ITUA20164420A1 - Scarico automatico per macchine sacchettatrici - Google Patents

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Enrico Biagioni
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Description

"SCARICO AUTOMATICO PER MACCHINE SACCHETTATRICI",
L'oggetto del presente Brevetto per Invenzione Industriale è un dispositivo di scarico automatico in uscita alle macchine per la produzióne dì sacchetti in carta Q carta e film plastico.
Il presente dispositivo di scarico automatico rappresenta l'elemento mancante nelle linee di produzióne dei sacchetti di carta o anche di carta con striscia trasparente, tale dispositivo realizza le scarico automatico a "pacchetti" di dimensioni o numero di sacchetti desiderati, in genere da 50 a 100 pezzi ciascuno in automatico, ovvero senza la presenza di un operatore. Infatti, attualmente, in linea alla macchina sacchettatrice devono essere presenti uno o anche due operatori per togliere i pacchi di sacchetti prodotti per poi legarli manualmente o con reggiatrici manuali o con semplici anelli elastici del tipo tradizionale.
Infatti le macchine sacchettatrici, partendo dal generico nastro di carta semplice o con striscia trasparente in film plastico, realizzano nel percorso che parte dal rotolo di carta al sacchetto formato, una serie di lavorazioni di preforatura, formatura del tubolare ed incollaggi, sia longitudinali che trasversali fino alla produzione completa del sacco di carta finito, quindi al termine del percorso di lavorazione il sacchetto finito viene impilato, secondo un asse orizzontale, su un piano di scarico in direzione pressoché radiale rispetto al tamburo di formazione della macchina. Procedendo nello scarico dei sacchetti uno dietro l'altro contro 'una battuta di contrasto parallelo al piano del sacchetto, viene a formarsi una pila continua di sacchetti disposti ortogonalmente al piano appoggio con l'apertura dei sacchetti verso l'alto; per consentire il successivo prelievo da parte di un operatore in uscita, al numero voluto di sacchetti, ad esempio ogni cinquanta, il cinquantunesima, a mezzo di un opportuno contatore preimpostato, viene rilasciato dalla pinza del tamburo con un lieve anticipo e scaricato nell'impilatore, sporgente dalla pila stessa, a mo' di segnalibro, motivo per il quale si forma una pila orizzontale caratteristica con detti "Segnalibro" ben visibili agli operatori addetti allo scarico i qualli provvedono a toglierli in pacchetti pari alla distanza fra un segnalibro ed il successivo e pari, come nell'esempio detto, al numero di cinquanta sacchetti ciascuno.
Essendo dette macchine estremamente veloci, fino anche a produzioni pari a 800 sacchetti al minuto si capisce che molto spesso non si riesce con un solo operatore a smaltire dette produzioni completando la legatura o comunque un confezionamento come richiesto.
Altro elemento di difficoltà di imballaggio del prodotto finale di questi sacchetti è la presenza, nelle molte produzioni attuali, di sacchetti lunghi e stretti, quali ad esempio quelli destinati al confezionamento di pani come le tradizionali "baguette", difficili da mantenere impilati anche per percorsi di impilamento molto brevi.
Il presente dispositivo risolve in un'unica soluzione,!sia il problema evidenziato per le alte velocità produttive che per le dimensioni di detti lunghi sacchetti, operando sia in tempi rapidi non subendo alcun condizionamento dovuto alla lunghezza.
