ITTV960048U1 - Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, particolarmente in filo metallico. - Google Patents

Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, particolarmente in filo metallico. Download PDF

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Description

Brevetto per modello industriale
Titolo:
STRUTTURA ULTRALEGGERA DI OCCHIALE A GIORNO, PARTICOLARMENTE IN FILO METALLICO.
DESCRIZIONE
Il presente modello ha per oggetto ima struttura ultraleggera di occhiale a giorno, particolarmente in filo metallico.
L'innovazione, trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore della produzione e commercializzazione di occhiali ultraleggeri, sia per l'uso correttivo che da sole, od anche solo per l'abbellimento personale. Nello stato dell’arte, partecipano una moltitudine di montature per occhiali, le quali, come noto, si compongono principalmente di una parte atta al sostegno delle lenti, data da due oculari spesso uniti tra di loro da un ponte; dai naselli, che talvolta possono essere ottenuti monoliticamente con gli oculari; ed infine da astine di sostegno. Buona parte di queste ultime, prevede dei dispositivi, ottenuti in prossimità dell'incernieramento agli oculari, per consentire l'impegno elasticizzato a quella parte associata alla montatura propriamente detta muso. Tale funzione, ottenuta su entrambi i lati dell'occhiale, da un lato, ha il vantaggio di conferire una maggiore ergonomicità, consentendo anche una buona dose di adattamento alle diverse conformazioni anatomiche del viso di ogni soggetto portatore, dall'altro renderebbe più agevole l'essere calzati, e contestualmente meglio sopportabili dal vasto pubblico poiché le astine, generalmente, tenderebbero a premere di meno in corrispondenza delle tempie.
Le aziende del settore, quindi, da tempo si sono orientate in tal senso, con lo scopo principale di ricercare delle soluzioni innovative e spesso migliorative, sia in termini di funzionamento che di dimensioni, rispetto alle preesistenti.
Ad esempio, una tradizionale astina elasticizzata, che ha trovato un largo consenso nel pubblico consumatore, è costituita dalla domanda di brevetto europeo n.79400087.7, in cui si descrive una cerniera elastica per montatura di occhiali, essenzialmente costituita da una scatola, associata i lato all’astina, di contenimento di un mezzo tirante coassiale alla detta scatola, ed in cui la pane terminale del tirante è filettata, sulla quale si avvita una bussola che assicura il posizionamento di una molla, mentre dall'altro lato è in battuta, all'interno di una sede ricavata nella detta scatola.
Ancora un sistema, basato concettualmente sulla soluzione prevista dal brevetto precedente, può essere costituito dal modello di utilità n.181221, avente per oggetto una cerniera perfezionata per l'articolazione ad una montatura di occhiali di una asta elasticamente divaricabile, in cui si prevede un supporto squadrato annegato nella montatura, sul quale si impernia un supporto anch'esso squadrato costituente spallamento per la compressione di una molla.
Gli inconvenienti riscontrabili, in genere comuni alle soluzioni citate, sono costituiti essenzialmente dalla eccessiva complessità dei dispositivi utilizzati. Infatti, nonostante svolgano egregiamente il proprio compito, determinano non pochi problemi in fase esecutiva, da un lato per quanto riguarda la realizzazione degli innumerevoli componenti di precisione, dall'altro nel loro assemblaggio, in definitiva incidendo in misura considerevole sui tempi e costi. Tra gli scopi principali delle aziende del settore, vi è stato quindi quello di giungere alla realizzazione di strutture per occhiali, che, pur essendo maggiormente contenute dimensionalmente, offrissero una ricercata funzionalità mirando nel contempo a ridurre i componenti, facilitando l'assemblaggio ed abbattendo i costi.
Una recente tendenza di settore, ha imposto sul mercato le cosidde ttó montature ultralight od ultraleggere, in pratica degli occhiali a giorno privi una struttura vera e propria, poiché provvisti di singole parti svincolate le une dalle altre come, le astine, musetti e nasello, che diversamente conformate vengono impegnate alle lenti di materiale plastico, ovviamente anch’esse affatto pesanti. Una volta assiemato i singoli componenti, secondo diversi sistemi e tecniche di lavorazione si ottiene un occhiale molto leggero, soprattutto particolarmente resistente, contrariamente alle soluzioni sino ad oggi utilizzate in cui la struttura era praticamente saldata in più punti.
