ITTV950125A1 - Procedimento e dispositivo per la rimozione dei rivestimenti depositati sulla superficie di un vetro - Google Patents

Procedimento e dispositivo per la rimozione dei rivestimenti depositati sulla superficie di un vetro Download PDF

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Description

"PROCEDIMENTO E DISPOSITIVO PER LA RIMOZIONE DEI RIVESTIMENTI DEPOSITATI SULLA SUPERFICIE DI UN VETRO"
D E S C R I Z I O N E
La presente domanda ha per oggetto un procedimento ed un dispositivo per la rimozione dei rivestimenti, costituiti da uno o più strati depositati sulla superficie di un vetro.
Oggigiorno è noto effettuare, durante la fabbricazione di vetri particolari, un trattamento denominato "basso emissivo" o "low emissivity" il quale serve essenzialmente per costituire una barriera al passaggio dei raggi infrarossi e quindi limitare la trasmissione del calore dagli ambienti interni all'esterno.
Tale trattamento consiste nella apposizione di più strati di materiale in corrispondenza dell'intera superficie di un vetro la quale dovrà poi essere perimetralmente associata, mediante una prima sigillatura di butile, in corrispondenza delle superfici laterali di un telaio distanziatore a definire la camera interna di un pannello di vetro isolante.
Una tipica successione di strati risulta essere, a partire dalla superficie del vetro, per la qualità cosiddetta magnetronica, la seguente: un primo strato di ossidi di stagno, non conduttore, molto ancorato al vetro, per uno spessore di circa 300 Angstron.
Sopra al primo strato vengono apposti un secondo strato di argento, conduttore, per uno spessore di circa 100 Angstron e un terzo strato di alluminio, anch'esso conduttore, per uno spessore di circa 35 Angstron.
E' quindi previsto un quarto strato di ossidi di stagno, non conduttore, per uno spessore di circa 300 Angstron, con caratteristiche essenzialmente protettive.
I vetri cosi trattati devono essere convenientemente protetti mediante una serie di accorgimenti, a partire dall'imballaggio per finire con la lavorazione, sino al momento in cui costituiscono il pannello di vetrocamera e quindi, essendo la loro superficie trattata rivolta verso l'interno della camera, non sono più esposti alla aggressione degli agenti atmosferici.
La inalterabilità di tali strati si può però conseguire solo se viene interrotta la continuità del rivestimento verso il bordo esterno del vetro: sarebbe infatti sufficiente tale continuità, anche se di spessore atomico, per innescare la ossidazione del bordo esterno del vetro verso l'interno del pannello di vetro isolante, con conseguente compromissione di caratteristiche indispensabili per una buona qualità del pannello di vetro isolante, quali l'ancoraggio del sigillante costituente la seconda sigillatura, l'ancoraggio del sigillante costituente la prima sigillatura, l'efficacia del rivestimento "basso emissivo", nonché l'estetica.
E' quindi noto effettuare una rimozione degli strati in prossimità del bordo perimetrale dei vetri.
E' quindi noto effettuare una rimozione utilizzando, quale elemento rimovente gli strati, il calore: è quindi noto l'utilizzo di un cannello a gas combustibile la cui fiamma viene passata in corrispondenza di detto bordo del vetro.
Tale soluzione però risulta a tutt'oggi abbandonata in quanto si è riscontrata una insufficiente qualità del risultato, oltre che una oggettiva difficoltà di automazione del procedimento.
Nel settore è anche noto effettuare una rimozione degli strati in corrispondenza del bordo del vetro mediante una rimozione degli strati per smerigliatura praticata con una mola cilindrica la cui parte attiva é costituita dalla generatrice esterna che va, essa sola, direttamente a contatto della fascia perimetrale del vetro.
Usualmente il supporto per l'impasto abrasivo risulta costituito da materiale gommoso avente bassa durezza in modo che l'azione contro la superficie del vetro sia la più tollerabile possibile.
