dell’occhio di un paziente così da realizzare, tramite erogazione di un fluido nebulizzato, un’operazione di lavaggio oculare.
Un tecnico del settore realizzerà immediatamente come l’adattatore oftalmico sopra descrìtto possa essere associato all’apparecchio nebulizzatore in sostituzione del boccaglio tradizionalmente usato per l’aerosolterapia, cosicché lo stesso apparecchio può svolgere entrambe le funzioni terapeutiche con conseguente risparmio in termini di costo e spazio.
L’adattatore oftalmico comprende vantaggiosamente al suo interno un serbatoio di recupero, collegato al passaggio di fluido tramite un’apertura di raccolta, e predisposto per raccogliere il fluido nebulizzato che ricondensa all’interno del passaggio di fluido in prossimità dell’apertura d’uscita.
Dopo la nebulizzazione, il farmaco che ri condensa in fase liquida airinterno della parte terminale del passaggio di fluido fluisce infatti per gravità verso l’apertura di raccolta, accumulandosi nel serbatoio di recupero. Si previene così la dispersione nell’ambiente del farmaco nebulizzato.
Si nota come il passaggio di fluido sia preferibilmente diretto dal basso verso l’alto, cosicché la forza di gravità agisce sul liquido condensato facendolo rifluire airintemo del passaggio di fluido sulla superficie del quale si apre l’apertura di raccolta.
II passaggio di fluido può in particolare presentare un restringimento di sezione definito da uno spallamento rivolto verso l’apertura d’uscita, detta apertura di raccolta aprendosi su detto spallamento. Così, l’apertura di raccolta intercetta solo il liquido condensato che rifluisce per gravità verso l’ingresso del passaggio di fluido, e non il farmaco nebulizzato diretto verso l’uscita.
L’adattatore oftalmico può comprendere un corpo principale che definisce una porzione a monte del passaggio di fluido, al quale si associa, in continuità di fluido, un elemento terminale che definisce una porzione a valle del passaggio di fluido.
II corpo principale è preferibilmente realizzato in un materiale rigido, ad esempio plastica rigida, mentre l’elemento terminale è preferibilmente realizzato in elastomero, ad esempio silicone o TPE, per potersi adattare alla conformazione facciale del paziente.
L'elemento terminale in elastomero può inoltre presentare una flangia d'appoggio, morbida in virtù delle proprietà elastomerica del materiale, che circonda l'apertura d'uscita per il posizionamento su una superficie anatomica periferica all’occhio del paziente.
Il serbatoio di recupero precedentemente detto può essere definito da un’intercapedine esterna realizzata sul corpo principale all'intorno del passaggio di fluido, detto spallamento con relativa apertura di raccolta essendo realizzati sull’elemento terminale.
Il corpo principale può in particolare presentare una porzione tubolare troncoconica che definisce internamente un tratto convergente del passaggio di fluido, esternamente la parete interna del serbatoio di recupero. L 'intercapedine sopra detta è così realizzata fra la porzione tubolare troncoconica e ima parete esterna del corpo principale.
Il problema tecnico precedentemente detto è altresì risolto da un kit per l’uso oftalmico di un apparecchio nebulizzatore portatile a mesh vibrante, comprendente l’adattatore oftalmico precedentemente definito e un gruppo mesh, inseribile entro l’apparecchio nebulizzatore e specificamente predisposto per operazioni di lavaggio oculare.
La specifica predisposizione del gruppo mesh può concretarsi ad esempio in una maggior dimensione del diametro dei fori rispetto ad analoghi mesh destinati all’aerosolterapia. I fori possono ad esempio presentare un diametro compreso fra i 5 e i 10 pm e oltre.
Il suddetto kit, che può essere separatamente commercializzato, consente di adattare un apparecchio nebulizzatore per aerosolterapia ad applicazioni oftalmiche come il lavaggio oculare. Sarà sufficiente per l'utilizzatore sostituire lo specifico gruppo mesh e innestare l'adattatore oftalmico al posto de] tradizionale boccaglio.
Il problema tecnico precedentemente detto è altresì risolto da un apparecchio nebulizzatore portatile, in particolare un apparecchio a mesh vibrante, comprendente un mesh, specificamente predisposto per operazioni di lavaggio oculare, disposto ad intercettare un percorso di fluido interno che si apre su una bocca di erogazione, e un elemento oscillatore predisposto per portare in oscillazione detto mesh, detto apparecchio nebulizzatore comprendente inoltre un adattatore oftalmico innestabile sulla bocca d’erogazione per effettuare operazioni di lavaggio oculare.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata latta qui di seguito di una forma realizzativa preferita, ma non esclusiva, del presente trovato, con riferimento alle unite figure date a titolo esemplificativo ma non limitativo.
