ITUA20164200A1 - Contenitore multiuso di liquido sigillante per un kit di riparazione di articoli gonfiabili - Google Patents

Description

“CONTENITORE MULTIUSO DI LIQUIDO SIGILLANTE PER UN KIT DI RIPARAZIONE DI ARTICOLI GONFIABILI”

La presente invenzione si riferisce a un contenitore di liquido sigillante per un kit di riparazione di oggetti gonfiabili, in particolare pneumatici.

Sono noti contenitori di liquido sigillante comprendenti un ingresso per aria pressurizzata e un’uscita per iniettare il liquido sigillante in uno pneumatico a seguito dell’azione dell’aria pressurizzata entrante nell’ingresso e generata da una sorgente di pressione, ad esempio un compressore.

In tali contenitori, l’aria pressurizzata funge da agente di apertura di una valvola interna che trattiene il liquido sigillante nel contenitore quando non in uso e agente di estrazione del liquido sigillante per l’iniezione in un articolo gonfiabile, ad esempio uno pneumatico. In particolare, l’iniezione di liquido sigillante avviene quando il contenitore è collegato a una base comprendente un compressore e una connessione rilasciabile meccanica e fluidica per mantenere il contenitore nella posizione d’uso e fornire l’aria pressurizzata. La combinazione del contenitore e della base costituisce un kit per la riparazione e il gonfiaggio di articoli gonfiabili.

E’ sentita l’esigenza di aumentare le funzioni del contenitore di sigillante, ad esempio per consentire il passaggio di un flusso d’aria pressurizzata per il solo gonfiaggio dell’articolo gonfiabile.

EP-A-2286984 a nome dello stesso richiedente, si riferisce a un contenitore multi-uso comprendente un ingresso d’aria per il solo gonfiaggio dell’articolo gonfiabile. Tale ingresso d’aria si innesta direttamente in un tubo di uscita del contenitore, che si trova nelle vicinanze della connessione rilasciabile con la base del kit. Ciò pone vincoli di progetto quando il tubo di uscita è distale dalla connessione rilasciabile.

Lo scopo della presente invenzione è di realizzare un contenitore per un liquido sigillante in grado di risolvere il problema sopra specificato.

Lo scopo della presente invenzione è ottenuto tramite un contenitore per liquido sigillante secondo la rivendicazione 1.

L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

- la figura 1 è una vista laterale di un contenitore di liquido sigillante secondo la presente invenzione;

- la figura 2 è una sezione del contenitore della presente invenzione secondo il piano longitudinale avente traccia II-II in figura 1;

- la figura 3 è una sezione del contenitore della presente invenzione secondo il piano radiale avente traccia III-III in figura 1;

- la figura 4 è una vista prospettica esplosa del contenitore di figura 1; e

- la figura 5 è una sezione non in scala del contenitore della presente invenzione secondo il piano radiale avente traccia V-V in figura 1.

In figura 1 è illustrato con 1, nel suo insieme, un contenitore per un liquido sigillante avente una porta d’ingresso 2, un fondo 3 definente la porta d’ingresso 2, una parete laterale 4 uscente dal fondo 3 e una porzione di testa 5 contrapposta al fondo 3 rispetto alla parete laterale 4.

La porzione di testa 5 comprende una parete di testa 6 fissata alla parete laterale 4 per definire un volume interno 7, e un tubo flessibile di uscita 8 (schematizzato) collegabile direttamente a un articolo gonfiabile, preferibilmente a uno pneumatico. Il fondo 3, la parete laterale 4 e la parete di testa 6 definiscono un involucro per contenere una quantità predefinita di liquido sigillante adatta alla riparazione di un articolo gonfiabile, ad esempio uno pneumatico.

Il contenitore 1 comprende inoltre una seconda porta d’ingresso 9 disposta fluidicamente in parallelo al tubo di uscita 8.

Da parte longitudinale opposta del tubo flessibile di uscita 8, la porta di ingresso 2 è circondata da una parete anulare 12a che porta un primo anello di tenuta 11a, ad esempio un o-ring, e la seconda porta d’ingresso 9 è circondata da una seconda parete anulare 12b che porta un secondo anello di tenuta 11b. La porta d’ingresso 2 è anulare e circonda, essendo concentrica, la seconda porta d’ingresso 9.