Tale tecnica nota consiste essenzialmente nel percorrere con una smerigliatrice, del tipo cilindrico, il perimetro del vetro, quest'ultimo venendo deposto su una superficie orizzontale con la parte da trattare rivolta verso l'alto.
Tale tecnica nota, manuale, presenta notevoli inconvenienti, dato che manca qualsiasi regolazione della pressione della mola contro la superficie del vetro, se non quella basata sulla mera sensibilità dell'operatore.
Inoltre il pulviscolo prodotto, che contiene particelle abrasive e comunque altre particelle estranee costituite dal materiale di impasto, costituisce un pericoloso inquinante del vetro, ed in particolare della sua superficie trattata che risulta molto sensibile, specialmente nella lavorazione di smerigliatura, chiamata sbordatura, e nelle successive lavorazioni che vanno dal lavaggio sino all’accoppiamento di due o più vetri per la formazione del pannello di vetro isolante.
E' anche noto effettuare la rimozione per smerigliatura con un procedimento semiautomatico che differisce dal precedente per il fatto che l'operazione avviene sempre su un tavolo orizzontale ove però, oltre al moto di taglio, anche quello di alimentazione è motorizzato.
La manualità è però ancora presente nelle operazioni di centratura del vetro e di avviamento-fermata delle smerigliatrici, lato per lato.
In entrambe queste procedure l'aspirazione del pulviscolo risulta di incerta efficacia, sia per la modesta potenza installata su tali macchine, sia per la dislocazione orizzontale del vetro, rimanendo quindi notevoli problemi di inquinamento della superficie del vetro.
E' quindi noto effettuare una rimozione per smerigliatura in modo automatico: tale rimozione avviene, ancora per azione di una o più mole cilindriche con parte attiva costituita dalla generatrice esterna, su lastra di vetro disposta leggermente inclinata rispetto al piano verticale ed oltre ad essere realizzata in modo completamente automatico intorno a tutto il perimetro del vetro, o per solo moto di alimentazione della smerigliatrice o per combinazione dei moti di alimentazione della smerigliatrice e della lastra di vetro, introduce anche il tentativo di regolazione della pressione della smerigliatrice contro la superficie della lastra di vetro.
Tale regolazione risulta però di non facile applicazione date le dimensioni della lastra di vetro, dato che si deve operare in corrispondenza del suo margine e quindi in una situazione al contorno, dato che il contatto mola/vetro avviene solo in corrispondenza della generatrice esterna della mola e quindi lungo un segmento e non in corrispondenza di una superficie, tenendo anche presente che non è apprezzabile una eventuale deformabilità elastica della mola, date anche le condizioni di variabilità delle caratteristiche della mola stessa e dato che il diametro della mola varia in funzione dell'usura e dato, infine, che può essere intaccato il vetro a fronte dei piccoli spessori degli strati apposti.
Un esempio della tecnica citata è dato dal brevetto europeo Ep 0165232 la cui soluzione presenta però tutti gli inconvenienti precedentemente segnalati.
E' anche noto il brevetto europeo EP 0517 176 Al in cui è illustrato un metodo ed un dispositivo per preparare una lastra in accoppiamento con una vetrata multipla con perlomeno una lastra recante un rivestimento, il quale comprende un insegnamento che si basa sul concetto di utilizzare una mola che lavora con la sola generatrice esterna a contatto del vetro, tali metodo e dispositivo essendo applicati direttamente su di un tavolo da taglio orizzontale in modo da effettuare le due operazioni di rimozione del rivestimento, a cavallo della posizione della linea di taglio, e successivo taglio del vetro sulla stessa macchina.
Tutte le tecniche di rimozione note sono in sostanza penalizzate dallo svantaggioso sistema di contatto mola/vetro, con conseguente inconveniente di danneggiare la superficie del vetro che quindi presenta caratteristiche di rugosità e di composizioni alterate e non idonee al corretto ancoraggio della prima sigillatura costituita da sigillante butilico e dalla seconda sigillatura effettuata con sigillanti polisolfurici o poliuretanici o siliconici; un ulteriore inconveniente è quello di inquinare con pulviscolo abrasivo la superficie attiva del rivestimento del vetro; un ulteriore inconveniente è quello di presentare una difficoltà di regolazione della forza di spinta della mola contro il vetro.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata, e quindi escogitando un procedimento ed un dispositivo che permettano di conseguire, sia in modo manuale che automatico, il trattamento del bordo dei vetri su cui sono apposti dei rivestimenti costituiti da uno o più strati permettendo al contempo l'ottimale ancoraggio della prima e della seconda sigillatura per la costituzione del pannello di vetro isolante.
