ITUB20152401A1 - Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali - Google Patents

Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali Download PDF

Info

Publication number
ITUB20152401A1
ITUB20152401A1 ITUB2015A002401A ITUB20152401A ITUB20152401A1 IT UB20152401 A1 ITUB20152401 A1 IT UB20152401A1 IT UB2015A002401 A ITUB2015A002401 A IT UB2015A002401A IT UB20152401 A ITUB20152401 A IT UB20152401A IT UB20152401 A1 ITUB20152401 A1 IT UB20152401A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
magnet
frame
removable
removable element
magnetic
Prior art date
Application number
ITUB2015A002401A
Other languages
English (en)
Inventor
Dea Giuliani
Alessandro Striuli
Original Assignee
Star Dot Star S R L
Dea Giuliani
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Star Dot Star S R L, Dea Giuliani filed Critical Star Dot Star S R L
Priority to ITUB2015A002401A priority Critical patent/ITUB20152401A1/it
Priority to PCT/IB2016/054093 priority patent/WO2017013522A1/en
Priority to EP16745175.6A priority patent/EP3326024B1/en
Publication of ITUB20152401A1 publication Critical patent/ITUB20152401A1/it

Links

Classifications

    • GPHYSICS
    • G02OPTICS
    • G02CSPECTACLES; SUNGLASSES OR GOGGLES INSOFAR AS THEY HAVE THE SAME FEATURES AS SPECTACLES; CONTACT LENSES
    • G02C5/00Constructions of non-optical parts
    • G02C5/22Hinges
    • G02C5/2209Pivot bearings and hinge bolts other than screws
    • GPHYSICS
    • G02OPTICS
    • G02CSPECTACLES; SUNGLASSES OR GOGGLES INSOFAR AS THEY HAVE THE SAME FEATURES AS SPECTACLES; CONTACT LENSES
    • G02C11/00Non-optical adjuncts; Attachment thereof
    • G02C11/02Ornaments, e.g. exchangeable
    • GPHYSICS
    • G02OPTICS
    • G02CSPECTACLES; SUNGLASSES OR GOGGLES INSOFAR AS THEY HAVE THE SAME FEATURES AS SPECTACLES; CONTACT LENSES
    • G02C2200/00Generic mechanical aspects applicable to one or more of the groups G02C1/00 - G02C5/00 and G02C9/00 - G02C13/00 and their subgroups
    • G02C2200/02Magnetic means

Landscapes

  • Physics & Mathematics (AREA)
  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Physics & Mathematics (AREA)
  • Ophthalmology & Optometry (AREA)
  • Optics & Photonics (AREA)
  • Eyeglasses (AREA)
  • Magnetic Heads (AREA)