Le porte d’ingresso 2, 9 e le pareti anulari 12a, 12b definiscono un rilievo R del fondo 3 che si collega preferibilmente a scatto ad una base di un kit di riparazione come verrà descritto nel seguito.

Nel contenitore 1, il volume interno 7 alloggia un’unità di chiusura 13 che collega la porta d’ingresso 2 ad una porta di uscita 14 e comprende un elemento mobile 15 configurabile in una posizione di chiusura in cui il liquido sigillante è trattenuto e conservato nel volume interno 7 e il contenitore 1 può essere conservato in attesa dell’uso, e una posizione di apertura raggiunta a seguito della pressurizzazione della porta di ingresso 2 in cui la porta d’ingresso 2 e la porta di uscita 14 sono collegate tramite il volume interno 7. La porta di uscita 14 è a sua volta collegata al tubo flessibile di uscita 8 per iniettare il liquido sigillante in uno pneumatico quando la porta d’ingresso 2 viene pressurizzata e l’unità di chiusura 13 è configurata nella posizione di apertura. La porta d’ingresso 2 e la porta di uscita 14 sono da parti opposte rispetto al volume interno 7 e il liquido sigillante, durante l’iniezione, percorre almeno un tratto dal fondo 3 alla parete di testa 6 all’interno dell’unità di chiusura 13.

Nella posizione di chiusura dell’elemento mobile 15, la porta di uscita 14 è collegata alla seconda porta di ingresso 9 tramite un condotto C definito dall’elemento mobile stesso. Sia nella posizione di apertura che nella posizione di chiusura dell’elemento mobile 15, il condotto C è fluidicamente isolato rispetto alla porta d’ingresso 2 in modo da evitare bypass quando l’aria pressurizzata deve essere inviata nel volume interno 7. Secondo una forma di attuazione, per ottenere tale funzionamento, la parete anulare 12b è collegata alla parete anulare 12a tramite uno o più ponti radiali 60 e l’elemento mobile 15 comprende un risalto 61 scorrevole nella parete anulare 12b, essendo interposto un anello di tenuta 62 ed essendo il condotto C parzialmente definito dal risalto 61. In qualsiasi posizione di funzionamento dell’elemento mobile 15, il risalto 61 scorre nella parete anulare 12b e l’anello di tenuta 62 evita che aria pressurizzata entrante nella porta d’ingresso 2 possa percorrere il condotto C e che aria pressurizzata entrante nella seconda porta d’ingresso 9 possa sfuggire verso la porta d’ingresso 2.

Preferibilmente, l’elemento mobile 15 si muove in una direzione rettilinea definita tramite una guida 16 disposta preferibilmente fra le porte di ingresso 2, 9 ed uscita 14. Vantaggiosamente, la guida 16 è tubolare e alloggia l’elemento mobile 15 che porta una pluralità di anelli di tenuta scorrevoli sulla guida 16.

L’elemento mobile 15 definisce un primo passaggio 17, in particolare un condotto, che, sbocca in un ingresso 18 dell’unità di chiusura 13 e un secondo passaggio 19, in particolare un condotto, che sbocca in un’uscita 20 dell’unità di chiusura 13. Inoltre, nella posizione aperta (non illustrata), il passaggio 17 sbocca nel volume interno 7 attraverso un’apertura 21 definita dalla guida 16 e il passaggio 19 sbocca nel volume interno 7 tramite un’apertura 22 anch’essa definita dalla guida 16. In particolare, l’apertura 21 è più vicina all’uscita 20 dell’apertura 22 nella direzione longitudinale di movimento dell’elemento mobile 15 lungo la guida 16. Preferibilmente i condotti 17, 19 sono da parti trasversali opposte rispetto al condotto C.