Nell'ambito del compito esposto un altro scopo è quello di conseguire una rimozione del solo rivestimento, lasciando inalterata la superficie del vetro sottostante.
Ancora un altro scopo è quello di realizzare un procedimento ed un dispositivo che non inquinino in alcun modo la superficie del rivestimento nella zona che rimane attiva e quindi quella interna al vetrocamera.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un procedimento ed un dispositivo che, conseguentemente al trattamento del bordo del vetro, permetta anche di prevenire la ossidazione degli strati e quindi mantenendo tutte le caratteristiche fisiche, nonché le caratteristiche estetiche del vetro trattato.
Ancora uno scopo è quello di ridurre il consumo delle mole abrasive dato che nella tecnica nota il contatto lineare comporta un consumo eccessivo per la mola stessa.
Ancora uno scopo è quello di realizzare un dispositivo che permetta una precisa e voluta delimitazione della superficie del vetro trattata.
Non ultimo scopo è quello di escogitare un trovato che risulti affidabile e sicuro nell'uso.
Il compito e gli scopi sopra accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un procedimento per la rimozione dei rivestimenti, costituiti da più strati depositati sulla superficie di un vetro, comprendente, anche in diversa sequenza, una prima fase di caricamento e convogliamento di detto vetro a ridosso di almeno una prima mola motorizzata seguita da una seconda fase di accostamento di detta almeno una prima mola a detto rivestimento seguita da una terza fase di movimentazione relativa di detta almeno una prima mola su almeno un lato di detto vetro che si caratterizza per il fatto che detta almeno una mola è del tipo a tazza la quale interagisce con detto rivestimento operando un contatto di tipo superficiale che avviene in corrispondenza della sua superficie piana e quindi secondo una porzione di corona circolare, e
dispositivo per la rimozione dei rivestimenti, costituiti da più strati depositati sulla superficie di un vetro, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da almeno una prima testa, mobile lungo il bordo di detti vetri, e da almeno una eventuale seconda testa, fissa, dotate di una prima ed una eventuale seconda mola, motorizzate, del tipo a tazza la cui superficie piana è quella attiva di lavoro su detti rivestimenti secondo una porzione di corona circolare.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune particolari, ma non esclusive, forme di realizzazione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista frontale, una spalliera ed una rulliera per il trasporto del vetro, nonché il dispositivo applicato in corrispondenza del carrello verticale e, in segno tratteggiato, sempre il dispositivo fissato nella parte inferiore della rulliera in modo da rendere possibile la lavorazione anche del lato orizzontale del vetro;
la fig. 2 illustra, in una vista laterale, gli elementi di cui alla fig. 1;
la fig. 3 illustra, in una vista dall'alto, gli elementi di cui alla fig. 1;
la fig. 4 illustra, in una sezione trasversale ed in una scala amplificata, la apposizione di alcuni strati sulla superficie di un vetro;
le figg. 5 e 6 illustrano, in una vista schematica, l'impiego del dispositivo in due possibili configurazioni quali vetri rettangolari e vetri sagomati;
la fig. 7 illustra, in una vista schematica frontale, il dispositivo;
la fig. 8 illustra, in una vista schematica dall'alto, il dispositivo;
la fig. 9 illustra, in una vista di tre quarti laterale parzialmente sezionata ed in una scala amplificata, un esempio di rimozione degli strati.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicato con il numero 1 un vetro del tipo accoppiabile, unitamente ad un vetro analogo, mediante una prima sigillatura in corrispondenza di un telaio distanziatore a costituire così una camera di un pannello di vetro isolante.