Description

SISTEMA DI AGGANCIO MAGNETICO PER ELEMENTI AMOVIBILI IN MONTATURE DI OCCHIALI
DESCRIZIONE
L’ambito di applicazione tipico della presente invenzione riguarda la realizzazione di montature per occhiali.
L’offerta commerciale di montature per occhiali si rivolge ad un mercato decisamente variegato e segmentato, e pertanto propone una grande varietà di modelli in continuo rinnovamento. La cosa è comprensibile in quanto l’occhiale è un oggetto di forte impatto estetico, tanto che a volte influenza Γ espressività stessa di una persona.
Al tempo stesso, Γ occhiai e presenta importanti vincoli, di carattere non strettamente estetico, che devono essere considerati in grande misura come dei vincoli personalizzati. L’occhiale deve calzare bene, deve avere dimensione e sagomatura coerenti con le dimensioni del viso, deve risultare comodo per chi lo indossa, ecc....
La conseguenza di tali vincoli, di tipo personale, è che, in molti casi, le persone si abituano ad un particolare occhiale al punto che nemmeno si accorgono di indossare e di avere tale oggetto sul proprio viso. Tuttavia, per abituarsi ad un occhiale a tal punto, è evidentemente necessario indossarlo con continuità.
Succede quindi che molte persone, anche le più attente alla cura della propria immagine ed a ciò che essa comunica, mettono molta attenzione nella selezione di ciò che indossano (accessori di varia natura, gioielli, abiti ecc...), ma spesso indossano t'occhiale che sono solite indossare senza poter badare a curarne l'accostamento.
La ragione di tale comportamento è riscontrabile in varie argomentazioni tra cui il fatto che, generalmente, sono poche le paia di occhiali che le persone possiedono ed indossano con comodità (spesso è uno solo l'occhiale veramente comodo). Ovviamente poi, vi sono anche ragioni di costo che limitano il numero di occhiali posseduti da una persona. Infatti, i costi diventerebbero certamente significatili per chi volesse dotarsi di molte paia di ocelli ali.
Spesso si orienta la scelta estetica dell'occhiale basandola su criteri di adattabilità generale per cui, soprattutto chi porta occhiali da vista finisce per "osare" poco nell'acquisto di ima montatura.
Premessa la grande valenza estetica dell’occhiale indossato, il mercato offre montature per occhiali aggiornate continuamente con i ritmi con cui cambiano le mode, che sono ritmi stagionali.
Inoltre, è prevedibile che le tendenze future renderanno insufficiente anche il limitarsi a seguire stilisticamente le mode, gli occhiali dovranno anche essere scelti in modo da seguire gli accostamenti con gli abiti o con gli albi accessori portati dalla persona che indossa gli occhiali, sino ad anivare al punto di indossare occhiali diversi a seconda delle occasioni, proprio come avviene nella scelta di un abito.
Questa tendenza evolutiva che riguarda l’uso degli occhiali in chiave estetica può essere assecondata imponendo alle persone di avere un gran numero di paia d’occhiali. Tuttavia questa soluzione, oltre che costosa, è poco pratica, soprattutto per chi necessita di occhiali da vista, allorché sia necessario aggiornare la gradazione delle lenti, dovendo sostituire le lenti in un numero elevato di paia d’occhiali.
In definitiva, si riscontrano tendenze estetiche e stilistiche che spingono verso un uso degli ocelli ali più vario, e che vedono l’occhiale come un accessorio che la persona dovrebbe cambiare con frequenza. Dall’altro lato vi sono ragioni di costo, di comodità e di praticità di gestione, che frenano la tendenza, sopra enunciata, verso una maggiore varietà nell’uso degli occhiali da parte delle persone.
Una soluzione prevede la realizzazione di montature di occhiali in qualche modo modificabili. Cosicché, cambiando dei particolari estetici amovibili, risulta possibile modificare esteticamente l’occhiale senza che la persona debba possedere tanti occhiali. L’arte nota propone varie soluzioni in tal senso. In alcuni casi le montature possono essere smontate e rimontate con pezzi diversi e con manovre ed operazioni di diversa difficoltà; prevedendo l’accoppiamento tra i vari pezzi mediante viti, incastri a scatto, e altri agganci di vario tipo.
Una tra le soluzioni più pratiche per realizzare montature di occhiali con parti amovibili ed intercambiabili consiste nel realizzare montature per occhiali costituite da una struttura essenziale metallica che possa essere completata con l’applicazione magnetica di elementi amovibili realizzati con materiali vari, sui quali sia inserita una calamita. Tutto ciò allo scopo di caratterizzare esteticamente l'occhiale con una sufficiente flessibilità.
Le domande di breveto ITPD2014A000140, nonché US4070103A ed altre, mostrano montature di tal tipo in cui le parti amovibili sono applicate alla strutura della montatura metallica mediante delle caiamite (in genere fissate sulle parti amovibili) che hanno la funzione di mantenere dete parti amovibili ataccate a deta struttura metallica. Tutavia, le varie soluzioni presentate non entrano nel detaglio realizzativo degli accoppiamenti magnetici (oppure vi entrano solo in parte senza affrontare detagli fondamentali di natura fisica).
Il fato che il problema dell’ accoppiamento magnetico non sia ancora adeguatamente risolto con la proposta di magneti di forma e prestazioni soddisfacenti, si riflete anche sul fato che l’offerta commerciale non propone ancora con decisione occhiali metallici con parti amovibili decorative applicate magneticamente.
L’uso dei magneti nelle montature per ocelli ali trova tuttora un impiego limitato ad occhiali per lo più sportivi (in genere di dimensioni rilevanti) e spesso per scopi non pretamente estetici: ad esempio per applicare una “mascherina” con un filtro solare da sovrappone alle lenti da vista.
In particolare, per assecondare compiutamente la funzione estetica per cui montature di tal tipo vengono concepite, è di particolare importanza realizzare accoppiamenti magnetici che non impongano vincoli eccessivi sugli spessori delle parti amovibili. Inoltre, la ragion d'essere di tale intercambiabilità degli elementi amovibili sta essenzialmente nell'offrire all'utilizzatore degli occhiali la possibilità di cambiare con semplicità la caraterizzazione estetica dei propri occhiali, offrendogli una soluzione "solida" e, al tempo stesso, facile da gestire.
La solidità implica che non deve esservi il rischio che le parti amovibili si stacchino (o si spostino); mentre la facilità di gestione si traduce nel fato che non deve esserci la necessità di usare strumenti per modificare la montatura (cacciaviti, pinze, chiavi ecc..), e nemmeno devono essere previste operazioni di sostituzione che comportino usura del sistema (ad es. applicazioni “ad incastro” o “a scatto”) che potrebbero contemplare il rischio di rotture durante le operazioni di manipolazione della montatura.
La soluzione basata sull'accoppiamento magnetico facente uso di magneti pennanenti (o caiamite) è certamente interessante rispeto agli scopi enunciati, ma va definita ed applicata atentamente in quanto la forza che un magnete permanente può esercitare su un materiale ferromagnetico è stretamente legata alla forma ed al volume della calamita stessa. In particolare, caiamite troppo piccole o sottili esercitano forze deboli, e pertanto risulterebbe compromessa la solidità dalla montatura complessiva, mentre l'uso di caiamite più "forti" comporta dei vincoli sugli spessori e sulla forma delle parti amovibili; ciò perché le caiamite più "forti" sono anche necessariamente più voluminose.
Anche il problema della smagnetizzazione deve essere preso in considerazione, ricercando soluzioni che prevedano che il magnete pennanente sia quasi sempre in posizione di riposo, e che in tale posizione possa preservare a lungo il suo stato di magnetizzazione permanente.