Breve descrizione dei disegni
La figura 1 rappresenta una vista in sezione su piano verticale di un dispositivo nebulizzatore portatile dotato di un adattatore oftalmico realizzato secondo la presente invenzione;
la figura 2 rappresenta una vista prospettica di un dispositivo nebulizzatore ad uso oftalmico realizzato secondo la presente invenzione;
la figura 3 rappresenta una vista prospettica a parti staccate del dispositivo nebulizzatore di figura 1;
la figura 4 rappresenta una vista prospettica a parti staccate di un particolare ingrandito della testa di erogazione del dispositivo nebulizzatore di figura 1;
la figura 5 rappresenta una vista in sezione del dispositivo nebulizzatore portatile di figura 4;
la figura 6 rappresenta una vista prospettica a parti staccate di una ulteriore forma di realizzazione di un particolare del dispositivo nebulizzatore ad uso oftalmico secondo la presente invenzione;
la figura 7 rappresenta una vista in sezione del dispositivo nebulizzatore portatile di figura 6;
La figura 8 e 9 rappresentano due viste prospettiche, secondo diversi angoli di osservazione, di un particolare del complessivo di figura 2;
la figura 10 mostra una vista in sezione di un’appendice del dispositivo nebulizzatore portatile di figura 1.
Descrizione dettagliata
Con riferimento alle figure 1-9, identifichiamo genericamente con 1 un apparecchio nebulizzatore ad uso medicale, in particolare per lavaggio oculare.
Tale apparecchio nebulizzatore 1 è illustrato nelle figure 1-9 disposto verticalmente, secondo una configurazione operativa preferenziale. Nel seguito della presente descrizione, le posizioni e gli orientamenti, relativi e assoluti, dei vari elementi che compongono il dispositivo, definiti per mezzo di termini quali superiore e inferiore, sopra e sotto, orizzontale e verticale o altri termini equivalenti, verranno sempre interpretati con riferimento a tale configurazione senza che rappresentino una limitazione dei diritti della richiedente.
L’apparecchio nebulizzatore 1, che impiega la tecnologia a mesh vibrante (tecnologia VMT), è in particolare di tipo portatile, ovvero di dimensioni e peso tali da consentire un trasporto quotidiano del dispositivo e un uso in ambienti diversi da quello domestico e/o ospedaliero.
La stessa configurazione deve essere tenuta in considerazione nellinterpretazione di termini quali anteriore e posteriore, davanti e dietro, assumendo che le porzioni anteriori corrispondano alle zone prossimali affacciate verso il paziente durante la terapia.
L’apparecchio nebulizzatore 1 comprende essenzialmente una base di presa 2 ed una testa d’erogazione 3, vincolata ad essa in modo rimovibile.
La base di presa 2 presenta all’esterno un profilo ergonomico, che agevola l’impugnatura da parte del paziente durante la terapia, e comprende al suo interno i mezzi elettrici ed elettronici atti al controllo e allalimentazione elettrica del dispositivo, nonché batterie di alimentazione in corrente continua. La base di presa 2 comprende inoltre un’interfaccia di controllo accessibile dall’utente, che nella fattispecie si concreta in due pulsanti di controllo 21 affacciati su un lato anteriore dell’apparecchio nebulizzatore 1.
La testa d’erogazione 3 è rimovibilmente montata al disopra della base di presa 2 per mezzo di mezzi d’attacco e sgancio atti a garantire il posizionamento reciproco ad incastro dei due elementi che la compongono e il loro accoppiamento stabile.
Tali mezzi di attacco possono comprendere un sistema di guide e controguide, ricavate rispettivamente sulla superfice inferiore della testa d’erogazione 3 e sulla superficie superiore della base di presa 2, e meccanismi di blocco atti ad evitare il distacco involontario delle due porzioni (base di presa e testa d /erogazione) 2, 3.
Aifinterno della testa d’erogazione 3 sono compresi gli elementi funzionali per mezzo dei quali si realizza la nebulizzazione vera e propria, a partire da un serbatoio 33 per il contenimento di un farmaco in forma liquida e una bocca d/erogazione 34, che viene ricavata anteriormente sulla suddetta testa d’erogazione. La bocca 34 presenta un attacco tubolare 34’ che è rivolto verso l’alto, leggermente inclinato rispetto al piano ortogonale normale rispetto all’estensione della parte di presa 2.
