ITUB20153907A1 - Macchina avvolgitrice ad anello - Google Patents

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ITUB20153907A1
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ITUB2015A003907A
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Inventor
Massimiliano Ubertini
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Messersi Packaging Srl
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65BMACHINES, APPARATUS OR DEVICES FOR, OR METHODS OF, PACKAGING ARTICLES OR MATERIALS; UNPACKING
    • B65B11/00Wrapping, e.g. partially or wholly enclosing, articles or quantities of material, in strips, sheets or blanks, of flexible material
    • B65B11/02Wrapping articles or quantities of material, without changing their position during the wrapping operation, e.g. in moulds with hinged folders
    • B65B11/025Wrapping articles or quantities of material, without changing their position during the wrapping operation, e.g. in moulds with hinged folders by webs revolving around stationary articles

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Description

MACCHINA AVVOLGITRICE AD ANELLO
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce a una macchina avvolgitrice ad anello, in grado di applicare a un oggetto o gruppo di oggetti da imballare, con velocità e stiratura preliminare che si regolano automaticamente a seconda del contorno dell'oggetto o gruppo di oggetti, una pellicola di materiale plastico.
Uno dei problemi più importanti che la civiltà industriale si è dovuta porre nel suo progredire è quello del trasporto dei prodotti, una volta che essi siano stati realizzati. In particolare, è da sempre risultato molto importante per le produzioni di massa il modo in cui caricare i prodotti sui mezzi di trasporto, onde razionalizzare gli spazi all'interno degli stessi mezzi e permettere di movimentare i prodotti nel modo più semplice ed economico possibile, cercando nel contempo di ridurre al minimo gli eventuali danni.
Ciò risulta particolarmente significativo quando più prodotti dello stesso tipo debbano essere consegnati contemporaneamente, per esempio per essere venduti insieme. Un esempio di questo è rappresentato dall'acqua minerale o dalle bibite in genere, che vengono vendute al dettaglio in confezioni da sei bottiglie; per far ciò, le bottiglie vengono tenute insieme da una pellicola di materiale plastico, stirata in via preliminare e poi applicata e ritirata fino a trattenere insieme le bottiglie in modo sufficientemente stretto da non perderne qualcuna durante il trasporto. Questa modalità permette di creare pacchi molto compatti, che riducono al minimo gli spazi vuoti all'interno dei camion per il loro trasporto. Questo sistema, descritto per il caso delle bottiglie di bibite, viene utilizzato anche per molti altri prodotti, di natura anche molto differente da quella delle bottiglie.
Esistono diversi tipi di imballaggi. Una buona classificazione può essere quella che li divide in imballaggi primari, secondari e terziari.
Un imballaggio primario è quello realizzato in modo da costituire un'unità di vendita per il consumatore finale. Per esempio, si parla di imballaggi primari quando si tratta di bottiglie, lattine, pacchetti, scatolette, scatole e via di seguito.
Un imballaggio secondario è quello che permette di raggruppare fra loro più unità dello stesso prodotto. Esempi di imballaggio secondario sono le già citate confezioni da sei bottiglie di plastica, le confezioni di tre lattine di birra, le confezioni da quattro scatole di pelati, il sacchetto contenente sei sacchetti di patatine fritte e via di seguito.
Un imballaggio terziario è quello che riunisce più imballaggi primari e secondari per il trasporto, in modo da evitare i danni connessi col loro trasporto e per permettere agio nella manipolazione. Esempi di imballaggi terziari sono casse, sacchi, bancali e simili.
Per creare imballaggi, esistono e sono note diverse tecniche e attrezzature.
Una delle macchine più utilizzate nel settore è l'avvolgitrice. Un'avvolgitrice stira preventivamente una pellicola di un opportuno materiale plastico e la appoggia al collo da imballare tramite un'unità di erogazione della pellicola, mantenendola tesa. L'unità di erogazione rilascia la pellicola stirata preliminarmente attorno ai colli da imballare a una certa velocità, così da avvolgere completamente il collo con la pellicola stessa, compiendo un giro completo. Mezzi di taglio tagliano poi la pellicola quando essa abbia avvolto completamente i colli. Dato che lo stiro che si applica comunemente in questi casi è fondamentalmente di natura elastica, una volta terminata l'applicazione, la pellicola tende a tornare alle dimensioni originali, tenendo così i componenti del collo imballato stretti fra loro, in modo da evitare di perderne qualcuno.