Il problema fondamentale dell’applicazione dell'idea di realizzare montature con parti amovibili che si applichino magneticamente alla struttura della montatura consiste quindi nel definire una forma (o delle caratteristiche generiche di forma) da attribuire alle caiamite ed una modalità di montaggio che consentano di non imporre vincoli esteticamente inaccettabili (es. spessori eccessivi delle parti amovibili) assicurando, al tempo stesso, una adeguata solidità di montaggio.
Infine, non solo Γ accoppiamento deve essere saldo e di facile manipolazione, ma anche il risultato estetico deve essere soddisfacente, in modo da non comunicare Γ impressione estetica di una cosa “posticcia”.
Il primo obiettivo della presente invenzione è pertanto quello di indicare un sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili su montature di occhiali, in modo da modificare esteticamente la montatura complessiva; il tutto indicando un sistema di aggancio magnetico in qui le parti risultino accoppiate in modo sufficientemente saldo da impedire distacchi accidentali anche quando l'occhiale viene maneggiato distrattamente e senza particolari attenzioni.
Alfio scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili a montature di occhiali in cui la forma e la dimensione dei magneti non imponga vincoli sulla forma della montatura, vincoli tali da rendere il sistema di aggancio applicabile solo in montature spesse o comunque ingombranti. Alfio scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili a montature di occhiali in cui dette parti amovibili possano essere realizzate in materiali vari, senza imporre vincoli sulle loro proprietà di flessibilità. Infatti, le ragioni estetiche per cui tali partì amovibili verranno realizzate potrebbero richiedere l’ùnpiego di materiali rigidi o fragili, per cui non sarebbe opportuno prevedere montaggi ad incastro che richiedano di forzare la loro flessibilità.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili a montature di occhiali in cui Γ aggancio possa essere ricavato in modo tale da non essere notato, ed il risultato estetico finale possa apparire come quello di un occhiale “normale”, e non costituito da elementi amovibili.
Inoltre, altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili a montature di occhiali in cui i campi magnetici, necessariamente presenti, non interessino parti della testa della persona che indossa tali occhiali. Quest’ultimo obiettivo non è assolutamente preso in considerazione nei pochi casi di arte nota in cui occhiali presentino elementi accoppiati magneticamente. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i casi in questione sono molto limitati, ma la questione è certamente di importanza significativa, in quanto è decisamente preferibile che parti della testa di una persona non rimangano per lungo tempo immerse in un campo magnetico.
Infine, altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili a montature di occhiali in cui vengono impiegati magneti permanenti la cui forma consente, in posizione di riposo (ossia quando la parte amovibile è applicata, oppure quando è riposta), di preservare il loro stato di magnetizzazione. Tali magneti pennanenti, per non smagnetizzarsi troppo, devono essere accoppiati ad elementi fen'omagnetici (nella cosi detta zona di traferro) in modo tale che le linee del campo magnetico risultino sostanzialmente tutte confinate all’intemo di un circuito magnetico costituito di materiale fen'omagnetico.
Questi ed albi scopi possono essere raggiunti mediante una montatura per occhiali con elementi amovibili accoppiati ad una struttura di montatura realizzata anche con un materiale ferromagnetico e caratterizzata dal fatto che le parti amovibili comprendono un magnete permanente la cui fonna è riconducibile ad un anello aperto in cui le due superfici polari magnetiche si trovano sulle due estremità di un detto anello aperto, e costituiscono anche le due facce dell’apertura di tale anello aperto; e Γ accoppiamento di detto magnete permanente con detta struttura di montatura realizzata anche con un materiale ferromagnetico avviene mediante l' inserimento di una parte, costituita di materiale ferromagnetico, di detta struttura tra le due superfici polari di detto magnete permanente.
E’ importante notare che pur essendo disponibili sul mercato prodotti che soddisfano in parte alcuni degli scopi indicati, la presente invenzione li può soddisfare contemporaneamente ed in misura maggiore; inoltre essa presenta anche ulteriori vantaggi che saranno resi maggiormente evidenti dalla seguente descrizione, dalle rivendicazioni allegate che costituiscono parte integrante della descrizione stessa e dairillustrazione di alcuni esempi di realizzazione pratica descritti, a titolo non limitativo, nel seguito e nei disegni allegati in cui:
Figura 1 mostra una barretta magnetica e le relative linee di campo;
Figura 2 mostra un magnete a “ferro di cavallo” o ad “U”;
Figura 3 mostra un magnete a “dischetto” o a “cilindro” e le relative linee di campo; Figura 4 mostra alcune scomposizioni schematiche di magnete pennanente;
Figura 5 mostra una struttura metallica di supporto essenziale per una montatura di ocelli ali;
Figura 6 mostra una calamita ad “anello aperto”;
Figura 7 mostra un particolare in cui è evidenziato l’accoppiamento di una calamita ad “anello aperto” alla struttura della montatura;
Figura 8 mostra un particolare in cui è evidenziato Γ accoppiamento di una calamita a “ferro di cavallo” alla struttura della montatura;
Figure 9 mostra un esempio di aggancio ibrido di un elemento decorativo amovibile ad una montatura.
Per meglio illustrare il funzionamento ed i vantaggi della presente invenzione è utile ricordare come un magnete permanente (di seguito anche “calamita”) sia un blocco costituito da un materiale (fenOinagnetico) opportunamente trattato ed in grado di generare un campo magnetico.
Ogni calamita è caratterizzata dall'avere un "polo nord" ed un "polo sud". La denominazione deriva dal fatto che una barretta magnetica polarizzata longitudinalmente, e lasciata libera di ruotare, si orienta in modo che un'estremità punta il polo nord geografico terrestre (con un'approssimazione, in questa sede accettabile, dovuta al fatto che il campo magnetico terrestre non è perfettamente allineato con l'asse di rotazione terrestre), mentre l'estremità opposta punta al polo sud geografico. Convenzionalmente si definisce "polo nord" di una calamita estremità che tende ad orientarsi verso il polo nord geografico; corrispondentemente, il "polo sud" di una calamita sarà quello corrispondente all' estremità cha tende ad orientarsi verso il polo sud geografico.
In un campo magnetico generato da una calamita, le linee di campo sono linee chiuse che attraversano il corpo della calamita. Tali linee "escono" dal corpo magnetico della calamita da superfici in corrispondenza del polo nord magnetico, percorrono lo spazio esterno alla calamita e rientrano nella calamita stessa attraverso superfici in corrispondenza del polo sud magnetico.
Una delle forme più semplici che può assumere una calamita è la forma di una barretta magnetizzata longitudinalmente, come quella rappresentata nella Figura. 1 in cui si nota, appunto, che le linee di campo tendono ad uscire dall<1>estremità nord della barretta per rientrare all'estremità sud.