Non risulta, allo stato attuale della tecnica che sia presente sul mercato qualche macchina o apparecchiatura destinataj alla presa dei pacchetti in uscita dalla linea di produzione 4i una macchina sacchettatrice. Il presente scarico automatico viene!abbinato ad una macchina sacchettatrice tradizionale ed in particolare nella zona finale, subito dopo il tamburo di uscita dei sacchetti, dove normalmente vengono disposte una piastra con rotelle con perni di battuta dove vengono raccolti i sacchetti appena formati. Su detta piastra di uscita è applicato un divaricatore dotato di due moti oscillatori, uno primario di posizione di tutto ili sistema ed uno secondario di apertura di due piatti sagomati, talejda separare la fine di un pacchetto appena prodotto dall'inizio de| successivo, il tutto durante la produzione continua dei sacchetti in uscita dal tamburo. Tutto il gruppo portante il divaricatore 4 dotato altresì anche di un moto verticale per consentire i riposizionamenti di inizio ciclo. Durante l'apertura del divaricatore, una jpinza a denti sagomati, si inserisce all'interno del divaricatore tea due pacchi di sacchetti separati, ovvero i denti piatti della pinza trovano spazio fra analoghi denti alternati del divaricatore così dajpoter afferrare dal basso i sacchetti impilati con fondello incollato jrivolto verso il basso. Dna volta afferrato un pacchetto di sacchetti precantati la pinza comincia a distanziarsi dal nuovo pacco in formazione dirigendosi verso l'uscita della macchina con la pinza rivolta verso l'alto, ovvero nella stessa direzione verso la quale sono stati scaricati. Non appena percorsi pochi centimetri lajpinza ruota dì novanta gradi facendo adagiare l'ultimo sacchetto del pacco su un piano di scorrimento o scivolo, e quindi, detta pinza , trascina il pacco verso l'estremità della macchina, consentendo così qualunque sia la lunghezza del modello di sacchetto prodotto, di mantenerlo ben steso ed appoggiato ad un piano pressoché continuo. qui un cilindro trasversale invierà il pacco verso un dispositijvo dì legatura automatica. Detti pacchi, per motivi di esclusiva ipraticità nelle manipolazioni successive, vengono realizzati con un numero di sacchetti oscillanti fra i 50 e i 100 pezzi, generalmente i sacchetti sono di carta o di carta e film trasparente per poter visionare il contenuto. Durante lo spostamento verso lo scarico della pinza col proprio pacchetto di sacchetti, il divaricatore, passando da sotto il pacchetto in produzione va a risistemarsi verso il tamburo dove si formano ed escono i sacchetti prodotti in continuo, in attesa che si realizzi il quantitativo impostato ed anche la pinza , posta su un attuatore lineare, oscillante anch'esso verso il basso; torna sotto il pacco in produzione in posizione aperta per potei afferrare, al momento del giusto conteggio, il nuovo pacchetto o .
Fondamentale del presente sistema di scarico è il dispositivo qui definito come divaricatore, il quale opera con certezza la divisione fra due pacchi contigui, dotato dì due oscillazioni fondamentali al funzionamento dell'intero insieme, una primaria allorché tutto il divaricatore si dispone verso il tamburo dietro al privino sacchetto del pacco in produzione, ed una secondaria allorché a fine pacco, spostato in avanti, si apre a forbice su se stesso per consentire la presa della pinza.
Come già anticipato queste macchine hanno elevatissime produzioni che arrivano a 800 pezzi prodotti al minuto, con dimensiqni variabili dei vari tipi di sacchetti i quali, in una macchina di grande diffusione, variano, per esempio, da dimensioni di 8cm x 18cm fino a 30cm x 75cm. Ebbene questa apparecchiatura composta da divaricatore e pinza può operare indifferentemente su tutti i formati.
Nelle tavole allegate, ai vari indici, in generej numerici, sono attribuiti i significati qui di seguito riportati pej: una più facile lettura di dette tavole.
100 Assieme gruppo di uscita e scarico automatico idi una macchina detta sacchettatrice, detto gruppo è formato dal tamburo di uscita dei sacchetti finiti, la propria struttura portante formata da una coppia di lamieroni laterali, il gruppo di scarico, con piastra a rotelle e piastra di uscita, con di seguito, un sistema divaricatore 300, un sistema di presa 200 con pinze scorrevoli per il recupero ed il trasporto dei sacchetti e l'eventuale ribaltament del pacco dei sacchetti a fine corsa di scarico.
200 Assieme del sistema di presa completo, dotàto di carrello scorrevole linearmente con pinza, ruotante di 90 , di presa dei sacchetti prodotti in numeri preimpostato e trasporte in orizzontale, dopo detta rotazione di 90 gradi, fino allo scarico su un piano di scarico con eventuale spostamento e legatura laterale.
300 Assieme del gruppo meccanico costituente il divarijcatore ovvero il meccanismo preposto alla separazione dei pacchetti di sacchetti, i quali ad uno ad uno verranno prelevati dalla pinza per essere allontanati dallo scarico, pacchetti con un numero predefinito di sacchetti, il presente divaricatore rappresenta il fulcro del funzionamento del presente scarico automatico, in quanto esso decide l'ordine e la frequenza operativa fra il tamburo dij produzione e i pacchetti di sacchetti in uscita dalla macchina.
210 Pinza meccanica dotata di due elementi a denti piani di presa, uno fisso e uno mobile a mezzo di un attuatore pneumatico montata con una cerniera sul carrello scorrevole è dotata anche di rqtazione sempre a mezzo di secondo cilindro pneumatico.