Particolarmente vantaggiosa si è rivelata l'avvolgitrice ad anello. In una macchina di questo tipo, i colli da imballare vengono posti all'interno di un telaio attorno alla periferia interna del quale l'unità di erogazione viene fatta ruotare intorno al collo.
Macchine di questo tipo sono estremamente funzionali e permettono di risolvere con efficacia elevatissima i problemi cui si accennava all'inizio. Tuttavia, mentre queste macchine funzionano benissimo per pacchi di dimensioni uguali fra loro, comportano invece qualche problema nel momento in cui si vogliano imballare in sequenza colli di dimensioni differenti. Infatti, se si voglia, dopo l'avvolgimento di un collo, avvolgerne uno di dimensioni diverse, è necessario arrestare la macchina, regolare in maniera differente e corrispondente al nuovo collo la velocità di erogazione della pellicola e riavviare l'avvolgimento. Ovviamente, ciò comporta un aumento non trascurabile dei tempi morti quando i colli da imballare non siano tutti uniformi, ma si avvolgano in successione colli di dimensioni abbastanza diverse fra loro.
Peraltro, alcuni problemi possono nascere quando i colli da imballare, seppure presentino dimensioni uniformi fra loro, abbiano però ciascuno una forma nel complesso irregolare; in un caso di questo tipo, sarebbe opportuno variare la velocità di erogazione della pellicola in maniera differenziata, man mano che si procede ad avvolgere i colli stessi, così da assicurare sul collo una tensione uniforme e ottimale su tutta la superficie laterale del collo stesso. In questo modo, si evita che vi siano parti del collo (soprattutto se più oggetti diversi fra loro lo compongano) che tendano a sfuggire dall'imballaggio, così da metterne in pericolo la tenuta e la stabilità.
Questo problema è già stato affrontato e risolto brillantemente dalla stessa Richiedente che ha messo a punto un'avvolgitrice ad anello per imballare prodotti in un collo con una pellicola di materiale plastico erogata da una bobina. L'avvolgitrice comprende un telaio con un'apertura centrale circolare che porta l'unità di erogazione controllata elettricamente. L'unità di erogazione ruota lungo l'apertura centrale rilasciando pellicola sul collo da imballare. L'avvolgitrice si muove grazie a un motorino elettrico presente su di essa. La regolazione della velocità avviene con mezzi sensori che inviano segnali di regolazione all'unità di erogazione.
Questa macchina è estremamente efficace. Tuttavia, essa presenta l'inconveniente di avere diverse connessioni elettriche; infine, le parti meccaniche della motorizzazione dell'unità di erogazione tendono a usurarsi abbastanza rapidamente.
Con la sua domanda di brevetto WO2014/128 587, la Richiedente risolveva il problema di portare la corrente elettrica all'unità di erogazione, facendola mettere in movimento mediante induzione elettrica. Mediante la stessa induzione elettrica avveniva il rilascio della pellicola.
Queste soluzioni, entrambe molto brillanti, a fronte di prestazioni molto elevate hanno però il problema di essere piuttosto costose da realizzare..
Problema alla base dell'invenzione è di proporre una macchina avvolgitrice che superi gli inconvenienti menzionati e che consenta di evitare di avere energia elettrica a bordo dell'unità di erogazione e che possa, nel contempo, regolare la velocità di erogazione in ogni momento dell'erogazione stessa. Questo scopo viene raggiunto attraverso una macchina avvolgitrice ad anello, costituita da un telaio che porta un'apertura circolare entro cui vengono posti i colli da imballare, comprendente un'unità di erogazione per l'applicazione di una pellicola di materiale plastico a detti colli, caratterizzata da ciò che detta unità di erogazione è fissata a un elemento anulare, concentrico all'apertura circolare, in grado di ruotare intorno al centro comune e da ciò che detta unità di erogazione comprende un dispositivo di regolazione della velocità di erogazione controllato dalla tensione della pellicola in erogazione mediante un attuatore meccanico. Le rivendicazioni subordinate descrivono caratteristiche preferenziali dell'invenzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 è una vista in prospettiva di una macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione;
fig. 2 è una vista in pianta di una parte della macchina di fig. 1 che mostra l'area di lavoro dell'unità di erogazione;
fig. 3 è una vista in pianta, parzialmente in sezione, di un'unità di erogazione per la macchina avvolgitrice di fig. 1;
fig. 4 rappresenta un particolare dell'unità di erogazione di fig. 3 in una fase di lavoro;
fig. 5 mostra il dettaglio contenuto nel cerchio V di fig. 4;
fig. 6 è una vista prospettica ingrandita della parte dell'unità di erogazione destinata a regolare lo stiro preliminare della pellicola in materiale plastico con cui avvolgere un collo con la macchina avvolgitrice di fig. 1; figg. 7A e 7B sono viste prospettiche dell'unità di erogazione della macchina avvolgitrice di fig. 1, viste da due diverse direzioni;
fig. 8 mostra il dettaglio contenuto nel cerchio Vili di fig. 7A;
fig. 9 mostra il dettaglio contenuto nel cerchio IX di fig. 7B; e fig. 10 mostra un particolare della vista di fig. 2 che mette in evidenza la movimentazione della macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione.