Il distanziatore può essere costituito da un profilo chiuso, internamente cavo, presentante sulla superficie posta in corrispondenza della camera, predisposti microfori e, al suo interno, predisposti materiali igroscopici.
Tale vetro 1 presenta, in corrispondenza della superficie 2 che sarà a contatto con la camera del pannello di vetro isolante (nel caso di rimozione totale) la apposizione di un rivestimento 3 costituito da una pluralità di strati di materiale del tipo, ad esempio, utilizzato per il trattamento cosiddetto "basso emissivo" o comunque per altri trattamenti quali, in senso non limitativo, quelli per rendere un vetro colorato o riflettente o fotocromatico.
Nella soluzione descritta, che viene illustrata a puro titolo esemplificativo, si sono considerati, a partire dalla superficie 2, un primo strato 4 di ossidi di stagno, non conduttore, sopra il quale risultano apposti un secondo strato 5 di argento, conduttore, e un successivo terzo strato 6 di alluminio conduttore.
E' quindi presente un quarto strato 7 di ossido di stagno, non conduttore, avente precipue caratteristiche protettive.
Il vetro 1 risulta convogliabile mediante una predisposta rulliera 8 per l'appoggio inferiore e di una spalliera 9 per l'appoggio posteriore, tali rulliera e spalliera consentendo il convogliamento del vetro al dispositivo per la rimozione dei rivestimenti.
Quest'ultimo risulta essere costituito da una prima testa 10, mobile, e da una eventuale seconda testa 11 fissa: la prima testa 10 risulta associata ad una predisposta cinghia 13 motorizzata, alla stessa testa essendo consentito un moto essenzialmente verticale nel mentre la eventuale seconda testa 11 opera in corrispondenza del bordo 12 inferiore del vetro 1.
A detta cinghia 13 motorizzata é consentito un moto essenzialmente verticale secondo un ponte verticale eventualmente traslabile anche in orizzontale.
E' inoltre presente un primo carrello 14 per la alimentazione in senso orizzontale del vetro il quale, mediante apposite ventose 14a, aggancia il vetro dalla superficie opposta alla 2 e lo trasporta in direzione del dispositivo per la rimozione del rivestimento.
E' inoltre previsto un secondo carrello 15a per la movimentazione verticale della prima testa 10 lungo una coppia di guide 30a e 30b associate a dei montanti 31, nel mentre la eventuale seconda testa 11 è vincolata, mediante una piastra 15b, alla estremità inferiore dei montanti 31 stessi, come illustrato nella figura 3.
Ciascuna di dette prima ed eventuale seconda testa presenta, nella soluzione illustrata, una mola 32a e 32b, avente forma "a tazza”, azionata da un motore 33 montato su una predisposta slitta 34 mobile assialmente ad un supporto 35 grazie ad un attuatore 36, quale un pistone pneumatico, il cui corpo 37 è vincolato al supporto 35 ed il cui stelo 38 è associato alla slitta 34.
La coppia di guide 30a e 30b costituisce il riferimento per il movimento verticale del supporto 35.
ciascuna mola opera tangenzialmente mediante contatto di parte della sua faccia piana 39 con la superficie 2 del vetro recante il rivestimento 3 da rimuovere.
Il procedimento prevede infatti una prima fase in cui avviene il caricamento del vetro sulla spalliera 9 e quindi il suo convogliamento sino ad una posizione di riferimento per la prima e la eventuale seconda testa, quest'ultima in posizione sfalsata rispetto alla prima in modo da non interferire con essa; una seconda fase prevede che tali prima e seconda testa vengano accostate in sequenza in corrispondenza del rivestimento 3 in prossimità del bordo 12, previo avviamento dei motori azionanti le stesse.
Segue poi una terza fase in cui viene alimentato il secondo carrello 15a per realizzare l'escursione verticale per la lavorazione del primo lato verticale del vetro.