211 Cilindro pneumatico con asse di scorrimento parallelo alla direzione di chiusura della pinza stessa.
215 Carrello di scorrimento lineare ancorato alli slitta mobile dell'attuatore 221.
215/A, 215/B e 215/C Sono indicate tre posizioni del carrello porta pinza durante lo spostamento del medesimo dalla zona di presa, A, in moto, B, e ruotato a fine corsa per lo scarico in C.
216 Cilindro per la rotazione della pinza con lo scojpo di distendere il pacco preso sul piano di scorrimento.
220 Assieme del trasporto, attuatore coi carrello.
221 Attuatore lineare di natura elettrica, sistema a velocità, accelerazione e fermata regolabili dall'utilizzatore.
222 Attuatore pneumatico, alza e abbassa 1'attuatore.221 con carrello e pinza completi.
230 Piano di scivolo o scorrimento del pacchetto di sacchetti trasportati allo scarico dalla pinza 210.
232 Tracce ad U sul piano 230 per facilitare lo scarico laterale, destro o sinistro, del pacchetto di sacchetti verie un eventuale dispositivo di legatura esterna quale ad esempio una reggiatrice.
305 Cilindri o attuatori in verticale per il jsollevamento e l'abbassamento completo del gruppo divaricatore 300. j
310 Piatti sagomati o comunque piani di apertura dei divaricatore o comunque distanziatori di due pacchetti contigui i sacchetti in uscita dalla piastra del tamburo di formatura.
312 Cilindri o attuatori per l'oscillazione dei piatti divaricatori 310, oscillazione rispetto all'asse delle cerniere 316 poste all'estremità inferiore di 310.
315 Cilindri o attuatori per l'apertura/chiusura a |forbice dei due piatti sagomati 310.
316 Cerniera di oscillazione e di apertura del divairicatore, ovvero dei piatti 310.
325 Cilindro o attuatore posizionatore dell'intero grqppo divaricatore per l'inizio e la fine del ciclo di caricamento dei sacchetti nel pacchetto di misura desiderata.
326 Cerniera con supporti del divaricatore, su di es oscilla tutto il gruppo 300, mosso dal cilindro 325, posiziona, detto, il gruppo ad inizio ciclo di impacchettamento.
400 Indicativo del generico pacco di sacchetti completato.
410 pacco di sacchetti durante la formazione di 400 non ancora completato.
500 Macchina o gruppo di produzione sacchetti, in particolare il tamburo di uscita dei sacchetti finiti, detta macchina sacchettatrice con guide e appoggi dei sacchetti.
510 Tamburo di uscita.
511 Trascinatore generico dei sacchetti prodotti.
520 Struttura della macchina 500.
550 Gruppo di uscita e scarico con rotelle, piastra,icinghie e guide per 1'impilamento verticale dei sacchetti.
600 Tastatore meccanico contiene il pacco verso 4-1 rastrello di uscita.
650 Cilindro di estrazione laterale del pacco di sacchetti verso il dispositivo di reggettatura o di legatura.
Passando adesso ad un primo sommario esame delle allegate tavole ed in particolare al significato delle varie figure che ijn esse stanno a rappresentare quanto qui di seguito.
Fig.l - Da una visione d'assieme della macchina (500 che produce sacchetti di varie misure, col tamburo 510 e lo scarico 550 al quale è stato applicato l'apparecchio divaricatore 300 il quale separa il pacchetto 400 di sacchetti in uscita da quello in produzione 410 e consente alla pinza 210 col trasporto di accompagnarlo allo scarico e ad un eventuale imballaggio.
Fig.2 — Vista del dispositivo 300 nel proprio assieme.
Fig.3 - Viste, nelle proiezioni ortogonali sempre idi 300 con il dettaglio dei vari componenti funzionali operanti i mqti di lavoro del divaricatore.
Fig.4 - Vista laterale del sistema di trasporto del pacchetto di sacchetti 400 trainati dalla pinza 210 applicata sul carrello dell'attuatore 211 e vista prospettica di 220.
Fig.5 e Fig.6 - Descrivono in successione le fasi operative dello scarico automatico del pacchetto di sacchetti 400 operato dal divaricatore 300 e pinza 200.