Una soluzione che ha avuto indubbiamente un certo peso nel panorama articolato di tali tipi di occhiale, in linea con i principi sopra esposti, e che si propongono più o meno validamente sul mercato, è consistita nel brevetto europeo n. 546589 (Lindberg), avente per oggetto dei mezzi per il supporto delle lenti negli occhiali, particolarmente del tipo con montatura a giorno. La caratteristica principale di tale occhiale, consiste nel prevedere, in luogo del tradizionale dispositivo di elastici zzazione dell'astina, peraltro complesso, poiché composto da innumerevoli parti meccaniche, una modifica della conformazione della parte terminale dell’astina, in modo tale da renderla, pur semplificata, ugualmente cedevole rispetto al musetto di imperniamento. Più in dettaglio, l’occhiale in questione si compone di due lenti, con montatura a giorno, ovvero del tipo prive di telaio che contiene, circoscrivendo, le lenti. Conseguentemente, sempre le lenti, sono unite tra loro dal solo ponte, che nel caso di specie è ottenuto in filo, il quale opportunamente ripiegato, realizza degli anelli per l’impegno di corrispondenti naselli. Il medesimo ponte in filo, sempre in virtù della particolare conformazione, prevede di lato ai naselli delle zanche d’ancoraggio, date dalle due estremità contrappostè del filo ripiegato. A questo punto, l’ancoraggio della singola lente viene ottenuto praticando dei piccoli fori necessari ad accogliere le estremità in filo del ponte.
Un'ulteriore caratteristica innovativa, rilevabile dalla proposta Lindberg, è riscontrabile nelle astine. Anche in tal caso, sono ottenute in filo metallico, opportunamente ripiegate e rispettivamente, da un lato, risvoltate verso il basso per avvolgere come consuetudine parte del padiglione auricolare, dall'altro realizzando una spirale, dove la conformazione dell'avvolgimento si sviluppa ortogonalmente al tratto dell'astina. Il foro, ottenuto coassialmente alla spirale, costituisce mezzo femmina per rincernieramento della stessa al musetto-perno associato ad ogni lente dell'occhiale. Più in particolare, una lente dell'occhiale, dal lato opposto di ancoraggio del nasello, prevede un foro che accoglie, passante trasversalmente, un tratto di filo ripiegato, da un lato ancorandosi lungo il bordo dell'occhiale, essendo ripiegato su se stesso, dall'altro protraendosi per un breve tratto in orizzontale seguito da un ulteriore tratto ripiegato a 90°, in modo tale da ottenere un perno disposto in verticale. Detto perno, viene quindi accolto coassialmente alla spirale, ottenendo l'incernieramento dell'astina. In definitiva, il cedimento elastico della stessa, è reso possibile dalla terminazione della spirale, la quale insiste, flettendo l'astina verso l'esterno, lungo il tratto orizzontale del mezzo maschio di incernier amento alla lente dell'occhiale.
Nel medesimo testo brevettuale, vengono inoltre descritte delle varianti tecniche, soprattutto per quanto riguarda la struttura di sostegno delle lenti, nel caso di specie, prevedendo la lavorazione del filo in modo tale da interessare la sola parte superiore in una prima soluzione, od alternativamente la sola parte inferiore. Di conseguenza, si ottiene mediante opportune pieghe e risvolti dello stesso una unica struttura che assolve alla funzione di musetto, ai lati dell'occhiale per l'incernieramento delle astine, e centralmente, di unione, mediante ponte, delle due lenti nonché costituendo mezzi di ancoraggio per i rispettivi naselli.
Gli inconvenienti che si possono riscontrare nelle soluzioni in cui si prevede la lavorazione del filo, soprattutto con riguardo all'incernieramento, possono essere attribuiti alla complessità di lavorazione, con particolare riferimento alla necessità di dovere ricorrere in prossimità delle terminazioni delle astine, all'ottenimento della spirale o forme equivalenti. In secondo luogo, non risulterebbe efficace nell'assicurare la tenuta tra il perno maschio, previsto nel musetto, e la sede ricettacolo della spirale, tendendo frequentemente a fuoriuscire dalla propria sede. Da ultimo, per effetto della precipua conformazione a spirale attuata sulla terminazione delle astine parrebbe eccessivamente cedevole, diminuendo l’efficacia di tenuta sul viso.