La corsa dell’elemento mobile 15 e la posizione degli anelli di tenuta dipende dalla posizione delle aperture 21, 22. Nella posizione di figura 2 anelli di tenuta 23, 24 sono distanziati in direzione longitudinale per essere da parti opposte rispetto all’apertura 22 ed evitare in questo modo che il liquido sigillante trafili all’interno della guida 16. Un terzo anello di tenuta 25 è prossimale all’ingresso 18 rispetto agli anelli di tenuta 23, 24 in modo da convogliare il fluido sigillante nel passaggio 19 quando l’elemento mobile 15 è nella posizione di apertura.

L’elemento mobile 15 porta inoltre altri due anelli di tenuta 26 e 27 distanziati in direzione per trovarsi da parti opposte dell’apertura 21 quando l’elemento mobile 15 è nella posizione di chiusura (figura 2). La guida 16 presenta pareti continue almeno nella zona di contatto con gli anelli di tenuta 23 – 27 in modo che quando l’unità di chiusura 13 è nella posizione chiusa, le aperture 21, 22 sono sigillate rispetto all’ingresso 18 e all’uscita 20. Inoltre, nella posizione aperta, l’anello di tenuta 25 isola l’apertura 22 dall’ingresso 18.

Il contenitore 1 può essere realizzato tramite una saldatura per attrito di componenti realizzati per iniezione e stampaggio di un materiale plastico. Preferibilmente, il fondo 3, la parete laterale 4, le pareti anulari 12a, 12b, i ponti radiali 60 e la guida 16 sono realizzati in un unico corpo concavo. La parete 6 è realizzata per stampaggio in un unico corpo. Inoltre, l’elemento mobile 15 viene montato nella guida 16 nella posizione di chiusura e la quantità di liquido sigillante prestabilita per la riparazione viene versata nel corpo cavo definita dal fondo 3 e dalla parete laterale 4. Infine la parete di testa 6 viene saldata su tale corpo cavo.

Per delimitare la posizione di chiusura dell’elemento mobile 15 in particolare durante il montaggio, è previsto un arresto 28 preferibilmente disposto all’interno del risalto R, ancor più preferibilmente definito dalla parete anulare 12b per ricevere in battuta il risalto 61.

Per delimitare la posizione aperta dell’elemento mobile 15 è previsto un arresto 29 preferibilmente definito da un elemento tubolare 30 della parete di testa 6 concentrico alla guida 16. Analogamente alla struttura dell’elemento mobile 15 in prossimità delle porte d’ingresso 2, 9, l’elemento mobile 15 comprende un secondo risalto 65 definente una porzione del condotto C e scorrevole all’interno dell’elemento tubolare 30. La guida 16 presenta un diametro maggiore di quello dell’elemento tubolare 30 e si innesta 6 in un’apposita bugna 66 della testa 6 per essere saldata o altrimenti collegata a tenuta di liquido sigillante o aria compressa in uso quando viene saldata anche la parete laterale 4. L’uscita 20 della chiusura 13 presenta una foggia anulare e comunica fluidicamente con la porta di uscita 14 tramite luci 67 portate dalla parete laterale 30 e il risalto 65 è sormontato da un otturatore 68. Quando le luci 67 sono pressurizzate, la pressione chiude l’otturatore 68 per evitare che un flusso percorra il condotto C verso la seconda porta d’ingresso 9. Quando il condotto C è pressurizzato, l’otturatore 68 è aperto e il condotto C è collegato alla porta di uscita 14.

La testa 6 definisce inoltre una cavità 31 della parete di testa 6 rivolta verso l’ambiente esterno. Preferibilmente, all’interno della cavità 31 una porzione di estremità del tubo flessibile di uscita 8 è collegata meccanicamente, ad esempio per interferenza radiale, a un connettore 32.

In uso, il rilievo R del contenitore 1 viene collegato in modo fluidicamente e meccanicamente rilasciabile su un connettore 40, che collega la prima e la seconda porta d’ingresso 2, 9 a un compressore P tramite una valvola selettrice V. Il contenitore 1 viene realizzato ed è collegato al connettore 40 con l’elemento mobile 15 in posizione di chiusura (figura 2). Quando il compressore viene attivato e la valvola selettrice invia aria pressurizzata alla porta d’ingresso 9 e, allo stesso tempo, scollega la porta d’ingresso 2 dal compressore P (figura 2), la porta di uscita l4 e il connettore 32 ricevono aria pressurizzata e l’otturatore 68 è aperto. Sono inoltre pressurizzati l’uscita 20 e il passaggio 19 ma l’anello di tenuta 24 impedisce trafilamenti d’aria verso il volume interno 7. Inoltre la pressurizzazione dell’uscita 20 aumenta il carico del risalto 61 contro l’arresto 28 ma non movimenta l’elemento mobile 15.