Riprendendo, dettagliatamente, dalla Fig.l si può risalire da questo primo assieme al principio ed al concetto di funzionamento dell'oggetto del presente Brevetto, il quale, postò in linea alla macchina 500 che produce i sacchetti, quivi rappresentata solo nella zona finale ovvero al termine della produzione dei pacchetti stessi, sul tamburo di scarico 510 dove sono poste le pinze dui tamburo stesso che stringono, trasversalmente al tubolare, il fondo incollato e chiuso del sacchetto, fino alle guide e tavolo di raccolta. Come già anticipato, dette macchine possono lavorare con jproduzioni che raggiungono anche gli 800 sacchetti al minuto, scaricandoli in continuo con un sacchetto operante come un segnalibro, sporgente alla fine di ogni pacco, pacco formato dì solito dì un numero oscillante fra i 50 ed i 100 pezzi.
Il presente scarico automatico va a sostituirsi agli operatori i quali prelevano manualmente i pacchi fasciandoli in vari triodi per legarli con elastici o reggette o legature automatiche sempre sostenendo il mazzetto manualmente.
Detto scarico automatico è costituito come detto da due gruppi complementari l'uno all'altro, ovvero il primo, il divaricatore 300 prepara dimensionalmente il pacco di sacchetti prodotti in uscita dalla macchina, in genere ne separa da 50 a 100 pezzi, li contiene in verticale, anche se questi sono di lunghezza elevata, tipo i sacchetti destinati al pane tipico francese, baguette, fino anche a 70-75 cm, quindi raggiunto il numero di pezzi "stacca" il pacco completato da quello in formazione e quindi consente la presa del:primo al gruppo pinza, 200, dotata del moto di trasporto, facendo scorrere il pacco su un tavolo apposito 230 fino ad una zona finale dove un attuatore o uno spintore generico trasversale lo sposterà verso un sistema di reggiatura come in uso in queste lavorazioni. i
La successiva tavola n.2, in Fig.2, evidenzia il complessivo montato in vista prospettica con tutti gli attuatori applicati in 300 stesso per dare una rappresentazione d'assieme completa del presente gruppo 300, mentre la successiva Fig.3 mostra le trei viste grafiche fondamentali, dove sono evidenziati tutti gli attuatori preposti ai movimenti, ad esempio di 310, apertura/chiusura con 315, oscillazione su 316 a mezzo di 312 di 310, oscillazione dell'intero gruppo a mezzo di 325 ed infine innalzamento/abbassamento sempre dlsll'intero gruppo a mezzo di 305.
Si può anche evidenziare la forma di 310, pianti o piani di divaricazione, i quali vengono scavati nella zona inferiore, verso 316, al fine di consentire il passaggio dei denti di presa della pinza 210 al momento che questa afferra il fondo del pacchétto completo 400 dei sacchetti uscenti dalla macchina di formatura.
La successiva Fig.4 è dedicata alla pinza di presa;210 con i vari dispositivi ed attuatori che la caratterizzano sia nella presa, 211, che nel trasporto 221, infatti, partendo da destra, dove è riconoscibile il divaricatore, si può riconoscere la pinza 210 rivolta verso l'alto, 215/A, nella specifica funzione di presa e serraggio di 400 appena formato. Quindi si sposta verso il piano 230 in posizione 215/B, recando con se in presa il pacco 400 per ruotarlo, stendendolo, sul piano stesso 230 e trascinarlo fino al rilascio in posizione 215/C del carrello stesso. E' importante notare che il predente sistema di trasporto, trainando e strisciando il pacco 400 sul piano orizzontale permette di lavorare anche su pacchi di sacchetti molto lunghi i quali come illustrato più avanti, sono sostenuti in verticale da un tastatore di contenimento, quindi svincolandoli c$a esso vengono adagiati sul piano 230 per essere facilmente scaricéti su un fianco del piano per una legatura o manuale ma anche automatica a mazzetti come in uso e richiesto in questo settore.
Tutto quanto sin qui descritto concerne la struttura tecnica e meccanica dei due gruppi 300 e 200, componenti e movimenti relativi alla pinza e al divaricatore preposti allo scarico automatico, invero per meglio chiarire il funzionamento in continuo, qui di seguito e nelle Figg. 5 e 6 viene indicata la sequenza delle operazioni evidenziando le posizioni assunte sìa dal divaricatore con i propri componenti che la pinza col proprio carrello.
Ogni fase è stata indicata con l'ausilio dei numeri romani da I a XVIII.
La fase I mostra il divaricatore 300 verso il tamburo in attesa del carico dei sacchetti in uscita dalla macchina sacchettatrice, II mostra la pinza 210 aperta in basso ed i piatti 310 chiusi in posizione alta, quindi in III la formazione del pacco 400 ed i piatti 310 fermi in alto fino al completamento di 400.