Ancora un inconveniente può essere attribuito al materiale impiegato, i quale essendo del filo in titanio, comporta delle difficoltà di reperimento da un lato, e dei costi d’acquisto piuttosto considerevoli dall’altro. Quest'ultimo aspetto, unitamente alla novità oggettiva nella lavorazione dell’occhiale ed a ricarico del commerciante finale, ha prodotto un consistente lievitamento de prezzi di acquisto al pubblico, facendo sì che tale occhiale, sia precluso alla gran parte dei potenziali acquirenti, essendo inserito in un mercato piuttosto ristretto, diciamo pure d'elite.
Tale limite ovviamente, ha suggerito alle imprese di settore delle nuove nicchie presso cui intervenire, proponendo prodotti più o meno analoghi, ma a costi decisamente inferiori, conseguentemente aumentando la platea de potenziale acquirente. Una di queste, ha previsto la realizzazione di una montatura sempre del tipo ultraleggera, ma in acciaio inox trattato al titanio, la cui caratteristica è data dal fatto di prevedere una astina, la quale termina in corrispondenza dell'incernieramento alle lenti, con un anello, detto anello essendo ancorato al musetto mediante una vite passante assialmente. La precipua conformazione del musetto prevede una ansa che delimita la sede di accoglimento della terminazione ad anello dell'astina, poi risvoltato perpendicolarmente a realizzare una asola, ed all'interno della quale viene introdotta l'estremità della detta astina. Un ulteriore caratterisca di questo occhiale a giorno, è data dal fatto di prevedere un ponte di collegamento tra le due lenti, il quale necessita di una fresata lungo il bordo dell’occhiale per accogliere una parte del filo, la cui estremità termina da ambo i lati, ancorato in un accessorio. L'accessorio in questione, è provvisto da un lato, di un foro filettato per l’ancoraggio mediante vite alla rispettiva lente, dall'altro prevede una appendice inferiore, ottenuta monoliticamente dallo stesso, che comprende mezzi di sostegno del corrispondente nasello.
Fra i problemi sollevati da questa proposta, vi è in primo luogo il fatto che appare complessa, per la presenza e dunque la realizzazione separatamente dell'accessorio che costituisce il nasello in corrispondenza dell'ancoraggio del ponte alle lenti. Tale accessorio, comporta delle lavorazioni particolar costituendo indubbiamente un impedimento ad una più razionale e veloce fas di assemblaggio. Ulteriori problemi, sorgono dalle caratteristici dell'incernieramento, il quale apppare piuttosto debole dal punto di vista strutturale, con possibili cedimenti soprattutto dell'anello d'estremiti dell’astina, sino a causare l'allentamento della stessa, se non addirittura il distacco.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante una struttura ultraleggera di occhiale a giorno, particolarmente in filo metallico, del tipo costituita da un ponte, con relative appendici di supporto dei naselli, due musetti e corrispondenti astine, ottenuti in filo metallico, consistendo nel prevedere:
- almeno un musetto composto da un tratto retto peipendicolare alla lente, la cui estremità realizza mezzo di incernieramento femmina per l'estremità di una corrispondente astina, detto musetto, prevedendo l'estremità opposta con un anello d'ancoraggio alla lente pressoché ortogonale al precedente tratto retto, essendo sovrapponibile alla corrispondente lente, in cui il tratto di collegamento tra le due estremità, essendo conformato ad "U", interferisce con il bordo lente in cui è prevista una conveniente sede;
- un ponte, dal quale inferiormente si protendono monoliticamente delle appendici divaricate per il sostegno dei naselli; detto ponte, essendo ancorato da ambo i lati alle corrispondenti lenti, prevedendo la realizzazione, per parte, di una ansa in posizione mediana, attraverso la quale è passante un mezzo a vite trattenuto dal lato opposto da un relativo dado di tenuta.
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti alenili vantaggi.
In primo luogo, è possibile semplificare la lavorazione dell'occhiale,a tutto vantaggio dei tempi e dei costi di esecuzione. Secondariamente, la previsione di una struttura in filo combinata con l'incernieramento delle astine maschio-femmina offre buone e collaudate garanzie di robustezza.
Altre peculiarità vantaggiose, possono essere riassunte in una ricercata ergonomicità, e discreta estetica. Per l'impresa, migliorando sensibilmente l'offerta sul mercato, si ottiene una considerevole riduzione dei costi di realizzazione, considerato il fatto che non risulta essere una applicazione particolarmente complessa.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una vista di fronte di una parte dell'occhiale, nella fattispecie, del ponte di collegamento tra le due lenti, provvisto inferiormente di appendici monolitiche per il supporto dei naselli.
Le Figure da 2. a 5. sono delle viste, rispettivamente dall'alto, dal basso e di alcuni particolari, del ponte di collegamento di cui alla Figura precedente.