Questa fase e le successive sono governate da logiche centralizzate del tipi a controllo numerico e tali da consentire, sia con l'impiego della sola prima mola che con l'impiego combinato della stessa con la seconda mola, la successione dei movimenti tale da percorrere tutto il perimetro del vetro, sia che questo abbia una conformazione rettangolare che sagomata.
Si é cosi constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati essendosi escogitato un procedimento ed un dispositivo che permettono di non danneggiare la superficie del vetro, di annullare o limitare notevolmente la produzione di pulviscolo che risulterebbe abrasivo o insudiciente; inoltre vi é la possibilità di impiegare mole abrasive presentanti un impasto più duro rispetto a quello impiegato per le mole utilizzate nei dispositivi noti descritti, questo permettendo di utilizzare mole soggette ad una usura trascurabile.
Si è riscontrata poi una semplificazione dei dispositivi di regolazione della forza che viene imposta alla mola per conseguire un ottimale contatto mola/vetro.
Naturalmente quanto forma oggetto della presente domanda è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Cosi la tipologia degli strati costituenti il rivestimento potrebbe essere qualsiasi cosi come pure qualsiasi potrebbe essere la combinazione degli strati stessi.
Il dispositivo inoltre comprende predisposti attuatori ad azionamento elettronico per il controllo della movimentazione del vetro e/o della prima e della seconda testa recanti gli utensili, tali attuatori governando in modo controllato sia le loro interconnessioni al fine di realizzare il percorso del perimetro del vetro, sia che esso sia rettangolare che sagomato, sia le condizioni delle rampe di accelerazione e decelerazione di detti vetro e/o teste.
Il dispositivo può inoltre comprendere una o più cappe di aspirazione atte a rimuovere la sia pur minima emissione di pulviscolo derivante dalla microabrasione del rivestimento secondo il ritrovato oggetto della presente domanda.
Naturalmente il procedimento può avvenire in modo completamente automatico o semi-automatico o manuale.
Infine si segnala come la rimozione di uno o più strati del rivestimento del vetro può avvenire con quest'ultimo posizionato pressoché verticale o su un piano orizzontale o inclinato.
Naturalmente anche i materiali, nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il trovato potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze, così come pure la sequenzialità delle fasi del procedimento.

Claims (15)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Procedimento per la rimozione dei rivestimenti, costituiti da più strati depositati sulla superficie di un vetro, che si caratterizza per il fatto di comprendere, anche in diversa sequenza, una prima fase di caricamento e convogliamento di detto vetro a ridosso di almeno una prima mola motorizzata del tipo a tazza seguita da una seconda fase di accostamento di detta almeno una prima mola a detto rivestimento in corrispondenza della sua superficie piana a definire un contatto mola/rivestimento di tipo superficiale e quindi secondo una porzione di corona circolare, seguita da una terza fase di movimentazione di detta almeno ua prima mola su almeno un lato di detto vetro e dispositivo per la rimozione dei rivestimenti, costituiti da più strati depositati sulla superficie di un vetro, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da almeno una prima testa, mobile lungo il bordo di detti vetri, e da una eventuale seconda testa, fissa, dotate di una prima ed una eventuale seconda mola, motorizzate, del tipo a tazza la cui superficie piana è quella attiva di lavoro su detti rivestimenti secondo una porzione di corona circolare.
  2. 2) Dispositivo come alle rivendicazione 1, utilizzabile su di un vetro del tipo accoppiabile, unitamente ad un vetro analogo o semplice e mediante una prima sigillatura, in corrispondenza di un telaio distanziatore a costituire la camera di un pannello di vetro isolante, ed in cui il telaio distanziatore è costituito da un profilo chiuso, internamente cavo, presentante sulla superficie posta in corrispondenza della camera, predisposti microfori e, al suo interno, predisposti materiali igroscopici, tale vetro presentando, in corrispondenza della superficie a contatto con detta camera un rivestimento costituito da una pluralità di strati di materiale del tipo utilizzato per il trattamento cosiddetto "basso emissivo" o comunque per altri trattamenti quali quelli atti a rendere un vetro colorato o riflettente o fotocromatico, detto vetro essendo convogliabile mediante una predisposta rulliera, per l'appoggio inferiore, ed una spalliera, per l'appoggio posteriore, a detto dispositivo per la rimozione dei rivestimenti, che si caratterizza per il fatto che a detta prima testa, associata ad una predisposta cinghia motorizzata, é consentito un moto essenzialmente verticale nel mentre detta eventuale seconda testa, fissa, opera in corrispondenza del bordo inferiore di detto vetro.