Fra il serbatoio 33 e la bocca d’erogazione 34 è definito un percorso F di fluido, che viene intercettato da un mesh di nebulizzazione 10, conformato come una sottile lamina vibratile sulla quale vengono ricavati una pluralità di fori di nebulizzazione micrometrici atti alla nebulizzazione del liquido medicale da erogare.
Il mesh di nebulizzazione è inserito sul percorso F di fluido tra il serbatoio 33 e la bocca d’erogazione 34.
All’interno della testa d’erogazione 3, avviene quindi la nebulizzazione del fluido medicale, grazie al mesh di nebulizzazione 10 che è a contatto con un elemento vibrante 30, detto sonotrodo e visibile nella sezione dì figura 1, il quale mette in vibrazione il mesh di nebulizzazione 10. Π mesh 10 è altresì in comunicazione con il fluido medicale contenuto all’interno del serbatoio 33.
In questo modo, in virtù del contatto stabilito tra i suddetti elemento vibrante e mesh vibratile di nebulizzazione, azionando il dispositivo 1, l’elemento vibrante 30, collegato aH’elettronica di controllo presente nella base di presa 2, viene messo in vibrazione, portando a sua volta in oscillazione il mesh di nebulizzazione 10.
Il mesh 10 è specificamente progettato per la nebulizzazione di un farmaco oftalmico nel contesto di un’operazione di lavaggio oculare. Esso potrà presentare fori d’uscita di dimensione maggiore rispetto ad un analogo mesh per aerosolterapia: ad esempio, potrà presentare fori con diametro compreso fra i 5 e i 10 pra e oltre, laddove neH’aerosolterapia si usano preferibilmente diametri inferiori.
La testa d’erogazione 3 comprende un primo ed un secondo semiguscio 31 , 32 che definiscono rispettivamente la parte a monte e la parte a valle del percorso F di fluido e racchiudono fra loro il mesh di nebulizzazione 10.
11 primo semiguscio 31 integra al suo interno il serbatoio 33 e l’elemento vibrante 30, mentre il secondo semiguscio 32 comprende la bocca di erogazione 34.
In accordo con la presente invenzione, al fine di proteggere l’integrità del mesh di nebulizzazione 10, il suddetto mesh è incorporato in un gruppo mesh 1 1 semirigido appositamente conformato per contenerlo e pi'oteggerlo.
Il primo ed il secondo semiguscio 31, 32 sono accoppiati tra loro racchiudendo il gruppo mesh 11.
L’accoppiamento tra il primo ed il secondo semiguscio 31, 32 si realizza tramite unà cerniera disposta inferiormente lungo un asse comune X, perpendicolare al piano della figura 3, e tramite primi mezzi di ritegno 36a, e 36b rilasciabili a pressione, posizionati superiormente.
Come visibile dalle figure 4 e 5, la cerniera che definisce Tasse comune X si trova in corrispondenza delTinterfaccia tra la base di presa 2 e la testa d’erogazione 3.
Quando i suddetti primi mezzi di ritegno 36a, 36b vengono rilasciati, la cerniera consente l’apertura a libro dei due semigusci 31, 32, in modo da definire per la suddetta testa d’erogazione 3 una configurazione aperta. Al contrario, quando i due semigusci 31, 32 sono accoppiati tra loro a scatto, viene definita una configurazione operativa, nella quale risulta definito il percorso F di fluido tra il serbatoio 33 e la bocca di erogazione 34.
Quando il primo ed il secondo semiguscio 31, 32 si trovano nella configurazione aperta, il percorso F di fluido viene interrotto in corrispondenza del gruppo mesh 1 1 , che in questo modo risulta accessibile dalTesterno della testa d’erogazione 3.
In altre parole, l’apertura della testa d’erogazione 3, quando il primo ed il secondo semiguscio 31, 32 vengono portati nella configurazione aperta, consente di accedere ed estrarre manualmente i 'intero gruppo mesh 1 1 di nebulizzazione.
Più precisamente, l'intero gruppo mesh 11 , racchiuso tra il primo ed il secondo semi-guscio 31, 32 dalla testa d'erogazione 3, è alloggiato in una sede di accoglimento 35 prevista nel primo semiguscio 31 comprendente il serbatoio 33, a ridosso del sonotrodo 30.