Come si può vedere chiaramente dalle figure, la macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione è un'avvolgitrice ad anello. Un'avvolgitrice ad anello come la macchina della presente invenzione è rappresentata nel suo complesso in fig. 1.
La macchina avvolgitrice comprende un telaio 1, che ha la forma di un cubo cavo. Il telaio 1 porta al proprio interno un piano 2, la cui altezza può essere eventualmente regolabile, comprendente al proprio interno un'apertura circolare 3. L'altezza regolabile del piano 2 permette, da un lato, di scegliere la zona da avvolgere e, dall'altro, di ottenere un imballaggio avvolto a spirale su tutta la superficie laterale di un collo.
Il piano 2 viene illustrato in maggiore dettaglio nella fig. 2. Come si può facilmente vedere, l'apertura circolare 3 del piano 2 è formata da due anelli concentrici 4 e 5. L'anello 4 è fisso al piano 2 che lo porta, mentre l'anello 5 -situato all'esterno rispetto all'anello 4- è in grado di ruotare, sotto l'azione di due coppie di ruote motrici 6, azionate da un motore 7. Benché la configurazione appena descritta sia preferibile, è ipotizzabile anche la soluzione inversa, in cui l'anello 5 in grado di ruotare è situato all'interno rispetto all'anello 4 fisso. Preferibilmente, il motore 7 che fa ruotare le ruote 6 è un motore elettrico. Vantaggiosamente, le ruote 6 sono contenute in un carter 8, fissato al piano 2. In maniera particolarmente preferita, il carter 8 è formato da due semi-gusci che vengono avvitati attorno a ciascuna ruota 6 e che tengono quest'ultima in posizione grazie a molle che vengono compresse dal tiraggio delle viti che chiudono il carter 8. Questa costruzione permette di mantenere un buon movimento delle ruote 6, senza sprechi di energia.
L'anello 5 porta, fissata a esso, un'unità 9 di erogazione di una pellicola di materiale plastico per l'avvolgimento dei colli. Nel caso l'anello rotante sia quello interno, l'unità 9 sarà girata al contrario che come mostrato nei disegni allegati.
L'unità di erogazione 9 è illustrata nelle figg. 3 a 9.
Come si può schematicamente vedere in fig. 3, l'unità 9 comprende una bobina 10 che porta la pellicola di materiale plastico da utilizzare. La pellicola 11 viene fatta passare da un rullo 12 e da un rullo 13 che gestiscono lo stiro preliminare. I rulli 12 e 13 sono collegati a una coppia di ingranaggi 14, 15 che li mettono in movimento, regolandone la velocità. Gli ingranaggi 14, 15 sono a loro volta collegati a una fune di trasmissione 16 tramite un rinvio angolare di trasmissione. La fune 16 regola anche il loro movimento. Preferibilmente, la fune 16 è realizzata in acciaio flessibile o in nailon, così da non creare intoppi, da non corrodersi e da trasmettere in modo particolarmente efficiente il moto. L'altra estremità della fune di trasmissione 16 è collegata a un'estremità di un alberino 17. L'altra estremità dell'alberino 17 porta un cuneo rotante 18. Preferibilmente, il cuneo 18 è un tronco di cono. Il cuneo 18 viene tenuto premuto costantemente contro la superficie dell'anello 4 da apposite molle di compressione 27.