Il campo magnetico è tanto più intenso quanto più fitte sono le linee di campo, e pertanto, nel caso di Figura 1 il campo è maggiore alle estremità della barretta dove le linee sono tutte strettamente affasciate e si indebolisce inanimano che le linee si allargano nello spazio libero per percorrere il tragitto chiuso. Senza ora entrare nell’ analisi delle forze di interazione tra magneti (tra i quali insorgono sia forze attrattive che repulsive) possiamo affennare che un magnete permanete esercita una forza di attrazione sui materiali ferromagnetici (non precedentemente magnetizzati in modo permanente); e Γ attrazione risulta tanto più forte quanto più tali materiali ferromagnetici vengono avvicinati a tale calamita in corrispondenza delle superfici presso cui il campo magnetico risulta più intenso, ossia in corrispondenza delle sue polarità. In pratica una barretta magnetica (magnetizzata longitudinalmente) attira materiali fen'omagnetici con maggior forza in corrispondenza delle sue estremità.
Esistono caiamite di varie fonne: possono avere varie sezioni oppure possono anche essere piegate, sicché le due polarità della calamita possono risultare affiancate come nel caso della calamita ad "U" (detta anche “a ferro di cavallo”) rappresentata in Figura 2. Si osserva che, in quest’ultimo caso, essendo le due polarità affiancate, un corpo solido di materiale ferromagnetico che presenti una faccia grossomodo piana, orientata verso le estremità di tale calamita “a ferro di cavallo”, può essere attratto contemporaneamente da entrambe le polarità (entrambe le estremità) della calamita, la quale può pertanto esercitare una forza di attrazione maggiore rispetto al caso in cui lo stesso materiale magnetico fosse confonnato in modo da avere le polarità rivolte in direzioni opposte (come in una barretta).
Le caiamite a "ferro di cavallo" sono infatti particolarmente utilizzate per applicazioni di sollevamento in quanto permettono di sfruttare contemporaneamente e nella stessa direzione l'attrazione esercitata da entrambi i poli della calamita. Si noti come in queste caiamite, facilmente reperibili in commercio, entrambe le polarità (segnate con le lettere "S" ed "N") siano disposte in modo idoneo affinché possano aderire ad una stessa superficie, ed in modo tale da poter esercitare una forza sufficiente a sollevare un corpo. Come vedremo anche più avanti, inoltre, la forma "a ferro di cavallo" consente di realizzare anche altre caratteristiche geometriche che favoriscono la realizzazione di magneti particolarmente potenti.
T ra le caiamite più comunemente impiegate, e quindi facilmente reperibili in commercio, vanno segnalate anche quelle a forma di disco (o cilindro), come quella rappresentata in Figura 3. Tali caiamite sono qui citate in quanto sono quelle tipicamente usate anche per applicazioni note simili a quella oggetto della presente invenzione. Il loro impiego risulta abbastanza frequente in quanto possono essere realizzate in dimensioni abbastanza sottili (dell’ ordine di pochi millimetri) e possono pertanto essere facilmente inserite in una parte mobile e fatte aderire ad una corrispondente parte metallica, in punti dove sia disponibile una superfice di adesione sufficiente.
T ali caiamite, come si vede anche dalla Figura 3, presentano le loro polarità sulle facce opposte e sono associate ad un campo magnetico che si estende in tutto lo spazio circostante rendendo particolarmente difficile confinarlo in zone predeterminate.
Sebbene utilizzate, tali caiamite sono quindi poco indicate per il caso in questione. Il motivo di ciò sarà ulteriormente chiarito nel seguito e ven'à trattato senza avvalersi di formalismi matematici, che peraltro non sono strettamente necessari in questo caso.
In Figura 4a) è raffigurato un piccolo cubetto realizzato con un materiale magnetizzato: esso genererà un dato campo magnetico. Per aumentare tale campo magnetico (ipotizzando che tale materiale sia stato magnetizzato al suo limite fisico), sarà necessario sommare un altro campo magnetico generato, ad esempio, da un altro cubetto, uguale al precedente, e anch'esso realizzato con lo stesso materiale magnetizzato. Ovviamente, affinché i campi dei due magneti non si annullino, sarà necessario aver cura che i campi siano orientati nello stesso verso. In tal caso i campi magnetici si sommeranno e si avranno i casi rappresentati in Figura 4b) o 4c).
In Figura 4b) i due cubetti sono affiancati. Essi complessivamente genereranno un flusso di campo magnetico, su una superficie chiusa che contiene entrambi i cubetti, doppio rispetto al flusso generato da un solo cubetto. La calamita risultante sarà però di volume doppio: in questo caso più larga.
In Figura 4c), invece, i due cubetti sono posti uno sopra all’ altro. Come nel caso precedente, essi complessivamente genereranno un flusso di campo magnetico, su una superficie chiusa che contiene entrambi i cubetti, doppio rispetto al flusso generato da un solo cubetto. Anche in questo caso però, la calamita risultante sarà di volume doppio: in questo caso più alta.
L’esemplificazione grafica mostra con evidenza (ed in modo assolutamente intuitivo) come l’attrazione magnetica (che è legata al flusso del campo magnetico) che può essere esercitata da un magnete permanente, ovviamente se il materiale usato è lo stesso, sarà in prima approssimazione proporzionale al volume del magnete stesso.
In realtà, bisogna osservare come per spessori molto sottili (quando cioè le facce polari opposte sono molto vicine) tale proporzionalità non è mantenuta ed i campi magnetici risultano più deboli. In ogni caso, tale approssimazione non compromette le conclusioni a cui arriveremo, infatti queste ultime risulterebbero ulterionnente rafforzate, e vere a maggior ragione, se si tenesse conto anche di tale approssimazione.
In tennini geometrici si può quindi concludere che rottenimento di una data forza di attrazione può essere conseguito con una calamita "piatta" ma con superfici polari (superfici di aderenza) ampie, oppure mediante una calamita con una superficie di aderenza più ridotta, ma ovviamente, dovendo risultare di uguale volume, sarà una calamita più "spessa".
Tornando ora alle considerazioni sulla scelta delle caiamite da impiegare nella applicazione in oggetto, risulta evidente come le caiamite a disco presentino delle controindicazioni. Infatti: o sono sottili, ma allora debbono essere ampie, o sono concentrate, e allora debbono presentare un certo spessore.
Sinora si sono sempre usate espressioni relative (o espresse qualitativamente) nell'indicare le forze e le dimensioni: si è parlato di superfici più o meno ampie, di spessori più o meno sottili e accoppiamenti più o meno solidi. Ciò è dovuto al fatto che le forze dipendono dai materiali usati, e la solidità di un accoppiamento dipende molto dal peso massimo delle parti amovibili e dai punti in cui è prevista l'aderenza. Allo scopo di dare un riferimento quantitativo viene di seguito riportato un valore realistico riferito ad una calamita al Neodimio (una terra rara generalmente utilizzata in combinazione con il ferro ed il boro per realizzare caiamite di ottima qualità): un disco di spessore 1,5 mm e diametro 3 mm può esercitare una forza dell'ordine dei 100 grammi-forza. In altre parole, tale calamita può certamente esercitare una forza sufficiente a sostenere una parte amovibile ornamentale di una montatura, ma non è una forza tale da far considerare "saldo" un accoppiamento, tenendo conto che un occhiale può essere tolto, rimesso e maneggiato con sollecitazioni anche di una certa intensità.
Inoltre le dimensioni di un dischetto come quello considerato non sono certo trascurabili, esse infatti impongono vincoli sullo spessore minimo degli elementi amovibili e sulla superficie da riservare all' accoppiamento magnetico.
La ricerca della forma più idonea che una calamita può assmnere per assolvere alla funzione essenziale dell'applicazione in questione, ossia fissare saldamente un elemento amovibile su una struttura di montatura metallica, ovviamente dipende anche dalla fonna della struttura metallica considerata.