La sede di accoglimento 35 del gruppo mesh 11 è ricavata su una parete interna del primo semiguscio 31 in corrispondenza di una apertura circolare 35a, che è in comunicazione con il fondo del serbatoio 33 e da cui sporge un'estremità dell’elemento vibrante 30.
Inoltre, come ben visibile nelle figure 4 e 5, il gruppo mesh 11 è vincolato alla parete interna del primo semiguscio 31 in sostanziale aderenza con la sede di accoglimento 35 collimando con l'estremità lìbera deH'elemento vibrante 30.
II gruppo mesh 1 1 è infatti vincolato alla sede di accoglimento 35 mediante un meccanismo ad incastro a scatto di seguito descritto.
Da parti contrapposte della sede di accoglimento 35 sono previste almeno due sporgenze 35c aggettanti perifericamente dall'apertura circolare 35a della sede 35. Tali sporgente 35c rappresentano all’estremità rispettive sedi femmina di accoglimento di corrispondenti rebbi 12c formati nella struttura del gruppo mesh 11. Quest'ultimo viene mantenuto in posizione dall'accoppiamento a innesto rapido tra i rebbi 12c e le sedi femmina 35c aggettanti ai lati della sede 35.
Preferibilmente, i rebbi 12c sono realizzati di pezzo con una porzione 12 di supporto del mesh descritta nel seguito e sono posizionati diametralmente opposti rispetto al mesh di nebulizzazione 10, analogamente alle sporgenze 35c disposte simmetricamente rispetto alFestremità deirelemento vibrante 30 che sporge centralmente dall’apertura circolare 35a della sede di accoglimento 35. In questo modo viene garantita e mantenuta durante il funzionamento del dispositivo la coassialità del mesh di nebulizzazione 10 rispetto all’estremità libera dell<!>elemento vibrante 30.
I due rebbi 12c, all 'atto di riposizionare il gruppo mesh 11 nella sede d’accoglimento 35, scorrono all’interno delle due sedi femmina 35c fino al raggiungimento di un finecorsa che viene definito per mezzo di denti 12d ricavati sulla superficie dei suddetti rebbi 12c e sagomati per incastrarsi all’interno di apposite finestre 35d realizzate nelle sedi femmina 35c.
I denti 12d e le finestre 35d realizzano un meccanismo di incastro a scatto o ad innesto rapido. Ovviamente, nulla vieta di poter realizzare un accoppiamento duale e quello qui descritto.
La posizione dei suddetti mezzi di finecorsa e incastro (denti 12d e finestre 35d) viene scelta in modo che il mesh 10 si trovi a ridosso della estremità libera dell’elemento vibrante 30.
In questo modo, si assicura che l’elemento vibrante 30 sia a contatto operativo con il mesh di nebulizzazione 10, quando il gruppo mesh 1 1 è trattenuto nella corrispondente sede di accoglimento 35.
Più in particolare, il gruppo mesh 1 1 comprende un supporto 12 a camera aperta che serve anche a raccogliere eventuali trafilamenti del fluido medicale. Tale supporto 12 comprende una porzione di raccolta che include un profilo anteriore di tenuta 12a ed un elemento posteriore 12b di raccolta, sagomati essenzialmente a goccia rovesciata in modo accoppiarsi tra loro e con altri elementi compresi nel gruppo mesh 11. Tali elementi comprendono: un anello di fissaggio 16, una guarnizione di contenimento 13, un elemento di ancoraggio 14 ed il supporto a camera aperta 12, in aggiunta al precitato mesh 10. Può essere utilizzato anche un numero inferiore di tali componenti, come risulterà chiaro nel seguito della descrizione con riferimento alle varianti di realizzazione del ritrovato.
Come visibile dalle figure 3, 4, e 6, che mostrano rispettive viste in esploso, il gruppo mesh 11 viene assemblato alloggiando dapprima il mesh 10 airintemo di un anello 16 di fissaggio che può essere realizzato anche con uri sovrastampaggio oppure vincolato al mesh 10 mediante ultrasuoni.
Questo anello di fissaggio 16 è innestato poi su una guarnizione di contenimento 13 e lì trattenuto mediante un elemento di ancoraggio 14, avente sezione ad U, predisposto ad accoppiarsi con entrambi gli elementi.