In IV i piatti vengono ruotati dai cilindri 312 e ruotano per contenere la fine della formazione di 400 e consentire l'inizio di un nuovo pacchetto 410 in continuo ma separato dal precedente, come in v, quindi i cilindri 315 divaricano i piatti 310 di quanto necessario a separare i fondi dei sacchetti , posizione VI. Quindi in VII e Vili, mentre continuano ad arrivare ancora sacchetti sulla rastrelliera del tamburo si solleva il cilindro 222 con la pinza 210 mentre 325 esegue la rotazione primaria del divaricatore 300.
Nella fase IX si ha il serraggio della pinza di presa del
400 con il tastatore 600 che assicura l'appoggio versa l'uscita di 400 stesso, quindi, in X, 210 arretra e con l'aiuto di 600 i sacchetti vengono invitati a ruotare a destra, verso il tamburo come mostrato X. Di seguito in XI la pinza 210, serrata, ruota di 90° verso il tamburo, attuatore 216 appoggiando il pacco 400 sii! piano 230, quindi 310 si chiudono a mezzo dei cilindri 315 e si abbass attraverso il moto dei cilindri 305.
Dalla posizione V si sta formando un nuovo mazzetto 410 il quale si va incrementando fino alla fine della fase XII, infatti alle posizioni XII e XIII, mentre la pinza si allontana con 400, il divaricatore abbassato ruota a mezzo di 325 verso il tamburo e risale riposizionandosì dietro il nuovo pacco 410 in formazione per iniziare un nuovo ciclo di separazione dei pacchetti, mentre la pinza 210, in XIV continua la propria operazione lasciando la presa del pacco 400 che in xv viene scaricato trasversalmente da uno spintore 650 per essere qui legato o reggiato o anche semplicemente imballato fuori dalla linea di formazione dei vari pacchetti 400.
A questo punto 210 ruota a mezzo del cilindro 216 (posizione XVI) e percorrendo il piano 230 (in XVII) va a riposizionarsi) nella posizione "bassa" di presa in XVIII con il cilindro 222 e l'attuatore elettromeccanico 221, disposti come nella posizione II, in attesa che si completi lo scarico dei sacchetti dalla sacchettatrice per formare un pacchetto 400 e quindi riprendere il ciclo di prelievo e trasporto di questo pacchetto 400.
Come più volte detto, questi pacchetti di sacchetti hanno parametri molto variabili, dalla larghezza alla lunghezza del sacchetto e nel numero col quale vengono confezionati da 50 a 100. Pertanto, questo sistema di impacchettamento risolve chiaramente il problema dei sacchetti stretti e lunghi contenuti qui, al momento dello scarico, dal tastatore 600 nella zona alta e aperta del sacchetto e dalla pinza 210 in basso vengono trainati, per singolo pacchetto 400, verso lo scarico piegandosi naturalmente durante la rotazione e'jd il traino come ben evidenziano le posizioni X ed XI di Fig.5,!inoltre, detta rotazione di 210 avviene a 250 rara dall'avvio del traino dei sacchetti che vanno ad appoggiarsi sul piano 230.
Risulta evidente che quanto rappresentato e descritto sin qui evidenzia solo una possibile forma di realizzazione pratica, preferibile ma non limitativa della presente invenzione, la quale può diversificarsi per disposizioni di attrezzi e attuatori, tuttavia senza uscire dall'ambito concettuale alla base dell'invenzione.