Le Figure 6., 7. ed 8., sono delle viste, rispettivamente dall'alto di fronte e di fianco, del particolare musetto di incernieramento di una astina.
La Figura 9., rappresenta l'intradosso di una lente d'occhiale, allt quale è impegnato un corrispondente musetto ed una relativa estremità di uii ponte di collegamento con una lente adiacente.
Infine, la Figura 10., rappresenta un particolare della lente, in particolare preso lungo il bordo in corrispondenza dell'impegno alla stessa del musetto e/o del ponte di collegamento.
Facendo riferimento anche alle figure, si osserva in primo luogo che una struttura di occhiale (A), comprende almeno una lente (1), del tipo provvista lungo il perimetro, dal lato prospicente il viso -intradosso-, di mezzi per il sostegno della stessa. Detti mezzi, sono dati essenzialmente da due parti, entrambe ottenute in filo metallico, una prima statica o musetto (2), associabile alla lente (1) ottenuta ripiegando più volte del filo metallico, ed una seconda dinamica, costituita dall'astina propriamente detta.
Il musetto (2), speculare ad un secondo associato ad una seconda lente (1) adiacente la detta prima, è ottenuto ripiegando un breve tratto di filo, essenzialmente ad "U", di modo tale che delle due estremità (2', 2"), l'una costituisca terminazione (2') per prevedere l'associazione di una tradizionale cerniera, ad esempio femmina per accogliere un mezzo reciproco maschio previsto sull'estremità di una corrispondente astina o parte dinamica dell'occhiale (A). L'altra estremità (2"), è ricavata risvoltando pressoché ortogonalmente la parte terminale del tratto di ritorno (2"') della conformazione ad "U" la cui profondità -del detto segmento conformato ad "U"- è almeno superiore allo spessore della lente (1). In tal caso si ottiene dunque, una sovrapposizione dell'estremità (2") all'intradosso della lente (1), in prossimità del bordo, consentendone convenientemente l'impegno. Più in dettaglio, ciò viene reso possibile ottenendo risvoltando l'estremità (2") ad anello, facendo coincidere lo stesso con un fiorellino, passante da parte a p la detta lente (1). Una vite, introdotta coassialmente con la testa posta sull'estradosso della lente (1) e con la parte filettata protratta verso l'intradosso dell'occhiale (A), passante coassialmente il detto anello d'estremità (2") assicurato da un dado di tenuta, consente l'impegno stabile del musetto (2) alla relativa lente (1). Con lo scopo di assicurare una maggiore stabilità del musetto (2), lungo il perimetro della lente (1), sul bordo, viene realizzata una cava (3) che interessando lo spessore della detta lente (1) si protrae per una profondità almeno sufficiente a consentire l'introduzione del tratto di filo (2'") del musetto (2).
Per quanto riguarda l'astina, peraltro non illustrata, essa si compone di un tratto rettilineo, sempre in filo metallico, piuttosto lungo, tale da coprire la distanza intermedia tra l'occhiale (A) ed il padiglione auricolare, detto tratto dal lato opposto della cerniera maschio, prevedendo un terminale di materiale plastico, più o meno da sagomare e volto ad ottenere l'assicurazione dell'occhiale agganciandosi alla membrana del padiglione auricolare.
Infine, si prevede un ponte di collegamento (4), tra due lenti adiacenti (1), detto ponte sempre ottenuto in filo metallico essendo comprensivo di appendici inferiori, ottenute ripiegando più volte il medesimo filo, per il supporto dei naselli (7). Nella fattispecie, il ponte (4) prevede un tratto centrale leggermente inarcato (4'), con la convessità volta verso l’alto, le cui estremità sono dapprima ripiegate perpendicolarmente e successivamente ruotate di 90° per disporsi ortogonalmente (4") alle dette prim e. In questo punto, il filo viene ruotato ulteriormente di 90° realizzando, per ogni lato, rispettivamente destro e sinistro, un ansa (5) la quale si sovrappone all'intradosso della corrispondente lente (1). Detta ansa (5) interessa con l'estremità un foro praticato lungo il bordo della lente (1), consentendo l'introduzione di una vite passante, la cui testa resta a vista sull'estradosso, mentre l'estremità opposta passante coassialmente alla detta ansa (5), viene assicurata mediante corrispondente dado di tenuta (6) assistito dall'eventuale interposizione di una ranella. Ulteriormente, anche in tal caso per assicurare maggiore stabilità, si prevede in logica corrispondenza, la realizzazione sul perimetro della lente (1) di una analoga cava (3) che interessando lo spessore della detta lente (1) si protrae per una profondità almeno sufficiente a consentire l'introduzione del tratto di filo (4") del ponte (4).