La Richiedente ha previsto forme alternative di trattenimento del mesh 10 sul gruppo mesh 11. Ad esempio, nelle figure 6 e 9 è mostrata una variante di realizzazione in cui un elemento di ancoraggio 14’ è inserito con interferenza all’interno di una sede 22 conformata a mo’ di tassello di espansione. Il mesh 10, con il suo anello di fissaggio 16, è trattenuto a scatto nella sede 22 dall’elemento 14’. In questo caso una guarnizione di contenimento 13’, di per sé opzionale, avvolge posteriormente e dall'esterno la sede 22 a mo<'>di tassello.
Al di là delle diverse modalità di associazione dei componenti dei gruppo mesh 11, ciò che importa ai fini della presente invenzione è che il gruppo mesh sia un insieme coeso e manipolabile dall'utente per rinserimento ad innesto rapido nella sede 35 associata al primo semiguscio 31.
Riferendosi ancora alle figure 2, 4 e 8, la guarnizione di contenimento 13, alloggiante il mesh di nebulizzazione 10, viene montata sul retro dell'elemento posteriore 12b del supporto 12 a camera aperta.. La guarnizione 13 è inserita in una sede coniugata presente sul retro deH'elemento posteriore 12b.
Sul supporto 12 a camera aperta è calzata il profilo anteriore di tenuta 12a appositamente sagomato per formare una sorta di elemento di raccordo tra il gruppo mesh 11 e la parete interna del semiguscio 32 attorno alla bocca di erogazione 34. Tale profilo anteriore dì tenuta è opzionale poiché potrebbe essere formata da) bordo perimetrale anteriore del elemento posteriore 12b.
Tale profilo anteriore di tenuta 12a è realizzato in materiale plastico relativamente morbido flessibile e viene calzata sul bordo perimetrale anteriore del supporto 12.
Si noti come il profilo anteriore di tenuta 12a si attesti a battuta contro la parete interna del secondo semi-guscio 32.
In questo modo viene definita una vaschetta di recupero 17 del liquido medicale tra il secondo semi-guscio 32 e l<'>elemento di raccolta 12b del supporto a camera aperta. Questa vaschetta 17 è delimitata da una sponda B, visibile nella sezione di figura 3, formata di pezzo ed aggettante internamente dalla bocca di erogazione 34.
Questa sponda coopera con l'elemento di raccolta 12b per formare una piccola camera di trattenimento di eventuale percolato di liquido medicale che potrebbe trafilare attraverso il mesh 10 quando il dispositivo 1 viene spento prima della fine deirerogazione.
in sostanza, la suddetta vaschetta di recupero 17, facendo parte del gruppo mesh 11, a valle del mesh 10 lungo il percorso F di fluido, raccoglie eventuale liquido medicale non nebulizzato che può fuoriuscire dal serbatoio 33 attraverso i fori del mesh 10, impedendo così a tale liquido di riversarsi alfesterno del dispositivo portatile.
Il profilo anteriore di tenuta 12a può essere ulteriormente assicurato all'elemento di raccolta 12b tramite un accoppiamento a spina 19 ed anello di presa 20 formati di pezzo rispettivamente con il profilo anteriore di tenuta 12a ed l’elemento di raccolta posteriore 12b del supporto 12. Ovviamente un eventuale accoppiamento di tipo duale a quello qui descritto svolgerebbe la stessa funzione.
in una forma di realizzazione alternativa, visibile nelle figure 6 e 7 un profilo anteriore di tenuta 12a<’>comprende una parete inferiore 27, in modo da definire la suddetta vaschetta di recupero 17 indipendentemente dalla presenza o meno della sponda 8 aggettante internamente dalla bocca 34 del secondo semi-guscio 32.
In questo caso il profilo anteriore di tenuta 12a' è dotato di un’apertura 18 sostanzialmente circolare, coassiale ed allineata rispetto alla bocca di erogazione 34, in modo da evitare l’interruzione del percorso F di fluido.
Come già accennato, il gruppo mesh 1 1 è posizionato nella sede 35, nella configurazione operativa della testa d’erogazione 3, a ridosso della parete interna del primo semiguscio 31 così che il mesh 10 si trovi in sostanziale contatto operativo con restremità libera dell’elemento vibrante 30 e sia sostanzialmente bagnato dal fluido medicale proveniente dal serbatoio 33.
Nella presente invenzione il suddetto gruppo mesh 1 1 mantiene questa posizione stabile anche quando la testa d’erogazione 3 viene portata nella configurazione aperta.