Essendo poi lo scopo dell'applicazione di natura puramente estetica, e volendo mantenere minimi i vincoli dimensionali e di forma, sembrerebbe ragionevole considerare una struttura di montatura per occhiali il più possibile essenziale. Infatti più è sottile la struttura (tendenzialmente filiforme) e più sarà possibile concepire una montatura completa (ossia con le parti estetiche amovibili applicate), anch'essa sottile ed esteticamente "leggera".
Come conseguenza delle considerazioni appena fatte, sembrerebbe di poter concludere che caiamite a dischetto (la tipologia più comune) appaiono poco indicate all' applic azione in quanto richiedono superimi di aderenza sufficientemente ampie e spessori delle parti amovibili sufficienti ad accogliere tali caiamite.
Alla ricerca di soluzioni di altro tipo, si consideri allora una struttura di montatura il più possibile essenziale, come quella raffigurata in Figura 5 ed indicata, nel suo complesso, con il numero 100.
La struttura di montatura 100, proprio per la sua estrema essenzialità, permette di essere arricchita con coperture di varie forme e colori: dalle più esili alle più ridondanti, e di conseguenza rappresenta una struttura di montatura adatta alla realizzazione della presente invenzione.
Con il numero 110 è indicato un cerchio della lente, i cerchi delle lenti rappresentati in Figura 5 sono sottilissimi e svolgono solamente la loro finizione essenziale che è quella di sostenere le lenti, indicate in Figura 5 con il numero 120. Pertanto i cerchi 110, in generale, non presentano superfici sufficientemente ampie per far aderire saldamente una calamita.
Gli unici punti che, come sarà chiarito in seguito, sono potenzialmente utilizzabili per accoppiarsi ad una calamita sono rappresentati dalle parti indicate coni numeri 140 e 150. Il numero 140 indica il cosi detto “ponte” della montatura 100, ossia l’elemento che collega i due cerchi, mentre il numero 150 indica lo snodo che collega le stanghette, indicate a loro volta con il numero 130, alla montatura.
Lo snodo 150 è un elemento ovviamente presente in tutte le montature di occhiali e si trova in genere di fianco al cerchio 110 (in quanto non ha molto senso che venga posizionato dietro la lente). Per quanto detto snodo 150 sia potenzialmente realizzabile in molti modi, ed in alcuni casi può avere un volume estremamente ridotto, il caso più tipico prevede che esso abbia un volume sufficiente a contenere un cerniera e, quasi sempre, anche una vite.
Questo elemento di snodo 150 rappresenta un punto assai interessante per un aggancio magnetico, non solo per la dimensione ma anche perché si trova in una posizione in cui vi è spazio lungo varie direzioni: verso la parte anteriore dell<1>oc duale, verso la parte posteriore lungo la stanghetta, verso l'alto ed il basso ed, eventualmente, anche verso la parte laterale dell'occhiale.
Osservando più attentamente come sono usualmente realizzate dette giunture delle stanghette, appare chiaro che esse rappresentano un ottimo punto di adesione per una particolare fonna di calamita: una foima ad "anello aperto" come quella della calamita raffigurata in Figura 6 ed indicata confi numero 200.
Sempre in Figura 6 è poi indicata con il numero 201 la superfice corrispondente alla polarità “nord” della calamita 200, mentre con il numero 202 è indicata la superfice corrispondente alla polarità “sud”.
La prima prerogativa che si può arguire dalla fonna della calamita 200, è che le superfici 201 e 202 corrispondenti alle polarità “nord” e “sud” sono affacciate Luna all’altra. Ovviamente la loro distanza e l’angolazione reciproca di dette due superfici 201 e 202 dipendono da come è realizzata l’apertura dell’anello.
Una calamita 200 come quella rappresentata in Figura 6 è una variante delle caiamite a "feno di cavallo o ad "U", con la differenza sostanziale che le superfici conispondenti alle polarità non sono tendenzialmente complanari (come nelle caiamite ad “U”), bensì sono tendenzialmente affacciate l’una all’altra.
Una calamita ad “anello aperto” come la calamita 200 si può far aderire come una sorta di pinza, sopra e sotto, in corrispondenza del meccanismo di snodo 150 con cui le due stanghette 130 sono agganciate alla montatura 100.
E’ inoltre utile notare come in una calamita ad “anello aperto” 200 come quella di Figura 6, le linee di campo uscenti dalla polarità “nord” 201 ed entranti nella polarità “sud” 202 possano seguire un percorso breve senza disperdersi nello spazio circostante.
In Figura 7 è raffigurato un particolare della montatura 100 con una vista dal fianco. Figura 7 è focalizzata sul particolare corrispondente al punto di snodo 150 ed è rappresentata l’estremità della stanghetta 130 dalla parte in cui è agganciata alla montatura 100.
Figura 7 è abbastanza eloquente, e mette in evidenza soprattutto la calamita 200 accoppiata aH’elemento di snodo 150.
L’accoppiamento rappresentato in Figura 7 prevede che l’elemento di snodo 150 possa inserirsi nell’apertura della calamita 200 ad “anello aperto”. Inoltre, prevedendo una fonna leggermente trapezoidale per il meccanismo di snodo 150, con la parte più stretta che permette all’elemento 150 di incunearsi nell’apertura della calamita 200, è possibile assicurare la perfetta adesione delle superfici polari della calamita 200 con le facce superiore ed inferiore del meccanismo di snodo 150.
Con il numero 130 è poi rappresentato anche un pezzo della stanghetta della montatura 100; ciò consente di spiegare (anche visivamente) come detta calamita 200 possa essere applicata dalla parte anteriore della montatura, con l’apertura rivolta verso la stanghetta 130. Una calamita 200 di tale forma può dunque assicurare una notevole tenuta, e l’elemento di snodo 150 rappresenta uno dei punti di aggancio più favorevoli per l’accoppiamento di una calamita ad “anello aperto”.
Figura 8 è simile alla precedente Figura 7, con la variante che la calamita 200 di Figura 7 è sostituita da una classica calamita a “ferro di cavallo”, indicata con il numero 210, in cui le superimi polari sono complanari; di conseguenza, l’elemento di snodo 150 deve assumere una forma modificata opportunamente per potersi adattare a tale fonna di calamita che è certamente meno conveniente, per la specifica applicazione, di quanto non lo sia la calamita 200 ad “anello aperto” presentata in figura 6 in cui le due polarità sono affacciate l’una all’ altra.
Tuttavia, la variante presentata in Figura 8 mostra come siano possibili varianti di accoppiamento magnetico caratterizzate dal fatto che il corpo della calamita può raggiungere volumi significativi “avvolgendo” l’elemento ferromagnetico a cui aderisce, e pertanto è possibile, a parità di volume della calamita, realizzare accoppiamenti che risultino poco sporgenti in un’unica direzione.
Inoltre, tali caiamite “avvolgenti” pennettono di sfruttare la forza di attrazione di entrambe le polarità e, cosa molto importante, consentono, a calamita applicata, di realizzare un circuito magnetico che confina il campo magnetico generato dalla calamita praticamente tutto al proprio interno: tale risultato ha il doppio beneficio di preservare la calamita da veloci smagnetizzazioni e di non comportare la presenza di campi magnetici apprezzabili in corrispondenza della testa della persona che indossa gli occhiali.
Tali considerazioni sono esposte allo scopo di illustrare la generalità dell’idea inventiva insegnata nella presente invenzione. Nel seguito della descrizione della presente invenzione si farà in genere, e idealmente, riferimento alla soluzione basata su una calamita ad “anello aperto”, come quella rappresentata con il numero 200 nelle Figure 6 e 7, che appare come la forma preferita per la presente applicazione: tuttavia, con la locuzione - calamita ad “anello aperto” 200 - si intenderà d’ora in avanti, ed in sede rivendicativa, una calamita dalla generica forma curva in grado di avvolgere un elemento esterno, il quale può essere inserito tra le due polarità della calamita, toccando entrambe le superfici polari.