Il filo del ponte (4) successivamente all'ansa (5), prosegue proteso verso il basso leggermente divaricato rispetto alla perpendicolare, di ± 15°, a costituire una appendice (8) quale mezzo di impegno di un corrispondente nasello (7). Ancora più in particolare, l'estremità (8) dopo un breve tratto rettilineo, che sommato al segmento curvo precedente, determina la distanza tra il ponte (4) ed il nasello (7), realizza un anello all'interno del quale devesi inserire l'ingrossamento (7') che consente l'incastro del nasello rimovibile (7).

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, particolarmente in filo metallico, del tipo ricavata ripiegando detto filo a costituire un ponte, con relative appendici di supporto dei naselli, comprendente due musetti e corrispondenti astine, ottenute anch'esse in filo metallico, caratterizzata dal fatto di prevedere: - almeno un musetto (2) composto da un tratto retto perpendicolare alla lente (1), la cui estremità (2') realizza mezzo di incernieramento per l'estremità di una corrispondente astina, detto musetto (2), prevedendo l'estremità opposta (2") con un anello d'ancoraggio alla lente (1) pressoché ortognale al precedente tratto retto, essendo sovrapponibile alla corrispondente lente (1); - un ponte (4), dal quale inferiormente si protendono monoliticamente delle appendici (8) divaricate per il sostegno dei naselli (7), detto ponte (4), essendo ancorato da ambo i lati alle corrispondenti lenti (1), prevedendo la realizzazione, per parte, di una ansa (5), attraverso la quale è passante un mezzo che trattiene il ponte (4) assicurato alle dette lenti (1).
  2. 2. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che il musetto (2), speculare ad un secondo associato ad una seconda lente (1) adiacente la detta prima, è ottenuto ripiegando un breve tratto di filo, essenzialmente ad "U", di modo tale che delle due estremità (2<'>, 2"), l'una costituisca terminazione (2') per prevedere l'associazione di una cerniera, che accoglie un mezzo reciproco previsto suil'estremità di una corrispondente astina dell'occhiale (A); l'altra estremità (2"), è ricavata risvoltando pressoché ortogonalmente la parte terminale del tratto di ritorno (2') della conformazione ad "U", ottenendo una conformazione ad anello dell'estremità (2").
  3. 3. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che un ponte di collegamento (4), tra due lenti adiacenti (1), prevede un tratto centrale inarcato (4‘), le cui estremità sono dapprima ripiegate perpendicolarmente e successivamente ruotate di 90° per disporsi ortogonalmente (4") alle dette prime, prevedendo un ulteriore rotazione di 90° realizzando, per ogni lato, rispettivamente destro e sinistro, un ansa (5) la quale si sovrappone all'intradosso di una corrispondente lente (1).
  4. 4. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ogni ansa (S) interessa con l'estremità un foro praticato lungo il bordo della relativa lente (1), consentendo l'introduzione di un mezzo passante di ritenuta.
  5. 5. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che si prevede in logica corrispondenza, la realizzazione sul perimetro di una lente (1) di almeno una cava (3) che interessando lo spessore della detta lente (1) si protrae per una profondità almeno sufficiente a consentire l'introduzione del tratto di filo (4") del ponte (4) e/o del tratto di filo (2"’) di un musetto (2).
  6. 6. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il filo del ponte (4) successivamente all'ansa (5), è proteso verso il basso leggermente divaricato rispetto alla perpendicolare, di ± 15°, a costituire una appendice (8) quale mezzo di impegno di un corrispondente nasello (7).
  7. 7. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'estremità (8) dopo un breve tratto rettilineo, che sommato al segmento curvo precedente, determina la distanza tra il ponte (4) ed il nasello (7), realizza un anello aH’interno del quale è introdotto l'ingrossamento (7‘) del nasello rimovibile (7).
  8. 8. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la profondità del detto segmento conformato ad ”U" di un musetto .(2) - è almeno superiore allo spessore della lente (1).
  9. 9. Struttura ultraleggera di occhiale a giorno, secondo le rivendicazionti precedenti, caratterizzata dal fatto che l’estremità (2") del musetto (2) si sovrappone all'intradosso della lente (1), in prossimità del bordo.
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