Per completezza di descrizione si segnala che sulla sommità delle due porzioni 31, 32 della testa d’erogazione 3 sono previsti primi mezzi di ritegno 36 rilasciabili. Tali mezzi di ritegno 36 cooperano con la cerniera inferiore, disposta lungo l’asse comune X, per il mantenimento del primo e del secondo semiguscio 31, 32 nella configurazione operativa accoppiata.
In una forma di realizzazione preferita, tali mezzi di ritegno rilasciatali 36 comprendono due ganci 36a aggettanti dalla parete interna del primo semiguscio 31 e due segmenti traslabili 36b compresi nel secondo semiguscio 32. I suddetti segmenti traslabili 36b possono essere azionati manualmente mediante appositi pulsanti presenti sul secondo semiguscio 32.
Quando i due semigusci 31, 32 della testa d’erogazione 3 vengono ruotati per raggiungere la configurazione operativa chiusa, i ganci 36a si inseriscono airinterno di corrispondenti fessure presenti sui segmenti traslabili 36b. Nel compiere tale operazione è necessario che i pulsanti vengano premuti in modo da allineare i ganci 36a con le suddette fessure.
Rilasciando i suddetti pulsanti, i segmenti traslabili 36b scorrono nel corpo del secondo semiguscio 32 grazie ad un elemento elastico, così che un lato delle suddette fessure si inserisce all’interno del corrispondente gancio 36a.
In questo modo i ganci 36a si trovano incastrati nelle suddette fessure dei segmenti trasiabili e il primo ed il secondo semiguscio 31, 32 della testa d’erogazione sono bloccati l’uno rispetto all’altro nella configurazione operativa accoppiata.
Alternativamente, il bloccaggio del primo ed del secondo semiguscio 31, 32 della testa derogazione 3 può avvenire attraverso primi mezzi di ritegno funzionalmente equivalenti ma con diversa conformazione .
Come visibile dalle figure allegate, un coperchio semicircolare 37 del serbatoio 33 è incernierato lungo un asse di ine ernie rame nto Y parallelo all’asse comune X, airestremità superiore del secondo semiguscio 32 della testa d’erogazione 3.
Tale coperchio semicircolare 37, al fine di garantire la chiusura del serbatoio, viene ruotato e chiuso a scatto sull'apertura di alimentazione del suddetto serbatoio tramite appositi mezzi di chiusura. Si noti che la chiusura del serbatoio può avvenire solo quando la testa d’erogazione si trova nella configurazione operativa con i due semigusci 31, 32 accoppiati.
All'apparecchio nebulizzatore 1 si associa un adattatore oftalmico 25, singolarmente rappresentato nelle figure 8 e 9, che ne consente l’uso per la somministrazione di farmaci oftalmici tramite lavaggio oculare.
Detto adattatore oftalmico 25 si innesta in particolare su un attacco tubolare 34<:>che è la parete esterna della bocca 34 di erogazione, così da definire un’appendice di erogazione in continuità di flusso rispetto alla bocca d’erogazione del dispositivo.
L’adattatore oftalmico<'>25 definisce infatti un passaggio o percorso di fluido 21 che collega un’apertura d’ingresso 22, associata all'attacco tubolare 34’ deH’apparecchio nebulizzatore 1, ad un’apertura d’uscita 23. Il farmaco nebulizzato dall’apparecchio 1 entra quindi nell’apertura d’ingresso 22 e viene diffuso, in corrispondenza del sito oculare del paziente, attraverso l’apertura d’uscita 23.
L’adattatore oftalmico 25 si compone in particolare di due componenti interconnesse: un corpo principale 39 che definisce la porzione a monte del percorso di fluido 21 a partire dall’apertura d’ingresso 22, e un elemento terminale o diffusore 28, singolarmente rappresentato nelle figure 8 e 9 che definisce la porzione a valle del percorso di fluido fino all’apertura d’uscita 22.
Il corpo principale 39 è realizzato in un materiale plastico sostanzialmente rigido, mentre l’elemento terminale 28, per garantire un’applicazione confortevole del diffusore in corrispondenza dell’occhio del paziente, è realizzato in elastomero, ad esempio TPE o silicone.
Inoltre, Γ elemento terminale 28 è strutturalmente indipendente e rimovibile rispetto 1 corpo principale 39 così da poter essere pulito o sterilizzato per ovvi motivi di igiene.
Ovviamente nulla vieterebbe di realizzare il corpo principale 39 di pezzo con l'elemento terminale, eventualmente per ragioni di economie di scala. In questo caso, però, si potrebbe privilegiare un materiale avente caratteristiche elastomeriche più simili a quelle del solo elemento terminale 28, ancorché non necessariamente in resina sili conica.