Il cuneo 18 è solidale lateralmente a un braccio 19 che ne regola il movimento di scorrimento verso l'altra estremità dell'alberino 17 e in senso opposto. Il braccio 19 è collegato, tramite un altro braccio 20 a esso perpendicolare, a un braccio 21 di una leva 22. Preferibilmente, la leva 21 è una leva a bilanciere o ballerino. L'altro braccio 23 porta una coppia di rullini 24, 25 di rinvio, dai quali viene fatta passare la pellicola 11 di materiale plastico da erogare. Vantaggiosamente, il braccio 23 della leva 22 a bilanciere è collegato a una molla di richiamo 26, fissata al corpo dell'unità di erogazione 9. La leva 22 è formata in un solo pezzo; dunque, i bracci 21 e 23 sono parti dello stesso pezzo.
Riassumendo, detto attuatore meccanico comporta una leva 22, un cui braccio 23 porta rullini di rinvio 24, 25 per la pellicola 11 da applicare, in modo che la trazione o il rilascio esercitati dalla pellicola 11 comportino il movimento del braccio 23 e l'altro braccio 21 è collegato a un braccio 20 dotato di cuscinetti che tira o spinge un altro braccio 19 che, a sua volta, è atto a far scorrere longitudinalmente un cuneo 18 atto a ruotare premuto dalle molle 27 contro la superficie di detto anello 4 fisso per effetto della rotazione dell'anello 5 che porta l'unità 9 di erogazione.
Nel seguito viene illustrato il funzionamento della macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione.
Un collo da imballare (non rappresentato per motivi di chiarezza nei disegni) viene introdotto all'interno del telaio 1, ponendolo al centro dell'apertura circolare 3. Il collo potrà essere di qualsiasi tipo. Normalmente, la macchina secondo la presente invenzione viene utilizzata per gli imballaggi secondari e terziari, mentre appare difficile (anche se non impossibile né sconsigliato) un suo utilizzo per un imballaggio primario.
La prima operazione consiste nel regolare, in modo noto, l'altezza del piano 2, in modo che l'applicazione della pellicola 11 sul collo avvenga in zone di quest'ultimo ottimali per la stabilità del collo imballato e per evitare la perdita di parti del collo stesso durante il trasporto.
Eseguita questa operazione preliminare, la pellicola 11 viene appoggiata con una sua estremità libera al collo, trovando il modo di evitare che questa estremità sfugga durante l'applicazione e si avvia l'erogazione della pellicola 11 da parte dell'unità 9 di erogazione, svolgendo la pellicola 11 dalla bobina 10. In modo noto, l'erogazione avviene facendo ruotare l'unità 9 di erogazione attorno al collo, stirando la pellicola prima dell'uscita dall'unità 9 di erogazione e avvolgendo in questo modo il collo con la pellicola 11, fino a chiusura dell'Imballo e taglio della pellicola 11 stessa.
Secondo la presente invenzione, la rotazione dell'unità 9 di erogazione avviene non per rotazione diretta di quest'ultima, come avveniva secondo la tecnica nota, ma per rotazione dell'anello 5 che la porta rispetto all'anello fisso 4. Questo ha per vantaggio il fatto che non è necessario portare elettricità a bordo dell'unità 9 per metterla in movimento attorno al collo da avvolgere.
Come si è già accennato in precedenza, la rotazione dell'anello 5 viene provocata dalle ruote motrici 6. Esse vengono fatte ruotare dal motore 7, che ne comanda la rotazione alla velocità desiderata. Le ruote motrici 6 sono ruote in gomma o in analogo materiale o rivestite di gomma o di analogo materiale; in questo modo, esse hanno un coefficiente d'attrito molto alto, cosicché la loro rotazione trascina in rotazione, praticamente alla stessa velocità, l'anello 5, normalmente realizzato in metallo. La realizzazione descritta in precedenza delle ruote 6 con un carter 8 formato da due semigusci (realizzato un po' come la ruota motrice della motocicletta Vespa) fa sì che le ruote 6 siano estremamente stabili, non oscillino nel loro movimento di rotazione, così che si evitano perdite di energia inutili.