L’accoppiamento magnetico precedentemente descritto, e rappresentato in Figura 7, necessita di un punto di applicazione come il meccanismo di snodo 150 : che abbia un certo spessore e, soprattutto, un po’ di spazio tutt’attorno per essere “avvolto” (per usare un termine evocativo già usato in precedenza) da una calamita 200.
Oltre al meccanismo di snodo 150, altri punti favorevoli possono essere ricavati nelle stanghette 130 oppure nel “ponte” 140 che tiene assieme i due cerchi delle lenti 110. Infatti per soddisfare adeguatamente il requisito di solidità dell’applicazione delle parti amovibili, è opportuno prevedere più di un punto di aggancio.
Tuttavia, data l’efficacia dell’aggancio magnetico realizzato in corrispondenza del meccanismo di snodo 150, gli ulteriori punti di aggancio potrebbero pertanto essere concepiti con minori requisiti di tenuta magnetica o, addirittura, potrebbero essere previsti sistemi di aggancio non magnetici, essendo l'aggancio magnetico, posto sullo snodo 150 della stanghetta 130, quello principale a cui affidare anche l'assolvimento della prerogativa sulla facilità di montaggi o/smontaggio.
In Figura 9 è rappresentato un aggancio ibrido magnetico e meccanico di una parte amovibile su di una montatura 100 .
Con il numero 300 è indicata detta parte amovibile. Figura 9 è suddivisa in una Figura 9a) che mostra detta parte amovibile 300 applicata alla montatura, mentre Figura 9b) mostra detta parte amovibile 300 in una posizione solo parzialmente agganciata, in modo da illustrare una possibile manovra di aggancio o di sgancio della stessa.
Figura 9 riporta anche i vari elementi della montatura 100 che sono rilevanti per descrivere il posizionamento di detta parte amovibile 300 rispetto alla montatura 100. Tali elementi sono indicati con la stessa numerazione usata nelle figure precedenti, cosicché con fi numero 130 è indicata una stanghetta, con fi numero 150 è indicato l’elemento di snodo, con il numero 1 10 il cerchio della lente, con il numero 140 il ponte di raccordo ha i due cerchi delle lenti, infine con il numero 200 è indicata la calamita che si suppone integrata nell’elemento amovibile 300 e che vista dall’alto appare come un rettangolo per cui non si può apprezzare la tipica forma ad “anello aperto”, apprezzabile invece da una vista laterale.
Infine, con fi numero 310 è indicata l’estremità opposta dell’elemento amovibile 300, in cui si evidenzia una forma “a gancio”.
In Figura 9a), come detto, l’elemento amovibile è applicato alla montatura 100. Nell’esempio in figura esso risulta agganciato in due punti corrispondenti alle estremità di detto elemento amovibile 300. Dal lato dell’estremità 310 l’elemento amovibile 300 risulta agganciato meccanicamente al cerchio della lente 110 grazie alla particolare fonna assunta da tale estremità che pennette, appunto, un aggancio meccanico. Dal lato opposto, invece, è presente l’aggancio magnetico illustrato in precedenza, ed infatti l’elemento di snodo 150 è compenetrato nella calamita 200 che, come ampiamente descritto in precedenza, presenta un’apertura rivolta verso la stanghetta 130.
Un aggancio come quello appena esemplificato con l’aiuto di Figura 9a) risulta decisamente saldo in quanto è basato su due punti di aggancio entrambi molto saldi. Infatti, l’aggancio meccanico può essere implementato con un materiale rigido e sufficientemente resistente, mentre l’aggancio magnetico è sufficientemente saldo per quanto spiegato in precedenza.
Appuratala saldezza dell’aggancio, è anche importante analizzare la facilità di montaggio e smontaggio della parte amovibile 300.
Figura 9b) mostra detta parte amovibile 300 in una posizione parzialmente distaccata dalla montatura 100. In particolare è rappresentato distaccato Faggancio magnetico. Analizzando per prima la manovra di distacco della parte amovibile 300, basta staccare per primo l’aggancio magnetico: infatti, benché abbastanza forte esso può essere staccato esercitando una forza superiore alla forza di attrazione magnetica; non appena l’aggancio magnetico è staccato, l’aggancio meccanico, essendo l’unico aggancio rimasto, può essere ruotato e sfilato senza forzare minimamente il materiale di cui è costituita l’estremità di aggancio 310 della parte amovibile 300.
La manovra di applicazione della parte amovibile 300 alla montatura 100 richiederà le stesse semplici operazioni eseguite in sequenza invertita. Dapprima sarà necessario agganciare meccanicamente l’estremità di aggancio 310; quest’ultima, finché è l’unico punto di aggancio, permetterà all’elemento amovibile 300 una rotazione non contrastata fino ad accoppiare la calamita 200, che si trova all’estremità opposta dell’elemento amovibile 300, all’elemento di snodo 150. Mammano che la calamita 200 si avvicina all’elemento di snodo 150 una forza di attrazione magnetica sempre più intensa guiderà il movimento della parte amovibile 300 nella sua posizione finale.
L’esempio di Figura 9 mostra come un elemento amovibile 300 possa essere applicato per modificare o arricchire esteticamente un cerchio della lente 110, e come possa essere applicato alla montatura mediante due punti di aggancio: uno, magnetico, in corrispondenza dell’elemento di snodo 150 ed un altro, meccanico, realizzato facendo assumere una forma “a gancio” o “ad uncino” a detto elemento amovibile 300, in modo che questo si possa agganciare al cerchio della lente 1 10 nelle vicinanze del punto in cui la montatura, quando indossata, si appoggia al naso.
Tale punto di aggancio meccanico è particolarmente favorevole in quanto le montature, in genere, sono più larghe proprio in quel punto di appoggio sul naso (allo scopo di rendere più confortevole la montatura), e pertanto può risultare più conveniente ricavare proprio in tale posizione un gancio particolarmente robusto, ed adatto allo scopo.
Ovviamente le proporzioni e le forme degli elementi raffigurati in Figura 9 non sono esteticamente significativi, e lo scopo della rappresentazione non è certo quello di esemplificare il potenziale estetico del sistema di aggancio ibrido secondo l’invenzione. Tuttavia, l’esempio proposto attraverso la descrizione di Figura 9 mostra come la presenza anche di un solo un aggancio magnetico basti per rendere più efficaci e sicuri anche agganci di tipo meccanico, rendendo quindi il sistema di aggancio proposto conveniente ed idoneo a soddisfare gli scopi per cui la presente invenzione è stata concepita.
Infatti, i sistemi basati sui soli agganci meccanici, funzionano necessariamente “ad incastro” o con meccanismi “a scatto” che richiedono continue sollecitazioni della flessibilità dei materiali e quindi, per effetto del tempo e dell’usura, questi sistemi si allentano o, nel peggiore dei casi, si rompono.
Inoltre, non potendo prevedere agganci meccanici con prese puntualmente molto salde (per non richiedere eccessive deformazioni nelle manovre di montaggio e smontaggio) è necessario ricorrere al linee di aggancio estese, imponendo con ciò dei vincoli sia sulla fonna dell’elemento amovibile che sulla forma della struttura della montatura 100.
Il sistema di aggancio insegnato nella presente invenzione, inoltre, non impone alcun requisito di flessibilità a materiale con cui viene realizzata la parte amovibile, per cui ciascuno stilista può concepire le proprie creazioni spaziando tra i più vari materiali: dall’osso al legno, finanche a materiali fragili come le porcellane (qualora tali bizzarre soluzioni recassero il significato estetico ricercato dallo stilista). In particolare risulta molto interessante il fatto che possano essere usati materiali rigidi non flessibili o defonnabili. E’ infatti evidente che questa opzione nella scelta dei materiali non è invece cosi ampia nel caso si opti per sistemi di aggancio puramente meccanici, “ad incastro” o “a scatto”, in cui è proprio la flessibilità del materiale a garantire la presa di aggancio ed al tempo stesso la “amovibilità” dell’elemento.