Quando la valvola selettrice V viene commutata per alimentare di aria pressurizzata la porta d’ingresso 2, l’elemento mobile 15 si muove verso la testa 6 finché il passaggio 17 non è in comunicazione fluidica con il volume interno 7. Quando il passaggio 17 sbocca sull’apertura 20, e contemporaneamente il passaggio 19 sbocca sull’apertura 22, il volume interno 7 viene pressurizzato e la pressione all’interno del contenitore 1 spinge il liquido sigillante verso la porta di uscita 14 attraverso l’apertura 22, che si trova in prossimità del fondo 3. Mentre il liquido sigillante viene estratto dal volume interno 7, la pressurizzazione dell’uscita 20, tramite le luci 67, comprime l’otturatore 68 in modo che il liquido sigillante prima e l’aria pressurizzata poi si dirigano verso la porta d’uscita 14 e non attraverso il condotto C. L’otturatore 68 funziona pertanto da valvola di non ritorno e può essere o non essere pre-caricato in posizione di chiusura da una molla.

Se in tale situazione l’utente commuta la valvola V nella posizione di solo gonfiaggio (illustrata in figura 2), l’aria pressurizzata potrebbe percorrere a ritroso il primo e il secondo passaggio 17, 19. Per ridurre l’entità di tale flusso d’aria o per bloccare tale flusso d’aria, il contenitore 3 comprende una valvola di non ritorno 80 disposta lungo la linea fluidica fra la porta d’ingresso 2 e le luci 67. Preferibilmente, la valvola di non ritorno è a membrana ed è disposta fra la porta d’ingresso 2 e il primo passaggio 17, in modo da ostacolare l’aria eventualmente in uscita dall’ingresso 18. Preferibilmente la valvola a membrana poggia sui ponti 60.

In uso, quando l’utente seleziona la valvola selettrice V nella posizione per il solo gonfiaggio illustrata schematicamente in figura 2, l’aria pressurizzata percorre il canale C e l’elemento mobile 15 rimane nella posizione che chiude il volume interno 7.

Quando la valvola selettrice V è commutata dall’utente per alimentare la porta d’ingresso 2, l’elemento mobile 15 viene movimentato dalla pressione e il liquido sigillante fluisce nel passaggio 19 verso il tubo 8.

Dopo che il sigillante è stato iniettato, il contenitore 1 insieme al tubo 8 sono sostituiti.

I vantaggi che il contenitore 1 secondo la presente invenzione consente di ottenere sono i seguenti.

Il condotto C è circondato dal volume interno 7 e in questo modo l’interfaccia di connessione del contenitore con la propria sorgente di pressione è semplificata. Inoltre, il condotto C è protetto dal contenitore 1, in particolare dalle pareti laterali 4.

Il contenitore 1 è conformato per essere realizzato tramite saldatura per attrito per aumentare la resistenza ala pressione e ridurre il rischio di perdite indesiderate di liquido sigillante.

L’otturatore 68 delimita il tratto di condotto C che non viene contaminato dal liquido sigillante durante l’uso. Inoltre, dopo aver iniettato il liquido sigillante, il contenitore 1, con il proprio tubo flessibile 8, sono sostituiti da un nuovo contenitore: in questo modo non è necessario eseguire alcuna operazione di manutenzione, e.g. pulizia dalle tracce di liquido sigillante.

E’ inoltre chiaro che è possibile apportare modifiche o varianti al contenitore 1 qui descritto e illustrato senza per questo uscire dall’ambito di tutela come descritto dalle rivendicazioni allegate.

In particolare, la connessione 40 e la valvola selettrice V possono essere utilizzati anche in kit non comprendenti un compressore ma comunque adatti ad essere collegati a una sorgente di aria pressurizzata, come ad esempio un impianto freno pneumatico di un veicolo pesante. In tale caso, la valvola selettrice V è collegabile in modo rilasciabile alla sorgente di pressione.