L'avvolgimento della pellicola 11 attorno al collo da imballare fa sì che si creino sulla pellicola 11 delle forze di trazione in direzione del collo. In particolare, tali forze agiscono sui rullini 24, 25 di rinvio; attraverso di essi, la trazione viene portata poi sul braccio di leva 23, tirandolo o allentandolo. La trazione o il rilascio che si esercitano sul braccio di leva 23 fanno ovviamente oscillare in una direzione o in quella opposta la leva a bilanciere 22. Nel seguito, si esaminano le due opposte possibilità.
Si esamina, in primo luogo, il caso in cui l'avvolgimento della pellicola 11 sul collo aumenti la trazione. In questo caso, il braccio di leva 23 si muove nella direzione della freccia F (fig. 3). La rotazione attorno al fulcro fa sì che il braccio 21 si muova nella direzione opposta, tirando il braccio 20. Il braccio 20 è una sorta di pistoncino. Esso muove con la propria trazione il braccio 19 che, a sua volta, muove il cuneo 18 nella direzione della freccia FL (fig. 3). Il movimento del cuneo 18 avviene mediante lo scorrimento dell'alberino 17, coadiuvato da alcuni cuscinetti. Come si è accennato in precedenza, il cuneo 18 è tenuto premuto da apposite molle contro la superficie dell'anello 4. La rotazione dell'anello 5 rispetto all'anello 4 comporta che il cuneo 18, premuto contro l'anello fisso 4, ruoti per effetto dell'attrito con lo stesso anello 4. Nella situazione appena descritta, la sua trazione nella direzione della freccia FL fa sì che il cuneo si muova in modo da restare a contatto con l'anello 4 con la parte di diametro più stretta. In questo modo, la velocità di rotazione dell'alberino 17 aumenta, senza che la velocità di rotazione dell'anello 5 varii. Questa rotazione viene trasmessa alla fune di trasmissione 16, che, grazie al rinvio angolare di trasmissione, trasmette il movimento agli ingranaggi 14, 15 che fanno così accelerare la rotazione dei rulli 12, 13. In questo modo, a seguito della maggiore trazione esercitata sulla pellicola 11, la velocità di erogazione viene aumentata. La velocità di erogazione che può essere ottenuta in questo modo può far sì che la lunghezza della pellicola arrivi, senza particolari problemi, fino al 250% di quella originale. In questa fase, la molla di richiamo 26, contrastando il movimento del braccio 23 nella direzione della freccia F, impedisce che il cuneo 18, per effetto della propria rotazione sull'anello 4, tenda a impegnarsi con 10 stesso anello 4, dopo qualche giro, con la sua parte che presenta il diametro minore, cosicché una trazione anche minima porti, dopo poco tempo, a raggiungere sempre e comunque la massima velocità di erogazione.
Si descrive ora il caso in cui la forza di trazione sulla pellicola 11 diminuisca nel corso dell'avvolgimento. In questo caso, i rullini di rinvio 24, 25 vengono rilasciati. Ciò fa sì che il braccio di leva 23 si muova nella direzione della freccia P (fig. 3), per effetto dell'azione di richiamo esercitata sul braccio 23 dalla molla di richiamo 26. La leva 22 oscilla attorno al proprio fulcro e il braccio 21 si muove in direzione opposta a quella del braccio 23, spingendo il braccio 20 e, conseguentemente, il braccio 19. In questo modo, 11 cuneo 18 si muove nella direzione della freccia A. Conseguenza di questo movimento è che il cuneo 18 resta a contatto con l'anello 4 con la propria parte che presenta un diametro più grande. In questo modo, la rotazione trasmessa dal cuneo 18 all'alberino 17 avviene a velocità più ridotta, ancora senza variazioni della velocità di rotazione dell'anello 5. Ciò fa sì che diminuisca anche la velocità di rotazione della fune di trasmissione 16. Questa decelerazione viene trasmessa, attraverso il rinvio angolare di trasmissione, agli ingranaggi 14, 15. In questo modo si riduce anche la velocità di rotazione dei rulli 12, 13, in modo da diminuire la velocità di erogazione della pellicola 11.
Da quanto precede, si può dire che detto cuneo 18 è portato in modo solidale da un alberino 17 che ruota con esso e che, a sua volta, trasmette il proprio movimento a una fune 16 di trasmissione che, grazie a un rinvio angolare di trasmissione, a sua volta trasmette detto movimento a ingranaggi 14, 15 che comandano il movimento di rulli 12, 13, atti a regolare lo stiramento preliminare della pellicola 11.