Inoltre sviluppando con intelligenza la struttura di montature 100 (attività creativa che però esula dai contenuti della presente invenzione) il sistema di aggancio può essere concepito anche per supportare l’applicazione di elementi amovibili relativamente piccoli, utilizzando punti e soluzioni di aggancio ibride.
Pur nella grande varietà di soluzioni che il sistema di aggancio magnetico illustrato consente, è tuttavia possibile sintetizzare una caratteristica distintiva essenziale che individua come un punto particolarmente idoneo, per effettuare un "aggancio magnetico" tra una struttura di montatura per occhiale metallica 100 ed una parte amovibile 300 di detta montatura, si trovi in corrispondenza dello snodo di aggancio delle stanghette, e che una forma di calamita particolarmente vantaggiosa da utilizzare è una forma ad "anello aperto" come quella raffigurata nelle Figure 6 e 7.
Rispetto al requisito della solidità, l'impiego di tale calamita ad "anello aperto" rappresenta quindi una soluzione estremamente soddisfacente in quanto sia la superficie di adesione che il volume complessivo della calamita possono essere dimensionati secondo le esigenze di tipo magnetico senza compromettere eccessivamente i vincoli estetici.
Tale soluzione presenta numerosi vantaggi:
1. garantisce un "aggancio magnetico" particolannente saldo;
2. non comporta vincoli di alcun tipo sulle dimensioni dell'elemento amovibile nella parte che copre i cerchi delle lenti;
3. non comporta vincoli di alcun tipo sulle caratteristiche plastiche (flessibilità/rigidezza) dell'elemento amovibile;
4. il volume della calamita (necessario a renderla sufficientemente "forte") si sviluppa in uno spazio esteticamente poco rilevante in quanto sporge poco (o nulla) verso la parte frontale e laterale dell'occhiale, si sviluppa verso la stanghetta e verso le parti superiori ed inferiori del meccanismo di snodo (ed in questo modo funge anche da protezione per il meccanismo stesso);
5. le linee di campo magnetico (e quindi il campo magnetico stesso) sono confinate in uno spazio molto circoscritto: le linee escono dalla superficie a polarità "N" ed entrano nella vicina superficie a polarità "S", attraversando il materiale ferromagnetico di cui dovrà essere costituito lo snodo; in questo modo i campi magnetici nello spazio libero (vicini agli occhi dell'utilizzatore) risulteranno sostanzialmente nulli.
In questa descrizione ci si è soffermati sull'individuazione di un punto principale di aggancio magnetico, individuando anche la miglior fonna da far' assumere al magnete per soddisfare gli obiettivi dell'applicazione. Tale punto di aggancio andrà poi integrato con altri punti di aggancio per fissare completamente gli elementi amovibili ornamentali alla montatura. Tali altri ulteriori agganci potranno però essere concepiti in modo vario, e con requisiti meno impegnativi, in quanto potranno contare sull'aggancio nello snodo che è capace, da solo, di conferire solidità e praticità d'uso all'intero sistema.
Infine, dovrebbe risultare evidente dalla spiegazione effettuata, come anche il ponte di raccordo 140 tra i due cerchi delle lenti 110 può essere opportunamente conformato per costituire un punto di aggancio per una calamita 200 ad "anello aperto"; così come anche nelle stanghette possono essere concepiti e predisposti opportuni punti di aggancio per una calamita 200 ad "anello aperto" applicata alle parti amovibili decorative che possono essere previste anche per le stanghette.
Come già detto, Γ invenzione appena descritta si presta a numerose varianti che possono offrire ulteriori vantaggi rispetto a quelli precedentemente citati, ma tali ulteriori varianti possono essere apportate dall’uomo esperto del ramo senza per questo fuoriuscire dall’invenzione quale essa risulta dalla presente descrizione e dalle rivendicazioni qui allegate. Inoltre l’invenzione stessa può essere realizzata in modo parziale cosi come tutti i vari dettagli descritti sono sostituibili da elementi o soluzioni tecnicamente equivalenti.
Infine, l'invenzione descritta si presta ad incorporare ed a supportare ulteriori accorgimenti volti a migliorare ancora di più Γ effetto estetico, la praticità d’uso e l’economicità di fabbricazione, di una montatura con elementi decorativi amovibili. Tali accorgimenti non descritti nella presente invenzione potranno essere insegnati attraverso ulteriori successive domande di brevetto associabili a questa invenzione.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile accoppiato ad una struttura di montatura (100) realizzata anche con un materiale ferromagnetico e caratterizzata dal fatto che detto elemento amovibile comprende almeno un magnete pennanente (200) la cui fonna è riconducibile ad un anello aperto in cui le due superfici polari magnetiche (201 e 202) si trovano sulle due estremità di un detto anello aperto, e costituiscono anche le due facce dell’ apertura di tale anello aperto; e Γ accoppiamento di detto magnete permanente (200) con detta struttura di montatura (100) realizzata anche con un materiale fenOinagnetico avviene mediante Γ inserimento di una parte, costituita di materiale ferromagnetico, di detta struttura di montatura (100) tra le due superfici polari (201 e 202) di detto magnete permanente (200).
  2. 2. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile secondo la rivendicazione 1 in cui detta parte, costituita di materiale ferromagnetico, di detta struttura di montatura (100), che viene accoppiata a detto magnete permanente (200) inserendola tra le sue due superfici polari (201 e 202), comprende l’elemento di snodo e di giuntura (150) di una stanghetta (130) di detta struttura di montatura (100).
  3. 3. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile secondo la rivendicazione 1 in cui detta parte, costituita di materiale ferromagnetico, di detta struttura di montatura (100), che viene accoppiata a detto magnete permanente (200) inserendola tra le sue due superfici polari (201 e 202), comprende almeno una parte dell’elemento detto ponte (140) che unisce i due cerchi delle lenti (110) di detta struttura di montatura (100).
  4. 4. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile secondo la rivendicazione 1 in cui detta parte, costituita di materiale ferromagnetico, di detta struttura di montatura (100), che viene accoppiata a detto magnete permanente (200) inserendola tra le sue due superfici polari (201 e 202), comprende almeno una parte di una stanghetta (130) di detta struttura di montatura (100).
  5. 5. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento amovibile (300) ha una fonna atta ad agganciarsi meccanicamente ad un punto prestabilito di detta struttura di montatura (100).
  6. 6. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile secondo le rivendicazioni 2 e 5 in cui detto elemento amovibile (300) presenta airestremità opposta a quella dove di trova detto magnete permanente (200) una forma “a gancio”, atta ad agganciarsi ad un cerchio della lente (110) in prossimità del punto in cui la montatura, una volta indossata, si appoggia sul naso.
  7. 7. Montatura per occhiali con almeno un elemento amovibile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento amovibile è costituito di un materiale rigido con proprietà di flessibilità o di deformabili tà trascurabili ai fini di un loro sfruttamento per agganciare detto elemento amovibile a detta struttura di montatura (100).
ITUB2015A002401A 2015-07-22 2015-07-22 Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali ITUB20152401A1 (it)