Come illustrato in figura 6, la sezione trasversale del passaggio 17 per l’aria pressurizzata ha un’area inferiore rispetto a quella del passaggio 19 che adduce liquido sigillante. Sono possibili altre configurazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Contenitore per liquido sigillante per riparare un articolo gonfiabile, preferibilmente uno pneumatico, comprendente un involucro (3, 4, 6) definente un volume interno (7) per un liquido sigillante, una prima porta d’ingresso (2) per l’ingresso di un gas in pressione nel volume interno (7), una porta d’uscita (14) per l’iniezione del liquido sigillante a seguito della pressurizzazione della porta d’ingresso (2), un’unità di chiusura (13) configurabile fra una posizione di chiusura in cui il liquido sigillante è trattenuto nel volume interno (7) e una posizione di apertura raggiunta a seguito della pressurizzazione della porta di ingresso (2) in cui la porta d’ingresso (2) e la porta di uscita (14) sono collegate tramite il volume interno (7), caratterizzato dal fatto di comprendere una seconda porta d’ingresso (9) connessa alla porta d’uscita (14) in parallelo alla prima porta d’ingresso (2) e un condotto (C) per collegare la seconda porta d’ingresso (9) alla porta d’uscita (14) e circondato dal volume interno (7).
2. 2. Contenitore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il condotto (C) è definito dalla chiusura (13) nella posizione di chiusura.
3. 3. Contenitore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che l’unità di chiusura (13) comprende un ingresso (18) collegato fluidicamente alla porta d’ingresso (2) e un’uscita (20) collegata fluidicamente alla porta di uscita (14) e almeno un passaggio (17; 19) per collegare fra loro ingresso e uscita (18, 20) in modo che la pressione alla porta d’ingresso (2) si trasmetta alla porta di uscita (14), e in cui il condotto (C) è in parallelo all’almeno un passaggio (17; 19) rispetto alla porta d’uscita, essendo disposta una valvola di non ritorno (68) disposta fra la seconda porta d’ingresso (9) e la porta di uscita (14) e chiusa quando la pressione alla porta d’ingresso (2) si trasmette alla porta di uscita (14).
4. 4. Contenitore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che l’unità di chiusura (13) comprende un elemento mobile (15) scorrevole lungo una guida (16) e che il passaggio (17; 19) e il condotto (C) sono definiti dal detto elemento mobile (15).
5. 5. Contenitore secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che l’elemento mobile (15) definisce un’ulteriore passaggio (19; 17), il detto passaggio (17) collegando fluidicamente l’ingresso (18) con il volume interno (7) e il detto ulteriore passaggio (19) collegando il volume interno (7) con l’uscita (20).
6. 6. Contenitore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che i detti passaggio e ulteriore passaggio (17, 19) sono collegati fluidicamente al volume interno (7) tramite una prima e una seconda porta (21, 22) rispettivamente, la prima porta (21) avendo una distanza dalla porta di uscita (14) inferiore rispetto a quella della seconda porta (22).
7. 7. Contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 4 alla 6, caratterizzato dal fatto che l’elemento mobile (15) comprende un risalto (61), dal fatto che la seconda porta d’ingresso (9) è definita da una parete anulare (12b) e dal fatto che il risalto (61) è scorrevole nella parete anulare (12b) essendo interposto un anello di tenuta (62) in modo che la seconda porta d’ingresso (9) è collegata a tenuta di fluido al condotto (C) sia quando l’elemento mobile (15) è in posizione di chiusura, sia quando l’elemento mobile (15) è in posizione di apertura.
8. 8. Contenitore secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la prima e la seconda porta d’ingresso (2, 9) sono da parti opposte della porta di uscita (14) rispetto al volume interno (7).
9. 9. Contenitore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che la prima e la seconda porta (2, 9) sono concentriche.
10. 10. Contenitore secondo una delle rivendicazioni 8 o 9, caratterizzato dal fatto che la prima e la seconda porta d’ingresso (2, 9) sono definite da un rilievo di connessione a scatto (R) del contenitore.