  3. 3) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che in detta prima fase, in cui avviene il caricamento di detto vetro su detta spalliera e quindi il convogliamento del medesimo sino ad una posizione di riferimento per dette prima e detta eventuale seconda testa, quest'ultima è collocata in posizione sfalsata rispetto alla precedente in modo da non interferire con essa.
  4. 4) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 2 comprendente un primo carrello per la alimentazione in senso orizzontale di detto vetro il quale, mediante apposite ventose, aggancia detto vetro dalla superficie opposta a quella presentante detti rivestimenti e lo trasporta in direzione di detto dispositivo per la rimozione di uno o più di detti rivestimenti e comprendente un secondo carrello per la movimentazione verticale di detta prima testa lungo una coppia di guide associate a dei montanti, detta eventuale seconda testa essendo vincolata, mediante una piastra, alla estremità inferiore di detti montanti stessi, che si caratterizza per il fatto che ciascuna di dette prima ed eventuale seconda testa presenta una mola, avente forma "a tazza”, azionata da un motore montato su una predisposta slitta mobile assialmente ad un supporto grazie ad un attuatore, quale un pistone pneumatico, il cui corpo è vincolato a detto supporto ed il cui stelo è associato a detta slitta, detta coppia di guide essendo raccordate a detto supporto.
  5. 5) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 4 che si caratterizza per il fatto di che ciascuna di dette prima ed eventuale seconda mola operano tangenzialmente mediante contatto di parte della loro faccia piana con la superficie di detto vetro recante detto rivestimento da rimuovere.
  6. 6) Procedimento come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che dette fasi sono governate da logiche centralizzate del tipo a controllo numerico e tali da consentire, sia con l'impiego di detta sola prima mola che con l'impiego combinato della stessa con detta seconda mola, la successione dei movimenti di detta prima mola e del vetro tale da realizzare la lavorazione sul perimetro di detto vetro, sia che questo abbia una conformazione rettangolare che sagomata.
  7. 7) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto di comprendere una o più cappe di aspirazione atte a rimuovere la sia pur minima emissione di pulviscolo derivante dalla microabrasione di detto rivestimento.
  8. 8) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che ciascuna di dette prima e seconda testa presentano un utensile quale una mola a tazza che opera mediante un contatto superficiale, secondo sostanzialmente una corona circolare, contro detto rivestimento.
  9. 9) Procedimento e dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizzano per il fatto che detto vetro presenta contorni rettilinei o curvi.
  10. 10) Procedimento e dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizzano per il fatto che le movimentazioni di detto vetro e/o di detta almeno una testa sono effettuate mediante attuatori ad azionamento elettronico atti a governare in modo controllato le condizioni di rampe di accelerazione e decelerazione di detto vetro o di detta almeno una testa.
  11. 11) Procedimento e dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizzano per il fatto che detta rimozione viene effettuata su detto vetro posizionato su di un piano essenzialmente verticale o orizzontale o inclinato.
  12. 12) Procedimento e dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizzano per il fatto che detta rimozione di detti uno o più strati avviene in modo completamente automatico o semiautomatico o manuale.
  13. 13) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 2 che si caratterizza per il fatto che detta prima testa è associata ad una predisposta cinghia motorizzata, alla stessa essendo consentito un moto essenzialmente verticale secondo un ponte verticale eventualmente traslabile anche in orizzontale in modo da eseguire la lavorazione del perimetro senza movimentare il vetro.
  14. 14) Procedimento e dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizzano per il fatto di utilizzare più teste mobili e/o pù teste fisse e/o più mole in corrispondenza della stessa testa.
  15. 15) Procedimento e dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizzano per guanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegn
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