Priority Applications (3)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITUB2015A002401A ITUB20152401A1 (it) 2015-07-22 2015-07-22 Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali
PCT/IB2016/054093 WO2017013522A1 (en) 2015-07-22 2016-07-07 Magnetic attachment system for removable elements in spectacle frames
EP16745175.6A EP3326024B1 (en) 2015-07-22 2016-07-07 Magnetic attachment system for removable elements in spectacle frames

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITUB2015A002401A ITUB20152401A1 (it) 2015-07-22 2015-07-22 Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITUB20152401A1 true ITUB20152401A1 (it) 2017-01-22

Family

ID=54364508

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
ITUB2015A002401A ITUB20152401A1 (it) 2015-07-22 2015-07-22 Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali

Country Status (3)

Country Link
EP (1) EP3326024B1 (it)
IT (1) ITUB20152401A1 (it)
WO (1) WO2017013522A1 (it)

Families Citing this family (9)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
CA3072496A1 (en) 2019-02-28 2020-08-28 Smith Sport Optics, Inc. Eyewear lens interchange with magnetic latch
CA222078S (en) 2021-03-22 2023-09-18 Pair Eyewear Inc Glasses frame
US11409135B1 (en) 2021-10-27 2022-08-09 Pair Eyewear, Inc. Eyeglass with removably attachable top
USD1017676S1 (en) 2023-06-08 2024-03-12 Pair Eyewear, Inc. Eyewear front frame
USD1017675S1 (en) 2023-06-08 2024-03-12 Pair Eyewear, Inc. Eyewear front frame
USD1017674S1 (en) 2023-06-08 2024-03-12 Pair Eyewear, Inc. Eyewear front frame
USD1020845S1 (en) 2023-06-08 2024-04-02 Pair Eyewear, Inc. Eyewear front frame
USD1017677S1 (en) 2023-06-08 2024-03-12 Pair Eyewear, Inc. Eyewear front frame
USD1022013S1 (en) 2023-06-09 2024-04-09 Pair Eyewear, Inc. Eyewear frame

Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6217170B1 (en) * 2000-06-30 2001-04-17 Yu-Teng Hsiao Magnetic coupling system for securing a temple to an eyeglass hinge
CA2321318A1 (en) * 2000-10-02 2002-04-02 Go Simon Sunatori Eyeglass frame with magnetic hinges
US20090195747A1 (en) * 2008-02-04 2009-08-06 Insua Luisa M Interchangeable eyeglass temples
US20130235332A1 (en) * 2004-11-02 2013-09-12 E-Vision Llc Eyewear including a docking station

Family Cites Families (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2003036365A1 (en) * 2002-02-25 2003-05-01 Shapiro Samuel R Convertible eyeglasses
KR20070112961A (ko) * 2006-05-24 2007-11-28 이석재 장식체 조합형 안경어셈블리

Patent Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6217170B1 (en) * 2000-06-30 2001-04-17 Yu-Teng Hsiao Magnetic coupling system for securing a temple to an eyeglass hinge
CA2321318A1 (en) * 2000-10-02 2002-04-02 Go Simon Sunatori Eyeglass frame with magnetic hinges
US20130235332A1 (en) * 2004-11-02 2013-09-12 E-Vision Llc Eyewear including a docking station
US20090195747A1 (en) * 2008-02-04 2009-08-06 Insua Luisa M Interchangeable eyeglass temples

Also Published As

Publication number Publication date
WO2017013522A1 (en) 2017-01-26
EP3326024A1 (en) 2018-05-30
EP3326024B1 (en) 2024-01-03

Similar Documents

Publication Publication Date Title
ITUB20152401A1 (it) Sistema di aggancio magnetico per elementi amovibili in montature di occhiali
USD693321S1 (en) Grooved magnet
USD798375S1 (en) Eyeglass nose pads
US7520605B1 (en) Eyewear with magnetic connection between lenses and frame
US9690114B2 (en) Eyeglasses with replaceable temples
JP2006113549A (ja) 眼鏡装飾物品及びこの眼鏡装飾物品を備えた眼鏡
DE60234079D1 (de) Brillenfassung mit abnehmbar montierten Gläsern
US20060203186A1 (en) Eyeglasses with magnetic mounting
ATE441133T1 (de) Brille mit einer brückenanordnung zur befestigung von einem zusätzlichen rahmen
US6412941B1 (en) Fully-cover shelter frame
JPH07128620A (ja) マグネットによる着脱式サングラス
US20130100396A1 (en) Eyeglass frame having rotatable temple inserts
US6655799B1 (en) Clip-on lenses
JP2012170555A (ja) 衣服用ハンガー
JP2016118758A (ja) 前掛け式メガネ
KR20120000956U (ko) 선글라스 내측에 보조안경이 결합되도록 한 이중안경
USD569101S1 (en) Eyeglass holder
JP2708100B2 (ja) 眼鏡セット及びつる無しサングラス
JP2007309953A (ja) 眼鏡部品の着脱構造
JP3161132U (ja) 前掛け式メガネ
JP3103865U (ja) 眼鏡セット
JP2003098487A (ja) メガネフレーム及びアタッチメント磁石
JP3019999U (ja) 組立て式メガネフレーム
IT201900016817A1 (it) Supporto rimovibile magnetico per lenti e kit per occhiali comprendente un tale supporto
IT202000002356A1 (it) Occhiali provvisti di un dispositivo di accoppiamento rimovibile a effetto magnetico