Nel corso dell'erogazione della pellicola 11, soprattutto quando si imballino colli di forma molto irregolare, le due situazioni appena descritte si alternano continuamente, facendo sì che vi sia un adattamento continuo della velocità di erogazione della pellicola 11 al particolare punto dell'imballaggio. Questa azione presenta un effetto macroscopico e uno microscopico.
L'effetto macroscopico consiste nella possibilità, che la macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione offre, di utilizzare la macchina con una serie di colli, l'uno diverso dall'altro, senza dover arrestare la macchina per regolare la velocità di erogazione della pellicola 11 e senza variare la velocità di avvolgimento dei colli.
L'effetto microscopico è di un adattamento punto per punto dello stiramento preliminare della pellicola sullo stesso collo, così che l'imballaggio finale risulti ottimale ovunque, esercitando su tutti i punti cui sia stato applicato la stessa forza di contenimento, con enormi vantaggi in termini di integrità degli imballi, minori rischi di rotture nei colli ed eliminazione del rischio di perdere parte del contenuto dei colli imballati.
La macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione permette di realizzare una serie ampia di vantaggi rispetto alle macchine della tecnica anteriore, già utilizzate nel settore.
Innanzitutto, l'energia elettrica è necessaria solamente nella zona -fissa- dove si trovano i motori che azionano le ruote motrici 6. Il resto dei componenti, si muovono per azione puramente meccanica. In particolare, la regolazione dello stiramento preliminare della pellicola 11 avviene in modo puramente meccanico. Dunque, non si hanno attrezzature elettriche nelle zone in movimento. Ciò fa sì che non vi siano fenomeni di usura degni di rilievo sui componenti dell'unità 9 di erogazione. Gli unici fenomeni di usura sono -infatti- collegati alle ruote 6 e al cuneo 18. Tanto il cuneo 18 che le ruote 6 sono componenti di costo molto moderato, che non incidono in maniera pesante sui costi di manutenzione di questa macchina. Per quanto riguarda il cuneo 18, esso è facilmente accessibile e la sua sostituzione è alla portata di qualsiasi addetto, non necessariamente specializzato. Per quanto riguarda, invece, le ruote 6, la costruzione del loro carter 8 è estremamente semplice e con pochi attrezzi, alla portata di chiunque, i carter 8 possono essere smontati, per esempio svitandoli, la ruota 6 può essere sostituita, il carter 8 può essere richiuso e possono essere nuovamente serrate le viti che lo tengono chiuso nella posizione corretta. La ruota 6 è di tipo commerciale e può essere facilmente reperita sul mercato.
Come si è visto in precedenza, il piano 2 che porta gli anelli fisso 4 e rotante 5 può essere regolato in altezza. Vantaggiosamente, la regolazione in altezza della posizione del piano 2 permette alla macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione di eseguire un imballo a spirale, sia partendo dal fondo per arrivare alla sommità del collo che nella sequenza inversa.
La macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione permette dunque, con prestazioni analoghe a quelle delle macchine con unità di erogazione elettrica, di ottenere una costruzione meno costosa, con minori necessità di manutenzione e di sostituzione di parti usurate. La manutenzione, peraltro, risulta estremamente semplice -come si è detto in precedenza, addirittura alla portata di personale non specializzato-, non essendovi contatti caldi, né cinghie da sostituire che per la loro sostituzione richiedono fermi della macchina di intere giornate e personale altamente specializzato.
La macchina avvolgitrice secondo la presente invenzione permette di ottenere notevoli vantaggi anche rispetto a macchine con unità di erogazione comandate meccanicamente, ma per mezzo di cinghie di trasmissione, in quanto queste ultime non consentono l'adattamento alle dimensioni e alla forma dei colli, né possono compensare l'eventuale disassamento fra gli anelli 4 e 5, compensazione che può invece aver luogo nella macchina secondo la presente invenzione, grazie al l'utilizzo della leva 22.
S'intende comunque che l'invenzione non deve considerarsi limitata alla particolare disposizione illustrata sopra, che costituisce soltanto una forma di esecuzione esemplificativa di essa, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione stessa, come definito dalle rivendicazioni che seguono.