Il corpo principale 39 presenta un attacco tubolare 38 che si innesta rimovibilmente al disopra del corrispondente attacco tubolare 34’ dell 'apparecchio nebulizzatore 1, realizzando la connessione di flusso e definendo l’apertura d’ingresso 22 precedentemente menzionata.
Come precedentemente accennato, l’attacco tubolare 34’ risulta inclinato verso Falto rispetto al piano orizzontale ortogonale all’asse di estensione della porzione d’impugnatura 10 dell’ap parecchio nebulizzatore 1; così, l’adattatore oftalmico 25 e il passaggio di fluido 21 definito all’interno di questi risultano leggermente inclinati verso l’alto rispetto all’orizzontale, quando 1 "utilizzatore mantiene l’apparecchio nebulizzatore 1 nella corretta posizione verticale.
Immediatamente a valle della apertura d'ingresso 22, il corpo principale 25 presenta una porzione tubolare troncoconica 26 che definisce internamente un tratto convergente (da monte a valle) del passaggio di fluido 21.
Tale porzione tubolare troncoconica 26 è circondata da una parete tubolare esterna 41, che si diparte anch’essa dallestremità della apertura d'ingresso 22. La parete tubolare esterna 41 presenta una sezione trasversale sostanzialmente costante, che definisce il profilo di un’ellisse ad asse maggiore orizzontale inferiormente ampliata da un’estensione lobata.
Fra la porzione tubolare troncoconica 26 e la parete tubolare esterna 41 si realizza quindi un’intercapedine con un volume supplementare in corrispondenza della suddetta estensione lobata inferiore. Tale volume supplementare definisce vantaggiosamente un serbatoio 44 di recupero per il liquido impiegato nel lavaggio oculare.
L’elemento terminale 28 presenta una conformazione a bicchiere, con una parete laterale 40 che si estende in sostanziale prosecuzione della parete tubolare esterna 4 1 ed un fondo piano 46 che va a chiudere la sezione frontale dellintercapedine fra porzione tubolare troncoconica 26 e parete tubolare esterna 41. Detto fondo piano 46 presenta un foro centrale 47 commisurato all’uscita della porzione tubolare troncoconica 26, che garantisce la continuità del passaggio di fluido 2 1.
Dal fondo piano dell’elemento terminale 28 si sviluppa in aggetto un labbro periferico 43, che può essere di pezzo o rimovibile, destinato a completare la parete tubolare esterna 40 dell’elemento terminale 28 e del corpo principale 25 e costituire appoggio contro la regione occipitale del paziente.
In buona sostanza, il bordo libero deH’elemento terminale 28, di forma ellittica, presenta una flangia d’appoggio o labbro 43 destinata ad attestarsi a tenuta intorno al sito oculare del paziente per realizzare le operazioni di lavaggio oculare.
La superficie del fondo piano 46 attorno al foro 47 definisce uno spallamento che determina un restringimento del diametro nel passaggio di fluido 21. Detto fondo piano 46, ovvero detto spallamento, è inferiormente attraversato da un'apertura di raccolta 45, ovvero da una fessura che si estende in corrispondenza dello spigolo inferiore con la parete laterale.
Data l’inclinazione verso monte del passaggio di fluido 21 , precedentemente discussa, il farmaco in fase liquida che si deposita, nel corso delle operazioni di lavaggio, entro la cavità definita dall’elemento terminale 28, scende per gravità verso l’apertura di raccolta 45 e da qui si raccoglie nel serbatoio di recupero 44 definito nell ’intercapedine interna del corpo principale 25.
Si nota che l’apparecchio nebulizzatore 1 sopra descritto può essere anche impiegato per operazioni di aerosol terapia, sostituendo l’adattatore oftalmico 25 precedentemente detto con un boccaglio che sostituisce, ed eventualmente il mesh 10 dedicato alle operazioni di lavaggio oculare con un diverso gruppo mesh, a trama più fitta, predisposto per l’aerosolterapia.
Si realizza cosi una vantaggiosa flessibilità d 'utilizzo del dispositivo.
Si nota peraltro come la commercializzazione dell’apparecchio nebulizzatore possa essere vantaggiosamente distinta rispetto a quella degli accessori che ne consentono l’uso alternativo; ad esempio può essere commercializzato il sólo adattatore oftalmico, eventualmente in un kit comprendente anche il gruppo mesh dedicato al lavaggio oculare.