I richiami numerici, eventuali, nelle rivendicazioni Iranno il solo ed unico scopo di facilitare la lettura alla luce di quanto qui descritto e rappresentato nelle allegate tavole. '

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) "Scarico automatico per macchine sacchettatrici", 100, applicato all'uscita di una sacchettatrice a tamburo ruotante, per sacchetti di carta o carta e film trasparente, dotata di un sistema di formatura completa, dalla fustellatura, dalla formazione del tubolare e dal sacchetto finito, e dotata del tamburo di uscita, e fino ad un sistema di raccolta verso una rastrelliera dì distacco, detto scarico è costituito da due gruppi di meccanismi complementari l'uno all'altro, il primo, 300, detto divaricatore, il quale provvede, attraverso una sequenza di moti di due piani sagomati 310 a separare il pacchetto di sacchetti 400 appena formato dalla sacchettatrice dal successivo 410 ancora in produzione, il secondo, 200, una pinza meccanica mobile 210 con denti sagomati per potersi inserire entro 310 e capace di serrare e prelevare il pacchetto 400 appena formato dalla sacchettatrice e separato da 410 dai piatti 310, quindi eseguire un primo spostamento in allontanamento dal tamburo di un quarto di metro e ruotare il pacco di 90 gradi, verso il tamburo, trascinandolo fino all'uscita di 200 stesso sul piano 230 con la parte incollata dei sacchetti serrata da 210, questo per consentire lo scarico trasversale del pacchetto 400 rispetto al piano di scorrimento dei sacchetti per permettere anche una legatura o reggettatura su macchine poste di fianco a detto piano; tutti i movimenti di separazione del divaricatore 300 e di presa e rotazione della pinza 210 sono ottenuti con attuatori pneumatici, mentre la slitta su 221 di spostamento di 210 ha un moto di origine elettromeccanica con controlli elettronici. 2) "Scarico automatico" come da rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto di possedere un divaricatore 300 di pacchi di sacchetti 400, provenienti in continuo da macchine sacchettatrici dotato di due piani metallici sagomati 310 capaci di allargare i due pacchi contigui e consentire l'inserimento dei denti, coniugati, della pinza 210 dal basso per prelevare i fondi incollati. 3) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di possedere un divaricatore 300 dì pacchi di sacchetti 400, dove i piani 310 possono ruotare all'unisono di un arco a mezzo di un attuatore 325 attorno all'asse 326 per assumere due inclinazioni, una per la presa della pinza ed una di inizio ciclo verso il tamburo dì produzione dei sacchetti. 4) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di possedere un divaricatore 30C di pacchi di sacchetti 400, dove i piani possono aprirsi a forbice a mezzo di attuatori 315 su 316 per divaricare la fine di un pacco e l'inizio del successivo. 5) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti caratterizzato dai fatto di possedere un divaricatore 300 di pacchi di sacchetti 400, dove i piani 310 possono ulteriormente ruotare assieme sempre attorno a 316 per variare l'inclinazione di 310 aperti e dividere i sacchetti in uscita in due pacchi 400, e l'inìzio del nuovo pacco 410. 6) "Scarico automatico" come da rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto di possedere un civaricatore 300 di pacchi di sacchetti 400, dove tutto il gruppo 300 può essere sollevato ed abbassato rispetto al piano d'appoggio del pacchetto 400 con attuatori 305. 7) "Scarico automatico" come da rivendicazioni da 2 a 6 dotato di un divaricatore capace di separare i due pacchi di sacchetti uscenti in continuo da una sacchettatrice per sacchetti in carta o carta e strìscia di film trasparente. 8) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti dotato di un dispositivo di presa 210 a mezzo di denti sagomati, mobile linearmente con velocità variabile e regolabile, applicata ad un carrello 215 mosso da un attuatore elettromeccanico 211. 9) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti dove la pinza di presa 21° ha denti sagomati capaci di inserirsi entro i vani coniugati dei piani 310 per afferrare il pacchetto di sacchetti 400 prodotti dalla sacchettatrice dal lato dei fondi incollati, a mezzo di un attuatore di chiusura/apertura 211. 10) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti dove la pinza 210 può ruotare di 90° su una cerniera a mezzo dell'attuatore 216 al fine di orientare secondo il piano di scarico 230 il pacchetto di sacchetti 400, serrandoli dal lato dei fondi incollati per trascinarli fino allo scarico su detto piano. 11) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti dove la pinza 210, applicata ad un carrello scorrevole sull'attuatore 221, può sollevarsi verso il divaricatore 300, a mezzo di ur. attuatore 222, per prelevare e trascinare il pacchetto 400 e riabbassarsi successivamente per il ritorno sotto a 300 per un nuovo ciclo. 12) "Scarico automatico" come da rivendicazioni precedenti dotato in uscita di un piano di scorrimento liscio 230, indirizzamento e appoggio allo scarico trasversale verso macchine legatrici. 13) "Scarico automatico" 100, come da rivendicazioni precedenti, capace di prelevare e spostare con i due gruppi complementari, il divaricatore 300 e di presa 200, pacchetti di sacchetti 400 in numero variabile e preimpostato dallo scarico di una macchina sacchettatrice a tamburo per sacchetti con fondi ripiegati ed incollati. 14) "Scarico automatico", 100, come da rivendicazioni precedenti capace di prelevare pacchi 400 di sacchetti lunghi settantacinque centimetri da baguettes. 15) "Scarico automatico", 100, come da rivendicazioni precedenti capace di prelevare pacchi 400 di sacchetti realizzati in sola carta e sacchetti con strisce di film trasparenti.
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