ELENCO CARATTERI DI RIFERIMENTO
1 Telaio
2 Piano
3 Apertura circolare (di 2) 4 Anello fisso (di 2)
5 Anello mobile (di 2)
6 Ruote motrici (di 5)
7 Motore (di 6)
8 Carter (di 6)
9 Unità di erogazione
10 Bobina (di 11)
11 Pellicola
12 Rullo
13 Rullo
14 Ingranaggio
15 Ingranaggio
16 Fune di trasmissione 17 Alberino
18 Cuneo rotante
19 Braccio
20 Braccio
21 Braccio di leva (di 22) 22 Leva
23 Braccio di leva (di 22) 24 Rullino di rinvio
25 Rullino di rinvio
26 Molla di richiamo
27 Molla

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina avvolgitrice ad anello, costituita da un telaio (1) che porta un'apertura circolare (3) entro cui vengono posti i colli da imballare, comprendente un'unità (9) di erogazione per l'applicazione di una pellicola (11) di materiale plastico a detti colli, caratterizzata da ciò che detta unità (9) di erogazione è fissata a un elemento anulare (5), concentrico all'apertura circolare (3), in grado di ruotare intorno al centro comune e da ciò che detta unità (9) di erogazione comprende un dispositivo di regolazione della velocità di erogazione controllato dalla tensione della pellicola (11) in erogazione mediante un attuatore meccanico (22; 18; 16).
  2. 2) Macchina avvolgitrice come in 1), caratterizzata da ciò che l'apertura circolare (3) è formata da due anelli concentrici (4, 5), l'anello (4) essendo fisso al piano (2) che lo porta e l'anello (5) essendo in grado di ruotare, sotto l'azione di due coppie di ruote motrici (6), azionate da un motore (7).
  3. 3) Macchina avvolgitrice come in 2), caratterizzata da ciò che dette ruote motrici (6) sono ruote in gomma o in analogo materiale o sono rivestite di gomma o di analogo materiale.
  4. 4) Macchina avvolgitrice come in 2) o in 3), caratterizzata da ciò che le ruote (6) sono contenute in un carter (8), fissato al piano (2) e formato da due semi-gusci che vengono avvitati attorno a ciascuna ruota (6) e che tengono quest'ultima in posizione grazie al tiraggio delle viti che chiudono il carter (8).
  5. 5) Macchina avvolgitrice come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata da ciò che detto attuatore meccanico comporta una leva (22), un cui braccio (23) porta rullini di rinvio (24, 25) per la pellicola (11) da applicare, in modo che la trazione o il rilascio esercitati dalla pellicola (11) comportino il movimento del braccio (23) e l'altro braccio (21) è collegato a un braccio (20) dotato di cuscinetti che tira o spinge un altro braccio (19) che, a sua volta, è atto a far scorrere longitudinalmente un cuneo (18) atto a ruotare premuto da molle contro la superficie di detto anello (4) fisso, per effetto della rotazione dell'anello (5) che porta l'unità (9) di erogazione.
  6. 6) Macchina avvolgitrice come in 5), caratterizzata da ciò che un braccio (23) della leva (22) è collegato a una molla (26) di richiamo, fissata al corpo dell'unità di erogazione (9).
  7. 7) Macchina avvolgitrice come in 5) o in 6), caratterizzata da ciò che detto cuneo (18) è portato in modo solidale da un alberino (17) che ruota con esso e che, a sua volta, trasmette il proprio movimento a una fune (16) di trasmissione che, grazie a un rinvio angolare di trasmissione, a sua volta trasmette detto movimento a ingranaggi (14, 15) che comandano il movimento di rulli (12, 13), atti a regolare la velocità di erogazione della pellicola (11).
  8. 8) Macchina avvolgitrice come in 7), caratterizzata da ciò che detta fune (16) di trasmissione è realizzata in acciaio flessibile o in nailon.
  9. 9) Macchina avvolgitrice come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata da ciò che il piano (2) che porta gli anelli fisso (4) e rotante (5) può essere regolato in altezza.
  10. 10) Macchina avvolgitrice come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata da ciò che l'anello (5) in grado di ruotare è situato all'esterno rispetto all'anello (4) fisso.
  11. 11) Macchina avvolgitrice come in una qualsiasi delle rivendicazioni 1) a 9), caratterizzata da ciò che l'anello (5) in grado di ruotare è situato all'interno rispetto all'anello (4) fisso.
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