Ovviamente, al trovato sopra descritto un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti, tutte peraltro contenute nelhambito di protezione deirinvenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Adattatore oftalmico (25), che definisce al suo interno un passaggio di fluido (21) esteso fra un’apertura d’ingresso (22) prossimale e un’apertura d’uscita (23) distale; detto adattatore oftalmico (25) essendo rimovibilmente associabile ad un apparecchio nebulizzatore ( 1 ) portatile, con l’apertura d’ingresso (22) posta in continuità di flusso con una bocca di erogazione (34) di detto apparecchio nebulizzatore (1); detta apertura d’uscita (23) essendo predisposta per essere posta in corrispondenza dell’occhio di un paziente così da realizzare, tramite erogazione di un fluido nebulizzato, un’operazione di lavaggio oculare, detto adattatore oftalmico (25) comprendendo al suo interno un serbatoio di recupero (44), collegato al passaggio dì fluido (21) tramite un’apertura di raccolta (45), e predisposto per raccogliere il fluido nebulizzato che ricondensa all’interno del passaggio di fluido (21) in prossimità deU’apertura d’uscita (22).
  2. 2. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicazione 1, in cui detto passaggio di fluido (21) è strutturato e orientato, in configurazione d’uso, in modo tale per cui detto fluido ricondensato rifluisce per gravità verso l’apertura di raccolta (45), e attraverso questa entra nel serbatoio di recupero (44).
  3. 3. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicazione 2, laddove detto passaggio di fluido (21) presenta un restringimento di sezione definito da uno spallamento rivolto verso l’apertura d’uscita (23), detta apertura di raccolta (45) essendo praticata su detto spallamento (26).
  4. 4. Adattatore oftalmico (25) secondo una delle rivendicazioni precedenti, laddove detto adattatore oftalmico (25} comprende un corpo principale (39) che definisce una porzione a monte del passaggio di fluido (21 ), al quale si associa, in continuità di fluido, un elemento terminale (28) che definisce una porzione a valle del passaggio di fluido (21).
  5. 5. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicatone 4 in cui detti corpo principale (39) e detto elemento terminale (28) sono formati di pezzo.
  6. 6. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicazione 4 quando dipende dalla 3, laddove detto serbatoio di recupero (44) è definito da un’intercapedine esterna realizzata sul corpo principale (39) airintorno del passaggio di fluido (21), detto spallamento con relativa apertura di raccolta (45) essendo realizzati sull’elemento terminale (28).
  7. 7. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicazione 6, in cui detto corpo principale presenta una porzione tubolare troncoconica (26) che definisce internamente un tratto convergente del passaggio di fluido (21) ed esternamente una parete interna del serbatoio di recupero (44).
  8. 8. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicazione 4 in cui detti corpo principale (39) e detto elemento terminale (28) sono strutturalmente indipendenti ed accoppiati tra loro.
  9. 9. Adattatore oftalmico (25) secondo la rivendicazione 8, laddove il corpo principale (39) è realizzato in un materiale rigido, l’elemento terminale (28) essendo invece realizzato in elastomero per potersi adattare alla conformazione facciale del paziente.
  10. 10. Adattatore oftalmico (25) secondo una delle rivendicazioni precedenti, laddove un elemento terminale (28) è realizzato in elastomero e presenta una flangia d'appoggio (43) che circonda l’apertura d’uscita (23) per il posizionamento su una superficie anatomica periferica all Occhio del paziente.
  11. 11. Kit per l’uso oftalmico di un apparecchio nebulizzatore (1) portatile a mesh vibrante, comprendente un adattatore oftalmico (25} secondo una delie rivendicazioni precedenti, e un gruppo mesh (11), inseribile entro [apparecchio nebulizzatore (1) e specificamente predisposto per operazioni di lavaggio oculare.
  12. 12. Apparecchio nebulizzatore (1) portatile a mesh vibrante, comprendente un mesh (10), specificamente predisposto per operazioni di lavaggio oculare, disposto ad intercettare un percorso di fluido interno che si apre su una bocca di erogazione (34), e un elemento oscillatore (30) predisposto per portare in oscillazione detto mesh (10), detto apparecchio nebulizzatore (1) comprendente inoltre un adattatore oftalmico (25) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1-10, innestabile sulla bocca d’erogazione (34) per effettuare operazioni di lavaggio oculare.
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